lezione 7 - Macroarea di Scienze

annuncio pubblicitario
Il prodo(o, nel breve periodo   Prodotto potenziale ♦  massimo prodotto che un’economia potrebbe produrre se tutti i fattori della produzione fossero pienamente occupati   Prodotto corrente ♦  prodotto attuale del sistema economico ♦  può divergere dal prodotto potenziale 19.2 Alcune ipotesi semplifica7ve   Prezzi e salari sono fissi.   Il tasso di interesse non rileva   La quantità di prodotto è determinata dal lato della domanda (modello keynesiano)   Per adesso ipotizziamo anche: ♦  che non vi sia intervento dello Stato ♦  e che non vi sia il settore estero   più avanti toglieremo queste due ipotesi 19.3 La domanda (spesa) aggregata   Poiché non vi è intervento dello Stato né commercio internazionale, la spesa aggregata ha due componenti: ♦  l’investimento (I)   spese delle imprese per l’acquisto di beni capitali   per ora ipotizziamo che questo sia autonomo ♦  il consumo (C)   spesa delle famiglie per l’acquisto di beni e servizi   allora, SA = C + I 19.4 Il consumo   Le famiglie possono disporre del proprio reddito destinandolo al CONSUMO o al RISPARMIO   Reddito disponibile ♦  reddito che le famiglie hanno a disposizione per il consumo o per il risparmio ♦  reddito derivante dall’avere fornito al sistema economico i fattori della produzione (al quale bisogna aggiungere i trasferimenti e sottrarre le tasse) 19.5 Il consumo e il reddito disponibile in Italia, 1982‐1999 Il reddito è una forte determinante del consumo ma non è la sola. 19.6 La funzione del consumo La funzione del consumo mostra il livello della spesa per beni di consumo a seconda del livello del reddito disponibile C = 8 + 0,7 Y 19.7 La funzione del risparmio La funzione del risparmio indica il livello del risparmio programmato per ogni livello di reddito. Poiché tutto il reddito può alternativamente o essere speso per consumi o risparmiato, la funzione del risparmio può essere ricavata da quella del consumo e viceversa 19.8 Il modello reddito/spesa   SA = C + I   SA = C* + cY + I*
  In equilibrio   Y = C* + cY + I*   Y = 1/(1 ‐ c)(C* + I*) 19.9 C*, I* = componenti autonome della domanda aggregata La funzione della spesa aggregata SA = C + I C 19.10 La spesa aggregata indica l’ammontare complessivo della spesa che le famiglie e le imprese intendono sostenere Il reddito di equilibrio Questo è il punto in cui la spesa programmata eguaglia il livello corrente di prodotto e reddito. 19.11 Un approccio alterna7vo S 19.12 Gli effeG di una riduzione della spesa aggregata Supponete che il sistema economico si trovi in Y0. Reddito Notate che la variazione del reddito è maggiore della variazione della SA. 19.13 Di quanto varia il reddito??   Bisogna calcolare ΔY/ ΔSA   = 1/(1 – c)   Cfr. libro di testo (il moltiplicatore è calcolato come una serie geometrica il cui valore è pari a 1/(1 – argomento) 19.14 Il mol7plicatore   Il moltiplicatore è il rapporto tra la variazione del reddito e una variazione della componente autonoma della spesa che ha indotto la variazione del reddito.   Tanto maggiore è la propensione marginale al consumo, tanto maggiore sarà il moltiplicatore. ♦  Tanto maggiore sarà invece la propensione marginale al risparmio, tanto più di ogni unità aggiuntiva di reddito “uscirà” dal circuito del flusso circolare del reddito. 19.15 Il prodo(o, nel breve periodo   Prodotto potenziale ♦  massimo prodotto che un’economia potrebbe produrre se tutti i fattori della produzione fossero pienamente occupati   Prodotto corrente ♦  prodotto attuale del sistema economico ♦  può divergere dal prodotto potenziale 19.16 Alcune ipotesi semplifica7ve   Prezzi e salari sono fissi.   