La funzione dell’ablativo
Osserviamo le seguenti frasi:
1. Dominae rosis aras ornant.
2. Terentia magna laetitia Agrippae nubit.
1.
Riconosciamo il verbo ornant, “ornare”, concordato con il soggetto al nominativo plurale
femminile dominae.
Il verbo regge l’accusativo (l’oggetto dell’ “ornare”): aras.
Ora il nucleo della frase, a due argomenti, è completo: “Le signore ornano gli altari”.
Resta un altro elemento: rosis. Che non si tratta di un dativo ce lo fa supporre il significato del
verbo, che non richiede un destinatario dell’azione. Il controllo della costruzione del verbo, sul
dizionario, conferma che orno non regge il dativo, completando il nucleo col solo accusativo.
Si tratta di un ablativo, che indica in questo caso il mezzo con cui le signore ornano gi altari: “con
le rose”.
La funzione prevalente dell'ablativo è quella di fornire informazioni aggiuntive rispetto al nucleo,
cioè esprimere un complemento circostanziale, cioè non appartenente al nucleo.
Nell’albero collegheremo i termini in ablativo dalla struttura da cui a volta a volta dipendono
(verbo, nome o aggettivo), ma su un piano diverso da quello degli elementi interni al nucleo:
Dominae ------ ornant ------ aras
|
rosis
Traduzione: "le signore ornano gli altari con le rose".
2.
Riconosciamo il verbo nubit, “sposare”, concordato con il soggetto Terentia: il senso ci suggerisce
che il soggetto deve essere una persona.
Per completare il nucleo occorre individuare con chi Terenzia si sposa: bisogna sapere che il verbo
nubere regge il dativo: concludiamo pertanto che si tratterà di Agrippae (è plausibile che lo sposo
sia un nome proprio maschile).
Ora il nucleo è completo: “Terenzia sposa Agrippa”.
Resta da individuare la funzione del sintagma magna laetitia che, non essendo il nominativo, può
essere solo un ablativo; anch’esso svolge la funzione di un complemento circostanziale, di modo.
Ecco l’albero:
Terentia ----- nubit ----- Agrippae
|
laetitia + magna
Traduzione: "Terenzia sposa Agrippa con grande gioia".
L’ablativo
Ricordiamo che le funzioni dell’ablativo latino risultano dalla fusione di tre casi dell’indoeuropeo:
l’originario ablativo, lo strumentale e il locativo.
In particolare, l’antico strumentale/sociativo esprimeva le circostanze che accompagnavano
un’azione; ecco perché anche in latino l’ablativo è specifico per i complementi circostanziali.
Quando è “semplice”, (cioè senza preposizione), le sue funzioni fondamentali sono:

complemento di mezzo:
Copiae Romanae expugnant Massiliam armis : “le truppe romane espugnano Marsiglia con le
armi”;

complemento di causa:
Iulia ira amicam suam increpat: “Giulia sgrida la sua amica a causa dell’ira”;

complemento di modo (prevalentemente quando l'ablativo è accompagnato da un aggettivo):
Magistra excipit discipulas magna laetitia: “la maestra accoglie le allieve con grande gioia;

complemento di tempo determinato:
Agrippa secunda vigilia copias dimittit.
Agrippa manda via le truppe nel secondo turno di guardia della notte (dalle 21.00 alle
12.00)”.
Per fornire altri tipi di informazioni, l’ablativo è costruito con le preposizioni.
Box: i casi dell’indoeuropeo
L’indoeuropeo conosceva otto casi:
 Il nominativo indicava, come in latino, il soggetto dell’azione.
 Il genitivo aveva la funzione di specificare, cioè indicava caratteristiche particolari di
entità determinate, ad esempio l’appartenenza.
 Il dativo indicava il destinatario di un’azione.
 L’accusativo indicava il punto di arrivo o l’estensione (spaziale o temporale);
nell’evoluzione linguistica si specificò nella funzione di complemento oggetto dei verbi
transitivi (il punto di arrivo di un’azione). In latino ci sono diversi segni della sua funzione
originaria in alcune costruzioni verbali e soprattutto nella costruzione con preposizione, in
cui esprime, fra l’altro, il moto a luogo, l’attraversamento e la durata).
 Il vocativo era usato per chiamare una persona: la sua importanza nella comunicazione
orale è evidente.
 L’ablativo indicava il punto di partenza, o la sede da cui si prendeva qualcosa (il termine
ablativus significa “che si porta via da”).
 Lo strumentale/sociativo esprimeva il mezzo con cui si svolgeva un’azione o le
circostanze che la accompagnavano (es. “andare a caccia col cane, o con l’arco e le
frecce”).
 Il locativo esprimeva lo stato in luogo.
Nel corso dell’evoluzione linguistica, nel sistema dei casi si verificarono delle sovrapposizioni
funzionali, cioè la medesima funzione sintattica venne spesso svolta da casi diversi; tale processo
determinò la fusione di alcuni casi tra loro:
Nell’ablativo latino confluirono lo strumentale e il locativo. Tale caso esprime dunque funzioni
molteplici, derivate volta a volta dai tre casi originari che lo hanno costituito:
 all’originario ablativo sono riconducibili le funzioni di moto da luogo, causa, agente e
altre da esse derivate;
 allo strumentale sono riconducibili le funzioni di mezzo, unione, modo e altre da esse
derivate;
 dal locativo derivano le funzioni di stato in luogo e di tempo determinato.
La giustapposizione che ne risulta rende dunque l’ablativo il caso principe dei complementi
circostanziali.
Tale processo di fusione non si fermò qui: nel latino storico il nominativo e il vocativo
sostanzialmente coincidono, ed è già decisamente avviata la fusione di dativo e ablativo.
Nel latino tardo si arriverà a un sistema di due casi: i casi diretti (fusione di nominativo, vocativo e
accusativo), e i casi obliqui (genitivo, dativo e ablativo).
Parallelamente alla semplificazione del sistema dei casi, si assiste al potenziamento della funzione
delle preposizioni, situazione che caratterizza lo stadio evolutivo attestato anche nell’italiano.
Esercizio per giovedì 6 fare le prime 8 frasi e portare la stampa del resto dell’esercizio
Individua la funzione dei sintagmi in ablativo
1. Copiae magna audacia pugnant. 2. Piratae catenis captivas vinciunt. 3. Temperantia ac
modestia puellae famam obtinent. 4. Sollertia ac diligentia puellae magistram audiunt. 5. Domina
lenta virga mulam incitabat. 6. Nautae audacia pecuniam comparabant. 7. Poetae tragoediis et
comoediis incolas oblectant. 8. Prima vigilia copiae promptae erant. 9. Agricola magna maestitia
suam inopiam flebat. 10. Nerva modestia imperabat. 11. Domina pigras servas virgis puniebat. 12.
Antiqui (nom. pl. della seconda declinazione: gli antichi) statuis aurigas poetasque saepe
honorabant. 13. Incolae magna laetitia athletarum peritiam celebrant. 14. Sicilia oleis uvisque
clara erat. 15. Multis hostiis Romanae deas colebant. 16. Romanae puellae dearum aras rosarum
coronis ornabant. 17. Spartae incolae galeis, loricis et hastis pugnabant. 18. Romani (nom. pl. della
seconda declinazione: i Romani) magnas copias parvis scaphis transportabant. 19. Nerva magna
temperantia et continentia provincias regit. 20. Antiqui magna patientia curas tolerabant.