Il patrimonio musicale del Patriarcato di Aquileia: una matrice comune per la costruzione di un’identità europea MUSICA DELL A TERRA DEI PATRIARCHI© MUSICA DELL A TERRA DEI PATRIARCHI© Il patrimonio musicale del Patriarcato di Aquileia: una matrice comune per la costruzione di un’identità europea L’idea L’idea è di sviluppare una progettualità, con un musicista di rilievo internazionale e un gruppo di musicisti selezionati in alcuni Paesi europei, per presentare un progetto sul Programma Cultura della Commissione Europea (bando in scadenza a ottobre 2011), progetto dedicato alla musica aquileiese e delle terre che fecero parte del Patriarcato di Aquileia. La motivazione Il plurisecolare – se non millenario - percorso storico del Patriarcato di Aquileia, collegato alle vicende dinastiche e politiche dell’Europa centro-orientale e caratterizzato da un’affascinante compresenza di elementi culturali e linguistici romanzi, celtici, slavi, germanici, ebraici, ellenici ed ellenistici, si connota come il momento embrionale della nascita del concetto moderno di Europa. Infatti, la collocazione geografica di Aquileia ha comportato da sempre, almeno da quando gli storici cominciarono a descriverla, un ruolo strategico del suo territorio. Prima, in epoca protostorica, quale punto di passaggio per le migrazioni e le modificazioni demografiche fra nord e sud e fra est ed ovest. Poi, nel periodo romano, quale ponte fra est ed ovest, quale cerniera di raccordo per gli scambi commerciali e per i traffici economici fra le popolazioni dell’Europa centro-settentrionale ed orientale e quelle del Mediterraneo, dell’Africa e dell’Asia Minore. In seguito, con la nascita del cristianesimo e nel periodo del Patriarcato, Aquileia sviluppò tale ruolo strategico modificandosi da terra di passaggio in terra di messaggio. In effetti, le vicende geopolitiche del Patriarcato di Aquileia, che divenne la più grande diocesi cristiana d’Europa - la cui configurazione geografica andava dal Lago di Costanza al Balaton, dal Tirolo alla Pannonia, da Wien a Venezia, passando per Como, Padova, Mantova, Trento, Augsburg, Regensburg, Ljubljana, Koper e così via -, fecero di questa terra il luogo deputato, il sito naturale di approdo e di confronto fra concezioni, sovente antitetiche, dell’uomo e del fenomeno religioso, nonché di diversi significati di civiltà: una sorta di spartiacque culturale fra Europa occidentale ed orientale, fra mondo continentale e mondo mediterraneo, un unicum per la sua originalità nella realtà del vecchio continente. Ad Aquileia si concludeva l’itinerario terrestre della via dell’Ambra che coniugava il Baltico al Mediterraneo; ad Aquileia arrivavano i mercanti che portavano le merci e le spezie, e con esse le culture, del medio-oriente dal porto di Alessandria d’Egitto. E di certo, la ritualità e la musica del primo cristianesimo aquileiese (sopravvissute fino al XVIII secolo come testimoniano Il patrimonio musicale del Patriarcato di Aquileia: una matrice comune per la costruzione di un’identità europea documenti del Tribunale della Sacra Inquisizione ed altri testi scritti e orali) ha ricevuto da questi rapporti impulsi e influenze determinanti. Il progetto Impulsi e influenze determinanti anche, e soprattutto, nell’ambito della cultura musicale europea. Per questo, il progetto prevede un percorso nella storia della musica, partendo dalla musica sacra aquileiese (responsori, salmi, lamentazioni, tropi, sequenze e canti in genere) passando per il dramma sacro (nato ad Aquileia fra il VII e l'VIII sec.) ed i discanti, arrivando a Giorgio Mainerio e al suo Primo libro de' Balli (sec. XVI) per arrivare alla musica folk ed al canto tradizionale friulano, la villotta, fino alle contaminazioni jazz ed alle sperimentazioni della musica contemporanea, e per finire con la danza chiamata la furlana ed i suoi collegamenti con le forme di ballo di tante culture europee. (il 28 gennaio del 1914 il Corriere della Sera pubblicò ciò che segue: "Il corrispondente romano del Temps, Jean Carrère, raccoglie la voce curiosa che il Papa abbia