Città di Savona
Stagion e
artiStica
2013/14
A
ncora una volta, con grande piacere, antepongo il mio saluto al libretto che racchiude tutta la stagione artistica
2013/14 del Teatro Chiabrera. Come ho già scritto in passato, è una consuetudine bella e utile, perché mi permette di
riflettere, ancora una volta, sul valore e la qualità delle proposte che il nostro teatro offrirà alla città.
Da molti anni il programma del Teatro Chiabrera rappresenta un punto d’incontro tra varie esigenze: l’impegno, il valore
artistico, l’intrattenimento intelligente. Riesce ad essere, al tempo stesso, classico e contemporaneo, attento ai valori
della storia del teatro e della musica, ma anche alle nuove esperienze.
Abbiamo constatato che, pur negli anni difficili, dal punto di vista economico, che ci tocca vivere, i Savonesi non hanno
rinunciato alla cultura e continuano a premiare il “Chiabrera” con la loro presenza assidua e appassionata. Credo che
questo sia uno dei segnali più belli e che ben ci fanno sperare per il futuro.
La cultura, dunque, è considerata un valore profondo e irrinunciabile. E il Teatro Chiabrera, da sempre, ne interpreta
lo spirito più autentico.
IL SINDACO
Federico Berruti
stagione artistica si compone di quattro rassegne per settantatré rappresentazioni offrendo la consueta
qualità della programmazione e conservando quella permeabilità tra teatro, cinema e televisione che è, ormai, un dato
acquisito. A differenza dello scorso anno, a dare maggiore “peso” specifico al ciclo della prosa ci sono, oltre agli interpreti,
anche alcuni testi problematici sul tema della “responsabilità” con un “trittico tebano” che sconfina nella musica e nel balletto
mentre, per la serie dei concerti, si svolge un ampio progetto “Beethoven”. Inaugura la stagione “La torre d’avorio” di Ronald
Harwood. Luca Zingaretti, anche ottimo regista, è il maggiore americano Arnold, venditore di polizze assicurative nella vita
civile, che, ottusamente, cerca di “incastrare” Wilhelm Furtwängler, il grande direttore d’orchestra tedesco accusato di avere
in qualche modo collaborato con il nazismo anche perché non ha lasciato la Germania (come fece, invece, Toscanini con il
fascismo) a cui dà voce e volto autorevole Massimo De Francovich. Di fronte al potere politico, tanto più se ha soppresso i
diritti democratici, l’artista deve fare una scelta o può rimanere una “torre d’avorio”? E se si tratta di un grande artista, la sua
responsabilità può essere “solo” individuale? La pièce non prende posizione e lascia a noi “schierarsi” come dice il titolo
originale “Taking sides”. Il tema della responsabilità tocca la scienza e la filosofia ne “Il visitatore” di Eric-Emmanuel Schmitt.
Freud (Alessandro Haber), secondo i risultati delle sue ricerche, ha indicato nella religione “l’avvenire di un’illusione” e ha
contribuito all’eclissi di Dio. Può essere, allora, responsabile, in qualche modo, della morte di Dio? Quella morte che gli uomini
che hanno appena invaso l’Austria e portato via sua figlia Anna realizzeranno ad Auschwitz? E che succede se, per ristabilire
il confronto insolubile tra l’umano e il divino, quella notte, nello studio di Berggasse 19, si presenta un Visitatore (Alessio Boni),
- lo stesso Dio? - a “tentare” Freud e a scuoterne la coscienza? Massimo Carlotto, tra i nostri maggiori scrittori noir, affronta
in “Oscura immensità” il tema urticante della vendetta e del perdono privato o collettivo. Silvano Contin (Giulio Scarpati) ha
visto rovinata la sua vita da una rapina nella quale sono stati uccisi la moglie e il figlio. Ora gli viene chiesto di perdonare il
rapinatore, Raffaello Beggiato (Claudio Casadio), malato terminale, per farlo uscire dal carcere. Contin accetta, ma per
tutt’altro scopo. Chi può perdonare? Chi deve fare giustizia? Il singolo o la collettività? La “società” pensa davvero alle vittime
e ai loro parenti, che “responsabilità” ha nei loro confronti? E che idea di “comunità”, anche di quella così piccola della propria
famiglia, viene fuori da “Le voci di dentro” di Eduardo De Filippo? I fratelli Saporito (Toni e Peppe Servillo) rimangono ancora
più rinserrati e distanti l’uno dall’altro circondati da un verminaio di vicini pronti, anche loro, ad accusarsi e ad approfittare
delle difficoltà altrui. E qui, nell’idea di Eduardo, dallo spettatore “avvertito” dovrebbe venir fuori, per contrasto, la speranza
che i reali comportamenti, fuori dal palcoscenico, siano di una mutua “responsabilità” sociale dove prevalga, invece
dell’egoismo del singolo, la solidarietà. Se ci si sposta dalla piccola comunità di un caseggiato al grande agglomerato di una
città, la gloriosa Tebe di Sofocle, è Edipo che sente la “responsabilità”, in quanto re e padre, di salvare il suo popolo dalla
peste che lo sta uccidendo. Il benessere generale è più importante della sua vicenda anche se scacciare il male lo porterà
a conoscere la terribile verità e a perdersi. Ma Lucilla Giagnoni, intrecciando il testo greco con quello biblico, ci “rivela” anche
che l’“Apocalisse” non è fine, ma rinascita, un vedere con occhi nuovi e che la nuova Gerusalemme non è quella celeste,
ma il giardino terreno che gli uomini in una rinnovata, responsabile solidarietà, sapranno costruire. Perché l’autorità può avere
il volto terreo di Creonte (Marco Sgrosso), il “tiranno” che impedisce ad “Antigone” (Elena Bucci) la sepoltura di Polinice,
traditore della sua patria. Deve prevalere la legge “non scritta” che chiede pietà e rispetto, comunque, per il morto
richiamandosi a valori, divini, eterni o la legge “scritta”, quella della città, delle istituzioni, della variabilità storica, che hanno
stabilito diversamente? Antigone sente di avere una “responsabilità” personale che la porta fuori dalla legge e alla precoce
morte, Creonte capisce troppo tardi che la “responsabilità” di regnare, di dare ordine alla comunità, se confusa con uno
spietato autoritarismo, può trasformarsi in un altro accecamento. Tocca a “Il giuoco delle parti” di Pirandello portarci
gradualmente fuori dal “cuore” della stagione con un ulteriore esempio del suo sfrigolante “umorismo”. A chi tocca la
“responsabilità” di sostenere il duello in difesa dell’onore della moglie Silia? A Leone Gala (Umberto Orsini), marito, pro forma,
ma non più nella sostanza o all’amante in carica? E quanto costa “svuotarsi” delle convenzioni sociali? Le stesse che sono,
invece, così naturalmente accettate ne “La tela del ragno”, una delle commedie più divertenti di Agatha Christie resa con
amorevole cura “british” da Attori & Tecnici capitanati dall’indomita Viviana Toniolo. Il classico cadavere ingombrante sembra
avere vita propria e mettere alla prova le storie sempre più contraddittorie dei vari personaggi. Alla garbata ironia sul “giallo”
di Agatha Christie si accompagna il sorriso beffardo di Mel Brooks nella rilettura “cult” dei classici horror degli anni ‘20 dedicati
alla “creatura” di Mary Shelley. Tratto dall’omonimo film del 1975, il musical “Frankenstein Junior” è stato in scena a Broadway
dal 2007 al 2009. La fedele versione italiana “doc” realizzata da Saverio Marconi per la Compagnia della Rancia vede nei
panni dell’improvvido scienziato Giampiero Ingrassia, per la prima volta in città, e un formidabile gruppo di attori-cantanti e
ballerini (700 provini!) in un sontuoso allestimento. Due spettacoli segnano dei graditi ritorni. Massimo Ranieri è Raffaele
Viviani, una delle figure centrali del teatro e della musica napoletana del primo Novecento, in “Viviani Varietà” ideato dal “suo”
regista di sempre Maurizio Scaparro. Con una dozzina di compagni di viaggio che alternano recitazione e canto e una piccola
orchestra dal vivo Ranieri ci porta a bordo del piroscafo “Duilio” in navigazione da Napoli a Buenos Aires nel 1929 per ricreare,
anche sulla base dei ricordi dello stesso Viviani, le prove del suo spettacolo destinato agli emigranti italiani. Un affettuoso
omaggio ad un genere, il “varietà”, che ha segnato un momento importante della storia del teatro italiano. Paolo Poli, eterno
discolaccio, si occupa, da par suo, di Giovanni Pascoli e il suo “Aquiloni” vola alto a garrire nel vento. Trascegliendo con
libertà e alternando poesie note (“Valentino”) a pezzi rari (“Italy”, sull’emigrazione in America), momenti di ripiegamento emotivo
alla citazione “anarchica-socialista” di “Addio Lugano bella”, lo spettacolo ci porta, forse con nostalgia, a riaprire le nostre
“vecchie” antologie. Il rapporto circolare teatro-cinema è testimoniato da tre spettacoli. Si ride molto, amaramente, in “Qui
e ora” di Mattia Torre, co-sceneggiatore di “Boris” e tra gli autori di “Parla con me” di Serena Dandini. Valerio Mastandrea è
il creativo chef pluristellato che detta legge dal suo programma radiofonico, appunto, “Qui e ora”. Viaggiando su uno scooter
nella periferia romana ha un grave incidente con un’altra moto. Servono i soccorsi, soprattutto per l’altro conducente, la
trasmissione deve assolutamente andare in onda, ma è estate, non arriva nessuno... Angela Finocchiaro e Maria Amelia
Monti sono le due amiche mature che si scambiano “La scena”, ultimo testo di Cristina Comencini, per scoprire, insieme al
ragazzo di una notte, che la comune ricerca dell’amore non ha fine e Ambra Angiolini, sola sul palcoscenico, ne “La misteriosa
scomparsa di W” sorprende per la qualità dell’interpretazione che sa orientarsi tra i diversi registri del paradosso e del
fantastico tipici della scrittura di Stefano Benni. E se Paolo Rossi ci offre un altro spezzone della sua autobiografia “in
progress”, stavolta perso sull’altopiano del Carso, Andrea Scanzi, in un ruolo meditato e di servizio, disegna un ritratto “civile”
di Giorgio Gaber, a dieci anni dalla sua scomparsa, ancora in grado di emozionarci e di essere utile viatico per quel pubblico
giovane che per ragioni anagrafiche non lo ha potuto conoscere. Si inoltra, ancora, Corrado Abbati nel territorio del musical,
addirittura con “Cantando sotto la pioggia” di Herb Brown reso conosciutissimo dal film con Gene Kelly, e “rientrando” nel
mondo della classica operetta viennese con “Sogno di un valzer” di Oscar Straus mentre Teatro Musica Novecento di Stefano
Giaroli propone “L’acqua cheta” di Giuseppe Pietri, il lavoro ambientato nella campagna toscana che segna, nel 1920, la
nascita dell’operetta “italiana”. A comporre il “trittico tebano” con “Edipo Re” e “Antigone”, è il balletto “Oedipux Rex” in una
serata stravinskijana che vede, al posto d’onore, la celebrazione della centenaria “La Sagra della primavera”. Fredy Franzutti
ha ideato una coreografia che accosta, in modo originale, il tema della danza rituale al tarantismo espressione della cultura
salentina dalla quale proviene il Balletto del Sud. E, tra le ricorrenze, il Balletto di Milano danza i “ballabili” verdiani in “W
Verdi”, volteggiando tra “Aida” e “Macbeth”, “La Traviata” e “I Vespri Siciliani”. La stagione musicale riafferma il suo carattere
internazionale e amplia l’offerta di generi, e di pubblico, con il “piano solo” di Giovanni Allevi e il tour per la nuova incisione
di Angelo Branduardi. La inaugura Gábor Farkas, nell’ambito dell’Anno Culturale Italo-Ungherese, fresco vincitore del
prestigioso Premio Liszt 2012, con un bellissimo recital lisztiano dedicato all’Italia e tecnicamente ardimentoso che prevede
sia la “Totentanz” che la “Sonata in si minore”. Torna, dopo oltre vent’anni, la Budapest Strings Chamber Orchestra con la
classica “Serenata” di Čajkovskij e la, da noi mai eseguita, trascrizione mahleriana per orchestra d’archi del quartetto “La
morte e la fanciulla” di Schubert. Continua, con la presenza di Bob Van Asperen, la serie dei grandi clavicembalisti europei
in un programma bachiano “alla pari” con Stefano Bagliano e Federico Guglielmo che comprende l’esecuzione della
“Ciaccona” per violino solo nella inusuale trascrizione per cembalo realizzata proprio da Van Asperen. Ma il “cuore” della
stagione sta nel percorso dedicato a Beethoven che si pone, volutamente, come introduzione per un pubblico più vasto al
mondo musicale del grande tedesco. Ecco sfilare la “Patetica” e l’”Appassionata” con un interprete d’eccezione quale
l’austriaco Rudolf Buchbinder, la “Waldstein” e la “Sonata quasi una fantasia” e “Al chiaro di luna” rispettivamente con Steven
Osborne e con Paul Lewis, i Dioscuri del pianismo inglese, la inquieta quarta sonata per violino con la “rising star” svizzera
Rachel Kolly d’Alba. A Corrado D’Elia, Premio della Critica teatrale italiana 2010, il compito di trasmettere il “vissuto” del
musicista in “Io, Ludwig van Beethoven”, un lavoro teatrale che, mescolando musica, biografia e reinvenzione, ci porta a quel
commuovente sventolio di fazzoletti bianchi del 7 maggio 1824, prima esecuzione della “Nona”. Che, dopo tanti anni,
l’Orchestra Sinfonica Nazionale Ucraina tornerà a far risuonare, insieme alla fiduciose parole di Schiller, il 14 dicembre sotto
le nostre volte.
IL DIRETTORE DEL TEATRO
Roberto Bosi
TEATRO
12-13-14 Novembre (turno A-B-C)
ZOCOTOCO SRL
LUCA ZINGARETTI/MASSIMO DE FRANCOVICH
pag. 21
“La torre d’avorio” di Ronald Harwood
21-22-23 Novembre (turno A-B-C)
GOLDENART PRODUCTION SRL
ALESSANDRO HABER/ALESSIO BONI
“Il visitatore” di Eric-Emmanuel Schmitt
29 Novembre (turno D)
LA CORTE OSPITALE
PAOLO ROSSI
“L’amore è un cane blu” di Paolo Rossi
pag.
pag.
23
25
8 Dicembre (turno D)
ENFI TEATRO
ANGELA FINOCCHIARO/MARIA AMELIA MONTI
pag. 27
“La scena” di Cristina Comencini
9-10-11 Dicembre (turno A-B-C)
10-11 Dicembre, ore 10 (studenti)
ATTORI & TECNICI
VIVIANA TONIOLO
“La tela del ragno” di Agatha Christie
13 Dicembre (fuori abbonamento)
FONDAZIONE GIORGIO GABER
ANDREA SCANZI
“Gaber se fosse Gaber” di Gaber-Luporini
11 Gennaio (turno A)
12 Gennaio, ore 16 (turno B) / ore 21 (turno C)
COMPAGNIA DELLA RANCIA/
GIAMPIERO INGRASSIA
“Frankenstein Junior” di Mel Brooks e
Thomas Meehan
pag. 33
15-16 Gennaio, ore 10 (studenti)
FONDAZIONE TPE
LUCILLA GIAGNONI
“Vergine Madre”
dalla “Divina Commedia” di Dante Alighieri
pag. 35
15 Gennaio (turno D)
16 Gennaio (turno A-B-C in opzione)
FONDAZIONE TPE/CTB-TEATRO STABILE DI
BRESCIA
LUCILLA GIAGNONI
“Apocalisse” Edipo e l’ultimo libro della Bibbia
pag.
21-22-23 Gennaio (turno A-B-C)
TEATRI UNITI/PICCOLO TEATRO DI MILANO/
TEATRO DI ROMA
TONI SERVILLO/PEPPE SERVILLO
“Le voci di dentro” di Eduardo De Filippo
pag. 39
27 Gennaio (turno D)
28 Gennaio (turno A-B-C in opzione)
BAMTEATRO
VALERIO MASTANDREA
“Qui e ora” di Mattia Torre
pag.
37
pag. 29
pag.
31
41
Dal 1974 mettiamo in scena l’amore per la casa.
4-5 Febbraio, ore 11 (studenti)
4 Febbraio (turno A-B-C in opzione)
CTB-TEATRO STABILE DI BRESCIA
in collaborazione con LE BELLE BANDIERE
ELENA BUCCI/MARCO SGROSSO
“Antigone ovvero una strategia del rito” da Sofocle
12-13-14 Febbraio (turno A-B-C-D)
PRODUZIONI TEATRALI PAOLO POLI
PAOLO POLI
“Aquiloni” di Paolo Poli da Giovanni Pascoli
MUSICA E BALLETTO
pag. 43
pag. 45
18 Febbraio (turno A-B-C in opzione)
GLI IPOCRITI/FONDAZIONE TEATRO DELLA PERGOLA
MASSIMO RANIERI
“Viviani Varietà”
pag. 47
Poesie, Parole e Musiche di Raffaele Viviani
25-26-27 Febbraio (turno A-B-C)
TEATRO STABILE DEL VENETO/
ACCADEMIA PERDUTA-ROMAGNA TEATRI
GIULIO SCARPATI/CLAUDIO CASADIO
“Oscura immensità” di Massimo Carlotto
4 Marzo (turno D)
TEATRO DELL’ARCHIVOLTO
AMBRA ANGIOLINI
“La misteriosa scomparsa di W” di Stefano Benni
11-12-13 Marzo (turno A-B-C)
COMPAGNIA ORSINI
UMBERTO ORSINI
“Il giuoco delle parti” di Luigi Pirandello
pag.
pag.
49
51
pag. 53
17 Novembre
GÁBOR FARKAS
pag.
20 Novembre
BALLETTO DI MILANO
“W Verdi”, musiche di Giuseppe Verdi
pag. 59
30 Novembre
STEVEN OSBORNE
pag.
57
61
6 Dicembre (fuori abbonamento)
in collaborazione con International Music and Arts
GIOVANNI ALLEVI
“Piano solo”
pag. 63
12 Dicembre
RUDOLF BUCHBINDER
pag. 65
14 Dicembre
ORCHESTRA SINFONICA NAZIONALE
UCRAINA/CORO NAZIONALE UCRAINO
DI KIEV “DUMKA”/THEODORE KUCHAR
pag.
21 Dicembre
BALLETTO DEL SUD
“La Sagra della Primavera” - “Oedipus Rex”
musiche di Igor Stravinskij
pag. 69
67
Lo spazio ideale in cui ritrovare equilibrio
psicofisico, e ne rgia , bellez z a e ar monia
interiore. Nel cuore della città, il luogo dove
de dicar si completamente alla cura della
propria persona, dal benessere psicofisico
alla bellez za, per coltivare e mantenere,
giorno dopo giorno, salute e rela x.
Salus x Aquam
salute e bellezza
si attingono dall’acqua.
Corso Bigliati, 7 - Passeggiata degli Artisti - Albissola Marina (SV)
019 484626 - 347 4438343 - [email protected] - www.lidonline.net
22 Dicembre (fuori abbonamento)
MICHAEL SMITH & VIRGINIA GOSPEL
MINISTRIES
11 Gennaio
COMPAGNIA DELLA RANCIA/
GIAMPIERO INGRASSIA
“Frankenstein Junior”
di Mel Brooks e Thomas Meehan
18 Gennaio
BUDAPEST STRINGS CHAMBER
ORCHESTRA
OPERETTA
pag.
pag.
pag.
