IL PROCESSO DI
ISTITUZIONALIZZAZIONE

Da «Sociologia» di Volontè Magatti
CI CHIEDEREMO IN QUESTO
MODULO
COSA PORTA LA SOCIETA’ A COSTITUIRSI IN STRUTTURE PIU’ O MENO RIGIDE?
LA RISPOSTA CE L’HA DATA Max Weber UTILIZZANDO I CONCETTI DI
AGIRE SOCIALE
AZIONE SOCIALE
• INSIEME DEI COMPORTAMENTI DELL’UOMO
CHE SI RIFERISCONO AGLI ALTRI
• OGNI SINGOLO COMPORTAMENTO
MA VEDIAMO MEGLIO L’AZIONE
SOCIALE
L’AZIONE SOCIALE
PUO’ ESSERE
ATTIVA
•FARE
QUALCOSA
PASSIVA
•OMETTERE
IN OGNI CASO CI SARANNO DELLE
CONSEGUENZE, DEI COINVOLGIMENTI SOCIALI
ANCHE QUANDO UN
COMPORTAMENTO NON SORTISCE
EFFETTO DA PARTE DEGLI ALTRI
•E’ COMUNQUE UNA COMUNICAZIONE (es.
del muro difensivo p. 114)
ANCHE UNA REAZIONE IMPROPRIA
E’ UN’AZIONE SOCIALE
•(es. dei soldati giapponesi p. 114)
PARTIRE DALL’INDIVIDUO
MA QUAL E’ L’ASPETTO
DELL’INDIVIDUO CHE
RIGUARDA ESPRESSAMENTE
LA SOCIOLOGIA?
OVVIAMENTE L’INDIVIDUO
MENTRE INTERAGISCE CON
GLI ALTRI
INTERAZIONI SOCIALI
NE INTRATTENIAMO CONTINUAMENTE SIA CON PERSONE IMPORTANTI PER NOI CHE CON
PERSONE INCONTRATE CASUALMENTE
LE INTERAZIONI POSSONO ESSERE:
FACCIA A
FACCIA
A DISTANZA
• SINCRONE
• SINCRONE (tel. chat)
• ASINCRONE (email)
Quando un’interazione diventa una relazione?
QUANDO CI SI
INCONTRA PIU’
VOLTE
LE RELAZIONI CHE
INTRATTENIAMO
RIENTRANO IN UNA
SCALA
• NASCE UNA RELAZIONE PERCHE’ MI
SONO FATTO UN’IDEA DELL’ALTRO,
MI CREO DELLE ASPETTATIVE
• DA QUELLE PIU’ SUPERFICIALI
• A QUELLE PIU’ PROFONDE
LE RELAZIONI PROFONDE
CARATTERISTICHE
•FORTE LEGAME
•INTERESSE E IMPEGNO A MANTENERE IN
PIEDI LA RELAZIONE
•LEGAME (SOCIALE, AFFETTIVO,
INTELLETTIVO, ECC.)
UN’ULTERIORE CLASSIFICAZIONE
DELLE RELAZIONI
RELAZIONI
COOPERATIVE
• QUANDO GLI OBIETTIVI PERSEGUITI
SONO COMPATIBILI
RELAZIONI
CONFLITTUALI
• UN SOGGETTO RAGGIUNGE IL PROPRIO
OBIETTIVO SOLO SE IMPEDISCE
ALL’ALTRO DI RAGGIUNGERLO
DALLE RELAZIONI ALLE ISTITUZIONALIZZAZIONI
ADESSO CHE ABBIAMO
UN’IDEA DELLE RELAZIONI
DOBBIAMO CAPIRE COME
SI GIUNGE
ALL’ISTITUZIONALIZZAZIONE
DELLE STESSE
L’ABITUDINE
E’ LA TENDENZA AL RIPETERSI DELLE RELAZIONI SOCIALI
ATTRAVERSO L’ABITUDINE
CHE SIMULA L’»ISTINTO»
PERCHE’ E’ VANTAGGIOSA PER L’UOMO
GLI PERMETTE UN MINORE DISPENDIO DI ENERGIE
• Ci risparmia «la fatica di vagliare ogni volta il comportamento
apparentemente più opportuno»
LA TIPIZZAZIONE
A DISPOSIZIONE DI
CHIUNQUE
L’AZIONE ABITUDINARIA
DIVIENE IL MODELLO
RIPRODUCIBILE DA
PARTE DI ALTRI
NON PIU’ UNA SCELTA
INDIVIDUALE
L’OGGETTIVAZIONE
L’AZIONE DIVENTA
OGGETTO
ESTERNO RISPETTO
ALL’INDIVIDUO
INDIPENDENTE DA
LUI
ESEMPIO IL
LINGUAGGIO
L’ISTITUZIONALIZZAZIONE COMPIUTA
ERAVAMO PARTITI DA SEMPLICI INTERAZIONI SOCIALI
ATTRAVERSO UN LUNGO PROCESSO DI CRISTALLIZZAZIONE:
• ABITUDINE
• TIPIZZAZIONE
• OGGETTIVAZIONE
ABBIAMO L’ ISTITUZIONALIZZAZIONE VERA E PROPRIA CHE SI FORMALIZZA
ATTRAVERSO
• COMPORTAMENTI (a chi rivolgersi per un consiglio)
• RUOLI (padre, madre, ecc.)
• FUNZIONI (salutarsi, nutrirsi, ecc.)
• RAPPORTI (matrimonio)
COSA CI HA CONSENTITO
L’ISTITUZIONALIZZAZIONE?
CI HA
CONSENTITO
LA TRASMISSIONE
ALLE NUOVE
GENERAZIONI
L’ECONOMIA
DELLE RISORSE
STATUS E RUOLI
L’ISTITUZIONALIZZAZIONE CREA
STATUS
RUOLI
IL RUOLO
IL RUOLO E’ STRETTAMENTE COLLEGATO ALLO
STATUS E NON ALLA PERSONA
ESISTONO DELLE ASPETTATIVE SOCIALI DA
PARTE DI CHI OCCUPA UN DATO STATUS
MA A VOLTE LE ASPETTATIVE NON SONO
ESATTAMENTE CONDIVISE (VEDI L’ESEMPIO
DEL VIGILE A PAG. 123)
QUANDO SI PERDE IL SENSO DEL
RUOLO?
QUANDO LASCIAMO CHE LA
NOSTRA INDOLE, PERSONALITA’,
ATTEGGIAMENTI CI INFLUENZINO
NELL’ESERCIZIO DI UN RUOLO
ANCHE QUANDO SI VERIFICA IL FENOMENO
CHIAMATO «DEFORMAZIONE
PROFESSIONALE» (Immedesimarsi talmente in
un ruolo da esercitarlo anche a sproposito)