SOMMARIO SOMMARIO.........................................................................................................................2 Il Soccorritore di Livello Base ..........................................................................................3 Il Livello Base ...................................................................................................................3 Il 118 ................................................................................................................................3 La centrale Esculapio .......................................................................................................4 La squadra .......................................................................................................................4 L’Emergenza ....................................................................................................................4 Il Corso.............................................................................................................................5 Autoprotezione ..................................................................................................................5 Dispositivi di Protezione Individuale................................................................................7 GUANTI:...........................................................................................................................7 MASCHERINE: ................................................................................................................7 ALTA VISIBILITA’.............................................................................................................7 ELMETTI DA CANTIERE: ................................................................................................8 Approccio alla Persona .....................................................................................................9 Principali patologie dei pazienti trasportati dalla squadra di Trasporto Sanitario ....10 EMIPLEGIA/PARAPLEGIA ............................................................................................10 MORBO DI PARKINSON ...............................................................................................10 DEMENZA SENILE : ......................................................................................................10 FRATTURE ....................................................................................................................10 Comportamento durante il servizio................................................................................11 I Presidi di Trasporto .......................................................................................................13 L’Ambulanza ..................................................................................................................13 Il Coltrino ........................................................................................................................14 La Barella .......................................................................................................................15 L’Ossigeno .....................................................................................................................16 La Barella Cucchiaio ......................................................................................................18 La Sedia Barella .............................................................................................................18 Humanitas Firenze s.m.s. - Il Soccorritore di Livello Base Pag.2 Il Soccorritore di Livello Base Il Livello Base Il Soccorritore di Trasporto Sanitario, è una figura creata dalla legge regionale Toscana 25/2001 e nasce espressamente per far fronte all’esigenza di pazienti, non autosufficienti o in difficoltà, di essere trasportati presso i luoghi di cura. Il sistema permette di risolvere il problema del cittadino, senza dover impiegare squadre di soccorso, liberando quindi maggiori risorse per le situazioni di emergenza. Questo operatore (detto anche soccorritore di livello base o livello base) ha infatti il compito di effettuare il trasporti di pazienti con un’ambulanza, in particolare quando ricorrono: ricoveri e dimissioni in o da ospedali o altre strutture sanitarie, il trasporto per visite diagnostiche o il trasporto di pazienti in emodialisi. Il Livello Base può anche operare da aiuto e supporto a squadre di emergenza, limitatamente alle manovre per cui è formato. Il 118 Sotto il nome di “uno-uno-otto” si identifica la centrale operativa che accoglie, smista e gestisce, tutte le richieste di soccorso sanitario che provengono dal proprio territorio di competenza. 