15/2016 Periodo: 1-19/8/2016 NOTIZIARIO SULL’ECONOMIA UNGHERESE 1-19 agosto 2016 Sommario PRINCIPALI DATI MACROECONOMICI ....................................................................................... 3 INTERSCAMBIO COMMERCIALE ITALIA-UNGHERIA ............................................................. 4 ANDAMENTO DEL FIORINO .......................................................................................................... 5 ANDAMENTO MACROECONOMICO ............................................................................................ 6 Debito pubblico ................................................................................................................................. 6 Dati preliminari secondo trimestre ................................................................................................... 6 Banca Centrale – Continuano a diminuire le riserve internazionali ................................................. 7 Investimenti esteri ............................................................................................................................. 7 Andamento bilancia commerciale nel primo semestre2016 ............................................................. 7 Inflazione .......................................................................................................................................... 8 Mercato del lavoro ............................................................................................................................ 8 Ungheria migliora la posizione nell’Index Global Innovation ......................................................... 9 SETTORE FINANZIARIO.................................................................................................................. 9 STRESS Test .................................................................................................................................... 9 DISCLAIMER Le informazioni contenute nel presente notiziario sono tratte da comunicati ufficiali, siti istituzionali e organi di informazione ungheresi. L’Ambasciata non può verificare la correttezza né essere considerata responsabile del contenuto delle informazioni pubblicate. PRINCIPALI DATI MACROECONOMICI Categoria PIL Debito pubblico in rapporto al PIL Saldo di bilancio pubblico Conto delle partite correnti (mln di euro) Esportazioni (mln di euro/variazione) Importazioni (mln di euro/variazione) Produzione industriale Prezzi industriali alla produzione Costruzioni Investimenti Salari medi lordi Tasso di inflazione Tasso di disoccupazione Commercio al dettaglio Turismo – pernottamenti Riserve internazionali - mld di euro – (var. annua) Tasso di sconto ufficiale *dati preliminari Importazioni Esportazioni 1° trim. 2016 Dato / variazione annua +0,9% 2° trim. 2016 75,5%* Rapporto in inglese 1° trim. 2016 Aprile 2016 Maggio 2016 +0,1%* 737,7 511,1 38.256 +3,2% 34.077 +1,5% -0,3% -2,6% -16,2% -9,6% +6,1% -0,3% 5,1% +6,8% +1,5% 24.556 (-29%) 0,9% Rapporto in inglese Periodo Gennaio-maggio 2016 Gennaio-maggio 2016 Giugno 2016 Giugno 2016 Giugno 2016 1° trim. 2016 Gennaio-Maggio 2016 Luglio 2016 Aprile-Giugno 2016 Aprile 2016 Giugno 2016 Fine luglio 2016 Attuale Interscambio commerciale globale dell’Ungheria (miliardi di euro) 2013 2014 74,7 78,2 81,3 84,5 Ulteriori informazioni Rapporto in inglese Dati Rapporto in inglese Rapporto in inglese Rapporto in inglese Rapporto in inglese Rapporto in inglese Rapporto in inglese Rapporto in inglese Rapporto in inglese Rapporto in inglese Rapporto in inglese Rapporto in inglese Dati storici Dati storici Aprile 2016 2015. 