71
75
8 Febbraio
PAUL LEWIS
pag.
79
21 Febbraio
CORRADO D’ELIA
“Io, Ludwig van Beethoven”
pag.
81
22 Febbraio (fuori abbonamento)
in collaborazione con International Music and Arts
1 Marzo
RACHEL KOLLY D’ALBA/
CHRISTIAN CHAMOREL
pag. 89
24 Gennaio
COMPAGNIA CORRADO ABBATI
“Sogno di un valzer” di Oscar Straus
pag.
28 Febbraio
TEATRO MUSICA NOVECENTO
“L’acqua cheta” di Giuseppe Pietri
pag. 93
TEATRO DELL’OPER A GIOCOSA
pag. 95
ORCHESTR A SINFONICA DI SAVONA
pag. 95
INFOR MAZIONI GENER ALI
pag. 98
73
1 Febbraio
BOB VAN ASPEREN/STEFANO BAGLIANO/
pag. 77
FEDERICO GUGLIELMO
ANGELO BRANDUARDI
“Tour 2014”
5 Dicembre
COMPAGNIA CORRADO ABBATI
“Cantando sotto la pioggia” di Nacio Herb Brown
91
pag. 83
pag. 85
CALENDARIO
12-13-14 Novembre
LUCA ZINGARETTI/MASSIMO DE FRANCOVICH
“La torre d’avorio” di R. Harwood
17 Novembre
GÁBOR FARKAS
20 Novembre
BALLETTO DI MILANO
“W Verdi” musiche di G. Verdi
21-22-23 Novembre
ALESSANDRO HABER/ALESSIO BONI
“Il visitatore” di E.-E. Schmitt
29 Novembre
PAOLO ROSSI
“L’amore è un cane blu” di P. Rossi
30 Novembre
STEVEN OSBORNE
5 Dicembre
COMPAGNIA CORRADO ABBATI
“Cantando sotto la pioggia” di N. Herb Brown
9-10-11 Dicembre
10-11 Dicembre, ore 10 (studenti)
ATTORI & TECNICI/VIVIANA TONIOLO
“La tela del ragno” di A. Christie
12 Dicembre
RUDOLF BUCHBINDER
13 Dicembre
ANDREA SCANZI
“Gaber se fosse Gaber” di Gaber-Luporini
14 Dicembre
ORCHESTRA SINFONICA NAZIONALE UCRAINA
CORO ACCADEMICO NAZIONALE UCRAINO
“DUMKA”/THEODORE KUCHAR
21 Dicembre
BALLETTO DEL SUD
“La Sagra della Primavera” - ”Oedipus Rex”
di I. Stravinskij
22 Dicembre
MICHAEL SMITH & VIRGINIA GOSPEL MINISTRIES
6 Dicembre
GIOVANNI ALLEVI
“Piano Solo”
11 Gennaio, ore 21/12 Gennaio, ore 16 e ore 21
COMPAGNIA DELLA RANCIA/
GIAMPIERO INGRASSIA
“Frankenstein Junior” di M. Brooks e T. Meehan
8 Dicembre
ANGELA FINOCCHIARO/MARIA AMELIA MONTI
“La scena” di C. Comencini
15-16 Gennaio, ore 10 (studenti)
LUCILLA GIAGNONI
“Vergine Madre” di L. Giagnoni
15-16 Gennaio
12-13-14 Febbraio
LUCILLA GIAGNONI
PAOLO POLI
“Apocalisse” di L. Giagnoni
“Aquiloni” di P. Paoli da G. Pascoli
18 Gennaio
18 Febbraio
BUDAPEST STRINGS CHAMBER ORCHESTRA
MASSIMO RANIERI
21-22-23 Gennaio
“Viviani Varietà” da R. Viviani
TONI SERVILLO/PEPPE SERVILLO
21 Febbraio
“Le voci di dentro” di E. De Filippo
CORRADO D’ELIA
24 Gennaio
“Io, Ludwig van Beethoven” di C. D’Elia
COMPAGNIA CORRADO ABBATI
22 Febbraio
“Sogno di un valzer” di O. Straus
ANGELO BRANDUARDI
27-28 Gennaio
“Tour 2014”
VALERIO MASTANDREA
28 Febbraio
“Qui e ora” di M. Torre
TEATRO MUSICA NOVECENTO
1 Febbraio
“L’acqua cheta” di G. Pietri
BOB VAN ASPEREN/STEFANO BAGLIANO/
1 Marzo
FEDERICO GUGLIELMO
RACHEL KOLLY D’ALBA/CHRISTIAN CHAMOREL
4 Febbraio
4 Marzo
4-5 Febbraio, ore 11 (studenti)
AMBRA ANGIOLINI
ELENA BUCCI/MARCO SGROSSO
“La misteriosa scomparsa di W” di S. Benni
“Antigone” da Sofocle
11-12-13 Marzo
8 Febbraio
UMBERTO ORSINI
PAUL LEWIS
“Il giuoco delle parti” di L. Pirandello
TEATRO R AGAZZI 2014
6 Febbraio, ore 10
L’ASINA SULL’ISOLA di Reggio Emilia
“Diario di bordo”
di Katerina Janoskova e Paolo Valli
19 Marzo, ore 10
FONDAZIONE TEATRORAGAZZI E GIOVANI di Torino
“Il re pescatore”
di Pasquale Buonarota e Alessandro Pisci
indicato per le classi quarta e quinta elementare e scuole medie
indicato per le scuole elementari
7 Febbraio, ore 10
ACCADEMIA PERDUTA di Ravenna
“Il bosco delle storie”
di Claudio Casadio e Giampiero Pizzol
20-21 Marzo, ore 10
IL BAULE VOLANTE di Ferrara
“Il sogno di tartaruga” Una fiaba africana
di Liliana Letterese
indicato per le scuole elementari
20 Febbraio, ore 10
TEATRO GIOCO VITA di Piacenza
“Piccolo Asmodeo” da “Lilla Asmodeus” di Ulf Stark
adattamento teatrale di Nicola Lusuardi e
Fabrizio Montecchi
indicato per le scuole elementari
24 Febbraio, ore 10
GIALLO MARE MINIMAL TEATRO di Empoli
“Per un attimo” Dal big bang alla torta della mamma
di Margherita Hack e Vania Pucci
indicato per il secondo ciclo elementare e le prime due classi delle
scuole medie
indicato per le scuole materne e il primo ciclo della
scuola elementare
25 Marzo, ore 10
FONDAZIONE SIPARIO TOSCANA
“Io femmina, e tu?”
Breviario comico poetico sugli stereotipi di genere
di Fabrizio Cassanelli
indicato per il secondo ciclo elementare e medie
8-9 Aprile, ore 10
COMPAGNIA STILEMA di Torino
“In mezzo al mare”
di Silvano Antonelli
indicato per le scuole materne e la prima classe della
scuola elementare
6 Marzo, ore 10
COMPAGNIA CORONA di Milano
“Oz” liberamente tratto da “Il mago di Oz” di Frank Baum
di Roberto Corona
10-11 Aprile, ore 10
TEATRO LINGUAGGI di Fano
“Oh! Orfeo” Una favola barocca
di Sandro Fabiani e Fabrizio Bartolucci
indicato per le scuole elementari
indicato per il secondo ciclo elementare e medie
7 Marzo, ore 10
COMPAGNIA CORONA di Milano
“Wolfi. Bambino prodigio”
di Roberto Corona e Claudio Raimondo
6-7 Maggio, ore 10
GIALLO MARE MINIMAL TEATRO di Empoli
“Perché piangi?”
di Vania Pucci
indicato per il secondo ciclo elementare e medie
indicato per le scuole materne
Teatro 2013/14
12-13-14 Novembre, ore 21 (turno A-B-C)
ZOCOTOCO SRL
LUCA ZINGARETTI/MASSIMO DE FRANCOVICH
“La torre d’avorio” di Ronald Harwood
traduzione di Masolino D’Amico
con Paolo Briguglia e con Gianluigi Fogacci, Francesca Ciocchetti, Caterina Gramaglia
regia di Luca Zingaretti
“Berlino 1946. È il momento di regolare i conti, e la cosiddetta denazificazione – la caccia ai sostenitori del caduto regime - è
in pieno svolgimento. Gli alleati hanno bisogno di prede illustri, di casi esemplari che diano risonanza all’iniziativa. Viene così
convocato, nel quadro di una indagine sulla sua presunta collaborazione con la dittatura, il più illustre esponente dell’alta cultura
tedesca, vale a dire il direttore d’orchestra Wilhelm Furtwängler, universalmente acclamato accanto a Toscanini come il maggiore
della prima metà del secolo. Furtwängler non era stato nazista, e anzi non aveva nascosto di detestare le politiche del Terzo Reich;
era anche riuscito a non prendere mai la tessera del partito. Ma nel buio periodo dell’esodo di molti illustri intellettuali che avevano
preferito trasferirsi all’estero piuttosto che continuare a lavorare in condizioni opprimenti, era rimasto in patria, e aveva svolto la
sua attività in condizioni privilegiate. Aveva scelto, in tempi durissimi, di tenere accesa la fiaccola dell’arte e della cultura, convinto
che questa non abbia connotazione politica; e aveva sfruttato il suo prestigio per aiutare, all’occorrenza, persone perseguitate
o emarginate. Si era anche scaricato la coscienza barcamenandosi per esibirsi nel minor numero possibile di occasioni ufficiali;
pur di non stringere la mano a Hitler, in una occasione famosa e fotografata, aveva fatto in modo di continuare a impugnare la
bacchetta con la destra. Dai suoi compatrioti, quasi tutti melomani, era sempre stato venerato alla stregua di una divinità super
partes, e anche dopo la fine della guerra nessun tedesco si era sentito di addebitargli alcunché. Ma ecco ora che i vincitori vogliono
vederci chiaro, e se possibile far crollare anche questo superstite mito della superiorità germanica. Consapevoli del fascino che il
grande artista esercita su tante persone, essi affidano l’indagine a un uomo che dà ogni garanzia di esserne immune: un maggiore
dell’esercito che detesta la musica classica, venditore di polizze assicurative nella vita civile e quindi molto sospettoso nei confronti
del prossimo; un plebeo che disprezza le sdolcinatezze borghesi; un giustiziere sacrosantamente indignato dalle ingiustizie e dalle
atrocità che ha visto perpetrare in questa corrottissima zona dell’Europa; soprattutto, un americano convinto nell’eguaglianza
di tutti gli uomini sia nei diritti sia nelle responsabilità. Ronald Harwood è contemporaneamente ebreo, appassionato di musica
(ha scritto una commedia su Mahler, un romanzo su César Franck) e sudafricano: in grado quindi sia di guardare il contegno di
Furtwängler con gli occhi critici di una delle vittime, sia la tracotanza del filisteo maggiore Arnold con quelli di qualcuno per cui
l’arte sia un bene supremo e irrinunciabile, sia l’atteggiamento dei vincitori dalla prospettiva di uno di loro ma che non è coinvolto
come loro. All’epoca Furtwängler fu veramente indagato e in qualche misura umiliato, e se le accuse poi caddero la sua immagine
pubblica non recuperò più del tutto la limpidezza di una volta. Il suo caso suscita interrogativi che nessuna formula sembra aver
risolto ancora oggi, e assai modernamente l’autore non propone risposte, ma sollecita ogni spettatore a dare la sua. Con un
regime infame non si deve collaborare, questo è ovvio. Ma svolgere un’attività artistica equivale a collaborare? Per qualcuno, sì:
si contribuisce a dare un’immagine positiva di un Paese che invece è marcio. Per qualcun altro, no: se mostri l’arte, la bellezza, ai
tuoi concittadini per quanto oppressi, aiuti a tener vivo in loro qualcosa che un giorno potrebbe aiutarli a riprendersi. La commedia
debuttò a Londra nel 1995 per la regia di Harold Pinter, e fu ripresa a New York e in molte altre città. Il titolo originale, “Taking sides”,
significa letteralmente “Schierarsi”: non un granché in italiano, meglio comunque di quello appioppato al film di Istvan Szabò del
2001 con Harvey Keitel e Stellan Skarsgård, “A torto o a ragione”. Proponendo di renderlo come “La torre d’avorio” si è voluto
alludere alla condizione di orgoglioso isolamento che l’artista crede, forse a torto, di potersi permettere sempre”. (Masolino d’Amico)
TEATRO
21
21-22-23 Novembre, ore 21 (turno A-B-C)
GOLDENART PRODUCTION SRL
ALESSANDRO HABER/ALESSIO BONI
“Il visitatore” di Eric-Emmanuel Schmitt
con Francesco Bonomo
regia di Valerio Binasco
Aprile 1938. L’ Austria è stata da poco annessa di forza al Terzo Reich, Vienna è occupata dai nazisti, gli ebrei vengono
perseguitati ovunque. In Berggasse 19, celeberrimo indirizzo dello studio di Freud (Alessandro Haber), il famoso
psicoanalista attende affranto notizie della figlia Anna, portata via da un ufficiale della Gestapo (Francesco Bonomo).
Ma l’angosciata solitudine non dura molto: dalla finestra spunta infatti un inaspettato visitatore (Alessio Boni) che, fin
da subito, appare ben intenzionato a intavolare con Sigmund Freud una conversazione sui massimi sistemi. Il grande
indagatore dell’inconscio è insieme infastidito e incuriosito. Chi è quell’importuno? Cosa vuole? È presto chiaro che
quel curioso individuo in frac non è un ladro né uno psicopatico in cerca di assistenza. Chi è dunque? Stupefatto,
Freud si rende conto fin dai primi scambi di battute di avere di fronte nientemeno che Dio, lo stesso Dio del quale ha
sempre negato l’esistenza. O è un pazzo che si crede Dio? La discussione che si svolge tra il visitatore e Freud, e che
costituisce la gran parte della pièce, è scritta con estrema finezza variando dalla commozione alla dolcezza all’ironia:
Freud crede e non crede. Dio, del resto, non è disposto a dare dimostrazioni di se stesso come se fosse un mago o
un prestigiatore. Sullo sfondo, la sanguinaria tragedia del nazismo che porta Freud a formulare la domanda fatale: se
Dio esiste, perché permette tutto ciò?
Teatro
23
29 Novembre, ore 21 (turno D)
LA CORTE OSPITALE
PAOLO ROSSI
“L’amore è un cane blu”
La conquista dell’est
di Paolo Rossi
scritto con Stefano Dongetti e Alessandro Mizzi
con la supervisione di Riccardo Piferi
musiche originali di Emanuele Dell’Aquila
eseguite dal vivo da I Virtuosi del Carso:
Emanuele Dell’Aquila, Alex Orciari, Stefan Bembi, Denis Beganovic, Mariaberta Blaškovi ć, David Morgan
regia di Paolo Rossi
“In un paese dove la passione è scomparsa ovunque, nei legami sentimentali come in quelli con la propria comunità
(un tempo chiamavasi politica). Dove il caos regna principesco sia nei rapporti economici che in quelli affettivi: un
uomo si perde. Si perde in una notte assolutamente e terribilmente magica sull’altopiano del Carso. Una terra che
non conosce anche se c‘era nato a poco più di 300 metri. Tra grotte, fiumi sotterranei, rovi e pietre questo sarà per
lui l’unico luogo dove ormai vivono ancora le fiabe degli amanti perduti e delle passioni tradite. Questo spettacolo
è un diario, un disegno, diventerà un film, per ora un concerto visionario popolare lirico e umoristico. Narra di un
tragico smarrimento e di una comica rinascita. Visto che nei miei lavorii ha sempre governato la troika attore-personapersonaggio avrebbe potuto intitolarsi “L’uomo che amava le donne”. Oppure “L’uomo che non sapeva amare sia le
donne che il suo partito”. Non sarebbe stato male “Autobiografia non autorizzata”. Perché no, oppure “L’uomo che
raccontava barzellette ai sassi”. Pensavo anche “ Ti amo, ma non sono d’accordo con quello che provo!”. O “ Ma
cos’è questa crisi?” sottotitolo “ho già i miei problemi”. “Donne contro donne”. “Uomini veri, ma in fuga”. Invece si
chiamerà “L’amore è un cane blu”… che sono entrambi animali molto, ma molto difficili soltanto da immaginare. Ma
come si dice: per incontrarli bisogna non perdersi, e per non perdersi il modo migliore è non sapere mai dove andare.
Il mio avvocato mi ha suggerito di aggiungere a questa scheda-riassunto la frase: “ogni riferimento a persone o fatti
realmente esistiti o accaduti è puramente casuale”. Si sa, arrivano momenti in cui i racconti ascoltati nell’infanzia e i
sogni e le visoni dell’adolescenza diventano più vividi dei ricordi di vita vissuta lontana o recente o quantomeno spesso
si finisce per confonderli. Qui si narrerà di ripartire in ogni trattativa – sia con se stessi, in camera da letto, in piazza
o in parlamento – dalla ricchezza di un palpito coraggioso piuttosto che la misera miseria del soldo e della paura
(anche se entrambi hanno la loro importanza, soprattutto la seconda). E questo è quanto. “Io sono un uomo che non
deve chiedere più… anche perché da un po’ di tempo mi dicono sempre di no” (aforisma dell’autore). Nota aggiuntiva
registica: la rappresentazione teatrale si avvarrà del prepotente contributo musicale, una vera e propria colonna sonora,
dell’orchestra di liscio balcanico “I Virtuosi del Carso” diretta dal sublime maestro Emanuele Dell’Aquila”. (Paolo Rossi)
Teatro
25
8 Dicembre, ore 21 (turno D)
ENFI TEATRO
ANGELA FINOCCHIARO/MARIA AMELIA MONTI
“La scena” di Cristina Comencini
con Stefano Annoni
regia di Cristina Comencini
Due amiche mature leggono una domenica mattina una scena di teatro che una delle due deve recitare l’indomani. I
loro caratteri opposti si rivelano subito dal modo in cui sentono e interpretano il monologo: per Lucia, attrice, quelle
righe raccontano fragilità e temibili tempeste dell’anima; per Maria, dirigente di banca separata e madre di due bambini,
le tempeste della scena sono allegri ed erotici terremoti interni, occasioni di vita. Due femminilità opposte. Lucia ha
rinunciato alla passione, all’idea di avere un uomo nella vita, si accontenta di amare i personaggi molto più interessanti
che incontra sul palcoscenico. Maria, invece, senza un uomo non può stare, senza fare l’amore, senza illudersi di
avere finalmente incrociato quello giusto. Come l’ultimo, agganciato la sera prima a una festa in cui ha bevuto troppo
e di cui non ricorda esattamente il nome né l’età, ma che - lei sostiene - potrebbe essere proprio l’atteso. Anche se
risvegliandosi al mattino, non l’ha più trovato nel suo letto. Eccolo, invece, apparire in mutande, un giovane ragazzo
di meno di trent’anni. Si era messo a dormire nella stanza dei bambini (fuori col padre per il fine settimana) perché la
donna, di cui ricorda solo l’esuberanza fisica, russava. Davanti agli occhi esterrefatti di Lucia, il ragazzo la scambia
per Maria. Un po’ per liquidarlo, un po’ per divertimento, Lucia interpreta la parte dell’amica disinibita e Maria, rientrata
con il caffè, è costretta a recitare il ruolo della sua amica severa e moralista. Finché il gioco tra loro, sotto lo sguardo
allucinato del ragazzo, non regge più e le due si rivelano a lui nelle loro vere identità. E il ragazzo chi è? Un giovane
uomo cresciuto da una madre imperiosa e assolutista: “Come voi due”, rivela lui ingenuamente. Le due donne lo
interrogano, lo prendono in giro, gli fanno scuola di vita. Ma non prevedono la sua reazione, la rabbia che ha in corpo,
la consapevolezza della sua fragilità e della sua forza senza sbocco. Su sponde opposte, le due donne e il ragazzo
scoprono di vivere nello stesso mondo tutto da rifare perché “…il passato sono solo muri sventrati, case terremotate
da cui si deve fuggire…”, come dice la scena che Lucia deve interpretare il giorno dopo, e anche quella che i tre hanno
appena recitato insieme sul palcoscenico, che forse resta il solo luogo veramente libero del mondo.
