Visita d’istruzione ai Monti Sartorius e alla Grotta Dei Ladroni Studio dell’Etna e dell’attività vulcanica Lunedì 19 ottobre 2009,accompagnati dal professore Salvatore Colletta, abbiamo partecipato ad un’escursione sul vulcano Etna ed in particolare sui monti Sartorius e all’interno della famosa grotta nota come “Grotta della neve” o “Grotta dei Ladroni”. L’Etna y L'Etna è un sistema vulcanico molto complesso che si colloca in un incrocio di importanti fratture continentali. Questo sistema è tuttora molto instabile, basti pensare che l'Etna, continua a sollevarsi sul livello del mare, anche se molto, molto lentamente. Dove oggi vediamo un imponente vulcano, un tempo , circa mezzo milione di anni fa, era un ampio golfo marino, con imponenti attività vulcaniche sottomarine. L’Etna si è formata attraverso un processo di costruzione e distruzione y Fu l’attrito tra la zolla euro-asiatica a nord e quella africana a sud a dare origine alle prime eruzioni sottomarine di lava basaltica fluida che a loro volta formarono i primi coni vulcanici. y Il cono principale era il Monte Calanna al di sotto del vulcano; cessata l’attività di quest’ultimo cono,entrò in eruzione un complesso di coni detto Trifoglietto estremamente pericoloso che emetteva lava di tipo viscoso. y y y Il sistema successivamente collassò dando origina alla panoramica caldera chiamata Valle del Bove. Infine nacque il Mongibello che forma il complesso ancor oggi in attività. y y Oggi L'Etna è un vulcano attivo alto circa 3.340m. s.l.m,il più alto d’Europa ,del diametro di circa 45 km, che confina ad est con il mar Ionio, a nord con il fiume Alcantara(dove grazie all’erosione del letto del fiume si sono formate le suggestive gole),mentre al nord e ad ovest viene e delimitato dal fiume Simeto. nella sua sommità è composto da cinque grandi bocche eruttive: il Cratere di nordest (che sarebbe anche la bocca centrale del vulcano), la Voragine, la Bocca nuova (chiamata cosi poiché si sia formata di recente), il Cratere di sud-est e infine dalla Montagnola. Vegetazione y Salendo il versante est dell’Etna(per arrivare hai monti Sartorius) si può notare come la vegetazione cambi,infatti si passa rapidamente da una rigogliosa macchia mediterranea, ad un bosco di tipo continentale con Faggi e Betulle(betula aetnensis), senza scordare che tra questi due estremi vi sono Vigneti,boschi di Lecci,Noccioleti,boschi di Querce,Pometi e Castagni(con i quali si facevano i pali per le spalliere delle vigne). Oltre a questi possiamo anche trovare i licheni(stereocoulum vesuvianum) che insieme alla lava,ai muschi e alle feci animali danno origine al micro suolo in cui attecchiscono piante come la ginestra che è un’importante colonizzatrice di lave recenti e per questo viene chiamata “spacca rocce”. I Monti Sartorius I Monti Sartorius la cui formazione risale all’eruzione del 1865 che portò le relative colate laviche ,con direzione nord-est,alla lunghezza di 7,5 km. y Chiamati così in onore dello studioso Sartorius von Waltershausen colui che fu tra i primi a riportare su carta le più importanti eruzioni dell’Etna,sono caratterizzati dall’allineamento di sette conetti eruttivi schierati a “bottoniera”. y y y Per quanto riguarda l’aspetto geologico - vulcanico ,il terreno è spesso punteggiato da “bombe vulcaniche”, ovvero formazioni ovoidali di notevoli dimensioni formate da piroclasti e lava,e presenta un ambiente scarsamente colonizzato dalla vegetazione. In questo luogo abbiamo anche potuto osservare molte rocce magmatiche,sia di origine effusive che quelle intrusive, tra cui il Gabbro (roccia femica,equivalente intrusivo del basalto). La Grotta dei ladroni L’ultima tappa della nostra escursione è stata la grotta dei Ladroni chiamata così in quanto si pensa che in essa si nascondessero tesori. y La grotta dei Ladroni è una grotta di scorrimento lavico. Queste ultime sono le uniche che si formano contemporaneamente alle rocce che le contiene: la colata dapprima si raffredda sui fianchi formando un canale,le parti interne restano fluide costituendo un tubo di lava in cui l’aumento della velocità produce un rapido svuotamento; y Quando la colata si raffredda del tutto si possono avere dei crolli attraverso i quali è possibile accedere alla grotta. y All’interno della galleria,i gas della lava rimasti intrappolati si accumulano nella parte più alta e incendiandosi determinano la rifusione delle pareti e della volta del tunnel. y La conseguenza di tale azione sono le stalattiti da rifusione. y All’interno della galleria è possibile notare anche lamine e rotoli di lava chiamate speleotemi dovute al multistrato che forma le pareti. y Un tipo particolare di speleotemi sono i blister. y Formazioni di bolle di gas all’interno dei vari strati della pareti della grotta. y Spesso siamo convinti di conoscere il nostro territorio, ma queste occasioni ci dimostrano che non si finisce mai d’imparare … Saluti dalla V H