Scarica la mappa dei qr code - Comune di Sesto San Giovanni

mappa_esecutivo:Layout 2
17-06-2012
12:08
Pagina 1
LA MAPPA DEI QR CODE
1 Parco Nord Milano
Villa Torretta
2
3 Carroponte
Archivio Giovanni Sacchi 4
5 MIL
Breda Fucine 6
7 Case per lavoratori Breda
Case operaie Breda 8
9 Galleria Campari
Fondazione ISEC 10
11 Teatro del circolo San Clemente
Falck Unione 12
13 VAO – Vecchio albergo operaio Falck
MAGE 14
realizzazione grafica
15 Centrale termica e ricevitrice elettrica ex Sondel
Villaggio Attilio Franco, poi villaggio Falck 16
17 Quartiere Giardino Falck, poi villaggio Diaz
Falck Vittoria 18
Per la mappa si ringrazia
19 Fornace Mariani
mappa_esecutivo:Layout 2
17-06-2012
12:08
Pagina 2
12
1
Parco Nord Milano
via Clerici
Il parco ospitava i reparti
produttivi della Breda Aeronautica e il campo volo per
la prova degli aerei. È ancora
visibile l’hangar. Anche la collina
del parco ha una storia alle spalle:
bonificata tra il 1986 e il 1988, è formata dall’accumulo
delle scorie “marogna” della Breda Siderurgica. Nel
1999 s’è aggiunto il Monumento al Deportato dell’architetto Belgioioso, che ricorda i 512 operai delle fabbriche
sestesi deportati nei campi di sterminio nazisti. Altra memoria del conflitto mondiale sono i bunker antiaerei della
quinta sezione Aeronautica della Breda.
Villa Torretta
2
via Milanese 3
Avamposto fortificato del castello della Bicocca, il complesso fu ampliato nei primi anni del ‘600 e trasformato
in dimora nobiliare con attorno le abitazioni
dei dipendenti. Col tempo la villa si trasformò in “cascina Torretta” e, dopo
l’acquisizione da parte della Breda
agli inizi del ‘900, il complesso diventò un dormitorio operaio. Dopo
l’incendio del 1933 la Torretta fu
parzialmente abbandonata. Oggi è
completamente restaurata e una passerella ciclopedonale la collega al parco
Nord Milano.
Per visite: Circolo Villa Torretta, tel. 02 61 83 79 35,
[email protected]
Carroponte
via Granelli 1
Il Carroponte fa parte del parco Archeologico industriale
ex Breda. La struttura in acciaio delimitava il parco rottami della Breda e risale ai primi decenni del ‘900. I rottami arrivavano su vagoni ferroviari. Le gru li scaricavano,
li dividevano per tipologia e li avviavano in fonderia. L’area era
affiancata dai capannoni che
contenevano i forni di colata
e altri impianti. Oggi quest’area industriale è completamente rinnovata. Il
Carroponte s’è trasformato in
3
un’arena estiva per concerti
ed eventi culturali. Nel suo perimetro potete ammirare una locomotiva Breda del 1906 e un carro lingottiera della Falck. Tra
le due, un muro in acciaio corten racconta le tappe della
storia di Sesto e delle sue fabbriche.
Per info: cell. 392 32 44 674, [email protected]
Archivio Giovanni Sacchi
via Granelli 1
L’archivio raccoglie i materiali provenienti dal laboratorio
di Giovanni Sacchi, modellista sestese
tra i più importanti al mondo. Qui è
stato ricostruito il suo ambiente di
lavoro con strumenti, tavoli, disegni, modelli, prototipi e molti
prodotti finiti, che tracciano il
percorso completo dall’idea al-
4
l’oggetto finito e raccontano la storia del design italiano.
L’Archivio Sacchi propone molti eventi legati al design
contemporaneo: incontri, workshop e mostre a tema.
Per info: tel. 02 36 68 22 71, [email protected]
Visite dal martedì al venerdì 10 - 18, apertura straordinaria
un sabato al mese 10 - 18.
8
cora. Un recinto separava le
case dai reparti produttivi
della Breda e il villaggio
ospitava lo spaccio aziendale
e il dopolavoro.
Galleria Campari
MIL
via Granelli 1
Il MIL, Museo dell’Industria e
5
del Lavoro, ex magazzino ricambi della Breda Siderurgica, fa parte del parco
Archeologico industriale ex
Breda, un’area pubblica di
circa 52.000 mq, in gran
parte verde, che comprende
anche il Carroponte. L’edificio del
MIL è stato ricostruito e ampliato con una nuova porzione
in ferro e cemento. Ospita al suo interno l’Archivio Sacchi, il ristorante Il Maglio e una sala spettacoli con uno
splendido maglio Breda a cavalletto degli anni ’30.
