01-02 LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE Scienza antica: attività volta a conoscere e spiegare i fenomeni naturali, facente già parte della cultura degli uomini. Scienziati e filosofi arabi avevano svolto un grande lavoro di traduzione e commento delle opere degli autori greci. Umanesimo Sia gli uomini arabi, sia gli uomini del Rinascimento -­‐Leonardo da Vinci-­‐ si resero conto che ci occorreva anche studiare e osservare attentamente la natura e soprattutto studiare un metodo in grado di garantire la validità delle conoscenze scientifiche sulla base di premesse verificabili e misurabili. Galileo Galilei nato a Pisa nel 1564, che preferì studiare matematica anziché medicina, fondò il metodo sperimentale che determinò la nascita della scienza moderna. -­‐Osservò un fenomeno fisico: (oscillazione del pendolo) -­‐Effettuò delle misure -­‐L'esperimento lo ripeté molte volte sino ad ottenere sempre lo stesso risultato -­‐trovò una relazione matematica capace di esprimerlo -­‐formulò una legge valida per tutti i fenomeni uguali a quello osservato. Questa legge ci mette in grado di prevedere il comportamento di qualsiasi pendolo, purché rispetti le condizioni poste da Galilei Strumenti di misura (aveva misurato le oscillazioni tastandosi il polso): Il metodo sperimentale di Galileo si fondava sulla misura e sull'osservazione dei fenomeni fisici, gli occorrevano strumenti della massima precisione. Fu costretto quindi a inventarli e costruirli: -­‐termoscopio (per misurare lo stato termico di un corpo che seguì poi il barometro (Torricelli) (pressione atmosferica) -­‐clessidre ad acqua (per misurare il tempo) -­‐compasso geometrico (anticipo del regolo matematico Fu docente all'Università di Padova dal 1592 al 1610 dove insegnava matematica e astrologia-­‐ -­‐cannocchiale (copiò il principio dagli olandesi) e lo rivolse al cielo Il Senato veneto attribuì a Galileo un vitalizio per lo sfruttamento del cannocchiale. SISTEMA TOLEMAICO (geocentrico) Tolomeo visse a Alessandria d'Egitto nel II sec. d.C. L'Universo è una grande sfera di cristallo, in cui si trovano le "stelle fisse" e al cui centro si trova la Terra, immobile. Tra la Terra e le Stelle, Tolomeo aveva immaginato sette sfere di cristallo in cui incastonate si trovavano i Satelli e la Luna . Questa immagine di universo perfetto rassicurava l'uomo comune. COPERNICO NICCOLO' 1473-­‐1543 canonico cattolico polacco Verso il 1540 (eliocentrico) determinò: Sse al posto della Terra, si fosse messo il Sole al centro dell'universo, il numero e i tipi delle orbite che i pianeti dovevano percorrere per spiegare le osservazioni astronomiche si sarebbero molto ridotti. Galileo con il cannocchiale sperimentò ciò che Copernico aveva intuito sul piano matematico e pubblicò nel 1610 il Sidereus Nuncius (Avviso astronomico) Pubblicò Il Saggiatore, sulla natura delle Comete e il Dialogo sopra i massimi sistemi del mondo, tolemaico e copernicano. Per questo nel 1633 fu processato e condannato agli arresti domiciliari (Domenicani e Urbano VIII Barberini) -­‐1642 I pianeti non cadevano , perché sostenuti nelle sfere di cristallo. La scienza é comunicazione di idee, dibattito, stimolo, e nonostante i divieti,Galileo, nel confine di Arcetri, scrisse i "Discorsi intorno a due nuove scienze, relativi alle resistenza dei solidi e i risultati dei suoi studi sul moto dei corpi. ISAAC NEWTON Inglese, coifondatore della scienza moderna. Laureato in matematica all'Università di Cambrige Le teorie di Galileo, Copernico e Keplero avevano posto il problema: come si sostengono i pianeti nello spazio? Perché non cadono? Osservando la caduta della mela dall'albero arrivò, con i suoi calcoli a formulare la legge di gravitazione universale Nel 1666 Un linguaggio universale Furono introdotti i segni + -­‐ x : Nel 1637 il filosofo e matematico René Descartes detto Cartesio, introdusse la geometria analitica e inventò gli assi cartesiani (sistema di rappresentazione cartesiana. inventò il calcolo differenziale e il calcolo integrale. JOHN NAPIER inventò i logaritmi che permettono di ridurre moltiplicazioni e divisioni di numeri molto grandi in operazioni semplici. Furono utilizzati dagli astronomi e dai naviganti. BLAISE PASCAL inventò la macchina calcolatrice. Semplicità ed economia. La conquista dei continenti aveva in parte modificato l'alimentazione degli europei(patata -­‐ pomodoro-­‐ caffè-­‐mais); si commerciava con maggior profitto, si emigrava nelle terre nuove. Le prime scoperte scientifiche non portarono giovamenti al popolino, ma dettarono un grande insegnamento di fondo, cioè che si potevano spiegare in modo più semplice i vari fenomeni. I vantaggi della scienza non sfuggirono ai capi di Stato, che fondarono Accademie destinate a favorire la comunicazione tra scienziati. Accademia dei Lincei a Roma e nel 1611 entrò Galilei. Royal Society nel 1662 Carlo II Stuart d'Inghilterra Académie des Sciences di Parigi Luigi XIV UNA GRANDE SCIENZA PER UNA GRANDE RIVOLUZIONE Trasformazione dell'energia alternativa a quella dell'uomo, dell'acqua e del vento. Gli studi portarono a trovare la nuova fonte di energia nel calore. Si cominciò a lavorare sull'acqua che bolle. DENIS PAPIN, francese, scoprì l'antenata della pentola a pressione: contenitore ermeti-­‐ camente chiuso, la pressione del vapore e la temperatura dell'acqua aumentano molto di più che in un recipiente normale. Presentò la sua invenzione alla Royal Society durante una cena in cui furono serviti alcuni cibi cotti. Gli studi sulla pressione dell'aria, il vapore e il calore portarono alla costruzione della macchina a vapore; si bruciava carbone. LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE Inizia in Inghilterra: nella seconda metà del '500 avevano sfruttato le miniere di Carbone, nel '600 avevano iniziato l'esportazione. Nei primi del '700, per estrarre l'acqua dalle miniere, furono utilizzate le prime rudimentali macchine a vapore. Nel 1763 un tecnico geniale, James Watt, ideò una nuova macchina a vapore, si fece rilasciare il brevetto dal Parlamento Inglese e si procurò i mezzi economici; in poco tempo tutte le miniere inglesi acquistarono la macchina. Watt, tessitore, ideò una semplice macchina a mano "Jenny" che consentiva. Il brevetto durò sino al 1803 Una, soprattutto il frame, in grado di produrre da sole una quantità di filato pari a quello di decine di lavoranti. Watt applicò a questi impianti la sua macchina a vapore, sostituendo così l'opera manuale e l'acqua corrente dei fiumi. Una volta mosse dal vapore, invece, esse potevano produrre nello stesso tempo una quantità superiore di tessuto e creare quindi un offerta di stoffe a basso prezzo Strade di ferro :"industriale"; perché il lavoro artigianale, eseguito individualmente o in botteghe Nacque la ferrovia, una strada ferrata sulla quale rotolavano carrelli trainati da cavalli. Scaduto il brevetto di Watt, molti si posero al lavoro, per applicare il vapore ai trasporti e da qui decolla la Rivoluzione industriale Nel 1829, Giorgio Stephenson poté dimostrare che la sua locomotiva era più forte e veloce di un traino a cavalli (maggiorando il tiraggio del focolare: meno carbone, maggiore pressione del vapore, maggiore velocità), vincendo la gara sulla ferrovia Liverpool-­‐Manchester Nello stesso periodo macchine a vapore furono applicate alle navi. “Industriale" con pochi lavoranti, fu sostituito dal lavoro di fabbrica, basato sull'energia fornita dalle macchine. "rivoluzione", perché questa trasformazione tecnica modificò radicalmente la società intera, dall'economia alla politica, fino alla vita quotidiana e alla mentalità stessa degli uomini. Fu un processo rapidissimo, addirittura violento per la sua brevità. Accumulazione capitalistica. L'agricoltura inglese Sin dal '300 e soprattutto con Elisabetta si erano venduti a privati i campi comunali creando il "sistema chiuso". Ai grandi proprietari Elisabetta aveva concesso un titolo nobiliare ed era nata la gentry. Anche i Lord avevano concesso in affitto le loro terre e incassavano dal fittavolo un canone annuo. Sia la gentry che i fittavoli erano interessati ad investire. Quindi i contadini diventano braccianti salariati. Il fatto che un numero sempre maggiore di lavoratori agricoli si trasferisse nelle fabbriche, creò una domanda di prodotti: merce a basso prezzo trovava in questo modo un numero sempre elevato di acquirenti e ciò scatenò un meccanismo produttivo in rapido crescita. Il nuovo tipo di produzione (non più singoli lavoranti, ognuno nella propria casa , bensì decine di macchine riunite in una grande fabbrica) ebbe come conseguenze la divisione del lavoro. ciascun gruppo di operai era addetto a una singola fase della produzione e non seguiva più l'intero ciclo, come faceva un tempo l'artigiano. Il grande teorico di questo sistema fu l'economista Adam Smith, che nel 1776 pubblicò "Ricerca sulla natura e le cause della ricchezza delle nazioni. Questo, aggiunto ai salari bassissimi pagati all'operaio e alla precarietà del loro impiego, non regolamentato da leggi ma basato unicamente sugli interessi dei padroni delle fabbriche, determinò gravi disagi sociali. All'inizio i lavoratori reagirono in modo disordinato (per esempio, tentando di arrestare il progresso tecnologico, distruggendo la Jenny, come nel 1770). Poi cominciarono a organizzarsi in leghe operaie, dalle quali sarebbero poi nati i sindacati. Nel 1824 un parlamentare riuscì a renderle legali;: le Trade Union. Tutto ciò avvenne in Inghilterra, senza toccare in questo periodo gli altri Stati europei e dando a questo paese un enorme vantaggio rispetto al resto dell'Occidente. Possedere miniere di ferro e carbone è il fenomeno di "accumulazione capitalistica." nato dall'agricoltura: -­‐trasformazione delle colture e nella recinzione dei " campi chiusi"; -­‐nella formazione di una categoria di agricoltori e fittavoli interessati ad investire i propri guadagni in migliorie agricole; -­‐nella relativa creazione di un capitale, sufficiente ad essere impiegato in macchine, fabbriche e operai al momento opportuno. Altrove ciò non si verificò, perché grandi estensioni di terreno restarono in mano all'aristocrazia interessata solo a spese di lusso e di prestigio. Termoscopio termicottura. Pubblicò dibattito analitica ridurre cioè Accademie perché quotidiana addirittura iniziato utilizzate applicate gentry leggi. Possedeva nella sufficiente Galileo, Copernico: la matematica grafica) Descartes cercherà di costruire la fisica e la metafisica sulla matematica;. Filosofia razionalistica. Egli, partendo dal principio che non la terra ma "il lavoro è l'unica fonte della ricchezza ", pose su uno stesso piano l'agricoltura, l'industria e il commercio, ed affermò la necessità che lo Stato conceda ad essi la massima libertà. Scienza e Industria Marta Vannutelli 3 L'EUROPA E L'ILLUMINISMO Gli Europei del '700, prendendo esempio dal metodo sperimentale delle scienza fisiche , applicarono anche all'economia, alla morale, ai rapporti sociali, le regole del buon senso, della verifica dei fatti, e cancellarono la parola "autorità" dai loro ragionamenti Pensiero economico: operò la critica di ogni sistema artificiale e vessatorio (colbertismo, ecc), affermando che i fenomeni economici sono regolati da leggi " naturali" e che quindi la libertà è la condizione indispensabile allo sviluppo della ricchezza. La Rivoluzione Industriale fu accompagnata da un grande movimento intellettuale che iniziò in Inghilterra, diffondendosi in tutta Europa, ma trovando il suo terreno più fertile in Francia. Una nuova "dea" illuminava la realtà e guidava gli uomini verso la verità: la Ragione . E poiché, proprio come un faro, essa gettava luce su tutto ciò che i secoli precedenti avevano oscurato, il Settecento fu chiamato Età dei lumi e il grande movimento intellettuale che lo percorse fu chiamato Illuminismo (La ragione che illumina la realtà e ne permette la conoscenza delle cose) Razionalità = tipico dello spirito scientifico IL ragionamento divenne la malattia del secolo, si ragionava e quindi si conversava, su tutto e dovunque. Luogo di ritrovo preferito fu il caffè che si diffusero rapidamente. Daniel Defoe "Robinson Crusoe", fondò a Londra il primo giornale politico del mondo e altri giornali furono fondati in Europa. Si facevano strada idee di uguaglianza. L'Illuminismo era un movimento borghese : i privilegi di sangue che rendevano gli aristocratici superiori all'uomo comune non erano ammessi. A Londra si discuteva di politica, a Milano, Berlino, Parigi, lo si faceva segretamente; la tolleranza dei sovrani di fermava all'arte, alla morale, alla religione. La società stava mutando rapidamente aspetto: in essa si stava formando per la prima volta uma “opinione pubblica” , anche se non i tutti gli Stati c'era libertà d'opinioni e di stampa. FRANCIA Voltaire 1694-­‐1778 Le sue satire feroci e i suoi attacchi contro il comportamento conservatore della monarchia dei Borboni, gli causò gli arresti. Era innamorato, come tutti gli illuministi d'Europa della cultura inglese. In due libri, Il secolo di Luigi XIV e il saggio sui costumi , ripercorse tutte la Storia di Francia condannando le conquiste, le crociate, le guerre di religioni, cioé tutte le magnifiche imprese di cui i Valois e poi i Borboni da secoli menavano vanto , e descrisse un nuovo modello di sovrano, cioè quello" illuminato" dai lumi della ragione, e che mirasse non alla gloria , ma alla felicità dei suoi sudditi. ENCICLOPEDIA di Diderot e d'Alembert Fu pubblicata a Parigi tra il 1752-­‐72 in 17 volumi e furono tradotte anche in italiano e uscirono anche in Svizzera. Contro ogni forma di previlegio e di oppressione, l'enciclopedia , diffuse i due grandi messaggi: libertà e ugliaglianza , Subì più volte la censura governativa, e gli ultimi volumi uscirono in modo quasi clandestino. Collaborarono: Voltaire, Montesquieu, Rousseau, Buffon oltre agli autori. Montesquieu teorizzò la separazione dei tre poteri: legislativo, esecutivo, giudiziario, che è alla base degli stati democratici attuali Jean-­‐Jacques Rousseau , autore de 'Il Contratto sociale" 1762 che nella sua famosa opera "Il contratto sociale" , partendo dal principio che la natura ha fatto l'uomo buono e felice, mentre la civiltà, coll'istituire la proprietà e l'ineguaglianza, l(ha corrotto e reso infelice, sostiene che, per avvicinarsi quanto maggiormente è possibile allo stato di natura, è necessario ristabilire la libertà e l'uguaglianza mediante un contratto sociale, nel quale la volontà dei singoli individui sia fatta coincidere non con l'arbitrio di un sovrano o di una classe, ma con la volontà generale. cioè tutti insieme in una forma