La comica immersione di un ragazzo nella vita e nei sentimenti femminili, la scoperta di due donne delle pulsioni, le
rabbie e le fragilità di un giovane uomo, la comune ricerca d’amore e di libertà in un mondo mutante.
Teatro
27
9-10-11 Dicembre, ore 21 (turno A-B-C)
10-11 Dicembre, ore 10 (studenti)
ATTORI & TECNICI
“La tela del ragno” di Agatha Christie
traduzione di Edoardo Erba
con Viviana Toniolo, Annalisa Di Nola, Stefano Messina, Carlo Lizzani, Roberto Della Casa, Elisa Di Eusanio,
Marco Simeoli, Claudia Crisafio, Sebastiano Colla, Luca Marianelli
regia di Stefano Messina
“La tela del ragno” è un giallo ricco di spunti comici in cui una Christie divertita e divertente gioca con la classica
situazione del cadavere in biblioteca. Scritto nel 1954 su richiesta di un’attrice molto famosa negli anni Cinquanta,
Margaret Lockwood, la quale voleva, per una volta, abbandonare i ruoli da cattiva che le venivano solitamente assegnati,
è sicuramente uno dei suoi lavori più brillanti ed originali, un cocktail esplosivo con tutti gli ingredienti tipici della
commedia inglese di genere giallo. Lo spettacolo debuttò nell’autunno del 1954 e la sua popolarità non ha mai più
avuto fine. Nel 1960 ne fu tratto un film diretto da Godfrey Grayson, interpreti Glynis Johns, John Justin, Jack Hulbert
e Cicely Courtneidge.
Tutto si svolge, come sempre, a Londra, a casa di Henry e Clarissa dove arrivano tre ospiti, Sir Rowland, Hugo e Jeremy.
Mentre Henry è fuori per affari, Clarissa riceve la visita di Oliver che, in seconde nozze, ha sposato la prima moglie
di Henry, Miranda. Egli insiste affinché la sua figliastra, Pippa, vada a vivere con la madre, ma Clarissa non è affatto
d’accordo. La tensione sale quando, poco dopo l’uscita di scena di Oliver, Clarissa attraversa il soggiorno e s’imbatte
nel cadavere di uno sconosciuto. Che fare? Henry tornerà a breve con un altro ospite di riguardo e la donna decide di
chiedere aiuto agli altri per fare sparire il corpo. Ma proprio mentre si accingono a portarlo fuori , due poliziotti suonano
alla porta. Inizia così una lunga serie di interrogatori durante i quali i vari personaggi raccontano storie sempre più
diverse e contraddittorie mentre gli investigatori li incalzano e li mettono in difficoltà. Ma perché tutto questo accade?
Che cosa hanno da nascondere? Chi ha ucciso quello sconosciuto? Riusciranno i nostri eroi a tirarsene fuori e trovare
l’assassino prima dell’arrivo del misterioso autore della telefonata?
Teatro
29
13 Dicembre, ore 21 (fuori abbonamento)
FONDAZIONE GIORGIO GABER
ANDREA SCANZI
incontro-spettacolo
“Gaber se fosse Gaber” di Gaber-Luporini
Giorgio Gaber è stato molto spesso ospite, amatissimo, del nostro teatro. A dieci anni dalla sua scomparsa questa
iniziativa, fortemente sostenuta dalla Fondazione Gaber, ci consente di mantenere vivo l’affetto e l’emozione nei suoi
confronti e di coinvolgere quel pubblico giovane che per ragioni anagrafiche non lo ha potuto conoscere.
“La formula è quella dell’incontro-spettacolo nell’alternanza di miei ricordi legati a Giorgio Gaber con immagini e filmati
anche inediti. Cerco di raccontare in novanta minuti quello che è stato Gaber, focalizzando l’attenzione sulla sua figura
scenica, sulla sua dimensione pubblica e privata, dagli anni Sessanta in poi. In particolare il Gaber vero, quello del
Teatro Canzone, che vidi da ragazzo e che suscitò in me il desiderio di accostarsi alla realtà come faceva lui: inseguire
il dubbio e non la certezza, mettere in discussione tutto, provocare il dibattito”. (Andrea Scanzi)
Dalla vasta produzione dello straordinario artista, Scanzi, passando per il “Signor G”, “Io se fossi Gaber”, “Un’idiozia
conquistata a fatica”, sceglie di soffermarsi maggiormente sul “Teatro-Canzone”, da cui trae, ad esempio “Quando
è moda è moda”, “Qualcuno era comunista”, “Io se fossi Dio”. La presenza scenica, la mimica, la lucidità profetica, il
gusto anarcoide per la provocazione e il coraggio (a volte brutale) di “buttare lì qualcosa”, interrogativi più che risposte,
l’avere anticipato così drammaticamente i tempi, fanno del pensiero di Gaber-Luporini, oggi più che mai, un attualissimo
riferimento per personaggi della politica, dello spettacolo, della cultura, del nostro sociale quotidiano. Un teatro, quello
di Gaber, caratterizzato dalla continua e problematica invenzione del nuovo, che ora Scanzi ripercorre e racconta.
Volto televisivo soprattutto sui monitor di La7, Andrea Scanzi è giornalista e scrittore. Laureatosi con una tesi sui
cantautori, ha iniziato a collaborare con “il Manifesto” e “L’Espresso”, poi con “La Stampa” e ora a “Il Fatto Quotidiano”
e a “MicroMega”. Ha pubblicato per Giunti e Mondadori, prima di approdare a Feltrinelli.
Teatro
31
11 Gennaio, ore 21 (turno A)/12 Gennaio, ore 16 (turno B)/12 Gennaio, ore 21 (turno C)
COMPAGNIA DELLA RANCIA
GIAMPIERO INGRASSIA
“Frankenstein Junior”
testo di Mel Brooks e Thomas Meehan
musica e liriche di Mel Brooks
coreografie e regia originali di Susan Stroman
traduzione e liriche italiane Franco Travaglio
adattamento Saverio Marconi e Michele Renzullo
regia di Saverio Marconi
regia associata Marco Iacomelli
con Giulia Ottonello, Mauro Simone, Altea Russo, Valentina Gullace, Fabrizio Corucci, Felice Casciano, Davide Nebbia,
Roberto Colombo, Michele Renzullo, Giorgio Camandona, Paola Ciccarelli, Francesca di Cresce, Anna Bodei
“Si-può-fare!”, “Rimetta a posto la candela”, “Potrebbe essere peggio… potrebbe piovere”, “Diventerà molto popolare”:
sono solo alcune delle esilaranti battute entrate nella memoria degli appassionati di “Frankenstein Junior”, il film dal quale
lo stesso Mel Brooks ha tratto il musical che ha conquistato anche le platee italiane nella scorsa stagione. Considerato
una delle migliori cento commedie americane di tutti i tempi, girato nel 1975 con uno stile ispirato agli anni ’20 (omaggio
ai classici horror della Universal), “Frankenstein Junior” è una parodia del celebre “Frankenstein” di J. Whale e delle
numerose pellicole dedicate alla creatura di Mary Shelley. Il film, premiato dal pubblico che lo ha consacrato come
il cult movie per eccellenza, con oltre 500.000 copie vendute è il “classico” in DVD di maggior successo della storia
dell’home video in Italia. Il genio di Mel Brooks, dopo “Per favore non toccate le vecchiette/The Producers”, è tornato
così dal cinema al teatro con una commedia musicale in scena a Broadway per 485 repliche all’Hilton Theatre dal 2007
al 2009. La versione italiana diretta da Saverio Marconi con la regia associata di Marco Iacomelli, ripropone l’atmosfera
della straordinaria fotografia “in bianco e nero” del film con il tocco colorato di veri e propri “numeri” divertentissimi, su
tutti quello tra Frankenstein e il Mostro sulle note di “Puttin’ on the Ritz” di Irving Berlin. Tradotto in italiano da Franco
Travaglio, “Frankenstein Junior” porta anche a teatro la comicità del film, sottolineata dalle musiche originali composte
dallo stesso Mel Brooks. L’atmosfera del castello di Victor Von Frankenstein, del laboratorio e degli altri ambienti è
ricreata dalle scenografie disegnate da Gabriele Moreschi mentre le coreografie di Gillian Bruce, che spaziano dal
tip-tap all’energia del travolgente quadro “Transilvania Magica”, esaltano il ritmo dei numeri musicali e ripropongono,
in un mix perfetto di tecnica, virtuosismi e interpretazione, la comicità che accompagna gli spettatori in due ore di
spettacolo. Più di 700 candidati si sono presentati alle audizioni per giocarsi la chance di poter interpretare uno dei
celebri personaggi che hanno fatto del film di Mel Brooks un vero cult. Sul palco, al fianco del protagonista Giampiero
Ingrassia, nei ruoli principali Giulia Ottonello, dalle straordinarie capacità vocali unite a un naturale talento comico,
interpreta Elizabeth, viziata ed egocentrica fidanzata di Frederick. Igor è interpretato da Mauro Simone, servo fedele
al Castello e disinvoltamente incurante della propria gobba. La sinistra e misteriosa Frau Blücher, il cui nome incute
terrore persino ai cavalli, governante al castello e detentrice dei segreti di Victor Von Frankenstein ha il volto di Altea
Russo, mentre Valentina Gullace è l’esplosiva Inga, giovane transilvana assistente devota di Frederick, incurante della
propria straordinaria e sensuale bellezza. Il baritono Fabrizio Corucci è il Mostro, l’imponente creatura riportata in vita
grazie agli esperimenti del Dottor Frankenstein.
Teatro
33
15-16 Gennaio, ore 10 (studenti)
FONDAZIONE TEATRO PIEMONTE EUROPA
LUCILLA GIAGNONI
“Vergine Madre”
Canti, commenti e immagini dalla “Divina Commedia” di Dante Alighieri
un progetto di Lucilla Giagnoni
musiche originali di Paolo Pizzimenti
Premio Persefone 2007 alla drammaturgia
Caso infrequente, “Vergine Madre” viene riproposto dopo solo tre stagioni su insistente richiesta del mondo della scuola
affascinato dal viaggio dantesco offerto da Lucilla Giagnoni, ormai “adottata” dalla nostra città.
“Vergine madre, figlia del tuo figlio, umile e alta più che creatura”, con questa preghiera a Maria Dante apre il Canto
XXXIII del Paradiso e con questo stesso incipit Lucilla Giagnoni sceglie di iniziare il suo viaggio nella Commedia
attraverso sei tappe di un pellegrinaggio ”nel mezzo del cammin di nostra vita”. La prima tappa è Il Viaggio (Inferno I),
la partenza stessa del poeta perduto nella selva, poi c’è La Donna (Inferno V), ossia Francesca da Rimini, e poi l’Uomo
(Inferno XXVI), Ulisse protagonista del folle volo per amor di conoscenza, il Padre (Inferno XXXIII), Ugolino e i suoi figli,
la Bambina (Paradiso III), Piccarda Donati e, naturalmente, la Madre (Paradiso XXXIII), la Vergine Maria che chiude il
cerchio e disegna appieno una famiglia con tutte le figure necessarie. La lettura svela storie di uomini e di donne e la
realtà quotidiana ce le fa vedere quanto mai attuali e vicine, a dispetto dei secoli che ci separano da loro. La parola
dantesca sembra fatta apposta per essere detta ad alta voce; nel momento in cui viene condivisa da una comunità in
ascolto, il pubblico di un teatro, una classe, un gruppo di amici, trova un nuovo senso e il corpo dell’attore gli regala
la fisicità. Dante è un poeta che ci è famigliare, soprattutto i canti scelti nello spettacolo sono quelli che si conoscono
meglio di altri, le terzine che risuonano nella memoria, che fanno parte delle discussioni scolastiche, che piace citare
e ricordare. Dietro allo studio della metrica e delle figure retoriche, dei livelli di conoscenza e di lettura, dentro a Dante
ci sono contenuti che non possono lasciare indifferenti. E lo spettacolo, con la sua pienezza di musiche, luci, colori
ci conduce all’interno di riflessioni più ampie, ci comunica la passione di Lucilla Giagnoni per Dante, ci permette di
condividerla.
“Sono parole incantatorie, quelle della Divina Commedia, parole taumaturgiche, rituali. Eternamente ripetute come le
preghiere. Dalla lettura dei canti scaturiscono storie. Il lato oscuro di Ulisse, l’aspetto meraviglioso e terribile del padre,
la santità dei bambini, la lussuria di tutte le donne, la grandezza della madre... un percorso ricco, sorprendente e,
soprattutto, confortante. Come la preghiera. La poesia e l’arte sono una tregua per gli affanni degli uomini. A cantare
e raccontare storie è una donna. Perché più spesso sono le donne a pronunciare, senza mediazioni, il desiderio di
pace. Sheherazade si salva “raccontando”. E perché sicuramente l’anima ha una voce femminile”. (Lucilla Giagnoni)
Teatro
35
15 Gennaio, ore 21 (turno D)
16 Gennaio, ore 21 (turno A-B-C in opzione)
FONDAZIONE TEATRO PIEMONTE EUROPA/CTB-TEATRO STABILE DI BRESCIA
LUCILLA GIAGNONI
“Apocalisse”
Edipo e l’ultimo libro della Bibbia
un progetto di Lucilla Giagnoni
collaborazione al testo di Maria Rosa Pantè
consulenza sul testo biblico di Don Silvio Barbaglia
musiche originali di Paolo Pizzimenti
L’incontro con Lucilla Giagnoni si è “rivelato” una esperienza emozionante che ha sorpreso e colpito il nostro pubblico
a partire dal mondo della scuola. Il nuovo spettacolo, “Apocalisse”, conclude la trilogia della “spiritualità” composta
da “Vergine Madre”, ispirato al percorso di salvezza raccontato nella Divina Commedia e da “Big Bang” che, a partire
dai primi due capitoli del libro della Genesi, indaga sull’Inizio e sulla Creazione facendo dialogare il linguaggio della
scienza con quello della teologia e del teatro.
“Apocalisse” s’ispira all’ultimo libro della Bibbia. Ciò che interessa è l’idea di svelamento e rivelamento che è il primo
significato del termine greco. “Guarda”, “Racconta ciò che hai visto”, sono le indicazioni più frequenti date a Giovanni,
il testimone-narratore. In un mondo di ciechi che credono di vedere e, dunque, di sapere, il mistero si rivela solo a chi
sappia guardare, a chi abbia occhi nuovi. Cecità e Rivelazione fanno immediatamente pensare ad un personaggio
totemico nel teatro occidentale: Edipo. Il Testo sacro che per i cristiani sigilla la serie dei testi biblici e il testo teatrale
che dà inizio ad ogni forma di indagine sull’Uomo vengono posti in parallelo a raccontare che la fine dei tempi è in
realtà un nuovo Inizio e una nuova Vita per chi impara a Vedere. È la storia dell’evoluzione della Coscienza: un bambino
appena nato vede il mondo come un fenomeno incredibile in cui pian piano le cose si riempiono di senso. Questa è
l’Apocalisse, una RiNascita.
A questa rilettura originale di “Edipo Re”, che segue “Oedipus Rex” di Igor Stravinskij danzato con le coreografie di
Fredy Franzutti proposto a dicembre, farà seguito, a febbraio, “Antigone” nell’interpretazione di Elena Bucci e Marco
Sgrosso, a chiusura di un percorso significativo nel mito greco e nel teatro sofocleo.
Teatro
37
21-22-23 Gennaio, ore 21 (turno A-B-C)
TEATRI UNITI/PICCOLO TEATRO DI MILANO-TEATRO D’EUROPA/TEATRO DI ROMA
anteprima al Théâtre du Gymnase di Marsiglia Capitale Europea della Cultura 2013
TONI SERVILLO/PEPPE SERVILLO
“Le voci di dentro” di Eduardo De Filippo
regia di Toni Servillo
scene Lino Fiorito
costumi Ortensia De Francesco
luci Cesare Accetta
suono Daghi Rondanini
aiuto regia Costanza Boccardi
con Chiara Baffi, Betti Pedrazzi, Marcello Romolo, Toni Servillo, Peppe Servillo, Gigio Morra, Lucia Mandarini,
Vincenzo Nemolato, Marianna Robustelli, Antonello Cossia, Daghi Rondanini, Rocco Giordano, Maria Angela Robustelli,
Francesco Paglino
Dopo la lunga tournée internazionale della “Trilogia della villeggiatura” di Goldoni, ospitata anche in città, Toni Servillo è
tornato al lavoro sulla drammaturgia napoletana e in particolare all’amato Eduardo, a dieci anni di distanza dal successo
di “Sabato, domenica e lunedì” realizzando, un’altra volta, uno spettacolo che ha segnato la scorsa stagione.
“Eduardo De Filippo è il più straordinario e forse l’ultimo rappresentante di una drammaturgia contemporanea popolare,
dopo di lui il prevalere dell’aspetto formale ha allontanato sempre più il teatro da una dimensione autenticamente
popolare. È inoltre l’autore italiano che con maggior efficacia, all’interno del suo meccanismo drammaturgico, favorisce
l’incontro e non la separazione tra testo e messa in scena. Affrontare le sue opere significa insinuarsi in quell’equilibrio
instabile tra scrittura e oralità che rende ambiguo e sempre sorprendente il suo teatro. Seguendo il suo insegnamento
cerco nel mio lavoro di non far mai prevalere il testo sull’interpretazione, l’interpretazione sul testo, la regia sul testo
e sull’interpretazione. Il profondo spazio silenzioso che c’è fra il testo, gli interpreti ed il pubblico va riempito di senso
sera per sera sul palcoscenico, replica dopo replica.” “Le voci di dentro – continua Toni Servillo - è la commedia dove
Eduardo, pur mantenendo un’atmosfera sospesa fra realtà e illusione, rimesta con più decisione e approfondimento
nella cattiva coscienza dei suoi personaggi, e quindi dello stesso pubblico. L’assassinio di un amico, sognato dal
protagonista Alberto Saporito, che poi lo crede realmente commesso dalla famiglia dei suoi vicini di casa, mette in
moto oscuri meccanismi di sospetti e delazioni. Si arriva ad una vera e propria “atomizzazione della coscienza sporca”,
di cui Alberto Saporito si sente testimone al tempo stesso tragicamente complice, nell’impossibilità di far nulla per
redimersi. Eduardo scrive questa commedia sulle macerie della seconda guerra mondiale, ritraendo con acutezza una
caduta di valori che avrebbe contraddistinto la società, non solo italiana, per i decenni a venire. E ancora oggi sembra
che Alberto Saporito, personaggio-uomo, scenda dal palcoscenico per avvicinarsi allo spettatore dicendogli che la
vicenda che si sta narrando lo riguarda, perché siamo tutti vittime, travolte dall’indifferenza, di un altro dopoguerra
morale.” (Toni Servillo)
Teatro
39
27 Gennaio, ore 21 (turno D)
28 Gennaio, ore 21 (turno A-B-C in opzione)
BAMTEATRO
VALERIO MASTANDREA
“Qui e ora” di Mattia Torre
con Valerio Aprea
regia di Mattia Torre
Un incidente appena avvenuto in una strada secondaria di un’isolata periferia romana, vicina al grande raccordo
anulare, completamente deserta, senza passanti, né case, nei campi, nel nulla. Due scooter di grossa cilindrata subito
dopo l’impatto: il primo ribaltato, idealmente conficcato a terra, il secondo irriconoscibile, un disastro di lamiere ancora
fumanti. Un incidente importante, spettacolare. A terra, a pochi metri l’uno dall’altro, due uomini sulla quarantina; il
primo immobile, potrebbe essere morto, l’altro piano muove un piede, a fatica si alza. E anche il primo apre gli occhi.