raccomandato la furlana, l'antica danza veneta, ad una giovane coppia patrizia da cui si sarebbe fatto dare un saggio del tango. Il Papa, vedendo le smorfie che i due giovani erano costretti a fare per ricordarsi ogni movimento, li commiserò dicendo: -Capisco che voi amiate la danza. Essa conviene alla vostra età, e così è sempre stato come sempre sarà. Ballate, dunque, poiché ciò vi fa piacere. Ma invece di adottare queste ridicole contorsioni barbare, perché non scegliere quella meravigliosa danza veneta che io vedevo spesso ballare nella mia giovinezza e che è così elegante, così distinta, così latina: la furlana?. -La furlana? domandarono sorpresi i due giovani adepti del tango. -Come, non conoscete la furlana? E il Papa, tutto arzillo, avrebbe accennato già ad alzarsi, come se avesse inteso rivelare egli stesso le armoniose movenze di questa danza graziosa..) Accanto a questo percorso interno al territorio aquileiese, se ne svilupperanno alcuni paralleli nelle terre che parteciparono alla storia del Patriarcato (al momento si pensa a Slovenia, Ungheria, Boemia, Austria, Veneto) per arrivare alla realizzazione del progetto “Il patrimonio musicale del Patriarcato di Aquileia: una matrice comune per la costruzione di un’identità europea”. Una sorta di percorso “alla roversa” alla ricerca di una comune identità, partendo da estreme diversità e lontane individualità per trovare una unità culturale, una matrice progettuale. I promotori del presente progetto ritengono che tale matrice sia rappresentata dal Patriarcato di Aquileia quale fattore determinante nell’intreccio delle vicende individuali e collettive che hanno formato la storia dei due ultimi millenni di questa parte d’Europa: un topos di convivenza fra individui e collettività, fra popoli, all’interno di precise strutture politico-amministrative, attraverso la conoscenza e la diffusione del messaggio cristiano. Il patrimonio musicale del Patriarcato di Aquileia: una matrice comune per la costruzione di un’identità europea In sintesi, possiamo dire che con questo progetto – partendo da Aquileia – si vuole arrivare in Europa. Ovvero: partendo dalla storia della religione (religione intesa quale fattore essenziale nella costruzione dei patrimoni culturali e delle identità dei vari popoli per la sua capacità di motivazione e di unificazione), con questa iniziativa si intende giungere ad un luogo e ad un momento di convergenza fra cultura orientale e cultura occidentale, evidenziandone le comuni matrici storiche e valorizzandone le peculiari diversità all’interno del processo di integrazione europea. Tutto ciò al fine di ridurre l’impatto di esistenti diversità e di possibili nuove differenze e disparità fra Nazioni Europee, evitando così la creazione di nuove barriere e ulteriori divisioni nell’Europa che verrà. Gli obiettivi Obiettivi del progetto, quindi, sono quello di condividere fra comunità lontane e diverse le cosiddette “buone prassi” in materia di salvaguardia, conservazione e valorizzazione del patrimonio musicale sia di tradizione orale sia di tradizione scritta, con la promozione di iniziative comuni in tale ambito. Le finalità Il progetto vuole diffondere un forte messaggio indirizzato all’unità dei popoli d’Europa a partire dal riconoscimento delle comuni origini e dalla valorizzazione delle singole identità, partendo dal linguaggio musicale che non conosce confini e supera tutte le barriere, come il fiume simbolo dell’Europa, il Danubio, l’Istro degli antichi Greci. Se l’Europa è riuscita a far collassare le frontiere e unire tanta gente diversa con lo sguardo verso un futuro più armonico, con il suo linguaggio universale la musica può aiutarci a superare le frontiere ancora persistenti nelle nostre menti, unendo le varie anime che abitano i territori dell’antico Patriarcato di Aquileia. Il progetto, quindi, vuole trasmettere qualcosa di nuovo, qualcosa che – partendo dal passato – guardi al futuro, alle nuove generazioni, ai nuovi strumenti di costruzione del nostro domani in Europa. Il patrimonio musicale del Patriarcato di Aquileia: una matrice