la profilassi vaccinale della rabbia negli animali domestici

Ann. I s i . Super. Soni16
Vol. 20. N. 4 (1984). pp. 307-312
LA PROFILASSI VACCINALE DELLA RABBIA NEGLI ANIMALI DOMESTICI
F. CIUCHINI. C. BUONAVOGLIA. L. DI TRANI. S. PESTALOZZA e M. TOLLIS
Laboratorio di Medicina Veterinaria, Istiruro Superiore di Sanità, Roma
Riassunto. - Viene dato un qrradro delle mi,rure di
profilassi immunizzante per la rabbia negli animali
domestici, applicate in Italia. Gli autori de.scrivono
i criteri di scelta e di uso dei vaccini ed i relativi test
di controllo, riportando consideraiioni e prospettive
emerse da ricerche sperimentali sui problemi in questione.
Summary (Rabies vaccine prophylaxis in domestic
animals). - The features of rabies vaccination in Italy
ore described with special reference to the criteria for
rhe choice and use of vaccines and tests carried outfor
their control. Considerations and perspectives from
experimental research are also discussed.
La lotta contro l'attuale epizoozia di rabbia silvestre (rahies sylvatica) è basata sull'azione combinata
della profilassi diretta, della profilassi indiretta e di
particolari misure di polizia veterinaria.
La vaccinazione pre-infezionale degli animali domestici è quella misura di profilassi indiretta che si
propone i seguenti scopi:
- interrompere le catene di contaminazione e creare nel contempo una barriera biologica di animali
immunizzati attorno l'uomo;
- contrastare la trasformazione della rabbia silvestre in forma urbana attraverso una protezione generale ed obbligatoria della popolazione canina nelle
zone «a rischio));
- impedire la trasmissione dell'infezione rabida ad
altre specie animali di allevamento (bovini. ovini.
caprini ed equini).
È noto che la profilassi vaccinale della rabbia e
regolata da Ordinanze Ministeriali l'ultima delle
quali risale al 17 marzo 1983 e che prevede l'obbligatorietà del trattamento immunizzante di cani. bovini.
caprini ed equini nel131talia settentrionale e soprattutto nei territori a nord ed in parte a sud del Po.
Da anni. nel nostro paese, si segue questo tipo di
strategia immunizzante giustificato dal lento ma
innegabile progredire dell'enzoozia rabida nelle zone
di confine del nord come risulta evidente dai dati
epidemiologici riportati nella Tab. 1 nella quale sono
indicati i casi di rabbia registrati negli ultimi sette
anni relativamente alle provincie interessate dall'infezione.
Nel corso del 1983 le volpi diagnosticate positive
per la rabbia in rapporto al numero di volpi esaminate hanno raggiunto nelle rispettive provincie le
seguenti percentuali di positività: Trieste (13.7%),
Gorizia (8.1%). Udine (1 1,0%), Belluno (0,3%),
Bolzano (1,56%), Trento (6.5%). Sondno (46.4%).
Brescia (4.6%), Bergamo (4.74%). Como (6.02%).
Secondo i dati relativi al 1983, la rabbia silvestre
sembra ancorata su basse percentuali d'invasività
nelle regioni del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia, e
propagarsi a «macchia d'olio» in alcune provincie
lombarde, come Sondrio. dove si sono raggiunti
ormai indici di positività del 46.4% sulle volpi prese
in esame.
Emerge chiaramente che il fronte rabido avanza,
s'arresta e rallenta in maniera molto diversa, dipendendo decisamente dal ruolo che l'applicazione dello
sfoltimento tecnico delle volpi e delle altre misure di
profilassi svolgono nelle varie provincie in relazione
anche alle diverse circostanze geografiche e topografiche delle zone silvestri.
È evidente l'importanza della riduzione della densità volpina, pregiudiziale a qualsiasi misura di profilassi immunizzante, sulla base del vecchio principio
per il quale una epizoozia si combatte eliminando il
suo diffusore ed il suo serbatoio naturale, (ma in
pratica è più facile convincere un agricoltore ad
eliminare animali da reddito infetti che spiegare ad
un protezionista la necessità di decimare le volpi).
Parallelamente vale ricordare, quale misura di
profilassi indiretta. l'importanza del controllo epidemiologico imperniato sul sistema informativo a livello locale e centrale.
