Fang Zhenning Curatore del padiglione cinese SPECIAL –––––––––––– curare architettura. 13. biennale di architettura di venezia –––––––––––– 08 Fang Zhenning di Laura Trombetta Panigadi Laura Trombetta Panigadi Sappiamo che il concetto del Padiglione cinese è 原初 (Yuan Chu), che significa “origine” e “iniziale”. Ci puoi spiegare perché hai scelto questo tema? Questo concetto rappresenta forse l’attuale condizione dell’architettura cinese? Nella serie: 01. david chipperfield 02. Arno J. Ritter 03. konstantin Grcic 04. Miroslav Šik + quintus miller 05. Toyo Ito 06. Dan Handel 07. Muck Petzet Fang Zhenning “Yuan Chu” è il significato combinato di “originale” (Yuan) e “iniziale” (Chu). Nella lingua cinese Yuan è la sorgente, la fonte, il luogo da cui le cose hanno inizio. Utilizzo qui il concetto di Yuan Chu nel tentativo di esplorare la questione dell’origine delle memorie e del principio dell’universo. Per la mostra non ho selezionato direttamente dei progetti architettonici, ma ho chiesto agli architetti che avrebbero esibito i loro lavori e realizzato le installazioni di riflettere sul primo stadio di formulazione del loro pensiero. Svolgono queste primissime idee un ruolo chiave nella genesi dell’opera architettonica? Purtroppo non penso che i lavori che presenteremo rappresentino la situazione attuale dell’architettura cinese, ma la considerazione di questi architetti per ciò che interpretano come “fondamento” e “common ground” nell’architettura. LTP Quali sono stati i criteri per la selezione dei partecipanti? liberamente scaricabile da www.abitare.it/it/biennale-curatori Tutti i diritti riservati: la riproduzione anche parziale di testi e immagini è vietata. FZ Siccome prima ho scelto il tema e poi ho selezionato i partecipanti (architetti e artisti), ho preso in considerazione architetti con uno stile molto prossimo al minimalismo. La selezione si è basata sulla valutazione delle loro opere architettoniche in un ampio intervallo di tempo. Forse in questo momento in Cina ci sono architetti più famosi di quelli che ho selezionato per la mostra, ma il mio criterio di scelta è stato diverso. Ho agito così perché penso ci sia qualcosa di comune a entrambi i campi dell’arte e dell’architettura: l’origine del pensiero che sta alla base di ogni genere di creatività. Questo concetto ha un valore universale nel dominio cognitivo dell’essere umano, mentra il design trendy e modaiolo si limita unicamente a soddisfare i sensi delle persone. LTP Come hai collocato le opere nel complesso dell’Arsenale? FZ La cosa interessante è che ho letto il tema Common Ground attraverso la traduzione cinese di “ground” che significa anche “fondazione”. Come sapete, i caratteri cinesi sono dei pittogrammi. La parola “fondamento” in cinese è composta da due caratteri, Fang Zhenning, Originaire “Ji基” e “Chu 初” che, presi separatamente, hanno dei significati autonomi. “Fondazione” ha a che fare con l’elemento che connette la base dell’edificio alle sue fondamenta. Si tratta della parte sotterranea, un elemento cruciale per la struttura di un edificio, di un ponte, di un molo eccetera. Quindi “Ji” potrebbe essere inteso come le fondazioni dell’edificio e “Chu” come basamento. Ho disposto le opere in base al significato dei caratteri. Ho voluto cioè organizzare tutte i lavori rientranti nella categoria “Ji” sul prato esterno. Questa sezione l’ho intitolata Square Garden. Il disegno che rappresenta la Square Garden Trilogy è il concetto più originale di questa mostra: è come se un giardino orientale fosse atterrato all’improvviso in un giardino vergine di Venezia. Le opere allestite nei serbatoi rientrano invece nella categoria “Chu” e sono quindi disposte in forma lineare. Per le opere Dissimilation e Sequence, ho richiesto che la loro lunghezza fosse almeno pari a quella dei serbatoi dell’Arsenale, che è di 23 metri. In questo modo daranno luogo a una tensione negli spazi bui dell’Arsenale. LTP Il tema di questa Biennale è Common Ground: quale pensi sia la relazione del padiglione cinese con questo tema? FZ É stata una vera coincidenza che io sia stato scelto come curatore del padiglione cinese in questa Biennale diretta dall’architetto britannico David Chipperfield. Mi gratifica particolarmente per il fatto di aver sempre prestato attenzione a Chipperfield, soprattutto per quanto concerne la sua attitudine al progetto. Come artista, la mia filosofia di progetto è molto simile alla sua, e quando dico “coincidenza” penso proprio al significato di questa mostra. Penso quindi che il concetto di “originario”, Yuan Chu, sia la corrispondenza più diretta e pertinente al concetto di common ground elaborato da Chipperfield. In ambito culturale, “fondamento” concerne l’origine o la base dello sviluppo di cose diverse. Esistono due livelli nel concetto di common ground: il primo è quello enfatizzato da David Chipperfield: “Sono interessato a ciò che gli architetti hanno in comune, dalle condizioni di pratica dell’architettura alle influenze, collaborazioni, storie e affinità che inquadrano e contestualizzano il nostro lavoro. Voglio sfruttare l’opportunità della Biennale per rafforzare la nostra comprensione della cultura architettonica, enfatizzando le continuità filosofiche e pratiche che la definiscono”. Questo è il significato culturale racchiuso nel concetto di fondamento. D’altro canto, il concetto di common ground richiama chiaramente anche i terreni e gli spazi urbani esistenti 2/3 13. Biennale di Architettura di Venezia 08 | Fang Zhenning Tao Na, Palace in Sky tra le opere architettoniche. Penso che anche questo concetto abbia un forte rapporto con la cultura. Di conseguenza, il punto d’avvio di common ground concerne il concetto di “punto iniziale” e “strutture primarie”. LTP Quest’anno il prestigioso premio Pritzker è stato assegnato all’architetto cinese Wang Shu. Pensi si tratti di un riconoscimento all’architettura contemporanea cinese? FZ Anche se la Cina è oggi il primo paese al mondo in termini di quantità di edifici costruiti, non rappresenta certo un paese di riferimento per quanto concerne la qualità architettonica. Senza dubbio Wang Shu appartiene all’elite del mondo architettonico cinese, il suo pensiero e le sue opere devono molto alla cultura cinese classica. Ma anche se Wang Shu ha ricevuto il premio, oggi in Cina ci sono pochissime persone in grado di comprenderne veramente i progetti e il valore delle sue opere. La vittoria del premio da parte di Wang Shu è da collocare nel contesto dell’ascesa cinese al ruolo di superpotenza; lo stesso Wang Shu si è dichiarato sorpreso, data anche la giovane età. Pertanto, piuttosto che un riconoscimento tributato all’architettura cinese contemporanea, preferisco vedere il premio come un modo di favorire la superpotenza cinese, o come un ammonimento al rapido processo d’urbanizzazione in corso nel paese. Penso quindi che dovremmo vederla così: Wang Shu è Wang Shu, e la Cina è la Cina. Xu Dongliang, Lightopia 3/3 Wei Chunyu, Variation 13. Biennale di Architettura di Venezia 08 | Fang Zhenning