118 è il numero telefonico gratuito che deve essere contattato in caso di necessità sanitaria urgente. L’operatore, che risponde alla chiamata di soccorso, porrà a chi chiama una serie specifica e predefinita di domande. Tali domande servono alla centrale, per individuare il tipo di squadra più adatta a effettuare il soccorso. Il servizio di soccorso verrà infatti classificato per gravità e tipologia grazie ad un codice numero - colore. Il numero, da uno a dieci, identifica la patologia : 1. traumatica 2. cardiocircolatoria 3. respiratoria 4. neurologica 5. psicologica 6. neoplastica 7. tossicologica 8. altre patologie 9. non identificata 10. etilismo il colore invece identifica la gravità, e può essere : rosso – servizio urgente, probabile pericolo di vita imminente giallo – servizio di emergenza, probabile pericolo di vita a breve verde – servizio indifferibile, pericolo di vita improbabile ma possibile bianco – servizio differibile, nessun pericolo di vita Classificato il servizio verrà smistato alle squadre più opportune per gravità o per vicinanza. La quasi totalità delle squadre presenti a Firenze e provincia è composta da Volontari di Livello Avanzato. Ad esse si affiancano, soprattutto in ambito extraurbano, squadre Humanitas Firenze s.m.s. - Il Soccorritore di Livello Base Pag.3 composte da volontari e un medico e squadre composte da volontari e un infermiere entrambi su ambulanze attrezzate. Di nuova sperimentazione, ma ancora non pienamente attive, squadre composte da un medico e un infermiere, la cosiddetta auto-medica. Attivando correttamente una o più di queste risorse, la centrale cerca di dare una risposta ad una richiesta di soccorso, nel più breve tempo possibile e con il miglior livello di assistenza necessario. Il 118 può avvalersi delle squadre di Trasporto Sanitario delle associazioni, per espletare quei servizi a codice bianco che si trovano ad evadere. Quest’ultima opportunità è comunque relativamente rara, se si guarda alla totalità dei servizi gestiti dalla centrale. La centrale Esculapio Parallelamente al 118, e alla creazione della figura di Soccorritore di Livello Base, è nata Esculapio. Una centrale operativa, attiva 24 ore su 24, che riceve le rischieste per le ambulanze di trasporto sanitario, sia dagli ospedali che dalle associazioni di volontariato, tramite collegamento diretto attraverso computer. Esculapio è espressione diretta e fermamente voluta, delle varie associazioni di volontariato attive sul fronte del trasporto sanitario. Gestisce tutti i servizi richiesti dai cittadini e dai luoghi di cura, smistandoli e assegnandoli alle varie associazioni disponibili o competenti per territorio. La singola associazione, può “scaricare” i servizi che la interessano, sia per vicinanza sia per la disponibilità della squadra al momento. Con questo sistema, il centralinista dell'associazione riesce a organizzare le missioni delle squadre, favorendo gli spostamenti, ottimizzando i viaggi ed evitando di mandare i volontari su servizi che non sono in grado di svolgere. Sempre per volontà delle associazioni, Esculapio rimane una centrale “privata” cioè non aperta direttamente al contatto con il pubblico. I servizi richiesti dai vari cittadini sono infatti raccolti dalle varie associazioni sul territorio, e girate alla centrale per garantire una risposta adeguata. Solitamente ogni associazione è la prima titolare, a svolgere i servizi della sua zona. Solo in caso di difficoltà, il servizio è di fatto girato a tutta la rete delle associazioni aderenti. La squadra Una squadra di trasporto sanitario deve essere composta per legge, come minimo, da un autista con patente “B” e da un volontario in possesso della qualifica di “Soccorritore di Livello Base”. Questa configurazione minima però, trova impiego solamente in quei servizi di trasporto effettuati fra due strutture “attrezzate”, ovvero due luoghi che prevedano l’accessibilità diretta della barella vicino al letto del paziente (p.e. due ospedali). In tutti gli altri casi è necessario essere almeno due soccorritori o più, in quanto sarà necessario movimentare il paziente con appositi presidi ma “a mano”. Nella nostra associazione poi non e prevista la qualifica di autista non soccorritore. L’autista volontario sarà quindi sempre un soccorritore. L’Emergenza Oltre ai servizi di trasporto sanitario (i cosiddetti servizi “bianchi”), la legge prevede che i soccorritori di livello base possano dare supporto a servizi di emergenza sanitaria, ma esclusivamente come personale aggiuntivo rispetto alla squadra completa configurata dalla legge (formata cioè da almeno due soccorritori di livello avanzato). In questo caso il soccorritore di livello base deve attenersi esclusivamente alle operazioni per cui è stato formato, lasciando la gestione dell'emergenza ai volontari di livello avanzato e limitandosi Humanitas Firenze s.m.s. - Il Soccorritore di Livello Base Pag.4 ad aiutarli nelle manovre semplici di mobilitazione del paziente e, quando necessario, nelle manovre di rianimazione. Questo aspetto del “Livello Base” non deve però essere considerata la regola, ma solo un’eccezione dettata dalle disposizioni e dalle necessità associative. Il Corso Non c’è bisogno di molto studio per acquisire questa qualifica, e sono relativamente poche le cose da sapere e da saper fare. Il fatto che il corso sia relativamente semplice, non significa però che questo sia un tipo di servizio che tutti possono svolgere. E’ richiesta principalmente una certa attitudine psicologica, per sopportare e gestire le varie situazioni spiacevoli alle quali ci si può trovar di fronte. Non di secondaria importanza, anche se non fondamentale, è una certa attitudine fisica. Spesso infatti ci si può trovare a dover compiere dei piccoli sforzi, che devono poter essere fatti in sicurezza, sia per la salute del soccorritore, sia per la sicurezza del paziente trasportato. Il carico e lo scarico della barella, il trasferimento del paziente da letto alla barella e viceversa, l’uso del coltrino, della barella a