Tale compito viene attualmente svolto dal Centro
Operativo Veterinario di Epidemiologia, Programmazione ed Informazione (COVEPI-TE) attraverso il
Bollettino Epidemiologico Nazionale a cura dell'Istituto Superiore di Sanità. in cui vengono raccolti e
coordinati periodicamente i dati elaborati dagli Isti-
Tabella I.
-
Casi di rahhiu repisrr~i!; r d p~riotlo 1977-1983
1977
197X
I974
IVXO
IUhl
19x2
19x3
. . . . . . . . . . . . . . . .
X?
hI
5
1O
In
I
322
23
290
32
42n
Tassi. . . . . . . . . . . . . . . . .
Altri mustelidi . . . . . . . . . . .
Erbivori selvatici . . . . . . . . . .
13
12
204
27
I
IX
7
I
7
Ii
5
5
99
250
78
12
365
338
450
ANIUAII
Sefi~olici
volpi.
Totale . . .
IX
7
D<inicsfici
Gatti. . . . .
Cani . . . . .
Bovini . . . .
Ovini-caprini
............
. . . . . . . . . . . .
............
. . . . . . . . . . . .
Totale . . .
p
Prwiircir Nirwer.~are
-
Bolrano
Bolzano
Bclluno
Udine
Bolrano
Udine
Bolrano
Udine
Bolrano
Udinc
Belluno
Trieste
Brcscia
Sandrio
Cuneo
Bolrano
Udine
Belluno
Trieste
Gorizia
Brescia
Sondrio
Bolzano
Udine
Trento
Belluno
Trieste
Gorizia
Brescia
Corno
Sondrio
Bergorno
tuti Zooprofilattici Sperimentali (1I.ZZ.SS.): impegnati nel monitoraggio diagnostico su volpi catturate, abbattute o raccolte morte nelle zone dichiarate
infette nonché su ogni altro animale selvatico o
domestico accompagnato da un'anamnesi sospetta.
Al Centro in questione resta ancora da sviluppare
e precisare quali altri dati e criteri siano necessari
introdurre, quale sia il tipo di flusso informativo dal
centro e verso il centro più idoneo, e quali siano gli
strumenti informativi sufficientemente attuali [I].
Anche il successo di una profilassi vaccinale degli
animali domestici può dipendere da una corretta e
precisa informazione sull'andamento epidemiologico
del fronte rabido oltre che, ovviamente. dai criteri e
sistemi di vaccinazione, dai vaccini usati e dalla loro
efficienza garantita dal controllo effettuato. su ogni
serie prodotta, dal Laboratorio di Medicina Veterinaria dell'lstituto Superiore di Sanità.
glio, montone. capra), ed inattivati secondo metodiche diverse. Rappresentano i vaccini cosiddetti ((storici)) contenenti una concentrazione abbastanza elevata di sostanza cerebrale con potere encefalitogeno
talvolta elevato. Questi vaccini. senza disconoscerne i
servizi resi. anche se ancora in uso in alcuni paesi,
vanno progressivamente scomparendo;
h) vaccini messi a punto tra il 1948 ed il 1955.
preparati dopo adattamento del virus rabido alle
uova embrionate [?l;
c ) vaccini messi a punto dopo il 1955. preparati
in seguito all'adattamento del virus rabido alle colture cellulan [3].
Vaccini antirabbici
Appartengono al primo gruppo i vaccini avianizzati costituiti dallo stipite Flury e vaccini costituiti
dallo stipite SAD.
Lo stipite Flury, isolato nel 1939 ed adattato
all'uovo embrionato da Koprowski e Cox [2] è stato
proposto come virus vaccinale dopo 40-50 passaggi
seriali e comunemente denominato Flury Low Egp
D a un punto di vista storico si possono distinguere
tre tappe nella preparazione dei vaccini antirabbici
per uso veterinario:
a ) vaccini messi a punto prima del 1949. allestiti
con tessuto nervoso di animali adulti infettati (coni-
I vaccini antirabhici che vengono oggi utilizzati
sono inseriti nella lista preparata dagli esperti delI'OMS e distinti in:
1) vaccini a virus modificati (attenuati);
2) vaccini a virus inattivato.
