1 Relazione di padre Miguell Coll “Estinzione e Ristabilimento della Compagnia di Gesù 1773-1814” La soppressione della Compagnia di Gesù (1773) fu il risultato della campagna antigesuitica promossa dagli Illuministi. I fautori sono stati i ministri delle monarchie borboniche chei non hanno esitato di usare la coazione ai pontefici fino che Clemente XIV ha firmato il Breve Dominus ac Redemptor (1773) per cui la SJ era soppressa in tutte le nazioni, tranne la Prussia (fino 1780) e Russia (1820). 1)CAUSE. 1A)INTERNE. È possibile che ci fosse una decadenza dello spirito gesuitico circa la povertà (il caso A. Lavalette), sull´obbedienza al papa (i riti cinesi e malabarici), sulla tentazione della politica (l´influsso crescente tramite i confessori reali, il controllo dei collegi universitari), circa l´insegnamento e la prassi morale (tendenza al lassismo). Nonostante la SJ ebbe dei progressi dalla crescita del numero d´individui, di opere apostoliche e di missioni. 1B)ESTERNE. Le cause esterne si aggruppano in due fronti. 1B1] L´inimicizia dei poteri pubblici. I nemici della SJ rilevarono dispettivamente che i <gesuiti erano dei giannizzeri del papa, ciechi difensori dell´assolutismo pontificio. Era loro attribuito di essere i sostenitori del tirannicidio, appoggiandosi nella testimonianza unica di Juan de Mariana nel suo De rege et regis institutione (1599). 1B2]La gelosia degli altri ordini religiosi che guardavano i gesuiti con sfiducia e ostilità. Infatti, questi erano differenti nel loro punto di vista filosofico e anche teologico (molinismo e suarismo), in alcuni approcci morali e soprattutto missionari. Quello che irritava di più ad alcuni era il loro influsso nel campo dell´insegnamento e quello che fu chiamato, come attesta il Cordara, “l´orgoglio gesuitico”. La paura di molti ecclesiastici davanti alla prepotenza delle monarchie assolute, impegnate per controllare il mondo ecclesiastico, spiega che 2 importanti prelati incluso il collegio cardinalizio, nella sua maggioranza progesuitico, e il medesimo papa Clemente XIV, assalito dal ricatto di perdere definitivamente Avignone, Benevento e Pontecorvo, capitolassero dinanzi alle esigenze cortigiane. 2) AGENTI. Verso 1765 il fiume di lettere scambiate fra gli ambasciatori rivelano la proposta di andare insieme contro la Compagnia. Gli attori principali dell´estinzione sono stati in Spagna Roda, Grimaldi, Tannucci, Campomanes e Moñino ministri di Carlo III. In Francia, ChoiseuI e Bernis rispettivamente ministro e cardinale ambasciatore a Roma. Le pressioni hanno rivelato tutta l´efficacia nel conclave che elesse Clemente XIV. 3)ESECUZIONE. Il Breve Dominus ac Redemptor riflette la percezione della SJ da parte delle corti borboniche come il pomo della discordia: non sarebbe più possibile la pace fra i cristiani mentre esistessero gli “inquieti e turbolenti” gesuiti Portogallo. Le controversie di Pombal con i gesuiti cominciarono da uno scambio territoriale con la Spagna. Sacramento è stato scambiato per le Sette Riduzioni di Paraguay. Dopo il Trattato di Madrid (1750) gli indiani sono stati costretti a lasciare il loro paese e condotti pacificamente dai Gesuiti alle lontane terre loro assegnate. La durezza delle condizioni imposte provocò la ribellione che diede luogo alla cosiddetta Guerra di Paraguay (1754-1755), le cui conseguenze sono state disastrose per gli indiani. Ai Padri li fu vietato di assumere l´amministrazione temporale delle missioni. L´1 aprile 1758 Benedetto XIV decretò un Breve in cui incaricava il cardinale Saldanha che indagasse le allegazioni contro i gesuiti. Il 15-V Saldanha, che aveva ricevuto