di democrazia diretta Pubblica nel 1762 l'Emilio per insegnare come educare i giovanetti crescendoli con principi morali civili. Divenne il fondamento di tutta la moderna pedagogia In Francia si andò a formare due linee: la prima (Voltaire e Montesquieu ) , non mettavano in discussione l'esistenza della monarchia, però criticava l'assolutismo e proponeva le riforme. La seconda, quella scritta sull'Enciclopedia, Rosseau, portava invece verso il mutamento radicale dei rapporti sociali tra i cittadini , verso l'abolizione dei previlegi in nome della "libertà e dell'uguaglianza" di tuuti i cittadini. L'ASSOLUTISMO ILLUMINATO *Federico II di Prussia , figlio di Federico I ,"il re di sergente " ; che ingrandì e consolidò il Regno di Prussia, fu chiamato il "Grande" per il suo ruolo di protettore degli artisti. e la sua politica di riforme; Salì al trono 1740-­‐76, grande amico di Voltaire , varò riforme ispirate ai principi della Ragione, imponendole con forza e con ferreo controllo , instaurando un "regime di polizia" . Il filosofo "Emanuele Kant", che in quegli anni insegnò in diverse università prussiane, criticò e definì "una caserma". Maria Teresa d'Asburgo regno 1740-­‐1780 sulla Austria Boemia Ungheria tentò di abbattere i privilegi dei due ordini "aristocrazia e clero che ostacolavano lo sviluppo economico e sociale del paese Alla sua morte, successe il figlio Giuseppe II, che si scontrò con le categorie che non volevano perdere i loro privilegi e gli Ungheresi attaccati alle loro tradizioni, che incominciarono a considerare il governo di Vienna come nemico. *Caterina II, salita al trono nel 1762, attuò le riforme ispirate alla divisone dei tre poteri, proposte da Montesquieu; Questo causò l'effetto di sconcertare la popolazione attaccata alle sue tradizioni e ostile ai modelli francesi, ma ancor peggio, ma non risolvendo la situazione dei contadini, ancora servitori della gleba, si tradusse in una grande rivolta che investì le campagne russe tra il 1773-­‐1774 La rivolta , fu guidata da Pugacev che proclamava di essere Pietro III, il marito di Caterina, (che secondo Pugacev, aveva erroneamente creduto di avere fatto assassinare) . Fu sconfitto, e condannato a morte, Fu una delle più pericolose rivolte della Russia Zarina. * eleborarono i primi codici nazionali Guerre di successione per impedire o favorire la successione dell''uno o dell'altro Spagnola 1702-­‐1713 con Vittoria degli Asburgo d'Austria che occupano il Regno di Napoli -­‐ Sicilia -­‐Lombardia Successione austriaca 1740 per contestare l'ascesa al trono di Maria Teresa erede per legge salica e conclusasi con la pace di Acquisgrana del 1748 che sanzionò: (Austria cedette la Slesia alla Prussia) Lombardia agli Austriaci Regno di Napoli e Sicilia ai Borboni Spagnoli Guerra dei sette anni 1756-­‐1763 provocata da Federico II (Prussia) contro Maria Teresa per ingrandire ulteriormente la Prussia e si allearono: Austria Francia Russia contro Prussia e Inghilterra e terminò con la pace di Parigi 1763 che ristabilì i vecchi confini. in Europa , ma per l'Inghilterra, ebbe quasi tutti i possessi coloniali francesi dell'America settentrionale ( Canadà e Louisiana ) e nell'India. La Prussia consolidava la sua potenza in Europa, e l'Inghilterra affermava la sua potenza nel mondo. L'Italia dopo la Pace d'Aquisgrana 1748 Savoia , Piemonte, Sardegna ai Savoia Carlo Emanuele III Milano e territorio annesso Austria Liguria e Corsica sotto la Repubblica di Genova Regno di Napoli e Sicilia, ai Borboni di Spagna Carlo III di Borbone (Farnese, I Re di Napoli diventato Re di Spagna nel 1759). Stato della Chiesa Ducato di Parma e Piacenza sotto il Duca Filippo di Borbone, fratello di Carlo III di Napoli Granducato di Toscana sotto Francesco II di Lorena (marito di Maria Teresa) 1773 soppressione della Compagnia di Gesù:Connubio di accuse-­‐ingerirsi negli affari politici degli Stati. Iniziò Portogallo-­‐Francia-­‐Spagna-­‐Napoli. Clemente XIV nel 1773 firmò il decreto di soppressione. Nel 1814 ripristinato per opera di PIo VII. Riforme giuridiche. Si istituì il matrimonio civile; si sono rese più eque le procedure giudiziarie, si abolirono la tortura e la pena di morte. L'Illuminismo Marta Vannutelli 4 IL COLONIALISMO Le colonie europee esistevano sin dalla fine del '400, ma il fenomeno del Colonialismo esplose nella seconda metà del '700 A quel epoca la situazione era la seguente: Francia possedeva: Canadà-­‐ Louisiana-­‐Senegal-­‐ India centromeridionale-­‐alcune isole America Centrale Spagna possedeva: America Meridionale (escluso Brasile e parte dell'Uruguay portoghese) Messico isole dei Caraibi , la Florida, le Filippine Inghilterra : Gibilterra; diverse basi lungo le coste dell'Africa e 13 colonie in America a sud del Canadà Dopo la guerra dei sette anni (1756-­‐1763) combattuta in Europa Centrale tra Austria-­‐Russia contro la Prussia e contemporaneamente tra Francia e Inghilterra, e più tardi la Spagna contendendosi, il possesso delle colonie , dei porti, delle basi commerciali., la situazione fu la seguente: Inghilterra : Canadà Senegal e le sue terri di Africa e buona parte dell'India Gibilterra -­‐Florida e 13 colonie in America Spagna: perse la Florida ma ebbe la Lousiana francese successivamente ripresa dagli Inglesi Francia : Alcuni porti in Africa-­‐ e alcuni base in India –Caienna -­‐ e una base a Haiti Portogallo : Brasile e una parte dell'Uruguay le coste meriodionali occidentali e Orientali dell'Africa Olanda Ceylon e Buona parte dell'Indonesia Guaiana olandese Colonizzazione , nel mondo antico,significava la fondazione di una città da parte di un'altra città "la madre patria " alla quale la colonia si sentiva legato da vincoli particolari.. Nel '700 indicava che una serie di stati più forti imponeva la propria sovranità siu territori extraeuropei abitati da popolazione la cui organizzazione era debole. Colonialismo indica il complesso di regolamento e operazioni politiche e militari con le quali gli Europei asservirono le popolazioni indigene delle loro colonie per sfruttarle come mano d'opera locale e per impossessarsi delle loro risorse. Già nel '500 e '600 il senso di superiorità dell'Europa rispetto al resto del mondo era ben radicato, al punto che in nome di Cristo si imponeva con forza la conversione alla religione cattolica, o in caso di rifiuto venivano compiuti i massacri. Nel 700 , con il progresso tecnico, si formò una mentalità ancora più di superiorità che gli antropologi odierni, chiamano eurocentrismo . Portare il progresso giustificò negli uomini di allora tanti soprusi. La tratta degli schiavi La commercializzazione della merce umana risale ai tempi antichi: la schiavitù era diffusa anche tra i Maya, gli Aztechi gli Incas ; gli Arabi, I Turchi e tra le popolazioni Nere dell'Africa occidentale., ma gli Europei si distinsero per la ferocia con cui uccidevano il nemico, anziché farlo schiavo. Il bisogno degli schiavi era nato sin dalla metà del '500 , quando, gli indios decimati dalla fatica e dalla malattia non bastarono agli Spagnoli e Portoghesi per i loro lavori. . I loro governi concessero ad alcune compagnie mercantili un contratto speciale l'asiento che dava loro il monopolio della vendita di schiavi neri nelle colonie . Gli schiavi venivano richiesti ai capi dei villaggi del Golfo di Guinea , dove le navi facevano scalo durante le rotte per l'Oriente ,. Si trattava di prigionieri di guerra catturati ad altre tribù o gente della stessa tribù divenuta schiava per debiti , in cambio di tessuti , oggetti di vetro e altri prodotti di poco conto europeo. Ufficialmente furono trasferiti 350,000 schiavi a questi si devono aggiungere la vendita di contrabbando. Verso la fine del '700 esaurita la richiesta Spagnola, subentrò quella delle colonie inglesi Americane. . Il flusso fu enorme e nel 1865 quando fu abolito la schiavitù l'America ospitava 4.500.000 di schiavi. Le tredici colonie americane In queste colonie , non regnava la pace; sempre pronte alla zuffa tra loro e in guerra con i Francesi che aiutavano i pellirosse e quindi erano perfettamente consci che avevano bisogno dell'aiuto della madrepatria. Le 13 colonie erano formate da origine diverse: Le 5 meridionali: aristocrazia terriera di origine inglese e di fede anglicana basava la loro economia sulle grandi piantagioni di tabacco di indaco, e di riso. Le quattro colonie del centro: Inglesi, Olandesi, Svedesi, Tedeschi, Irlandesi, Scozzesi di religione varie; cattolici, ebrei, protestanti; la tolleranza era massima . Avevano le città e i porti più importanti , però vivevano prevalentemente di agricoltura e la terra era suddivisa in molti appezzamenti. Le quattro colonie colonie del Nord , chiamate Nuova Inghilterra , erano di prevalenza abitate da Inglesi di religione puritana.; piccoli proprietari contadini. I rapporti con Inghilterra Il legame con l'Inghilterra comportava vantaggi e svantaggi: vantaggi: protezione dell'armata britannica contro gli attacchi dei Francesi e Pellirosse -­‐ I coloni versavano allo stato tasseper solo 1 scellino, anziché 26 Svantaggi: import-­‐export esclusivamente con l'Inghilterra e proibizione di produrre articoli che potevano acquistare dalla madrepatria. La rivolta delle colonie Il 1763 fine della guerra europea, L'Inghilterra era uscita arricchita di colonie, ma le casse dello Stato erano vuote, così Giorgio III accolse la richiesta del Parlamento e impose nuove tasse agli Americani Tra la serie di tasse imposte, ci fu anche quella del "Bollo" da applicare sui contratti, gli atti pubblici e sui giornali. I giornalisti assunsero il ruolo di guida della protesta e fecero della stampa un potente veicolo di propaganda contro il Parlamento. Iniziò il prolungato braccio di ferro tra le parti; uno scontro a Boston nel 1770 tra cittadini e truppe inglesi suscitò una vasto eco, (anche se costò solo 5 morti) per l'amplificazione che ne fece la stampa. Nel 1773 l'Inghilterra riversò sulla America tonnellate di tè a bassissimo prezzo proveniente dall'India; sino a quel momento il tè consumato dai coloni era oggetto di scambio di contrabbando tra gli Americani e Olandesi a prezzo elevato. I contrabbandieri di Boston reagirono gettando in mare le casse di tè stivate nelle navi della Compagn1775 , gli Americani decisero di procedere all'arruolamento di un esercito di liberazione e di affidarne il comando a un piantatore del Sud: Giorgio Washinghton La Guerra d'indipendenza 1775-­‐1783 I Parlamenti locali delle 13 colonie elaborarono ognuna una propria Costituzione e il 4/7/1776 quella di Filadelfia emanò la propria, con l'aiuto di Thomas Jefferson intitolata la Dichiarazione d'indipendenza In essa si leggeva : " Tutti gli uomini sono creati liberi e uguali e hanno diritto alla vita, alla libertà , alla ricerca della felicità : per la prima volta i principi dell'Illuminismo entravano a far parte di una legge dello Stato Dopo i primi sbandamenti e le prime sconfitte, gli Americani dimostrarono organizzazione, compattezza, un alto livello di cultura, una conoscenza approfondita delle leggi, un giornalismo di alta qualità che destarono stupore in tutta Europa. Alla fine del 1776, l'inventore, giornalista Benjamin Franklin , sbarcò in Francia con la missione di farla entrare in guerra contro l'Inghilterra; fu un successo personale e Luigi XVI , sperando di vendicare lo scacco subito nella Guerra dei Sette anni, nel 1778 entrò in guerra; seguita dalla Spagna che voleva riconquistare Gibilterra in mano agli Inglesi sin dal 1704. L'intervento della Francia ebbe l'effetto di impegnare la flotta inglese lontano dalle coste americane e di permettere a Washington di ottenere i primi successi. Nel 1781 gli inglesi furono definitivamente battuti nella battaglia di Yorktown in Virginia. Concesse l'indipendenza alle colonie nel 1783 , cedette alla Francia alcune isole delle Antille , il Senegal e alla Spagna restituì parte della Florida America e Francia Tra i volontari francesi che parteciparono alla guerra di indipendenza ci fu: La Fayette che divenne stretto collaboratore di Washington, e scoprì una popolazione matura, colta che conosceva Voltaire, Rosseau, Newton, le macchine a vapore di Watt, stampavano 37 giornali con una tiratura di 4000 copie al giorno, e sulle loro pagine discutevano di indipendenza e tasse, grazie alla libertà di stampa. Constatò che per la prima volta applicava l'Illuminismo all'azione politica e combatteva in nome dell'uguaglianza. Tornando in Francia , i volontari, ritrovarono il mondo chiuso e soprattutto un regime di polizia dove veniva subito spento qualsiasi minima idea di libertà. La Guerra di indipendenza americana incominciò a sembrare a molti la prova generale di un altro grande rivolgimento europeo. 