cucchiaio, della sedia barella e alcune pratiche amministrative sono tutte cose che stanno alla base del corso, semplici nozioni pratiche facilmente acquisibili, che costituiranno la quotidianità del lavoro del soccorritore di base. Oltre a queste nozioni pratiche di base, il corso affronta anche una argomento teoricopratico leggermente più complesso, quello della rianimazione cardio-polmonare (il protocollo del Basic Life Support o B.L.S.). Questo argomento è trattato non tanto per la necessità di applicare spesso le manovre di rianimazione da parte dei soccorritori di livello base, quanto per dare loro degli strumenti, forniti ormai a molte altre categorie di cittadini (grazie soprattutto alle leggi sulla sicurezza sul lavoro). Strumenti che permettono di poter avere un ruolo chiave nel prestare soccorso a una persona, sia in ambulanza che in qualsiasi altra occasione. Il corso è quindi anche occasione per una importante crescita personale. Indipendentemente dal servizio che si svolgerà, diffondere la cultura del supporto vitale a quanti più cittadini possibile, è un passo importante per cercare di creare una società migliore e più consapevole. Sul protocollo del B.L.S. , proprio per la sua “difficoltà” e per la sua importanza, verterà la prova pratica di esame. Prova che sarà preceduta da un test scritto per la valutazione di tutte le altre nozioni. Autoprotezione L’autoprotezione è un concetto che deve essere applicato ai più svariati aspetti del servizio in ambulanza, e comprende tutti quelle pratiche e quei comportamenti che permettono di ridurre al minimo il rischio per la salute del soccorritore. Il concetto di base è che, durante l'espletamento del trasporto o del soccorso sanitario, il volontario non deve in nessun modo mettere a rischio, la propria salute né quella degli altri soccorritori che partecipano al servizio. Non è tenuto a farlo in prima analisi perché, giuridicamente non è obbligato a mettere a repentaglio la propria incolumità per prestare soccorso a terzi. Inoltre non deve farlo poiché, in caso di “incidente”, il soccorritore si troverebbe a dover essere a sua volta soccorso, non riuscendo a portare a termine il servizio e distogliendo da altre emergenze ulteriori mezzi di soccorso, impegnando la struttura sanitaria a seguito di un comportamento evitabile ed errato. Humanitas Firenze s.m.s. - Il Soccorritore di Livello Base Pag.5 Mettere a rischio la propria salute non vuol dire solo non prestare attenzione, o andare incontro deliberatamente a situazioni in cui il soccorritore può trovarsi in pericolo di vita, ma anche (e sopratutto per quanto riguarda i soccorritori di livello base) mettere in atto comportamenti che possono esporre il volontario a malattie o, più in generale, a danni anche di più lieve entità. L’autoprotezione deve quindi essere una regola di comportamento, da seguire durante tutto lo svolgimento del servizio. Mantenendo alta l’attenzione, non sottovalutando mai i rischi derivanti da ciò che si sta facendo e cercando di aiutare i propri colleghi a fare altrettanto. Per rendere “pratica” questa regola facciamo l’esempio dello svolgimento di un servizio tipo : • all'arrivo sul posto il soccorritore dovrà, prima di scendere dall'ambulanza, aspettare il “via libera” dell'autista che ha una visione globale della posizione del mezzo sulla strada e del traffico intorno ad esso; • nel momento in cui si approccia alla scena, il soccorritore dovrà individuare fattori elevati di rischio che possano rendere necessario l'intervento di altri mezzi di soccorso o delle forze dell'ordine: in questo caso dovrà allertare preferibilmente il 118 e, attraverso di esso, richiedere l'intervento appropriato, aspettando ad intervenire fino a quando la sicurezza sia stata ristabilita; • quando entra in contatto con il paziente, il soccorritore dovrà disporre di tutti i dispositivi di protezione individuale (D.P.I.) richiesti dal caso, in modo da tutelare la propria salute e quella del paziente; • qualora sia necessario movimentare il paziente con l'ausilio dei presidi presenti sull'ambulanza (barella, cucchiaio, coltrino, sedia-barella), il soccorritore dovrà assicurarsi che le forze a disposizione siano pienamente sufficienti per la movimentazione (in caso contrario chiederà l'intervento di ulteriori soccorritori chiamando la sede o Esculapio stessa). Controllerà che il percorso sia privo di ostacoli che possano mettere a rischio, durante il trasporto, sia la squadra di soccorritori che il paziente. Inoltre dovrà effettuare le manovre nel modo corretto per tutelarsi da accidenti muscolo-scheletrici (strappi, stiramenti ecc...) che possano mettere a rischio anche l'incolumità del paziente. Ovviamente la vita è certamente più complessa e varia di un qualsiasi esempio. Spesso ci si potrà trovare ad affrontare situazioni più o meno complesse, o semplicemente diverse. In tutti i casi vige la regola del buon senso e della collaborazione con la squadra. Solo utilizzando il cervello potremo portare a termine il servizio, nel migliore dei modi e con la massima soddisfazione per tutti. Comportatevi in modo coscienzioso, senza andare oltre le vostre competenze, e per qualunque dubbio sul servizio,contattare la sede o al limite la centrale che vi ha “passato il servizio” (Esculapio o 118). Per qualsiasi dubbio o divergenza sulle procedure da adottare su un servizio, è buona norma