comune per la costruzione di un’identità europea Le azioni Il progetto intende realizzarsi attraverso le seguenti fasi: 1. individuazione, interesse e disponibilità a collaborare al progetto di un musicista di rilievo internazionale con curriculum di ricerche, esperienze e lavori su musica antica, di tradizione e di sperimentazione: contattato Angelo Branduardi che, attraverso i suoi agenti e procuratori, ha dichiarato il massimo interesse al progetto); 2. individuazione, interesse e disponibilità a collaborare al progetto di musicisti friulani specializzati in musica antica; 3. individuazione, interesse e disponibilità a collaborare al progetto di musicisti friulani in musica folk, canto tradizionale, contaminazioni jazz, sperimentazioni di musica contemporanea; 4. individuazione, interesse e disponibilità a collaborare al progetto di musicisti sloveni, ungheresi, boemi, austriaci in musica folk, canto tradizionale, contaminazioni jazz, sperimentazioni di musica contemporanea; 5. coordinamento lavori (Sodales Aquileia – Aquileia Slow Festival); 6. coinvolgimento festival dei territori interessati (Friuli Venezia Giulia, Slovenia, Ungheria, Repubblica Ceca, Austria) a livello di partenariato; 7. predisposizione materiali e predisposizione mezzi di comunicazione (web, multimedia e tv) con coinvolgimento di media territoriali a livello di partenariato. I risultati 1. laboratori itineranti di espressioni musicali e di esibizioni di musica tradizionale delle varie regioni d’Europa rappresentate; 2. produzione di uno spettacolo da circuitare a partire dal 2012 a livello europeo, intitolato "Musica della Terra dei Patriarchi - schiarazzule marazzule - χάραξ και μάραθων" con il Maestro Angelo Branduardi e un gruppo di musicisti friulani e coinvolgendo musicisti italiani, austriaci, boemi, sloveni e ungheresi. Lo spettacolo sarà strutturato in due atti: il primo “Futuro Antico” con Angelo Branduardi e musicisti di musica antica con strumenti antichi, il secondo con musicisti provenienti dai vari territori coinvolti e con repertori sia singoli che collettivi; 3. produzione di un CD con le musiche dello spettacolo e di un DVD con le immagini degli spettacoli e del progetto. Il patrimonio musicale del Patriarcato di Aquileia: una matrice comune per la costruzione di un’identità europea La comunicazione Il progetto verrà presentato al pubblico sabato 16 e domenica 17 luglio 2011 ad Aquileia e prevede la direzione artistica di Angelo Branduardi ed il coinvolgimento di musicisti che in modo specifico hanno lavorato e lavorano sull'argomento sia in termini filologici sia in termini di contaminazioni oltre che sperimentali. Per questo, lo spettacolo del Maestro Branduardi nella serata del 17 luglio sarà preceduto e concluso da una esibizione dal titolo " Musica - Nella Terra dei Patriarchi" di alcuni musicisti austriaci, boemi, friulani, italiani, sloveni, ungheresi coinvolti nel progetto. Hanno già dichiarato l'interesse al progetto qualificati intellettuali, artisti, musicisti e ricercatori austriaci, friulani, sloveni, ungheresi ed un gruppo di primarie associazioni culturali e agenzie di comunicazione e organizzazione eventi, fra cui Paolo Maurensig, Flavio Pressacco, Forum di Aquileia Onlus, Associazione Culturale Gilberto Pressacco, Associazione Culturale Furclap, Strepitz (Friuli – Italia), Giovanni Floreani (Italia), Giulio Venier (Italia), Igor Leonardi (Slovenia), Agenzia d’Arte Cultura e Comunicazione Holzmann di Graz (Austria), Aniada a Noar di Graz (Austria), Giorgio Cadorini (Praga – Cechia). Fra i potenziali partner, in cui individuare anche il lead-partner, si pensa di contattare: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. Mittelfest Fondazione Aquileia Festival di Lubiana Festival di Maribor Festival di Budapest (o altro in Ungheria) Festival di Praga (o altro in Repubblica Ceca) Festival di Graz Il patrimonio musicale del Patriarcato di Aquileia: una matrice comune per la costruzione di un’identità europea Musica della Terra dei Patriarchi © 2011 - concept: federico orso per aquileia slow festival