6 NAPOLEONE Aiaccio 1769 S.Elena 5/5/1921 29-­‐02-­‐1996 Motivazioni ideali La Francia rivoluzionaria fu costretta a continuare la guerra contro il resto d'Europa per almeno tre ragioni importanti: -­‐motivazioni ideali (fraternità con i popoli oppressi dalle monarchie assolute), infatti al motto di "libertà e uguaglianza " fu aggiunto "fraternita' "; era una ragione illuministica e quindi di carattere internazionale. -­‐ lo spirito rivoluzionario era ancora vivo in molti francesi, e lo stesso direttorio, anche se più o meno valido, erano persone che aderivano alle idee illuministiche. -­‐ motivazioni economiche (necessità di mantenere a spese dei paesi occupati grandi masse di uomini arruolati nell'esercito, in quanto se congedati molti di loro non avrebbero trovato lavoro, perché lo Stato francese versava in condizioni economiche disastrose. Facendoli combattere e conquistando nuove terre , queste venivano saccheggiate dagli stessi soldati. I due fronti antiaustriaci I due fronti principali erano il Belgio e L'Italia Entrambi i territori erano possedimenti austriaci; e per quanto riguarda l'Italia, tutti i suoi staterelli, erano legati , o per parentela o per amicizia agli Asburgo. I borghesi, gli artigiani, i nobili più illuminati, credevano nella "fraternità" della Francia repubblicana e quindi aspettavano l'arrivo del suo esercito per insorgere e rovesciare il proprio governo. Nel 1796, il Direttorio affidò li comando dell'armata che già si trovava in Liguria e Piemonte meridionale, a un giovane generale che aveva riconquistato Tolone, caduta in mano agli Inglesi: Napoleone Bonaparte Nato a Aiaccio nel 1769, l'anno successivo alla cessione dell'Isola alla Francia, era figlio di piccoli nobili corsi che lo avevano allevato nel sogno di liberare la Corsica e riavere l'indipendenza. Approfittando di un privilegio, aveva studiato alla Regia accademia militare francese. Ricevette un'istruzione eccellente: brillava in matematica, in storia, geografia, conosceva strategia e tattica ed era particolarmente ferrato nelle tecniche dell'artiglieria. Era convinto delle idee illuministe, e contrariamente ai suoi compagni nobili della Accademia detestava il regime monarchico. Aveva assorbito lo "spirito scientifico": studiare prima a fondo i problemi, formulare le ipotesi, sottoporle a verifica; infine cercare sempre di ottenere il massimo risultato con il minimo spreco di energie. Quando scoppiò la rivoluzione, si arruolò nell'esercito repubblicano e a Tolone ebbe la fortune di essere notato e promosso sul campo dal fratello di Robespierre. Chiamato a Parigi, conobbe ad un ballo, Giuseppina ved. Beauharnais, più anziana di lui, ma donna affascinante . Napoleone se ne innamorò e si sposarono. La campagna d'Italia 1796-­‐1797 Fraternità con i popoli oppressi e bottino per i suoi soldati furono i due punti di forza delle prime azioni militari di Napoleone. Seppe infondere fiducia all'esercito, promettendogli gloria e bottino , e contemporaneamente agì d'astuzia, inviando le sue spie nelle città piemontesi e lombarde per assicurarsi l'appoggio dei gruppi rivoluzionari locali chiamati giacobini. La campagna iniziò velocemente, sconfiggendo il re piemontese Vittorio Amedeo III di Savoia che fu costretto a firmare un armistizio 28/4/1976 con il quale cedette la Savoia e Nizza alla Francia . In cambio Napoleone abbandonò i rivoltosi piemontesi alla repressione del sovrano. Quindi, sconfiggendo le truppe austriache a Lodi, occupò Milano e poi l’ Emilia dove sconfisse le truppe di Pio VI e con la pace di Tolentino 18/2/1797 ottenne le Legazioni e la Romagna. Si formò la repubblica Cisalpina, costituita da gran parte dell'Emilia-­‐ Romagna e Lombardia, e controllata dai Francesi. Il prezzo della fraternità Il governo locale della Repubblica Cisalpina doveva rendere conto di ogni decisione. I Francesi avevano tolto molti privilegi agli aristocratici e dato molti incarichi ai borghesi. Nasceva una nuova bandiera a strisce orizzontali bianco, rosso e verde, simbolo di un mondo più libero e più aperto. La contropartita fu di considerare "stati satelliti" i territori conquistati dai quali attingere denaro attraverso imposte straordinarie; gioielli requisiti alle famiglie nobili e ai tesori delle chiese, opera d'arte che andarono ad arricchire i musei parigini o vendute a privati per ricavarne denaro. Alla fine del 1797 le truppe francesi avevano invaso anche il Lazio e occupato Roma. Si formò la Repubblica Romana (15/2/1798); Pio VCI venne dichiarato prigioniero e portato in Francia, dove morì l'anno dopo. Ancora nel 1797 Napoleone aveva indotto i Giacobini veneziani a insorgere contro il Doge ma prima ancora di iniziare a combattere, si accordò con gli Austriaci e firmò il trattato di Campoformio 17/10/1797. Alla Francia si confermò il Belgio e la Lombardia a Territorio Veneziano passò agli Austriaci. Nel 1799, dalla Repubblica Romana un'armata francese sconfinò nel Regno di Napoli, il re Ferdinando fuggì, trovando asilo su una delle navi inglesi ancorate nel porto; i Giacobini insorsero e fondarono la Repubblica Partenopea Dopo 5 mesi i Francesi li abbandonarono al loro destino, e il nuovo governo dovette affrontare le cannonate della flotta inglese e le bande dei "lazzaroni" assoldate dal cardinale Ruffo. Ferdinando riebbe il trono e i Giacobini furono spietatamente puniti. Lazzaroni (poveri come Lazzaro) erano contadini senza terra, disertori, sbandati che combattevano solo per saccheggiare e per sfamarsi. (Fra Diavolo) I Sanfedisti, bande di armati che sostenevano di combattere in nome del Papa esiliato e della Santa Fede22contro i Francesi e contro i senza Dio . Periodo di grandi disordini: i gruppi Giacobini-­‐formati da gruppi di intellettuali -­‐ non riuscirono a trasmette al popolo le loro idee rivoluzionarie; dall'altra parte l'armata francese, mentre prometteva libertà e uguaglianza era pronta a dimenticarsene quando era contro il suo interesse. Napoleone aveva lasciato l'Italia per preparare una grande spedizione per conquistare l'Egitto in mano ai Turchi. Nel 1798 sbarcò a Alessandria e batté l'esercito turco nella Battaglia delle Piramidi, nei pressi del Cairo. La flotta Inglese, comandata dall'ammiraglio Nelson, (che perderà la vita nella battaglia) distrusse quella Francese ancorata a Abukir e l'esercito napoleonico fu decimato da un'epidemia di colera. Fallita la campagna d'Egitto, (Bologna-­‐Ferrara-­‐Ravenna) ma assoggettato alla tirannide dei Mamalucchi -­‐ una potente casta militare fondata dai discendenti di una antica milizia mercenaria dei Mamelucchi. Durante l'assenza di Napoleone, una seconda coalizione si era formata contro la Francia Inghilterra-­‐Austria-­‐ Russia-­‐Turchia) le conquiste fatte erano perdute, la repubblica era in pericolo. Napoleone lasciò l'Egitto eludendo la vigilanza della flotta inglese e il 9/10/1799 sbarcò in Francia. La campagna d’Egitto fruttò una grande scoperta archeologica: la stele di Rosetta , una pietra nera recante un'iscrizione in tre tipi diversi di caratteri: geroglifico, demotico e greco. La traduzione in greco permise di isolare alcuni nomi propri, fra cui quello di Tolomeo, e di procedere quindi all'identificazione di tutti i geroglifici. Fine della Rivoluzione Il Buonaparte trovò la Francia in condizioni disastrose, non solo all'Estero ma anche all'interno dove il Direttorio aveva precipitato il paese nella crisi economica. Concepì allora il disegno di impadronirsi del governo, per restaurare l'ordine e l'autorità e con il pretesto di soffocare un tumulto di popolani che chiedevano pane, entrò nella sede dell'Assemblea parlamentare e la sciolse sotto la minaccia delle armi. Il 10/11/1799 insediò un nuovo governo formato da tre "consoli"; a se stesso riservò il ruolo più importante, quello di Primo consol . Effettuò un colpo di stato del brumaio, militari che sciolgono con la forza un governo eletto dal popolo e aboliscono l'assemblea parlamentare. Come Primo Console nominò i ministri, ma vietò loro di prendere iniziative. Diede autonomia di decisione solo a due di essi, Talleyrand, ministro degli Esteri e Fouché , ministro di polizia (lo stesso che aveva contribuito alla caduta di Robespierre). Egli sottopose la Francia a un rigido sistema di polizia e rimise in vigore le lettres de cachet (potevano arrestare persone sospette senza l'obbligo di motivarne l'arresto). Si accinse a combattere la seconda coalizione: 14/91/1800 sconfisse gli Austriaci a Marengo, in Piemonte e il 9/2/1801 l'Austria firmò la Pace di Lunéville; Nel 1802 anche l'Inghilterra firmò la pace di Amiens con la quale l'Inghilterra si impegnava a sgombrare Malta e a restituire l'Egitto ai Turchi Si riconciliava con il nuovo Papa Pio VII. Italia: Piemonte, Lombardia ai Francesi, Stato Pontificio, Regno di Napoli ai Borboni, Granducato di Toscana che, sotto il nome di Regno d'Etruria, fu tolto alla casa di Lorena e attribuito a Ludovico di Borbone, gia duca di Parma e genero del re di Spagna Venezia all'Austria. 33 Francia anche parte della Germania, Belgio Olanda. Riforme Napoleoniche La pace era tornata in Europa, la gloria di Napleone era immensa; egli si dedicò con energia e rapidità a varare un programma di riforme amministrative civili e penali che sistemavano definitivamente le grandi innovazioni introdotte dalla Rivoluzione francese. Le riforme civili ebbero un importanza enorme per tutta l'Europa, perché furono applicate in tutti i territori occupati. Anche la Germania e l'Italia, paesi maggiormente più arretrati, passarono da un regime feudale a un regime borghese: furono abolite le decime e venduti molti patrimoni eccle-­‐ siastici, fu abolita, dove era rimasta, la servitù della gleba, venne proclamata l'uguaglianza di tutti di fronte alla legge. IL codice Napoleonico-­‐raccolta delle normi civili-­‐ si basava su: -­‐ Ogni uomo a diritto alla libertà personale (non è di proprietà di un signore) -­‐Tutti sono uguali davanti alla legge ( tutti pagano le tasse , non ci sono più privilegi) -­‐ Lo Stato è laico -­‐ cioé costituito da tutti i cittadini e il governo non ha più natura divina) -­‐Ogni uomo ha diritto alla libertà di coscenza ( deve avere libertà di religione e anche ateo) -­‐Ogni uomo gode della libertà del lavoro ( nessun contratto lo loega perennemente a un signore o alla fabbrica di un signore ) Napoleone riformò la scuola secondaria, semigratuita-­‐gestita dallo stato che selezionava per concorso gli insegnanti e controllava i programmi ; iniziò il varo dei Politecnici per preparare la nuova classe dirigente per battere la concorrenza industriale inglese. Commise l'errore di non riformare la scuola primaria, che rimase privata e quindi precluse l'accesso alla categoria meno ricca. L'uguaglianza della Rivoluzione era un'uguaglianza a metà: non più la nobiltà di sangue; ma la disponibilità di denaro. Napoleone privilegiò la forza borghese -­‐ rappresentata dagli illuministi e dal Direttorio -­‐ e non quella "democratica " rappresentata dalle folle in armi e dai sanculotti. Carattere borghese delle riforme Il Terzo Stato si poneva in assoluta parità con la nobiltà e con il clero, la borghesia era però favorita da determinate norme sulle altre forze (salariati urbani e contadini). Il principio della libertà di lavoro, contemplava anche la norma di libertà da parte dell'imprenditore di assumere e licenziare, fissare il salario mentre era proibito qualsiasi associazione operaia; vigeva il "diritto di polizia" per garantire l'ordine pubblico; in sede di tribunale solo la parola del padrone aveva valore di testimonianza. La famiglia era considerata la base dello Stato, stabilita in una norma del Codice Napoleonico, e nonostante il principio innovatore del divorzio, il Codice rafforzava l'autorità del padre , il quale restava padrone dei beni della moglie e dei figli, e aveva su di loro enormi poteri, compreso quello di farli imprigionare per sei mesi . Napoleone imperatore Nel 1804 un plebiscito al quale parteciparono tutti i francesi maschi. E' in gran parte ispirato al diritto romano e le due massime istituzioni della vite civile sono: la famiglia e la proprietà Ogni dipartimento un prefetto, e a capo di ogni comune un sindaco Le riscossione delle imposte fu affidata a funzionari statali; fondò la Banca di Francia .Promosse l'agricoltura, l'industria, il commercio; decretò la fine della Repubblica e proclamò la fondazione dell'impero e l'elezione di Napoleone a Imperatore Lo stesso Papa Pio VII si recò a Parigi per assistere l'incoronazione Nel 1805 si fece incoronare Re d'Italia nel Duomo di Milano . Nel 1810, per motivi di avere un erede e per riconciliarsi con l'Austria, sposò Maria Luigia figlia di Francesco I, dalla qiuale ebbe il figlio. Il blocco continentale Nel 1805 si costituì la terza coalizione (Austria Russia Regno di Napoli e Inghilterra ) Solo l'Inghilterra riuscì a distruggere l'intera flotta francese a Trafalgar vicino a Gibilterra, per merito di Orazio Nelson, che perdette la vita in battaglia; negli scontri terrestre l'armata francese fu sempre vincitrice. Nel 1805 vittoria di Austerlitz -­‐Cecoslovacchia-­‐contro Austria e Russia; Nel 1806 scacciò i Borboni dal Regno di Napoli e lo affidò a suo fratello Giuseppe; pose suo fratello Luigi sul trono d'Olanda. Anche la quarta coalizione 1806 -­‐Prussia Russia Svezia Inghilterra-­‐ fu sconfitta a Jena. Blocco continentale I protagonisti di quell’epoca erano: Francia e Inghilterra. L'Inghilterra aveva dimostrato anche con le sue vittorie la sua superiorità e rimaneva padrona del mare e quindi il commercio con l'America e con l'Oriente. Napoleone per infliggere un colpo definitivo all'economia inglese, proclamò il blocco continentale, cioè impose la chiusura di tutti porti dei territori a lui sottomessi. Il blocco durò tanti anni e privò gli Europei del caffè, dello zucchero di canna, del cotone, del pepe, cioè di tanti generi considerati di prima necessità. Centinaia di commercianti e imprenditori subirono danni immensi a vantaggio dei contrabbandieri. La ripresa della guerra e il blocco continentale contribuì a far scendere la popolarità di Napoleone in Europa. La capagna di Russia Nel 1807 Napoleone riuscì a rompere il fronte della quarta coalizione facendo il trattato di Tilsit con lo Zar Alessandro; occupò il Portogallo e la Spagna ne diede la corona a Giuseppe, passando a Napoli un suo generale Gioacchino Murat. Nel 1809 e 1812 Napoleone batté una quinta e sesta coalizione, ma il Regno di Spagna era minacciato da una violenta guerriglia popolare aiutata dalle forze inglesi comandate dal duca di Wellington. Si ricorda la fucilazione di contadini insorti, ricordata da Goya nel dipinto "il 3 maggio 1808"; anche in altri territori i vari tentativi di ribellione venivano sempre soffocati a stento; nella stessa Francia iniziava la crisi economica. Nel 1812 Napoleone decise di rompere la fragile alleanza con lo Zar e di completare il suo dominio in Europa con la conquista della Russia. Partì in primavera con 700.000 uomini e giunse a Mosca in settembre, incontrando il nemico solo nella battaglia di Borondino. Le forze armate russe erano comandate dal generale Kutuzov, il quale scelse la tattica di ritirarsi lasciandosi dietro una terra bruciata dalla quale i francesi non potevano trarre neanche di che sfamarsi; la stressa Mosca fu evacuata e data alle fiamme. L'inverno era alle porte, iniziò la ritirata incalzata dalle truppe russe che intervennero al passaggio del fiume Beresina . I sopravvisuti furono poi decimati dal freddo e dalla fame. Rientrarono in Francia 40.000 uomini. La fine di Napoleone Nel 1813, riuniti 400.000 affrontò gli Austriaci della settima coalizione a Lipsia dove subì una durissima sconfitta. Nella primavera del 1814 le truppe alleate di Austria, Prussia, Russia e Inghilterra entravano a Parigi. La Francia intera fu invasa e Napoleone relegato all'isola d'Elba, il trono fu restituito a Luigi XVIII. Il 26/12/1815 Bonaparte riuscì a fuggire dall'isola nonostante la sorveglianza delle navi inglesi e a sbarcare in Francia, mentre il Re Luigi si rifugiava all'estero; la battaglia definitiva fu a Waterloo in Belgio dove fu sconfitto dalle truppe inglesi comandate dal Duca Wellington e da quelle prussiane del genrale Blucher . Napoleone si consegnò agli Inglesi che lo esiliarono a Sant'Elena, dove morì ikl 5/5/1821. Contemporaneamente In Egitto Fin dal XIII i Mammelucchi si erano impadroniti del potere e anche quando l'Egitto venne a far parte dell'impero Ottomano rimasero loro al governo, portando miseria e fame ai contadini del Delta e delle rive del Nilo. L'armata napoleonica sbaragliò l'esercito mamelucco ma poi