SITUAZIONE ECONOMICA Grazie ad un’accorta politica monetaria e finanziaria avviata giá da qualche anno e proseguita con ancor maggior determinazione dal nuovo Governo, il Paraguay continua a vivere una fase economica di forte crescita e stabili prospettive di sviluppo: il tasso di crescita del PIL per il 2013 è stato del 13,6% (il terzo piú elevato al mondo) e per l’anno in corso le prime stime del Banco Central del Paraguay sostanzialmente confermate dal FMI e dalla BM, indicano un tasso del 4,8% (superiore alla media del 3,2% prevista per l’America Latina), mentre alcuni analisti stimano una crescita fino al 5,6%. I fondamentali dell’economia sono forti. L’inflazione nel 2013 è stata del 3,7%, inferiore al 4% registrato nel 2012, e le prospettive sono per un lieve aumento, al massimo al 5%. Stabile anche la moneta locale, il guaraní, che é l’unica valuta sudamericana a non aver subito importanti svalutazioni negli ultimi 30-40 anni. L’Agenzia di rating Fitch in febbraio ha modificato il proprio giudizio BB- da “stabile” a “positivo” . La bilancia commmerciale ha chiuso l’anno con un saldo positivo di oltre 1,3 miliardi di dollari grazie ad un maggior aumento del totale delle esportazioni (+29,5%) rispetto alle importazioni (+5,1) in relazione all’anno precedente (il saldo positivo è dovuto al fatto che, diversamente dal passato, il BCP ha incluso nel totale esportato nel 2013 anche le riesportazioni ed altre voci). L’ammontare totale delle esportazioni ha così raggiunto i 13.515,2 milioni di dollari (di cui 9.432 milioni di esportazioni vere e proprie e poco più di 4.064 di riesportazioni), mentre le importazioni sono state pari a 12.214,3 milioni. Le principali voci dell’export sono state, ancora una volta, i semi di soia (circa 2,5 miliardi di dollari. Per quanto riguarda soia e derivati, l’Unione Europea costituisce il primo mercato di vendita per il Paraguay; circa il 30% delle esportazioni ha infatti avuto come destino finale i Paesi UE), seguiti da energia elettrica e carne. Per quanto riguarda i prodotti importati, si segnala, tra le voci principali, un apprezzabile aumento degli acquisti di macchinari e apparecchiature elettriche e meccaniche, veicoli e trattori. I Paesi del Mercosur, Brasile in testa, rimangono i principali partners commerciali del Paraguay. Nel 2013 il 41,89% delle esportazioni paraguaiane è stata diretta verso tali Paesi considerati come blocco e da essi ha avuto origine il 42% delle importazioni. Si è mantenuta anche per il 2013 la tendenza al rialzo delle importazioni dalla Cina, che hanno raggiunto i 3.216,6 milioni di dollari (+8% rispetto al 2012). Il saldo dell’interscambio commerciale con i Paesi dell’Unione Europea è risultato favorevole al Paraguay; la partecipazione della UE al totale delle esportazioni e delle importazioni paraguaiane è stata, rispettivamente, del 14,5% e 8,4% (Fonte: BCP). Per l’ Italia in particolare, il saldo commerciale permane da anni a nostro sfavore, con un totale di importazioni dal Paraguay (soia, derivati della soia, cuoio, ecc.) pari a 217,3 milioni di Euro e un totale di esportazioni (macchinari industriali e prodotti dell’industria manufatturiera, ecc.) verso questo Paese pari a 67,5 milioni (elaborazione ICE su dati ISTAT per il periodo gen.-nov. 2013). Anche per il 2014 i settori trainanti dell’economia dovrebbero rimanere l’agricoltura, l’allevamento e le industrie collegate ma é prevedibile che il settore delle costruzioni contribuisca in maniera importante alla crescita economica grazie anche agli attesi e necessari investimenti in infrastrutture, tanto pubblici che privati. La recente approvazione della Legge di Alleanza Pubblico Privata (APP), voluta dal Presidente Cartes per stimolare la partecipazione di capitali privati nella costruzione e nel miglioramento delle infrastrutture, dovrebbe poter cominciare a dispiegare i propri effetti gia´a partire dal prossimo aprile, essendo prevista entro marzo l’approvazione del relativo regolamento di esecuzione. Il fabbisogno finanziario per realizzare le infrastrutture di cui il Paese ha urgente bisogno (strade, ponti, rete elettrica, aeroporti, trattamento acque ecc.) é di circa 1,5 miliardi di dollari per i prossimi 5 anni, da reperire sul mercato internazionale dei capitali sia attraendo investimenti stranieri, sia attraverso l’emissione di Buoni del Tesoro resa possibile dal basso livello di indebitamento pubblico che caratterizza questa economia (il totale del debito é pari al 12% del PIL). Sono infine in corso di approvazione importanti prestiti di istituzioni finanziarie mondiali (BM, CAF, BID) che consentiranno di realizzare grandi progetti e contribuire ad incrementare il dinamismo dell’ economia. Sono state giá aperte numerose procedure di gara internazionali e altrettante ne seguiranno nel corso dell’anno. Per quanto riguarda in particolare gli investimenti esteri il Paraguay é ancora agli ultimi posti nella regione per totale di investimenti dall’estero, quindi vi é un largo margine di miglioramento, tuttavia nel 2012 sono stati pari a 517 milioni di dollari, oltre il doppio rispetto al 2010 (Fonte BCP). Se ne prevede un consistente aumento, al pari di quelli interni, in considerazione del sostanziale miglioramento dell’immagine Paese. Secondo l’UNCTAD il Paraguay si situa al 10 posto (al secondo dopo il Perú in America Latina, dove il pro-medio é del 7,1%) nella lista di Paesi con maggior rendimento per dollaro investito, con un punteggio del 17%. Vale la pena evidenziare che un terzo dei profitti é reinvestito nel Paese. Fonte: Ambasciata d’Italia 10/03/2014