confrontarsi col Gruppo Addestramento. Humanitas Firenze s.m.s. - Il Soccorritore di Livello Base Pag.6 Dispositivi di Protezione Individuale GUANTI: I guanti in lattice, forse i più comuni tra i D.P.I.,devono essere indossati su qualsiasi servizio dall’inizio (prima del contatto con il paziente) alla fine (al momento che l’ambulanza e gli oggetti che sono stati usati sono già stati puliti ). Esistono diverse taglie di guanti tra le quali poter scegliere e la preferenza andrà sulla taglia che risulterà avere una maggiore aderenza senza limitare i movimenti. Prima di partire dalla sede per un servizio i volontari dovranno accertarsi di avere a disposizione sul mezzo una buona scorta di guanti di tutte le misure. Durante il servizio i guanti si dovranno cambiare se si rompono , se sono molto sporchi e soprattutto dopo che sono venuti a contatto con sostanze contaminanti (sangue, vomito etc.) . È buona norma portarne sempre qualche paio di scorta nella divisa. I guanti usati sono considerati alla stregua di rifiuti speciali contaminati e come tali devono essere smaltiti con apposite procedure , vanno quindi gettati sempre nel contenitore dei rifiuti sanitari presente in ambulanza o negli ospedali. Contenitori dove è vietato gettare qualsiasi tipo di rifiuto non sanitario. MASCHERINE: Questi D.P.I. sono di due tipi: • • Modello sala operatoria Modello antipolvere Il tipo di mascherina utilizzata è indifferente al fine del lavoro che noi svolgiamo. Le situazioni in cui è necessario indossare questi D.P.I. sono quelle in cui si trasporti un paziente con patologie respiratorie, si incontrino pazienti agitati unitamente a emorragie o vomito e qualora il volontario ne ravveda la necessità. Questi devono essere a disposizione sull’ambulanza. Sarà la centrale operativa di Esculapio, o i responsabili delle strutture sanitarie dalle quali si preleva il paziente, a indicare quando è necessario utilizzare tali dispositivi. ALTA VISIBILITA’: Si richiede ,anche per regolamento interno , che il volontario indossi almeno un indumento di alta visibilità che deve essere indossato per tutto il servizio. Humanitas Firenze s.m.s. - Il Soccorritore di Livello Base Pag.7 Di questa tipologia di indumenti esiste una vasta scelta: • • • Pettorina arancio Giaccone arancio Divisa completa rossa L’indumento “ufficiale” del soccorritore volontario è la divisa completa rossa che viene fornita dall’associazione dietro il versamento di una cauzione ; è consentito ancora l’uso della vecchia divisa (pantalone bianco , pile blu e maglietta bianca) ma solo in abbinamento ad un indumento ad alta visibilità (pettorina o giaccone) . Quando si indossa la divisa dell’associazione, e più in generale quando si porta un qualsiasi segno distintivo dell’associazione, dobbiamo tenere un comportamento consono a salvaguardare il buon nome dell’associazione stessa. Un comportamento inadeguato, per il ruolo che si riveste, si ripercuoterebbe infatti sull’immagine di tutta l’associazione e di tutti i suoi volontari. ELMETTI DA CANTIERE: Gli elmetti da cantiere sono presenti in ambulanza solo in casi d’impieghi speciali . In queste situazioni sarà la C.O. 118 (Centrale Operativa) a richiederne specificatamente la presenza. Non sono un presidio di uso comune , soprattutto per il trasporto “bianco”. Humanitas Firenze s.m.s. - Il Soccorritore di Livello Base Pag.8 Approccio alla Persona Quando svolgiamo la nostra attività di soccorritori (di base o di livello avanzato), dobbiamo tenere conto di determinati principi di comportamento. Prima di tutto dobbiamo capire che tutte le persone (noi compresi),devono soddisfare i propri ‘BISOGNI’; Questi bisogni possono essere: Bisogni primari (fisiologici, di movimento, ecc..) ; Bisogno di sé (sapere cosa succede e privacy ); Quando la persona non riesce a realizzare uno di questi bisogni nasce un ‘DISAGIO’. Sono proprio questo tipo di persone che andremo ad incontrare in ambulanza, persone che hanno un disagio. Perciò quando si dirà che si parte per andare a fare un servizio dobbiamo sempre ricordarci che dietro ad ogni servizio c’è una persona (SERVIZIO = PERSONA) . Per capire quale può essere il disagio della persona che soccorriamo dobbiamo usare l’osservazione. Si deve osservare tutta la persona e il suo contesto attraverso tutti i sensi: • • • • VISTA: osservazione dell’abito o modo di vestire,della condizione della presenza di ferite,contusioni,cicatrici,aspetto impaurito o tranquillo. UDITO : tono della voce, respiro difficoltoso e sentire ciò che ha da dire. TATTO: cute fredda,calda e presenza di sudorazione. OLFATTO: cute non pulita, ambiente chiuso,odore di alcool,tabacco o gas. cute, Per una buon’osservazione dobbiamo capire la differenza tra segni e sintomi: • • SEGNI: manifestazioni di una patologia che non sempre sono avvertiti dalla persona (pallore,cianosi,febbre) ; SINTOMI: manifestazioni di una patologia avvertita dalla persona stessa (dolore, prurito, nausea,vertigini ) ; N.B. segni e sintomi non sono sempre così nettamente distinti. I punti principali come oggetto dell’osservazione sono: • • • • • ASPETTO GENERALE (corporatura,età,presenza di menomazioni,presenza di fratture ,colorito cutaneo, condizione sociale); STATO DI COSCIENZA (problemi di memoria ,orientamento nel tempo e nello spazio, orientamento nei confronti delle persone ) CONDIZIONI PSICHICHE (discorsi senza