11 S in alute A tavola col pancione Sembra sia stata finalmente messa a tacere la diceria secondo cui le future mamme dovrebbero “mangiare per due”. Oggi si sa che la sovralimentazione in gravidanza è dannosa e si tende a limitare l’aumento di peso della donna incinta al minimo indispensabile, sia per non affaticare il suo organismo sia per tutelare la salute del nascituro. Esistono però studi scientifici ben precisi riguardo non solo al “quanto”, ma anche al “cosa” è opportuno mangiare durante i nove mesi dell’attesa: conoscere e seguire queste indicazioni è senza dubbio utile per mantenere un corretto comportamento alimentare, garantendo alla madre e al feto il giusto apporto di sostanze nutritive ed evitando i cibi meno indicati o addirittura potenzialmente dannosi. ALIMENTAZIONE IN GRAVIDANZA I l periodo della gravidanza rappresenta per l’organismo femminile una fase di notevole impegno: per superarlo brillantemente è necessario adottare un corretto stile di vita, di cui l’alimentazione è uno degli aspetti più importanti. Già da quando programma una gravidanza la futura madre dovrebbe curare il proprio stato di nutrizione, per trovarsi nelle condizioni migliori al momento del concepimento; quando poi la gestazione è iniziata diventa indispensabile mettere nel piatto gli alimenti giusti nella giusta quantità. Bisogna tener presente che la gestazione comporta un maggiore dispendio energetico dovuto sia alla crescita del feto, della placenta e dei tessuti materni sia all’aumento del metabolismo basale, che al termine della gravidanza è superiore del 20% rispetto alle condizioni normali. Il fabbisogno energetico è maggiore nelle donne che all’inizio della gravidanza sono sottopeso: se questo fabbisogno non viene soddisfatto, aumenta in misura notevole l’incidenza di basso peso alla nascita, di mortalità perinatale e di malformazioni congenite. Iniziare la gravidanza in condizioni di sovrappeso significa invece correre un rischio maggiore di diabete, gestosi, varici degli arti inferiori, parto prematuro e/o complicato, obesità del neonato. Gli stessi rischi si corrono se nel corso della gestazione si aumenta eccessivamente di peso. Secondo un’indicazione generale, il fabbisogno energetico in gravidanza è pari a 38 calorie al giorno per ogni Kg. di peso corporeo. Un’indicazione più precisa deriva dal calcolo dell’IMC (Indice di Massa Corporea) all’inizio della gravidanza. Per calcolare l’IMC è sufficiente dividere il peso in Kg. per l’altezza in metri, dividendo poi il risultato per 2. Ad esempio, l’IMC di una donna alta m.1,65 che pesi 62 Kg è pari a 18,8. Un IMC inferiore a 18,5 indica una condizione di sottopeso; tra 18,5 e 25 si colloca il normopeso; oltre il 25 si ha sovrappeso. Dopo il primo mese di gravidanza, l’aumento del fabbisogno calorico rispetto alle condizioni normali è di 365 Kcal al giorno per la donna sottopeso, di 150 Kcal per il normopeso e di 100 Kcal per il sovrappeso. Il dato su cui i medici e i nutrizionisti si trovano completamente d’accordo è che il peso corporeo, al termine della gestazione, dovrebbe essere aumentato di 12 Kg. al massimo, dei quali circa 3 sono attribuibili al peso del feto, 4 sono costituiti da tessuto adiposo e i rimanenti sono composti da placenta, liquido amniotico, aumento della massa sanguigna circolante e dell’utero. Indicativamente, l’aumento di peso dovrebbe essere di 1 Kg. nel primo trimestre, di 4 Kg. a metà gravidanza (20 settimane), di 8 Kg. a 30 settimane e infine raggiungere i 10-12 Kg. al termine. Fanno eccezione i casi di gravidanza gemellare, nei quali è accettabile un aumento ponderale QUALCHE CONSIGLIO PRATICO PER LA FUTURA MAMMA • Vietato mangiare meno di tre volte al giorno. Idealmente, le calorie dovrebbero essere suddivise in 5 piccoli pasti nel corso della giornata. • Ottimo lo spuntino a base di frutta fresca a metà mattinata. • Sconsigliati i cibi troppo elaborati, MAMMA, HO FAME DI PROTEINE! Per lo sviluppo del feto sono indispensabili le proteine, contenute essenzialmente nei cibi di origine animale. Va quindi considerato il problema delle donne che hanno scelto un’alimentazione