fu decimata dal colera . Un ufficiale turco nato in Albania, Mehmet Ali , nel 1811 liquidò la milizia mamelucca, si fece riconoscere il titolo di pascià e proclamò l'indipendenza dell'Egitto. Governò sino al 1848, in dittatura, ma risanò l'economia egiziana, suddividendo le grandi proprietà in piccoli lotti, assegnandoli ai contadini. Introdusse culture come il cotone e la canna da zucchero, che poi furono esportate. Occupò Creta; si oppose al taglio dell'istmo di Suez, sostenendo che ciò avrebbe permesso agli Europei .L'uguaglianza aveva dipartimento plebiscito assistere quale cioè caffe cioè ripresa facendo il giunse quale intervennero sopravvissuti coalizione a Francia generale Napoleonei l di mettere le mani sull'Egitto. Ufficiale avrebbe555555 55 Napoleone Marta Vannutelli5555555555555555555555555555555555555555555555555555555555555555 555555555555555555555555555555555555555555555555555555555555555555555555 555555555555555555555555555555555555555555555555555555555555555555555555 5555555555 7 CONGRESSO DI VIENNA Le numerose coalizioni antifrancesi si riunirono per decidere la nuova sistemazione dell'Europa . A questi incontri diplomatici, che durarono dall'autunno 1814 al giugno 1815 si dà il nome di Congresso di Vienna. Gli Stati riuniti, erano stati alleati sin dal 1791 con l'aggressione dell'Austria contro la Francia Rivoluzionaria e ora era giunto il momento di "restaurare l'Europa" cioé secondo le intenzioni dichiarate dei congressisti, di restituirle una pace duratura. Ognuno però voleva salvaguar-­‐ dare i propri interessi, e quindi il Congresso di Vienna fu uno dei più grandi negoziati diplomatici di tutti i tempi. Il Congresso si diverte L'imperatore d'Austria organizzò feste , banchetti , cavalcate, e grandi spettacoli ( Beethoven diresse la settima sinfonia e fu eseguito per la prima volta il "valzer di Strauss ). Furono tutti impegnati: spie diplomatici, somme di denaro enormi offerte ai vari ministri per indurli a ceder un territorio conteso. Attività mondane e trame politiche si intrecciavano durante i balli di cortee alla fine si giunse ad un accordo. Il ruolo della Francia Le potenze vincitrici erano: Austria rappresentata dal ministro Metternich, La Prussia la Russia con lo zar Alessandro I, L'Inghilterra con lord Castereagh e il duca di Wellington. A questi protagonisti si affiancavano tutti i capi di Stato che Napoleone aveva cacciato dai paesi che aveva conquistato : il re di Spagna, i sovrani degli Stati italiani , il papa; la Svizzera. Tutti costoro non riuscirono però, pur difendendo i propri interessi a influenzare le grandi linee che ispirarono il Congresso. La Francia grazie all'abilità di Talleyrand , riuscì a sedere alla pari al tavolo dei vincitori e ottenne una punizione leggera. Come risarcimento di tutti i danni causati dalle guerre napoleoniche , il nuovo governo di Parigi si impegnò a restituire la Savoia al Piemonte , a restituire parte delle opere d'arte trafugate , a pagare una somma in denaro ai vincitori e subire l'occupazione militare per una durata da tre a cinque anni (150.000 uomini Mentre esso si svolgeva Napoleone fued esiliato aSant. Elena). Il legittimismo Talleyrand aveva dichiarato: La Francia non è Bonaparte . La Francia è felice di avere riavuto il suo legittimo Re e questo aggettivo "legittimo" divenne il motivo ispiratore della sua politica diplomatica durante il Congresso.La decisione fu: uno Stato non è altro che il territorio del suo legittimo re. Equilibrio Nonostante le pacifiche dichiarazioni di Talleyrand, gli Stati vincitori non avevano fiducia della Francia -­‐tra l'altro confermata dalla fuga di Napoleone e ripresa della guerra , nello stesso periodo del Congresso. Ciascuno possedeva grandi ambizioni: L'Austria voleva espandersi verso occidente e precisamente la,Germania l'Inghilterra che aveva subito danni economici dal Blocco continentale aveva bisogno di un Europa pacifica per riprendere i sioi commerciuoi . Fu proprio l'Inghilterra a sostenere la parola d'ordine del "balance of power -­‐equilibrio di potenza -­‐. Era necessario circondare la Francia di stati abbastanza grandi da poterla bloccare se avesse tentato nuovamente di espandersi. Inoltre Bisognava rinforzare gli stati minori in modo che tutto il continente si presentasse spartito in paesi equilbrati per dimensioni , numero di abitanti e forze militari . Grandi potenze e stati cuscinetti Furono creati stati a est della Francia , unendo paesi che avevano poco in comune l'uno con l'altro o ingrandendo stati troppo piccoli a spese dia ltri stati. Fu così sistemata l'Europa in base ai principi del legittimismo e dell'equilibrio: La Francia restituita a Luigi XIII di Borbone e ottenne i confini che aveva prima del 1789 LaPrussia si ingrandì aggiungendo diversi principati tedeschi e alcune città polacche compresa Danzica L'Austria riprese la Lombardia e conservò il Veneto; inoltre aveva l'Ungheria la Boemia e alcune zone della Polonia. La Russia tolse la Finlandia alla Svezia e occupò la maggiore parte della Polonia L'Inghilterra ricevette garanzie per la libertà dei suoi commerci con l'abolizione perpetua del Blocco continentale. La Spagna , che conservò i suoi confini fu restituita ai Borboni di Spagna. Gli stati cuscinetto Regno dei paesi Bassi con l'unione della Olanda e Belgio Confederazione germanica formata da 30 piccoli stati tedeschi controllati dall'Austria. Confederazione svizzera ritenne la sua indipendenza Regno di Sardegna con l'aggiunta della Liguria e la Savoia Lo stato pontificio fu restituito al papa Il regno delle due Sicilie tornò ai Borboni (Murat tentò di muovere guerra all'Austria, fu bloccato e fucilato) Parma e Piacenza a Maria Luisa d'Austria Modena e la Toscana ritornò ai principi della casa d'Asburgo La Norvegia passò dalla Danimarca alla Svezia, la cui corona fu data a Bernadotte , generale di Napoleone. FF ottenne Malta ma Il Portogallo fu restituito alla Casa di Braganza , in attesa del rientro dal Brasile di Giovanni VI subì il protettorato dell'Inghilterra sino al 1821 La Danimarca entrò a far parte della Confederazione germanica Il Congresso di Vienna, quantunque si proponesse di fondare in Europa un equilibrio politico che impedisse per molto tempo il sorgere di nuove guerre, consacrò in definitiva la supremazia dell'Austria e dell'Inghilterra sulle altre nazioni: la prima dominò sulla Germania e sull'Italia, la seconda sui mari e sui continenti extra-­‐europei. I grandi d'Europa, si spartiscono il continente consultando la carta geografica, senza tenere conto delle esigenze dei popoli . Il principe di Metternich dirà: L'Italia é una semplice espressione geografica. Molti anni più tardi il grande statista Bismark riflettendo su quelle decisione disse che i popoli erano stati tagliati a pezzi "come pantaloni usati". L'eredità di Napoleone La suddivisione degli stati effettuata , senza tenere conto dei sentimenti della popolazione riscontrò la disapprovazione di lord Castlereagh presente al Congresso in rappresentanza dell'Inghilterra . Egli aveva capito che Buonaparte aveva cambiato due cose: positivo: Costituzione francese concessa ai popoli e con essa i diritti individuali cioé libertà ; negativo : il giogo dell'occupazione straniera e molte tasse a vantaggio esclusivo della Francia . Aveva svegliato due sentimenti nuovi negli animi di molti borghesi europei: la libertà per sé e l'indipendenza per il proprio paese. Stati morti, non nazione vive I personaggi politici dell'epoca , pur consapevoli della analisi realistica tracciata da Lord Castlereagh, decisero di ignorarla. Inoltre il timore che altre rivoluzioni mettessero in pericolo i sovrani legittimi indusse Austria Prussia e Russia a stringere la Santa Alleanza , che aveva il compito di intervenire a sostegno di qualsiasi sovrano minacciato dai propri sudditi. Il Congresso aveva stabilito le linee della futura politica europea: -­‐ assolutismo; no alla Costituzione; : così lo definì un giornalista inglese. intervento militare a qualsiasi sommossa interna. L'ex presidente degli USA Thomas Jefferson lo definì: un traffico spregevole quanto quello del bestiame In Europa i popoli piegarono la testa, ma molti , l'odio per napoleone e il disgusto per i massacri della Rivoluzione, approvarono. La Questione d'Oriente Al congresso pur avendo parlato in merito, non si giunse a una soluzione . Inghilterra e Russia ambivano entrambe a impadronirsi dello Stretto dei Dardanelli e dei territori adiacenti . l'Inghilterra che considerava il mar Mediterraneo uno dei suoi mari, teneva costantemente sotto controllo lo stretto. Per la Russia , che nel frattempo aveva iniziato la conquista della Siberia , costituiva lo sbocco marittimo per il Sud. L'Impero Ottomano , nel settecento aveva iniziato il suo calo, quando le flotte occidentali lo avevano escluso dai grandi commerci mondiali e successivamente quando le sue industrie ele sue armate non erano riuscite a tenere il passo con quelle occidentali . Quindi Inghilterra e Russia erano in attesa di cogliere il momento propizio per intervenire. L'America Latina Costituiva l'impero coloniale della Spagna e del Portogallo . Spagnoli e Portioghesi si comportarono in maniera opposta di fronte alle richeste d'indipendenza dei creoli sudamericani. Gli spagnoli tentarono la strada della repressione , inviando eserciti dall'Europa e chiedendo ripetutamente l'aiuto militare della Santa Alleanza . Tutto però fu vano e dopo un ventennio di guerre costose e inutili persero le loro colonie . Sin dal 1811 , sotto la guida di Simon Bolivar e José de San Martin, alcune colonie caccaino gli spagnoli e proclamano l'indipendenza, e iniziano Si formano dopo un ventennio di guerre : Messico -­‐Columbia-­‐ Venezuela-­‐ Equador a Nord; il Perù , la Bolivia, il Cile a occidente; l'Argentina, l'Uruguay il Paraguay a oriente. La Guiana resò invece spartita tra Inghilterra, Olanda e Francia.. I Portoghesi , invece capirono che era meglio cedere. Il figlio del Re di Portogallo, Pietro I , annuncia l'indipendenza del Brasile., senza spargimento di sangue La dottrina di Monroe Metternich, avuto il rifiuto d'intervento da parte dell'Inghilterra, si rivolse algli Stati Uniti perché intervenissero contro le colonie spagnole. Il presidente James Monroe rispose affermando il principio dell’America agli Americani, minacciando di schierarsi a favore degli insorti. Questo programma , avrebbe ispirato in futuro l'intera politica americana. Allora esso era stato dettato dalla pressione dell'opinione pubblica , che ricordava la propria lotta, e dai vantaggi che gli Stati Uniti avrebbero tratto dal distacco dei paesi sudamericani dalla Spagna. In effetti, nel corso di queste lotte, riuscirono a comprare la Florida dalla Spagna e annettersi i territori del Texas, California, e Nuovo Messico. Negli anni successivi , tale politica , divenne favorevole per gli Usa ma pesante per gli altri stati indipendenti. Mentre gli Stati Uniti si zzavano, i grandi proprietari creoli si limitarono a sfruttare i loro latifondi , lasciando che l'economia andasse in rovina. e inoltre mentre al Nord si univano, il Sud rimase frazionato e diviso Ben presto la parte meridionale del Sud divenne un serbatoio di materie prime a bassissimo costo per il Nord; e inoltre il motto di Monroe, all'inizio nato in parte dalla solidarietà, divenne la parola d'ordine per aumentare l'influenza eil loro sostegno ai creoli contro ogni tentativo di rivoluzione o di riforma sociale. In Australia Era stata avvistata da tempo dai Cinesi e Olandesi, che però l'avevano trovata poco interessante, e venne riscoperta nel Settecento dall'inglese Cook, che ne prese possesso in nome di Sua Maestà e chiamò il luogo di sbarco Botany Bay . La costa era circondata da alte montagne che impedivano l'accesso all'interno del continente. Per 40 anni la regione fu sfruttata unicamente come colonia penale , i cui prigionieri allevavano pecore merinos . I militari rispedivano in patria la lana traendone lauti guadagni. Nel 1814, i militari organizzarono la prima spedizione al di là delle montagne. In 6 anni di esplorazione , gran parte del continente cominciò a rivelare i suoi tesori: immense pianure ricche di pascoli e di terre fertili da coltivare , boschi con prezioso legname ; deserti che successivamente riveleranno un sotto suolo ricchissimo di materie prime e metalli preziosi . La notizia varcò l'oceano e arrivarono navi cariche di emigrati, soprattutto dall'Irlanda. La vita che attendeva i coloni era durissima: alle grandi ricchezze naturali, si accompagnavano i disagi del clima; piogge torrenziali, siccità e inoltre "temporali secchi" che riempiono il cielo di fulmini che incendiano boschi villaggi senza una sola goccia d'acqua . Tuttavia la sfida fu vinta e i coloni si arricchirono e fondarono centri come Brisbane,Perth , Melbourne, Adelaide cioèdiplomatici, giornali cedere corte fua Sant. Metternich Castlereagh costoro interessi Vienna, quantunque positivo: Costituzione cioè e le Portoghesi richieste restò agli avrebbe effetti industrializzavano basissimoe il sottosuolo soprattutto grandi 7 LA RIVOLUZIONE FRANCESE Ancien Régime fu definito dagli Illuministi che volevano riformare la società in nome della ragione e del progresso; quindi abbattere le strutture che essi chiamavano "feudali". La vera natura dell'A R consisteva: un sistema in cui la prima autorità assoluta era quella del capo di famiglia sulla propria moglie, i propri figli, seguita da altre autorità assolute -­‐ quella dei nobili e del clero, che dominavano anche inferiori servi, ecc. -­‐ sulle quali capeggiava l'autorità suprema del Re. Questo poteva annullare le sentenze del tribunale o ignorarle. Contro tutto ciò, oltre che contro la monarchia assoluta, gli illuministi invocavano la dignità e la libertà dell'uomo. Vita sociale I contadini costituivano l'85% della popolazione ed erano esposti a una serie infinita di oneri che nell'insieme costituivano i "diritti feudali" immutati da secoli., il tutto aggravato dal mondo rurale fermo dal punto di vista tecnico. La popolazione urbana era formata in maggior parte da lavoranti iscritti alle corporazioni artigiane, altri operai a domicilio Nelle città esisteva un certo numero di ricchi e benestanti: borghesi arricchitisi con la tratta degli schiavi, professionisti, banchieri . Questi tre ceti costituivano il terzo stato I primi due stati: clero e nobiltà godevano dei privilegi: esenzione fiscale e inoltre i nobili avevano un comportamento arrogante. Nelle accademie militari erano ammessi solo i nobili, era chiusa persino alla borghesia Borghesi illuministi e anche qualche nobile di idee aperte, protestavano con decisione sia per la mancanza