Dipartimento di Salute Mentale Dipendenze Patologiche Pag. 1 di 24 Prevenzione del suicidio di paziente ricoverato in Diagnosi e Cura DSM.DI.003 Ospedale Privato Accreditato Villa Igea Rev. 0 del BOZZA INDICE MODIFICHE .................................................................................................................................................................... 3 SCOPO .............................................................................................................................................................................. 3 CAMPO DI APPLICAZIONE ........................................................................................................................................ 3 DEFINIZIONI .................................................................................................................................................................. 3 DOCUMENTI DI RIFERIMENTO................................................................................................................................ 3 CONTENUTO .................................................................................................................................................................. 4 INTERVENTI OPERATIVI DI PREVENZIONE DEL RISCHIO SUICIDIARIO ALL'INTERNO DEL SERVIZIO PSICHIATRICO DI DIAGNOSI E CURA............................................................................................................................................................ 4 A) INVIO DA SERVIZIO TERRITORIALE ............................................................................................................................. 5 B)TRASFERIMENTO DA ALTRA U.O. OSPEDALIERA O DA PRONTO SOCCORSO ................................................................ 5 C) RICOVERO IN SPDC ................................................................................................................................................... 5 FASE DI ACCOGLIENZA ........................................................................................................................................ 5 1) Prima valutazione del Rischio .............................................................................................................................................6 2) Anamnesi medica e infermieristica .....................................................................................................................................6 FASE DEL RICOVERO ............................................................................................................................................ 7 1) Comunicazione in équipe ...................................................................................................................................................7 2) Osservazione del paziente e valutazione del rischio ............................................................................................................7 3) Terapia.................................................................................................................................................................................7 FASE DELLA DIMISSIONE ..................................................................................................................................... 8 Dimissione e pianificazione della continuità assistenziale.......................................................................................................8 PARAMETRI DI CONTROLLO ................................................................................................................................... 9 ALLEGATI ....................................................................................................................................................................... 9 Documento redatto da Inf. Daniela Altariva Inf. Verena Di Marco Dr.ssa Vanna Greco Inf. Calogero Iacono Inf. Luisa Iannotti Inf. Stefano Malagoli Inf. Lorenza Malavolta Dr. Mauro Martinelli Dr.ssa Vania Maselli Dr. Fausto Mazzi Dr.ssa Grazia Tondelli Dr. Andrea Vasta UITR DSM DP SPDC Modena CSM Sassuolo SPDC OPA Villa Igea Sistema Qualità e Accreditamento SPDC Carpi CSM Polo Ovest SPDC OPA Villa Igea Medicina Legale e Gestione del Rischio Clinico CSM Sassuolo SPDC Carpi SPDC Modena Dipartimento di Salute Mentale Dipendenze Patologiche Pag. 2 di 24 Prevenzione del suicidio di paziente ricoverato in Diagnosi e Cura DSM.DI.003 Ospedale Privato Accreditato Villa Igea Rev. 0 del BOZZA Verifica Approvazione Emissione Direttore U.O. Medicina Legale e Gestione del Rischio Dr.ssa Alessandra De Palma Direttore Dipartimento Salute Mentale - Dipendenze Patologiche Dr. Claudio Ferretti Referente Accreditamento e Qualità Dipartimento Salute Mentale - Dipendenze Patologiche Dr. Paolo Soli Data di emissione BOZZA Dipartimento di Salute Mentale Dipendenze Patologiche Prevenzione del suicidio di paziente ricoverato in Diagnosi e Cura Pag. 3 di 24 DSM.DI.003 Ospedale Privato Accreditato Villa Igea Rev. 0 del BOZZA MODIFICHE Rev. Approvazione Data Visto Pagine Modificate Tipo - natura della modifica SCOPO Scopo della presente procedura è l’identificazione e l’adozione di strategie organizzative e modalità operative atte a ridurre e/o prevenire i suicidi e/o i tentati suicidi nei pazienti ricoverati presso i Diagnosi e Cura Aziendali, delineando altresì in tali termini le modalità di presa in carico del paziente a rischio dimesso nella fase di passaggio dall’ospedale alle strutture territoriali. CAMPO DI APPLICAZIONE La presente procedura si applica alle Unità Operative di Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura dell'Azienda U.S.L. di Modena nella prevenzione dei suicidi e/o dei tentati suicidi. DEFINIZIONI Suicidio: evidenze esplicite o implicite che la persona è deceduta attraverso un comportamento finalizzato a procurarsi la morte. Tentato suicidio: evidenze esplicite o implicite che la persona si è procurata lesioni non fatali attraverso un comportamento finalizzato a procurarsi la morte. