04/07/2012
L’ITINERARIO
Visita
d’Istruzione
Sull’Etna
03-11-2011
Relazione 5 G
A.S. 2011-12
Monte Calanna
Grotta Cassone
Funivia dell’Etna e Montagnola
Sentiero Monte Nero Degli Zappini
La Storia Dell’Etna
Monte Calanna
La prima tappa del nostro itinerario è stato il
Monte Calanna, uno dei centri eruttivi originari
dell’Etna. Durante il nostro cammino abbiamo
potuto osservare le diverse fasi della formazione
del nostro vulcano; infatti davanti a noi,
nonostante la fitta nebbia ci abbia impedito di
vederli, vi erano la Val Calanna, collegata alla
Valle del Bove dal Salto della Giumenta e il
Monte Zoccolaro i quali sono manifestazioni dei
diversi stadi che hanno portato alla formazione
dell’odierno Monte Etna.
La storia dell’Etna, il vulcano che con i suoi 3350 m di altezza è il più alto fra i vulcani attivi
d’Europa, viene divisa in 5 stadi :
 La nascita dell’Etna risale a 500.000 anni fa in seguito a eruzioni sottomarine i cui effetti
hanno portato alla formazione delle così dette pillow lavas(lave a cuscino), accumuli di
blocchi di lava rotondeggianti e fratturati , tutt’oggi visibili nella zona tra Aci Castello ,Aci
Trezza e Ficarazzi.
 In seguito, circa 200.000 anni fa, si andarono a formare i Centri Eruttivi Alcalini Antichi quali
Monte Po , Monte Calanna e Trifoglietto I. Il collasso di questi ha portato alla formazione
della Val Calanna, un’ampia conca verdeggiante che a causa della colata del ‘91-’93
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della
Giumenta, un gradino a faglia verticale che univa le due valli, fino ad arrivare a Zafferana.
Il Salto della Giumenta, così, assunse la forma di una cascata, di un declivio.
 Il terzo stadio iniziò circa 80.000 anni fa e fu denominato del Trifoglietto, la cui attività acida
ed esplosiva, caratterizzata da magma denso e sialico, diede vita a centri eruttivi molto
alti (4000 m): Monte Zoccolaro, Trifoglietto II, Serra Giannicola Piccola, Vavalaci e
Belvedere. Una violenta attività esplosiva del Trifoglietto portò circa 65.000 anni fa allo
svuotamento della sottostante camera magmatica. In tal modo l’edificio vulcanico, senza
sostegno, crollò dando vita ad una vastissima caldera: la Valle del Bove, un acrocoro di
circa 35 km², delimitato dalle caldere del Piano, del Leone e dell’Ellittico.
 30.000 anni fa vi fu poi l’intensa attività del Mongibello Antico, più basica rispetto a quella
del Trifoglietto, sviluppata sui centri eruttivi dell’Ellittico e del Leone che collassando, 15.000
anni fa, formarono le Caldere dell’Ellittico e del su cui oggi si erge il cratere del Mongibello
Rcente.
 Attualmente l’apparato sommitale è formato dai seguenti crateri attivi: la Voragine, la
Bocca Nuova(1978), il cratere di Nord-Est(1911)in cui l’Etna raggiunge la sua massima
altezza e il cratere di Sud-Est(1971) protagonista nell’ultimo anno di numerose attività
parossistiche.
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Gli Speleotemi
Grotta Cassone
La Grotta Cassone, un'ampia grotta di scorrimento lavico, è ubicata nel Comune di
Zafferana Etnea, ad una quota di 1400 m, e si è andata a formare , per circa 277 m, da
una colata dell’eruzione del 1792.
GENESI GROTTE DI SCORRIMENTO LAVICO:
La genesi delle grotte vulcaniche segue un processo
evolutivo che ha origine dalle colate laviche, le quali
scorrendo lungo le pendici del vulcano, alle volte
creano queste gallerie. La parte esterna della colata,
in quanto a contatto con l’atmosfera, tende a
raffreddarsi e a solidificarsi prima, mentre il flusso
lavico all’interno della colata mantiene il suo
calore(vi è una differenza di soli 20-30°C rispetto alle
temperature alla foce)e continua a scorrere come in
una galleria, sino a quando viene alimentato.
Quando la colata incomincia ad estinguersi e
pertanto il flusso non riceve più propulsione il
condotto si svuota e lascia il posto ad una grotta di
scorrimento lavico. Le rocce che costituiscono la
volta della grotta sono molto permeabili e
permettono quindi il gocciolamento dell’acqua di
percolazione; un’altra caratteristica della volta è la
presenza delle radici delle piante le quali si insinuano
nelle fessure della roccia.
Funivia dell’Etna e La Montagnola
La terza tappa della nostra visita è
stata la Montagnola(2638 m),
creatasi in seguito all’eruzione del
‘73. Le pendici dell'Etna ospitano
oltre 250 coni avventizi che sono
stati un tempo crateri attivi apertisi a
varie quote. La Montagnola è uno
dei p
più imponenti
p
coni avventizi
dell’Etna: si innalza a sud del Cratere
Centrale, sull’alto versante
meridionale dove si è impiantato a
quota 2.500 m. E’ stato possibile
raggiungerla grazie al servizio offerto
dalla Funivia dell’Etna. Attorno ad
essa abbiamo osservato i coni delle
eruzioni del 2001-2003. Tra questi il
Monte Escrivà dedicato al fondatore
dell’Opus Dei Josemaría Escrivá, il
Pizzi Deneri e alcune Serre come il
Cuvigghiuni, Giannicola Grande e
Piccola.
Nella Grotta Cassone abbiamo potuto osservare diversi tipi di Speleotemi , delle
strutture che si vengono a formare all’interno delle grotte di scorrimento lavico in
seguito al raffreddamento della lava. Ne sono esempi : Stalattiti da Rifusione
(dette Denti di Cane), Blister ,Batoliti Colonnari, Mensole e Lamine.
Analizziamoli :
Le Stalattiti di Rifusione o Denti di Cane: si
vengono a formare quando la volta della grotta si
rifonde a causa delle altissime temperature dei gas
che si trovano fra la volta stessa e la lava che ancora
scorre sul pavimento della grotta.
I Blister : si vanno a formare in seguito
allo ‘’scoppio’’ di una bolla di gas
presente sulla superficie della lava
andando a causare il rigonfiamento delle
rocce all’interno della grotta. Si va quindi a
formare una struttura a forma di cupola
che ha delle lacerazioni in corrispondenza
dei punti di fuoriuscita dei gas.
Lamine: si
formano quando
p
la strato superiore
della parete della
grotta si stacca
I Batoliti Colonnari: si formano con il lento
raffreddamento della lava sotto forma di
fessurazioni ordinate. Quando il
raffreddamento avviene più velocemente si
formano delle fessurazioni disordinate che
causano l’alta permeabilità della roccia, per
tale motivo abbiamo visto il gocciolamento di
acqua piovana e la presenza di radici.
Mensole:
quando il flusso lavico aumenta la parte centrale della volta viene
smantellata lasciando le mensole.
Le Attività Vulcaniche
Sulla Montagnola abbiamo ricevuto una spiegazione sulle attività che
portano alla formazione dei crateri sommitali e dei coni avventizi.
ATTIVITÀ TERMINALE:
Quando la colonna magmatica, che risale lungo il camino principale,
giunge fino ai crateri sommitali e qui produce manifestazioni
esplosive(fontane di lava, bombe e lapilli) accompagnate da trabocchi
di lava. In questo tipo di attività rientrano anche le emissioni di vapori,
gas e ceneri.
ATTIVITÀ LATERALE:
Quando la colonna magmatica che risale lungo il camino principale
trova prima di giungere ai crateri sommitali uno sfogo attraverso una
fessura apertasi sui fianchi dell’edificio vulcanico, si vanno ad aprire
quelli che sono noti con il nome di coni avventizi.
ATTIVITÀ ECCENTRICA:
Quando la colonna magmatica risale da un camino indipendente da
quello principale pur pescando nello stesso sottostante bacino
magmatico. In questo caso si formano coni isolati collocati a basse
quote dell’edificio vulcanico o fuori da questo, sul terreno sedimentario.
Coni eccentrici sono ad esempio il Monte Mojo e i Monti Rossi.
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Parco dell’Etna
Sentiero Monte Nero degli Zappini
Localizzato nel versante sud
dell’Etna, a pochi chilometri
dai crateri sommitali, è il
primo sentiero-natura
realizzato nel Parco dell’Etna.
Il sentiero si sviluppa per
intero all’interno del
demanio forestale e offre
una sintesi di alcuni dei più
interessanti ambienti naturali
della zona: campi lavici
antichi e recenti, hornitos,
Pietra Cannone:
formazioni boschive naturali creatosi in seguito
e artificiali, pini isolati di
al raffreddamento
eccezionale imponenza e
della lava attorno
ad un tronco. In
bellezza; raggiunge il
questo modo si è
Giardino botanico “Nuova
venuto a formare
Gussonea”, fra i più estesi e
importanti che si conoscano. un cilindro cavo.
Beccaccia
Pettirosso
Civetta