di principi di eguaglianza, sia perché danneggiava le finanze dello Stato. Gli aristocratici contro l'assolutismo Assolutismo: monarca che raggruppava nelle proprie mani i tre poteri: legislativo, esecutivo, giudiziale. Con le lettre de cachet (sigillo del re), il re poteva ordinare l'arresto immediata di chiunque. Sotto Luigi XVI, i ministri, giudici, militari, incominciarono lentamente a prendersi più indi-­‐ pendenza sino a volere il riconoscimento del loro potere. Luigi XVI odiava gli impegni di governo dei quali si disinteressava il più possibile e aveva un carattere incerto; Maria Antonietta, donna frivola e spendacciona, non dimenticava di essere austriaca e tendeva a favorire le scelte politiche a vantaggio di suo fratello Giuseppe II. Il popolo francese accettava il Re, che considerava ancora "divino", ma odiava la moglie che sentiva straniera. Tutte due non erano certo in grado di fronteggiare una situazione che diventava di giorno in giorno sempre più grave. Si coalizzarono contro l'assolutismo monarchico: -­‐ nobili che chiedevano la convocazione degli Stati generali per chiedere una monarchia parlamentare (parlamento formato esclusivamente dagli aristocratici) -­‐ borghesi = convocazione degli Stati Generali , per chiedere abolizione dei privilegi nobiliari. -­‐ masse urbane contro l'aumento dei prezzi -­‐ contadini che sognavano l'abolizione dei privilegi. Riforma fiscale causa della rivoluzione francese Le casse dello Stato erano da diverso tempo dissestate a causa delle guerre e del lusso sfrenato della corte e i debiti verso le banche erano aggravate dagli interessi; Luigi XIV, forte del suo potere assoluto approvò la riforma fiscale del ministro Necker che consisteva nella abolizione dell'esenzione delle tasse nei confronti del clero e della nobiltà. I nobili chiesero la convocazione degli Stati generali con la motivazione che era l'unica assemblea che potesse approvare l'imposizione di nuove tasse; in realtà volevano la convocazione per ottenere un parlamento sotto il controllo aristocratico. L'anno 1788 fu un anno catastrofico per l'agricoltura: siccità e grandine distrussero il raccolto. Il prezzo del pane raddoppiò, mentre la concorrenza del cotone inglese determinava la crisi del settore tessile. La riforma degli Stati generali il 5/5/1789 a seguito dei grandi disordini, Luigi XIV convocò gli Stati Generali (ultima 1614), il Terzo Stato chiese una riforma del sistema di voto: non più un voto per ogni stato, ma un voto per ogni deputato; questo significava togliere la maggioranza ai primi due stati. Dopo mesi di indecisioni, il Re concesse il voto individuale. La Bastiglia Il 20/6 i deputati del terzo stato, avendo sorpreso nobili e clero in una riunione senza averli avvertiti, si radunarono in una palestra adibita al gioco della pallacorda e fecero un solenne giuramento -­‐ Giuramento della pallacorda -­‐ proclamatasi Assemblea Nazionale di non separarsi sino all'ottenimento di una nuova Costituzione. Messi alle strette, il clero e i nobili entrarono anche loro in questa assemblea. Il re, però, licenziò il Ministro Necher, fautore dela riforma fiscale, e questo provocò, la scesa in campo del popolo di Parigi. Il 14 luglio 1789, assaltò la Bastiglia, e con quattro cannoni la rase al suolo. I protagonisti furono i popolani in armi -­‐ Guardia Nazionale -­‐ e si proclamarono "custodi della rivoluzione". L'Assemblea Nazionale si era proclamata Assemblea Nazionale Costituente e aveva iniziato i lavori per stendere la nuova Costituzione. Il 26/8/1789 l'assemblea approvò la Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino: gli uomini nascono e vivono liberi e uguali nei diritti(Onu) ed è figlia della Magna Carta. La grande Paura Così è chiamata la collera contadina esplosa nelle campagne in modo irrazionale e quasi indipendente dagli avvenimenti parigini. Infatti la popolazione rurale era stata informata solo per il sentito dire, ma esasperata si era scagliata contro il nemico di sempre: la nobiltà e il clero che li dissanguava con tasse inique e privilegi insensati. Castelli saccheggiati e datp alle fiamme; i nobili scapparono e molti si rifugiarono all'estero (Piemonte). Con questa rivolta, i contadini ottennero che i loro problemi fossero esaminati, e 11/8/1989 l'Assemblea Nazionale abolisce il sistema feudale. Il 5/10/89 ci fu la grande marcia delle donne su Versailles che chiedeva il pane. e successivamente il popolo costrinse la famiglia reale a trasferirsi nel palazzo delle Tuilleries , per meglio controllarne le mosse. La crisi finanziaria e il giuramento del clero L'assemblea Nazionale Costituente era quindi composta da: -­‐ a destra gli aristocratici contrari al potere assoluto, -­‐ al centro i monarchici che ne difendevano l'autorità, -­‐ a sinistra i patrioti, che avevano accolto le rivendicazioni delle masse urbane e contadine. Tra i patrioti, c'era Lafayette -­‐ comandante della Guardia Nazionale. Nel 1790 l'Assemblea votò la requisizione di tutti i beni del clero, che divennero funzionari pagati dallo Stato; questa riforma è nota con il nome di scristianizzazione del clero. Su divieto del Papa di prestare giuramento, i vescosi ubbidirono, invece il basso clero si spaccò in due; anche in seno all'Assemblea ci furono fratture. A Parigi si formarono molti club, tra questi il club dei Giacobini: Massimilano Robespierre -­‐ avvocato venuto dalla provincia -­‐ ; a un altro vicino alle idee giacobine appartenevano Marat e Danton. Ogni fazione aveva il suo giornal ; fra tutti L'amico del Popolo -­‐ direttore Marat.-­‐ IL 20-­‐7-­‐1791 la famiglia reale fuggì da Parigi diretta in Belgio, ma al confine fu riconosciuta e ricondotta a Parigi Con la Costituzione del '91, l'Assemblea si trasformò in Assemblea Legislativa, e nello stesso periodo, Prussia Russia, Piemonte e Austria diedero vita alla prima coalizione e marciarono contro la Francia.: il loro scopo era quello di soffocare la Rivoluzione prima che il suo esempio fosse imitato in tutta Europa. In seguito alle sconfitte, l'Assemblea diede tutto il potere alla sua ala rivoluzionaria, rappresentata dai Giacobini. Danton, Marat, Robespierre, sciolsero la Guardia Nazionale, e affidarono l'ordine cittadino ai Sanculotti (portavano pantaloni lunghi, anziché quelli al ginocchio con le calze di seta) , e fu proclamata la leva generale: nuovi ufficiali venuti dalla gavetta sostituirono i vecchi quadri aristocratici e affluirono migliaia di soldati: nasce l'inno "la marsigliese " Imprigionata la famiglia reale, l'Assemblea crea un nuovo organismo: la convenzione nazionale e per ottenere tutto il sostegno della Francia decise che la Convenzione sarebbe stata eletta a "suffragio universale". IL 21/9/1992 nasce la Repubblica Mentre a Valmy, l'esercito francese otteneva il primo successo, il popolo affamato e impaurito, attaccò le prigioni e compì un massacro di aristocratici. sacerdoti e detenuti normali. Un nuovo principio si affermava: la giustizia popolare. Il terrore Alla convenzione nazionale Robespierre si scontrava con i Girondini (moderati) per tre punti: -­‐ il processo contro il re, ritenuto responsabile dell'attacco straniero; -­‐ la politica estera e la conduzione della guerra; -­‐ l'atteggiamento da tenere verso l'insurrezione della Vandea Robespierre batté i Girondini, trascinò in giudizio il Re e usò il pugno di ferro contro gli insorti della Vandea che si opponevano per la scristianizzazione, la leva obbligatoria -­‐ che toglieva persone ai campi -­‐ e il rifiuto delle imposte. Robespierre mobilitò tutte le forze rivoluzionarie intorno a una parola: Terrore, economico -­‐ blocco dei prezzi e dei salari; politico -­‐ denuncia di tutti i sospettati di attività controrivoluzionari-­‐ davanti al Comitato di salute pubblica. Gli anni di Robespierre Il regime fu inaugurato con la morte del re, seguito da quello della moglie e di molti membri del clero e della aristocrazia, e in questo periodo furono compiuti diversi abusi. Nacque la borsa nera e molti funzionari furono corrotti (Giacobino Fouché) . Dopo l'escuzione di Luigi XVI scesero in guerra anche Spagna, Inghilterra e Regno di Napoli. Robespierre seppe trasformare nella gente la paura in odio, la fame in rabbia, promosse sul campo ufficiali da soldati semplici; freddo, severo, incorruttibile, non fu un personaggio popolare; nel giro di un anno riportò l'ordin ; Tolone -­‐ ceduta agli Inglesi -­‐ fu riconquistata (si distinse Napoleone), conquistò la Renania (Tedeschi), Nizza e Savoia (Piemontesi). Fu giudicato dalla storia – dittatore -­‐, ma in realtà tutte le sue decisioni furono prese con il voto della Convenzione . Il direttorio Robespierre , nonostante la sua intelligenza e la sua lungimiranza, non seppe percepire la necessità di togliere i provvedimenti eccezionali. Nel 1793 Marat era stato assassinato da Carlotta Corday; nel 1794 Robespierre -­‐per problemi interni -­‐ fece condannare a morte Danton, e continuò nella sua politica di Terrore. I deputati della Convenzione, che temevano per la propria vita, lo fecero arrestare e il 28 luglio 1794 fu ghigliottinato. Il governo fu assunto dalla forza di centro della Convenzione, che esprimeva gli interessi della borghesia moderata. Venne emanata una nuova Costituzione che riprendeva punto per punto la Dichiarazione dei diritti dell’ ‘89. Venne abolito il suffragio universale e furono create due assemblee legislative, la cui elezione spettava solo a 200.000 cittadini, scelti in base al loro reddito. Il potere esecutivo fu affidato invece a cinque direttori, che diedero il nome a questo periodo finale 1795-­‐1799 Il direttorio governò con mille difficoltà -­‐ crisi economica, minaccia di una restaurazione monarchica. Anche da sinistra ci fu un tentativo di rovesciare il governo, quello di Gracco Babeuf, che nel 1796 tentò di instaurare un regime ispirato a ideali comunisti: abolizione della proprietà privata, comunanza dei beni, spartizione della terra. Organizzò una congiura, la Congiura degli Uguali, ma fu sconfitto e giustiziato. Rivoluzione Francese Marta Vannutelli 8 RESTAURAZIONE E RIVOLUZIONE Il congresso di Vienna segnò il trionfo della Restaurazione, che era caratterizzata dal ripristino dell'autorità assoluta dei sovrani, dei vecchi confini, dallo smantellamento della legislazione napoleonica, dalla riaffermazione del ruolo di predominio dell'aristocrazia che tornò ad occupare le antiche posizioni di potere, dal rinnovato sostegno della gerarchia religiosa al potere monarchico e all'antico ordinamento della società. Furono condannate e represse le aspirazioni nazionali e le idee liberali. Venne attivato un attento controllo di polizia per prevenire e bloccare ogni tentativo di sovvertimento dell'ordinamento politico e sociale che era stato ripristinato. Queste caratteristiche della Restaurazione non furono presenti in ogni Stato. IN alcuni Stati sopravvissero alcune innovazioni consolidatesi nel periodo napoleonico. Nel Regno dei paesi Bassi il re concesse la Costituzione. In Francia furono mantenuti il Concordato, il Codice civile, la struttura amministrativa napoleonica. In Inghilterra, il paese più libero dell'epoca, il clima di restaurazione fu utilizzato dal partito tory (conservatore) per fronteggiare le prime manifestazioni della lotta operaia e si arrivò a sospendere l'”Habeas corpus” (la legge che vietava di tenere per più di tre giorni un cittadino senza processo.) Le Costituzioni napoleoniche, abolite dai sovrani negli anni della Restaurazione, riconoscevano la libertà di stampa e di opinione, la libertà economica (proprietà privata) ma non il voto riservato ai soli uomini borghesi, quindi il parlamento rappresentava gli interessi di una fascia molto esigua di cittadini. I liberali Nel periodo napoleonico, si era risvegliato il sentimento nazionale, anche se diffuso solo in gruppi sociali molti ristretti; si era sviluppato l'economia e si era radicata l'aspirazione della nuova classe borghese a far valere la sua forza e i suoi interessi. Borghesi spinti dalla libertà di iniziativa e di commercio, gli intellettuali per la libertà individuale si unirono per chiedere il ritorno della Costituzione; furono chiamati liberali. I socialisti La rivoluzione industriale aveva recato ai paesi capitalisti grandi progressi economici, ma aveva lasciato irrisolto il problema della disuguaglianza sociale: ritmi di lavoro massacrante, squalide condizioni di vita dei quartieri operai, mancanza di assistenza sanitaria, carenze dell'istruzione pubblica. Questa disuguaglianza portò alla riflessione un gruppo di intellettuali che furono chiamati democratici . I liberali insistevano sulla libertà dell'individuo e sostenevano che lo Stato non doveva intervenire nelle vita dei cittadini e lasciare ampia libertà all'iniziativa privata. I democratici, esaltavano l'uguaglianza sociale e la partià di tutti i cittadini, affermavano che era dovee dello Stato intervenire per favorire il progresso civile e sociale, tutelando i cittadini più deboli e sfruttati, invocavano l'istruzione gratuita e obbligatoria, gestita dallo Stato e non dalla Chiesa, il diritto di associazione per i lavoratori, ospedali e altre forme di assistenza. Tra i democratici, i più accesi erano i socialisti, convinti che si doveva risolvere prima la questione sociale e poi la riforma politica, altrimenti ci sarebbero sempre stati cittadini superiori e cittadini inferiori . In Inghilterra il socialismo è legato al nome di Robert Owen, un industriale che migliorò le condizione del lavoro: riduzione delle ore, abolì il lavoro sotto i dieci anni, organizzò l'istruzione dei bambini. In Francia si diffusero le idee di Gracco Babeuf e del pisano Filippo Buonarroti che durante il Direttorio avevano scritto il Manifesto degli Ugiuali e animato la Congiura e sostenevano che la Rivoluzione francese era stata solo l'inizio di una rivoluzione più vasta che avrebbe portato all'uguaglianza assoluta. Questa si sarebbe basata sulla proprietà comune di tutti i beni (comunismo) e sul lavoro obbligatorio per tutti. Queste idee sia pure lentamente, germogliavano nell'animo dei vari popoli. Rivoluzione contro Restaurazione. In Inghilterra e in Francia, gli oppositori cominciavano a organizzarsi. In Inghilterra, Manchester, nel 1819 una folla di lavoratori, sostenuti dai whigs, e caricata dalla cavalleria fu un massacro. .Molti dovettero darsi alla clandestinità, mentre i tories sottoponevano lo Stato a un vero e proprio regime di polizia. In Francia , erano state mantenute alcune libertà fondamentali, ciò nonostante , gruppi armati aristocratici, gli ultras, comandati dal fratello del re scorrazzavano per l'intero territorio uccidendo e saccheggiando Soddisfatti furono