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO Prevenzione del suicidio del paziente in ospedale - Raccomandazione n. 4 del 31 marzo 2008 – Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali Protocollo per il monitoraggio degli eventi sentinella – Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali – Luglio 2009 Sentenza della Corte di Cassazione (Sez. IV, ud. 14/1/2007) del 11-03-2008, n. 10795 – Suicidio di un paziente psichiatrico Gestione dei sinistri RCT/RCO – Procedura Aziendale – emessa il 24/06/2008 Nota informativa del Direttore Sanitario sulle modalità di segnalazione degli eventi avversi – Prot. 39/P003 – del 23/04/2008 Circolare N 16 del Direttore Generale alla Sanità e alle Politiche Sociali RER sulla disciplina delle contenzioni fisiche presso i Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura dei DSM-DP del 22/10/2009 Deliberazione della Giunta Regionale 9 novembre 2009, n. 1706 “Individuazione di aree di miglioramento della qualità delle cure e integrazione delle politiche assicurative e di gestione del rischio” (BUR-ER 23 novembre 2009) Dipartimento di Salute Mentale Dipendenze Patologiche Pag. 4 di 24 Prevenzione del suicidio di paziente ricoverato in Diagnosi e Cura DSM.DI.003 Ospedale Privato Accreditato Villa Igea Rev. 0 del BOZZA CONTENUTO Interventi operativi di prevenzione del rischio suicidiario all'interno del servizio psichiatrico di diagnosi e cura 1 ) PRIMA VALUTAZIONE DEL RISCHIO INVIO DA SERVIZIO TERRITORIALE 2) ANAMNESI MEDICA E INFERMIERISTICA -RELAZIONE DI INVIO ACCOMAPAGNAMENTO DA PARTE DI INFERMIERE TERRITORIALE 1) COMUNICAZIONE IN EQUIPE 2) OSSERVAZIONE DEL PAZIENTE E VALUTAZIONE DEL RISCHIO 3) TERAPIA INVIO DA PS O DA ALTRA U.O OSPEDALIERA DIMISSIONE E PIANIFICAIZONE DELLA CONTINUITA’ ASSISTENZIALE RICHIESTA DI CONSUELENZA PSICHIATRICA Dipartimento di Salute Mentale Dipendenze Patologiche Prevenzione del suicidio di paziente ricoverato in Diagnosi e Cura Pag. 5 di 24 DSM.DI.003 Ospedale Privato Accreditato Villa Igea Rev. 0 del BOZZA A) Invio da servizio territoriale Da chi: psichiatra del Centro di Salute Mentale. Valutazione: il medico del Centro di Salute Mentale, effettua la propria valutazione in collaborazione con il personale infermieristico coinvolgendo il paziente e quando possibile i familiari. N.B In orario di chiusura dei Centri di Salute Mentale, i Medici di Continuità Assistenziale possono essere chiamati a decidere di effettuare un ricovero in regime di TSO. (preferibilmente con la convalida di uno specialista psichiatra). Informazioni da acquisire: notizie sul pregresso, fornite da Medici di Medicina di Base o del Servizio di guardia medica e/o Specialisti privati ovvero altre segnalazioni riportanti aspetti delle situazioni e delle problematiche e del contesto. Invio: il medico compila la scheda di invio verificando contestualmente la disponibilità di posto letto (ALLEGATO 1). L’infermiere compila la scheda di raccordo infermieristico (ALLEGATO 1A). Oltre alla scheda di invio e alla scheda di raccordo infermieristico, deve essere trasmessa al SPDC di destinazione copia di tutta la documentazione sanitaria acquisita e disponibile inerente il caso. Il medico o l’infermiere comunicano telefonicamente al SPDC di destinazione l’effettiva partenza del/la paziente. Il paziente deve essere accompagnato da un infermiere del Centro di Salute Mentale. B)Trasferimento da altra U.O. ospedaliera o da Pronto Soccorso Da chi: il medico dell’U.O o del Pronto Soccorso e il consulente psichiatra Valutazione: il medico dell’U.O o del Pronto Soccorso effettua la propria valutazione al fine di motivare la richiesta di una consulenza psichiatrica. Informazioni da acquisire: oltre alle informazioni cliniche che hanno motivato la richiesta di consulenza psichiatrica ogni altra informazione anamnestica utile anche inerente gi aspetti di comorbilità. Invio: lo psichiatra intervenuto in consulenza, effettuata la propria valutazione, compila la scheda di invio verificando contestualmente la disponibilità di posto letto. Oltre alla scheda di invio, deve essere trasmessa al SPDC di destinazione copia di tutta la documentazione sanitaria acquisita e disponibile inerente il caso. Il personale dell’U.O inviante o del PS deve comunicare telefonicamente al SPDC di destinazione l’effettiva partenza del/la paziente. I sanitari del SPDC di destinazione dovranno poi concordare con i sanitari dell’U.O inviante le modalità più opportune per garantire al/la paziente la continuità delle cure. C) Ricovero in SPDC FASE DI ACCOGLIENZA Da chi: medico e infermiere. Questo momento coinvolge le persone entranti e le figure professionali ad ogni livello del gruppo presente in servizio, come espressione dell’equipe e del SPDC, e le persone invianti, che preannunciano l’arrivo dei pazienti telefonicamente. Dipartimento di Salute Mentale Dipendenze Patologiche Prevenzione del suicidio di paziente ricoverato in Diagnosi e Cura Pag. 6 di 24 DSM.DI.003 Ospedale Privato Accreditato Villa Igea Rev. 0 del BOZZA Come: è l’inizio della conoscenza reciproca, della raccolta delle informazioni, anche anamnestiche, della comunicazione delle stesse all’interno dell’equipe, dell’organizzazione della continuità dell’osservazione della prima fase degli accertamenti diagnostici e delle cure, e la programmazione di una rivalutazione del rischio suicidiario ed auto lesivo attenta e periodica. 