senso, allucinazioni ); ALTERAZIONI DELLA PAROLA E DEI SENSI (difficoltà ad articolare le parole, riduzione della vista,olfatto ed udito); POSTURA (difficoltà a stare seduti o in posizione per il trasporto,difficoltà a muovere una parte del corpo, posizione assunta in caso di dolore); Humanitas Firenze s.m.s. - Il Soccorritore di Livello Base Pag.9 Principali patologie dei pazienti trasportati dalla squadra di Trasporto Sanitario EMIPLEGIA/PARAPLEGIA: sono la conseguenza di una lesione a carico del sistema nervoso centrale. Le cause della lesione possono essere di varia natura (tumori,traumi, ecc…) Il segno caratteristico di questa malattia è la perdita di movimento volontario con alterazione del tono muscolare di tutta una parte del corpo e problemi associati con l’equilibrio. Può presentare problemi come l’alterazione del linguaggio,l’incontinenza urinaria e/o fecale e problemi neuropsicologici. MORBO DI PARKINSON : è una malattia degenerativa che può insorgere tra i 50 e i 60 anni.E’ caratterizzata da rigidità, tremore e lentezza nei movimenti. I pazienti parkinsoniani presentano amimia (assenza mimica),scialorrea (eccessiva salivazione) alterazione della temperatura corporea, della pressione sanguigna, della deglutizione, del linguaggio e difficoltà respiratoria.In alcuni casi presentano deterioramento mentale e depressione grave. DEMENZA SENILE : patologia altamente invalidante.le cause possono essere varie: demenza multiinfartuale , ateriosclerotica, post-traumatica, degenerativa (alzheimer). Si presenta con difficoltà di memoria, afasia (problemi di linguaggio), aprassia (incapacità di badare a se stessi) alterazioni del ritmo sonno-veglia, ed in fase avanzata, disturbi di deglutizione. FRATTURE:principalmente possono essere causate da cadute,ma spesso nelle persone anziane possono essere anche spontanee (per osteoporosi);le ossa più a rischio sono i femori,in questo caso il trasferimento del paziente va eseguito con la massima cautela per non aggravare la situazione. Quando si parla di fratture, nel caso di trasporto bianco, si parla di lesioni ossee permanenti (o quasi) a persone anziane, classica quella del femore. Il volontario di Livello Base è abilitato a trasportare pazienti con queste lesioni. Caso completamente diverso sono i traumi non permanenti, come gli incidenti stradali o le cadute. In questi casi è vietato, al volontario di base, effettuare qualsiasi manovra senza la presenza di volontari di livello avanzato o personale sanitario. Anche in quest’ultimo caso, non potrà comunque effettuare alcuna manovra diversa da quelle apprese durante il corso. Humanitas Firenze s.m.s. - Il Soccorritore di Livello Base Pag.10 Comportamento durante il servizio Il volontario deve fare servizio con la divisa pulita e in ordine,il cartellino personale deve essere attaccato in modo che sia visibile e deve avere un capo d’abbigliamento ad alta visibilità indosso. Al momento della partenza per un servizio può essere d’aiuto identificare un team leader (capo servizio), che si occuperà di coordinare la squadra durante lo svolgimento del servizio. La figura del Team Leader non è una carica o una qualifica specifica, ogni volontario, limitatamente alla propria attitudine o esperienza, può ricoprirla. Ciò può avvenire in ogni momento, servizio dopo servizio. Non dobbiamo dimenticare però che l’equipaggio è un gruppo e come tale si muove e decide. Le decisioni su quali procedure adottare, come effettuare un trasporto e quant’altro, devono essere prese da tutta la squadra a maggioranza. Quando la squadra arriva sul posto, che sia in ospedale o abitazione, è buona norma salutare e presentarsi, indicando al paziente, ai parenti e, nel caso, agli operatori della struttura sanitaria, l'associazione di appartenenza, il nome della persona che si è venuti a prelevare e la destinazione. Queste semplici frasi nascondono diverse funzioni. Prima funzione l’educazione e la cortesia poi, nel caso ci fosse un malinteso verrebbe subito chiarito. Inoltre, se ci dovesse essere qualche problema dopo che ve ne siete andati, il caposala saprà chi chiamare per farvi contattare via radio. Infine la funzione rassicurativa (siamo qui e sappiamo chi dobbiamo prendere). In ospedale ma anche in abitazione ci si deve mostrare coordinati nei movimenti di squadra. Mettetevi nei panni di chi ha un parente da ricoverare: arriva una manica di ragazzetti, per lo più senza divisa e senza cartellini di riconoscimento, sono scoordinati nel trasferire il paziente sul coltrino ,accennano ad una piccola discussione,poi battono con la barella alle porte: vi fidereste voi? Altrettanto cortesi saremo se ricorderemo al paziente o a chi per lui,se è stato preso tutto dai cassetti o dall’armadio. Sono piccole cose ma che evitano spiacevoli inconvenienti a chi sta già abbastanza male. Nel far questo dovremo stare molto attenti a non girovagare in casa d’altri, per cercare il bagaglio del paziente. Per evitare problemi dovremo far fare questo a un parente, o al paziente stesso, nel caso fosse solo. Dovremo stare attenti poi a non dimenticare l’eventuale bagaglio in ambulanza, o nei corridoi dell’ospedale. Soprattutto gli effetti personali di un certo valore (borse, borsette, cellulari e quant’altro) dovranno essere sempre tenuti alla piena disposizione del paziente stesso (in mano, in grembo, sulle gambe). Dopo il trasferimento sulla barella, chiedete