1':issage (LEP). mentrc il 180" passaggio è stato
liroposto con il nome di Flury High Egg Passage
(HEP) (4-191.
Lo stipite Street Alahama Dufferin (SAD) isolato
inel 1935 da un cane da strada morto di r:~bbia in
Alabama. ha subito una serie di passaggi effettuati da
Fenje [5] su cervello di topo e ulteriori 25 passaggi
:ilternati su topo e colture cellulari di rene di h;imster.
Il virus così ottenuto è stato ripreso da Abelsetli
[6] che lo ha poi adattato a colture celliilari primarie
di rene di suino, e denominato ceppo ERA (E.
Gaynor. Roktniki, Abelseth). Dal ceppo SAD dzrivli
unche il ceppo Wnukovo 32 (dal nome dell'aeroporto
russo e dalla temperatura ottiniale di replicazione del
clone) con i l qualc si prcpara i l vaccino KAW.
prodotto nell'Unione Sovictica [7].
Questi tipi di vaccino sono liofilizzati. non associati nd altri aniigeiii. non contengono adiuvonti e
\'erigono utilizznti in dose unicii qualunque sia la
specie animiile da vaccinare.
I vxcini a virus inattivato vengono distinti [8]:
n ) vaccini il cui virus è stato replicato i17 viiv in
animali adulti o in giovani animali o in animali
neonati;
li) vaccini il cui virus è stato replicato in 1,iri.o su
colture cellulari utilizzando linee di cellule diploidi o
linee continue. oppure colture di fibroblasti di pollo.
cellule renali di suino, ecc.
L'inattivazione avviene con calore o con betapropiolattone.
Questi tipi di vaccino possono essere liofilizzati,
con validità di 18 mesi. o liquidi. con validità di 12
mesi, e possono contenere adiuvanti quali I'idrossido
di alluminio.
I vaccini inattivati possono essere associati con
altri antigeni: viriis iiftoso e brucelle per il bovino;
lepiospire. virus del cimiiri-o e dell'epatite peril u n e ;
virus della panleucopenia per i l garto. Per gli equini
sono in via di preparazione vaccini triv~ileriti (iiitlurnza. tetano e rabbia) [9].
Occorre accennare che tanto se si tratta di vaccini
attenuati che di vaccini inattivati è molto importante
la scelta dei ceppi da utilizzare per il loro allestimento in quanto è stato dimostrato come il complesso
antigenico dei viriis selvaggi varia a seconda delle
aree geogr:ifiche prese in considerazione.
Questo daro é stato dimostr:ito dopo gli studi sui
determiniinti antigenici con gli unticorpi monocloneli
che hiinno permesso di provare l'esistenza in campo
di vari~~nti
iintigeniche del virus r:ibido [IO-131.
Attualmente i n Ilalia per la profilassi obbligatoria
vengono utilizzati i seguenti vaccini:
( I ) vxcino contro 13 rabbia <<Ceppo
FIury LEP»
prodo~tod;ill'lstitiito Zooprotilattico dell'l'inbria e
delle Marche e da quello dell'Abruzro e Molise.
Viene impiegato per le vuccinazioni obbligatorie e
volontxie nel cane dopo tre mesi di età: secondo le
indicazioni dell'OMS la vaccinazione di richianio
dovrebbe essere efkttuata o-mi tre anni:
h ) vxcino contro lo rabbia «Ceppo Flury
HEPn prodotto dall'Istituto Sieroterapico Milanese:
è utilizzato solamente per le vaccinazioni volontarie e
viene impiegato nei bovini ed equini. Recentemente e
stata richiesta la sospensione del suo impiego nel
gatto [14].
C) vaccino contro la rabbia «Ceppo ERA» prodotto dall'lstituto Zooprofilattico sperimentale delI'Umbria e delle Marche: viene impiegato per le vaccinazioni obbligatorie e volontarie degli animali domestici. Nel 1981 si è richiesta 13 sospensione del suo
impiego nel gaito dopo le pubblic:izioni di incidenti
vaccinali negli Stati Uniti [l51 per cui si preconiua
I'utiliu~izionedi wccini inattivati. Il vaccino ERA. in
Italia. .viene usato per la vaccinazione obbligatoria dei
bovini. ovini, caprini ed equini nelle zone esposte 3
rischio con un richiamo da effettu:irsi ogni anno.