1) Prima valutazione del Rischio Se emergono o vengono trasmesse ipotesi, notizie o informazioni che un paziente sia a rischio di suicidio, è necessario durante la fase di accoglienza: che questa avvenga in un ambiente idoneo a favorire incontro e riservatezza, in modo da permettere una conoscenza reciproca ed una comunicazione anche attenta ad aspetti empatici; che assieme al paziente si prendano in considerazione gli oggetti personali, e si prendano in consegna oggetti pericolosi, come farmaci, sostanze tossiche o attrezzature da toeletta taglienti o in vetro, o altri oggetti personali o di abbigliamento potenzialmente a rischio di provocare asfissia o strangolamento, oppure fonti di fiamma libera; chiedere la collaborazione dei familiari ed amici del paziente, non appena possibile, in questa opera di prevenzione, offrendo al paziente di rendere custode di ciò che è suo chi lo possa maggiormente rassicurare nell’accettarlo; fare attenzione alle scelte successive, ad esempio della stanza di ricovero, al fatto che sia solo o con altri pazienti, e alla posizione del letto nella stanza, affinché il paziente possa essere e sentirsi facilmente sia soggetto che partecipe ad ogni attenzione; porre in atto misure che impediscano alla persona a rischio di accedere ad ambienti (ad es. docce) e mezzi (ad es. oggetti taglienti, cinture, corde, farmaci di altri) atti a ledersi o togliersi la vita. Sempre durante questa fase vi è una prima raccolta della storia (anamnesi) 2) Anamnesi medica e infermieristica Il medico e l’infermiere devono procedere alla raccolta di informazioni anamnestiche, sia psicosociali che cliniche , il più precocemente possibile, compatibilmente con le modalità e le condizioni del paziente all’arrivo. E’ da privilegiarsi un ascolto attento ma rispettoso, sia libero che semistrutturato. Vengono utilizzate le osservazioni dirette, le informazioni raccolte spontaneamente, la documentazione sanitaria trasmessa dall’inviante ed ogni altra informazione richiesta da appositi strumenti di rilevazione e monitoraggio del rischio durante il ricovero da allegare in cartella clinica (ALLEGATO 2). Occorre evidenziare nel contesto delle informazioni raccolte e ottenute ciò che risulta quale fattore protettivo e ciò che è fattore di rischio al fine di impostare i primi interventi assistenziali e terapeutici anche specifici. A completamento, non appena risulti possibile, si somministrano strumenti psicometrici scelti fra gli esempi suggeriti in allegato. Dipartimento di Salute Mentale Dipendenze Patologiche Prevenzione del suicidio di paziente ricoverato in Diagnosi e Cura Pag. 7 di 24 DSM.DI.003 Ospedale Privato Accreditato Villa Igea Rev. 0 del BOZZA FASE DEL RICOVERO 1) Comunicazione in équipe E’ fondamentale che il sospetto sull’intento suicidiario di un paziente sia tempestivamente comunicato all’interno dell’équipe di cura anche al fine di impostare una rivalutazione del rischio attenta e periodica. Al fine di cogliere i segni premonitori dell’atto suicidiario e di poter quindi mettere in atto tutte le misure di prevenzione possibili sono necessarie l’integrazione delle diverse osservazioni e competenze (in particolare medico - infermieristiche, ma anche sociosanitarie) e, soprattutto, un’adeguata comunicazione fra tutti gli operatori, con il paziente e/o con le persone significative per la sua vita di relazione. Osservazioni e riflessioni, trascritte nel diario medico e nel diario infermieristico, devono essere rese note e condivise, ad ogni cambio turno, all’interno dell’équipe (le informazioni verbali non esimono ciascun operatore da una lettura attenta della documentazione scritta). Le riunioni d’équipe, sia programmate che straordinarie, sono occasione per perfezionare ulteriormente il programma terapeutico individualizzato e condividerlo anche con l’esterno. 2) Osservazione del paziente e valutazione del rischio È fondamentale la rilevazione, mediante l’osservazione diretta del paziente durante tutto l’arco del ricovero, di segni che possono essere indicativi di rischio di suicidio. Il rischio di suicidio è massimo nei primi giorni del ricovero e nelle prime settimane dopo la dimissione. Al fine di rendere puntualmente ed immediatamente riscontrabile da parte degli operatori che si avvicendano nel percorso di cura il livello di rischio del paziente, la valutazione del rischio suicidiario durante l’arco del ricovero deve essere documentata in cartella clinica attraverso l’utilizzo di una check list di rilevazione compilata dall’infermiere ad ogni turno. (ALLEGATO 3) Può essere necessario rivalutare durante tutta la degenza la possibilità che i pazienti arrivino a possedere oggetti/sostanze pericolosi, come nella fase di ingresso. In queste occasioni si devono coinvolgere i pazienti presenti in reparto in una ricerca sistematica di oggetti/sostanze pericolosi. E’ infatti opportuno che la ricerca di tali situazioni di pericolo non venga percepita dai pazienti come un atto inquisitorio o persecutorio bensì quale dimostrazione di attenzione e cura nei confronti della loro sicurezza. 3) Terapia Una volta accertata la presenza di un rischio suicidiario è opportuno avviare un intervento che può prevedere più trattamenti, sia farmacologico, sia non farmacologico, fra loro integrati: o Terapia farmacologica 1. Ottimizzare la terapia farmacologica, con la massima attenzione, nel caso dei disturbi depressivi, al possibile aumentato rischio “iatrogeno” suicidiale nella fase di latenza della terapia antidepressiva stessa Dipartimento di Salute Mentale Dipendenze Patologiche Prevenzione del suicidio di paziente ricoverato in Diagnosi e Cura Pag. 8 di 24 DSM.DI.003 Ospedale Privato Accreditato Villa Igea Rev. 0 del BOZZA 2. Ottimizzare la terapia farmacologica volta: alla normalizzazione del sonno notturno, a ridurre lo stato di tensione e ansia, a bloccare atteggiamenti reattivi nei momenti di maggiore rischio suicidiario o Terapia non farmacologica: psicoterapia (intervento di crisi), interventi finalizzati a ridurre o eliminare fattori di