al paziente se vuole essere coperto, poi assicuratelo con le cinture di sicurezza (sono obbligatorie dal codice della strada) senza le quali non si potrà effettuare il trasporto. Davanti al paziente evitate sempre di parlare male delle altre associazioni di volontariato , di litigare, di parlare di politica, disservizi ospedalieri e problemi dell’associazione. Evitare di affrontare argomenti che possono rendere teso, il rapporto che si viene a creare fra paziente e volontario. Se un’operazione ci sembra sbagliata o più opportuna un’altra, bisogna farlo presente alla squadra senza polemizzare e in ogni caso rimandare la Humanitas Firenze s.m.s. - Il Soccorritore di Livello Base Pag.11 discussione in sede. Durante il tragitto parlate con il paziente solo se lui vuole e voi volete: non dovete forzatamente fare da supporto psicologico. A volte è più professionale stare zitti che dire stupidaggini. Mai ed in nessun modo, dobbiamo distogliere la nostra attenzione, dal paziente. Questo è fondamentale, per assecondare i suoi bisogni durante tutto il trasporto. Humanitas Firenze s.m.s. - Il Soccorritore di Livello Base Pag.12 I Presidi di Trasporto L’Ambulanza Prendete confidenza con questo mezzo,saliteci ed esplorate tutti i cassetti e i contenitori,cercate di memorizzare le dislocazioni degli strumenti. Fate lo stesso con la barella,mettetela a nudo e capite come funziona la sicura,gli snodi e il sistema dell’autocaricamento. Il volontario quando prende servizio deve accertarsi che in ambulanza ci sia tutto il materiale qui di seguito elencato: • • • • • • • • • • • • • • • barella sedia barella coltrino (meglio se due) lenzuolo (meglio se due) coperta (meglio se due) guanti di tutte e tre le misure in quantità sufficiente barella a cucchiaio con relative cinghie ossigeno maschere usa e getta pallone d’ambu (vedi manuale del B.L.S.) raccordo femmina femmina (vedi manuale del B.L.S.) garze acqua ossigenata padella - pappagallo e tutte le dotazioni d’emergenza per l’ambulanza ordinaria. In caso manchi qualcosa , deve essere reintegrato: se il ricambio non fosse reperibile segnarlo lasciando un biglietto al centralino. Nel caso mancassero presidi fondamentali, come l’AMBU o l’ossigeno, l’ambulanza non può partire per il servizio. Dopo aver effettuato un servizio, la squadra provvederà al ripristino del corredo dell’ambulanza per le cose usate, nonché al riordino, alla pulizia e alla disinfezione (coltrino compreso) dei presidi utilizzati. Sul mezzo tutti i passeggeri devono indossare le cinture di sicurezze. Se fosse necessario alzarsi si dovrà chiedere all’autista di fermare il mezzo. Se c’è un parente che accompagna il paziente,questi deve essere fatto salire in cabina di guida o dove verrà ritenuto più opportuno. L’autista, responsabile della sicurezza del trasporto, sarà la persona più indicata a prendere una decisione in tal senso. Unica deroga a questa norma, la presenza di un minore. In questo caso l’accompagnatore dovrebbe stargli sempre accanto. Humanitas Firenze s.m.s. - Il Soccorritore di Livello Base Pag.13 Trattandosi spesso di persone anziane o comunque non abituate a questi mezzi,aiutateli a salire e ad assicurarli con la cintura di sicurezza. Soltanto quando sarete tutti fermi e a sedere, l’autista potrà partire e da allora,fino a che il motore non sarà spento non vi potrete alzare, neanche se già arrivati sul posto. Negli ospedali sprovvisti di camera calda, (quel vano riscaldato con le porte automatiche,per le ambulanze) l’autista si fermerà il più vicino possibile all’ingresso di servizio, spegnerà il motore e a questo punto sarà scaricata la barella e portata al coperto. La squadra aspetterà l’autista che andrà a parcheggiare l’ambulanza in zona idonea. Lo stesso si farà per una dimissione; l’equipaggio aspetterà in zona protetta l’autista, che andrà a prendere il mezzo al parcheggio e lo posizionerà davanti all’ingresso dell’ospedale. questo serve per proteggere la privacy del paziente, facendogli fare meno percorso scoperto possibile. Nella cellula sanitaria, con il paziente a bordo,deve sempre essere presente almeno un soccorritore,che in caso di necessità avverta l’autista e gli altri soccorritori. In ambulanza si deve tenere un comportamento idoneo. per chi guarda,siamo una squadra di soccorso, in divisa e su un mezzo di servizio pubblico,quindi abbiamo tutto da perdere in termini di immagine dell’associazione. Il Coltrino E’ un telo per trasportare le persone nel caso essi non abbiano problemi respiratori, né traumi. E’ fornito di sei o più maniglie, divise per ogni lato, e deve essere utilizzato da un numero minimo di soccorritori pari al numero di maniglie diviso 2 (sei maniglie = tre soccorritori). Per caricarci un paziente dobbiamo: piegarlo a “S”, stenderlo accanto al paziente supino, ruotare il paziente da un lato,e far scivolare il coltrino sotto il paziente e far tornare il paziente in posizione supina ,ruotare il paziente dalla parte opposta e tirare il coltrino fino a quando non sarà completamente steso,quindi far tornare il paziente in posizione supina. A questo punto prendete le maniglie e sollevatelo senza strappi. Durante il trasporto camminate piano cercando un ritmo tutti insieme mandando avanti i piedi del paziente. Alcuni consigli: Non indossate orologi e braccialetti, perché le maniglie del coltrino con il peso potrebbero ferirvi rendendo