il Breve di nomina ai primi del mese, omettendo la visita accurata a ogni casa come ordinato, si è pronunciato sui temi che il Papa gli aveva riservato. Falsificando la realtà, dichiarò che i gesuiti erano colpevoli di 3 aver esercitato il commercio illecito in Portogallo e nelle colonie. A metà giugno e dall´istigazione di Pombal, i gesuiti sono stati sospesi da tutte le facoltà canoniche al Patriarcato di Lisbona. Un evento casuale servì al primo ministro come pretesto per sferrare un colpo definitivo contro la S.I.: il tentativo di uccisione subito dal monarca la notte del 03.IX.1758. La versione ufficiale fu il complotto di un gruppo nobiliare in combutta con i Gesuiti. Il 19 gennaio 1759 un decreto regio stipulava la confiscazione di tutti i beni della SJ nei domini portoghesi. Accusati di alto tradimento, i gesuiti, erano incarcerati, dopo di che dovettero seguire la via dell´esilio. Francia. L'origine dell´Abolizione della SJ in Francia risale al 1755 nell´avveramento del conflitto navale e commerciale tra la Francia e l'Inghilterra. Il P. Antoine Lavalette, superiore delle missioni di Martinica, gestì le operazioni commerciali degli allevamenti gesuitici con non poco successo, il che lo incoraggiò a prendere degli imprestiti. Una volta iniziata la guerra, la cattura di alcune navi che trasportavano merci per un valore di £ 2.000.000 rappresentò il fallimento della società di Lavalette e l´indebitamento della Provincia francese. I creditori esigettero il pagamento presso i tribunali (1760): la SJ era tenuta a bonificare i debiti oppure accettare il sequestro dei beni. Allora i nemici della SJ sono riusciti a menare il Parlamento contro la Compagnia. Gli antagonisti si sono riuniti in un fronte: i giansenisti, numerosi tra le gens de robe; i professori della Sorbona, i gallicani, i filosofi e gli enciclopedisti. Nella risoluzione di 06 agosto 1762 si decise la soppressione della SJ. In tale inquadramento la Corona fece una proposta alternativa: proteggere i Gesuiti sempre che questi fossero pronti per separarsi dal governo centrale e 4 rendere l´obbedienza a un vicario francese. Alla fine di novembre, il re firmò l'editto di scioglimento della Compagnia di Gesù in tutto il suo dominio. Spagna, Napoli e Parma. La soppressione in Spagna e le sue quasi-dipendenze di Napoli e di Parma, e nelle colonie, è stata compiuta dalla decisione personale di Carlo III e dai suoi ministri illuminati. I lavori sono stati portati in segreto. La pista dell´indagine che porta a Bernardo Tanucci, l´anticlericale ministro napoletano che acquisì un grande influsso su Carlo di Borbone quando era re di Napoli. Questi affidò il governo al conte di Aranda e ad altri seguaci di Voltaire. La politica fiscale de Squilace portò agli scontri del 1766.. Per l'istruttoria delle rivolte si giudicò capziosamente che dietro la cosiddetta “sommossa di Squilace” erano i Gesuiti. Il 29.01.1767 Carlo III decretò l'espulsione. In seguito si sono inviate degli ordini segreti ai magistrati cittadini, che sarebbero eseguiti tra il 1 e il 2 Aprile. Tutti i gesuiti presenti nei territori della corona spagnola (6.000 ca.) sono deportati allo Stato Pontificio e infine alla Corsica . Il ristabilimento della S.I. Storia e Grazia I: la restituzione (1814). La Restaurazione della S.I è un soggetto meno conosciuto e meno approfondito della soppressione. Siamo davanti ad un tema difficile e complesso che ha un carattere polemico, come polemica è stata anche la storia della Chiesa nell´Ottocento. Occorre chiarire la correttezza dell´applicazione del termine “restaurazione” al processo susseguente all´entrata in vigore della bolla Sollicitudo omnium ecclesiarum, promulgata da Pio VII il 7 agosto 1814. Nel breve Sollicitudo il verbo restituire è usato con un doppio significato, cioè si vuol dire da una parte che un papa aveva tolto la Compagnia alla Chiesa (Clemente XIV) e un 5 altro la restituiva (Pio VII); dall´altra si annunzia la ricostituzione di un Ordine che era stato il baluardo del vecchio regime. Sorgono alcune questioni di grande portata: 1ª) Quando comincia la R e quando finisce? 