In mento ai vaccini a virus inattivato un cenno ii
parte va fatto per i vaccini HDCV (Hunian Diploid
Cell Vaccine) che in questi ultimi anni hanno trovato
larga applicazione in medicina umana in molte parti
del mondo [l&17]. Il ceppo utilizziito per la produzione è adattato alla crescita sii cellule diploidi umane su
una linea cellulare (W1 38) utilizzata anche per la
produzione di vaccini contro il morbillo, la rosolia e la
varicella. Occorrc dire che I'HDCV ha un costo di
produzione elevato soprattutto perché il substrato
cellulare non permette una produzione elevata del virus
ed inoltre per la preparazione sono previsti complessi
processi di puriticazione e di concentrazione.
In base ai risultati di ricerclie sulla struttura antigene del virus. sono iniziate delle produzioni sperimentali di vaccini inattivati composti unicamente
dalla frazione glicoproteica del virione clie rappresenta I'iintigene responsabile della formazione degli
iinticorpi neutr;ilizranti [IS].
Vaccinazione
La fonte più rilevante di contaminazione per Iùomo è r:ippresentata dagli animali domestici rabidi.
ciò giustifica come misura di profilassi indiretta la
vaccinazione pre-infezionale dei cani, gatti e animali
di allevamento (bovini, ovini, caprini, equini, suini):
per quest'ultimi la vaccinazione riguarda solo i soggetti che vanno in alpeggio nelle zone infette.
In proposito va sottolineato che le vaccinazioni
post-contiigio sino a qualche tempo h errino ovunque
proibite; solo recentemente in :ilcuni paesi (Francia e
Germania) si e coniinciato 3 fare delle eccezioni per i
clini e gli erbivori. Le condizioni necessarie per ottenere
I'eccezionaliti dell'intervento sono costituite dnlle dimostrazione che l'animale sia stato sottoposto a regolare vaccinazione pre-infeziontile.
In ti11 caso l'animale può essere sottoposto ad una
somministriizione wccinale clie in realti non dovrebbe essere considerata <<tratramentopost-contagio>>
ma semplicemente «richianio».
La vaccinazione post-contagio oltre ad avere un
valore effettivo può senz'altro rappresentare un vantaggio economico specie per quanto riguarda i bovini
al pascolo.
Per la vaccinazione sistematica degli animali domestici, il settore veterinario dispone ormai di vaccini la cui
efficacia è certa anche se non di valore assoluto.
La somministrazione dell'antigene rabido può essere
effettuata attraverso vie diverse: parenterale e per os.
Le vie intramuscolare e sottocutanea sono le più
utilizzate nella profilassi antirabbica. La via orale in
fase di sperimentazione. viene proposta solamente
per antigeni vivi che possano penetrare a livello della
mucosa boccale o intestinale.
La via intradermica, preconizzata nell'uomo. è
anch'essa in corso di sperimentazione nel cane. Questa vita di somministrazione potrebbe portare ad
economizzare i l vaccino a condizione che venga
garantita la sua penetrazione nel derma. con un
sistema senza ago, detto adermo-jet».
In Italia per la vaccinazione pre-infezionale obbligatoria vengono impiegati vaccini a virus vivo variamente modificato.
Sono questi vaccini il cui uso viene sconsigliato nei
soggetti troppo giovani. Ad esempio nei carnivori al
di sotto di tre mesi e negli erbivori sotto i sei mesi.
Gli animali da vaccinare devono essere in perfetta
salute e non essere sottoposti a terapie con effetti
immunodepressivi.
Nel cane la profilassi di elezione fino ad ora
praticata, è costituita dalla inoculazione intramuscolo del vaccino Fleury-Lep o ERA con i quali si
ottiene una protezione significativa di circa tre anni.
Per la vaccinazione preventiva dei bovini, ovini,
caprini, equini e suini viene raccomandato I'uso del
vaccino ERA: in alcune regioni. anche per il cane in
quanto le reazioni collaterali, specie quelle indesiderate. sono meno frequenti.
Nei gatti. di recente. è stato vietato I'uso di vaccini
attenuati in quanto è emerso che potrebbero indurre
delle forme di rabbia vaccinale [14-151.