inoltre pericoloso il trasporto. Chi sta dalla parte a valle delle scale deve sempre mantenere in piano il paziente,alzando e abbassando il coltrino secondo necessità. Se dovete fermarvi con il coltrino carico (p.e. sul pianerottolo delle scale fra una rampa e l’altra) chi sta alla testa non deve mai lasciare le maniglie per non lasciare il paziente con la testa per terra. Humanitas Firenze s.m.s. - Il Soccorritore di Livello Base Pag.14 La Barella E’ un lettino che si trova a bordo dell’ambulanza e può essere di due tipi: autocaricante (solo per un volontario) e non autocaricante (almeno tre volontari) . Tutte le barelle hanno lo schienale regolabile (che va dalla posizione sdraiata alla posizione seduta) , e la parte dei piedi regolabile in altezza (per poter ottenere la posizione antishock). Le spondine servono per trattenere il paziente in posizione e devono essere sganciate durante la movimentazione di quest’ultimo. Non lasciate mai il paziente da solo in nessun caso e in nessun posto vi troviate, e non allontanatevi mai dopo che avete abbassato le spondine. Se il paziente collabora al trasferimento fra il letto e la barella o viceversa, i due volontari (uno alla testa e uno ai piedi) li devono tenere saldamente uniti per evitare che tra i due presidi si crei uno spazio pericoloso. La barella vuota viene spinta da una persona sola. Negli ascensori lunghi entra prima la barella e chi la spinge, che la accosta ad un lato. Dopo entreranno (se la capienza dell’ascensore lo consente) tutti gli altri componenti della squadra e l’eventuale accompagnatore. Negli ascensori larghi entra sempre per prima la barella e chi la spinge che la accosterà al lato opposto della porta. Questo serve a non far incastrare nessuno dietro la barella e a prendere spazio inutile, (quando capita si deve uscire tutti dall’ascensore e rientrare!) La barella deve essere trasportata sempre con la testa del paziente avanti per tre motivi: Le barelle da ambulanza hanno le ruote sterzanti solo dalla parte di chi la spinge in modo che possa essere manovrata agevolmente anche da una sola persona. In ambulanza deve essere necessariamente caricata con la testa del paziente in avanti. L’ultimo motivo e’ d’immagine;con i piedi avanti si trasportano solo i defunti. Ovviamente nel caso che non ci sia lo spazio sufficiente a girare la barella per il verso giusto non e’ necessario imbarcarsi in imprese ridicole, lo faremo nel primo spazio adeguato. Alcuni consigli utili: Prima di abbassare la barella col paziente, mettete in carico i muscoli sollevandola leggermente, sarà più confortevole anche per chi vi sta sdraiato sopra. Quando abbassate e alzate la barella sotto carico flettete le gambe per proteggervi la schiena. Quando caricate la barella abbiate cura nell’ultimo tratto, di girare le ruote in alto,per evitare che poi si incastrino. Ricordatevi sempre, quando scaricate la barella, di farlo lentamente, prestando attenzione agli scatti dei bracci a molla. Provate a turno a sdraiarvi sulla barella e farvi caricare e scaricare dall’ambulanza,alzare e abbassare, capirete l’importanza di compiere dolcemente queste operazioni! Humanitas Firenze s.m.s. - Il Soccorritore di Livello Base Pag.15 Fate tenere al paziente le mani sulla pancia o in ogni caso con i gomiti dentro le spondine. Con le coperte non si vedono ma si sentono agli spigoli! Il lenzuolo si mette sempre prima della coperta. Se il paziente è in cateterismo urinario chiedete che venga cambiato il sacchetto,almeno che non sia stato fatto da poco. Rifiutate di portare via il paziente con il contenitore pieno perché inevitabilmente,con il peso, in ambulanza si staccherà dal tubo provocando quello che è facile intuire e noioso da pulire. L’Ossigeno Vari tipi di bombole L'ossigeno è un presidio medico (farmaco) e, per questo, deve essere somministrato solo ed esclusivamente sotto indicazione medica. Due eccezioni a questa regola generale si verificano durante la rianimazione cardio-polmonare (vedi manuale del B.L.S.) o quando il paziente pratica un'ossigenoterapia costante. In quest’ultimo caso ci si dovrà accertare, domandando al paziente stesso o se necessario a parenti o infermieri, la quantità di ossigeno al minuto somministrata al paziente e attenersi a tale indicazione. In mancanza di tali indicazioni la quantità erogabile dal volontario di livello base non deve superare i 2 lt/min. Quando si trasporta un paziente che assume ossigeno, e più in generale un paziente con difficoltà respiratorie, si deve evitare di porlo in posizione supina e ci dovremo preoccupare che resti sempre in posizione Dettaglio del flussimetro semi-seduta, per facilitare la respirazione. L'ossigeno è conservato in bombole di varie misure: le più grandi, dette “fisse”, sono appunto quelle che rimangono in ambulanza e servono per la somministrazione durante la permanenza del paziente in ambulanza; le altre, dette “portatili”, servono a somministrare ossigeno al paziente quando esso si sposta da e per l'ambulanza. All'inizio del turno e al termine di ogni servizio in cui è stato usato, la squadra dovrà controllare la quantità di ossigeno presente in ambulanza considerando che la quantità minima è costituita da una bombola fissa e una portatile, ed eventualmente prendersi cura di sostituire le bombole vuote. Ogni bombola dispone di un rubinetto centrale e di un erogatore speciale detto flussimetro