2ª) C´è una continuità o una discontinuità fra la Compagnia ristabilita dal 1814 e quella precedente? 3ª) Condividevano gli stessi valori e la medesima mentalità? 4ª)È legittimo applicarle apoditticamente l´aggettivo “conservatrice”? Il ristabilimento si avverò dopo un processo di varie tappe iniziato nel 1801 con il breve Catholicae fidei. Tuttavia l´origine di tele processo si rintraccia quasi al momento della soppressione. Dopo che Clemente XIV avesse promulgato il breve Dominus ac Redemptor (21.07.1773) molti si sono resi conto di aver perso un´importante protezione contro l´ondata di scristianizzazione stesa in tutto l´Occidente, incluse le colonie (nel 1787 i vescovi del Belgio invocarono in ritorno dei Gesuiti). In tale inquadramento, alla fine del 700 sorsero due iniziative rivolte a riempire in qualche modo il vuoto lasciato dai gesuiti. Ambedue ebbero un certo successo ma una durata effimera. La Compagnia del Sacro Cuore di Gesù fondata in Anversa nel 1794 (Léonor François de Tournély e Ch. de la Broglie). Il secondo progetto è stato la Compagnia della Fede fondata nel 1797 dal giovane trentino Niccolò Paccanari. Nonostante il giudizio negativo di J. Pignatelli sulla fedeltà del disegno di Paccanari allo spirito ignaziano, Pio VI approvò l´unione della società paccanarista con la Compagnia del SCG nel 1799. Sei anni più tardi, i problemi avvenuti dal superiorato di Paccanari persuasero Pio VII a non ratificare il nuovo istituto. Infatti, alcuni membri della Compagnia della Fede (paccanaristi) si erano già uniti alla provincia russa. Alla fine, tranne il Paccanari, tutti resero l´obbedienza al P. Generale Taddeo Brzozowski. In mezzo a questo crescente interesse per il riavvio dell´Istituto ignaziano, tre fattori accelerarono l´arrivo del capovolgimento del breve di soppressione. 6 1º)La rottura dell´unità nella Casa di Borbone. Nel 1793, il duca Ferdinando di Parma invocò il ritorno dei gesuiti al suo Stato: chiese a Caterina II un gruppo dei protetti in Bielorussia. 2º)Il graduale spostamento di Pio VI da una posizione di cauta approvazione all´esplicito desiderio di una rifondazione della S.I1. 3º)La risoluta determinazione di Pio VII a ristabilire la Compagnia nelle nazioni da cui provenissero le richieste. Ora elenchiamo i passi intrapresi dal 1801 verso la R. I) Il 7 marzo 1801 Pio VII approva e conferma la S.I. nell´impero russo tramite il breve Catholicae fidei. Il Vicario generale F. S. Kareu passa ad essere designato come Preposito Generale e con lui, i suoi successori Gabriel Gruber e T. Brzozowski. Nel 1800 c´erano ormai 214 gesuiti nella Bielorussia. Il tenore del documento consentiva che i membri della SI residenti in Russia e quelli che volevano unirsi loro, costituissero la S.I. in obbedienza alla regola di sant´Ignazio approvata da Paolo III (1540). Papa Chiaramonti poneva i figli spirituali di San Ignazio sotto la sua immediata protezione e dipendenza, e li concedeva le facoltà opportune perché esercitassero i ministeri che li erano propri. Il Catholicae Fidei motivò nel decennio successivo un´ondata di petizioni per ottenere l´affiliazione alla Provincia russa da parte