Luce blu: la grande nemica degli occhi di chi utilizza dispositivi elettronici 10 June 2016 Smartphone, tablet, computer ci mettono a disposizione un mondo di possibilità infinite tra immagini, contatti, app… i nostri esperti consigliano però di fare grande attenzione all’emissione di luce blu che può mettere a rischio la salute degli occhi. La soluzione però c’è ed è a portata di lente. La vita in un click Con un click si fa shopping, con un altro si guarda un film o si prenota un viaggio programmandone le tappe, e poi si chatta con gli amici su WhatsApp. Anche l’informazione si consuma sempre di più in rete e sempre meno su carta, grazie giornali on-line. La vita quotidiana è oramai scandita dall’uso delle tecnologie digitali ed è sempre maggiore il tempo che si trascorre in rete, sui social, o comunque davanti a un monitor. Siamo iperconnessi, tra lavoro e svago, consapevoli delle opportunità di ogni tipo offerte dalla rete. E pur trascorrendo tanto tempo su dispositivi elettronici (il 30% di noi li utilizza per circa 6 ore al giorno e il 14% almeno per 10 ore) non ci curiamo di valutare le eventuali ripercussioni sulla nostra salute di una esposizione così prolungata. Cattive abitudini Sappiamo ormai tutti che dobbiamo adottare una postura corretta quando lavoriamo al computer, e che dobbiamo tenere una distanza “di sicurezza”(da 50 a 70 cm circa) dal monitor. Sappiamo anche che l’illuminazione del luogo in cui si utilizzano tablet, computer e smartphone è importante. Ma abbiamo mai sentito parlare di luce blu? Sappiamo di cosa si tratta e conosciamo le conseguenze sulla salute dei nostri occhi di una esposizione prolungata ad essa? Stop alla luce blu La maggior parte delle fonti luminose emette luce blu, una particolare radiazione elettromagnetica che, secondo studi scientifici, provoca uno stress ossidativo delle cellule dell’epitelio corneale: viene alterata la superficie oculare con conseguente secchezza, pesantezza, prurito e bruciore degli occhi e che colpisce soprattutto chi usa il computer per più di 6/8 ore al giorno. I sintomi possono aggravarsi se si è in ambienti con scarsa o errata illuminazione. Alcuni studi evidenziano inoltre che queste emissioni provocano un’interferenza con il metabolismo della retina e altri hanno ipotizzato addirittura un aggravamento sul ciclo sonno-veglia in soggetti esposti a queste emissioni. La soluzione c’è: le lenti protettive Dobbiamo dunque smettere di usare le tecnologie digitali? No di certo! Iniziamo però a prenderci cura dei nostri occhi e a proteggerli al meglio utilizzando lenti studiate ad hoc, trattate con standard di elevata qualità, che permettono di schermare l’occhio dalle radiazioni blu. Sono infatti disponibili lenti di nuovissima generazione che incorporano, al loro interno, un fotopigmento che si attiva nel momento in cui ci si espone alla luce blu, bloccandone le radiazioni nocive. Queste nuove lenti ci permettono di utilizzare serenamente computer, tablet o smartphone senza più preoccuparci della salute dei nostri occhi. Powered by TCPDF (www.tcpdf.org)