Il tasso di interesse non rileva   La quantità di prodotto è determinata dal lato della domanda (modello keynesiano)   Per adesso ipotizziamo anche: ♦  che non vi sia intervento dello Stato ♦  e che non vi sia il settore estero   più avanti toglieremo queste due ipotesi 19.17 La domanda (spesa) aggregata   Poiché non vi è intervento dello Stato né commercio internazionale, la spesa aggregata ha due componenti: ♦  l’investimento (I)   spese delle imprese per l’acquisto di beni capitali   per ora ipotizziamo che questo sia autonomo ♦  il consumo (C)   spesa delle famiglie per l’acquisto di beni e servizi   allora, SA = C + I 19.18 Il consumo   Le famiglie possono disporre del proprio reddito destinandolo al CONSUMO o al RISPARMIO   Reddito disponibile ♦  reddito che le famiglie hanno a disposizione per il consumo o per il risparmio ♦  reddito derivante dall’avere fornito al sistema economico i fattori della produzione (al quale bisogna aggiungere i trasferimenti e sottrarre le tasse) 19.19 Il consumo e il reddito disponibile in Italia, 1982‐1999 Il reddito è una forte determinante del consumo ma non è la sola. 19.20 La funzione del consumo La funzione del consumo mostra il livello della spesa per beni di consumo a seconda del livello del reddito disponibile C = 8 + 0,7 Y 19.21 La funzione del risparmio La funzione del risparmio indica il livello del risparmio programmato per ogni livello di reddito. Poiché tutto il reddito può alternativamente o essere speso per consumi o risparmiato, la funzione del risparmio può essere ricavata da quella del consumo e viceversa 19.22 Il modello reddito/spesa   SA = C + I   SA = C* + cY + I*
  In equilibrio   Y = C* + cY + I*   Y = 1/(1 ‐ c)(C* + I*) 19.23 C*, I* = componenti autonome della domanda aggregata La funzione della spesa aggregata SA = C + I C 19.24 La spesa aggregata indica l’ammontare complessivo della spesa che le famiglie e le imprese intendono sostenere Il reddito di equilibrio Questo è il punto in cui la spesa programmata eguaglia il livello corrente di prodotto e reddito. 19.25 Un approccio alterna7vo S 19.26 Gli effeG di una riduzione della spesa aggregata Supponete che il sistema economico si trovi in Y0. Reddito Notate che la variazione del reddito è maggiore della variazione della SA. 19.27 Di quanto varia il reddito??   Bisogna calcolare ΔY/ ΔSA   = 1/(1 – c)   Cfr. libro di testo (il moltiplicatore è calcolato come una serie geometrica il cui valore è pari a 1/(1 – argomento) 19.28 Il mol7plicatore   Il moltiplicatore è il rapporto tra la variazione del reddito e una variazione della componente autonoma della spesa che ha indotto la variazione del reddito.   Tanto maggiore è la propensione marginale al consumo, tanto maggiore sarà il moltiplicatore. ♦  Tanto maggiore sarà invece la propensione marginale al risparmio, tanto più di ogni unità aggiuntiva di reddito “uscirà” dal circuito del flusso circolare del reddito. 19.29 Alcune definizioni   Politica fiscale ♦  decisioni del governo in materia di spesa pubblica e tassazione   Politiche di stabilizzazione ♦  azioni di politica fiscale volte a mantenere il prodotto corrente il più vicino possibile al prodotto di piena occupazione   Deficit pubblico ♦  eccesso di uscite del governo rispetto alle entrate   Debito pubblico ♦  somma dei deficit contratti dallo Stato meno gli eventuali avanzi 20.30 Lo Stato nel flusso circolare del reddito I C S Famiglie C + I + G G C + I + G ‐ Ti Ti Governo Imprese B ‐ Td Y + B ‐ Td Y 20.31 Lo Stato, nel modello reddito‐spesa   Imposte dirette ♦  influenzano la pendenza della funzione del consumo ♦  e dunque la pendenza della funzione SA   Spesa pubblica ♦  influenza la posizione della funzione SA 20.32 Una generalizzazione del mol8plicatore   SA = C + I + G   SA = C* + cYd + I* + G
  SA = C* + c(Y – tY) + I* + G   In equilibrio   Y = C* + cY + I* + G   Y = 1/[1 – c(1 – t)](C* + I* + G) 20.33 La poli8ca fiscale   Prendiamo in considerazione 3 casi   I) aumento di G in deficit   Ii) variazioni aliquota fiscale   Iii) aumento di G con copertura fiscale 20.34 Aumento di G Spesa aggregata retta a 45o SA1 SA0 Y 0 Y1 Un aumento della spesa pubblica determina un aumento dell’output poiché implica uno spostamento della spesa aggregata da AD0 ad AD1, Il reddito di equilibrio aumenta da Y0 ad Y1. Reddito 20.35 Variazioni di aliquota Spesa aggregata retta a 45o Il reddito di equilibrio aumenta da Y0 