cHE COSASONO E PERCHEABBIAMO I VUOTI DI MEMORIA

Salute
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cHE COSASONO
E PERCHEABBIAMO
I VUOTI DI MEMORIA
A tutti capita di dimenticare all'improwiso il pin del bancomatn
o di non ricordare più dove si è parcheggiata I'auto.
G'è da prcoccuparsi? Nella maggior parte dei casi, no: ivuoti
di memoria riflettono semplicemente un diverso modo
di orgamzzare le informazioni nella nostra mente diBarbaraMerto
he imbarazzo quando non
ricordiamo più il nome
di una persona che ci
saluta per strada! E che
nervosismo quando cerchiamo un
oggetto, convinti di averlo riposto
in un cassetto, dove invece non c'è.
Per non parlare dello smarrimento
che ci prende in un autosilo, quando
non ricordiamo dove abbiamo parcheggiato I'automobile. Sono esempi
di comuni "l'uoti di memoria", che
hanno chiesto a 112 adulti sani dai 19
ai 76 anni di guardare le immagini di
una serie di volti. I partecipanti sono
stati poi invitati a ricordare su quale
lato dello schermo apparisse uno
determinato compito, gli scienziati
hanno controllato quali parti del
cervello entra!?no in azione ment-re
venivano ricordati quei dettagli.
specifico volto (a destra o a sinistra)
e quando apparisse (più o meno recentemente). Poi, con la tecnica della risonanza magnetica funzionale,
usata per rilevare quali aree cerebrali
si attivano durante I'esecuzione di un
Gome cambia la memoria
Hanno così individuato una differenza profonda nel funzionamento
del cervello dei partecipanti, legata
all'età: <Durante il test i gior,ani adulti
hanno mostrato una maggiore atti-
abbiamo sperimentato nrtti nella
vita. Gli scienziati ci tranquillizzano:
nella maggior parte dei casi, non
c'è da preoccuparsene, perché non
sono il segnale di declino cognitivo,
ma di un cambiamento fisiologico
del modo in cui il cervello elabora le
informazioni.
L'esperimento canadese
Lo dimostra un nuovo studio canadese. Ricercatori del Brain Imaging
Centre al Douglas Institute della
McGll University di Montreal (Canada) hanno cercato di comprendere
i meccanismi della memoria nelle
persone dimezza età in salute, anco
ra poco studiati dalla scienza, rispetto
a quelli dei cervelli anziani, sui quali
invece disponiamo di più dati. Per
ricar,are le informazioni. i ricercatori
I98
ll ruolo dell'ippocampo e il caso H.M.
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Esistono diversitipi di memoria.
"Quella più specifica e caratteristica della specie umana, nonché la
più fragile e più sensibile all'invecchiamento, e la capacità di ricordare gli eventi, chiamata memoria
episodica", spiega Stefano Cappa.
"E legata al funzionamento di alcu-
ne aree del cervello, in particolare
dell'ippocampo, situato nella
profondità di ciascun emisfero
e capace di immagazzinare i ri-
cordi". Lo testimonia anche il caso
clinico cosiddetto "H.M.", diventato un modello per le neuroscienze,
che riguarda la vicenda dello statunitense Henry Gustav Molaison
(nellafoto quia sinistra) al quale,
per curare una gravissima forma
di epilessia refrattaria ai farma-
ci, nel 1953 furono asportati
gli ippocampi. Luomo andò
forma
accumulare,
nuovi ricordi.
incontro a una grave
di amnesia anterograda: non
riusciva ad
preservare o recuperare
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5 modi di "aiutane"
la nostra memoria
attività fisica:
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ricercatori dell'lstituto Donders al Centro medico universitario Radboud, in Olanda, hanno
concluso che I'attività fisica migliora la capacità difissare i concetti nella memoria (forse grazie
al rilascio nel cervello di dopamina
e noradrenalina), purché lo sport
sia praticato 4 ore dopo lo studio.
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sesso con regolarità:
unacostante attività sessuale
aumenta la produzione di nuovi
neuroni (neurogenesi) nell'ippocampo di topi di mezzaetà, come
dimostra uno studio statunitense
dell'Università del Maryland.
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Smettere di fumare: uno stu-
dio della McGill University in
Canada e dell'Università di Edimburgo, in Scozia, ha dimostrato
che il fumo assottiglia la corteccia
cerebrale molto più velocemente
di quanto accada nel processo di
invecchiamento "normale" e accelera il calo delle capacità cognitive.
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rosmarino: I'olio
essenziale di rosmarino migliora del 15 per cento i risultati
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ottenuti ai test di valutazione della
memoria prospettica (sulle attivita
che abbiamo programmato di
svolgere nella giornata). Almeno
della Noruno studio
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secondo
thumbria University, in lnghilterra.
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vazione della corteccia visiva", dice
Natasha Rajah, direttrice del Brain
Imaging Centre e professore di psichiatria, (mentre le persone dimezza
età e gli anziani hanno evidenziato
un'intensa attivazione della corteccia
prefrontale mediale, una parte del
cenello coinvolta nell'elaborazione
di infonnazioni legate alle riflessioni
personali".
Come prevedibile, le prestazioni
mnemoniche degli anziani non
sono state buone al pari di quelle
dei giovani adulti. "Ma questo non
rifletterebbe un deficit delle funzioni
cognitive, bensì un cambiamento
in quelle che il loro cerr,'ello ritiene
infonnazioni importanti, come testi{l
Dormire bene: ricercatori gui-
datida Richard Boyce, dell'ln-
tegrated program in neuroscience
alla McGill University di Montreal,
hanno scoperto che il sonno Rem
consolida la memoria.
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CERVELLO Mentre nelle persone
di mezza età e anziane in fase di ricordo
si attiva la corteccia prefrontale mediale
(l), nei giovarri si attiva invece
la corteccia visiva (2).
monia la forte attivazione dell'area
legata all'introspezione", fa notare la
psichiatra. "Vuole dire che a seconda
dell'età, Ia nostra memoria si concentra su differenti aspetti delle situazioni riservando meno attenzione al
dettaglio e più al significato nel caso
di soggetti dirnezza età", corrmenta
Stefano Cappa, professore di
neuro
logia all'Istituto universitario di str-rdi
superiori di Pavia.
Meditate, gente!
Per Natasha R{ah, gli adulti di mezza
età e gli anziani potrebbero migliora-
re la capacità di ricordare i dettagli.
Come? "Imparando a spostare il
focus dell'attenzione sulle informazioni esterne, anziché su quelle
interne. Ecco perché alcuni studi
suggeriscono che la meditazione,
praticata come tecnica per migliorare I'attenzione e la consapevolezza,
rallenti l'invecchiamento cogrritivo'.
Ora i ricercatori stanno cercando di
capire se i cambiamenti della memoria nelle persone dimezza età siano
condizionati anche dalle differenze
di genere: .Le donne. per esempio.
vanno incontro a molti cambiamenti
ormonali e vogliamo capire quanti,
tra i risultari del nostro studio, sono
condizionati dal periodo dopo la
menopausa>, conclude la scienziata.
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