vegetariana e che intendono mantenersi fedeli a questa scelta anche durante la gravidanza. A questo proposito bisogna fare una distinzione tra le vegetaliane, che si nutrono esclusivamente di alimenti di di 17-20 Kg., con una progressione di circa 750 gr. la settimana durante il 2° e il 3° trimestre. Vediamo ora quali sono gli aspetti qualitativi di una corretta alimentazione in gravidanza. La dieta dovrà essere variata e, soprattutto, equilibrata, cioè dovrà comprendere nelle giuste proporzioni gli elementi fondamentali: proteine, carboidrati e grassi. Le proteine (contenute in carne, uova, pesce, latte e latticini, legumi) dovranno costituire il 20% dell’apporto energetico; i carboidrati (pasta, pane, riso, altri cereali, patate, legumi, zuccheri) dovranno contribuire per il 50%; i grassi, o lipidi (burro, strutto, formaggi, olio) dovranno rappresentare il restante 30%. Un discorso a parte meritano altre sostanze contenute principalmente nella frutta, nella verdura, nel latte e nella carne: le vitamine e i sali minerali. Entrambi devono essere assunti in quantità generose durante tutta la gravidanza. Tra le vitamine è particolarmente importante l’acido folico, un elemento essenziale per la sintesi dei globuli rossi; tra i sali minerali sono necessari soprattutto il calcio, che contribuisce allo sviluppo scheletrico del feto e il ferro, indispensabile per la produzione di emoglobina, che è un componente fondamentale dei globuli rossi. Il fabbisogno di acido folico e ferro aumenta in misura tanto notevole durante la gravidanza che spesso non si riesce a soddisfarlo interamente con l’alimentazione: il medico può quindi prescriverne un’ulteriore assunzione sotto forma di integratori. Traducendo queste indicazioni in parole molto semplici, possiamo elencare gli alimenti da preferire e quelli da evitare o da consumare moderatamente. Consigliati sono il latte, lo yogurth, gli alimenti integrali, le carni magre (vitello, vitellone, pollo, tacchino, coniglio), i pesci magri (sogliola, merluzzo, nasello, dentice, orata), i formaggi freschi (mozzarella, ricotta magra, crescenza), verdura cruda o cotta, frutta fresca, cotta o frullata. Con moderazione (2-3 volte la settimana) le uova, i dolci, i gelati, i grassi animali (burro e lardo), il the, il caffè, la coca-cola. Anche il consumo di sale va limitato, per evitare ipertensione e ritenzione idrica. Da evitare, invece, alcolici (al massimo un bicchiere di vino a pasto) e superalcolici. Se dagli esami del sangue risulta che la gestante non ha gli anticorpi contro la toxoplasmosi, una malattia infettiva trasmessa dagli animali domestici e che si può contrarre anche mangiando verdure contaminate o carni e salumi crudi, questi ultimi dovranno essere tassativamente esclusi dalla dieta e le verdure da consumare crude dovranno essere lavate con molta cura, perché l’infezione contratta in gravidanza è estremamente pericolosa per il feto. Possiamo dunque concludere che i nove mesi dell’attesa vanno vissuti nel modo più salutare possibile soprattutto a tavola, dove si gioca una partita fondamentale per il benessere del neonato e per il ritorno in forma della mamma, che se avrà osservato queste semplici regole potrà riacquistare la sua linea senza sacrifici particolari al massimo entro un anno dopo il parto. Latte grassi, piccanti o fritti. • Acqua a volontà: almeno un litro nel periodo invernale e un litro e mezzo nel periodo estivo. • Non andare a dormire subito dopo cena: attendere almeno un paio d’ore prima di coricarsi. • Mangiare pesce almeno 2-3 volte la settimana. • Evitare i cibi che gonfiano lo stomaco e provocano meteorismo. origine vegetale, e le vegetariane, che escludono dalla loro dieta la carne ma si nutrono anche di latticini e pesce. Per queste ultime il pericolo di andare incontro a carenze nutrizionali è ridotto, mentre per le prime esiste un rischio notevole che, se proprio la futura mamma non vuole saperne di cambiare abitudini alimentari, dovrà essere affrontato con una costante integrazione di proteine, acido folico, ferro, vitamina B12 e zinco durante tutto il periodo della gestazione. Cora Tartini