ad Y1 .se si riduce l’aliquota di imposizione fiscale Y 0 Y1 Reddito 20.36 Aumento di G finanziato con maggiore imposizione fiscale Spesa aggregata retta a 45o SA0 Il reddito di equilibrio aumenta da Y0 ad Y1. (meno di quanto non sarebbe aumentato a parità Di imposizione fiscale) Y 0 Y1 Reddito 20.37 Il bilancio dello Stato G, Imp. nette Un deficit di bilancio deriva da un eccesso di spesa del governo rispetto alle entrate. La spesa pubblica è Imp. nette indipendente dal reddito mentre le entrate fiscali Bilancio in pareggio dipendono dal reddito, allora il bilancio registrerà G un deficit per bassi livelli di reddito Reddito ma un surplus per livelli maggiori Il moltiplicatore del bilancio in pareggio afferma che un aumento della spesa pubblica compensato da un uguale aumento della imposizione fiscale conduce a un maggior livello di reddito. 20.38 Stabilizzatori automa7ci   meccanismo che all’interno del sistema economico ammortizza gli shock del reddito nazionale per esempio, in una recessione: ♦  i sussidi di disoccupazione aumentano ♦  e le entrate derivanti dall’IVA diminuiscono 20.39 I limi7 di una poli7ca fiscale aGva Perché uno shock della spesa aggregata non può essere
compensato immediatamente con una politica fiscale?
  Tempo: richiede tempo   rilevare il problema   compiere un’azione che metta in moto il meccanismo del moltiplicatore   Incertezza   sul valore numerico del moltiplicatore   sul livello della spesa aggregata futura   Cambiamenti indotti sulla spesa autonoma   variazioni della politica fiscale potrebbero provocare variazioni su altre componenti della spesa aggregata che (per adesso) abbiamo considerato autonome 20.40 I limi7 di una poli7ca fiscale aGva (2) Perché il governo non effettua una politica fiscale
espansiva quando la disoccupazione è alta?
  Deficit di bilancio ♦  dimensione del debito (che aumenterebbe) ♦  pericoli di inflazione   Forse siamo già in piena occupazione! ♦  la disoccupazione potrebbe essere (almeno parzialmente) volontaria 20.41 Il commercio estero nella formazione del reddito   Introduciamo ora le esportazioni (X) e le importazioni (Z)   La bilancia commerciale ♦  il valore delle esportazioni nette (X ‐ Z)   Deficit della bilancia commerciale ♦  quando le importazioni eccedono le esportazioni   Surplus della bilancia commerciale ♦  quando le esportazioni eccedono le importazioni   Le esportazioni dipendono dal reddito esterno, le importazioni dal RN 20.42 Un’ulteriore generalizzazione del mol7plicatore   SA = C + I + G + X ‐ E   SA = C* + cYd + I* + G + X* + mY ‐ E*   SA = C* + Y[c(1 – t) + m] + I* + G + X* ‐ E*   In equilibrio   Y = SA = C* + Y[c(1 – t) + m] + I* + G + X* ‐ E*   Y = 1/[1 – c(1 – t) + m](C* + I* + G + X* + E*) 20.43 Esportazioni, importazioni e bilancia commerciale X, Z Supponiamo che le esportazioni siano indipendenti dal reddito, ma che le importazioni aumentino con il reddito Importazioni Esportazioni Y* Reddito A livelli bassi di reddito, X>Z : c’è un surplus della bilancia commerciale. A livelli maggiori del reddito, c’è invece un deficit. La bilancia commerciale è in pareggio per un reddito pari ad Y*, ma non vi è certezza che questo sia anche il reddito di piena occupazione. 20.44 Il commercio estero e il mol7plicatore   La propensione marginale alle importazioni ♦  è la frazione di ogni unità addizionale di reddito che gli individui desiderano spendere per acquistare beni e servizi stranieri.   L’effetto del commercio estero è quello di ridurre il valore del moltiplicatore ♦  tanto maggiore è la propensione marginale alle importazioni, tanto più basso è il moltiplicatore. 20.45 Il commercio estero e il mol7plicatore   La propensione marginale alle importazioni ♦  è la frazione di ogni unità addizionale di reddito che gli individui desiderano spendere per acquistare beni e servizi stranieri.   L’effetto del commercio estero è quello di ridurre il valore del moltiplicatore ♦  tanto maggiore è la propensione marginale alle importazioni, tanto più basso è il moltiplicatore. 20.46 
Scarica