Attualmente sono stati proposti per questa specie
animale dei vaccini inattivati per i quali questo
Laboratorio ha espresso un parere favorevole.
I nuovi vaccini a virus inattivato sono preparati su
colture cellulari in vitro ed hanno il vantaggio di
poter essere somministrati a tutti gli animali senza
limiti di età e senza dar luogo a reazioni indesiderate,
presentando inoltre una maggiore stabilità nelle condizioni della pratica. Sono vaccini che vanno inoculati per via intramuscolare e necessitano di un richiamo annuale per conferire una protezione immunitaria analoga a quella che si ottiene con vaccini vivi.
Barth e jaeger [l 81 dimostrano che cani trattati con
una dose di vaccino inattivato per due volte resistono
all'infezione di prova a distanza di tre anni.
A prescindere dal tipo di vaccino usato, il successo
di una vaccinazione nella pratica è funzione di numerosi fattori come lo stato fisico degli animali, l'esistenza o meno di uno stato di protezione specifico di
origine colostrale. l'intervento di cause stressanti al
momento del trattamento. il piano di profilassi programmato.
La vaccinazione degli animali domestici è una fase
quindi della profilassi antirabbica estremamente importante ed articolata che deve essere programmata
tenendo presente il tipo di vaccino da usare. le specie
animali da trattare. le zone già colpite da infezione. il
ciclo di rabbia da combattere (silvestre o urbano).
l'evolversi del fenomeno epidemiologico nel suo complesso e gli interventi vaccinali effettuati in passato.
Controllo dei vaccini
È noto già da molto tempo che l'impiego di una
metodica standard nella produzione dei vaccini antirabbici non garantisce necessariamente dei preparati
che abbiano un soddisfacente livello di attività.
D a qui la necessità di un controllo di collaudo su
ogni serie prodotta. Il tipo di controllo da adottare
dipende dalla natura del vaccino (attenuato o inattivato). dal tipo di informazione che si vuole ottenere
e da direttive codificate nelle Farmacopee.
Tutti i vaccini antirabbici per uso veterinario prodotti nel nostro paese vengono contr'ollati presso il
Laboratorio di Medicina Veterinaria, mentre quelli
per uso umano presso il Laboratorio di Virologia
dell'lstituto Superiore di Sanità.
11 controllo di laboratorio prevede:
- sterilità batterica e micotica: viene effettuata
secondo metodologie standardizzate allo scopo di
verificare l'assenza di microrganismi estranei alla
natura del prodotto;
- innocuità: viene effettuata nel rispetto delle
condizioni d'impiego quali dose vaccinale. età e
specie animale, e garantisce la stabilità del ceppo
vaccinale;
- titolo del virus: permette di valutare su animali
da laboratorio (topini) la carica virale del prodotto
vaccinale;
- assenza di virus estranei: comporta prove i11 vivo
su animali per i quali è destinato il vaccino e prove
in vitro su linee cellulari allo scopo di comprovare la
purezza del ceppo virale vaccinale;
- assenza di penicillina e streptomicina: comporta
prove qualitative in v i v o per escludere la presenza
degli antibiotici in questione, proibiti dalle direttive
di Farmacopea;
- attività: quest'ultima
prova viene valutata mediante infezione sperimentale, con un ceppo a virus
fisso (CVS).
11 test dovrebbe effettuarsi sulla specie per la quale
il vaccino è destinato, ma ciò non è sempre possibile
e quindi l'attività viene valutata su animali da laboratorio.
Mentre per i vaccini vivi attenuati si utilizza il test
Koprowski [l91 su cavia, per i vaccini inattivati si
utilizza il test del National Institute of Health su
topo [19]. mediante inoculazione di vaccino a vane
diluizioni, in parallelo con un vaccino standard di
riferimento. in modo da tradurre la sua attività in
Unità Internazionali (UI). Oltre ai controlli di laboraiono descritti viene raccomandato un controllo dell'iminunità umorale degli animali vaccinati in campo allo
scopo di valutare le capacità di sieroconversione del
vaccino. Tra le tecniche di referenza per lo studio
dell'immunità umorale oltre alla sieroneutralizzazione
su topo va ricordata la tecnica di sieroneutraliuazione
su colture cellulari (test di estinzione rapida dei foci
tluorescenti) con risultati equivalenti [20]. L'attività è
valutata in funzione della capacità di un siero, a
diluizioni scalari, a neutraliuare il virus di prova; essa
può essere espressa in Unità Internazionali se saggiata
in parallelo ad un siero di referenza. e può essere
correlata, nella maggioranza dei casi. alla resistenza
degli animali alla prova d'infezione.
