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Universal Education School
Alice Project
Lettera di Natale
Sarnath, 30 Novembre 2009
Cari amici del Progetto Alice, siamo arrivati al quindicesimo apppuntamento con il Natale della nostra Società. Un
lungo cammino percorso insieme, nella buona e cattiva sorte, come si suol dire. L’espressione è riferita al
matrimonio, ma non è inappropriata in questo contesto: l’unione sponsors e scuola. Un’ unione importante che ci
permette di continuare il nostro progetto educativo. La crisi mondiale si è fatta sentire anche da noi, causando una
riduzione sensibile delle entrate. Una sponsor generosa ci ha informati che non potrà più mandare il suo
contributo, costringendoci a rivedere progetti, investimenti, spese e programmi. Nonostante i moltissimi amici in
Italia e all’estero, che continuano a sostenere la scuola con discrezione e costanza, abbiamo dovuto effettuare dei
tagli con la conseguenza che una scuola (di Bodhgaya) è stata messa in stand-by, in attesa di un chiarimento sul
fronte amministrativo. Non ci sono stati solo motivi di tipo economico dietro questa drastica scelta. Decidendo di
chiudere, abbiamo voluto anche mandare un messaggio ai genitori che si mostravano sordi alle nostre richieste di
un maggiore coinvolgimento nella gestione della scuola.
A fronte di questa spiacevole notizia, ci sono molte altre notizie buone. Ad esempio, continua il successo dei nostri
studenti agli esami di Stato. Anche quest’anno abbiamo registrato una percentuale di promozioni del cento per cento.
Proprio a Bodhgaya, per la prima volta nei villaggi attorno alla scuola, alcune ragazze sono riuscite a superare il
difficile esame della classe X, con una media molto alta. Possiamo dire che siamo riusciti a “fare storia”, aprendo la
strada all’educazione delle bambine nei villaggi tradizionalmente refrattari all’istruzione delle donne. La stessa
rivoluzione venne compiuta a Sarnath, anni prima, quando, di fatto, riuscimmo a convincere i genitori a mandare a
scuola le figlie. Ora il novanta per cento delle bambine frequenta la scuola, grazie anche ai sussidi governativi.
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Nell’ottobre dello scorso anno abbiamo iniziato un corso di italiano finanziato dal Ministero degli Esteri (4 mila
euro per 825 ore annuali), tramite il Centro Culturale dell’Ambasciata Italiana di New Delhi. La risposta dei bambini
è stata eccellente, tanto da lasciare … di stucco la direttrice del Centro Culturale dell’Ambasciata, dott.ssa Angela
Trezza, quando ha visitato la scuola nel mese di ottobre.
Dopo alcuni mesi di studio, molti bambini sono stati in grado di conversare con la Direttrice, mostrando orgogliosi i
libri di testo preparati da Valentino. Alla Direttrice non solo sono state spiegate le motivazioni che hanno spinto la
Scuola a promuovere il corso di Italiano (per aiutare gli studenti a trovare lavoro, eventualmente, come guide
turistiche, visto che abitano in un posto che attrae migliaia di turisti al mese), ma anche la filosofia e metodologia
del Progetto.
Nella foto asinistra: ladott.ssa Angela Trezza con gli attori del gruppo teatrale del P.A. che hanno interpretato i diversi
protagonisti del nuovo libro per la scuola media. A destra: il gruppo di student della classe di Italiano II livello posa con la
Direttrice del Centro di Cultura dell’Ambasciata di Delhi.
Per favorire l’apprendimento della lingua, è stato acquistato del materiale audiovisivo per attrezzare un moderno
laboratorio linguistico, e sono anche stati scritti dei testi-guida per docenti e studenti. Il commento della Direttrice:
“Un conto è sentir parlare della scuola e un conto è venire di persona! Sono commossa…”
Visto che abbiamo parlato di materiale didattico, quest’anno è stato pubblicato a colori il libro di testo di Inglese per
la scuola Media, a cura di Valentino: “Ranjeet e le sue storie”. È un passo significativo perchè si tratta di un testo
professionalmente buono, stampato secondo gli standard occidentali, con la prefazione di uno dei massimi
esponenti della religione induista Indiana, Sankarachiarya (vedi foto).
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Questa la presentazione del leader spirituale: ‘In the external world there is no peace, love, purity and
kindness. These elements are divine power or nature for which we have to enter in deep of divine world, which is inside or inner
heart. There you will feel in your self alone by the way meditation. Now-a-days it is more important to create an atmosphere of
peace, kindness, purity and love in this external world, to get the devine power. In the book Ranjeet and his stories, the author
Mr.Valentino Giacomin has tried to convey the same message to junior and senior high school’s students and teachers. This book
may lead towards divine knowledge to the school boys and the new future generation to enlight their life by the way of meditation.
This interactive book may prove it a guide book to enter in the divine world and knowledge. May God bless to the author of the book
with all the virtue and virtuous writing power and brain to provide some other spiritual books to the students and the society too.”