Avrebbero bisogno di aiuto, ma non lo avranno; avrebbero bisogno di cure, ma i soccorsi non arriveranno prima di
un’ora e mezza. Intorno a loro, per loro, niente e nessuno.
“‘Qui e ora’ è un duello metropolitano ansiogeno e comico insieme – spiega Mattia Torre, classe 1972, co-sceneggiatore
di tre stagioni di ‘Boris’, autore di graffianti e affilate pièce per il teatro come ‘456’, ‘Migliore’ o ‘In mezzo al mare’ e tra gli
autori di ‘Parla con me’ di Serena Dandini – che ben rappresenta l’Italia dei nostri giorni, un Paese sempre idealmente
a un passo dalla guerra civile. Volevo raccontare la collisione tra due mondi in un momento di grande vuoto politico,
di deficit di rappresentanza, di carenza di spazi dove fare cultura. In un contesto come questo la comicità diventa uno
strumento privilegiato per raccontare una grave inquietudine, mettere in scena l’assurdità del nostro mondo. Mi piace
che il teatro, nel suo piccolo, possa dire qualcosa”.
Valerio Mastandrea, noto volto cinematografico, ha debuttato nel 1993 in teatro. Tra il 1998 e il 1999 è stato un
apprezzatissimo Rugantino nell’omonima commedia musicale di Garinei e Giovannini e nel 2006 e 2007 ha interpretato
il monologo “Migliore” di Mattia Torre. Tra le sue recenti presenze sul grande schermo “Un giorno perfetto” di Ferzan
Ozpetek, “La prima cosa bella” di Paolo Virzì, “Romanzo di una strage” di Marco Tullio Giordana, “Gli equilibristi” di
Ivano De Matteo, “Il comandante e la cicogna” di Silvio Soldini e “Viva la libertà” di Roberto Andò.
Teatro
41
4 Febbraio, ore 21 (turno A-B-C in opzione)
4-5 Febbraio, ore 11 (studenti)
CTB-TEATRO STABILE DI BRESCIA
in collaborazione con LE BELLE BANDIERE
ELENA BUCCI/MARCO SGROSSO
“Antigone ovvero una strategia del rito” da Sofocle
progetto ed elaborazione drammaturgica di Elena Bucci e Marco Sgrosso
e con Daniela Alfonso, Maurizio Cardillo, Nicoletta Fabbri, Filippo Pagotto, Gabriele Palocà
regia di Elena Bucci con la collaborazione di Marco Sgrosso
Il breve ciclo tebano iniziato a dicembre con “Oedipus Rex”, proseguito a gennaio con “Apocalisse” termina ora con “Antigone”
senza la “consolazione” di Colono, ma con la consapevolezza dell’affascinante intemporalità del mito.
“Antigone” è grande tragedia di contrasti, limpidi ed insanabili, a cominciare dal nucleo primario che oppone la ragione del cuore
di Antigone alla ragione di stato di Creonte, figure mastodontiche nella loro umana vulnerabilità: sul corpo insepolto di Polinice,
guerriero, eroe e traditore di una patria infettata dalla grande colpa di Edipo, si consuma lo scontro tra la pietas ostinata di
Antigone, donna e sorella, e l’inflessibile rigore di Creonte, uomo e sovrano, specchio del conflitto incomponibile tra la legge degli
dei e quella degli uomini. Attorno a questo nucleo centrale, come in un caleidoscopio di nette rifrazioni, si generano a catena
tutti gli altri contrasti: l’opposizione delle sorelle che apre la tragedia, Antigone votata alla morte e Ismene custode di vita, quella
politica e generazionale tra Creonte padre-tiranno ed Emone figlio-ribelle, e quella etica e religiosa tra Creonte, invasato fino alla
cecità nella difesa di un’idea di governo che dietro la pretesa di sanità nasconde la tirannia e il profeta Tiresia, maestro di visioni
limpide e terribili pur nelle ombre dei suoi occhi senza vista. Da Edipo, capostipite del dramma, questo motivo della cecità,
simbolica oltre che fisica, si rifrange fino ad un’assoluta irriducibilità dei contrasti che porterà tutti i personaggi alla sconfitta,
nel dubbio se su questa terra sia possibile un gesto capace di conciliare il dolore con la Vita. Rileggere la tragedia è anche un
tentativo di ritrovare le fonti di un pensiero etico e politico che pare sbiadirsi di giorno in giorno e di tornare a riflettere sul mito
come strategia di condivisione che unisce e crea una comunità. Una questione primaria che ci siamo posti nell’affrontare il lavoro
è stata la relazione tra movimento e danza, suono cantato e parlato, maschera e volto. Gli attori scivolano da un piano all’altro,
da uno stile all’altro, in un’idea di drammaturgia non soltanto ‘testuale’ ma anche musicale e coreografica, per riscoprire nella
storia di Antigone tutta la freschezza dei molti linguaggi che abbiamo a disposizione e la potenza di un pensiero caro e desueto:
nessuno può togliere la libertà di pronunciare il no. In uno spazio severo ed impietoso verso le imprecisioni come il rigido ideale
di buon governo di Creonte, il Coro, testimone e giudice, si muove come un corpo di ballo al ritmo di una tessitura sonora che
avvolge anche il pubblico. Siamo tutti presenti ora alla veglia per la scelta estrema di Antigone, ombra inquieta in questo spazio
tagliato da lampi di luce, alla veglia per il corpo di Polinice, riflesso insanguinato sui volti dei vivi, alla veglia per una nostra antica
identità smarrita. Una fila di sedie e cinque piccoli scranni determinano di volta in volta la divisione degli spazi e scandiscono
il tempo dell’ascolto e quello del canto, come in una sospensione da concerto l’aspettativa da brivido degli strumenti che si
accordano allude alla musica che seguirà. Nei tagli e nei riflessi della luce, che denunciano l’impossibilità di fare brillare quella
del Sole, più volte evocata nelle parole e nelle preghiere, sentiamo quanto le rovine di una città antica ci commuovano più della
loro ricostruzione e percorriamo un vuoto che possa offrire elementi per comporre le più diverse visioni dell’antico dal quale
veniamo e che più non riconosciamo. Quando tutto è compiuto, risuonano come un balsamo le parole di Sofocle che invocano
la saggezza, porta della felicità a tutti aperta.” (Elena Bucci e Marco Sgrosso)
Teatro
43
12-13-14 Febbraio, ore 21 (turno A-B-C-D)
PRODUZIONI TEATRALI PAOLO POLI
PAOLO POLI
“Aquiloni” di Paolo Poli
testi liberamente tratti da Giovanni Pascoli
con Fabrizo Casagrande, Daniele Corsetti, Alberto Gamberini, Giovanni Siniscalco
scene Emanuele Luzzati
costumi Santuzza Calì
musiche Jacqueline Perrotin
coreografie Claudia Lawrence
regia di Paolo Poli
“Aquiloni” è allegoria del comporre poetico, giocattolo antico preindustriale che affettuosamente ci ricorda Giovanni
Pascoli. Fino alla metà del Novecento la scuola italiana si è nutrita della sua produzione. La critica letteraria, a cominciare
da Croce, ha privilegiato le rime giovanili, fino a Contini che ne ha elogiato il plurilinguismo, a Pasolini che ne ha rilevato
la dicotomia psicologica, per arrivare a Baldacci che ne ha curato una ricca antologia. Da “Myricae” e dai “Poemetti”
lo spettacolo intende evocare la magia memoriale e la saldezza linguistica nelle figure contadine di un’Italia ancora
gergale e i floreali motivi della “Belle Époque” accompagneranno gli ascoltatori nel ricordo del volgere del secolo.
“Dopo avere portato in scena Gozzano, Fogazzaro, Niccodemi, Savinio, Palazzeschi, ma anche Apuleio, Parise e
la Ortese eccolo questa volta dare voce al mondo all’apparenza tranquillo e lacrimevole di Giovanni Pascoli, in cui
sembrano dominare i buoni sentimenti, ma in realtà percorso da infelicità segrete, bambini dai «bei capelli ad onda»
morti, padri uccisi, querce sradicate, uccelli senza nido, aquiloni che si librano felici nel cielo per poco tempo... E
proprio ‘Aquiloni’ si intitola lo spettacolo in scena con successo all’Elfo Puccini di Milano e prossimamente all’Eliseo di
Roma: non solo una scampagnata nel mondo poetico di Pascoli da ‘Myricae’ ai ‘Canti di Castelvecchio’, ai ‘Poemetti’,
ma anche un’incursione dentro il suo mondo politico e sociale, la sua simpatia per l’anarchismo, il suo sostegno alla
prima guerra libica (celeberrimo il discorso «La grande proletaria si è mossa»). Insomma: l’uomo Pascoli, il suo stile, la
sua lingua, le sue rime, ma inserite dentro un tessuto musicale e sociale che ne evidenzia peculiarità poco indagate
di cui Poli è voce, catalizzatore ironico e coltissimo.” (Maria Grazia Gregori, L’Unità).
Teatro
45
18 Febbraio, ore 21 (turno A-B-C in opzione)
GLI IPOCRITI/FONDAZIONE TEATRO DELLA PERGOLA
MASSIMO RANIERI
“Viviani Varietà” poesie, parole e musiche del Teatro di Raffaele Viviani
in prova sul piroscafo Duilio in viaggio da Napoli a Buenos Aires nel 1929
con Ernesto Lama e con Roberto Bani, Angela De Matteo, Mario Zinno, Ivano Schiavi,
Gaia Bassi, Antonio Speranza, Martina Giordano, Maurizio Vongola
e l’orchestra dal vivo: Ciro Cascino, pianoforte, Luigi Sigillo, contrabbasso, Donato Sensini, fiati,
Aniello Palomba, chitarra, Mario Zinno, batteria
elaborazione musicale di Pasquale Scialò
testi a cura di Giuliano Longone Viviani
regia di Maurizio Scaparro
Tutte le canzoni e le poesie sono sovratitolate
“È passato oltre un secolo dalla nascita del Varietà come genere, e nella più assoluta imprevedibilità, quasi all’insaputa
sua e nostra, è diventato nel volgere degli anni, passando anche accanto alle grandi Avanguardie del Novecento europeo
(Futurismo compreso), un fenomeno culturale autonomo per originalità di idee, stimolanti confronti e provocazioni,
commistioni di linguaggi (segnatamente di prosa e musica) che hanno talvolta cambiato la fisionomia del teatro in
Europa. Se potessimo accanto a ricordi, nostalgie, rimpianti inevitabili nei confronti del “varietà”, cogliere anche quei
fermenti, quelle sorprese, quelle vitalità di una storia ancora incompiuta, il risultato del nostro lavoro di palcoscenico,
delle nostre “prove”, potrebbe essere certo utile, forse anche felice, perché consentirebbe alcune riflessioni parallele
al “divertimento”. Esiste in alcuni di noi la memoria storica o il lontano ricordo di un mondo frequentato mentre già
stava cambiando. Questa preziosa memoria è stata il nostro filtro, ma anche e soprattutto, lo stimolo per lavorare con
emozione, Massimo Ranieri ed io, ad uno spettacolo che potesse avere come grande testimone di questo mondo così
ricco Raffaele Viviani e il suo teatro, le sue parole e il suo canto scenico, privilegiando così quella parte che nasceva
o si sviluppava in quel vitalissimo giacimento culturale e musicale che, per il Varietà, erano la Napoli dei quartieri e
quella parallela, urbana, aperta alla influenza e alle commistioni con il Varietà europeo (e soprattutto con la Francia).
Come osservava Vasco Pratolini “Viviani non sta alla finestra, ma sulla strada da dove nasce... e il popolo napoletano
da pretesto diventa soggetto di poesia e, rappresentandosi, si rivela a se stesso, grida le proprie ragioni, si giudica
e si conforta”. C’era in quegli anni (come c’è oggi) un forte desiderio di cambiamento, di mettere in discussione con
ironia, con lo scherzo, con la sorpresa, con il distacco anche malinconico, talvolta con la satira, lo stesso fare teatro.
In questo ‘Viviani Varietà’ abbiamo pensato al viaggio che nel 1929 Viviani e la sua compagnia avevano fatto sul
piroscafo ‘Duilio’ da Napoli a Buenos Aires per una lunga tournée nel Sud America, e abbiamo voluto immaginare le
prove dello spettacolo realmente destinato agli emigranti italiani che, con loro, attraversavano l’oceano per un avvenire
incerto da costruire, confortati in questo anche da inedite testimonianze scritte, proprio durante quel viaggio, dallo
stesso Viviani. Così, durante le prove, ci è parso qualche volta di rivedere la grande forza e il disperato ottimismo di chi
come Viviani in quegli anni non si arrendeva alla crisi economica, né allo schermo che calava sulle teste “dei comici”
troncando lo spettacolo dal vivo. Per questo mi auguro che il nostro ‘Viviani Varietà’, accanto al “divertimento”, possa
emblematicamente riallacciarsi agli interrogativi che, oggi, una parte del teatro si va ponendo sul rapporto con le
tecnologie più avanzate e con gli altri mezzi di comunicazione artistici e tecnici; ma anche all’urgente necessità, per
tutti noi, di ‘non stare alla finestra ma sulla strada’, per il futuro del nostro mestiere.” (Maurizio Scaparro)
Teatro
47
25-26-27 Febbraio, ore 21 (turno A-B-C)
TEATRO STABILE DEL VENETO/ACCADEMIA PERDUTA-ROMAGNA TEATRI
GIULIO SCARPATI/CLAUDIO CASADIO
“Oscura immensità” di Massimo Carlotto
dal romanzo “L’oscura immensità della morte”
regia di Alessandro Gassmann
“Giustizia, vendetta, perdono, pena. Questi sono i temi universali dell’Oscura immensità, un progetto narrativo nato
come romanzo e che ora trova una sua articolazione naturale (e molto richiesta) come testo teatrale. Quando venne
pubblicato in Italia, il romanzo provocò, nel senso migliore del termine, un intenso e lacerante dibattito tra autore e lettori,
che mi ha poi coinvolto nei paesi dove è stato tradotto: Francia, Germania, Stati Uniti...In questa pièce, a differenza del
romanzo, sono fortemente presenti i sentimenti contrastanti che ho potuto cogliere negli anni. ‘Oscura immensità’ non
lascia scampo. Alla fine ognuno è costretto a prendere posizione, a non eludere le domande che i due personaggi,
Raffaello Beggiato e Silvano Contin, carnefice e vittima, pongono con la forza disarmante dei destini contrapposti e
ineluttabili. Chi deve perdonare colui che ha commesso un delitto e che sta scontando una pena detentiva o è rinchiuso
nel braccio della morte? I familiari della vittima o lo Stato? O entrambi? La ragione, la politica, la religione, la filosofia
non sono ancora riuscite a dare una risposta esauriente e in grado di soddisfare coloro che hanno sofferto il danno
irreparabile della perdita di un loro caro, per mano assassina, perché prevalgono sentimenti ancestrali che offuscano,
accecano, trasformando l’esistenza in una oscura immensità. La nostra società è incapace di lenire il dolore di coloro
che hanno subìto tale torto. La comunità in cui vivono tende a escluderli, a condannarli a un ergastolo di dolore,
solitudine e livore perché la punizione del reo non è mai soddisfacente. La vendetta, la più dura e terribile, rimane come
unica soluzione di razionalizzazione del lutto, di possibile via a un futuro diverso. Proprio quella vendetta che porta
persone miti ad assistere all’esecuzione di un uomo e a uscire dal carcere con un sorriso stampato sulle labbra. Non
vi è nulla di inventato nell’Oscura immensità. Per costruire i due personaggi ho incontrato decine di parenti di vittime,
di condannati. La necessità di una realtà implacabile, che abbattesse il muro dell’ipocrisia, mi ha costretto a un viaggio
nell’oscurità di dolori immensi. Solo una signora, dopo aver letto il romanzo, mi ha contattato e mi ha raccontato la
sua vicenda di figlia di un uomo buono e amato, ammazzato a pugni da un giovane. Alla fine si sono incontrati, parlati
e questa donna ha trovato il coraggio di perdonare e seguire questo giovane assassino nel suo reinserimento sociale.
Una vicenda umana straordinaria. Una. Perché il cuore spezzato di Silvano Contin è ormai incapace di ritrovare il filo di
un’esistenza fondata su valori positivi. Questa è la durissima lezione di queste storie. Raffaello Beggiato è l’altra faccia
della medaglia. Reo di un delitto odioso ha diritto a una seconda possibilità? La giurisprudenza sostiene che solo lo
Stato potrebbe forse dare una risposta sensata a nome della collettività ma escludendo il dolore delle vittime. Scrivere
questa pièce è stata un’avventura professionale e umana importante e coinvolgente. Mi sono ritrovato davanti alla
pagina bianca con il timore di “liberare” la carica di emozioni, raccolte negli anni in giro per il mondo. Per fortuna la magia
della scrittura teatrale che ti catapulta in un palco immaginario ha estratto parola dopo parola dall’oscura immensità
per riuscire a raccontarla. Quando l’amico Ruggero Sintoni mi ha telefonato per trasmettermi il suo entusiasmo e la
volontà di portarla in scena, ho capito che poteva realmente trasformarsi in un grande progetto. Ora che è nelle mani
sapienti di Alessandro Gassmann ne ho la certezza.“ (Massimo Carlotto)
Teatro
49
4 Marzo, ore 21 (turno D)
TEATRO DELL’ARCHIVOLTO
AMBRA ANGIOLINI
“La misteriosa scomparsa di W” di Stefano Benni
regia di Giorgio Gallione
Una donna qualsiasi, di nome V, nata un giorno qualsiasi in modo funambolico ripercorre, follemente, comicamente,
la sua vita, alla ricerca del suo pezzo mancante W. V’è perciò una parte che cerca il suo tutto e in questo monologo
paradossale, ridicolo e doloroso, cerca una spiegazione al suo senso di infelicità e incompletezza. Nel farlo si interroga
su povertà e guerra, amicizia e intolleranza, giustizia e amore. Tutto sembra sfaldarsi attorno a lei: scompare il coniglietto
Walter, viene a mancare il nonno Wilfredo, sfuma l’amicizia con la compagna di scuola Wilma e si chiude squallidamente
la storia d’amore con il fidanzato Wolmer. In questo testo, ironico e fantasioso, la parola di Benni è come sempre agile,
paradossale e dissacrante, sostenuta dall’interpretazione di Ambra Angiolini, sola in palcoscenico. V ci racconta la
lotta e la rabbia che sta dentro la necessità di sopravvivenza e di difesa dello spirito critico, in un copione teatrale dove
il comico è soprattutto esercizio di ribellione, un tocco di magica follia che trasforma l’angoscia in risata liberatoria.