In esperienze condotte presso il Laboratorio di
Medicina Veterinaria, relativamente alla vaccinazione
antirabbica dei bovini con ceppo ERA, si sono rilevati titoli anticorpali tra 0,s - 2 Ul/ml a circa un
anno di distanza dalla vaccinazione [21].
Da saggi effettuati su cani in territorio esposto a
rischio, si è riscontrato che dopo la vaccinazione con
ceppo ERA, il 96% dei soggetti presentava un titolo
anticorpale sufficiente, mentre il restante 4% raggiungeva il titolo minimo dopo una vaccinazione di
richiamo [22].
Analoghe indagini condotte su muli vaccinati con
ceppo ERA ed effettuate a 1, 2, 5 mesi dalla vaccinazione hanno provato dei tassi anticorpali rispettivamente di 4,7 U1 in media che decrescevano ad 1,s UI
nel 2" mese ed a 0.7 UI nell'ultima prova [22].
Ai fini quindi di una razionale utilizzazione della
vaccinazione pre-infezionale nelle aree esposte a
rischio. si sottolinea l'importanza che può rivestire il
monitoraggio sierologico degli animali vaccinati. Ciò
comporta naturalmente una struttura capillare ed
efficiente di laboratori sierodiagnostici in grado di
soddisfare una notevole mole di indagini.
L'orientamento a livello nazionale in merito alla
vaccinazione degli animali domestici è teso alla utilizzazione anche in campo veterinario di vaccini inattivati. A tale scopo ed in vista di una modifica del
sistema di immunoprofilassi in vigore nel nostro
paese, da qualche anno si è ritenuto indispensabile
effettuare su bovini e su cani delle prove sperimentali
di comparazione del vaccino ERA con un vaccino
inattivato. Fino a quattro mesi dalla vaccinazione, i
dati ottenuti dalle prove condotte sui bovini hanno
dimostrato titoli pressoché sovrapponibili [22]. questo vale anche per i cani i cui dati sono stati oggetto
di pubblicazione [23].
Resta comunque importante sottolineare la funzione che svolgono i controlli di collaudo o di registrazione effettuati dal Laboratorio di Medicina Veterinaria. Essi infatti hanno un unico e preciso scopo:
rilevare le eventuali deviazioni dalle qualità dichiarate o meglio da uno standard o da una preparazione
di riferimento. quando esistono, secondo procedure
codificate nella Farmacopea ufficiale della Repubblica italiana, costantemente adeguata alla Farmacopea
europea.
I controlli hanno dunque una funzione disciplinante dell'attività produttiva da non sottovalutare perché il successo di qu?lsiasi intemento sanitario resta
prima di tutto legato all'eficacia e all'efficienza dei
mezzi che la tecnologia pone a disposizione.
Conclusioni
La vaccinazione antirabbica degli animali domestici rappresenta oggi l'unica misura di profilassi indiretta che permetta di creare una barriera biologica
alla rabbia silvestre sempreché si possa vaccinare
almeno il 70% dei cani e dei gatti nelle zone a rischio
e che si possa attuare ogni anno la vaccinazione
sistematica degli animali d a allevamento (bovini,
ovini. caprini, equini e suini) che vanno in alpeggio
nelle zone infette.
In Italia tuttora si usano esclusivamente presidi
immunizzanti «vivi>>a virus modificato. ma si auspica in futuro I'uso di quelli inattivati che presentano
una indubbia innocuità, inducono una immunità di
durata equivalente. qualora si attui il richiamo annuale, e sono privi di effetti collaterali, potendo
raggiungere in fase di produzione un migliore grado
di purificazione.
Resta comunque da sottolineare che I'uso ormai
decennale dei vaccini attenuati ha permesso di raggiungere ugualmente gli scopi prefissi dalla profilassi
immunizzante degli animali domestici.
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