anche i mediatori d'affari e i contadini che ritornavano alle loro terrei beni di coloro che avevano sostenuto Napoleone, seminando "Terrore bianco", così chiamato a causa della bandiera bianca con i gigli d'oro dei Borboni. A Milano un gruppo di intellettuali aveva fondato nel 1818 una rivista "il Conciliatore" (per dibattere serenamente i problemi costituzionali e i rapporti fra Italiani e Austriaci), ma chiusa nel 1819 dalla polizia imperiale, per cui i suoi membri furono costretti a riunirsi clandestinamente. Contro questi governi "reazionari", i patrioti risposero con la cospirazione e la lotta armata, divennero rivoluzionari. Le società segrete L'opposizione ai regimi assolutistici avvenne clandestinamente per sottrarsi all'attento controllo poliziesco. Poteva agire solo attraverso l'organizzazione di società segrete, che si diffusero in tutta Europa ed ebbero programmo diversi: alcuni più moderati altri più decisamente democratici ed egualitari. Le caratteristiche comuni a tutte le società segrete furono: -­‐la clandestinità in cui si svolgevano le loro attività -­‐la suddivisione degli adepti in una rigida scala gerarchica. -­‐il numero ridotto di aderenti e gli scarsi contatti con le popolazioni; -­‐la scelta di congiura di pochi come mezzo di lotta; -­‐la diffusione in ambienti in cui i contatti erano più agevoli e c'erano favorevoli condizioni culturali e politiche,come negli ambienti universitari, tra i funzionari, nell'esercito; -­‐la loro assenza tra le masse contadine, che costituivano la maggioranza della popolazione. Le società segrete in genere ricavarono il loro modello organizzativo della massoneria, che si era enormemente diffusa nel Settecento. Essa aveva una serie di riti e di simboli (ricavati dai gesti e dagli oggetti del lavoro del muratore), che erano garanzia e segno della sua segretezza. Con la Restaurazione fiorirono sette segrete in tutta Europa: -­‐l'Eteria in grecia si opponeva al turco. -­‐l'Unione della Salvezza in Russia, divisa in società del Nord, che voleva una monarchia costituzionale, e Società del Sud, che lottava per la repubblica; -­‐la Società patriottica nazionale, in Polonia, impegnata a conquistare l'indipendenza; -­‐la Burschenschft, le leghe studentesche tedesche, che si proponevano obiettivi costituzionali e di unità nazionale; -­‐l'Union e la Charbonnerie, in Francia, per maggiori libertà; -­‐in Spagna, i Massono, più moderati, e i Cumunros più democratici. In italia si diffusero soprattutto due società segrete: -­‐ la Carboneria, che inizialmente si affermò nel Sud (Regno delle due Sicilie) successivamente operò anche nelle regioni del Nord (Lombardia e aderì al gruppo del Conciliatore) ebbe come finalità la conquista di libertà costituzionale e l'opposizione all'Austria; usò il linguaggio dei carbonari e si organizzò con una suddivisione dei suoi aderenti in tre gradi ( apprendisti, maestri e grandi maestri); -­‐la Società dei Sublimi Maestri Perfetti, più diffusa nel Nord e guidata da Filippo Buonarroti, che era stato discepolo di Gracco Babeuf e aveva partecipato alla congiura degli Uguali nel 1796; questa società ebbe programmo repubblicani e comunisti di cui erano a conoscenza solo i membri più alti in grado, tutti gli altri aderenti conoscevano solo una parte del programma, la più moderata. Moti 1820-­‐21 Le società segrete passarono all'azione nel 1820. All'esplosione rivoluzionaria contribuì anche la crisi economica che tormentò l'Europa a partire dal 1817. I raccolti agricoli furono scarsi e anche la produzione di manufatti fu condizionata da pesanti oscillazioni dei prezzi. Le difficoltà economiche fecero crescere il malcontento e le spinte alla ribellione. Gli obiettivi comuni degli aderenti alle società segrete erano la rivendicazione della Costituzione e l'introduzione di riforme ispirate all'ideologia liberale. Il 1/1/1820 si ribellarono i soldati spagnoli concentrati a Cadice, per imbarcarsi verso le colonie spagnole in Sudamerica, dove dovevano reprimere la rivolta indipendentista che vi era scoppiata. L'insurrezione era guidata dal colonelli Rafael de Riego, appartenente al gruppo di Cumuneros. Altri reparti militari si ribellarono in diverse zone della Spagna e furono formate giunte rivoluzionarie in molte città. Il re Ferdinando VII fu costretto a concedere la costituzione Anche in Portogallo l'insurrezione dei militari obbligò il Re Giovanni a concedere la costituzione. senza spargimento di sangue senza colpo ferire Il 1 luglio1820 i tenenti Morelli e Silvati , affiliati alla Carboneria, guidarono l'insurrezione della guarnigione militare di Nola. Regno delle due Sicilie Le truppe comandate di reprimere la rivolta e guidata dal generale Guglielmo Pepe si unirono ai ribelli, l'insurrezione si diffuse rapidamente e il re Ferdinando I si piegò a concedere la costituzione senza combattere A Palermo , operai e artigiani, appoggiati da un gruppo di proprietari terreni, cacciavano i funzionari borbonici e proclamarono la separazione dell'isola dal resto del regno. I liberali piemontesi intendevano ottenere la costituzione e poi lanciare l'esercito piemontese contro l'Austria per liberare la Lombardia e unirla al Regno di Sardegna. I liberali lombardi dovevano aiutarli facendo scoppiare la rivoluzione a Milano . Nel marzo 1821 in Piemonte i ribelli guidati da Satorre di Santarosa e da Cesare Balbo, amici del re Carlo Alberto, insorsero. Il re Vittorio Emanuele I si rifiutò di concedere la Costituzione e preferì abdicare a favore del fratello Carlo Felice, il quale, però in quel periodo non si trovava a Torino e nominò il principe Carlo Alberto reggente del regno. La reazione al contrattacco La politica era diventata "mondiale". Gli Stati della Santa Alleanza avevano giurato di mantenere l'ordine in tutte le parti del globo, dove fossero in gioco i loro interessi e lo fecero. Nell’ ottobre 1820, nel Congresso di Troppau, l'Austria fece approvare il principio di intervento da parte delle potenze assolutistiche negli Stati in cui erano scoppiati moto rivoluzionari. Nel Congresso di Lubiana del gennaio 1821 fu deciso l'intervento militare nel Regno di Napoli da parte dell'esercito austriaco. Nel marzo 1821 l'esercito austriaco sconfisse le truppe napoletane, poi le truppe liberali piemontesi, mentre da Modena Carlo Felice sconfessava le decisioni del Re Carlo Alberto e ritirava la Costituzione. Nel 1823 l'esercito francese varcò i Pirenei affrontò i rivoluzionari spagnoli e li sconfisse . Il re di Spagna Ferdinando VII , dopo la sconfitta liberale, abolì la Costituzione e attuò una feroce repressione. A Palermo popolani e nobiltà si erano presto divisi e la rivolta fu soffocata dalle truppe borboniche. In Lombardia gli Austriaci sventarono i preparativi insurrezionali (fra gli arrestati ci furono Silvio Pellico, Pietro Maroncelli, Confalonieri) In Russia, il 14 dicembre 1825, mentre era in corso la parata per il giuramento del nuovo zar Nicola I, le truppe insorsero, guidate dagli ufficiali affiliati alle società segrete che chiedevano la costituzione e riforme di indirizzo liberale. Questio moto, chiamato "decabrista", perché scoppiato in dicembre, fu domato dalle truppe rimaste fedeli allo zar Nicola, che da allora avrebbe continuato a regnare con particolare durezza. Tutti quelli che sfuggirono alle condanne scapparono all'estero; tra questi Santorre di Santarosa e Guglielmo Pepe. Questi esuli dall'estero continuarono a organizzare dalla Francia, dall'Inghilterra e dalla Svizzera, la lotta contro le forze della reazione. Tutti i moti in Europa erano falliti perché i loro promotori, affiliati alle società segrete,non erano riusciti a trascinare le popolazioni nelle rivolte. L'indipendenza della Grecia In Grecia, nella lotta contro il dominatore turco, la popolazione si impegnò strenuamente, perché l'oppressione turca era sentita anche dalle masse contadine . La Grecia faceva parte dell'Impero turco, che aveva un'estensione enorme, ma era da tempo in decadenza. Sulla crisi di questo impero pesavano anche le pressioni delle grandi potenze europee che rano tese a cogliere ogni occasione per ricavare vantaggi strategici ed economici (Lo stretto dei Dardanelli). Nel marzo 1821 scoppiò l'insurrezione in diverse parti della Grecia. Contemporaneamente il greco Alessandro Ipsilanti, aiutante in campo dello Zar di Russia e membro dell'Eteria, con un gruppo di volontari prenetrava in Moldavia. La rivolta si propagò rapidamente. In Europa la lotta dei Greci per l'indipendenza suscitò molte simpatie; numerosi volontari partirono per combattere per quegli ideali di libertà e di indipendenza che suscitavano sempre più adesioni e entusiasmi (morirono il poeta Byron e Santorre di Satarosa. ) Il sultano turco chiese l'intervento del pascià d'Egitto e poté ottenere in tal modo i primi significativi successi contro gli insorti. Tra le potenze europee, l'Austria, sostenitrice del principio di legittimità, era decisamente a favore del ripristino dell'autorità del sultano, tanto più che non poteva accettare che si affermasse il principio di nazionalità (anche l'imper austriaco era un coacervo(cumulo) di nazionalità diverse)e non voleva che si alterasse la situazione nella penisola balcanica con il rischio che la Russia se ne avvantaggiasse. Nel 1825,cinque squadre navali -­‐ russa, francese e inglese -­‐ da una parte , egiziana e turca dall'altra si fronteggiarono per mesi nel Mediterraneo, finché nella baia di Navarino , lungo le coste del Peloponneso sud-­‐occidentale, un incidente non fece scoppiare la battaglia , che si concluse con la distruzione della flotta mussulmana. La Russia dichiarò guerra alla Turchia e la costrinse a firmare la pace di Adrianopoli nel 1829:la Russia otteneva il libero transito negli stretti e l'autonomia dei principati di Serbia, Moldavia e Valacchia, sui quali poteva in tal modo far valere la sua influenza. Nel 1830 fu riconosciuta l'indipendenza della Grecia che ,dopo un breve periodo repubblicano, divenne una monarchia , la cui corona fu data al principe tedesco Ottone. Francia Inghilterra e Russia anche successivamente continuarono a condizionare la vita politica del nuovo Stato indipendente. L'Austria era rimasta isolata nella sua politica di difesa dell'autorità imperiale turca. Le potenze europee erano divise, non avevano rispettato l'accordo di sostenere i sovrani legittimi contro i moti rivoluzionari. Avevano considerato molto più importanti i loro strategici ed economici nell'aerea balcanica. La svolta del 1830 In Francia alla morte di Luigi XVIII salì sul trono suo fratello Carlo X (Terrore bianco) che si propose di eliminare ogni garanzia costituzionale e di ripristinare integralmente il predominio dell'aristocrazia ; Questa politica suscitò una crescente opposizione che, nelle elezioni, rafforzò i liberali. e nel luglio 1830 Parigi insorse. Il popolo parigino combatté dal 27 al 29 luglio , fino a costringere Carlo X ad abdicare e a lasciare la Francia (Tre giornate gloriose). I liberali convinsero Metternich, già pronto a intervenire, che bastava sostituire il re per riportare l'ordine a Parigi, così la corona fu data a Luigi Filippo d'Orleans, che prese il titolo di "re dei francesi" e non "re di Francia" per sottolineare il ruolo della sovranità popolare nella sua ascesa al trono. Insorse di nuovo la Spagna e ottenne la Costituzione; la Francia non intervenne perché il popolo francese ancora in agitazione e non avrebbe tollerato un intervento armato contro i liberali spagnoli. Il 25 luglio 1830 un Belgio scoppiò la rivolta per la conquista dell'indipendenza dall'Olanda .Alla proclamazione dell'indipendenza da parte degli insorti, le potenze della Santa Alleanza si prepararono ad un intervento armato per imporre il rispetto del diritto legittimo della monarchia ; ma la Francia di Luigi Filippo proclamò il"principio del non intervento" nel suo interesse: favorire il distacco del Belgio dall'Olanda significava interrompere il primo degli stati cuscinetto creato contro la Francia Il Belgio gennaio 1831 fu riconosciuto. Concesse la Costituzione e aumentò il numero dei votanti. dichiarato monarchia costituzionale sotto Leopoldo I di Sassonia Coburgo. La rivoluzione in Polonia, fu invece soffocata nel sangue dai Russi; la Polonia attese inutilmente un aiuto francese. Esuli partirono per i paesi occidentali : tra questi Chopin L'Europa era spaccata in due: a occidente, Spagna, Francia, Belgio, e Inghilterra erano indipendenti e con regimi costituzionali, ; al centro e in Oriente, restavano regimi assoluti o paesi divisi e occupati da forze straniere Le nazioni perdenti. Anche in italia gli affiliati alla Carboneria ritennero giunto il momento dell'insurrezione. A Modena , Ciro Menotti aveva avviato trattative segrete con il duca Francesco IV che sembrava disposto a concedere la Costituzione e a mettersi a capo di un'insurrezione carbonara nello Stato pontificio. Ma il duca si spaventò della reazione austriaca, fece arrestare Menotti e altri cospiratori. Nonostante ciò insorsero Bologna, Modena Parma e le regioni settentrionali dello Stato Pontificio che speraravano nell'aiuto della Francia, che però non si mosse per impedire l'intervento repressivo dell'Austria. In pochi giorni le truppe austriache domarono l'insurrezione : Ciro Menotti e altri insorti furono giustiziati. Tra questi due blocchi gli accordi e le alleanze diventavano sempre più difficili. Le forze che puntavano al rinnovamento della vita politica e all'affermazione di nuovi ideali, potevano contare sulle divergenze d'interessi tra i due blocchi e su una certa disponibilità da parte degli Stati costituzionali. L'Inghilterra: dalla riforma elettorale al Cartismo. Negli anni successivi violenti agitazioni sociali scossero l'Inghilterra, dove sin dal 1832 i vecchi partiti (Whig e tori) avevano assunto rispettivamente il nome di Partito liberale e Partito conservatore. Le agitazioni ebbero come protagonisti gli operai inglesi che nel 1838, un anno dopo l'ascesa al trono della regina Vittoria presentarono al Parlamento una Carta in cui erano elencate le loro richieste, la più importante delle quali era il suffragio universale maschile. La Carta fu respinta e da ciò si sviluppò un movimento chiamato Cartismo Gli operai, sostenuti da intellettuali socialisti come Robert Owen, avevano studiato una "Carta del popolo" in cui rivendicavano il suffragio universale maschile, (cioé il diritto di voto per tutti i maschi adulti); il voto segreto e uno stipendio per i deputati. Lo stipendio era importante per gli eletti operai che dovevano rinunciare ai redditi del proprio lavoro. Una classe operaia addomesticata I liberali combatterono il Cartismo su due fronti. Da una