82,4 90,5 Composizione delle importazioni ungheresi dall'Italia per categorie principali di merci 2,0% 6,7% 0,4% Alimentari, bevande e tabacchi Materie prime Carburanti ed energia elettrica 42,4% Prodotti manifatturieri 48,5% Macchinari e mezzi di trasporto Fonte: KSH Composizione delle esportazioni ungheresi in Italia per categorie principali di merci Alimentari, bevande e tabacchi 14,6% Materie prime 5,2% 0,3% Carburanti ed energia elettrica 41,8% Prodotti manifatturieri Macchinari e mezzi di trasporto 38,1% Fonte: KSH INTERSCAMBIO COMMERCIALE ITALIA-UNGHERIA ( dati in milioni di euro) Gennaio-maggio 2016 Interscambio - di cui export - di cui import Saldo mln Є 3.510,3 1.672,6 1.837,8 -165,2 Var., a/a, % 7,2% 9,3% 5,4% Export dell'Italia verso l’Ungheria (settori economici più rilevanti) Prodotti manifatturieri Prodotti chimici Prodotti di ferro e acciaio Prodotti tessili Vari prodotti manifatturieri Macchinari e mezzo di trasporto Macchinari industriali e componenti Apparecchi elettronici e componenti Import dell'Italia dall’Ungheria (settori economici più rilevanti) Alimenti, bevande, tabacco Prodotti manifatturieri Prodotti chimici Vari prodotti manifatturieri Articoli di abbigliamento e accessori Macchinari e mezzo di trasporto Apparecchi di telecomunicazione mln Є 811,3 227,4 107,5 62,1 148,8 710,0 213,2 129,2 mln Є 268,4 699,4 324,7 142,1 18,1 769,0 163,3 Apparecchi elettronici e componenti Veicoli stradali (inclusi anche quelli a cuscino pneumatico) Fonte: KSH Gennaio-maggio 2016 Quota % 48,5% 13,6% 6,4% 3,7% 8,9% 42,4% 12,7% 7,7% Gennaio-maggio 2016 Quota % 14,6% 38,1% 17,7% 7,7% 1,0% 41,8% 8,9% 170,5 9,3% 252,5 13,7% ANDAMENTO DEL FIORINO Andamento del tasso del fiorino contro l'euro nel periodo 11-29 luglio 2016 Fonte: Banca Nazionale Ungherese 315,0 314,5 314,0 313,5 313,0 312,5 29/07/2016 28/07/2016 27/07/2016 26/07/2016 25/07/2016 24/07/2016 23/07/2016 22/07/2016 21/07/2016 20/07/2016 19/07/2016 18/07/2016 17/07/2016 16/07/2016 15/07/2016 14/07/2016 13/07/2016 12/07/2016 11/07/2016 312,0 ANDAMENTO MACROECONOMICO Debito pubblico Secondo i dati preliminari pubblicati dalla Banca Centrale, il debito pubblico ungherese è sceso al 75,5% del PIL nel secondo trimestre del 2016 dal 77,2% del trimestre precedente, ma nonostante gli sforzi compiuti dal Governo rimane il più alto dell’Europa centro orientale. Fitch, lo scorso maggio, ha comunque rivisto al rialzo il rating del Paese in quanto, nonostante il debito fosse aumentato, era diminuita la percentuale di debito estero. Il Governo conta molto sulla possibilità di un up-grading da parte di Moody’s il prossimo novembre, operazione questa che potrebbe convincere gli investitori a tornare in Ungheria. La politica fiscale del Governo è concentrata più sull’aumento dei consumi che sulla riduzione del debito. La legge di stabilità 2017 prevede infatti un alleggerimento della pressione fiscale e stima la crescita del PIL al 3,1%, del deficit al 2,4% e la riduzione del debito al 71,9%. L’obiettivo di medio termine concordato con la Commissione europea prevedeva il deficit strutturale all’1,7%. Alzare l'obiettivo del disavanzo al 2,4% ha come conseguenza l’aumento del deficit strutturale al 2,1% del PIL . Fonte: Intellinews, 18 agosto 2016 Dati preliminari secondo trimestre Dopo i deludenti risultati del primo trimestre, l’attività economica sembra in ripresa. Secondo i dati preliminari pubblicati dall’Ufficio di Statistica la crescita del secondo trimestre si attesta intorno al 2,6% . I settori maggiormente critici, auto e costruzioni, sembrano aver rallentato la discesa ed insieme all’aumento dei consumi interni potranno essere il motore di crescita nella seconda metà dell’anno. Il principale contributo alla ripresa è arrivato dai servizi, dal settore manifatturiero