Il leader religioso ha apprezzato il lavoro di Valentino e gli ha chiesto di continuare a scrivere altri libri per il
beneficio degli studenti che rischiano di perdere la loro identità spirituale e religiosa. La caratteristica del testo è
particolare: abbina l’insegnamento della lingua inglese con quello della filosofia e dei principi del Progetto Alice.
Un secondo volume verrà stampato tra poco: si tratta della grammatica in relazione alla storia raccontata, inoltre è
pronta anche la versione in Hindi, che verrà mandata in tipografia appena ci saranno i fondi necessari.
Altri titoli sono stati aggiunti alla lista di libri scritti per i nostri studenti: “Il bambino perduto”, “Il mio villaggio, la
mia università,” “Quando gli animali andavano a scuola”
Una nota interessante: tutti i libri, prima di venir pubblicati, vengono “testati” nelle scuole in Italia e in India. Solo
dopo un positivo feed back, il libro viene pubblicato.
L’ultimo libro che sta riscuotendo molto consensi, non sarebbe stato pubblicato se Luigina non l’avesse riletto agli
studenti, dopo qualche anno, valorizzando, cosi’, il testo e incoraggiando l’autore a riproporlo in una edizione
aggiornata e arricchita.
La scuola possiede ora un notevole patrimonio di pubblicazioni, dispense, testi per gli insegnanti. Finalmente,
alcune scuole indiane hanno cominciato ad interessarsi alla nostra ricerca e chiedono non solo libri ma anche corsi di
aggiornamento per gli insegnanti. Ricordiamo che un Ashram di Varanasi (Bhal Ashram) e un monastero buddhista
di Bodhgaya hanno adottato il nostro metodo con buoni risultati. Commenti positivi sono stati espressi da vari
ospiti illustri che hanno visitato la scuola quest’anno e lo scorso dicembre:
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1. Ven. Raphy Manjaly, Vescovo di Varanasi: “C’è
un grande bisogno di scuole come questa del
Progetto Alice, dove si attua una educazione
integrata che forma il cuore e la mente dei
futuri cittadini del mondo…”
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3. Surendra Kumar Upad, segretario della Gandhi Peace Foundation di Delhi ha detto: “Because the effort of your
school goes into both education and spiritualism in the same institution, your school is a wonderful role-model
experiment for India. As Vinoba Bhave said, it is the schools and colleges that are responsible for the unemployment
and foolishness that exists in India right now. The educated person of today does not like to do physical work, unless,
that is, to go to the gym to exercise, which is beneficial to no one except himself. Your efforts with this school are praise
worthy because you are trying to change the mentality of the students and the foundation of education. You are going
for the root of the problem, not the product, and that is the only way that education will be able to change in India,
which is really what is needed today. We are also trying to make strides in the progress of education so I hope we will
cooperate with each other as we work together in this field. Thanks so much for your time.”
4. Il dott. Varishta Nanda, monaco dell’Ordine di Vivekananda, responsabile dei servizi di medicina
comunitaria per la citta’ di Varanasi, ha affermato che la scuola è perfettamente in sintonia con la visione
del suo Maestro. “Voi state realizzando praticamente la visione di Vivekananda!” ha detto.
5. Un gruppo folcloristico dello Sri Lanka, accompagnato da una rappresentante dell’educazione del Governo,
si è esibito di fronte a tutti gli studenti del Progetto Alice. “Non abbiamo mai incontrato nei nostri tours
studenti cosi’ entusiasti, vivi e partecipi come i vostri.” Questo il commento della responsabile.
6. A novembre la scuola ha ospitato 15 studenti che frequentano una scuola Internazionale a Puna.
Provenivano da diversi Paesi del mondo. Hanno dormito e mangiato presso la scuola. Per vivere fino in
fondo l’esperienza, hanno chiesto di poter trascorrere la notte nelle case dei bambini. “È stata l’esperienza
più forte e significativa della mia vita” ha scritto uno studente. Tutti erano profondamente colpiti per le
attenzioni e il rispetto che hanno trovato non solo nelle case in cui erano ospitati, ma anche da parte della
gente dei villaggi. Bisogna dire che l’esperienza è stata straordinaria anche perchè quasi tutti gli studenti
conoscevano l’hindi e, quindi, hanno potuto comunicare direttamente con le persone.
Un insegnante, ad esempio, raccontava, divertito e commosso, che non aveva potuto dormire perchè lo
studente che lo ospitava era talmente preoccupato del suo benessere che, di tanto in tanto, chiedeva: “Sir,
sta dormendo? Ha bisogno di qualcosa?”
Commento finale di tutto il gruppo, dopo aver visitato una scuola pubblica locale: “Questo è un paradiso
rispetto a quello che c’è fuori.”
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Un’altra notizia positiva: per una scuola che chiude
(temporaneamente) se ne aprono altre due, anche se
di dimensioni più modeste. Si tratta della scuola per
i bambini chakma in Arunachal Pradesh, - India - al
confine con la Cina e un’altra in un villaggio
agricolo di Guroupur a 70 kilometri da Sarnath. La
scuola dei chakma (rifugiati dal Bangladesh perchè
perseguitati per la loro religione) è stata voluta
soprattutto dai genitori dei bambini che erano
costretti a percorrere decine di chilometri per
frequentare la scuola pubblica, di pessima qualità.