parte repressero lo sciopero , i comizi, le manifestazioni di massa. Dall'altra invece vararono una serie di importanti leggi sociali, tra cui: -­‐l'abolizione della schiavitù in tutte le colonie dell'Impero britannico -­‐la limitazione delle ore di lavoro per donne e fanciulli ( 8 ore) -­‐la legge sui poveri, che creava ospizi per i disoccupati-­‐costretti però a un lavoro da fare gratuito -­‐una nuova legge elettorale , che estendeva il diritto di voto a tutti coloro che pagavano le tasse. Nessuna di queste leggi soddisfaceva le richieste dei Cartisti,; tuttavia tali leggi ebbero l'effetto di spezzare il fronte rivoluzionario. Molti si accontentarono dei benefici ottenuti e le stesse Trade Union si staccarono dai Cartisti più accesi e si concentrarono sulla richiesta di semplici aumenti salariali per i loro iscritti. . Nel 1848, quando ormai al potere erano di nuovo i liberali, le ultime agitazioni cartiste furono represse nel sangue ,nsenza che le masse della popolazione reagisse. . Nel 1846, fu abolito il dazio sul grano importato dall'estero, così il prezzo del pane crollò e cadde un'altro motivo di protesta della classe popolari. Le vicende del Cartismo furono un precedente importante per la storia politica inglese. Riforme intelligenti e una dura repressione delle rivendicazioni più rivoluzionarie caratterizzarono da allora le decisioni di tutti i governi. Ciò impediì che in Inghiltera si verificassero quelle violente rivolte sociali che continuarono invece periodicamente a caratterizzare molti altri paesi europei. Restaurazione Marta Vannutelli L'EUROPA E L'ITALIA La "lepre" Inghilterra La rivoluzione industriale esplosa in Inghilterra alla metà del '700 , andò sempre più incrementassi sino a portare nella prima metà del '800 il paese all'avanguardia ed anche con un enorme vantaggio rispetto agli paesi europei. Sino alla metà del '700, la ricchezza di un paese si era fondata unicamente sulla floridezza della sua agricoltura, nella prima metà del '800 l'Inghilterra divenne sempre meno paese agricolo e più paese industriale. La sua economia si basava sul 35% per l'industria e il 20% per l'agricoltura. Nel 1846, l'Inghilterra abolì il dazio sul grano; questa legge danneggiò i grandi proprietari di terre, ma favorì lo sviluppo industriale. Pur essendo al governo il partito Conservatore (tory), questi puntarono allo sviluppo industriale. La politica era: abolendo il dazio, i paesi agricoli europei avrebbero avuto convenienza a esportare in Inghilterra il grano e a loro volta , con il denaro ricavato , avrebbero acquistato i loro prodotti industriali. L'intero paese fondava il proprio sviluppo sulle merci industriali. Aumentava l'estrazione del carbone andando a scavare sino a 2000 metri; aumentava la produzione di ghisa e di ferro, destinati alle costruzioni navali, alle ferrovie, all'edilizia. Le merci inglesi stavano inondando i mercati stranieri. Gli storici dell'economia hanno paragonato l'Inghilterra alla lepre, che partita in anticipo sugli altri, continuava a tenere il distacco. I Paesi inseguitori I primi paesi a svilupparsi furono quelli in cui gli ordinamenti feudali erano stati spazzati via . Il primo fu il Belgio grazie alle sue miniere di ferro e carbone e alla sua rete commerciale florida che gli aveva consentito nei secoli passai l'accumulo di ingenti capitali e disponeva anche di un ceto di uomini d'affari intraprendenti . La sua agricoltura era tra le più progredite del continente. La Francia , che dopo la Rivoluzione, le terre confiscate al clero e alla aristocrazia, grazie alle migliorie tecniche apportate dai nuovi proprietari erano diventate fruttifere: vigneti grano, e allevamento. L'industria tessile già a buon livello al tempo del Re Sole si andò sempre più affermando per qualità e buon gusto. Possedendo discrete miniere di carbone aumentò l'industria siderurgica, che grazie ai finanziamenti di banchieri si dotò di tecniche più moderne di produzione. La nazione che più velocemente inseguì l'Inghilterra fu la Prussia e, sotto la sua guida , l'intera Confederazione germanica. Sin dal 1831, i trenta staterelli, frazionati politicamente e sottoposti al controllo dell'Austria, avevano realizzato lo Zollverein, cioè l'"Unione doganale" ; questo permetteva ai loro prodotti di circolare liberamente nei loro territori. Anche se non politicamente , questa unione economica si rafforzava sempre di più e dalla quale fu esclusa l'Austria. Dal 1845 al 1855 costruì la più fitta rete ferroviaria del continente, anche se rapportata a quella inglese era la metà . La Prussia cominciò a sfruttare i ricchissimi depositi di carbone che alimentò le fabbriche tessili con centinaia di macchine a vapore, i forni delle officine per la produzione di materiali ferrosi, le locomotive che trasportavano merci e materie prime. Tra i paesi europei arretrati c'era anche l'Italia. Il ritardo dell'Italia Tra i paesi arretrati c'era l'Italia. La penisola era divisa in tanti staterelli, ognuno dei quali si proteggeva dalla concorrenza delle merci prodotte dagli altri, imponendo forti dazi doganali alle frontiere. In ogni Stato della penisola non esisteva un pubblico di compratori sufficientemente vasto per giustificare la nascita e l'espansione delle industrie. Quindi la ristrettezza del mercato interno e il sistema doganale, favorirono lo sviluppo di una miriade di botteghe artigianali e non dell'industria. Si esportava materie prime a basso costo (zolfo siciliano), fibre vegetali semilavorati (cotone) prodotti agricoli mediterranei (olio, vino frutta) e si era costretti ad importare dall'estero prodotti industriali di alto costo. Il" vapore dell'Italia è il sole ", così disse un industriale inglese. I Trasporti Agli ostacoli doganali, si aggiungevano, nella penisola, le difficoltà di comunicazione . L'Italia èun paese montuoso , e quindi il trasporto delle cose avevano un costo superiore agli altri Paesi confinanti; le vie più economiche restavano le vie d'acqua come ai tempi della Roma antica e del Medioevo. La rete ferroviaria era pochissimo sviluppata , verso il 1850 era di solo 2000 chilometri rispetto ai 9000 della Francia, e ai 17000 dell'Inghilterra. L'Industria tessile in Italia L'Italia non possiede miniere di ferro e di carbone, l'industria siderurgica e meccanica era inesistente; l'unica attività era l'industria tessile, in particolare la seta che aveva le sue zone in Lombardia e Piemonte. Il ciclo di lavorazione era completa: piantagione dei gelsi, allevamento dei bachi , cura dei bozzoli fino alle delicate fasi della filatura e della tessitura . In Piemonte ai primi del '800, funzionavano 1500 telai, anche se la maggior parte erano sparsi nelle case, nelle fattorie e nei paesi; in Milano funzionava uno stabilimento con centinaia di operai che produceva stoffe apprezzate in tutta Europa. L'industria della lana era sparsa in tante botteghe soprattutto nel territorio di Biella e di Vicenza. Lo stabilimento Rossi di Schio funzionava con macchine importate dall'Inghilterra e poi seguì Marzotto con lo stabilimento a Valdagno. Molto diffuso in Piemonte e in Lombardia era l'industria del cotone, grazie ad una mano d'opera a basso costo e per lo sfruttamento dei corsi d'acqua necessari come forza motrice per i telai. Tutto questo era però in grave ritardo in rapporto all'Inghilterra. L'Italia restava un paese essenzialmente agricolo. Nord e Sud All'Interno del nostro paese la situazione economica non era equilibrata: esistevano regioni progredite, il Nord e regioni con regime quasi feudale: il Sud. La Lombardia, Piemonte, Veneto mostravano un'agricoltura più avanzata : grano, riso, pascoli. Le fattorie venivano gestite dai proprietari con spirito capitalistico, cercando di assimilare dagli altri paesi europei. Inoltre alcuni imprenditori diversificarono le attività : agricola con industria. Nel meridione, i grandi proprietari terrieri, non trasformarono le loro terre in aziende capitalistiche; erano interessati esclusivamente alla rendita: affitti e canoni che i contadini erano tenuti a versare sulla base di contratti durissimi. Questo divario tra Nord e Sud, si accentuò moltissimo fino a creare una profonda spaccatura. Divisa politicamente , l'Italia lo era anche economicamente. In Piemonte, Lombardia, Veneto e Toscana e Campania, gruppi di borghesi e intellettuali frequentavano assiduamente gli ambienti inglesi e francesi ed erano convinti che si doveva combattere non solo per le idee politiche, ma anche per quelle economiche . I primi obiettivi di questa lotta erano: l'indipendenza e l'unificazione. DEMOCRATICI E MODERATI Riflessioni dopo la sconfitta Il fallimento in Italia dei Moti del 1820-­‐21 indussero molti Italiani a una profonda riflessioni. L'insuccesso era si dovuto alla esiguità e all'essere isolati dei gruppi segreti, ma era anche perché non si poteva vincere se non appoggiati a qualche potenza. Infatti La Grecia era riuscita a sconfiggere la Turchia perché aiutata dalla Inghilterra; così pure il Belgio e la Spagna aiutati dalla Francia. Per l'Italia si apriva tre problemi: politica internazionale: quale Stato coinvolgere; sociale: quali forze dovevano partecipare alla rivoluzione; militare: che tipo di esercito. I repubblicani: Mazzini Nato a Genova nel 1802, aveva militato 4 anni nella Carboneria ed era stato arrestato e poi espulso dal Regno di Sardegna per ordine di Carlo Felice nel 1831 Rifugiatosi in Francia, fondò una società clandestina:La giovane Italia . Gli obiettivi fondamentali della nuova organizzazione, nei quali si compendiava il progetto dell'indipendenza italiana erano l'unità e la repubblica e dovevano essere perseguiti attraverso una vasta propaganda che educasse e coinvolgesse tutto nella lotta. Nacque il movimento repubblicano e democratico cioé popolare. Molti aderirono: borghesi, come classe dirigente e appoggiati dagli operai. Mazzini escluse da qualsiasi propaganda i contadini per la convinzione che se fossero stati coinvolti, avrebbero chiesto la distribuzione delle terre, allarmando i borghesi. Era convinto che il primo dovere morale era la conquista dell'unità e della repubblica. Sul piano militare ciò sarebbe avvenuto grazie alla guerra per bande cioè all'insurrezione popolare delle città, seguita da guerriglia sulle montagne. I fallimenti di Mazzini In 10 anni ebbero tante adesione, "l'apostolato" venne svolto in modo capillare, ma i fallimenti furono tanti. I tentativi di rivolta furono tutti repressi. Fra gli esuli in America Latina ci fu anche Garibaldi; anche l'insurrezione dei Fratelli Bandiera in Calabria fu repressa e gli stessi furono fucilati. Gioberti e il movimento cattolico Tra i mazziniani che vivevano in esilio vi era anche l'abate Vincenzo Gioberti., che non condivideva più le idee di Mazzini. Pubblica a Bruxelles il "Primato morale e civile degli Italiani", che riscuote immediato successo in Italia e diventa il credo politico dei liberal-­‐moderati, cioè di quelli che rifiutavano la violenza insurrezionale e che caldeggiavano la monarchia costituzionale a tutela dell'ordine sociale. Gioberti proponeva una Confederazione degli Stati Italiani sotto la guida del Papa; questa Confederazione avrebbe avuto la sua "città santa" in Roma e nel Piemonte la sua provincia guerriera. Inoltre il suo libro conteneva anche una concreta proposta politica che prese il nome : neoguelfismo:il papa, grazie al suo indiscusso prestigio morale che lo poneva di sopra delle parti, avrebbe dovuto promuovere una lega federale tra gli altri stati italiani e assumerne la presidenza così da ottenere che gli Austriaci avrebbero rinunciato al Lombardo Veneto in cambio di alcune Regioni dell'Europa orientale ancora sottoposte ai Turchi, contro i quali le potenze cattoliche avrebbero condotto insieme una nuova "crociata". Le critiche dei liberali laici a Gioberti e Mazzini I liberali laici, soprattutto piemontesi, ritenevano che proporre la fondazione della repubblica avrebbe significato rinunciare a quell'aiuto internazionale che molti ritenevano necessario e inoltre temevano che un Parlamento democratico avrebbe sfavorito lo sviluppo economico Strade diverse si aprivano nell'opposizione ai governi reazionari: abbattimento della monarchia grazie a una guerra di popolo, per i mazziniani; riforme e unione dell'Italia sotto la guida del papa, per i cattolici, guerra condotta dai Savoia e monarchia parlamentare, per i liberali. Le riforme del 1846-­‐47 Nel giugno del 1846 viene eletto papa, con il nome di Pio IX il cardinale Giovanni Mastai Ferretti, ritenuto di idee liberali e rivale del candidato appoggiato dall'Austria. Le sue prime decisioni sembrano confermare le speranze che i liberali italiani ripongono in lui. La concessione di un'ampia amnistia anche per i reati politici, e quindi la concessione della libertà di stampa, di una Consulta di Stato e della guardia civica provocano entusiastiche manifestazioni popolari a Roma e in tutta la penisola, dove si invoca una analoga politica di riforme. Nel maggio 1847 il granduca di Toscana Leopoldo II, sotto l'incalzare del pressione popolare, concesse la libertà di stampa; a Torino Carlo Alberto che era succeduto a Carlo Felice , concesse maggiore libertà alla stampa e sostituì i suoi ministri. . Nello stesso anno , Stato pontificio, Toscana e Piemonte attuarono l'abolizione delle dogane. L'ascesa dei Liberali Tra i liberali piemontesi spiccava: Camillo Benso conte di Cavour. Nato a Torino nel 1810, nobile piemontese formatosi alla scuola del liberalismo inglese, esperto di questioni economiche e lui stesso abile imprenditore. Aveva riorganizzato in modo modernissimo le aziende agricole di famiglia. Aveva introdotto le prime trebbiatrici a vapore, aveva cominciato a sperimentare i primi concimi chimici scoperti in Inghilterra. Nei dibattiti a Torino partecipava con cognizione di causa sostenendo la necessità di collegare strettamente l'agricoltura all'industria e di collegare poi l'economia di tutto il paese, abolendo le dogane interne e coprendo la penisola di una grande rete ferroviaria. . Inghilterra era il suo modello economico, la Francia era il paese dal quale Cavour pensava che l'Italia potesse ricevere aiuto. Egli era convinto che solo uno esercito regolare potesse battere gli Austriaci e questo esercito era quello Sabaudo , aiutato possibilmente dall'esercito francese Cavour indicava che le riforme sino a quel momento concesso erano fragili perché non sostenute da un profondo cambiamento dello Stato. Necessitava una Costituzione, cioè una legge generale, che preveda l'esistenza di un Parlamento, il quale èl'organo capace di vigilare sull'operato del governo. Nel 1847 fondò una rivista e la chiamò Risorgimento. In un suo