e dall’agricoltura. Per quanto riguarda il settore industriale resta instabile l’andamento del comparto auto, dovuto in parte alle modifiche tecniche intervenute per gli stabilimenti Audi e Suzuki. I mesi di aprile e maggio hanno registrato una netta ripresa delle esportazioni, ma a giugno si è verificato di nuovo un calo dello 0,3% su base annua e una diminuzione degli ordini dell’1,9%. I nuovi piani di investimento di MercedesBenz ed Audi, che saranno completati entro il 2019, spingeranno al rialzo la produzione, ma rischi di contrazione rimangono per il 2017 e 2018. Dall’inizio dell’anno anche il settore delle costruzioni continua ad avere un andamento negativo: a giugno la produzione è diminuita del 16,2% su base annua . Il fenomeno è da attribuire al rallentamento nei trasferimenti dei fondi strutturali del nuovo ciclo di programmazione (2014-2020) che determinano il blocco degli investimenti finanziati con tali proventi. Nel secondo semestre, con la normalizzazione dei trasferimenti, la situazione dovrebbe migliorare. Secondo il Ministro dell’Economia raggiungere il target del 2,5% di crescita entro fine anno è ancora possibile. In sostanza i dati confermano che la produzione industriale è largamente basata sul settore auto che incide ad oggi per il 28,9% contro il 19,2% del 2012 e può essere considerata il motore dell’export ungherese. Per quanto riguarda gli investimenti, altro motore di crescita, emerge che gli investimenti privati sono fermi da diversi semestri, mentre gli investimenti pubblici dipendono quasi completamente dai Fondi strutturali. Fonte: Intellinews, 15 agosto 2106 Banca Centrale – Continuano a diminuire le riserve internazionali Secondo i dati pubblicati dalla Banca Centrale, le riserve internazionali sono ulteriormente diminuite passando dai 24,79 miliardi di Euro di giugno ai 24,556 miliardi di euro di luglio 2016. Su base annua, le riserve sono diminuite di oltre 10 miliardi di euro. La diminuzione è dovuta alla politica della Banca Centrale volta a ridurre la quota di debito in valuta straniera. Questo comporta che la Banca acquista eurobond a breve scadenza e immette sul mercato valuta estera per sostenere la conversione dei prestiti, originariamente sottoscritti in valuta straniera. Secondo l’Istituto la diminuzione delle riserve internazionali continuerà nei prossimi due anni. Dall’inizio dell’anno le riserve in valuta estera sono diminuite di 5,54 miliardi di euro. A marzo scorso si è registrata la maggiore diminuzione pari a 4,1 miliardi di euro, dovuta al pagamento dell’ultima rata del prestito erogato dal FMI nel 2008 e ai rimborsi dei contratti swap relativi alla graduale eliminazione dei prestiti in valuta estera. Nel mese di aprile l'Ungheria ha emesso un prestito obbligazionario di 3 anni in Yuan del valore di 137 milioni di euro. Fonte: Intellinews, 8 agosto 2016 Investimenti esteri Secondo i dati pubblicati dall’Agenzia per gli investimenti – HIPA – nel primo semestre del 2016 sono stati approvati 38 nuovi progetti di investimento, il 27% in più rispetto allo stesso periodo del 2015. Il valore complessivo è di circa 1,33 miliardi di euro (nel 2015 il valore è stato di 1,4 miliardi di euro) con 8.529 nuovi posti di lavoro. I principali investitori sono: Stati Uniti con otto progetti, Germania con 7 progetti e investitori ungheresi con 5 progetti. I settori prioritari di investimento sono l’automotive con 15 progetti, centri servizi condivisi con 7 progetti e alimentare con 5 progetti. L’automotive si colloca al primo posto per numero e volume di progetti e per posti di lavoro creati. In 32 casi su 38 si tratta di reinvestimenti: società che reinvestono gli utili in progetti di espansione