Per info: tel. 02 36 57 43 27
Ristorante Il Maglio: tel. 02 91 27 01 45, [email protected]
Breda Fucine
via Venezia 3/7
A Sesto la Società Italiana Ernesto Breda costruì i suoi
primi impianti nel 1903 per produrre vetture ferroviarie,
carri merci e pezzi fucinati. Qui si trovava alle origini
l’entrata principale della Breda.
All’interno, tra il 1906 e il
6
1909, fu costruito uno stabilimento con tetto a shed e
mattoni a vista. Nel 1936
l’impianto si chiamò Breda
III sezione e dal 1957
Breda Fucine. La Torre dei
modelli risale al 1947 e serviva a custodire i modelli in
legno dei macchinari prodotti.
L’area divenne in tempi più recenti proprietà della Metalcam e oggi appartiene alla Vetrobalsamo.
Case per lavoratori Breda
via Camagni 72
Le casette della Breda sono allineate lungo la ferrovia. Il
complesso comprende nove edifici bifamiliari, ognuno
con un giardino. Il progetto è del
1920. L’architetto Giovanni
Broglio si ispira al modello
7
anglosassone del villaggio
giardino e offre un esempio
di edilizia residenziale per
lavoratori che soddisfa esigenze igieniche ed estetiche.
Questi alloggi erano destinati
a capi operai e impiegati.
Case operaie Breda
via Venezia 25
Il quartiere popolare Breda risale al primo decennio del
‘900 e il progetto è di Giovanni Broglio, un architetto impegnato nella ricerca di una risposta di qualità al problema della casa popolare. Il progetto prevedeva ventisei
edifici. Ne furono costruiti solo sei, di cui tre esistono an-
viale Gramsci 161
Lo stabilimento Campari iniziò a produrre a Sesto nel
1904. Dell’edificio progettato da Luigi Perrone nel 1903
in stile neoromantico è conservata la splendida facciata.
La sede storica è stata ristrutturata dall’architetto Mario
Botta nel 2009. Oggi la Galleria
Campari racconta la storia del
marchio attraverso l’uso raffinato delle tecnologie multimediali e le opere di grandi
artisti e grafici, come Leonetto Cappiello, Bruno Munari, Ugo Nespolo, Marcello
Dudovich, Fortunato Depero.
Per info: tel. 02 62 251
9
Aperta martedì, giovedì e venerdì. Visite guidate gratuite alle 10, 11.30 e 13 solo su prenotazione
per gruppi di almeno 15 persone; alle 14, 15.30, 17 e 18.30;
il primo sabato di ogni mese con gli stessi orari del mattino
e del pomeriggio.
Fondazione ISEC
largo La Marmora 17
L’ISEC Istituto per la Storia dell’Età Contemporanea raccoglie, conserva e mette a disposizione degli studiosi documenti che ricostruiscono le vicende sociali, politiche
ed economiche dell’Italia contemporanea. Ha un’imponente do10
cumentazione su importanti
imprese nazionali, come la
Breda e la Ercole Marelli, su
personalità del mondo della
politica e della cultura, organizzazioni sindacali e partiti politici. È la principale
fonte della memoria sestese e
organizza convegni, seminari, dibattiti. In collaborazione con il Comune di Sesto San Giovanni ha aperto l’Archivio Giovanni Sacchi.
Per info: tel. 02.22 47 67 45, [email protected]
Aperta dal lunedì al venerdì 9.30 - 12.30, 14 - 17.30
Falck Unione
Villaggio Attilio Franco, poi villaggio Falck
via Mazzini 23
L’Unione fu il primo e il più
grande stabilimento della
Falck. Negli anni ‘20 l’area
copriva 360.000 mq, negli
anni ‘70 si estendeva per
935.000 mq. Fra il 1908 e il 1910
all’Unione funzionavano già due forni Martin Siemens, diventati sei nel 1934. Agli inizi degli anni ‘50 i lavoratori
impiegati all’Unione erano 4600, scesi a 3700 a metà
degli anni ‘70 con l’inizio della crisi siderurgica. Dal viale
interno, dove passavano i treni di collegamento con il
Concordia, sono ancora visibili la casa del direttore,
l’OMEC, il T3 Pagoda e il capannone bramme.
piazza Galli
È uno dei più interessanti e completi esempi di villaggio
operaio in Italia. Il primo nucleo, voluto dall’ingegnere Attilio Franco, risale al 1908. La Falck lo ampliò poi a partire dagli anni ‘20. A pochi
passi da qui si trovava l’ingresso dello
stabilimento Unione. Gli edifici sono
cinque, tra loro omogenei. Quattro
erano destinati agli operai, uno agli
impiegati. La chiesa di San Giorgio
alle Ferriere è del 1934. Il villaggio includeva anche una scuola, uno spaccio,
il circolo cattolico San Giorgio e un campo
16
sportivo.