Codirosso 

Flora









Spinosanto( Astragalus Siculus) :è un
cespuglio a forma di cuscino.
Saponaria
Ginepro
Betula Aetnensis: è un relitto
dell’ultima era glaciale. Differisce
(
dalle altre betulle italiane(B.Pendula
e B. Pubescens) per la forma delle
foglie
Carlina: deriva da Carlo Magno, la
sua parte verde veniva utilizzata per
combattere la peste.
Crespino(Berberis Aetnensis): dal
quale nascono bacche rosse, è
anch’esso un cespuglio spinosissimo.
Pinus Nigra Laricius (Zappino): è una
pianta quasi endemica che
troviamo oltre che sull’Etna in
Calabria e Corsica.
Tanaceto(Tanacetum Siculum)
Rosa Canina con i suoi frutti tipici i
cinorrodi
Spinosanto
Betula Aetnensis
Crespino
Pinus Nigra Laricius (Zappino)
Rosa Canina
Parco dell’Etna
Fauna

Conetto di
scorie
(eruzione 1790)
Coniglio Selvatico
Coniglio Selvatico :prolifera molto
velocemente dando vita ad un
numero considerevole di esemplari.
Per questo in laboratorio sono state
create delle malattie in modo da
ridurre gli esemplari di questa specie.
Lepre: prolifera in 44-46 giorni
direttamente sul suolo tanto che i figli
Volpe
devono subito essere in grado di
camminare per non essere predati.
Volpe: prolifera in 47-48 giorni dando
vita a un massimo di 4 esemplari per
alcuni, 8 per altri.
Gatto Selvatico: è un attento e feroce Riccio
Donnola
predatore, per prendere la sua preda
si nasconde dietro una siepe
Istrice, Riccio, Vipera, Donnola,
Martora, Aquila, Gufo Reale, Civetta,
Sparviero, Gheppio, Falco pellegrino,
Poiana, Pettirosso, Codirosso e
Beccaccia, la « regina dei boschi ».
Lepre
Gatto Selvatico
Aquila
Visita
d’Istruzione
Sull’Etna
5G
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