rischio di ordine sociale, relazionale (cfr. ALLEGATO 4) Un intervento relazionale con l’affidamento a personale infermieristico dedicato potrebbe essere di supporto Come integrazione fra i due tipi di trattamento si deve sottolineare che sempre le modalità di somministrazione e la ricerca di una compliance, dall’ascoltare attentamente la soggettività dei pazienti rispetto ai farmaci , al mettere in atto misure anche complesse di maternage ( fleboclisi assistite, cura del corpo, primi incontri o prime riprese di rapporti interpersonali e familiari etc.) rendono le terapie farmacologiche non solo effettivamente possibili, ma soprattutto molto più efficaci e meglio sopportabili gli effetti collaterali. FASE DELLA DIMISSIONE Dimissione e pianificazione della continuità assistenziale All’atto della dimissione di pazienti che hanno tentato il suicidio o sono stati/e ritenuti/e a rischio suicidiario, è necessario che: o il medico referente del caso predisponga le dimissioni del/la paziente avendo organizzato preliminarmente la sua presa in carico a livello territoriale: occorrerà rendere edotti dell’entità del rischio del/la paziente i caregivers, lo psichiatra che l’avrà in cura sul territorio, i servizi sociosanitari e, in particolare, il medico di Medicina generale, condividendo con tali figure, oltre che con il/la paziente, la strategia assistenziale successiva alla dimissione: o programmare una visita ambulatoriale entro 5 giorni dalla dimissione; o fornire esaustive informazioni al paziente e ai caregivers sulle attività ambulatoriali e sui servizi di salute mentale territoriali; o assicurare la disponibilità immediata di un referente ospedaliero e/o territoriale da contattare telefonicamente in caso di bisogno, indicando modalità di richiesta di aiuto il più possibile semplici, tempestive, affidabili; o fornire al paziente e ai caregivers chiare ed esplicite indicazioni in merito alla necessità di ridurre la disponibilità di accesso a mezzi potenzialmente auto lesivi o letali come alcune categorie di farmaci, armi, limiti alla guida di autoveicoli etc. Tutte le indicazioni suddette devono essere riportate anche in forma scritta nella lettera di dimissione. Deve anche essere predisposta una relazione alla dimissione che sia riassuntiva dell’intervento assistenziale infermieristico e che venga allegata alla lettera di dimissione. (ALLEGATO 1B). Dipartimento di Salute Mentale Dipendenze Patologiche Prevenzione del suicidio di paziente ricoverato in Diagnosi e Cura Pag. 9 di 24 DSM.DI.003 Ospedale Privato Accreditato Villa Igea Rev. 0 del BOZZA PARAMETRI DI CONTROLLO Indicatore - Numero di tentati suicidi / suicidi dalla data di implementazione della procedura rispetto al numero di tentati suicidi / suicidi negli anni precedenti ALLEGATI Allegato 1 “Scheda di invio” Allegato 1A “Scheda di raccordo infermieristico” Allegato 1B “Scheda di raccordo infermieristico alla dimissione” Allegato 2 “Scale di valutazione del rischio suicidario” o o o SCALE FOR SUICIDE IDEATION (SSI) INTENT SCORE SCALE (ISS) SCALA PER LA VALUTAZIONE DEI FATTORI DI RISCHIO DI SUICIDIO Allegato 3 “Check list di rilevazione del rischio” Allegato 4“Trattamento farmacologico e non farmacologico dei soggetti a rischio suicidario” Dipartimento di Salute Mentale Dipendenze Patologiche Pag. 10 di 24 Prevenzione del suicidio di paziente ricoverato in Diagnosi e Cura Ospedale Privato Accreditato Villa Igea DSM.DI.003 Rev. 0 del BOZZA ALLEGATO 1 SCHEDA DI INVIO A: STRUTTURA DSM-SDP V. IGEA V. ROSA TIPOLOGIA: SPDC SPOI …….. . RTI ....................... RTP …….............…… RSR ....................… D.H. …….. C.D.………… D.C.A. ………...……… RTS DOPPIA DIAGNOSI (V.Igea) RTS ALCOOL (V. Rosa) NOME E COGNOME DATA DI NASCITA RESIDENZA N° TEL. PAZIENTE MEDICO DI MED.GEN. FAMILIARE/I DI RIFERIM. indicato/i dal pz o amministr di sostegno STRUTTURA INVIANTE 1 2 3 CSM ................. ………... NPIA……………. SPDC…………………… SDP .................................................. MMG…………………….. SPECIALISTA OSP. PRIVATO……… REPARTO NON PSICHIATRICO……………………… ALTRO (specificare)………………………………….. Tel…………………………… MEDICO INVIANTE e mail …......………….......................... Fax……………………......... MEDICO/PSICOLOGO REFERENTE • ORIENTAMENTO DIAGNOSTICO PSICHIATRICO e/o TOSSICOLOGICO PROGRAMMA IN ATTO AL MOMENTO DELL'INVIO PROGRAMMA AMBULATORIALE: • colloqui psichiatrici e/o infermieristici c/o CSM ogni ......................... • visite mediche, colloqui psico-educativi c/o SDP ogni ……………… • terapia assistita c/o CSM / SDP o DH ogni ...................................... • visita domiciliare ogni .................................................................. PROGRAMMA SEMIRESIDENZIALE: CD DH Borsa Lavoro PROGRAMMA RESIDENZIALE c/o (specificare Residenza) …………………………………. PROGRAMMA NPIA (specificare) ………………………………………………….…………… ALTRO PROGRAMMA (specificare) ……………………………………………………………… NESSUN PROGRAMMA Dipartimento di Salute Mentale Dipendenze Patologiche Prevenzione del suicidio di paziente ricoverato in Diagnosi e Cura Pag. 11 di 24 DSM.DI.003 Ospedale Privato Accreditato Villa Igea Rev. 0 del BOZZA TERAPIA FARMACOLOGICA IN ATTO (dosaggio, via e tempi di somministrazione trattamento) SE REAZIONI AVVERSE SPECIFICARE QUALE FARMACO NOTIZIE ANAMNESTICHE RILEVANTI PER IL PIANO ASSISTENZIALE IN PARTICOLARE: COMPORTAMENTI AUTO/ETERO-AGGRESSIVI ? SI NO MOTIVO DELLA RICHIESTA DI RICOVERO SCOMPENSO PSICOPATOLOGIO SCOMPENSO RELAZIONALE-AMBIENTALE ALTRO NECESSITA’ DI RICOVERO IMMEDIATA (Cod.1) NELLE 24 ORE (Cod.2) PROGRAMMABILE ENTRO (Cod.3) giorni:……………………………. mesi:……………………… OBIETTIVI DEL RICOVERO INQUADRAMENTO DIAGNOSTICO RIVALUTAZIONE O IMPOSTAZIONE TERAPIA FARMACOLOGICA STABILIZZAZIONE QUADRO ACUTO O RISOLUZIONE SCOMPENSO PSICOPAT. DETOSSIFICAZIONE DA ALCOOL DETOSSIFICAZIONE DA SOSTANZE STUPEFACENTI INDIVIDUAZIONE PROGRAMMA