VAO – Vecchio albergo operaio Falck
Quartiere Giardino Falck, poi villaggio Diaz
via Mazzini 48
Questo edificio, costruito nel
13
1918 dal progettista Luigi
Terzi, era chiamato dai sestesi “el palasun” (il palazzone). Era un dormitorio
per gli operai scapoli e i
“pendolari settimanali”.
Gran parte degli ospiti venivano dalle Prealpi lombarde e
potevano tornare a casa solo il sabato o una volta al mese. Il costo dell’alloggio era trattenuto dalla busta paga. Gli operai dormivano in camerate da cinquanta persone, mentre gli impiegati in stanze
doppie.
via General Cantore 126
Il complesso con i suoi dodici edifici residenziali era inserito nel cuore delle grandi proprietà Falck, di fronte al
campo sportivo, lungo la via General
Cantore, considerata un percorso
17
interno alla Falck. Il progetto è
del 1939 e l’architetto Giovanni Broglio si ispirò al modello anglosassone del sobborgo giardino con ampie
superfici verdi. Nei giardinetti interni oltre ai fiori, gli
inquilini coltivavano gli ortaggi.
MAGE
viale Italia 548
14
L’edificio ospitò il reparto
Bulloneria della Falck Concordia, poi i Magazzini Generali Falck. È da qui che il
23 marzo 1943 partì il
primo atto di resistenza di
massa contro il nazifascismo:
uno sciopero, cui presero parte molte
donne, che si diffuse presto nelle altre fabbriche sestesi
e milanesi. Oggi il MAGE è completamente restaurato e
ospita botteghe e stand di giovani imprenditori della
moda e del design sostenibile.
Per info: Arci Milano, tel. 02 54 178 243, [email protected]
Teatro del circolo San Clemente
Centrale termica e ricevitrice elettrica ex Sondel
via Volta 11
Il circolo cattolico San Clemente, fondato nel 1920, era
un dopolavoro tipico della realtà industriale sestese della
prima metà del ‘900. Il circolo è
l’unico superstite tra molti che
durante il fascismo furono
11
costretti a chiudere. Nel secondo dopoguerra si accentuò l’aspetto ricreativo,
sganciato dalla precedente
funzione propagandistica
aziendale. Il teatro era costituito da un’unica grande sala
con proscenio e 150 posti a sedere.
Il circolo ancora oggi è un importante luogo di aggregazione e ritrovo.
viale Italia 590-592
La centrale fu costruita nel 1916 e ampliata nel 1924
dall’ingegnere Mella. La stazione ridistribuiva agli stabilimenti siderurgici Falck l’energia elettrica proveniente
dalle centrali idroelettriche in Valtellina e in Val Venina.
L’impegno nella produzione di energia elettrica della AFL
Falck è sempre stato notevole: nel 1955 i Falck avevano
costruito diciassette impianti idroe15
lettrici e 1.000 km di rete di distribuzione. Dal 1955 nella
stazione avvenivano il rifasamento, il trasferimento e
la distribuzione di energia.
Oggi l’impianto è una centrale elettrica per il teleriscaldamento cittadino.
Falck Vittoria
viale Italia 230-232
Lo stabilimento Vittoria era il più piccolo tra i complessi
della Falck. Il primo nucleo appar18
teneva originariamente allo stabilimento Barelli, trafileria e
corderia, e fu rilevato dalla
Falck nel 1920. La superficie originaria era di 32.000
mq, saliti poi a 100.000
con la creazione del Bliss in
via Adige. Oltre al Bliss, l’area
conserva ancora eccezionali
esempi di architettura industriale,
come le Trafilerie e la Portineria Vittoria A.
Fornace Mariani
viale Rimembranze
La Fornace Mariani, costruita prima del
1910, è immersa in un’area verde. Ciò
mette in risalto il disegno architetto- 19
nico dell’edificio e l’armonia tra le sue
parti: il corpo basso a pianta ovale, le
murature massicce e inclinate, il tetto,
l’alta ciminiera centrale. Brevettato nel
1858, il funzionamento della fornace di tipo
Hoffmann per la cottura dei mattoni si basa sul
principio del recupero del calore. L’aria che raffreddava i
pezzi cotti era usata per preriscaldare i mattoni crudi.
La mappa dei primi qr code è un progetto
di Sesto San Giovanni per l’UNESCO ed
EUMM - Ecomuseo Urbano Metropolitano
Milano Nord.