Meccanica 12. Lavoro ed Energia http://campus.cib.unibo.it/2431/ Domenico Galli Dipartimento di Fisica e Astronomia 22 febbraio 2017 Traccia 1. Forme Differenziali 2. Integrali Curvilinei e Integrali di Superficie 3. Lavoro 4. Energia Cinetica 5. Il Rotore 6. Forze Conservative 7. Energia Meccanica Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 2 Differenziali Consideriamo una variabile x; Una variazione finita della variabile x è indicata con ∆x; Una variazione infinitesima della variabile x è indicata con dx e denominata differenziale; I I Un infinitesimo è una quntità minore in valore assoluto di qualsiasi numero reale positivo; Il concetto di infinitesimo è estremamente utile e intuitivo e può essere reso matematicamente rigoroso in varie maniere. Consideriamo ora una variabile U che è funzione di x: U = f (x) L’analisi matematica consente di mettere in relazione la variazione infinitesima dU della variabile U con la variazione infinitesima dx della variabile x: df dU = dx = f 0 (x) dx dx Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 3 Forme Differenziali Un’espressione avente forma: dQ = A (x) dx dQ = A (x, y) dx + B (x, y) dy dQ = A (x, y, z) dx + B (x, y, z) dy + C (x, y, z) dz è detta forma differenziale. Evidentemente dQ, così come dx, dy e dz sono differenziali ed esiste una relazione funzionale tra di essi. Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 4 Forme Differenziali Esatte Le forme differenziali: dQ = A (x) dx dQ = A (x, y) dx + B (x, y) dy dQ = A (x, y, z) dx + B (x, y, z) dy + C (x, y, z) dz sono dette esatte se esiste una funzione Q = f (x), Q = f (x, y), Q = f (x, y, z) che, nei 3 casi proposti, soddisfa rispettivamente le condizioni: df dQ = dx dx ã Å Å ã ∂f ∂f dQ = dx + dy ∂x y ∂y x Å ã Å ã Å ã ∂f ∂f ∂f dQ = dx + dy + dz ∂x y,z ∂y x,z ∂z x,y Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 5 Forme Differenziali Esatte (II) Non è detto che la funzione f esista: Eccetto nel caso di una forma differenziale in una sola variabile. In generale, pertanto, non è detto che il differenziale dQ sia un differenziale esatto. Indichiamo i differenziali non-esatti con la lettera d barrata: d. Per esempio: dQ, dL, ecc. Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 6 Forme Differenziali Esatte (III) Caso di Una Variabile Indipendente La forma differenziale: dQ = A (x) dx è sempre esatta, perché si può sempre trovare una funzione f tale che: df df ⇒ dQ = dx dx dx Infatti la funzione f cercata è la primitiva della funzione A (x): A (x) = Z f (x) = A (x) dx + C Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 7 Forme Differenziali Esatte (IV) Caso di Una Variabile Indipendente Esempio 1 Nella forma differenziale: dy = x dx risulta A (x) = x, per cui la funzione f cercata è: Z Z x2 f (x) = A (x) dx + C = x dx + C = +C 2 ⇒ y= x2 +C 2 Esempio 2 Nella forma differenziale: dy = (cos x) dx risulta A (x) = cos x, per cui la funzione f cercata è: Z Z f (x) = A (x) dx + C = (cos x) dx + C = sin x + C Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro ⇒ y = sin x + C D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 8 Forme Differenziali Esatte (V) Caso di Due Variabili Indipendenti Consideriamo ora la forma differenziale: dQ = A (x, y) dx + B (x, y) dy Per poterla scrivere nella forma esatta: Å Å ã ã ∂f ∂f dQ = dx + dy ∂x y ∂y x sarebbe necessario trovare una funzione f (x, y) tale che: Å ∂f ∂x ã Å = A (x, y) , y ∂f ∂y ã = B (x, y) x Queste condizioni sono verificate soltanto nel caso particolarissimo nel quale, tra le funzioni A (x, y) e B (x, y), sussista la relazione: Å ∂A ∂y ã x ∂B = ∂x Å ã y Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 9 Forme Differenziali Esatte (VI) Caso di Due Variabili Indipendenti Dimostriamo che la condizione è necessaria. Se esiste la funzione f tale che: Å ã Å ã ∂f ∂f = A (x, y) , = B (x, y) ∂x y ∂y x allora le derivate di A e B si possono scrivere come: ∂ ∂f ∂A = = ∂x y ∂x ∂x Å ã Å ã ∂B ∂ ∂f = = ∂x y ∂x ∂y Å ã Å ã ∂2f , ∂x2 ∂2f , ∂x ∂y ∂ ∂f ∂A = = ∂y x ∂y ∂x Å ã Å ã ∂B ∂ ∂f = = ∂y x ∂y ∂y Å ã Å ã ∂2f , ∂y ∂x ∂2f , ∂y 2 Per il Teorema di Schwarz, l’ordine di derivazione non cambia il risultato, per cui si ha: Å ã Å ã ∂2f ∂2f ∂A ∂B = ⇒ = ∂y ∂x ∂x ∂y ∂y x ∂x y Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 10 Forme Differenziali Esatte (VII) Caso di Due Variabili Indipendenti Esempio 1 Nella forma differenziale: dQ = xy 2 dx + x2 y dy risulta: A (x, y) = xy 2 , quindi: Å ã ∂A = 2xy ∂y x ã Å ∂B = 2xy ∂x y B (x, y) = x2 y Å ⇒ ∂A ∂y ã Å = x ∂B ∂x ã y La forma differenziale è esatta. Per determinare la funzione f si calcola l’integrale curvilineo di dQ lungo una qualunque spezzata che congiunga l’origine O, di coordinate (0, 0), con un punto generico P di coordinate (x, y). Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 11 Forme Differenziali Esatte (VIII) Caso di Due Variabili Indipendenti Esempio 1 (continuazione) Per esempio la spezzata γ in figura, che possiamo descrivere come: γ (O, P ) = γ1 (O, C) ∪ γ2 (C, P ) γ1 (O, C) = (x0 , y 0 ) ∈ R2 ; x0 ∈ [0, x], y 0 ≡ 0 γ2 (C, P ) = (x0 , y 0 ) ∈ R2 ; x0 ≡ x, y 0 ∈ [0, y] Dette x0 e y 0 le variabili di integrazione, l’integrale si scrive: Z Z 0 02 0 f (x, y) = dQ + C = x y dx + x02 y 0 dy 0 + C = γ(O,P ) γ(O,P ) Z Z = x0 y 02 dx0 + γ(O,C) Zx = x02 y 0 dy 0 + C = x0 · 02 · dx0 + 0 Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro x0 y 02 dx0 + x0 ∈[0,x] y 0 ≡0 γ(C,P ) Zy Z x2 y 0 dy 0 + C = x2 0 Zy Z x02 y 0 dy 0 + C = x0 ≡x y 0 ∈[0,y] y 0 dy 0 + C = x2 y 2 +C 2 0 D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 12 Forme Differenziali Esatte (IX) Caso di Due Variabili Indipendenti Esempio 2 Nella forma differenziale: dQ = −y dx + x dy risulta: A (x, y) = −y, quindi: Å ã ∂A = −1 ∂y x ã Å ∂B = +1 ∂x y B (x, y) = x Å ⇒ ∂A ∂y ã Å 6= x ∂B ∂x ã y La forma differenziale è non-esatta. Non esiste la funzione f cercata. Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 13 Forme Differenziali Esatte (X) Caso di Tre Variabili Indipendenti Consideriamo infine la forma differenziale: dQ = A (x, y, z) dx + B (x, y, z) dy + C (x, y, z) dzy Per poterla scrivere nella forma esatta: Å ã Å ã Å ã ∂f ∂f ∂f dQ = dx + dy + dz ∂x y,z ∂y x,z ∂z x,y sarebbe necessario trovare una funzione f (x, y) tale che: Å Å ã Å ã ã ∂f ∂f ∂f = A (x, y, z) , = B (x, y, z) , = C (x, y, z) ∂x y,z ∂y x,z ∂z x,y Queste condizioni sono verificate soltanto nel caso particolarissimo nel quale, tra le funzioni A (x, y, z), B (x, y, z) e C (x, y, z), sussistano le relazioni: Å ã Å ã Å ã Å ã Å ã Å ã ∂A ∂B ∂A ∂C ∂B ∂C = , = , = ∂y x,z ∂x y,z ∂z x,y ∂x y,z ∂z x,y ∂y x,z Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 14 Forme Differenziali Esatte (XI) Caso di Tre Variabili Indipendenti Dimostriamo che la condizione è necessaria. Se esiste la funzione f tale che: Å Å Å ã ã ã ∂f ∂f ∂f = A (x, y, z) , = B (x, y, z) , = C (x, y, z) ∂x y,z ∂y x,z ∂z x,y allora le derivate di A, B e C si possono scrivere come: ∂A ∂ ∂f ∂2f = = , ∂x ∂x ∂x ∂x2 Å ã ∂B ∂ ∂f ∂2f = , = ∂x ∂x ∂y ∂x ∂y Å ã ∂C ∂ ∂f ∂2f = = , ∂x ∂x ∂z ∂x ∂z Å ã Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro ∂A ∂ ∂f ∂2f = = , ∂y ∂y ∂x ∂y ∂x Å ã ∂B ∂ ∂f ∂2f = , = ∂y ∂y ∂y ∂y 2 Å ã ∂C ∂ ∂f ∂2f = = , ∂y ∂y ∂z ∂y ∂z Å ã ∂A ∂ ∂f ∂2f = = , ∂z ∂z ∂x ∂z ∂x Å ã ∂B ∂ ∂f ∂2f = , = ∂z ∂z ∂y ∂z ∂y Å ã ∂C ∂ ∂f ∂2f = = . ∂z ∂z ∂z ∂z 2 Å ã D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 15 Forme Differenziali Esatte (XII) Caso di Tre Variabili Indipendenti Per il Teorema di Schwarz, l’ordine di derivazione non cambia il risultato, per cui si ha: ∂2f ∂2f = ∂y ∂x ∂x ∂y ∂2f ∂z ∂y ∂2f ∂x ∂z = = ∂2f ∂y ∂z ∂2f ∂z ∂x ⇒ ⇒ ⇒ Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro Å Å Å ∂A ∂y ã Å ∂B ∂x ã ∂B ∂z ã Å ∂C ∂y ã ∂C ∂x ã ∂A = ∂z y,z ã = x,z = x,y Å y,z x,z x,y D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 16 Forme Differenziali Esatte (XIII) Caso di Tre Variabili Indipendenti Si osservi che le 3 condizioni: Å Å Å ã Å ã ã ã ∂A ∂B ∂C ∂B , = = , ∂y x,z ∂x y,z ∂z x,y ∂y x,z Å ∂C ∂x Å ã = y,z ∂A ∂z ã x,y si possono scrivere: ∂C ∂B ∂A ∂C ∂B ∂A − =0 − =0 − =0 ∂x ∂y ∂y ∂z ∂z ∂x ovvero: Å ã Å ã Å ã ∂C ∂B ∂A ∂C ∂B ∂A − ı̂ + − ̂ + − k̂ = ~0 ∂y ∂z ∂z ∂x ∂x ∂y o ancora, in forma compatta: det ı̂ ∂ ∂x A ̂ ∂ ∂y B k̂ ∂ ∂z C Ä ä ~ ∧ Aı̂ + B̂ + C k̂ = ~0 =∇ Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 17 Forme Differenziali Esatte (XIV) Caso di Tre Variabili Indipendenti Esempio 1 Nella forma differenziale: dQ = y 2 z dx + 2xyz dy + xy 2 dz risulta: A (x, y, z) = y 2 z, quindi: Å ∂A ã = 2yz, ∂y x,z Å ∂B ã = 2xy, ∂z x,y Å ã ∂C = y 2 , ∂x y,z B (x, y, z) = 2xyz, Å Å Å ∂B ∂x ã ∂C ∂y ã ∂A ∂z ã C (x, y, z) = xy 2 = 2yz y,z = 2xy x,z = y2 x,y La forma differenziale è esatta. Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 18 Forme Differenziali Esatte (XV) Caso di Tre Variabili Indipendenti Esempio 1 (continuazione) Per determinare la funzione f si calcola l’integrale curvilineo di dQ lungo una qualunque spezzata che congiunga l’origine O, di coordinate (0, 0, 0), con un punto generico P di coordinate (x, y, z). Utilizziamo la spezzata γ in figura, che possiamo descrivere come: γ (O, P ) = γ1 (O, A) ∪ γ2 (A, B) ∪ γ3 (B, P ) γ1 (O, A) = (x0 , y 0 , z 0 ) ∈ R3 ; x0 ∈ [0, x], y 0 ≡ 0, z 0 ≡ 0 γ2 (A, B) = (x0 , y 0 , z 0 ) ∈ R3 ; x0 ≡ x, y 0 ∈ [0, y], z 0 ≡ 0 γ3 (B, P ) = (x0 , y 0 , z 0 ) ∈ R3 ; x0 ≡ x, y 0 ≡ y, z 0 ∈ [0, z] Dette x0 e y 0 le variabili di integrazione, l’integrale si scrive: Z f (x, y, z) = dQ + D γ(O,P ) dove D è una costante arbitraria. Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 19 Forme Differenziali Esatte (XVI) Caso di Tre Variabili Indipendenti Esempio 1 (continuazione) Otteniamo: Z f (x, y, z) = Z 02 0 0 y z dx + 2x0 y 0 z 0 dy 0 + x0 y 02 dz 0 + D = dQ + D = γ(O,P ) Z = γ(O,P ) Z Z y 02 z 0 dx0 + 2 x0 y 0 z 0 dy 0 + x0 y 02 dz 0 + D = γ(O,A) Z = γ(A,B) 02 0 Z 0 0 0 0 y z dx + 2 x0 ∈[0,x] y 0 ≡0 z 0 ≡0 Zx 0 Z 0 x y z dy + x0 ≡x y 0 ∈[0,y] z 0 ≡0 Zy 02 · 0 · dx0 + = γ(B,P ) x0 ≡x y 0 ≡y z 0 ∈[0,z] xy 0 · 0 · dy 0 + 0 x0 y 02 dz 0 + D = Zz xy 2 dz 0 + D = xy 2 0 Zz dz 0 + D = 0 2 = xy z + D Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 20 Forme Differenziali Esatte (XVII) Caso di Tre Variabili Indipendenti Esempio 2 Nella forma differenziale: Nella forma differenziale: dQ = y 2 z dx + xyz dy + xy 2 dz risulta: A (x, y, z) = y 2 z, quindi: Å ∂A ã = 2yz, ∂y x,z Å ∂B ã = xy, ∂z x,y ã Å ∂C = y2 , ∂x y,z B (x, y, z) = xyz, Å Å Å ∂B ∂x ã ∂C ∂y ã ∂A ∂z ã C (x, y, z) = xy 2 = yz y,z = 2xy x,z = y2 x,y La forma differenziale è non-esatta. Non esiste la funzione f cercata. Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 21 Integrale Curvilineo di un Campo Vettoriale Siano dati: Un campo vettoriale ~v (P ), definito in R3 ; Una curva γ (P1 , P ) ⊂ R3 , avente, per estremi, i punti P1 e P . Prendiamo, sulla curva γ (P1 , P ), un certo numero n − 1 di punti: P2 , P3 , . . . , Pn ∈ γ (P1 , P ) Fissata una terna cartesiana di riferimento Oxyz, denominiamo i vettori posizionali dei punti P1 , P2 , . . . , Pn , P : ~r1 = ~rOP1 , ~r2 = ~rOP2 , ..., ~rn = ~rOPn , ~rn+1 = ~rOP e consideriamo la spezzata formata dai segmenti orientati: ∆~r1 = ~r2 − ~r1 , ∆~r2 = ~r3 − ~r2 , Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro ..., ∆~rn = ~rn+1 − ~rn D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 22 Integrale Curvilineo di un Campo Vettoriale (II) La somma dei prodotti scalari della funzione per tali segmenti, nel limite in cui essi diventano infinitesimi, diviene l’integrale curvilineo: n X Z n→∞ ~v (~ri ) · ∆~ri −−−−−−−−→ I = ∆~ ri →~0 i=1 ~v (~r ) · d~r γ(P0 ,P ) La curva γ (P1 , P ) ⊂ R3 , può essere parametrizzata mediante un generico parametro ξ: ¶ © γ = P ∈ R3 ; P = P (ξ) , ξ ∈ [ξ1 , ξ2 ] In tal caso l’integrale curvilineo si calcola come: Z I= ~v (~r ) · d~r = γ(P1 ,P ) Zξ2 Ä ä d~ r ~v ~r (ξ) · dξ dξ ξ1 dove ~r = ~rOP . Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 23 Integrale di Superficie di un Campo Vettoriale Siano dati: Un campo vettoriale ~v (P ), definito in R3 ; Una superficie Σ ⊂ R3 . Suddividiamo la superficie Σ in un certo numero n di superfici infinitesime ∆Σi , prendiamo su di esse i punti: P1 , P2 , . . . , Pn ∈ Σ di vettore posizionale: ~r1 = ~rOP1 , . . . , ~rn = ~rOPn e consideriamo la somma: n X ~v (~ri ) · n̂ (~ri ) ∆Σi i=1 dove n̂ (~ri ) è la normale alla superficie Σ nel punto Pi . Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 24 Integrale di Superficie di un Campo Vettoriale (II) Nel limite in cui le superfici ∆Σ diventano infinitesime, la somma diviene l’integrale di superficie: n X n→∞ ~v (~ri ) · n̂ (~ri ) ∆Σi −−−−−−−−→ I = i=1 Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro ∆Σi →~0 ZZ ~v (~r ) · n̂ (~r ) dΣ Σ D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 25 Integrale di Superficie di un Campo Vettoriale (III) La superficie Σ ⊂ R3 , può essere parametrizzata mediante due generici ¶ parametri ξ ed η: © γ = P ∈ R3 ; P = P (ξ, η) , ξ ∈ [ξ1 , ξ2 ], η ∈ [η1 , η2 ] In tal caso l’integrale di superficie si calcola come: ZZ I= ~v (~r ) · n̂ (~r ) dΣ = Σ Zξ2 dξ ξ1 Zη2 Ä η1 ∂~r ∧ ~v ~r (ξ, η) · ∂ξ ∂η ä Å ∂~ r ã dη dove ~r = ~rOP . Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 26 Lavoro ed Energia I princìpi della dinamica sono sufficienti per determinare il moto di un sistema meccanico. Tuttavia risulta conveniente l’introduzione di nuove grandezze fisiche (lavoro ed energia) in quanto: Semplificano la soluzione di molti problemi dinamici: I I Si può descrivere il moto con equazioni differenziali del I ordine invece che del II ordine. Spesso si può determinare lo stato finale di un sistema senza bisogno di risolvere equazioni del moto (p. es.: problemi d’urto). Consentono di estendere la nostra comprensione fisica ad ambiti più ampi (termodinamica, meccanica relativistica, ecc.). Intuitivamente si può dire che: L’energia è la capacità di produrre lavoro; Il lavoro è il processo attraverso il quale una certa quantità di energia si trasferisce da un corpo a un altro. Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 27 Lavoro Elementare Si definisce lavoro elementare dL compiuto da una forza F~ il prodotto scalare: ® dL = F~ · d~r = Fx dx + Fy dy + Fz dz ~ = Fx ı̂ + Fy ̂ + Fz k̂ F d~r = dx ı̂ + dy ̂ + dz k̂ dove d~r è lo spostamento elementare del punto di applicazione della forza F~ . dL non è, in generale, un differenziale esatto: In generale, dL è un differenziale non-esatto. Cioè, in generale, il lavoro L non è una “funzione” delle coordinate. Per questo si mette la barra obliqua trasversale sulla d. Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 28 Lavoro Il lavoro Lγ(A,B) di una forza F~ il cui punto di applicazione P si sposta lungo la linea γ che congiunge il punto A con il punto B è l’integrale curvilineo: Z Lγ(A,B) = F~ · d~r γ(A,B) Le dimensioni del lavoro sono: [L] = [F ] L = M [a] L = M LT −2 L = M L2 T −2 e l’unità di misura nel Sistema Internazionale è il Joule (simbolo J): 1 J = 1 Nm mentre nel sistema tecnico (obsoleto e deprecato) era il chilogrammetro (simbolo kgm): 1 kgm = 1 kgf m = 9.80665 J Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 29 Lavoro (II) Nota Bene: Si compie lavoro sollevando una valigia; Non si compie lavoro mantenendo una valigia sollevata o trasportandola ad altezza costante (poiché la forza è perpendicolare allo spostamento del punto di applicazione). Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 30 Lavoro (III) Esempio 1: lavoro compiuto da una molla che si espande Preso l’asse x parallelo all’asse della molla e l’origine O in corrispondenza della lunghezza a riposo l0 della molla, si ha: ´ F~ = −k x ı̂ ⇒ dL = F~ · d~r = (−k x ı̂) · (dx ı̂) = −k x dx ı̂ · ı̂ = −k x dx d~r = dx ı̂ Se la molla si allunga dalla lunghezza iniziale l1 alla lunghezza finale l2 , il lavoro compiuto vale: Z L12 = lZ 2 −l0 F~ · d~r = −k γ(A,B) x2 x dx = −k 2 ï l1 −l0 òl2 −l0 = l1 −l0 1 1 2 2 = − k (l2 − l0 ) + k (l1 − l0 ) 2 2 Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 31 Lavoro (IV) Esempio 2: lavoro compiuto dalla forza peso Consideriamo un punto che scende lungo un piano inclinato. F~ = −mg k̂ d~r = dx ı̂ + dz k̂ Ä ä Ä ä dL = F~ · d~r = −mg k̂ · dx ı̂ + dz k̂ = −mg dx k̂ · ı̂ − mg dz k̂ · k̂ = −mg dz Se il punto scende lungo il piano inclinato per un dislivello pari a h, il lavoro compiuto dalla forza peso vale: Z L12 = Z0 0 F~ · d~r = −mg dz = −mg [z]h = γ(P1 ,P2 ) h = mgh > 0 Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 32 Lavoro (V) Esempio 2: lavoro compiuto dalla forza peso (continuazione) Si osservi che l’espressione del lavoro della forza peso contiene soltanto il dislivello h: L12 = mgh = mg ∆z = mg [z (P1 ) − z (P2 )] per cui è indipendente dal percorso γ lungo il quale il punto materiale scende. Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 33 Lavoro (VI) Esempio 3: lavoro compiuto dalla forza di attrito dinamico ~ t(d) su di un punto Calcoliamo il lavoro compiuto dalla forza di attrito dinamico R materiale che si sposta lungo un arco di circonferenza di raggio R giacente su di un piano orizzontale. ~ t(d) ha modulo costante Rt(d) = µRn e I La forza di attrito radente dinamico R verso opposto al vettore velocità: ~ t(d) = −µRn v̂ = −µRn t̂ R I Essendo ds = R dϕ, lo spostamento elementare d~r si scrive: d~r = ds t̂ = R dϕ t̂ I Il lavoro elementare dL vale quindi: ~ t(d) · d~r = −µRn t̂ · R dϕ t̂ = dL = R = −µ Rn R dϕ t̂ · t̂ = −µ Rn R dϕ Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 34 Lavoro (VII) Esempio 3: lavoro compiuto dalla forza di attrito dinamico (continuazione) ~ t(d) quando il Il lavoro L12 compiuto dalla forza di attrito radente dinamico R punto si sposta lungo la circonferenza passando dall’angolo al centro ϕ1 all’angolo al centro ϕ2 vale pertanto: Z L12 = ~ t(d) R · d~r = −µ Rn R γ(P1 ,P2 ) Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro Zϕ2 ϕ dϕ = −µ Rn R [ϕ]ϕ21 = −µ Rn R (ϕ2 − ϕ1 ) < 0 ϕ1 D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 35 Teorema delle Forze Vive Consideriamo un sistema di n punti materiali P1 , P2 , . . . , Pn , di massa rispettivamente m1 , m2 , . . . , mn , soggetti rispettivamente alle forze F~1 , F~2 , . . . , F~n . Se i punti compiono uno spostamento elementare pari rispettivamente a d~r1 , d~r2 , . . . , d~rn , il lavoro complessivo compiuto dalle forze vale: dL = n X i=1 F~i · d~ri = n X mi~ai · d~ri = i=1 n X i=1 n X n 1X 1 d = mi (~vi · ~vi ) dt = 2 dt 2 i=1 mi~ai · n X d~ri d~vi dt = · ~vi dt = mi dt dt i=1 d vi2 mi dt dt i=1 Se le masse sono costanti (approssimazione non relativistica) risulta: d dL = dt n 1X mi vi2 dt 2 i=1 Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro ! D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 36 Teorema delle Forze Vive (II) Definita l’energia cinetica: T (~v1 , ~v2 , . . . , ~vn ) = n 1X mi vi2 2 i=1 Si ha: dT dt dt e, integrando tra la configurazione iniziale A e quella finale B: dL = ZtB Z LA,B = dL = γ(A,B) tA LA,B = TB − TA dT dt = [T (t)]ttB = T (tB ) − T (tA ) = TB − TA A dt (Teorema delle Forze Vive) Il lavoro compiuto da tutte le forze che agiscono su di un sistema meccanico, nel passaggio da una configurazione iniziale A a una configurazione finale B è uguale alla corrispondente variazione dell’energia cinetica di tale sistema. Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 37 Energia Cinetica Essendo LA,B = TB − TA , l’energia cinetica ha le stesse dimensioni del lavoro: [T ] = [L] = M L2 T −2 pertanto nel Sistema Internazionale si misura in Joule. L’energia cinetica non è mai negativa: È nulla se e soltanto se tutti i punti materiali del sistema meccanico considerato sono in quiete. Nel caso di un singolo punto materiale di massa m e velocità ~v : 1 m v2 (punto materiale) 2 Nel caso di un sistema meccanico costituito di n punti materiali: T = T = n 1X mi vi2 2 i=1 Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro (sistema di punti materiali) D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 38 Energia Cinetica (II) Definita la velocità w ~ i del punto materiale Pi relativa al centro di massa G: w ~ i = ~vi − ~vG si può scrivere: T = n n 1X 1X mi ~v 2i = mi (~vG + w ~ i ) · (~vG + w ~ i) = 2 i=1 2 i=1 = n Ä ä 1X mi ~v 2G + w ~ 2i + 2~vG · w ~i = 2 i=1 = n n n X 1 2X 1X mi + mi w ~i vG mi wi2 + ~vG · 2 2 i=1 i=1 i=1 Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 39 Energia Cinetica (III) Poiché il centro di massa è definito mediante la relazione: ~rOG = n 1 X mi ~rOPi M i=1 n X ⇒ mi ~rOPi = M ~rOG i=1 Prendendo come centro di riduzione il centro di massa (O ≡ G) si ottiene: n X ~0 z}|{ mi ~rGPi = M ~rGG = ~0 i=1 Derivando, membro a membro, rispetto al tempo, si ottiene quindi: n X i=1 mi n n X X d d~rGPi = mi (~rOPi − ~rOG ) = mi (~vi − ~vG ) = dt dt i=1 i=1 = n X mi w ~ i = ~0 i=1 Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 40 Energia Cinetica (IV) Possiamo quindi scrivere l’energia cinetica nella forma: ~0 n n 1 2X 1X T = vG mi + mi wi2 + ~vG · 2 2 i=1 i=1 T = n 1X 1 2 M vG + mi wi2 2 2 i=1 z }| n X { mi w ~i i=1 (Teorema di König) (sistema di punti materiali) L’energia cinetica di un sistema meccanico è la somma dell’“energia cinetica del centro di massa” (che avrebbe il centro di massa se in esso fosse concentrata tutta la massa) e dell’energia cinetica relativa al centro di massa. Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 41 Energia Cinetica (V) Nel caso di un corpo rigido che rototrasla, utilizzando la formula fondamentale della cinematica dei corpi rigidi, ed essendo g la retta passante per G e parallela a ω ~ , si ha: ~vi = ~vG + ω ~ ∧ ~rGPi w ~ i = ~vi − ~vG = ω ~ ∧ ~rGPi n X mi wi2 = i=1 n X mi (~ ω ∧ ~rGPi )2 = ω 2 i=1 n X mi (û ∧ ~rGPi )2 = ω 2 Ig i=1 n 1X 1 1 1 2 2 + mi wi2 = M vG + Ig ω 2 T = M vG 2 2 i=1 2 2 Quindi: T = 1 1 2 M vG + Ig ω 2 2 2 Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro (Teorema di König) (corpo rigido che rototrasla) D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 42 Energia Cinetica (VI) Nel caso di un corpo rigido, che ruota attorno a un asse fisso u (vincolato), utilizzando la formula fondamentale della cinematica dei corpi rigidi, scegliendo il centro di riduzione O sull’asse di rotazione u, si ottiene: ~0 z}|{ ~vi = ~vO + ω ~ ∧ ~rOPi = ω ~ ∧ ~rOPi T = = n n 1X 1X mi vi2 = mi (~ ω ∧ ~rOPi )2 = 2 i=1 2 i=1 n 1 1 2X ω mi (û ∧ ~rOPi )2 = ω 2 Iu 2 2 i=1 Quindi: T = 1 Iu ω 2 2 (Teorema di König) (corpo rigido che ruota attorno a un asse fisso) Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 43 L’Operatore Rotore Consideriamo una funzione vettoriale della posizione P (campo vettoriale): F~ = F~ (P ) = F~ (x, y, z) = Fx (x, y, z) ı̂ + Fy (x, y, z) ̂ + Fz (x, y, z) k̂ Si definisce l’operatore “rotore” come: Ä ä ⎧ ∂ ∂ ∂ ⎫ ⎪ ~ ∧ F~ = ⎪ ⎪ ⎪ + ̂ + k̂ ∧ Fx ı̂ + Fy ̂ + Fz k̂ ∇ ⎪ ⎪ı̂ ⎪ ⎪ ∂y ∂z ⎭ ⎩ ∂x ̂ k̂ ∂ ∂ ~ ∧ F~ = rot F~ = det = ∇ ∂y ∂z Fy Fz ï ò ï ò ï ò ∂Fy ∂Fx ∂Fz ∂Fy ∂Fx ∂Fz − ı̂ + − ̂ + − k̂ = ∂y ∂z ∂z ∂x ∂x ∂y Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro ı̂ ∂ ∂x Fx D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 44 L’Operatore Rotore (II) L’operatore rotore si applica a un campo vettoriale; il risultato è un campo vettoriale: î ó ~ F P ∈ R3 7−−− −→ î ó ~ F ~ ∇∧ P ∈ R3 − 7 −−−→ F~ (P ) ∈ V Ä ä ~ ∧ F~ (P ) ∈ V ∇ campo vettoriale Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 45 L’Operatore Rotore (III) Esempio: Data la funzione vettoriale: F~ (x, y, z) = −2y ı̂ + 2x ̂ + 2z k̂ ∈ V il rotore è la funzione vettoriale: ı̂ ̂ k̂ ı̂ ̂ k̂ Ä ä ∂ ∂ ∂ ∂ ~ ∧ F~ (x, y, z) = det ∂ = det ∂ = ∇ ∂x ∂y ∂z ∂x ∂y ∂z Fx Fy Fz −2y 2x 2z ï ò ï ò ∂ (2z) ∂ (2x) ∂ (−2y) ∂ (2z) = − ı̂ + − ̂ + ∂y ∂z ∂z ï ∂x ò ∂ (2x) ∂ (−2y) + − k̂ = ∂x ∂y = 4 k̂ ∈ V Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 46 Significato Fisico del Rotore Cerchiamo di capire intuitivamente il significato dell’operatore rotore: ~ ∧ F~ = ∂Fz − ∂Fy ı̂ + ∂Fx − ∂Fz ̂ + ∂Fy − ∂Fx k̂ ∇ ∂y ∂z ∂z ∂x ∂x ∂y ï ò ï ò ï ò Consideriamo la circuitazione (ovvero l’integrale curvilineo lungo una linea chiusa) in un piano perpendicolare all’asse z: Prendiamo, come linea chiusa γ, un rettangolo infinitesimo di lati ∆x e ∆y e consideriamo l’integrale: I I = lim ∆x→0 ∆y→0 γ F~ · d~r Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 47 Significato Fisico del Rotore (II) La linea chiusa rettangolare γ in figura si può descrivere come: γ = AB ∪ BC ∪ CD ∪ DA ¶ AB = (x, y, z) ∈ R3 ; x ∈ [x0 , x0 + ∆x], y ≡ y0 , z ≡ z0 © ¶ © ¶ © BC = (x, y, z) ∈ R3 ; x ≡ x0 + ∆x, y ∈ [y0 , y0 + ∆y], z ≡ z0 CD = (x, y, z) ∈ R3 ; x ∈ [x0 , x0 + ∆x], y ≡ y0 + ∆y, z ≡ z0 ¶ DA = (x, y, z) ∈ R3 ; x ≡ x0 , y ∈ [y0 , y0 + ∆y], z ≡ z0 Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro © D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 48 Significato Fisico del Rotore (III) Otteniamo quindi: I I = lim ∆x→0 ∆y→0 γ F~ · d~r = = lim ∆x→0 ∆y→0 ̂ dy ı̂ dx Z z}|{ Z −̂ dy −ı̂ dx Z z}|{ z}|{ F~ · d~r + F~ · d~r + F~ · d~r + γ(A,B) γ(B,C) γ(C,D) Z F~ · d~r = γ(D,A) Z = lim ∆x→0 ∆y→0 = lim Z Fx dx + γ(A,B) h z}|{ Fy dy − γ(B,C) Z Fx dx − γ(C,D) Z Fx dx + Z Fy dy − Z Fy dy = γ(D,A) Z Fx dx − Z Fy dy i ∆x→0 ∆y→0 x∈[x0 ,x0 +∆x] x≡x0 x≡x0 +∆x x∈[x0 ,x0 +∆x] y∈[y0 ,y0 +∆y] y≡y0 y∈[y0 ,y0 +∆y] y≡y0 +∆y z≡z0 z≡z0 z≡z0 z≡z0 Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 49 Significato Fisico del Rotore (IV) Nel tratto AB possiamo esprimere Fx mediante la formula di Taylor, troncata all’ordine zero, a partire dal punto A(x0 , y0 , z0 ): Fx (x, y0 , z0 ) = Fx (x0 , y0 , z0 ) + O (x − x0 ) , x → x0 per cui, per