DI AFFIDAMENTO A RETE DEI SERVIZI ALTRO (specificare)……………………………………………………………………………… Dipartimento di Salute Mentale Dipendenze Patologiche Prevenzione del suicidio di paziente ricoverato in Diagnosi e Cura Pag. 12 di 24 DSM.DI.003 Ospedale Privato Accreditato Villa Igea Rev. 0 del BOZZA INDIVIDUAZIONE E/O ATTUAZIONE E/O RIVALUTAZIONE PROGRAMMA RIABILITATIVO Migliorare la compliance ai trattamenti clinici Risoluzione problematiche socio – ambientali Acquisire - migliorare competenze nella cura del sé, negli spazi di vita, nella consapevolezza delle proprie risorse, abilità socio relazionali Altri obiettivi (specificare)……………………………………………………………………….. Tempi di verifica del programma riabilitativo con inviante/referente (tra giorni)…........... GIORNI PREVEDIBILI DI DEGENZA (PROGNOSI) CRITICITA’ PRESUMIBILE ALLE DIMISSIONE SI NO dimissione complessa per difficoltà di contesto, malgrado la attuale stabilizzazione delle condizioni cliniche che potrebbe permettere la cura in ambulatorio o a domicilio PATOLOGIE ORGANICHE ASSOCIATE, COMPLICANZE DATA DELLA RICHIESTA Timbro e Firma RTS: Posti Residenziali a Trattamento Specialistico Dipartimento di Salute Mentale Dipendenze Patologiche Prevenzione del suicidio di paziente ricoverato in Diagnosi e Cura Pag. 13 di 24 DSM.DI.003 Ospedale Privato Accreditato Villa Igea Rev. 0 del BOZZA ALLEGATO 1 A SCHEDA DI RACCORDO INFERMIERISTICO Cognome____________________________________Nome______________________________________ Nato/a________________________il__________________Domiciliato____________________________ Residente________________________via___________________________________Tel______________ Persona referente__________________________Tel___________________Stato civile_______________ Ricovero volontario_________T.S.O______Accompagnato da Inf_____________Parenti____________ Alimentazione: nella norma scarsa autonoma Igiene personale: nella norma scarsa con aiuto operatore autonoma con aiuto operatore Ritmo sonno veglia: regolare insonnia precoce insonnia tardiva terapia aggiuntiva Tono dell’umore: eccitato normale depresso ansioso angosciato irritabile Comunicazione verbale___________________uso sostanze ____________________________ Mobilizzazione_____________________________Malattie infettive.______________________________ Presidi eventuali___________________________Patologie diverse______________________________ Precedenti psichiatrici si no se si Dove_________________________________________________ Infermiere di riferimento si no se si come si chiama_______________________________ Rapporti con familiari / parenti conflittuali assenti discreto buono ottimo Terapia depot___________________________________________________________________________ Eventi avversi collegati ai farmaci__________________________________________________________ Avvenimenti che hanno scatenato il ricovero e /o note eventuali________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ Dipartimento di Salute Mentale Dipendenze Patologiche Pag. 14 di 24 Prevenzione del suicidio di paziente ricoverato in Diagnosi e Cura DSM.DI.003 Ospedale Privato Accreditato Villa Igea Rev. 0 del BOZZA _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ Somministrazione terapia si farmaco no ______________________________________ora________ Data __________________ Ora________________ Firma Infermiere______________________________________ Prevenzione del suicidio di paziente ricoverato in Diagnosi e Cura Dipartimento di Salute Mentale Dipendenze Patologiche Pag. 15 di 24 Ospedale Privato Accreditato Villa Igea DSM.DI.003 Rev. 0 del BOZZA ALLEGATO 1 B SCHEDA DI RACCORDO INFERMIERISTICO alla dimissione Cognome_______________________________________Nome _______________________________ Nato/a ___________________________________________________________ il ___________________________ residente a _____________________________________________________________________________________ domicilio in via _________________________________________________________________________________ ricovero in T.S.O. dal _____________ al ____________ ricovero volontario dal ______________ al ____________ Alimentazione: nella norma iponutrizione ipernutrizione peso Kg ________________ Note/altro ______________________________________________________________________________________ Igiene personale: nella norma scarsa autonoma con aiuto operatore Note/altro ______________________________________________________________________________________ Ritmo sonno-veglia: regolare insonnia precoce insonnia tardiva terapia aggiuntiva Note/altro ______________________________________________________________________________________ Tono dell’umore : eccitato normale depresso ansioso angosciato irritabile Note/altro ______________________________________________________________________________________ Rapporti interpersonali/Livello di comunicazione: comunica con il personale socializza con altri pazienti comunica spontaneamente comunica se coinvolto comunica con fatica non comunica Note/altro ______________________________________________________________________________________ Mobilizzazione _________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________________ Presidi eventuali ________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________________ Patologie diverse ________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________________ Malattie infettive ________________________________________________________________________________ Adesione alle regole (fumo, denaro, telefonate, terapia, orari, etc.): Collaborante Non collaborante ________________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ Parzialmente collaborante ______________________________________________________________________ Note ___________________________________________________________________________________________ Indicazione per Programma Riabilitativo: SI NO Dipartimento di Salute Mentale Dipendenze Patologiche Pag. 16 di 24 Valutazione Clinica Globale: Prevenzione del suicidio di paziente ricoverato in Diagnosi e Cura DSM.DI.003 MIGLIORATO Ospedale Privato Accreditato Villa Igea Rev. 0 del BOZZA INVARIATO PEGGIORATO NOTE ________________________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________________________ DATA _____/_____/______ ORARIO: ___________ Firma Infermiere/Coordinatore Dipartimento di Salute Mentale Dipendenze Patologiche Prevenzione del suicidio di paziente ricoverato in Diagnosi e Cura Pag. 17 di 24 DSM.DI.003 Ospedale Privato Accreditato Villa Igea Rev. 0 del BOZZA ALLEGATO 2 Strumenti psicometrici di valutazione del rischio suicidiario SCALE FOR SUICIDE IDEATION (SSI) Autori AT Beck, M Kovacs, A. Weissman, 1979. Descrizione e particolarità di impiego La SSI è stata messa a punto dal gruppo di Beck che aveva messo a punto, in precedenza, la Hopelessness Scale (Beck et al., 1974b) e la Suicide Intent Scale - SIS (Beck et al., 1974a). La prima è una scala che misura indirettamente il rischio di suicidio e la seconda valuta la pianificazione e la letalità dei tentativi di suicidio realmente effettuati. La SSI è più specificamente diretta alla valutazione dell’ideazione suicidaria, considerata come la premessa per l’atto suicidario. Gli Autori hanno ritenuto essenziale evidenziare l’intensità e la pervasività dell’ideazione e le sue caratteristiche al fine di giungere ad una ragionevole predizione del rischio di suicidio in modo da mettere in atto, se del caso, gli interventi preventivi. La scala non prende in considerazione le variabili sociodemografiche che si usano, di solito, per caratterizzare i gruppi ad alto rischio di suicidio, poiché hanno scarso peso per la valutazione del singolo individuo. Mediante la SSI ci si propone di quantificare l’entità dell’intenzionalità suicidaria cosciente, attuale, dando un peso alle diverse dimensioni dei pensieri e dei desideri autolesivi. La valutazione è fatta dal clinico sulla base di un’intervista semistrutturata. Gli Autori hanno proposto successivamente una versione di autovalutazione (Beck et al., 1988). Periodo valutato Il periodo preso in considerazione per la valutazione è quello dell’intervista. Indicazioni La SSI è adatta per identificare, in una popolazione di soggetti adulti, i soggetti con maggiore o minore grado di ideazione suicidiaria. Impiego per valutazioni ripetute La scala può essere utilizzata, non solo come strumento di screening, ma anche per la valutazione dell’evoluzione dell’ideazione di suicidio in rapporto ai trattamenti. Struttura L’SSI è composta da 19 items che esplorano l’importanza dei pensieri di suicidio, le loro caratteristiche e l’atteggiamento del soggetto nei loro confronti, il desiderio di morte, il desiderio di suicidarsi e, se presenti, i dettagli del progetto suicidario; i deterrenti “interni” nei confronti del suicidio, la sensazione soggettiva della capacità di controllare le spinte suicidiarie. Nella valutazione sono compresi anche le minacce di suicidio espresse verbalmente o con il comportamento. Dipartimento di Salute Mentale Dipendenze Patologiche Prevenzione del suicidio di paziente ricoverato in Diagnosi e Cura Pag. 18 di 24 DSM.DI.003 Ospedale Privato Accreditato Villa Igea Rev. 0 del BOZZA INTENT SCORE SCALE (ISS) Autore DW Pierce, 1981. Descrizione e particolarità di impiego L’ISS è una scala utilizzata dal clinico per valutare, nei soggetti che hanno messo in atto un tentativo di suicidio, il livello di intenzionalità suicidiaria mediante items che esplorano il grado di letalità del tentativo messo in atto. Gli items della scala riflettono: - le circostanze relative al tentativo di suicidio, in generale quelle orientate a prevenire il salvataggio (prima sezione); - le considerazioni soggettive circa la letalità del metodo usato, l’intenzione di morire, la premeditazione e la reazione al fatto di essere sopravvissuto (seconda sezione); - la valutazione professionale del rischio di morte basata sulla prevedibilità dell’esito e la necessità di interventi medici per prevenire la morte (terza sezione). Periodo valutato Il periodo preso in considerazione per la valutazione è quello successivo al tentativo di suicidio, la distanza dal quale è in funzione della possibilità di comunicazione con il paziente. Indicazioni La scala è stata messa a punto per valutare il grado di intenzionalità suicidiaria dei soggetti che hanno messo in atto un tentativo di suicidio risultato non letale. Impiego per valutazioni ripetute Per le sue caratteristiche, la scala non è indicata per valutazioni ripetute. Dipartimento di Salute Mentale Dipendenze Patologiche Prevenzione del suicidio di paziente ricoverato in Diagnosi e Cura Pag. 19 di 24 DSM.DI.003 Ospedale Privato Accreditato Villa Igea Rev. 0 del BOZZA SCALA PER LA VALUTAZIONE DEI FATTORI DI RISCHIO DI SUICIDIO Gentile Signore/a, nel seguente questionario vengono elencate una serie di situazioni nelle quali le persone, a volte, vengono a trovarsi nel corso della propria vita. Le domande sono riferite sia a tutta la sua vita, sia all’ultima settimana: per ognuno di questi periodi dovrà rispondere con un “SÍ o con un “NO”. Ad ogni frase dovrebbe rispondere solo con un “S” o con un “NO” scegliendo la modalità che si presta meglio a descriverLa. Il questionario va compilato nella sua totalità secondo quanto Lei pensa e senza l’aiuto di altre persone. Ovviamente, non esistono risposte giuste o sbagliate; è importante solo descrivere i propri sentimenti personali, la propria situazione o i propri vissuti. 1. Ha mai bevuto cinque o più bicchieri di alcolici al bar o a tavola in una sola volta? 2. Ha mai fatto uso di droghe? 