di singoli gruppi provenienti dall´Europa e dagli Stati Uniti. In breve si formarono dei gruppetti nella Svizzera, nel Belgio, nell´Olanda e nell´Inghilterra (Stonyhurst). Rientrano circa 35 vecchi gesuiti. II) Il 30 luglio 1804, Pio VII, estende le concessioni del Catholicae fidei al regno delle Due Sicilie mediante il breve Per alias. Ferdinando IV colpito dagli eventi della rivoluzione chiese al pontefice di permettere il ritorno dei gesuiti a Nel 1798, Pio VI -cammino dell´esilio- si dichiarò favorevole al riconoscimento esplicito della S.I., in risposta alle motivazioni presentate da L. Litta. Pio VI morì 1799 senza poter farlo. 1 7 Napoli. In questa forma la Cia era riconosciuta per seconda volta in un regno della casa di Borbone. G. Bonaparte ottenne il regno napoletano e il 3 luglio 1806 decretò un ordine di espulsione. Pignatelli si presentò a Roma con trenta confratelli e in breve formarono una regolare Provincia italiana. Nel 1803 il P. Generale Gabriel Gruber accettò la riammissione di un piccolo gruppo di ex gesuiti degli USA, di cui il vescovo di Baltimora John Carroll si era fatto il portavoce2. III) Il passo definitivo accadde con l´emanazione della bolla Sollicitudo (07.VIII. 1814). L´inquadramento storico del breve è segnato dalla disfatta militare di Napoleone accaduta nel mese di aprile. Pio VII, ormai settantaquattrenne, liberato dalla prigionia a Fontainebleau dopo due anni, sopraggiunse Roma il 24.05. Una delle sue prime misure è stata ripristinare la S.I. papa Chiaramonti consultò i cardinali circa gli aspetti potenzialmente problematici, vale a dire a chi attribuire la responsabilità della soppressione, con quale sensibilità i governi civili ricevessero la notizia, la misura con cui poteva lodarsi la Compagnia e quale doveva essere il carattere generale del documento. Il 7 agosto, (VIIIª S. Ignazio) la bolla è stata promulgata. Il ristabilimento della S.I. Consolidamento e vigore apostolico (1814-1853) Evoluzione 1814-53. In continuazione al breve di ristabilimento, la frammentazione interna della rinata Compagnia esigeva una solida forza di coesione che non avrebbe nei primi sei anni, poiché la caratteristica principale delle strutture dell´Ordine fu l´assenza del P. Generale a Roma. Il Governo russo trattenne T. Brzozowski fino alla morte, avvenuta nel 1820. Prima di morire. il P. Generale aveva nominato vicario generale Mariano Petrucci. 2 Dai 13 ex gesuiti nel 1803, solo 5 rientrarono in due anni dopo. 8 Nonostante questo si rivelò inadeguato quando la differente provenienza spirituale tra i membri della Congregazione generale G XX sfociò in una disgustosa lotta interna. La CG XX, indetta a Roma dal vicario generale Petrucci il 14.09, rivelò notevoli contrasti interni. Un gruppo animato da Luigi Rezzi -consultore della Congregazione dei Riti- e accompagnato dal diacono Luigi Pancaldi voleva ritardare l´inizio per controllare i voti. Rezzi pretendeva introdurre certe modifiche nelle Costituzioni affinché la Cia diventasse una Congregazione senza voti solenni. Infine Pio VII obbligò la congregazione a riunirsi e ratificò la correttezza canonica dei voti pronunziati nell´interregno bielorusso. Il 18.X fu eletto Luigi Fortis (72 anni). Luigi FORTIS Nei dibattiti della CG emersero tre problemi fondamentali che Fortis dovette affrontare: A)Il mantenimento del carattere spirituale e giuridico della Cia; B)La formazione dei Gesuiti e C)L´efficienza dell´apostolato educativo. Nel primo triennio di Fortis come Generale, la soppressione della S.I. in Spagna e nel Messico costituì il presagio dei venti decreti di soppressione che avverrebbero in quattordici