x → x0 l’integrale curvilineo su γ (A, B) diviene: Z I1 = Z [Fx (x0 , y0 , z0 ) + O (x − x0 )] dx = Fx dx = γ(A,B) x∈[x0 ,x0 +∆x] y≡y0 z≡z0 x0Z+∆x x +∆x 0Z dx + O (x − x0 ) dx = = Fx (x0 , y0 , z0 ) x0 x0 = Fx (x0 , y0 , z0 ) [x]xx00 +∆x + O (x − x0 )2 î Ä = Fx (x0 , y0 , z0 ) ∆x + O ∆x2 Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro óx0 +∆x x0 = ä D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 50 Significato Fisico del Rotore (V) Nel tratto CD possiamo esprimere Fx mediante la formula di Taylor, troncata all’ordine zero, a partire dal punto D(x0 , y0 + ∆y, z0 ): Fx (x, y0 + ∆y, z0 ) = Fx (x0 , y0 + ∆y, z0 ) + O (x − x0 ) , x → x0 per cui, per x → x0 l’integrale curvilineo su γ (D, C) diviene: Z I3 = Z Fx dx = γ(D,C) [Fx (x0 , y0 + ∆y, z0 ) + O (x − x0 )] dx = x∈[x0 ,x0 +∆x] y≡y0 +∆y z≡z0 x0Z+∆x x +∆x 0Z dx + O (x − x0 ) dx = = Fx (x0 , y0 + ∆y, z0 ) x0 = Fx (x0 , y0 + x0 ∆y, z0 ) [x]xx00 +∆x + O (x − x0 )2 î Ä = Fx (x0 , y0 + ∆y, z0 ) ∆x + O ∆x2 Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro óx0 +∆x x0 = ä D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 51 Significato Fisico del Rotore (VI) Nel tratto BC possiamo esprimere Fy mediante la formula di Taylor, troncata all’ordine zero, a partire dal punto B(x0 + ∆x, y0 , z0 ): Fy (x0 + ∆x, y, z0 ) = Fy (x0 + ∆x, y0 , z0 ) + O (y − y0 ) , y → y0 per cui, per y → y0 l’integrale curvilineo su γ (B, C) diviene: Z I2 = Z Fy dy = γ(B,C) [Fy (x0 + ∆x, y0 , z0 ) + O (y − y0 )] dy = x≡x0 +∆x y∈[y0 ,y0 +∆y] z≡z0 y0Z+∆y dy + O = Fy (x0 + ∆x, y0 , z0 ) (y − y0 ) dy = y0 y0Z+∆y y0 = Fy (x0 + ∆x, y0 , z0 ) [y]yy00 +∆y + O (y − y0 )2 î Ä = Fy (x0 + ∆x, y0 , z0 ) ∆y + O ∆y 2 Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro óy0 +∆y y0 = ä D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 52 Significato Fisico del Rotore (VII) Nel tratto DA possiamo esprimere Fy mediante la formula di Taylor, troncata all’ordine zero, a partire dal punto A(x0 , y0 , z0 ): Fy (x0 , y, z0 ) = Fy (x0 , y0 , z0 ) + O (y − y0 ) , y → y0 per cui, per y → y0 l’integrale curvilineo su γ (A, D) diviene: Z I4 = Z Fy dy = γ(A,D) [Fy (x0 , y0 , z0 ) + O (y − y0 )] dy = x≡x0 y∈[y0 ,y0 +∆y] z≡z0 y0Z+∆y dy + O = Fy (x0 , y0 , z0 ) (y − y0 ) dy = y0 y0 = Fy (x0 , y0 , z0 ) [y]yy00 +∆y + O (y − y0 )2 î Ä = Fy (x0 , y0 , z0 ) ∆y + O ∆y 2 Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro y0Z+∆y óy0 +∆y y0 = ä D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 53 Significato Fisico del Rotore (VIII) Ricomponendo i 4 termini, otteniamo: Z I = lim ∆x→0 ∆y→0 = lim ∆x→0 ∆y→0 Z Fx dx + γ(A,B) î Fy dy − γ(B,C) Z Fx dx − γ(C,D) Z Fy dy = γ(D,A) Fx (x0 , y0 , z0 ) ∆x + Fy (x0 + ∆x, y0 , z0 ) ∆y − ó − Fx (x0 , y0 + ∆y, z0 ) ∆x − Fy (x0 , y0 , z0 ) ∆y = = lim [Fx (x0 , y0 , z0 ) − Fx (x0 , y0 + ∆y, z0 )] ∆x + ∆x→0 ∆y→0 + lim [Fy (x0 + ∆x, y0 , z0 ) − Fy (x0 , y0 , z0 )] ∆y ∆x→0 ∆y→0 Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 54 Significato Fisico del Rotore (IX) Possiamo anche riscrivere la precedente espressione nella forma: ñ ô Fx (x0 , y0 + ∆y, z0 ) − Fx (x0 , y0 , z0 ) I = − lim ∆x ∆y + ∆x→0 ∆y ∆y→0 ñ ô Fy (x0 + ∆x, y0 , z0 ) − Fy (x0 , y0 , z0 ) ∆x ∆y + lim ∆x→0 ∆x ∆y→0 Ricordando la definizione di derivata parziale: ∂Fx Fx (x0 , y0 + ∆y, z0 ) − Fx (x0 , y0 , z0 ) (x0 , y0 , z0 ) = lim ∆y→0 ∂y ∆y ∂Fy (x , y , z ) = lim Fy (x0 + ∆x, y0 , z0 ) − Fy (x0 , y0 , z0 ) 0 0 0 ∆x→0 ∂x ∆x otteniamo: ï ò ∂Fy ∂Fx I = lim (x0 , y0 , z0 ) − (x0 , y0 , z0 ) ∆x ∆y ∆x→0 ∂x ∂y ∆y→0 Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 55 Significato Fisico del Rotore (X) Concludiamo che: ∂Fy ∂Fx F~ · d~r = (x0 , y0 , z0 ) − (x0 , y0 , z0 ) dx dy = ∂x ∂y I ï lim ∆x→0 ∆y→0 γxy ò Ä ~ ∧ F~ = ∇ ä z dx dy Ovvero: Ä ~ ∧ F~ ∇ ä z = lim ∆x→0 ∆y→0 1 ∆x ∆y I F~ · d~r γxy La componente z del rotore di un campo vettoriale F~ è uguale alla circuitazione del campo F~ lungo una linea chiusa infinitesima γxy giacente su di un piano perpendicolare all’asse z, divisa per l’area Axy delimitata dalla curva γxy sul piano. Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 56 Significato Fisico del Rotore (XI) Analogamente si può dimostrare che: Ä ~ ∧ F~ ∇ ä x = lim ∆y→0 ∆z→0 1 ∆y ∆z I F~ · d~r γyz La componente x del rotore di un campo vettoriale F~ è uguale alla circuitazione del campo F~ lungo una linea chiusa infinitesima γyz giacente su di un piano perpendicolare all’asse x, divisa per l’area Ayz delimitata dalla curva γyz sul piano. Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 57 Significato Fisico del Rotore (XII) Infine si può dimostrare in modo analogo che: Ä ~ ∧ F~ ∇ ä y 1 = lim ∆z→0 ∆z ∆x ∆x→0 I F~ · d~r γzx La componente y del rotore di un campo vettoriale F~ è uguale alla circuitazione del campo F~ lungo una linea chiusa infinitesima γzx giacente su di un piano perpendicolare all’asse y, divisa per l’area Azx delimitata dalla curva γzx sul piano. Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 58 Significato Fisico del Rotore (XIII) Ragionando ancora allo stesso modo, considerando la circuitazione di una funzione vettoriale lungo una linea chiusa infinitesima γ giacente su di un piano non parallelo agli assi, si trova: ~ ∧ F~ · n̂ = lim 1 ∇ Aγ →0 Aγ Ä ä I F~ · d~r γ dove n̂ è la normale al piano su cui giace la linea chiusa infinitesima γ e Aγ è l’area racchiusa dalla linea γ sul piano considerato. Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 59 Significato Fisico del Rotore (XIV) Esempio 1: Campo vettoriale con rotore identicamente nullo F~ (x, y, z) = x ı̂ + y ̂ + z k̂ ï ò ï ò ï ò ∂Fz ∂Fy ∂Fx ∂Fz ∂Fy ∂Fx ~ ~ k̂ = ∇∧F = − ı̂ + − ̂ + − ∂y ∂z ∂z ∂x ∂x ∂y ï ò ï ò ï ò ∂y ∂x ∂z ∂x ∂z ∂y = − ı̂ + − ̂ + − k̂ = ~0 ∂y ∂z ∂z ∂x ∂x ∂y Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 60 Significato Fisico del Rotore (XV) Esempio 2: Campo vettoriale con rotore non-nullo F~ (x, y, z) = −y ı̂ + x ̂ Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 61 Significato Fisico del Rotore (XVI) Per raffigurarsi in maniera intuitiva il significato del rotore: Si supponga che il campo vettoriale F~ rappresenti la velocità di un fluido; Si immagini di introdurre nel fluido una sferetta ruvida S. Se la sferetta inizia a ruotare significa che il campo vettoriale ha un ~ ∧ F~ diverso da zero nel centro rotore ∇ della sferetta; L’asse di rotazione della sferetta S, orientato secondo la regola della mano destra, indica la ~ ∧ F~ nel direzione e il verso del rotore ∇ centro della sferetta; La velocità angolare con cui ruota la sferetta ~ ∧ F~ è pari alla metà del modulo del rotore ∇ nel centro della sferetta. Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 62 Significato Fisico del Rotore (XVII) Nel caso proposto, il campo vettoriale F~ farebbe ruotare la sferetta S, posizionata in qualunque punto, attorno a un asse parallelo all’asse z. La rotazione avverrebbe sempre in senso antiorario, in quanto la velocità del fluido aumenta allontanandosi dall’asse z: Di conseguenza la parte della sferetta più lontana dall’asse z si muove in senso antiorario con velocità superiore alla parte della sferetta più vicina dall’asse z. Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 63 Significato Fisico del Rotore (XVIII) Esempio 2: Campo vettoriale con rotore non-nullo (continuazione) F~ (x, y, z) = −y ı̂ + x ̂ ï ò ï ò ï ò ∂Fz ∂Fy ∂Fx ∂Fz ∂Fy ∂Fx ~ ~ k̂ = ∇∧F = − ı̂ + − ̂ + − ∂y ∂z ∂z ∂x ∂x ∂y h i h i h i ∂ ∂ ∂ ∂ ∂ ∂ = ∂y 0 − ∂z x ı̂ + ∂z (−y) − ∂x 0 ̂ + + ∂x x − ∂y (−y) k̂ = = [0 − 0] ı̂ + [0 − 0] ̂ + [1 − (−1)] k̂ = 2k̂ Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 64 Significato Fisico del Rotore (XIX) Esempio 3: Campo vettoriale con rotore non-nullo F~ (x, y, z) = x2 k̂ Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 65 Significato Fisico del Rotore (XX) Esempio 3: Campo vettoriale con rotore non-nullo (continuazione) F~ (x, y, z) = x2 k̂ ï ò ï ò ï ò ∂Fz ∂Fy ∂Fx ∂Fz ∂Fy ∂Fx ~ ~ k̂ = ∇∧F = − ı̂ + − ̂ + − ∂y ∂z ∂z ∂x ∂x ∂y h i h i h i ∂ ∂ ∂ ∂ ∂ ∂ = ∂y x2 − ∂z 0 ı̂ + ∂z 0 − ∂x x2 ̂ + ∂x 0 − ∂y 0 k̂ = = [0 − 0] ı̂ + [0 − 2x] ̂ + [0 − 0] k̂ = −2x ̂ Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 66 Teorema di Stokes Il flusso del rotore di un campo vettoriale, attraverso una superficie aperta Σ, è uguale alla circuitazione del campo vettoriale lungo il bordo γ = ∂Σ di tale superficie: ZZ Ä ~ ∧ F~ ∇ ä · n̂ dΣ = Σ I F~ · d~r (Teorema di Stokes) ∂Σ Si Noti Bene: L’integrale al I membro è un integrale di superficie; L’integrale al II membro è un integrale curvilineo; Il simbolo ∂ in questo caso indica il bordo: In altri contesti il simbolo ∂ denota una derivata parziale. Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 67 Teorema di Stokes (II) Per il significato del Teorema di Stokes: ZZ comprendere I Ä ä ~ ∧ F~ · n̂ dΣ = F~ · d~r ∇ Σ ∂Σ immaginiamo di suddividere la superficie Σ in tanti rettangolini di dimensione infinitesima: dΣ1 , dΣ2 , dΣ3 , . . . Per ogni rettangolino si ha, per quanto abbiamo visto: ä ~ ∧ F~ · n̂ = lim 1 ∇ Aγ →0 Aγ Ä I F~ · d~r γ per cui risulta, posto Aγ = dΣi : ~ ∧ F~ · n̂i dΣi = ∇ Ä ä I F~ · d~r γi Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 68 Teorema di Stokes (III) La circuitazione sulla linea chiusa γ si può scrivere come la somma delle circuitazioni sulle linee chiuse γ1 , γ2 . . . .: In quanto, nella somma, i contributi all’integrale lungo le linee interne si cancellano a 2 a 2: Essendo esse percorse in verso opposto in ogni coppia di rettangolini adiacenti. SiIha pertanto: I I F~ · d~r = F~ · d~r + F~ · d~r + · · · = γ γ1 I 2 contributi si cancellano tra loro γ2 ~ ∧ F~ · n̂1 dΣ2 + ∇ ~ ∧ F~ · n̂2 dΣ2 + · · · = = ∇ Ä = ä ZZ Ä ~ ∧ F~ ∇ Ä ä ä · n̂ dΣ Σ Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 69 Proprietà del Rotore Il rotore di un gradiente è sempre nullo: Ä ä ~ ∧ ∇U ~ ∇ = ~0 Infatti: Ä ä ~ ∧ ∇U ~ ~ ∧ ∂U ∇ =∇ ∂x Å Å = ∂ ∂U ∂y ∂z ı̂ ̂ k̂ ∂ ã ∂ ∂ ∂U ∂U ı̂ + ̂ + k̂ = det ∂x ∂y ∂z = ∂y ∂z ∂U ∂U ∂U ∂x ∂y ∂z ã Å ã ∂ ∂U ∂ ∂U ∂ ∂U − − ı̂ + ̂ + ∂z ∂y ∂z ∂x ∂x ∂z Å ã ∂ ∂U ∂ ∂U + − k̂ = ∂x ∂y ∂y ∂x = ~0 Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 70 Forze Conservative e Forze Posizionali Le forze il cui lavoro dipende solamente dalla posizione iniziale A e dalla posizione finale B, ma non dal percorso γ, si dicono forze conservative. Se una forza dipende esplicitamente dalla velocità o dal tempo, essa può compiere lavori diversi anche lungo lo stesso percorso, per cui non è sicuramente conservativa. Cerchiamo perciò le forze conservative tra le forze che dipendono soltanto dalla posizione, dette forze posizionali. Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 71 Forze Posizionali Se una forza è posizionale allora: Lγ(A,B) = −Lγ(B,A) Infatti, se un tratto infinitesimo di curva d~r dà al I membro il contributo: dL = F~ · d~r nel II membro lo stesso tratto dà il contributo: dL = F~ · (−d~r ) = −F~ · d~r in quanto d~r è percorso a ritroso, mentre la forza, essendo posizionale rimane invariata. Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 72 Campi di Forza Data una forza posizionale che agisce a distanza (consideriamo qui, come esempio, la forza di gravità), possiamo associare a ogni punto ~ (P ) che rappresenta la forza geometrico P dello spazio un vettore G che agirebbe su di punto materiale se esso avesse massa m = 1 kg e si trovasse nel punto geometrico P : Ä campo di forza (gravità) ä ~ : P ∈ R3 7−→ G ~ (P ) ∈ V G Questo campo vettoriale è denominata campo di forza: ~ (P ), la forza di Dato il campo di gravità G ~ gravità F (P ) esercitata su di un corpo di massa m che si trovi nel punto P vale: ~ (P ) F~ (P ) = m G Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 73 Campi di Forza (II) Esempio: campo della forza di gravità Il campo di gravità si scrive: ~ (~r ) = −γ M r̂ = −γ M ~r G r2 r3 Nella base cartesiana, essendo ~r = x ı̂ + y ̂ + x k̂ e r = ~ (x, y, z) = −γ M x ı̂ + y ̂ + x k̂3 G (x2 + y 2 + z 2 ) 2 p x2 + y 2 + z 2 , si ha: campo di forza (gravità) In questo modo la forza di gravità risulta: ~ (~r ) = −γ M m r̂ = −γ M m ~r F~ (~r ) = m G r2 r3 oppure, nella base cartesiana: ~ (~r ) = −γ M m x ı̂ + y ̂ + x k̂3 F~ (~r ) = m G (x2 + y 2 + z 2 ) 2 Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 74 Campi di Forza (III) Linee di Campo o Linee di Flusso Un campo di forza si può rappresentare graficamente mediante le linee di campo (o linee di flusso), ovvero mediante linee: ~ (P ); Tangenti in ogni punto al vettore campo di forza G ~ (P ); Orientate con il verso del campo di forza G In numero, per unità di superficie trasversale, proporzionale al modulo ~ (P )k. del campo di forza kG Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro campo di gravità linee di campo D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 75 Campi di Forza (IV) Linee di Campo