“Come regista - spiega Giorgio Gallione - ho sempre desiderato parlare di contemporaneità in modo comico, ma con
un linguaggio alto, che esulasse dal semplice sketch. Stefano Benni con i suoi libri mi è apparso come il prototipo
di queste qualità. Fin dalle prime letture dei suoi libri mi sono sentito profondamente vicino all’indagine paradossale,
fantastica e apocalittica della realtà che emergeva dai suoi libri e la struttura linguistica polistrumentale da lui utilizzata
era di per sé profondamente teatrale. Così un giorno del lontano 1987 l’ho chiamato e gli ho chiesto se con l’Archivolto
potevamo mettere in scena “Il bar sotto il mare”. È venuto a vedere un nostro spettacolo e ha detto “ok, mi fido”;
da lì è iniziata una collaborazione che ha portato a varie trasposizioni sceniche. L’incontro con Ambra è stato invece
più ‘casuale’. Ci siamo incrociati durante ‘Crozza Italia’; io terminavo la mia collaborazione al programma mentre lei
entrava nel cast. Mi ha colpito la sua freschezza, la sua spontaneità nel lavoro, la sua disponibilità a mettersi in gioco.
Aveva appena vinto il David per la sua interpretazione nel film di Ozpetek, ‘Saturno contro’, ed era chiaro che stesse
seguendo un percorso di approfondimento. Le ho proposto di avventurarsi in un territorio per lei nuovo, ma confinante
con il suo. W è una donna giovane, una figura tragicomica che fa davanti al pubblico una lunga confessione. E Ambra
sa interpretarla con naturalezza e sincerità”.
Teatro
51
11-12-13 Marzo, ore 21 (turno A-B-C)
COMPAGNIA ORSINI
UMBERTO ORSINI
“Il giuoco delle parti” di Luigi Pirandello
regia di Roberto Valerio
Nel 1997 il teatro ha ospitato “Il giuoco delle parti” con la regia di Gabriele Lavia e protagonista Umberto Orsini in
un’edizione particolarmente significativa. Non capita spesso di poter rivedere un grande attore impegnato nello stesso
testo, guidato, questa volta, da un regista “emergente” che nelle ultime stagioni si è fatto molto apprezzare per le sue
regie di Wilde, Pasolini e Goldoni.
“Il mio primo incontro con ‘Il giuoco delle parti’ accadde nel 1996, quando, appena uscito dall’Accademia ‘Silvio
D’Amico’, venni scritturato da Gabriele Lavia per il ruolo di ‘un signore ubriaco’’: decisamente poche battute, ma tappa
fondamentale per la mia formazione. Un altro mio primo incontro accadeva in quei giorni: Leone Gala era interpretato da
Umberto Orsini. Fin dal primo giorno di prove, affascinato e ancora confuso dal trovarmi improvvisamente catapultato
nel mondo del vero teatro, il regista Lavia iniziò a snocciolare senza sosta tutte le tematiche pirandelliane che allora
mi risuonavano come vuote e prive di senso: prendevo appunti e cercavo di non farmi scoraggiare dalla complessità
delle informazioni. Essendo impegnato solo per una manciata di minuti in scena col mio personaggio, trascorrevo la
maggior parte del tempo dietro le quinte ad ascoltare tutte le sere quelle battute così articolate e complesse che i miei
colleghi recitavano ogni sera; in particolare Orsini e il suo Leone Gala catturavano la mia attenzione e facevano volare
la mia fantasia. Ecco, posso dire che questa mia regia ha inizio in quei giorni, lì nella penombra di quella parte del
palcoscenico non visibile al pubblico: mentre ammiravo quello splendido spettacolo, pensavo a come lo avrei messo
in scena io. A distanza di anni, ‘Il Caso’, tanto caro a Pirandello, ha fatto sì che quel cerchio si chiudesse nel modo
che avevo sempre desiderato: avere Umberto Orsini come interprete. Rileggendo ‘Il giuoco delle parti’ (e gli appunti
di quei giorni passati) sono rimasto sorpreso; tutto ciò che allora mi sembrava incomprensibile e a dir poco strano,
improvvisamente oggi mi appartiene; mi parla e parla della mia vita o della vita delle persone che mi circondano;
perché Pirandello è un genio del secolo scorso, uno di quei grandi scrittori che sono riusciti a cogliere il senso – o
il non senso – del vivere e sono riusciti a distillarlo nelle loro opere. Scritta nel 1918 e portata in scena per la prima
volta da Ruggero Ruggeri, ‘Il giuoco delle parti’ è una delle più importanti commedie di Pirandello e Leone Gala è la
più compiuta incarnazione della poetica del saggio ‘L’umorismo’, basata sul riconoscimento e sullo smascheramento
delle finzioni sociali e personali.” (Roberto Valerio)
Teatro
53
Musica e Balletto 2013/14
17 Novembre, ore 21
nell’ambito dell’Anno Culturale Italia-Ungheria 2013
con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri d’Ungheria
e la collaborazione dell’Associazione Culturale Liguria-Ungheria
associazione culturale
liguria-ungheria
GÁBOR FARKAS, pianoforte
LISZT
Ave Maria
Sposalizio
Il pensieroso
Les Jeux d’eaux de la Ville d’Este
Totentanz (versione per pf. solo, 1860)
Sonata in si minore
Il concerto si svolge in collaborazione con l’Associazione Culturale Liguria-Ungheria e si tiene nell’ambito dell’Anno
Culturale Italia-Ungheria 2013 che è stato ideato e promosso dai rispettivi Ministeri degli Affari Esteri, l’Ambasciata
d’Ungheria in Roma, l’Ambasciata d’Italia a Budapest, l’Accademia d’Ungheria in Roma e l’Istituto Italiano di Cultura
di Budapest. Il ciclo di iniziative si propone di rafforzare i rapporti tra i due paesi nei diversi settori della cultura, della
scienza e del turismo.
GÁBOR FARKAS ha iniziato lo studio del pianoforte all’età di cinque anni per poi formarsi e diplomarsi presso
l’Accademia “Franz Liszt” di Budapest. Il suo talento ha avuto diversi riconoscimenti internazionali. Nel 2009, a Weimar,
ha vinto la 6° edizione del “Concorso Pianistico Internazionale Liszt”. Nel 2003 ha vinto il primo premio al “Concorso
Pianistico della Radio ungherese”, nel 2000 il 3° premio al “Concorso Internazionale Liszt” di Budapest. È inoltre stato
insignito del “Gundel Art Prize” nel 2008 e nello stesso anno gli è stato assegnato dallo stato ungherese il premio quale
“Miglior giovane artista dell’anno”. Nel corso degli ultimi anni ha suonato nelle più importanti sale da concerto ungheresi,
a Vienna, Berlino, Stoccarda, Strasburgo, Firenze, Parigi, Londra, Helsinki, Madrid, Tokyo, Seoul, Hanoi, Pechino,
Weimar e Bayreuth ed è stato invitato a Festival internazionali prestigiosi come il “Festival Primavera di Budapest”, il
“Piano Forum” di Berlino, il “Liszt Festival” al Castello di Gödöllő, in Ungheria, Nel gennaio 2011 è stato il solista del
Concerto ufficiale d’apertura dell’Anno Liszt con l’Orchestra Filarmonica Nazionale diretta da Zoltán Kocsis al Palazzo
delle Arti di Budapest. Ha spesso collaborato con famosi direttori come Ádám Fischer o Tamás Vásáry. Negli anni
scorsi ha ricevuto le borse di studio “Pro Europe” e “Ferenc Liszt” a Budapest. Il suo CD d’esordio, intitolato “An evening
with Liszt”, è stato pubblicato dalla Warner Classics nel novembre 2008 e ha vinto il prestigioso “Grand Prix”. È inoltre
stato designato come il miglior disco dell’anno dedicato a Liszt dalla Franz Liszt International Society. Il suo secondo
disco è la registrazione live del Concerto ufficiale di apertura dell’Anno Liszt con Zoltán Kocsis, anch’esso pubblicato
dalla Warner Classics. Nel 2012 ha vinto il “Premio Liszt”, il massimo riconoscimento musicale dello Stato Ungherese
che lo ha indicato quale rappresentante ufficiale della nazione nel corrente anno di scambi culturali italo-ungheresi.
Musica e Balletto
57
20 Novembre, ore 21
BALLETTO DI MILANO
“W Verdi”
musiche di Giuseppe Verdi
ideazione di Carlo Pesta
coreografie di Agnese Omodei Salé
con Giulia Paris e Martin Zanotti
Nell’anno delle celebrazioni verdiane anche il Balletto di Milano, ormai nostro ospite fisso, rende il proprio omaggio al
grande compositore italiano. La formazione, diretta da Carlo Pesta, vanta un nucleo stabile di danzatori accuratamente
selezionati provenienti dalle migliori scuole e accademie, in grado di coniugare ad una tecnica impeccabile notevole
versatilità e indubbia capacità espressiva. Dopo gli apprezzati “Romeo e Giulietta”, “Cenerentola”, Soirée Ravel” e
“Chansons” della passate stagioni, il complesso si presenta in un’accattivante omaggio a partire dai “ballabili” presenti
nelle opere di Verdi
“Peccato che Giuseppe Verdi non abbia lasciato un balletto completo poiché la fantasia nella creazione dei suoi
capolavori è perfettamente messa in luce nella danza. La ‘passione’ di Verdi per il balletto si può far risalire alla sua
prima esperienza con l’Opéra di Parigi e, anche se non se ne parla come si dovrebbe, il contributo della musica del
‘Cigno di Busseto’ al balletto è notevole. Pagine di pregevole fattura sono infatti dedicate ai ballabili all’interno della
maggior parte delle sue opere e il Balletto di Milano gli rende il proprio omaggio ricordando proprio quelle pagine
che non sempre vengono rappresentate. Un omaggio di danza ricco di grandi virtuosismi che mettono in luce le
eccezionali qualità artistiche e tecniche di tutti i danzatori della Compagnia. In apertura “Aida”, opera tra le più note
e rappresentate nel mondo, le cui danze raggiungono l’apice nel famoso Trionfo. Segue la celeberrima Danza delle
Streghe dal “Macbeth”, (evocazione di Ecate da parte delle streghe) ballabile forse tra i più belli mai scritti da Verdi.
Festeggia nel 2013 i centosessant’anni dal debutto e, pur non contenendo pagine espressamente dedicate al balletto,
con il suo celebre “Libiamo”, i cori di Zingarelle e Toreri ed altri brani che ben si prestano alla coreografia tra cui anche
i preludi, la “Traviata” è un’altra opera emblematica del Maestro. Nella seconda parte “Le quattro stagioni”, splendido
ballabile dai “Vespri Siciliani”. Trenta minuti dedicati al balletto, un piccolo capolavoro per la danza in un incalzante
susseguirsi di emozioni. Chiude la serata “Va, pensiero”... un pensiero dedicato al Maestro.” (Carlo Pesta)
Musica e Balletto
59
30 Novembre, ore 21
STEVEN OSBORNE, pianoforte
BEETHOVEN
7 Bagatelle op. 33
Sonata n. 21 in do magg. op. 53 “Waldstein”
SCHUBERT
Sonata in si bem. magg. op. posth. D960
STEVEN OSBORNE è uno dei principali musicisti britannici, conosciuto per il suo ampio repertorio che lo porta ad
eseguire dai pezzi classici di Mozart, Beethoven e Schubert alle atmosfere rarefatte di Messiaen, Tippett e Britten.
Ha studiato con Richard Beauchamp alla St. Mary’s Music School di Edimburgo e con Renna Kellaway al Royal
Northern College of Music di Manchester. Ha vinto molti premi internazionali e riconoscimenti tra cui il primo premio al
“Naumburg” di New York e al “Clara Haskil” di Vevey. Steven Osborne si esibisce in concerto con le orchestre di tutto
il mondo, dai Berliner Symphoniker ai Wiener Symphoniker, dal Salzburg Mozarteum alla Finnish Radio Symphony,
dalla Bergen Philharmonic alla Sydney Symphony, dalla Hong Kong Philharmonic alla Dallas Symphony Orchestra
collaborando con grandi direttori quali Christoph von Dohnanyi, Vladimir Ashkenazy, Ludovic Morlot, Leif Segerstam,
Andrew Litton, Ingo Metzmacher, Vladimir Jurowski e Jukka-Pekka Saraste. Nel Regno Unito suona regolarmente
con le principali orchestre, in particolare London Philharmonic, City of Birmingham Symphony, Philharmonia e BBC
Philharmonic. I suoi concerti sono spesso trasmessi dalla BBC e ogni anno il pianista suona alla Wigmore Hall ed è
ospite abituale ai londinesi “Proms” estivi. Ha suonato nelle sale da musica più famose al mondo: Konzerthaus Vienna,
Concertgebouw Amsterdam, Philharmonie Berlino, Musikhalle Amburgo, Palais des Beaux Arts Bruxelles, Suntory
Hall Tokyo, Kennedy Center Washington e Carnegie Hall New York. I suoi partner per la musica da camera sono
Alban Gerhardt, Paul Lewis, Dietrich Henschel e Alina Ibragimova. Ha vinto molti premi grazie alle sue registrazioni per
l’etichetta Hyperion. Oltre al Gramophone Award nel 2009 (Britten), la sua registrazione dei “24 Preludi” di Rachmaninov
è stata candidata per un altro Gramophone Award e ha vinto un Schallplattenpreis oltre ad essere scelta come
“Editor’s Choice” da Gramophone, BBC Music Magazine, International Record Review, Musical Opinion e The Daily
Telegraph. Il suo doppio CD contenente le opere di Tippett è stato candidato per un BBC Music Magazine Award
mentre quello dei“Vingt regards sur l’enfant Jésus” di Messiaen è stato candidato sia per un Gramophone Award che
per un Schallplattenpreis in Germania. Altre registrazioni includono tutti i “Préludes” di Debussy, l’integrale per piano di
Ravel, le “Bagatelle” e alcune sonate di Beethoven tra le quali la “Waldstein” in programma, pezzi solistici di Alkan, le
“Harmonies poetiques et religieuses” di Liszt, e pezzi solistici di Kapustin anch’essi candidati per uno Schallplattenpreis.
Le ultime registrazioni sono i “Quadri di una esposizione” di Musorgskij e l’integrale dei lavori per piano e orchestra di
Stravinskij con la BBC Scottish diretta da Ilan Volkov.
Musica e Balletto
61
6 Dicembre, ore 21 (fuori abbonamento)
in collaborazione con International Music and Arts
GIOVANNI ALLEVI, pianoforte
PIANO SOLO
Compositore, direttore d’orchestra e pianista, GIOVANNI ALLEVI ha una laurea con lode in Filosofia e due diplomi di
Conservatorio, conseguiti con il massimo dei voti in Pianoforte e Composizione, ma afferma: “Attraverso la musica
vedo il mondo con gli occhi di un bambino”. Sul palco veste in jeans e scarpe da tennis, non per rinnovare il “look”
del musicista classico, ma per sentirsi completamente se stesso: per lui, quello che conta sono le note, tutto il resto è
superfluo. Così Allevi diventa un fenomeno sociale, l’enfant terrible entrato in polemica con il mondo accademico. Sta
di fatto che le nuove generazioni affollano i suoi concerti e con esse ha instaurato un rapporto privilegiato, e, come
lui afferma, “misterioso”. Le sue composizioni intenderebbero tratteggiare i canoni di una nuova “Musica Classica
Contemporanea”, attraverso un linguaggio colto ed emozionale, che prende le distanze dall’esperienza dodecafonica e
minimalista, per affermare una nuova intensità ritmica e melodica europea fondata sulle forme della tradizione classica
infuse dei suoni del presente. Tanti i concerti e le sue tournées internazionali. Tra gli ultimi successi in ordine di tempo
vale la pena di ricordare: la direzione delle proprie musiche eseguite dalla China Philharmonic Orchestra nel concerto
alla Città Proibita di Pechino durante le Olimpiadi 2008, il debutto alla Carnegie Hall di New York ad apertura del tour
americano, il concerto di pianoforte solo per il Teatro San Carlo in Piazza del Plebiscito a Napoli di fronte a undicimila
persone e il concerto all’Arena di Verona in cui ha diretto la propria musica per orchestra sinfonica alla guida della “All
Stars Orchestra”, (un’orchestra di 90 elementi scelti tra i virtuosi dei più importanti ensemble musicali del mondo), di
fronte ad un pubblico di oltre dodicimila persone (da cui è tratto il CD/DVD Allevi&All Stars Orchestra). Nel 2012, dopo
il rientro dalle Olimpiadi di Londra, dove è stato chiamato per la seconda volta consecutiva a rappresentare la musica
italiana, ha registrato il suo primo concerto per violino e orchestra, inserito nel suo nuovo album di composizioni
sinfoniche “Sunrise” uscito su etichetta Bizart/Sony Music, che nel novembre 2012 ha eseguito alla guida dell’Orchestra
del Teatro Carlo Felice con il violinista Mariusz Patyra, già vincitore del Premio Paganini. Allevi è anche scrittore di
successo: per Rizzoli ha pubblicato nel 2008 “La musica in testa” e “In viaggio con la Strega” e nel 2011 il manifesto
estetico “Classico ribelle”.
Musica e Balletto
63
12 Dicembre, ore 21
RUDOLF BUCHBINDER, pianoforte
BEETHOVEN
Sonata n. 3 in do magg. op. 2 n. 3
Sonata n. 8 in do min. op. 13 “Patetica”
Sonata n. 6 in fa magg. op. 10 n. 2
Sonata n. 23 in fa min. op. 57 “Appassionata”
RUDOLF BUCHBINDER è oggi uno dei grandi pianisti della scena internazionale, ospite regolare delle più importanti
orchestre e Festival. Il repertorio è molto vasto e include anche numerose opere del Ventesimo Secolo. L’artista dà
grande rilievo al lavoro meticoloso dello studio delle fonti: è proprietario di più di 35 edizioni complete delle Sonate di
Beethoven e ha un’importante collezione di prime edizioni e di documenti originali. Inoltre possiede copie autografe
delle partiture e delle parti per piano dei due Concerti per pianoforte di Brahms. Più di 100 dischi testimoniano la
vastità del repertorio: fondamentale l’incisione di tutte le opere pianistiche di Haydn, premiata con il Grand Prix du
Disque e “Waltzing Strauss” un CD di trascrizioni per pianoforte. Oggi Buchbinder predilige le incisioni dal vivo,
preferenza testimoniata dal CD dei due concerti di Brahms (Royal Concertgebouw Orkest/Nikolaus Harnoncourt) e
da due DVD con 6 Concerti di Mozart, direttore e solista con i Wiener Philharmoniker, registrato nel 2006 durante le
Wiener Festwochen. Nel novembre 2010 di nuovo i Concerti di Brahms con la Israel Philharmonic Orchestra e Zubin
Mehta e nel maggio 2011 i Concerti di Beethoven, direttore e solista, con i Wiener Philharmoniker, registrati dal vivo
in CD e DVD al Musikverein. Per Buchbinder è di fondamentale importanza l’interpretazione del “Nuovo Testamento”
del repertorio pianistico: il ciclo delle 32 Sonate per pianoforte di Beethoven, eseguite fino ad oggi in numerose città
fra cui Monaco, Vienna, Amburgo, Zurigo, Milano e Buenos Aires. Primo artista in assoluto ad essere invitato “in
résidence” alla Staatskapelle di Dresda, ha effettuato con la celebre orchestra numerose tournée ed ha eseguito le
32 Sonate di Beethoven, registrate live dalla Sony e pubblicate nel maggio 2011. Dal 2007, anno della fondazione,
è Direttore Artistico del Grafenegg Festival, nei pressi di Vienna, Festival che in pochi anni si è affermato come uno
dei più importanti d’Europa. Nella sua biografia “da Capo” con la prefazione di Joachim Kaiser, l’artista presenta in
modo originale la vita di uno dei più importanti pianisti contemporanei. Molto interessante la consultazione del sito
www.buchbinder.net che consente anche di ascoltare numerose registrazioni. Nel 2012 ha vinto il prestigioso “Echo
Klassik Award” nella categoria “Instrumentalist of the Year”.