3 Ha mai usato un farmaco prescritto da un medico molto più a lungo di quello che le era stato detto o ne ha preso una dose molto maggiore? 4 5 6 Ha mai avuto un attacco di panico, cioè uno stato in cui si è sentito improvvisamente spaventato, ansioso e ha avuto allo stesso tempo disturbi fisici quali difficoltà a respirare, tremori,giramenti di testa, ecc.? Ha mai avuto paura di uscire di casa da solo o di trovarsi in mezzo alla folla, di fare la coda o di viaggiare su autobus o treni? Si è mai sentito imbarazzato o ha avuto paura a fare delle cose davanti ad altre persone, come mangiare o scrivere o parlare in pubblico? Nel corso della Nell’ultima vita settimana SÍ NO SÍ NO Nel corso della vita SÍ NO Nel corso della vita SÍ NO Nell’ultima settimana SÍ NO Nell’ultima settimana SÍ NO Nel corso della Nell’ultima vita settimana SÍ NO SÍ NO Nel corso della Nell’ultima vita settimana SI NO SI NO Nel corso della Nell’ultima vita settimana SI NO SI NO Dipartimento di Salute Mentale Dipendenze Patologiche Prevenzione del suicidio di paziente ricoverato in Diagnosi e Cura Pag. 20 di 24 7 8 9 DSM.DI.003 E’ mai stato disturbato da pensieri che non avevano senso e che continuavano a tornarle in mente anche quando cercava di non pensarci? C’è mai stato qualcosa che doveva continuamente fare e rifare, senza poterne fare a meno, come lavarsi le mani in continuazione,contare fino a un certo numero o controllare più volte la stessa cosa per essere sicuro di averla fatta bene? Nell’ultima settimana SI NO Nell’ultima settimana SI NO Nel corso della vita Le è capitato di agire sull’impulso del momento? SI NO Nel corso della vita Ha perso interesse per molte cose che le piacevano ? SI NO Nel corso della vita Ha pensato che non ci sono molte ragioni per continuare SI NO a vivere? Nel corso della vita Le è mai successo di avere dei periodi in cui non SI NO riusciva a controllare la quantità di cibo che mangiava? Nell’ultima settimana SI NO Nell’ultima settimana SI NO Nell’ultima settimana SI NO 13 Le è capitato di pensare che gli altri starebbero meglio se lei non ci fossi più? 17 Nel corso della Nell’ultima vita settimana SI NO SI NO Nel corso della vita SI NO Nel corso della vita SI NO É stato molto nervoso o ansioso? 12 Si è sentito inutile, di non valere nulla? 16 Nel corso della Nell’ultima vita settimana SI NO SI NO Nell’ultima settimana SI NO Nell’ultima settimana SI NO Nell’ultima settimana SI NO 11 Si è sentito molto arrabbiato o con la voglia di spaccare tutto? 15 Rev. 0 del BOZZA Nel corso della vita SI NO Nel corso della vita SI NO Nel corso della vita SI NO 10 Si è sentito molto giù di corda e triste? 14 Ospedale Privato Accreditato Villa Igea Nell’ultima settimana SI NO Dipartimento di Salute Mentale Dipendenze Patologiche Pag. 21 di 24 Prevenzione del suicidio di paziente ricoverato in Diagnosi e Cura DSM.DI.003 18 Ha cercato o pensato di farsi del male? 19 Si è sentito solo, senza amici o familiari che possano aiutarla? 20 Ha perso il lavoro o ha avuto delle grosse perdite economiche? Ospedale Privato Accreditato Villa Igea Rev. 0 del BOZZA Nel corso della vita SI NO Nel corso della vita NO SI Nell’ultima settimana SI NO Nell’ultima settimana SI NO Nel corso della Nell’ultima vita settimana SI NO SI NO Nel corso della vita 21 Ha perso delle persone a cui era particolarmente legato? SI NO Nel corso della vita 22 Ha avuto una malattia fisica grave? SI NO Nell’ultima settimana SI NO Nell’ultima settimana SI NO 23 Mi è capitato di spendere più di quello che guadagno Nel corso della vita SI NO Nell’ultima settimana SI NO 24 Mi è capitato di dire delle cose senza pensarci Nel corso della vita SI NO Nell’ultima settimana SI NO Fattori di rischio per il suicidio: 1-Depressione items 9-10-12-13-15-16 2-Impulsività items 14-23-24 3-Aggressività items 11-18 4-Perdite items 19-20-21-22 5-Comorbilità abuso di sostanze items 1-2-3 6-Comorbilità Prevenzione del suicidio di paziente ricoverato in Diagnosi e Cura Dipartimento di Salute Mentale Dipendenze Patologiche Pag. 22 di 24 Ospedale Privato Accreditato Villa Igea DSM.DI.003 Rev. 0 del BOZZA ALLEGATO 3 Check list di rilevazione del rischio M 1 Si è mostrato molto nervoso o ansioso? 2 Si è sentito molto giù di corda e triste? 3 Si è sentito molto arrabbiato o con la voglia di spaccare tutto? 4 Si è sentito inutile, di non valere nulla P N n.r. 0 1 2 3 4 0 1 2 3 4 n.r. 0 1 2 3 4 0 1 2 3 4 n.r. 1 2 3 4 0 1 2 3 4 1 2 3 4 0 1 2 3 4 n.r. n.r. 0 n.r. 0 n.r. n.r. 0 1 2 3 4 0 1 2 3 4 n.r. n.r. 0 1 2 3 4 0 1 2 3 4 n.r. n.r. TOTALE Il rischio corrisponde al numero più alto raggiunto anche in uno solo dei 4 items Dipartimento di Salute Mentale Dipendenze Patologiche Pag. 23 di 24 Prevenzione del suicidio di paziente ricoverato in Diagnosi e Cura DSM.DI.003 Ospedale Privato Accreditato Villa Igea Rev. 0 del BOZZA ALLEGATO 4 TRATTAMENTO FARMACOLOGICO DEI SOGGETTI A RISCHIO SUICIDIARIO Non è possibile individuare un trattamento farmacologico specifico per le crisi suicidiarie, dal momento che l’ideazione ed il comportamento suicidiari vanno considerati come manifestazioni di una più articolata e complessa sofferenza psicopatologica. Fornire buone informazioni, offrire sempre una disponibilità a discuterne il significato, riprendere esplicitamente quanto detto sia a livello individuale che nei momenti interpersonali come giro visita, incontri familiari e gruppi di reparto, oltre che negli incontri con i colleghi esterni sono passi di questo percorso, comunque attento a cogliere ogni momento di disponibilità all’ascolto. E’ indispensabile perseguire un adesione al trattamento, finalizzata ad una migliore efficacia dello stesso e ottenere una partecipazione attiva –compliance, consenso informato,, da conquistare. Da quanto sopra esposto sopra, vi sono alcune patologie psichiatriche più frequentemente associate ad un rischio suicidiario