che , tramite una scala graduata, permette di regolare il flusso di ossigeno da somministrare. L’ossigeno si somministra in litri al minuto tramite le apposite mascherine in dotazione o tramite eventuali mascherine speciali chiamate occhialini che eventualmente il paziente ha già a disposizione. La maschera classica può dare senso di soffocamento e di nausea e quindi si dovrà spesso interagire col paziente per assicurarsi che il fastidio non sia insopportabile. Quando termina la necessità di usare una bombola si deve Dettaglio del gruppo procedere sempre a svuotare il circuito in pressione , ovvero a Rubinetto - Manometro togliere l’ossigeno che rimane nel sistema rubinetto-flussimetro. Humanitas Firenze s.m.s. - Il Soccorritore di Livello Base Pag.16 Per fare ciò dobbiamo chiudere il rubinetto centrale e aprire l’erogatore al massimo fino a quando l’ago del manometro non arrivi a zero , dopodiché richiuderemo il flussimetro. Il manometro di controllo indica la quantità di ossigeno presente nella bombola ; ne esistono diversi modelli tra cui alcuni con una indicazione di “riserva” così come per la benzina sulle auto, altri invece non hanno tale indicazione e la valutazione deve essere fatta leggendo il valore del manometro ed operando un semplice calcolo. La pressione della bombola che viene letta sul manometro é espressa in bar, essa varia in base allo stato di riempimento della bombola stessa. Il volume della bombola ovviamente non varia ed é riportato sulla bombola stessa Esempio: Una bombola di O2 di 5 litri ha una pressione letta sul manometro di 150 bar. Pressione = 150 bar Volume = 5 litri Quindi: 150 x 5 = 750 litri di O2 contenuti nella bombola Considerando per esempio un consumo di 10 litri/minuto, la bombola avrà un’autonomia di 75 minuti (1 ora e 15 minuti). In linea di massima una bombola portatile , che solitamente ha un volume di 5 litri , deve essere sostituita quando la pressione letta sul manometro arriva sotto i 60 bar anche se c’è ancora un po’ di autonomia. E’ di fondamentale importanza ricordare che l’ossigeno è un gas comburente , non brucia ma accelera notevolmente la combustione del materiale infiammabile quindi può essere rischioso utilizzarlo in presenza di fiamme libere o corpi molto caldi . Va considerato anche il rischio da saturazione : in ambienti ristretti e chiusi (come l’abitacolo di una ambulanza) e per periodi molto lunghi (come trasporti che durano più di un’ora) se c’è una bombola di ossigeno aperta l’ambiente tenderà a saturarsi elevando le conseguenze dei rischi più comuni, la soluzione è lasciare uno spiraglio dai finestrini o far circolare l’aria ad intervalli regolari. Humanitas Firenze s.m.s. - Il Soccorritore di Livello Base Pag.17 La Barella Cucchiaio E’ una barella rigida regolabile in altezza e per utilizzarla serve l’ausilio di almeno due soccorritori. Per l’applicazione deve essere messa accanto al paziente per adattarne la lunghezza e sbloccarla in modo da essere divisa a metà. Mettere le due metà ,dette lame, ai lati del paziente (senza mai scavalcarlo con esse) e inserirle avendo cura di non creare pieghe alle lenzuola e “pizzicotti” alla schiena del paziente. Assicurarlo con le cinghie apposite ,avvertendo che viene legato per ragioni di sicurezza (se incapace di intendere avvertire una persona che gli è vicino, parente, tutore…),se il paziente si rifiuta di mettere il bretellaggio di sicurezza, la squadra si deve rifiutare di effettuare il trasporto. Il cucchiaio viene usato su richiesta del personale sanitario, generalmente quando il paziente riporta osteoporosi acuta, traumi pregressi alla schiena fratture agli arti inferiori, permettendo così di trasportarlo senza sollecitazioni eccessive. Nel caso di traumi alla colonna vertebrale, anche se risolti, non mettete mai il cuscino sotto la testa del paziente. E’ importante chiedere all’infermiera o al paziente stesso se presenta lesioni sulla schiena o fratture non immobilizzate. E’ una semplice domanda che evita di prostrarsi poi in scuse per fasciature non viste o un dolore insospettato. Alcuni consigli utili: Chi sta dalla parte a valle delle scale, deve sempre mantenere in piano paziente,alzando e abbassando il cucchiaio secondo necessità. il La Sedia Barella E’ una sedia di tela ripiegabile, fornita di cinghie di sicurezza, ruotini per facilitare il trasporto e di quattro maniglie. Può essere utilizzata da due a quattro soccorritori. Si utilizza per i pazienti con difficoltà respiratorie (asma,edemi polmonari,etc.) e tutte le volte che sia impossibile utilizzare il coltrino o la barella oppure dove il suo uso risulti più comodo e rapido (piani alti con ascensore, squadra di due soccorritori etc.). Ovviamente la si userà soltanto per avvicinare il paziente alla barella e mai per il trasporto sopra l’ambulanza in quanto non vi è alcun modo di fissarvela. Salendo o scendendo delle scale, e muovendosi in generale , data la naturale conformazione della sedia , il paziente dovrà sempre rivolgere il viso a valle (fronte in avanti) ed i due soccorritori dovranno trovarsi sempre in modo essere sempre rivolti verso il paziente (faccia a faccia fra di loro). Così come per la barella a cucchiaio , l’uso delle cinture di sicurezza è obbligatorio , qualora il paziente si rifiutasse di indossarle non la si potrà usare. Humanitas Firenze s.m.s. - Il Soccorritore di Livello Base Pag.18