Musica e Balletto
65
14 Dicembre, ore 21
ORCHESTRA SINFONICA NAZIONALE UCRAINA
CORO ACCADEMICO NAZIONALE UCRAINO “DUMKA”
THEODORE KUCHAR, direttore
YEVHEN SAVCHUK, direttore del coro
OKSANA KRAMAREVA, soprano, ALLA POZNIAK, mezzosoprano,
MIHAIL TISHENKO, tenore, TARAS SHTONDA, basso
VERDI
I Vespri Siciliani. Ouverture
WAGNER
I Maestri Cantori di Norimberga. Ouverture
BEETHOVEN
Sinfonia n. 9 in re min. op. 125 “Corale”
L’ORCHESTRA SINFONICA NAZIONALE UCRAINA, costituita nel 1918, è una delle migliori orchestre sinfoniche dell’Europa
orientale e dal 1999 è diretta stabilmente da Volodymyr Sirenko. Tra i direttori che hanno lavorato con la orchestra dalla
fondazione ad oggi spiccano i nomi di Stokovsky, Markevitch, Sanderling, Mravinskij, Kondrashin, Svetlanov, Rozhdestvensky.
Tra i solisti, Rubinstein, Menuhin, Stern, D. Oistrach, Richter, Rostropovich, Gilels, Kogan, Kremer. Grandi compositori le
hanno affidato la prima esecuzione delle proprie opere, tra cui Prokofiev, Šostakovič e Khachaturian. L’orchestra ha ottenuto
un vasto riconoscimento internazionale in un periodo relativamente breve. Ha registrato più di 80 CD, soprattutto per Naxos,
con vario repertorio ucraino e internazionale, il più vasto mai registrato da un’orchestra dell’ex-URSS. Eseguono regolarmente
le sinfonie di Beethoven, Brahms, Schubert, Bruckner, Čajkovskij, Rachmaninov, Skriabin, Prokofiev e Šostakovič oltre a
varia musica contemporanea. L’attuale programmazione prevede varie tournée in tutta Europa, Australia e Hong Kong.
Il CORO ACCADEMICO NAZIONALE UCRAINO “DUMKA”, fondato nel 1919, è la formazione corale più prestigiosa
dell’Ucraina, specializzata nell’esecuzione di concerti “a cappella” e “corali/sinfonici”. Il suo organico è di 80 componenti,
selezionati molto rigorosamente tramite concorso nazionale. L’attività annuale prevede circa 200 concerti a Kiev e in
numerosi tour in Ucraina e all’estero dove si è esibito con programmi a cappella e con orchestra in prestigiose sale quali
Concertgebouw di Amsterdam, Philharmonie di Berlino, Herkules Saal di Monaco di Baviera, Gewandhaus di Lipsia,
Palau de la Musica di Barcellona e Valencia, Teatro Monumental di Madrid, Royal Albert Hall di Londra, Sala Verdi del
Conservatorio di Milano, Auditorium Pio di Roma. Collabora, per i programmi corali/sinfonici, principalmente con l’Orchestra
Sinfonica Nazionale Ucraina con la quale ha eseguito tutto il repertorio principale per coro e orchestra tra cui la Sinfonia
n. 9 di Beethoven e il Requiem di Verdi. Yevhen Savchuk, Artista Emerito dell’Ucraina è a capo del Coro da 25 anni.
THEODORE KUCHAR, americano, si è perfezionato con Leonard Bernstein, André Previn, Colin Davis, e Seiji Ozawa ed è
stato assistente di Lorin Maazel nell’orchestra di Cleveland. Nel 1994 è diventato direttore principale della NSOU-National
Symphony Orchestra of Ucraina con la quale ha pubblicato oltre cinquanta CD per le due etichette HNH, Marco Polo e
Naxos, con brani di compositori russi e ucraini come Kalinnikov, Lyatoshinsky, Prokofiev, Šostakovič, Čajkovskij, Glazunov.
È stato direttore ospite della BBC Symphony, BBC National Symphony Orchestra of Wales, Israel Symphony Orchestra,
Prague Symphony Orchestra, Munich Philharmonic e direttore principale della Janacek Philharmonic Orchestra, con cui
ha anche registrato numerosi CD dedicati a Nielsen, Dvorak e Smetana. Attualmente è direttore principale della Orquesta
Sinfonica del Venezuela.
Musica e Balletto
67
21 Dicembre, ore 21
BALLETTO DEL SUD
“La Sagra della Primavera”
“Oedipus Rex”
musiche di Igor Stravinskij
coregrafie di Fredy Franzutti
La serata consente di celebrare, in modo originale, i cent’anni della prima, tumultuosa, rappresentazione del 29 maggio
1913 del “Sacre” e, al tempo stesso, dà inizio al ciclo “tebano” che avrà seguito nelle parole di “Apocalisse” a gennaio
e di “Antigone” a febbraio.
La coreografia ripercorre e rielabora il soggetto originale del balletto creato da Vaclav Nižinskij nel 1913 sulle note di Igor
Stravinskij: un rito sacrificale pagano che si svolgeva all’inizio della primavera, durante il quale un’adolescente veniva
scelta per ballare sino alla morte con lo scopo di propiziare la benevolenza degli dei in vista della nuova stagione.
Franzutti traspone geograficamente la vicenda nell’Italia più retriva e arcaica del meridione, dove gli echi del rapporto
con la cultura ortodossa hanno lasciato solchi ancora percepibili. La drammaturgia si basa sul naturale accostamento
del soggetto originale al fenomeno del tarantismo (manifestazione isterica convulsiva provocata dal morso di ragni),
che vedeva la donna punta dalla tarantola danzare fino allo sfinimento per esorcizzare il male del veleno e che trova
riferimenti e citazioni nella cultura popolare precipua del Salento. Una lettura che Franzutti ritiene possa trovare,
agilmente e senza forzature, dei legami coerenti con la musica di Stravinskij che intendeva ricreare un mondo barbarico
e primitivo, un clima rituale pagano sfociante in una tumulto demoniaco. Il nuovo allestimento si inserisce coerentemente
nella programmazione del Balletto del Sud che ha voluto valorizzare la propria matrice culturale proponendo riletture
di classici con ambientazioni che sfruttassero le potenzialità caratteristiche di una cultura, quella salentina, che nella
tradizione popolare ha sempre avuto un grande rapporto con la danza e con il movimento.
Così “Oedipus Rex”, che fa riferimento alle tragedie di Sofocle “Edipo Re” e “Antigone” e accenna ai “Sette a Tebe” di
Eschilo, è ambientato nel sud di un paese del mediterraneo già appartenuto alla magna Grecia. La situazione, i caratteri
e il senso della vicenda rimangono invariati: lo scenario della campagna, siciliana come salentina, con i suoi echi classici
rinnova la forza del dramma. Si animano scene di donne vestite di nero che condividono il dolore e la vergogna di
Giocasta, di uomini che combattono per la supremazia sulla propria terra. Sentori di magia, oracoli e sospetti. Immagini
forti di gente che vive la campagna assetata d’acqua e insieme rigogliosa, spaccata dal sole e bagnata dalle lacrime dei
pianti di una madre. La tesi è l’analisi dei ruoli familiari nella cultura meridionale: la figura del padre, da sconfiggere per
“affermare” la propria identità; il desiderio spesso di totale identificazione del figlio con la propria madre (il complesso
di Edipo); il senso del peccato insostenibile (fino al suicidio); la superstizione e l’impersonalità della colpa.
Musica e Balletto
69
22 Dicembre, ore 21 (fuori abbonamento)
MICHAEL SMITH & VIRGINIA GOSPEL MINISTRIES
Michael Smith, pianoforte, voce
Ciara Parker, voce
Slater Johnson, voce
Elizabeth Terrell, voce
Brandon Knight, voce
Margarita Rodarte, voce
GOSPELS & SPIRITUALS
Nato a Charleston, South Carolina (USA), in una famiglia di radicate tradizioni Spiritual, Michael Smith risiede in
Virginia dove è attivo come pianista, cantante, compositore e produttore. È considerato uno dei principali Minister
of Music dell’area di Norfolk, dove esercita presso la Gethsemane Community Baptiste Church insegnando canto e
piano. Ha raggiunto nel 2005 la fama nazionale con il suo primo disco da solista “Worship of a Redeemed Man” dove
mescola sapientemente sonorità spiritual, soul e gospel contemporaneo. Nel 2010 pubblica “Bigger Than I Imagined”,
ampiamente influenzato anche dal suo primo contatto con il pubblico europeo, che lo ha fortemente incoraggiato e
motivato. Grazie alla sua profonda conoscenza della musica sacra in genere, del gospel e di altre musiche di ispirazione
cristiana, Michael Smith riesce a coinvolgere il pubblico toccandone le diverse sensibilità. Nel corso della sua carriera
si è esibito negli Stati Uniti, in Canada e in Europa.
Musica e Balletto
71
11 Gennaio, ore 21
COMPAGNIA DELLA RANCIA
GIAMPIERO INGRASSIA
“Frankenstein Junior”
testo di Mel Brooks e Thomas Meehan
musica e liriche di Mel Brooks
coreografie e regia originali di Susan Stroman
traduzione e liriche italiane Franco Travaglio
adattamento Saverio Marconi e Michele Renzullo
con Giulia Ottonello, Mauro Simone, Altea Russo, Valentina Gullace, Fabrizio Corucci, Felice Casciano, Davide Nebbia,
Roberto Colombo, Michele Renzullo, Giorgio Camandona, Paola Ciccarelli, Francesca di Cresce, Anna Bodei
regia di Saverio Marconi
regia associata Marco Iacomelli
“Si-può-fare!”, “Rimetta a posto la candela”, “Potrebbe essere peggio… potrebbe piovere”, “Diventerà molto popolare”:
sono solo alcune delle esilaranti battute entrate nella memoria degli appassionati di “Frankenstein Junior”, il film dal quale
lo stesso Mel Brooks ha tratto il musical che ha conquistato anche le platee italiane nella scorsa stagione. Considerato
una delle migliori cento commedie americane di tutti i tempi, girato nel 1975 con uno stile ispirato agli anni ’20 (omaggio
ai classici horror della Universal), “Frankenstein Junior” è una parodia del celebre “Frankenstein” di J. Whale e delle
numerose pellicole dedicate alla creatura di Mary Shelley. Il film, premiato dal pubblico che lo ha consacrato come
il cult movie per eccellenza, con oltre 500.000 copie vendute è il “classico” in DVD di maggior successo della storia
dell’home video in Italia. Il genio di Mel Brooks, dopo “Per favore non toccate le vecchiette/The Producers”, è tornato
così dal cinema al teatro con una commedia musicale in scena a Broadway per 485 repliche all’Hilton Theatre dal 2007
al 2009. La versione italiana diretta da Saverio Marconi con la regia associata di Marco Iacomelli, ripropone l’atmosfera
della straordinaria fotografia “in bianco e nero” del film con il tocco colorato di veri e propri “numeri” divertentissimi, su
tutti quello tra Frankenstein e il Mostro sulle note di “Puttin’ on the Ritz” di Irving Berlin. Tradotto in italiano da Franco
Travaglio, “Frankenstein Junior” porta anche a teatro la comicità del film, sottolineata dalle musiche originali composte
dallo stesso Mel Brooks. L’atmosfera del castello di Victor Von Frankenstein, del laboratorio e degli altri ambienti è
ricreata dalle scenografie disegnate da Gabriele Moreschi mentre le coreografie di Gillian Bruce, che spaziano dal
tip-tap all’energia del travolgente quadro “Transilvania Magica”, esaltano il ritmo dei numeri musicali e ripropongono,
in un mix perfetto di tecnica, virtuosismi e interpretazione, la comicità che accompagna gli spettatori in due ore di
spettacolo. Più di 700 candidati si sono presentati alle audizioni per giocarsi la chance di poter interpretare uno dei
celebri personaggi che hanno fatto del film di Mel Brooks un vero cult. Sul palco, al fianco del protagonista Giampiero
Ingrassia, nei ruoli principali Giulia Ottonello, dalle straordinarie capacità vocali unite a un naturale talento comico,
interpreta Elizabeth, viziata ed egocentrica fidanzata di Frederick. Igor è interpretato da Mauro Simone, servo fedele
al Castello e disinvoltamente incurante della propria gobba. La sinistra e misteriosa Frau Blücher, il cui nome incute
terrore persino ai cavalli, governante al castello e detentrice dei segreti di Victor Von Frankenstein ha il volto di Altea
Russo, mentre Valentina Gullace è l’esplosiva Inga, giovane transilvana assistente devota di Frederick, incurante della
propria straordinaria e sensuale bellezza. Il baritono Fabrizio Corucci è il Mostro, l’imponente creatura riportata in vita
grazie agli esperimenti del Dottor Frankenstein.
Musica e Balletto
73
18 Gennaio, ore 21
BUDAPEST STRINGS CHAMBER ORCHESTRA
ČAJKOVSKIJ
Serenata per archi op. 48
SCHUBERT/MAHLER
Quartetto in re min. n. 14 D810 “La morte e la fanciulla”
(trascrizione per orchestra d’archi)
Fondata nel 1977, la BUDAPEST STRINGS CHAMBER ORCHESTRA è composta dai laureati dell’Accademia di Musica
“Franz Liszt” di Budapest. Nel 1982 l’orchestra vince il Concorso Internazionale per Orchestra da Camera di Belgrado.
Dal 1983 si esibisce nella Sala Grande dell’Accademia di Musica “Franz Liszt” e nelle più importanti sale da concerto
di Budapest e dell’Ungheria. Del 1995 organizza il Festival Internazionale “Haydn” di Fertőd nello splendido Castello
Esterhazy con la partecipazione di musicisti quali Andrea Rost, Jenő Jandó, Miklós Perényi, András Ágoston e Irena
Grafenauer. L’orchestra costituisce oggi uno dei gruppi leader a livello internazionale e collabora con Zoltán Kocsis,
Kristof Barati, Josef Suk, Maria Kliegel, Peter Frankl, Stefan Vladar, Paula Robison, Guy Touvron. Suona regolarmente
nelle più prestigiose sale da concerto d’Europa, Stati Uniti, Sud America e Giappone e partecipa ai festival internazionali
di musica quali Budapest Spring Festival, Estate Carinzia, Norwich, Canterbury, Festival Vallonia. I concerti sono spesso
trasmessi in diretta radio e tv. Numerose sono le incisioni per Hungaroton, Nuova Era, Naxos, Laserlight, Capriccio. Ha
un contratto in esclusiva con la Delta Music per la quale ha registrato oltre 40 CD. Da menzionare la prima registrazione
mondiale delle “Sinfonie Concertanti” di Johann Christian Bach. Dal 2009 l’orchestra presenta una serie di concerti
esclusivi, la cosiddetta Serie Reale, nella Grande Sala dell’Hotel Corinthia di Budapest. In quest’ambito sono stati
invitati importanti artisti ungheresi come Andrea Rost, Miklos Perenyi, Vilmos Szabadi. L’orchestra partecipa attivamente
alla vita culturale ungherese ed attrae il pubblico e le giovani generazioni con idee innovative presentando spesso
interpreti emergenti e compositori di talento. Nel 2001 all’orchestra è stato assegnato il Premio Bartók-Pásztori, una
delle più alte onorificenze musicali in Ungheria. Nel 2006 ha ricevuto il premio artistico della Società Club Ungherese
e nel 2008 un premio speciale da Artisjus. Il leggendario violoncellista Károly Botvay, presente a Savona nel concerto
del 1991, è il direttore artistico dell’Ensemble.
Musica e Balletto
75
1 Febbraio, ore 21
BOB VAN ASPEREN, clavicembalo
STEFANO BAGLIANO, flauto dolce
FEDERICO GUGLIELMO, violino
J.S. BACH
Triosonata n. 5 in fa magg. (orig. in do magg.) BWV 529
Allemanda, Corrente, Sarabanda e Giga dalla Partita n. 2 in re min. BWV 1004 per vl. solo
Sonata in do magg. (orig. in la magg.) BWV 1032 per flauto, violino e cembalo
Sonata in mi magg. BWV 1035 per flauto e cembalo
Ciaccona dalla Partita n. 2 in re min. BWV 1004 per clv. solo (trascr. di Bob Van Asperen)
Triosonata n. 3 in re min. BWV 527
BOB VAN ASPEREN, clavicembalista, organista, direttore e grande esperto di musica antica ha studiato clavicembalo con
Gustav Leonhardt ed organo con Albert de Klerk. In qualità di professore del Conservatorio “Sweelinck” di Amsterdam
e di numerose accademie e masterclass estive in Germania, Olanda, Italia, Francia, Inghilterra e Canada, ha insegnato
clavicembalo a tantissimi allievi provenienti da tutto il mondo. Una intensa attività concertistica lo ha portato ad esibirsi
in tutta Europa, negli Stati Uniti ed in Australia. I suoi programmi di concerto testimoniano l’ampia conoscenza della
letteratura del clavicembalo e del clavicordo coprendo tutto il repertorio per tastiera dal XVII al XVIII secolo. Nelle sue
registrazioni per le etichette EMI, Teldec, Sony, Astrée, ecc., ha eseguito brani dei più significativi autori tra i quali Bach,
Couperin, Scarlatti, oltre a musica per clavicordo di autori dei Paesi Bassi. Tra le ultime incisioni figurano l’opera completa
per clavicembalo di Antonio Soler e composizioni di J.S. Bach, Couperin e Froberger. Ha ricevuto numerosi premi e
riconoscimenti di grande pregio, tra cui Edison Award (1979), Prix Cecilia (Belgio), Timbre d’Argent e Diapason d’Or.
STEFANO BAGLIANO si è diplomato al Conservatorio “Pollini” di Padova e perfezionato in flauto dolce e musica antica
con F. Brüggen, K. Boeke, W. Van Hauwe e P. Memelsdorff. Ha eseguito più di seicento concerti in veste di solista
per prestigiosi festival e istituzioni in USA, Canada, Cina, Israele e tutta Europa. È fondatore e direttore del Collegium
Pro Musica, con cui si è esibito dirigendo celebri cantanti come Emma Kirkby, Roberta Invernizzi e Catherine King. In
qualità di solista con orchestra ha suonato, fra l’altro, con Moscow Chamber Orchestra, Alaria Ensemble di New York,
Les Boreades di Montreal, Mainzer Kammerorchester, L’Arte dell’Arco, Ensemble Baroque de Nice. Come solista ha
effettuato oltre 20 incisioni per Brilliant, Stradivarius, Dynamic, Musicaphon, ASV Gaudeamus, Tactus, Nuova Era,
ottenendo riconoscimenti dalla critica europea e americana, registrando musiche di Vivaldi, Telemann, Bach, Fiorenza,
Sammartini, Marcello. È docente di flauto dolce presso il Conservatorio “Pedrollo” di Vicenza.
FEDERICO GUGLIELMO si è diplomato al Conservatorio “B. Marcello” di Venezia ed ha poi frequentato masterclass con
Salvatore Accardo, Vladimir Spivakov e Isaac Stern. Ha vinto numerosi premi in concorsi internazionali (Parigi, Londra,
Toronto e “Vittorio Gui” di Firenze). Incoraggiato da Christopher Hogwood si è presto dedicato allo studio della prassi
esecutiva ed all’esecuzione su strumenti barocchi e classici. È presente regolarmente nelle maggiori sale ed in festival
in Italia ed in tutto il mondo. Dirige (esibendosi anche quale solista) orchestre quali The Academy of Ancient Music
a Londra, The Handel & Haydn Society a Boston, la Tokyo Chamber Orchestra, l’Orchestra da Camera di Mantova.