(Nella foto a sinistra, un momento della cerimonia religiosa in
occasione dell’inagurazione della scuola di Guroupur gestita da
un e studente di Alice).
Abbiamo deciso di finanziare questo nuovo progetto solo dopo che il padre di tre studenti chakma, presenti nel
nostro ostello, perorò la causa dicendo che un genitore era disposto ad offrire la terra per la costruzione della scuola.
Disse anche che i costi di costruzione dell’edificio sarebbero stati limitati perchè i genitori avevano promesso di
lavorare gratis. Decidemmo di invitare 4 insegnanti chakma per un corso di aggiornamento e il progetto parti’.Le
promesse furono mantenute. In pochi mesi, fu costruita la scuola, sullo stile locale, come potete vedere nelle foto
Ora è frequentata da 120 bambini e già c’è un problema di spazio necessario per accogliere nuovi studenti. Proprio
in questi giorni, il responsabile della scuola ha telefonato informando di aver ottenuto dallo Stato i permessi
necessari per gestire la scuola e anche una seconda donazione di terreno da parte di un altro genitore.
Una piccola rivoluzione è in atto tra le montagne
dell’Arunachal Pradesh: numerose famiglie chakma
vedono, per la prima volta, una luce di speranza per
l’educazione dei loro figli. Sul fronte delle
costruzioni, continua il nostro cantiere senza fine.
C’era un grande bisogno di avere uno spazio per le
assemblee e lo yoga. Grazie ad una “donazione alla
memoria”, siamo riusciti ad avere i fondi necessari
per realizzare l’opera: una grande aula, senza colonne
che ostacolano la vista, ricavata sul tetto del primo
piano dell’edificio centrale.
Nella foto: i bambini chakma,il primo giorno di
scuola.
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Una notizia che riguarda gli ex studenti della scuola:
è nata una Associazione tutta per loro, ospitata presso
la sede dell’ostello. Al primo inconto (vedi foto) c’era
una trentina di persone. L’Associazione ha lo scopo
di favorire i contatti tra gli ex alunni, scambiare
informazioni, avviare progetti di lavoro in
cooperativa, aiutare, eventualmente, chi si trova in
difficolta’ gravi.
Accanto all’aula di yoga abbiamo costruito un magazzino ed una piccola dispensa accanto alla cucina, che è stata
ristrutturata con un nuovo pavimento.
Tra poco, partiranno i lavori per la costruzione di un palco permanente nel giardino della scuola che servir à per le
manifestazioni culturali e le assemblee.
A sinistra: Bambine del gruppo di counseling, con la
loro insegnante.
Significativi i nostri interventi nel sociale a favore di
persone ammalate e prive di ogni risorsa economica e
per i nostri studenti residenti e non.
Per il gruppo di bambine a rischio (con gravi disturbi
causati da situazioni familiari drammatiche) abbiamo
organizzato corsi di avviamento professionale al
pomeriggio e provvediamo anche al pranzo.
Una ventina di bambine poverissime hanno un deposito fisso, in banca, a loro nome, che potranno riscuotere al
tempo del matrimonio, evitando il collasso economico delle loro famiglie.Da una decina di anni continuiamo a
pagare una assicurazione per i nostri studenti-insegnanti (18), che potranno riscuotere tra quattro anni, permettendo
loro di pensare al futuro con meno apprensione e preoccupazioni economiche.
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Continuiamo a curare gratuitamente i malati di epatite A con la nostra medicina speciale, che fa sparire la malattia
nel giro di pochi giorni. Abbiamo curato finora circa 5000 pazienti.
La squadra sportiva di kabbaddi (sport tradizionale locale) sponsorizzata dalla scuola sta raccogliendo successi a
livello regionale e nazionale. Dobbiamo precisare che i migliori atleti potranno trovare un impiego statale, quindi
non si tratta di solo sport! Recentemente, abbiamo offerto spazio nel nostro campus anche agli atleti della vicina
plaestra di wrestling. Tra loro ci sono dei campioni che potrebbero puntare alle Olimpiadi!
Nella foto: ivisita degli nsegnanti e alunni della scuola Bal Ashram, di Varanasi, che ha adottato il metodo del
Progetto Alice
Molti ci chiedono informazioni sugli ex student: che cosa fanno? Lavorano? Come si comportano? Sono diversi
dagli altri? Per rispondere a queste domande, l’anno prossimo, verranno quattro studenti universitari della Germania,
che hanno scelto di svolgere la propria tesi proprio sui risultati dell’educazione impartita nelle nostre scuole. Non
sono i soli che hanno scelto di analizzare il Progetto Alice. Altri tre studenti stanno scrivendo una tesi sul nostro
paradigm edcativo. Intanto, altre istituzioni si dimostrano interessate alla nostra ricerca. Due scuole, una di Varanasi
e una di Bodhgaya, hanno assunto cinque nostri ex studenti, come insegnanti, adottando il nostro metodo
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A tutti un grazie di cuore per l’amicizia, la generosità e un augurio di pace.
Valentino e Luigina