piuttosto che rimpatriare i profitti. Rispetto alla localizzazione, sono in aumento gli investimenti nelle città di provincia grazie alla politica di sussidi messa in atto dal Governo che premia le società che si allontanano da Budapest. Andamento bilancia commerciale nel primo semestre2016 Secondo i dati preliminari pubblicati dall’Ufficio di Statistica, nel periodo gennaio – giugno 2016 le esportazioni sono state pari a 46,7 miliardi di euro e le importazioni a 41,4 miliardi di euro. Il surplus della bilancia commerciale è stato pari a 5,3 miliardi di euro. Con riferimento al valore, sempre nel periodo in considerazione, le esportazioni sono cresciute del 3,5% e le importazioni dell’1,5%. Con riferimento ai paesi di destinazione e origine delle esportazioni e delle importazioni, l’UE si classifica al primo posto con una quota di mercato del 79% per le esportazioni e del 78% per le importazioni. Il basso livello delle importazioni riflette il ritardo nell’avvio dei progetti finanziati con i Fondi europei. L'avanzo delle partite correnti è aumentato a 1,97 miliardi di euro nel secondo trimestre 2016 da € 1,74 miliardi di euro nei precedenti tre mesi. L’ultimo rapporto trimestrale della Banca Centrale, tuttavia, mette in luce che l'afflusso di IDE da parte delle imprese è rimasto debole nel primo trimestre. Secondo gli analisti di OTP questo suggerisce che la capacità dell'Ungheria di attirare capitali stranieri è debole rispetto ai paesi dell’area. I macchinari, autoveicoli e relativa componentistica sono l’elemento più consistente sia del paniere delle importazioni ungheresi che delle esportazioni. Fonte: Intellinews, 8/8/2016, http://www.ksh.hu/gyorstajekoztatok/#/en/ document/kue1606 Inflazione Il tasso di inflazione è stato dello 0,1% nei primi sette mesi del 2016. Mettendo in comparazione l’indice di luglio 2016 con l’indice di luglio 2015 emerge che i prezzi al consumo sono diminuiti in media dello 0,3%. I prezzi dei generi alimentari sono aumentati dello 0,2%, ma alcuni prodotti hanno registrato un incremento maggiore quali zucchero +25,1%, olio commestibile +7,1% e prodotti stagionali +5,7%. In diminuzione la carne di maiale – 14,2%, formaggi e latte -6,2%. Bevande alcoliche e tabacco sono aumentati dell’1,8%, i servizi dell’1,3%, vestiario e calzature dello 0,9%, prodotti durevoli dello 0,2%. Sono diminuiti del 13,0% i carburanti per veicoli a motore e del 4,9% i prodotti farmaceutici, casalinghi, beni ricreativi. I prezzi dell’elettricità, del gas e altri combustibili dello 0,1%. Secondo le stime, il tasso di inflazione dovrebbe attestarsi allo 0,5% nel 2016 e intorno al 2% nel 2017. Mercato del lavoro Da qualche mese il paese sperimenta una consistente “carenza di manodopera”: mancano esperti informatici, ingegneri e lavoratori specializzati e questo costituisce il principale ostacolo alla crescita economica. Secondo l’ultima rilevazione dell’Ufficio di Statistica (KSH), nel periodo aprile-giugno, il tasso di disoccupazione è sceso al 5,1%. A tale situazione ha contribuito anche l’emigrazione. Le migliori condizioni di lavoro, soprattutto salariali, offerte dai paesi dell’Europa occidentale e negli ultimi mesi anche dai paesi dell’Area, hanno colpito la demografia dell’Ungheria: in totale quattrocentomila persone hanno lasciato il Paese, di cui circa settantamila negli ultimi due anni. Si tratta in maggioranza di laureati e lavoratori altamente qualificati di età compresa tra i 20 ed i 39 anni. Per il prossimo autunno è atteso il lancio della nuova strategia economica annunciata dal Governo che punterà ad affrontare tale problema, ma anche ad avanzare delle soluzioni per ridurre la dipendenza della crescita dai fondi comunitari