Nel 1994 ha fondato L’Arte dell’Arco, gruppo specializzato nella musica veneziana del Sei-Settecento. Ha registrato
150 cd per Decca, Deutsche Harmonia Mundi, Sony/BMG, Chandos, ASV Gaudeamus, CPO, Brilliant, Stradivarius,
Tactus, Dynamic e Rai Trade ottenendo grandi riscontri dalla critica internazionale (Diapason d’Or, Gramophone e
Fono Forum) e per due volte il Premio Internazionale del Disco “A. Vivaldi” di Venezia.
Musica e Balletto
77
8 Febbraio, ore 21
PAUL LEWIS, pianoforte
BACH/BUSONI
Corale “Nun komm’ der Heiden Heiland” BWV 659
BEETHOVEN
Sonata n. 13 in mi bem. magg. op. 27 n. 1 “Sonata quasi una fantasia”
BACH/BUSONI
Corale “Ich ruf’ zu dir, Herr Jesu Christ” BWV 639
BEETHOVEN
Sonata n. 14 in do diesis min. op. 27 n. 2 “Chiaro di luna”
LISZT
“Schaflos! Frage und Antwort”; Unstern; Richard Wagner-Venezia
MUSORGSKIJ
Quadri di un’esposizione
PAUL LEWIS ha studiato con Ryszard Bakst alla Chethams School of Music e con Joan Havill alla Guildhall School of
Music and Drama di Londra, e prima, privatamente con Alfred Brendel. Considerato internazionalmente come uno dei
migliori artisti della sua generazione, ha ottenuto, tra i molti premi, il “Royal Philharmonic Society’s Instumentalist of the
Year Award”, il “South Bank Show Classical Music Award”, il “Diapason d’Or” dell’anno in Francia, due premi “Edison” in
Olanda, il 25° “Premio Internazionale Accademia Musicale Chigiana” a Siena, il “Preis Der Deutschen Schallplattenkritik”
e tre premi “Gramophone”, incluso il “Disco dell’anno” 2008. La sua esecuzione integrale, in prestigiose sale europee
e in Nord America, e la registrazione per Harmonia Mundi delle Sonate, Concerti e “Variazioni Diabelli” di Beethoven
hanno ottenuto unanime apprezzamento in tutto il mondo culminando, nel 2010, con l’invito, primo pianista nella storia
dei londinesi “BBC Proms”, ad eseguire tutti i Concerti nella stessa stagione. Oltre ai “Proms” è regolarmente ospite
in molte importanti sale da concerto e Festival, incluso la “Schubertiade” di Schwarzenberg, il Festival La Roque d’
Antheron, il Klavier Festival Ruhr e il Festival di Lucerna. Ha un legame particolare con la Wigmore Hall di Londra dove
è apparso in più di 50 occasioni. Ha suonato con le maggiori orchestre mondiali: tutte le grandi orchestre inglesi, Los
Angeles Philharmonic, Chicago Symphony, Leipziger Gewandhaus, Bamberger Symphoniker, Wiener Symphoniker,
Mahler Chamber Orchestra, Australian Chamber Orchestra, Sidney e Melbourne Symphony e con prestigiosi direttori
quali Sir Colin Davis, Bernard Haitink, Christoph von Dohnanyi, Sir Charles Mackerras, Wolfgang Sawallisch, Sir
Andrew Davis, Dimitri Kitajenko, Daniel Harding, Adam Fischer, Emmauel Krivine e Armin Jordan. I recital lo hanno visto
protagonista in importanti sale come Royal Festival Hall a Londra, Toppan Hall a Tokyo, Symphony Centre di Chicago,
Concertgebouw di Amsterdam, Tonhalle di Zurigo, Auditorio Nacional di Madrid, Kennedy Centre di Washington e
Konzerthaus di Vienna. Le ultime registrazioni sono state le “Variazioni Diabelli” di Beethoven, lo “Schwanengesang”
di Schubert con Mark Padmore e alcune Sonate di Schubert. Tra i prossimi impegni per la stagione 2013/14 concerti
con Boston Symphony Orchestra e Andris Nelsons, New York Philharmonic e Chicago Symphony Orchestra con
Christoph von Dohnanyi, London Symphony Orchestra e New Japan Philharmonic con Daniel Harding, tournée in
Asia con Czech Philharmonic e Jiri Belohlavek e recitals alla Royal Festival Hall di Londra e alla Carnegie Hall di New
York. Tra le prossime incisioni il “Concerto in re minore” di Brahms con Daniel Harding e Swedish Radio Symphony
Orchestra e i “Quadri di una esposizione” di Musorgskij.
Musica e Balletto
79
21 Febbraio, ore 21
TEATRO LIBERO
CORRADO D’ELIA
“Io, Ludwig van Beethoven”
progetto e regia di Corrado D’Elia
consulenza e scelte musicali di Andrea Finizio e Monica Serafini
È raro che qualcuno si “cimenti” a portare Beethoven sul palcoscenico. Lo ha fatto, nel nostro teatro, Glauco Mauri nel
1994 con un viaggio tra i “Quaderni di conversazione” che molto dava alla parola e meno alla musica. Corrado D’Elia
ha, invece, ideato nel 2013 uno spettacolo in cui i due mezzi espressivi cercano, e trovano, un equilibrio. A conclusione
di una stagione che vede eseguire la “Nona” e le principali sonate per pianoforte dalla “Patetica” alla “Waldstein”, dal
“Chiaro di luna” all’“Appassionata”, la generosa testimonianza d’affetto di D’Elia per Beethoven ci porta a riflettere
anche sulla vicenda umana del grande musicista.
“Ludwig van Beethoven è uno dei più grandi geni musicali mai esistiti. Non si può comprendere il genio con occhi
normali, non rientra in nessuna categoria e la sua complessità non si può afferrare. Indagarne la vita vuol dire accostarsi
ad altezze umanamente insolite, rubarne per un istante la grandezza e la follia per raggiungere ebbrezze ed emozioni
insperate. Così, partendo da una passione antica, ci accostiamo a Beethoven con emozione per indagarne non solo
i tanti misteri, la sordità, i rapporti col padre e con il suo tempo, il suo talento, gli amori, profondi e contrastati, le sue
durezze, ma soprattutto la sua musica... la sua musica immortale. E quella Nona Sinfonia, quei quattro movimenti così
conosciuti e amati che hanno cambiato la storia della musica per sempre. Perché Beethoven aspettò dieci anni per
comporre la Nona? Avendo la musica già in testa... Cosa successe in quei dieci anni? Cosa cambiò nel mondo che
lo circondava e cosa successe dentro di lui, e soprattutto, come si preparò alla serata della prima rappresentazione,
a Vienna, il 7 maggio del 1824?” (Corrado D’Elia)
Attore e regista, Corrado d’Elia è nato a Milano, dove ha studiato teatro alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi.
Nel 1995 ha fondato il progetto Teatri Possibili che comprende un circuito, la compagnia, la scuola di teatro e la società
di organizzazione e produzione teatrale. Ha debuttato come regista d’opera al Wexford Opera Festival 2000 con la
“Conchita” di Riccardo Zandonai, direttore Marcello Rota. Nel 2010 ha ricevuto il Premio della Critica Italiana come
una delle figure più complete dell’attuale panorama teatrale italiano.
Musica e Balletto
81
22 Febbraio, ore 21 (fuori abbonamento)
in collaborazione con International Music and Arts
ANGELO BRANDUARDI
“TOUR 2014”
ANGELO BRANDUARDI, ospite nel 2000 con il francescano “Infinitamente piccolo”, proviene da una formazione
classica essendosi diplomato, a soli sedici anni, in violino al Conservatorio di Genova. Trasferitosi a Milano per studiare
filosofia, conosce un intellettuale del calibro di Franco Fortini e inizia a suonare e cantare, sovente come “spalla”
dei gruppi “progressive” dell’epoca (Orme, Banco). Nel 1976 con “Alla fiera dell’Est” ottiene un grande successo,
sia di critica, che gli conferisce il suo premio annuale, sia di pubblico, che lo gratifica di importanti esiti commerciali
(alla fine, le copie vendute saranno oltre tre milioni). Soprattutto, Branduardi qui trova il proprio stile, un folk revival
in cui il pop si mescola a certi modelli della musica classica e barocca. La sua immagine di moderno menestrello
si precisa nel fortunato “Cogli la prima mela” (1979), in cui qualità e fruibilità vanno di pari passo e che dà inizio ai
tour in Germania, Francia e Inghilterra. Da allora Branduardi ha realizzato molte incisioni e colonne sonore. In questa
sede ci piace sottolineare il percorso che lo ha portato alla reinvenzione e riproposizione della musica “colta” dal
Trecento al Seicento inoltrato e che con il nome di “Futuro Antico” dal 1996, per il momento in sette tappe, e con la
collaborazione della studiosa e liutista Francesca Torielli, lo ha portato dalla musica sacra e profana del Trecento e del
primo Rinascimento a Mainerio, da Monteverdi e Castaldi alla corte dei Gonzaga di Mantova a Dalza e Tromboncino per
la Serenissima Venezia, fino a Landi, Cara e Kapsberger per il Carnevale Romano. Musicista colto, violinista di sicuro
talento, Branduardi s’è ricavato un posto non secondario nella vicenda della canzone d’autore nazionale conquistando
anche le platee di mezza Europa.
Musica e Balletto
83
1 Marzo, ore 21
RACHEL KOLLY D’ALBA, violino
CHRISTIAN CHAMOREL, pianoforte
BEETHOVEN
Sonata n. 4 in la min. op. 23
SCHUMANN
Sonata n. 2 in re min. op. 121
FAURÈ
Sonata n. 1 in la magg. op. 13
WAXMAN
Fantasia sulla “Carmen” di Bizet
RACHEL KOLLY D’ALBA è considerata oggi la violinista svizzera di maggior talento e la sua carriera sta progressivamente
acquisendo un prestigio internazionale. Ha debuttato come solista a 12 anni e ha già collaborato con la BBC
Philharmonic, Orchestra Sinfonica della RAI, Orquesta Sinfonica de Sevilla, NHK di Tokyo, Orchestra Sinfonica di
Milano “Verdi”, Lausanne Chamber, Berne Symphony, Orchestra della Radio Svizzera Italiana. I prossimi impegni la
vedono con la Rotterdam Philharmonic, Hessischer Rundfunk Sinfonieorchester di Francoforte, WDR Orchester di
Colonia e Bournemouth Symphony. Suona in recital con il pianista Christian Chamorel ai festival di Gstaad, Schleswig
Holstein, Menton, Buenos Aires e Festival delle Fiandre. Incide per Warner Classics e “French Impressions”, dedicato
a musiche di Saint-Saëns, Chausson, Ravel e Ysaÿe dirette da Jean-Jacques Kantorow e John Axelrod ha vinto il
“Supersonic Award” 2011 della rivista Pizzicato ed è stato premiato come “Best Recording of the Year in the Concerto
category” agli International Classical Music Award 2012 (ICMA). L’ultima incisione, “American Serenade”, con musiche
di Gershwin, Bernstein e Waxman vede continuare la collaborazione con John Axelrod e l’Orchestre National des Pays
de la Loire. ed ha ottenuto il premio “Supersonic” della rivista Pizzicato, 5 stelle da Diapason e 5 stelle dal BBC Music
Magazine. Rachel Kolly d’Alba ha studiato al Conservatorio di Losanna dove ha ottenuto a soli 15 anni il diploma di
insegnamento per il violino e la musica da camera. Ha successivamente studiato con Igor Ozim ottenendo il diploma
di solista. Dal 2011 suona uno splendido Stradivari del 1732.
CHRISTIAN CHAMOREL è uno dei più quotati pianisti e musicisti da camera svizzeri della sua generazione È stato
invitato a suonare alla Musashino Hall di Tokyo, alla Konzerthaus di Berlino, alla Tonhalle di Zurigo, al Prinzregententheater
di Monaco, al Palau de la Musica di Valencia, alla Wigmore Hall di London, al “Klavierfestival Ruhr”, al Yehudi Menuhin
Festival di Gstaad e alle “Serres d’Auteuil” di Parigi. Come solista ha suonato con formazioni quali Orchestre de
Chambre de Lausanne, Orchestre de la Suisse Italienne, Orquesta de Valencia e “Bach Collegium” di Monaco e come
accompagnatore in recital ha collaborato con Pierre Amoyal, Ann Murray, Philip Langridge e Rachel Kolly d’Alba. Ha
studiato al Conservatorio di Losanna e si è perfezionato alla “Musikhochschule” di Monaco con Gerhard Oppitz e a
quella di Zurigo con Homero Francesch. È stato premiato in Concorsi Internazionali quali “Prize Iturbi” di Valencia,
“Gian Battista Viotti” di Vercelli, “Beethoven” di Vienna e “Konzertgesellschaft” di Monaco. Ha inciso due CD dedicati a
Liszt e uno a Schumann, molto apprezzati dal pubblico e dalle riviste specializzate. Dal 2007 insegna al Conservatorio
di Ginevra.
Musica e Balletto
85
Operetta 2013/14
5 Dicembre, ore 21
COMPAGNIA CORRADO ABBATI
“Cantando sotto la pioggia”
musical di Nacio Herb Brown
coproduzione e allestimento Upstage Designs-London
con Corrado Abbati
adattamento e regia di Corrado Abbati
“Cantando sotto la pioggia”, il più grande e il più amato di tutti i musical sul grande schermo, è la nuova produzione della
Compagnia Corrado Abbati. Due ore di piacere continuo, di gioia contagiosa e di musica famosissima. Uno spettacolo
pieno di fascino con gags divertenti, momenti di profondo sentimento ed una forte originalità. Chi ha amato il film con
Gene Kelly sarà coinvolto dall’energia dei vivaci interpreti, dalle impennate coreografiche, dal nuovo e sorprendente
allestimento e da una regia scattante. “Cantando sotto la pioggia” ha dunque tutto ciò che si può desiderare da un
leggendario musical che ci riporterà nell’elegante e affascinante Hollywood di quando il cinema passava al sonoro.
Don, un giovane attore di varietà, decide di tentare la fortuna passando al cinema. Viene ingaggiato per affiancare la
bellissima attrice Lina Lamont in un film muto e la pellicola ottiene uno strepitoso successo. Lina si innamora di Don e
confondendo la finzione con la realtà pensa di costituire con lui una coppia. Quando Don conosce Kathy, una giovane
cantante ballerina e si innamora di lei, la gelosia di Lina è incontenibile e l’attrice cerca con ogni mezzo di fare licenziare
la rivale. Nel frattempo il cinema sta vivendo il passaggio dal muto al sonoro e il produttore, poiché non vuole rimanere
indietro, mette in lavorazione un film sonoro. Le parti principali vengono assegnate a Don e Lina, ma lei ha una voce
inadatta al mezzo cinematografico. Cosmo Brown, amico di Don, propone di infarcire la trama di qualche canzone e
di far doppiare Lina da Kathy. Il film ha un successo clamoroso e gli attori vengono invitati a cantare le canzoni davanti
a un pubblico. Kathy, nascosta dietro una tenda, doppia Lina ma...
Stagione d’Operetta
89
24 Gennaio, ore 21
COMPAGNIA CORRADO ABBATI
“Sogno di un valzer”
Libretto di Felix Dörmann e Leopold Jacobson
musica di Oscar Straus
con Corrado Abbati
adattamento e regia di Corrado Abbati
“Sogno di un valzer” di Oscar Straus è un classico, un affresco dipinto con i diversi stile del valzer: una sorta di simbolo
dell’operetta. Dopo la prima di questo suo lavoro Straus ebbe a dire: “Ho scritto “Sogno di un Valzer” con l’intenzione
di eguagliare i primati della “Vedova Allegra” o, forse anche, di superarli.” Oggi si può ben dire che il successo ha
sempre accompagnato “Sogno di un Valzer” che, sicuramente, merita un posto d’onore nella storia dell’operetta. Si
pensi ad esempio che Hollywood ne produsse una versione con Maurice Chevalier con il titolo “The smiling lieutenant”.
La storia d’amore che, come sempre, è alla base dell’operetta è una storia più vera di altre e dove per arrivare al “...
e vissero felici e contenti” si passa attraverso la breve avventura di una notte, una di quelle che lasciano il segno,
dove l’avventura ha i colori tenui delle illusioni e persino della commozione. Illusione, commozione, gioia sottolineati
dall’incantevole modulazione del valzer. L’azione si svolge... non aspettatevi che vi dica un luogo anche se il luogo
esiste, ma è più un luogo dell’anima: l’azione si svolge ovunque ci sia una donna innamorata di un marito che crede
di amare un’altra e dove quest’altra non sa che lui è sposato. Adesso chiamate Elena la moglie, Niki il marito e Franzi
l’altra e il gioco è fatto, anzi è tutto da fare perché di solito, nelle operette, la “bella e vivace” riesce sempre a coronare
il suo sogno d’amore. Difficile immaginare una vedova allegra che non sposi il principe Danilo, ma in “Sogno di un
Valzer” i sentimenti, le azioni, le reazioni non sono così prevedibili. E allora perché togliervi il gusto della “scoperta”
raccontandovi adesso tutto quello che accadrà: lasciamolo accadere, perché quello che vorrei è emozionarvi e poco
importa se saremo a Vienna o in un immaginario staterello dell’Europa centrale, o nella vostra anima; se i protagonisti
vestono abiti eleganti, divise scintillanti o semplici guêpières. L’importante è che anche una storia che ci sembra lontana
sia, in effetti, a noi così vicina da poter essere vissuta ancora oggi, anzi, che è vissuta ancora oggi e poi c’è la musica,
quella proprio è … un sogno. Lasciamoci emozionare. (Corrado Abbati)
Stagione d’Operetta
91
28 Febbraio, ore 21
TEATRO MUSICA NOVECENTO
“L’acqua cheta”
libretto di Augusto Novelli
musica di Giuseppe Pietri
direttore Stefano Giaroli
regia di Silvia Felisetti
Dopo la prima rappresentazione nel 1920 a Roma de “L’’acqua cheta”, un giornale scrisse, con ragione, che era
nata l’operetta italiana. Non più principesse o viveurs, lustrini o champagne, lusso di palazzi o ambasciate, ma la vita
delle sartine, degli studenti, delle mamme generose, delle piccole borgate di periferia. Protagonista della “svolta” è il
toscano Giuseppe Pietri, nato nel 1886, diplomato al Conservatorio di Milano che, a trent’anni, inizia con successo la
sua carriera di compositore con “Calendimaggio” per arrivare al suo capolavoro “Addio Giovinezza” nel 1915. Molto
vicina alla commedia musicale, con temi noti al grande pubblico (si ricordi “Com’è bello guidare i cavalli”) l’operetta
è ambientata nella campagna toscana e tratta le vicissitudini di una famiglia borghese con momenti corali di forte
impatto spettacolare e visivo, sui quali spicca la Festa di Paese della “Rificolona”. Il pregio della scrittura musicale e
dell’orchestrazione fanno di questa operetta un piccolo gioiello.
Tratta da una commedia di Augusto Novelli, si svolge a Firenze, dove il vetturino Ulisse vive con la moglie Rosa e
due figlie, Ida e Anita; la prima (l’acqua cheta) sembra la più seria e virtuosa, mentre la seconda non nasconde il suo
amore per il falegname Cecco. Giunge alla casa un certo Alfredo, che si presenta come giornalista, per affittare una
stanza da mamma Rosa; nessuno sa che, in realtà, è l’amante segreto di Ida. Ida e Alfredo, sulla base di un piano già
stabilito, fuggono di nascosto durante la notte. Solo grazie all’aiuto del buffo aiutante di casa Stinchi e del falegname
Cecco i due furtivi innamorati saranno riportati a casa, ottenendo il perdono dei genitori di Ida. Ida potrà così sposare
il suo Alfredo e Anita convolare a giuste nozze con il meritevole Cecco.