paesi durante l´800. Nel 1826 Leone XII confermò i privilegi della Cia e ne aggiunse altri (Bola Plura inter); restituì il Collegio romano e la Chiesa di San Ignazio (1824). Nel 1820 la S.I. contava circa 1.300 membri; alla morte di Fortis nove anni dopo (07Gen1829, 81 anni), aveva aumentato in 700 (ca. 2.100). Jan ROOTHAN. Il 09.VII.1829, la CG 21ª elesse Jan Roothaan (44 anni). Durante i 24 anni d´incarico esercitò un influsso decisivo nello sviluppo della S.I. 1)La Cia. è aumentata numericamente e si estese per i cinque continenti. I gesuiti arrivarono alle due Americhe, Asia, Africa e Australia, e giunsero i 5.209, di cui 19% sarebbe in oltremare. 9 Il numero delle provincie è passato da otto (Italia, Napoli, Sicilia, Francia, Spagna, Inghilterra, Germania sup. & Galitzia) a tredici. Furono create Torino, Belgio, Maryland, Lyon, Austria, Venezia e Toulouse, e le vice-province di Irlanda, Olanda e Misuri. L´incremento fu eccezionale nelle missioni di oltremare che aumentarono in 33: dall´Egeo fino alla Montagne Rocciose di Nord America, da Sri Lanka a Guatemala, Colombia, Uruguay, Cile e Madagascar. 2) Roothaan indirizzò sei esortazioni epistolari a tutta la S.I. Le più risalenti furono: A) De amore Societatis et Instituti nostri (07 Lug 1830) sull´impegno nello sforzo comune dei gesuiti. B) De Missionum exterarum desiderio excitando et fovendo (3 dic 1833) sullo spirito missionario dell´Ordine. C) De spiritualium Exercitiorum S.P.N studio et usu (27.12.1834) che rileva la centralità degli EE, praticati integramente, nel carisma gesuitico. 3)Oltre le lettere, il documento più importante fu la Ratio studiorum di 1832, che includeva nel curriculum teologico la storia della Chiesa, il diritto canonico e un corso intitolato “Questioni attuali”. Nell´iter filosofico fu rafforzato il ruolo della matematica, la fisica e la chimica. Le umanità si videro arricchite dallo studio della geografia e della storia, e le lingue vernacole ebbero un´importanza maggiore. 4) Il Generale olandese diede agli Esercizi Spirituali un luogo centrale nella formazione e nella vita dei gesuiti. A Roothaan si deve l´edizione delle versioni litteralis e vulgata (1835). 5) R. Promosse A) le missioni popolari; B)l´Apostolato della preghiera, fondato dal P. F.X. Gautrelet e C)le missioni di oltremare, che fruttificarono nella fondazione dei seminari in Cina, Albania, India, Siria e nell´isola Riunione (Madagascar). 10 6) C´è anche un aspetto curioso del periodo Roothaan. Nel pontificato di Gregorio XVI (1831-46), la frequenza dei contatti del Preposito Generale con il pontefice ispirò al popolo di Roma, sembra che la prima volta, il soprannome di papa nero3. Valutazione del governo di Roothaan. Risalgono due aspetti: A) L´aver favorito lo spirito di corpo nella S.I., e B) l´Adozione di un atteggiamento difensivo contro le idee moderne di stampo romantico. Monarchico tradizionalista, respinse il liberalismo, anche quello belga che diede frutti positivi alla religione. R. merita di essere considerato un uomo di governo efficace e di aver contribuito massimamente alla ricuperazione degli EE.SS dall´angolazione filologico-spirituale. Il ritorno alle fonti ignaziane rese possibile vivere lo spirito gesuitico non già sotto gli auspici dell´Ancien regime ma in una società ormai liberale. La solidezza e la cura della vita interiore furono la garanzia della meritoria attività della S.I. lungo tutto l´ 800 e buona parte del 900. 3 Tuttavia il papa non chiese il suo parere tranne il caso della condanna di G. Hermes (1836). A quanto pare il papa Cappellari voleva essere informato puntualmente dal Generale.