e per diversificare l’economia, oggi largamente basata sul settore automotive. In particolare per il mercato del lavoro, l’obiettivo non è solo quello di promuovere nuovi posti di lavoro, ma anche di mantenere quelli esistenti. Tra i provvedimenti annunciati rientra la mobilità ovvero facilitare lo spostamento interno dei lavoratori dalle aree con più elevato tasso di disoccupazione ad aree dove esiste domanda di lavoro, come il comparto automobilistico nel nord-ovest del Paese. Altro possibile provvedimento, annunciato dal Ministro dell’Economia Varga, è l’alleggerimento della busta paga attraverso la riduzione della tassazione, cercando di lasciare inalterato il livello degli oneri sociali. Secondo le statistiche OCSE, l’Ungheria è al quarto posto per ammontare del cuneo fiscale e questo costituisce, come affermato dal Ministro, uno svantaggio competitivo. Questa situazione ha dato avvio ad una crescita dei salari sia del settore privato che pubblico. Nel periodo gennaiomaggio 2016, si registra un aumento lordo del 6,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, ma il potere di acquisto è cresciuto del 7,7% grazie al basso tasso di inflazione (0,1%), alla riduzione di 1 punto percentuale dell’IRPEF, ora al 15% e alla riduzione dell’IVA su alcuni generi alimentari di larga diffusione. L’aumento dei salari ha sostenuto la crescita dei consumi che rimangono il principale motore di crescita dell’economia magiara. Fonte: Portfolio, 8 agosto 2016 e Intellinews 16 agosto 2016 Ungheria migliora la posizione nell’Index Global Innovation L’Ungheria si classifica al 33 ° su 128 paesi nel Global Innovation Index 2016, salendo di due posti rispetto al 2015. L’Indice è compilato dalla Cornell University, dalla WIPO (Organizzazione internazionale per la proprietà intellettuale) e dall'INSEAD Business School. La classifica valuta la performance dei paesi utilizzando una serie di indici secondari tra cui capacità istituzionale, capitale umano, infrastrutture, mercato e grado di sviluppo delle attività commerciali, tecnologia e creatività. Rispetto ai paesi della regione, l’Ungheria è stata superata dalla Repubblica Ceca (27) e dalla Slovenia (32), mentre è seguita da Slovacchia (37), Polonia (39) e Romania (48). Tra i punti di forza dell’Ungheria figurano indicatori quali: assorbimento di nuove conoscenza, esportazione di merci innovative, la sostenibilità ecologica; tra i punti di debolezza: clima d'investimento meno favorevole e basso numero di laureati in scienze e ingegneria. Per il parametro dell’efficienza innovativa l’Ungheria si è classificata al 17 posto. Fonte: HM, 18 agosto 2016, p. 2 SETTORE FINANZIARIO STRESS Test La sola banca sottoposta agli stress test della European Banking Authority è stata la OTP Bank, maggiore banca del paese con una quota di mercato di circa il 25%. OTP è presente con le proprie filiali operative in otto paesi dell’Europa centro- orientale. Il Cet1 al 2018 risultante dagli stress test dell'Eba e' del 14,6% nello scenario base e del 9,2% nello scenario avverso, al disopra del livello minimo del 5,5% fissato dall’EBA due anni fa. In caso di scenario avverso la banca brucerebbe comunque ingenti capitali. Il test è stato superato e, come precisato dal management, lo scenario avverso prefigurato dall’esame non costituisce una previsione di utili per la banca, mentre lo scenario di base suggerisce profitti significativamente più bassi rispetto alle aspettative dell’Istituto per l'orizzonte temporale dei tre anni presi a riferimento (2016-2018). Fonte: Portfolio 1 agosto 2016 Abbreviazioni fonti: HATC = Hungary Around the Clock; MTI = ANSA ungherese; HM = Hungary Matters Redazione: Teresa Testa, Milan Solymosi