Insieme a “Scugnizza”, è anch’essa operetta in cui la Compagnia si misura con la lingua locale, questa volta il toscano,
in modo simpatico e accattivante, con una drammaturgia efficace e originale, con momenti di divertimento, legati ai
personaggi più comici, alternati a momenti di forte espressività musicale.
Stagione d’Operetta
93
Libretto di Jacopo Ferretti
Musica di Gaetano Donizetti
Direttore Giovanni Di Stefano
Regia Francesco Esposito
Costumi Santuzza Calì
Scene di Michele Olcese
da un progetto inedito di Emanuele Luzzati, messo gratuitamente a
disposizione dei coproduttori da parte del Teatro dell’Opera Giocosa di Savona
Orchestra e Coro del Bergamo Musica Festival
Coproduzione e nuovo allestimento Fondazione Donizetti di Bergamo, Teatro
dell’Opera Giocosa di Savona, Fondazione Teatro Comunale di Modena,
Teatro Sociale di Rovigo, Fondazione Teatri di Piacenza, Fondazione Teatro
Alighieri di Ravenna
31 OTTOBRE, ORE 11 ANTEPRIMA SCUOLE
31 OTTOBRE, ORE 18
“TELECAMERE SU… VERDI”
Un “talk show televisivo” tra parole e musica
di Roberto Iovino e Andrea Nicolini
regia Roberto Iovino e Andrea Nicolini
Coproduzione della Fondazione Teatro Carlo Felice e del Gruppo Promozione
Musicale Golfo Paradiso
8 NOVEMBRE, ORE 10.30 ANTEPRIMA SCUOLE
9 NOVEMBRE, ORE 20.30
“LA SERVA PADRONA”
Musica di Giovanni Battista Pergolesi
“IL MAESTRO DI CAPPELLA”
Musica di Domenico Cimarosa
Direttore Giovanni Di Stefano
Regia Jacopo Marchisio
Produzione e allestimento del Teatro dell’Opera Giocosa di Savona
4 DICEMBRE, ORE 11 SPETTACOLO PER LE SCUOLE
Orchestra del Conservatorio di Musica “G. Puccini”
della Spezia
Direttore Giuseppe Bruno
Musiche di Wagner, Verdi, Mozart
7 DICEMBRE, ORE 20.45
Anna Caterina Antonacci, soprano
Donald Sulzen, pianoforte
Musiche di Wagner, Hahn, Cilea, Respighi, Mascagni, Tosti,
Berlioz, Debussy, Fauré
STAGIONE INVERNALE ORCHESTR A SINFONICA DI SAVONA 2 013
STAG I O N E AU T U N N A L E T E AT R O D E L L’ O P E R A G I O C O S A 2 0 13
20 OTTOBRE, ORE 15.30
“IL FURIOSO ALL’ISOLA DI SAN DOMINGO”
19 DICEMBRE, ORE 10.30 GUIDA ALL’ASCOLTO
19-20 DICEMBRE, ORE 21
“L’orto dei sogni”
Musical per bambini di Carlo Chiddemi
Giovani Stars
Accademia Musicale di Savona
Orchestra Sinfonica di Savona
Carlo Chiddemi, direttore
29 DICEMBRE, ORE 11
“...roba da grandi”
Orchestra Sinfonica di Savona
Giuseppe Garbarino, direttore
30 DICEMBRE, ORE 21
Concerto di fine anno
Orchestra Sinfonica di Savona
Giuseppe Garbarino, direttore
Musiche di Verdi, Strauss jr.
95
Abbonamenti
BIGLIETTERIA Dal 14 ottobre l’orario di biglietteria è, dal lunedì al sabato (escluse le festività), dalle ore 10 alle 12 e dalle 16 alle 19 e
un’ora prima degli spettacoli. Per informazioni e prenotazioni telefoniche: tel. 019820409; per prenotazioni via fax: 0194519200; via e-mail:
[email protected]. È possibile confermare ed acquistare gli abbonamenti e i biglietti della stagione artistica direttamente dal sito
www.teatrochiabrera.it secondo le date specificate per ciascuna rassegna.
TEATROBUS Per tutti gli spettacoli serali dei Turni A-B-C e d’Operetta è in funzione un servizio gratuito di andata e ritorno tra il Teatro
e le fermate indicate sul territorio con appositi segnali.
Teatro
ABBONAMENTO TURNI A-B-C
La biglietteria del Teatro effettuerà la conferma degli abbonamenti dal 14 al 22 ottobre (escluso il 20). Il 23 ottobre sarà possibile, per tutti coloro
che hanno confermato con riserva di cambiamento, avere la prelazione di scelta sui posti rimasti disponibili nelle serate. Il 24 ottobre inizierà la
vendita dei nuovi abbonamenti. Il 26 ottobre inizierà la vendita dei nuovi abbonamenti per 4 spettacoli a turno libero.
PREZZI
Abbonamento:
Poltrona di platea, balconata e palco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . €
Ridotto giovani fino a 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . €
Galleria numerata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . €
Ridotto giovani fino a 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . €
98
225
110
155
80
L’abbonamento si compone di otto spettacoli fissi e uno a scelta. Gli abbonati, al momento dell’acquisto, potranno scegliere,
secondo la progressiva disponibilità, tra “Apocalisse”/”Antigone” (che per contiguità tematica, pur trattandosi di due spettacoli,
“varranno” una scelta), “Qui e ora” e “Viviani Varietà” facendosi assegnare il posto che potrà non coincidere con quello occupato
per il resto della stagione.
Gli abbonati potranno successivamente acquistare il biglietto per gli altri due spettacoli al prezzo ridotto di € 10 ciascuno e per
lo spettacolo “Io, Ludwig van Beethoven”, compreso nella stagione di “musica e balletto”, al prezzo ridotto di € 10.
Gli abbonati che abbiano scelto quale nono spettacolo “Apocalisse”/”Antigone” potranno acquistare il biglietto per il balletto “La
Sagra della Primavera/Oedipus Rex” al prezzo ridotto di € 10.
Gli abbonati ai 9 spettacoli potranno acquistare l’abbonamento numerato a posto unico agli spettacoli del Turno D (29/11, 8/12, 27/01, 16/01
e 04/03) al prezzo di € 55 al momento del rinnovo dell’abbonamento. Per coloro che avessero già scelto lo spettacolo di Mastandrea o della
Giagnoni all’interno del loro turno di abbonamento A-B o C, il quinto spettacolo sarà, a scelta, 13/12 (Andrea Scanzi) o 21/02 (Corrado D’Elia).
Abbonamento a 4 spettacoli a turno libero. Gli abbonati, al momento dell’acquisto, dovranno farsi assegnare il posto per gli spettacoli:
“La torre d’avorio”, “Le voci di dentro”, “Oscura immensità” e, a scelta, tra “La tela del ragno”, “Aquiloni” e “Qui e ora”.
Poltrona di platea, balconata e palco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 90
Galleria numerata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 55
Abbonamento mattutino a 3 spettacoli riservato agli studenti
Posto unico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 20
Abbonamento a 4 spettacoli riservato ai giovani fino a 30 anni: “La torre d’avorio”, “Il visitatore”, “Le voci di dentro” e “Il giuoco delle
parti”. Si potrà scegliere all’interno dei turni.
Poltrona di platea, balconata e palco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 35
Galleria numerata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 25
Gli abbonati potranno acquistare i biglietti per gli spettacoli “Apocalisse”/”Antigone” e per il balletto “La Sagra della Primavera/Oedipus
Rex” al prezzo ridotto complessivo di € 10 e per lo spettacolo “Io, Ludwig van Beethoven”, compreso nella stagione di “musica e balletto”,
al prezzo ridotto di € 10.
Biglietto singolo spettacolo:
Poltrona di platea, balconata e palco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 26
Ridotto giovani fino a 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 15
Galleria numerata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . €
Ridotto giovani fino a 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . €
Posto unico rappresentazioni mattutine riservate agli studenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . €
19
11
10
Vendita biglietti:
Spettacoli “La torre d’avorio” e “Il visitatore”: acquisto in biglietteria e on-line dal 04/11/2013, prenotazione telefonica e e-mail dal 05/11/2013
Tutti gli altri spettacoli:
- acquisto in biglietteria e on-line dal 25/11/2012
- prenotazione telefonica e e-mail dal 26/11/2012
ABBONAMENTO TURNO D
La biglietteria del Teatro effettuerà la conferma degli abbonamenti dal 28 al 31 ottobre. Al momento dell’acquisto sarà possibile farsi
assegnare il posto per lo spettacolo “Aquiloni”, compreso anche nella stagione di prosa, scegliendo tra le rappresentazioni del 12-13-14
febbraio. Il 4 novembre sarà possibile, per coloro che hanno confermato con riserva di cambiamento, avere la prelazione di scelta sui posti
rimasti disponibili. Il 6 novembre inizierà la vendita dei nuovi abbonamenti.
PREZZI
Abbonamento:
Poltrona di platea, balconata e palco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 75
Galleria numerata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 55
Per coloro che hanno già visto “Apocalisse” lo scorso anno, lo spettacolo è sostituito con “Gaber se fosse Gaber” (Scanzi).
Gli abbonati potranno acquistare i biglietti per lo spettacolo “Antigone” e il balletto “La Sagra della Primavera/Oedipus Rex” al prezzo ridotto
complessivo di € 10 e per lo spettacolo “Io, Ludwig van Beethoven” al prezzo ridotto di € 10.
Abbonamento riservato ai giovani fino a 30 anni per gli spettacoli del Turno D e per 4 spettacoli compresi nella stagione di prosa:
“La torre d’avorio”, “Il visitatore”, “Le voci di dentro” e “Il giuoco delle parti”. Si potrà scegliere all’interno dei turni.
Poltrona di platea, balconata e palco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 85
Galleria numerata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 60
Per coloro che hanno già visto “Apocalisse” lo scorso anno, lo spettacolo è sostituito con “Gaber se fosse Gaber” (Scanzi).
Gli abbonati potranno acquistare i biglietti per lo spettacolo “Antigone” e il balletto “La Sagra della Primavera/Oedipus Rex” al prezzo ridotto
complessivo di € 10 e per lo spettacolo “Io, Ludwig van Beethoven” al prezzo ridotto di € 10.
Spettacolo “L’amore è un cane blu”, “La scena” e “La misteriosa scomparsa di W”
Poltrona di platea, balconata e palco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . €
Galleria numerata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . €
18
15
Spettacolo “Qui e ora”, “Aquiloni”, “Apocalisse”/”Antigone”
Poltrona di platea, balconata e palco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 26
Galleria numerata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 19
Incontro-Spettacolo “Gaber se fosse Gaber”
Posto unico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . €
10
Vendita biglietti:
acquisto in biglietteria e on-line dal 15/11/2013, prenotazione telefonica e e-mail dal 16/11/2013
Teatro R agazzi
ABBONAMENTI
Entro il 15 novembre tutte le scuole interessate faranno avere al Teatro le richieste numeriche e i turni desiderati a mezzo fax (019.4519200) o
e-mail ([email protected]) unitamente al nominativo dell’insegnante a cui fare riferimento. I posti saranno assegnati d’ufficio,
secondo i criteri applicati nelle scorse stagioni, dando la precedenza alle scuole della città solo nel caso che la disponibilità risultasse inferiore alle
richieste. Gli abbonamenti assegnati dovranno essere ritirati dal 1 al 11 dicembre (escluse le festività). La vendita di singoli abbonamenti
a posto numerato inizierà il il 13 dicembre alle ore 10.
99
PREZZI
Per le scuole elementari sono previsti due turni in abbonamento, A e B. Ogni turno si compone di 5 spettacoli a data prefissata con posto
unico numerato al prezzo di € 15. Il turno A comprende: 7/02, 20/02, 6/03, 19/03, 10/04. Il turno B comprende: 6/02, 24/02, 7/03, 25/03, 11/04.
Per le scuole medie sono previsti due tipi di abbonamento. Il turno C1 si compone di 5 spettacoli a data prefissata con posto unico numerato
al prezzo di € 15. Il turno C1 comprende: 6/02, 24/02, 7/03, 25/03, 11/04. Il turno C2 si compone di 3 spettacoli a data prefissata con posto
unico numerato al prezzo di € 10. Il turno C2 comprende: 6/02, 7/03, 11/04.
Per le scuole materne sono previsti due turni in abbonamento, D e E. Ogni turno si compone di 3 spettacoli a data prefissata con posto
unico numerato al prezzo di € 10. Il turno D comprende: 20/03, 08/04, 06/05. Il turno E comprende: 21/03, 09/04, 07/05.
BIGLIETTI
Le richieste di acquisto devono pervenire solo a partire dal 2 dicembre 2013. Se inviate in data precedente non saranno prese in
esame. Dalla data indicata sarà possibile acquistare i biglietti per tutti gli spettacoli in programma. La prenotazione può avvenire per fax o
e-mail. Per l’assegnazione dei posti vale l’ordine cronologico di presentazione della richiesta. Singolo spettacolo posto unico numerato € 4.
Musica e Balletto
ABBONAMENTI
La biglietteria del Teatro effettuerà la conferma degli abbonamenti alla “musica e balletto” e alla “musica” dal 14 al 22 ottobre (escluso
il 20). Il 23 ottobre sarà possibile, per tutti coloro che hanno confermato con riserva di cambiamento, avere la prelazione di scelta sui posti
rimasti disponibili. Dal 28 ottobre sarà possibile confermare gli abbonamenti al “balletto”. Gli abbonati al balletto dovranno contestualmente
farsi assegnare il posto per “Frankenstein Junior”, compreso nella stagione teatrale, scegliendo tra le tre rappresentazioni previste l’11 e 12
gennaio. Il 30 ottobre sarà possibile, per tutti coloro che hanno confermato con riserva di cambiamento, avere la prelazione di scelta sui posti
rimasti disponibili. Il 31 ottobre inizierà la vendita dei nuovi abbonamenti alla “musica e balletto”, alla “musica” e al “balletto”.
101
Unitamente all’abbonamento alla “musica” si potrà prenotare lo spettacolo “Io, Ludwig van Beethoven” al prezzo ridotto di € 10. I posti
verranno assegnati, anche telefonicamente, a partire dal 6 novembre.
Gli abbonati alla “musica” potranno acquistare lo spettacolo “La torre d’avorio”, incentrato sulla figura di Wilhelm Furtwãngler, compreso
nella stagione di prosa, al prezzo ridotto di € 15.
Gli abbonati a “musica e balletto” e al “balletto” potranno acquistare gli spettacoli “Apocalisse”/”Antigone”, compresi nella stagione di prosa,
al prezzo ridotto complessivo di € 10.
Abbonamento musica, balletti “W Verdi” e “La Sagra della Primavera” e spettacolo “Io, Ludwig van Beethoven”
Posto unico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 100
Associazioni musicali. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 85
Ridotto giovani fino a 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 50
Abbonamento musica
Posto unico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 80
Associazioni Musicali. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 65
Ridotto giovani fino a 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 35
(l’abbonamento ridotto giovani comprende il biglietto omaggio per “Io, Ludwig van Beethoven”)
Abbonamento balletti “W Verdi” e “La Sagra della Primavera” e spettacolo “Frankenstein Junior”
Posto unico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 45
Scuole di danza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 30
Ridotto giovani fino a 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 25
Biglietto concerto:
Posto unico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 15
Ridotto giovani fino a 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 10
Posto unico concerto Orchestra Sinfonica Nazionale Ucraina e Buchbinder . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 20
Ridotto giovani fino a 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 10
101
ADW, VITAMINE PER I TUOI PROGETTI.
Le vitamine A, D, W sono indispensabili per realizzare progetti di comunicazione per grandi e piccole aziende.
Adver tising, Design, Web, Editoria, sono le competenze con le quali av veriamo i desideri dei nostri clienti.
Rendendoli sempre felici. Le vitamine, se assunte periodicamente, aiutano a vincere.
ADW srl - www.adw.it - www.adweditori.it - [email protected]
Villa Oxilia Via Verdi 5, 17047 Vado Ligure (SV) - tel. 019 21 600 66 Palazzo della Nuova Borsa Via Dante 2, 16121 Genova - tel. 010 86 889 98
Biglietto balletto:
Posto unico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 20
Scuole di danza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 15
Ridotto giovani fino a 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 12
Spettacolo “Io, Ludwig van Beethoven”
Posto unico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . €
Ridotto abbonati prosa e musica e giovani fino a 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . €
15
10
Spettacolo “Frankenstein Junior”
Poltrona di platea, balconata e palco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 26
Ridotto giovani fino a 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 15
Galleria numerata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 19
Ridotto giovani fino a 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 11
Concerto Giovanni Allevi
Poltrona di platea . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 35 + 5 prev.
Poltrona di balconata e posto palco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 30 + 4 prev.
Galleria numerata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 25 + 3 prev.
Concerto Angelo Branduardi
Poltrona di platea . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 35 + 5 prev.
Poltrona di balconata e posto palco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 30 + 4 prev.
Galleria numerata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 25 + 3 prev.
Vendita biglietti: acquisto in biglietteria e on-line dal 11/12/2013, prenotazione telefonica e e-mail dal 12/11/2013
La vendita on-line dei concerti di Allevi e Branduardi avverrà esclusivamente su www.ticketone.it
103
Operetta
ABBONAMENTI
La biglietteria del Teatro effettuerà la conferma degli abbonamenti dal 19 novembre al 23 novembre. Il 25 novembre sarà possibile, per
coloro che hanno confermato con riserva di cambiamento, avere la prelazione di scelta sui posti rimasti disponibili. Il 26 novembre inizierà
la vendita dei nuovi abbonamenti.
PREZZI
Abbonamento:
Poltrona di platea, balconata e palco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 50
Galleria numerata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 35
Singolo spettacolo:
Poltrona di platea, balconata e palco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 20
Galleria numerata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 15
Vendita biglietti: acquisto in biglietteria e on-line dal 28/11/13, prenotazione telefonica e e-mail dal 29/11/13
Teatro dell’Oper a Giocosa
Orchestr a Sinfonica di Savona
Per informazioni: www.operagiocosa.it
Per informazioni: www.orchestrasavona.it
La Direzione del Teatro si riserva la facoltà di modificare il programma per cause tecniche e di forza maggiore.
Credits
D E S I G N ADW srl Villa Oxilia · Via Verdi 5, 17047 Vado Ligure (SV) · tel. 019 21 600 66 • Palazzo della Nuova Borsa ·
Via Dante 2/69, 16121 Genova · tel. 010 86 889 98 • w w w.adw.it · [email protected] • Foto coper tina e pagg.2, 54, 86, 9 6
Fulvio Rosso, pag.22 Alessio Ciaffardoni, pag.24 Gioia Casale, pag.26 Fabio Lovino, pag.28 Manuela Giusto, pag.30 Giancarlo Restuccia,
pagg.32 e 72 Alessandro Pinna, pagg.34 e 36 Pino Piccardo, pag.38 Fabio Esposito, pag.40 Roberto Salgo, pag.42 Umberto Favretto, pag.46
Filippo Manzini, pag.50 Bepi Caroli, pag.60 Eric Richmond, pag.62 Alberto Bevilacqua, pag.76 (sinistra) Udo Gueldner, (destra) Luca Baldassarre,
pag.78 Jack Liebeck, pag.82 Gianluca Simoni, pag.84 (sinistra) Tom Barnes • STAMPA Marco Sabatelli Editore, Savona · Ottobre 2013
La cultura fa volare Savona