ed è quindi per questo necessario riferirsi al trattamento della patologia di base più che all’ideazione suicidiaria in sé. ANTIDEPRESSIVI / STABILIZZATORI DEL TONO DELL’UMORE Nel trattamento farmacologico del paziente suicidiario è necessario fornire al paziente informazioni comprensibili e chiare sulle modalità e sui tempi d’azione dei farmaci somministrati e sui loro effetti collaterali, assicurarsi un’adeguata compliance terapeutica, magari con l’aiuto dei familiari, gestire posologia e controlli in modo tale da fornire una dose complessiva necessaria, almeno nel periodo di rischio, per brevi periodi, onde evitare il rischio di overdose volontaria mortale, e comunque inserire il trattamento farmacologico in un’attenzione più ampia e supportiva al paziente. Antidepressivi L’indicazione privilegia, nei soggetti suicidiari, molecole a prevalente bersaglio serotoninergico. Esistono diverse evidenze a favore dell’efficacia di vari antidepressivi SSRI (citalopram, fluvoxamina, fluoxetina, paroxetina), nel ridurre l’intensità dell’ideazione suicidiaria. All’indubbia efficacia terapeutica, inoltre, gli SSRI associano una minor tossicità in overdose rispetto ai triciclici e si propongono, quindi, come farmaci di prima scelta nel trattamento del paziente suicidiario con sintomi depressivi, spesso in associazione con stabilizzatori dell’umore. Farmaci a maggiore intensità di effetto, sia come molecole che come modalità di somministrazione, debbono essere utilizzati in condizioni di alta attenzione, come in genere è possibile quasi esclusivamente in ambiente ospedaliero. Stabilizzatori del tono dell’ umore Esistono ormai diverse evidenze dell’utilità del Litio nel ridurre l’intensità dell’ideazione suicidiaria e il ricorso a comportamenti autolesivi. Tale ruolo sarebbe importante di per sè e non solo per il possibile potenziamento di una terapia antidepressiva. Analoghi risultati sembrano potersi ottenere con l’utilizzo della Carbamazepina, dell’Acido Valproico ( per tale molecola, sempre in ambiente ospedaliero, vi è la possibilità di un utilizzo in forma endovenosa, con precauzioni attente ad eventuale epatotossività ) e della Gabapentina. NEUROLETTICI Dipartimento di Salute Mentale Dipendenze Patologiche Pag. 24 di 24 Prevenzione del suicidio di paziente ricoverato in Diagnosi e Cura DSM.DI.003 Ospedale Privato Accreditato Villa Igea Rev. 0 del BOZZA L’utilizzo dei neurolettici, specie gli antipsicotici atipici di seconda generazione, generalmente associati ad un trattamento antidepressivo, trova indicazione non soltanto nei soggetti suicidiari con sintomi psicotici e/o con diagnosi di psicosi, ma anche nei soggetti con disturbo di personalità, specie a basso dosaggio. L’utilizzo di neurolettici è indicato per molti pazienti con ideazione suicidiaria, soprattutto nella fase acuta della crisi suicidiaria, e cioè nelle fasi iniziali e ancora non pienamente efficaci del trattamento antidepressivo, e nei pazienti in regime di ricovero. In generale, se è indicato il trattamento con antipsicotici, sono da preferirsi antipsicotici di seconda generazione come Risperidone, Olanzapina, Quetiapina, Ziprasidone, Aripripazolo, anche eventualmente ove esistano sotto forma iniettiva. Se sono presenti aggressività e impulsività, come spesso accade in questa tipologia di pazienti, occorre valutare l’utilità di iniziare terapia con Clozapina. Esistono ormai diverse evidenze dell’utilità della Clozapina nel ridurre l’intensità dell'ideazione suicidiaria e il ricorso a comportamenti autolesivi in pazienti psicotici o con grave comorbilità sull’asse II. BENZODIAZEPINE L’utilizzo delle benzodiazepine può trovare utili indicazioni nelle fasi acute della crisi suicidiaria, soprattutto se associata ad un’importante componente ansiosa o difficoltà nel sonno. Il loro utilizzo a lungo termine, comunque, è sconsigliato nella gestione del paziente suicidiario. TRATTAMENTO NON FARMACOLOGICO DEL PAZIENTE A RISCHIO SUICIDIARIO Gli interventi non farmacologici sono associati al trattamento farmacologico. La psicoterapia può risultare estremamente utile, se non necessaria, per molti pazienti a rischio suicidiario anche se spesso il paziente appare poco motivato al trattamento. In linea generale è ampiamente condivisa la necessità di utilizzare tecniche di trattamento di breve durata e con un ruolo direttivo del terapeuta, per lo meno nella fase acuta della crisi suicidiaria. Sulla scorta di tali considerazioni sono stati proposti molti interventi rivolti al trattamento specifico della crisi, concentrati in un numero di sedute limitato (da 5 a 10) e focalizzati specificamente sulle circostanze che hanno portato al gesto autolesivo. Psicoterapie a indirizzo cognitivo-comportamentale o interpersonale hanno dimostrato efficacia nel ridurre due fattori di rischio correlati al suicidio: sentirsi senza speranza e sentirsi depressi. La CBT ha mostrato di essere in grado di ridurre i tentativi di suicidio in pazienti depressi ambulatoriali ed è probabilmente utile iniziare la terapia fin dal regime di ricovero. Altri interventi terapeutici non farmacologici più complessi quali terapia di coppia, terapia di gruppo, familiare, interventi terapeutici residenziali dovranno essere presi in esame assieme ai colleghi che proseguiranno il trattamento, in pazienti particolarmente gravi, con comorbilità sull'asse II, con abuso di sostanze associate, con scarsa o assente consapevolezza e sentimento di malattia, con rete sociale inesistente o inadeguata, con comorbilità mediche particolarmente gravi. Una valutazione e l’impostazione fin dal ricovero di tali interventi serve a porre rimedio alla carenza di quei fattori che possono pregiudicare un’adeguata compliance e continuità al progetto terapeutico individualizzato, da parte del paziente e della sua rete familiare e psicosociale.