o Linee di Flusso campo di gravità frecce su griglia regolare Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro campo di gravità linee di campo D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 76 Campi di Forza (V) campo di gravità di due sferette massive uguali frecce su griglia regolare Campo Gravitazionale di Due Sferette Massive Uguali Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 77 Campi di Forza (VI) campo di gravità di due sferette massive uguali linee di campo Campo Gravitazionale di Due Sferette Massive Uguali Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 78 Forze Conservative I Proprietà Condizione necessaria e sufficiente affinché la forza posizionale F~ (~r ) sia conservativa è che sia nullo il lavoro compiuto dalla forza per ogni linea chiusa del dominio di esistenza: I F~ · d~r = 0, ∀γ ⊂ D F~ (I Proprietà) Ä ä γ La condizione è sufficiente: H Se γ F~ · d~r = 0, allora, ∀A, B ∈ γ, si deve avere: Z F~ · d~r + Z F~ · d~r = 0 γ1 (A,B) γ2 (B,A) Z Z F~ · d~r = γ1 (A,B) Z ⇒ F~ · d~r − γ1 (A,B) Z F~ · d~r = 0 γ2 (A,B) F~ · d~r γ2 (A,B) quindi F~ (~r ) è conservativa. Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 79 Forze Conservative (II) I Proprietà La condizione è anche necessaria: Se la forza posizionale F~ (~r ) è conservativa allora, presa una curva chiusa γ e due punti A e B su di essa, si deve avere: Z F~ · d~r = Z F~ · d~r γ1 (A,B) γ2 (A,B) Z Z F~ · d~r + γ1 (A,B) Z ⇒ F~ · d~r − γ1 (A,B) F~ · d~r = 0 ⇒ Z F~ · d~r = 0 γ2 (A,B) I F~ · d~r = 0 γ γ2 (B,A) quindi è nullo il lavoro compiuto dalla forza per ogni linea chiusa del dominio di esistenza. Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 80 Forze Conservative (III) II Proprietà e Potenziale Condizione necessaria e sufficiente affinché la forza posizionale F~ (~r ) sia conservativa è che esista un campo scalare U (~r ), detto potenziale, tale che: Lγ(A,B) = U (~rB ) − U (~rA ) (II Proprietà) La condizione è necessaria: Infatti, se la forza posizionale F~ (~r ) è conservativa, scelto ad arbitrio un punto di partenza fisso O, si può definire la funzione scalare della posizione (potenziale): Z U (~rP ) = F~ · d~r (Potenziale) γ(O,P ) Essendo F~ (~r ) conservativa, U (~r ) dipende soltanto dall’estremo P e non dalla curva γ. Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 81 Forze Conservative (IV) II Proprietà Utilizzando la funzione U (~r ) si può esprimere: Z U (~rB ) = Z F~ · d~r, U (~rA ) = γ2 (O,B) Z F~ · d~r, Lγ(A,B) = γ1 (O,A) F~ · d~r γ(A,B) Essendo la forza conservativa, risulta: Z Lγ(A,B) = F~ · d~r = γ(A,B) =− Z Z F~ · d~r = Z F~ · d~r + γ(A,O)∪γ(O,B) γ1 (A,O) F~ · d~r + γ1 (O,A) Z Z F~ · d~r = γ2 (O,B) F~ · d~r = −U (~rA ) + U (~rB ) γ2 (O,B) La condizione è sufficiente: Infatti, se Lγ(A,B) = U (~rB ) − U (~rA ) è evidente che il lavoro dipende soltanto dagli estremi e dunque la forza è conservativa. Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 82 Forze Conservative (V) Potenziale Essendo Lγ(A,B) = U (~rB ) − U (~rA ), il potenziale ha le stesse dimensioni del lavoro: [U ] = [L] = M L2 T −2 Il potenziale è definito a meno di una costante additiva arbitraria. Infatti, scegliendo come punto di zero O0 , invece di O, si avrebbe: costante arbitraria (dipende dalla scelta di O e O0 ) 0 Z U (~rP ) = F~ · d~r = γ(O0 ,P ) Z F~ · d~r + γ(O0 ,O) Z F~ · d~r = γ(O,P ) zZ }| { F~ · d~r +U (~rP ) γ(O0 ,O) Questo arbitrarietà nell’espressione del potenziale non limita l’utilità del potenziale nella soluzione di problemi fisici, in quanto il lavoro è sempre ottenuto dalla differenza dei potenziali (con lo stesso punto di zero) in due punti diversi. Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 83 Forze Conservative (VI) III Proprietà Condizione necessaria e sufficiente affinché la forza posizionale F~ (~r ) sia conservativa è che esista un campo scalare U (~r ), detto potenziale, tale che: Ä ä ~ F~ (~r ) = ∇U (~r ) (III Proprietà) La condizione è necessaria: Infatti se la forza F~ (~r ) è conservativa esiste la funzione potenziale U (~r ) tale che Lγ(A,B) = U (~rB ) − U (~rA ). Per uno spostamento elementare d~r = dx ı̂, il lavoro è perciò: dL = U (x + dx, y, z) − U (x, y, z) D’altro canto, per definizione: dL = F~ · d~r = F~ · (dx ı̂) = F~ · ı̂ dx = Fx dx Confrontando le due espressioni di dL si ottiene: Fx dx = U (x + dx, y, z) − U (x, y, z) Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 84 Forze Conservative (VII) III Proprietà Quindi: U (x + dx, y, z) − U (x, y, z) = dx ∂U U (x + ∆x, y, z) − U (x, y, z) = = lim ∆x→0 ∆x ∂x Con un ragionamento analogo si dimostra, per le componenti y e z: Fx = Fy = ∂U , ∂y Fz = ∂U ∂z dunque, in notazione vettoriale: ∂U ∂U ∂U ~ F~ = Fx ı̂ + Fy ̂ + Fz k̂ = ı̂ + ̂ + k̂ = ∇U ∂x ∂y ∂z Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 85 Forze Conservative (VIII) III Proprietà La condizione è anche sufficiente: ~ , allora si ha: Infatti, se F~ = ∇U ∂U ∂U ∂U dx + dy + dz = ∂x ∂y ∂z = dU = U (x + dx, y + dy, z + dz) − U (x, y, z) dL = F~ · d~r = Fx dx + Fy dy + Fz dz = Dunque in questo caso dL = dU è un differenziale esatto, ovvero il differenziale di una funzione che dipende dalle sole coordinate. Perciò, dividendo la curva γ in un numero arbitrariamente grande di tratti, si ottiene: X (PX)] + [U (P ) − U Lγ(A,B) = [X UX (PX ) − U (A)] + [ U (P X X (P 1 2) − U X 1 3 2 )] + + · · · + [ U (P U (P n ) − U (Pn−1 )] + [U (B) − n )] Lγ(A,B) = U (B) − U (A) Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 86 Forze Conservative (IX) IV Proprietà Condizione necessaria e sufficiente affinché la forza posizionale F~ (~r ), definita in un dominio semplicemente connesso D, sia conservativa è che il rotore della forza sia ovunque nullo nel dominio di definizione: Ä ∀P ∈ D F~ ä Ä ä ~ ∧ F~ (~rP ) = ~0, ∇ (IV Proprietà) La condizione è necessaria: Infatti se la forza posizionale è conservativa allora esiste una ~ . Perciò per la proprietà del funzione potenziale U tale che F~ = ∇U rotore che abbiamo visto (il rotore di un gradiente è sempre nullo): Ä ä ~ ∧ F~ = ∇ ~ ∧ ∇U ~ ∇ = ~0 Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 87 Forze Conservative (X) IV Proprietà La condizione è anche sufficiente: Ä ä ~ ∧ F~ (~rP ) = ~0, ∀P ∈ D, allora, per il teorema di Stokes, Infatti se ∇ scelta una superficie Σ che abbia per bordo la curva γ ⊂ D e sia inclusa nel dominio D (Σ ⊂ D, la scelta è possibile, essendo D semplicemente connesso), allora: I F~ · d~r = γ=∂Σ ZZ Ä ~ ∧ F~ · n̂ dΣ = 0, ∇ ä ∀γ ⊂ D F~ Ä ä Σ pertanto la forza è conservativa. Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 88 Conservazione dell’Energia Meccanica Consideriamo un sistema meccanico in cui tutti i vincoli siano ideali ~ =R ~t + R ~n = R ~ n ) e tutte le forze attive siano conservative: (R ~ ⊥ d~r ). Le forze vincolari compiono lavoro nullo (R Le forze attive compiono un lavoro dato dalla variazione del potenziale. Per il teorema delle forze vive: LA,B = TB − TA Essendo il campo conservativo si ha inoltre: LA,B = UB − UA Confrontando le due espressioni si ottiene: TB − TA = UB − UA Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro ⇒ TA − UA = TB − UB D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 89 Conservazione dell’Energia Meccanica (II) Energia Potenziale ed Energia Meccanica Totale Se si definisce l’energia potenziale come: V (~r ) = −U (~r ) la precedente relazione si può scrivere nella forma: TA + VA = TB + VB In un sistema meccanico sottoposto a vincoli ideali e a forze attive conservative, l’energia meccanica totale E si conserva: E = T + V ≡ cost. (Principio di Conservazione dell’Energia Meccanica). Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 90 Energie Potenziali di alcune Forze Notevoli ~ F U V F~ = F ı̂ U =Fx V = −F x Forza Costante Elastica Peso Gravitazionale F~ = −k (x − x0 ) ı̂ U = − 21 k (x − x0 )2 V = F~ = −m g k̂ F~ = −γ Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro Mm r2 U = −m g z r̂ U =γ Mm r 1 2 k (x − x0 )2 V = mgz V = −γ Mm r D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 91 Riassunto Principi di Conservazione Quantità di moto: si conserva se la risultante delle forze esterne è nulla. Momento angolare rispetto a un centro di riduzione fisso O: si conserva se il momento risultante delle forze esterne rispetto a O è nullo. Energia meccanica: si conserva se i vincoli sono ideali e le forze attive sono conservative. Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 92 Urti Si ha un urto quando due corpi, che si muovono a velocità diverse, interagiscono (p. es. vengono a contatto) e, in un intervallo di tempo molto breve (rispetto al contesto), modificano sostanzialmente le proprie velocità. palle da biliardo (urto quasi-elastico) urto anelastico annichilazione di particelle elementari (urto anelastico) cometa diffusione di elettroni (urto elastico) Sole urto elastico Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 93 Urti (II) Le forze d’urto agiscono per un intervallo di tempo molto breve. Prima e dopo l’urto le forze d’urto sono assenti: Se i corpi non sono soggetti ad altre forze, essi si muovono di moto rettilineo uniforme. Nei problemi d’urto non si è interessati alla dinamica dell’interazione, ma soltanto alla relazione tra le quantità dinamiche prima e dopo l’urto. Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 94 Forze d’Urto Le forze che agiscono durante l’urto tra due corpi non vincolati sono forze interne al sistema formato dai due corpi. L’intensità delle forze d’urto è tanto più elevata quanto più piccolo è l’intervallo di tempo in cui le forze agiscono. Infatti, se consideriamo la forza media nell’intervallo [t1 , t2 ] in cui le forze d’urto agiscono, ricordando il teorema dell’impulso: ¨ ∂ F~ = 1 t2 − t1 Zt2 t1 ~ (t2 ) − Q ~ (t1 ) Q F~ (t) dt = t2 − t1 ~ (t2 ) − Q ~ (t1 ), la forza A parità di variazione della quantità di moto Q è tanto maggiore quanto minore è l’intervallo di tempo [t1 , t2 ]. Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 95 Forze d’Urto (II) Durante l’urto possono agire anche forze esterne non impulsive, come la forza peso F~p . Tuttavia, di solito, esse sono trascurabili rispetto alle forze d’urto F~u . In assenza di forze impulsive esterne i sistemi interagenti possono cioè essere considerati sistemi quasi-isolati. Prima e dopo l’urto le forze esterne non impulsive devono essere considerate, ma durante l’urto esse possono essere trascurate. Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 96 Forze d’Urto (III) Se sono presenti vincoli, le forze vincolari esterne non possono essere trascurate: Durante l’urto, hanno carattere impulsivo e possono essere molto intense. Esempio: urto di un pallone contro un muro Sistema {pallone}: la quantità di moto non si conserva perché la forza d’urto è una forza esterna impulsiva. I Sistema {pallone, muro}: la quantità di moto non si conserva perché la reazione vincolare che tiene il muro fermo a terra è una forza esterna impulsiva. I Sistema {pallone, muro, Terra}: la quantità di moto si conserva in quanto tutte le forze sono interne. La Terra ha un piccolissimo rinculo. I Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 97 Forze d’Urto (IV) In presenza di una forza vincolare esterna si conserva il momento ~ (O) rispetto al punto O di applicazione della reazione angolare K vincolare. Esempio: sbarra vincolata a ruotare attorno a un punto O Non si conserva la quantità di moto; I Non si conserva il momento angolare rispetto a un centro di riduzione generico; I I Si conserva il momento angolare rispetto a O: Perché la forza esterna impulsiva — ovvero la reazione ~ u — ha momento nullo rispetto a O. vincolare R Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 98 Urti Elastici e Anelastici Un urto è detto elastico se si conserva l’energia meccanica. Un urto è detto anelastico se l’energia meccanica non si conserva. Un urto è detto perfettamente anelastico se i due corpi procedono uniti dopo l’urto: I In questo caso si ha la massima perdita di energia meccanica. Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 99 Sommario Urti Forze vincolari esterne assenti: si conserva la quantità di moto e il momento angolare. Forza vincolare esterna presente: si conserva il momento angolare rispetto al punto di applicazione della forza vincolare. Urto elastico: si conserva l’energia meccanica. Urto perfettamente anelastico: i due corpi, dopo l’urto, procedono uniti con la stessa velocità. Meccanica – 12. Lavoro ed Energia Differenziali Integr. Lavoro D. Galli E. Cin. Rotore F. Conservative E. Mecc. 100 Domenico Galli Dipartimento di Fisica e Astronomia [email protected] https://www.unibo.it/sitoweb/domenico.galli https://wiki-lhcb.bo.infn.it/bin/view/GalliDidattica Meccanica – 12. Lavoro ed Energia D. Galli 101