articolo si leggeva: "Il Risorgimento politico di una nazione non va mai disgiunto dal suo Risorgimento economico. Le condizioni dei due progressi sono uguali. La parola Risorgimento sarà usata successivamente per indicare l'intero processo attraverso il quale l'Italia divenne uno Stato nazionale unitario. Secondo Cavour bisognava quindi premere su Carlo Alberto, perché concedesse la Costituzione e nel frattempo tenere in allarme l'esercito piemontese per fronteggiare le reazioni dell'Austria. Verso il Risorgimento Nel luglio 1947, l'Austria preoccupata del fermento liberale in Italia, occupa militarmente Ferrara in territorio pontificio a scopo intimidatorio. Anche a Milano si verificano incidenti antiaustriaci con numerosi morti Mazzini scrive a Carlo Alberto esprimendo l'intenzione di abbandonare le sue idee repub-­‐ blicane se il re si fosse deciso a invadere la Lombardia. Il Risorgimento è ormai vicino. L'Europa e l'Italia Marta Vannutelli 11 IL 1848 L'«anno dei miracoli» un modo per esprimere il carattere straordinario di questo momento che vide esplodere la rivoluzione quasi contemporaneamente in molte nazioni diverse. Tra il febbraio e il marzo del 1848 una serie fulminea di moti rivoluzionari rovesciò in rapida successione i governi nell'Europa intera, ad eccezione di Russia e Inghilterra, (la prima perché l'avvento dei liberali al potere aveva calmato molto le tensioni politiche e sociali. In Russia vigeva ancora il sistema feudale) facendo emergere i contrasti sociali e politico che erano maturati nel corso del ventennio precedente. L'agitazione rivoluzionaria trovò ulteriore alimento, anche per l'aggravarsi di una crisi economica iniziata nel 1846 con una serie di carestie che avevano colpito tutto il continente . Cattivi raccolti: alla penuria di grano si accompagna la "malattia della patata" In Irlanda la fame mieta circa mezzo milione di vittime, mentre milioni di europei cominciamo a emigrare verso l'America. In Italia il 1848 segna l'inizio del Risorgimento e delle Guerre di indipendenza. La crisi economica finì per innestarsi su una tensione politica che rendeva instabile la situazione interna e internazionale degli stati europei, e che esplose, a grandi linee, lungo due direttrici rivendicative fondamentali: -­‐le lotte liberali e nazionali nei paesi politicamente divisi o soggetti a regimi assolutistici-­‐come l'impero asburgico, l'area tedesca e l'Italia-­‐per l'indipendenza e la costituzione. -­‐le rivendicazioni democratiche in un paese retto dal regime libera-­‐moderato come la Francia, dove esplose apertamente il conflitto di classe tra la borghesia e il proletariato. Il motivo unificatore, fu il ruolo svolto dalle correnti democratiche che animate dagli ideali di giustizia sociale e libertà, si posero alla testa del movimento e sostennero gli scontri più duri con gli apparati repressivi del potere. Da Palermo a Parigi Il 12 gennaio insorse Palermo, cacciò i soldati borbonici e ripristinò la Costituzione napoleonica. Ferdinando II chiede l'aiuto austriaco, ma Radetsky fu fermato in Romagna, perché Pio IX gli proibì il passaggio sulle terre pontificie. Il re fu costretto a concedere la costituzione nel Regno delle due Sicilie, così anche il granduca di Toscana, il Re di Sardegna,(concesse solo lo Statuto) e il papa Il 22 febbraio la pololazione parigina-­‐in particolare operai, piccola borghesia, studenti e intellettuali-­‐innalza le barricate sulle quali si combatte per tre giorni. Anche la Guardia Nazionale si unisce agli insorti, cosicché il Re Luigi Filippo è costreto ad abdicare e lasciare la Francia. L'Impero austro-­‐ungarico, la Baviera e Berlino A Vienna la corte aveva respinto la richiesta di Costituzione e come conseguenza il 13 marzo un'insurezzione popolare, guidata da intellettuali, borghesi, studenti, constringe l'Imperatore e Mettercick a fuggire il primo a Innsbruck e il secondo a Londra. Il 15 marzo insorge anche Budapest sotto la guida di un nobile magiaro: Kossuth Intanto a Praga i borghesi cechi cacciano gli Austriaci e proclamano il regno indipendente di Boemia. L'insurrezione avviene anche in Baviera, dove chiedono la Costituzione; e a Berlino gli studenti chiedono al re di Prussia di liberare la Baviera e di annetterla al Regno. Il Lombardo Veneto La rivoluzione dell'area asburgica e tedesca produce immediate ripercussioni anche nel Lombardo-­‐Veneto. Venezia insorge il 17 marzo e ottiene l'istituzione della Guardia Civica e la liberazione dei patrioti Daniele Manin e Nicolò Tommaseo, che proclamano la Repubblica. Il 18 marzo insorge Milano che, dopo 5 giorni di scontri, costringe Radetzky a ritirare dalla città le truppe ritirandosi nel Quadrilatero formato dalle città fortificate di Mantova, Peschiera, Verona, Legnago. La Parigi operaia e la Francia contadina Il nuovo governo provvisorio, composto da liberali moderati, da democratici e da socialisti, proclama la Repubblica , introduce il suffragio universale,decreta la giornata lavorativa di 10 ore e avvia su proposta del socialista Louis Blanc, una politica sociale di diritto al lavoro che, attraverso l'istituzione degli ateliers nationaux (opifici nazionali) sovvenzionati dallo stato, si propone di garantire l'occupazione. Gli atéliers furono un fallimento, boicottati dalla borghesia e un costo altissimo per le casse dello Stato che questo fu costretto ad imporne delle nuove , provocòun malessere fra il maggiore elettoratro che era costituito da piccoli e medi proprietari terrieri. Il nuovo governo,dopo le elezioni di aprile avevano dato una schiacciante maggioranza ai moderati, si libera delle componenti democratiche e socialiste e decide l'abolizione degli ateliers nationaux, i cui operai vengono inviati ad arruolarsi nell'esercito. Il proletariato parigino, che vede svanire le conquiste per le quali si era battuto in febbraio, si leva di nuovo in armi il 23 giugno, ma la repressione dei soldati fu durissima. Circa tremila insorti furono fucilati, molti altri furono deportati in colonia L'involuzione conservatrice della borghesia francese si manifesta esplicitamente nella elezione a presidente della repubblica del principe Luigi Napoleone, nipote di napoleone,sul quale convergono i voti degli aristocratici, dei cattolici, e delle masse contadine che vedono in lui il garante del ritorno all'ordine. Un libro del '48:il "Manifesto del partito comunista". Nel '47 Carlo Marx e Federico Engels, due intellettuali tedeschi di idee socialiste, avevano fondato la Lega dei comunisti. a Londra dove vivevano in esilio per sfuggire alle persecuzioni prussiane. Il carattere internazionale della Lega era stato ribadito da un libro, scritto da ientrambi e pubblicato all'inizio del '48. Esso era il Manifesto del partito comunista e conteneva una frase che poì divenne celebre" Proletari di tutto il mondo unitevi!". IL Manifesto cominciava con una altra frase famosa: "Uno spettro si aggira per l'Europa, lo spretto del Comunismo" . La paura che veramente avvenisse l'unione degli operai dei paesi industrializzati imponendo le loro rivendicazioni e quindi bloccando lo sviluppo e l'ascesa politica della borghesia, portò all'esclusione dal governo parigino i socialisti che a quel epoca li accumunava ai comunisti. Così, durante il '48, si ruppe per sempre quell'alleanza che soprattutto in Francia e in Inghilterra aveva a volte unito borghesi e proletari con tro i comuni nemici, i spvrani assoluti e gli aristocratici. La prima guerra d'indipendenza italiana 1848-­‐49 Lotta contro il dominio asburgico La pressione del liberali moderati, che si riconoscevano nell'ipotesi neoguelfa o sabauda si una federazione di stati italiani capace di abbattere il dominio austriaco nella penisola, riuscì a convincere prima Carlo Alberto e poi gli altri sovrani a porsi alla testa della lotta antiasburgica, onde evitare che il movimento fosse egemonizzato dai democratici che già stavano prevalendo nei governi provvisori di Milano e Venezia. Ma ben presto l'andamento della guerra rivelò tutta l'ambiguità della posizione di Carlo Alberto e la forzatura cui erano costretti gli altri sovrani nel partecipare a d una guerra da cui non avrebbero tratto alcun vantaggio. Carlo Alberto puntava infatti apertamente a una guerra espansionistica onde ingrandire il proprio regno nella Pianura Padana e subordinava le operazioni militari alla richiesta da parte dei governi provvisori di annessione al piemonte. Quando poi Pio IX si ritirò dal conflitto, sciogliendo l'equivoco di un papa capo spirituale di tutti i cattolici in guerra con la cattolicissima Austria, gli altri sovrani colsero l'occasione per ritirarsi a loro volta in tutta fretta. Gli errori di Carlo Alberto Il primo fu quello di ostinarsi a comandare personalmente l'esercito, nonostante la sua riconosciuta incapacità IL secondo errore fu quello di assegnare compiti impossibili o inutili ai reggimenti degli alleati e ai contingenti di volontari. Il terzo errore fu quello di concentrare continuamente l'esercito a Milano, invece che nelle campagne dove si trovavano gli Austriaci, la sua preoccupazione era ristabilire la propria autorità sulla città ormai liberata. Così facendo, soffocò l'ardore dei democratici, mortificò i volontari e disgustò le truppe alleate. Il 23 marzo Carlo Alberto dichiara guerra all'Austria e giunge a Milano il 26 marzo che si è già liberata con le sue forze e si è data un governo provvisorio. Nonostante l'ambiguità dell'atteggiamento di Carlo Alberto, gruppi di volontari accorono da tutta Italia, per combattere contro gli austriaci. Mazzini incita Carlo Alberto dichiarando di rinunciare ai suoi ideali di repubblicano. L'operazione militare condotta da Carlo Alberto suscita diffidenze sia dei patrioti democratici sia degli altri sovrani italiani per la sua politica chiaramente "sabauda" e per niente "nazionalistica" e il Papa e altri re ritirano le loro truppe. Alla fine di maggio i volontari toscani battono gli austriaci a Curtatone e Montanara, consentendo all'esercito piemontese di vincere a Goito e di occupare Peschiera. Ma in giugno l'esercito austriaco si riorganizza, occupa Vicenza e sconfigge l'esercito sabaudo a Custoza (23-­‐25 luglio) costringendo Carlo Alberto alla ritirata. Milano abbandonata dai piemontesi viene rioccupata dagli austriaci e il 9 agosto il generale Salasco firma l'armistizio.: il confine viene riportato al Ticino. In piemonte le pressione dei democratici inducono Carlo Alberto a riprendere la guerra. Il 21 marzo, mentre Brescia insorge insorge (resisterà dieci giorni prima di arrendersi ) sotto la guida di Tito Speri e don Pietro Boifava, l'esercito sabaudo inizia le operazioni militari, ma il 23 marzo viene battuto a Novara. Carlo Alberto abdica a favore di Vittorio Emanuele, il quale firma a Vignale l'armistizio, ottenendo favorevoli condizioni di resa. Il territorio del Regno di Sardegna resta integro: rimane in vigore lo Statuto Albertino, che fa del Piemonte l'unico Stato costituzionale italiano dopo il 1848 Tanto era stata generale e fulminea l'esplosione vittoriosa del 48, nel giro di un anno, la sconfitta della "primavera dei popoli" in tutta Europa. Il fallimento significò innanzitutto la sconfitta dell'iniziativa democratica e repubblicana: -­‐In Francia la borghesia, spaventata del pericolo rosso ritornò a orientarsi verso una soluzione di tipo monarchico che garantisse il ritorno all'ordine e la conservazione sociale. Fin nell'area asburgica, in Germania e in Italia la potenza militare dell'assolutismo monarchico riusì ad avere ragione dia del liberalismo che della generosa-­‐ma contraddittoria-­‐iniziativa del nazionalismo democratico e popolare. Nel ventennio successivo si avranno le conseguenze: in Germania e in Italia la conquistga dell'unità e dell'indipendenza nazionale avverrà sotto l'egemonia delle forze conservatrici, mentre nei paesi capitalistici avanzati lo scontro Si trattò di una insurrezione guidata dai grandi proprietari di terra che organizzarono conadini e artigiani con l'obiettivo di stabilirvi la loro supremazia al posto dei Borboni. Il conflitto sociale fra le classi diverrà sempre più acuto.t del Regno delle due Sicilie-­‐Toscana Nel giugno 1849 Ferdinando II di Borbone domò le insurrezioni e, violando i diritti della Costituzione, processò i capi rivoltosi; fu abolito il Parlamento democratico e l'isola fu sottoposta all'autorità borbonica. Nel luglio 1949, in Toscana, l'Austria ripristinò l'autorità del granduca e gli impose di abolire la Costituzione. A Francoforte si erano radunati i delegati dei vari Stati tedeschi per decidere se formare un grande stato federale( Grandi Tedeschi) con l'Austria, o formare una nuova nazione intorno alla Prussia (Piccoli Tedeschi) Prevalse la tesi dei Piccoli Tedeschi che offrirono la corona a Federico Guglielmo IV il quale la rifiutò con sdegno e avviò la repressione in Prussia. Nell'impero asburgico, la monarchia riesce a riorganizzarsi, giocando sulle rivalità tra le diverse nazionalità dei popoli dell'impero e sulla fedeltà dell'esercito. Schiaccia in giugno la rivolta boema e sconfigge definitivamente il movimento democratico a Vienna in ottobre . In dicembre il debole imperatore Ferdinando abdica e sale sul trono asburgico l'energico nipote Francesco Giuseppe (1848-­‐1916) La repubblica romana Nell'agosto 1848, fallito il mito neoguelfo, fallita la guerra federale e sconfitto Carlo Alberto , l'iniziativa passa nelle mani dei democratici; Mazzini dichiara che la guerra dei sovrani è finita e che finalmente comincia la guerra di popolo, per la libertà e la repubblica. A seguito di un attentato contro Pellegrino Rossi, ministro laico e liberale del governo vaticano, ci furono scontri di piazza , i democratici si insediano al potere costringendo PIO IX a fuggire a Gaeta sotto la protezione del re Ferdinando II. Il 9 febbraio 1949, dove erano accorsi Mazzini e Garibaldi. Nell'agosto del 1949, con l'aiuto delle truppe dello zar Nicola I, Francesco Giuseppe stroncò la rivolta ungherese, che proclamano la Repubblica di S. Marco. Viene proclamata la Repubblica Romana: viene dichiarato decaduto il potere temporale dei papi, confiscate le proprietà pontificie e affidati i pieni poteri a un triumvirato composto da Mazzini, Saffi e Armellini. Le truppe erano organizzate da Garibaldi e Pisacane ,appoggiate dalla popolazione ma non seppe contenere l'attacco delle truppe borboniche, austriache e da un contingente francese; dopo una resistenza di due mesi ,il 3 luglio, poche ore prima di capitolare, l'assemblea costituente vota simbolicamente la Costituzione romana, di chiara ispirazione democratica. Infine, mentre Garibaldi riesce a sfuggire all'accerchiamento e alla testa di qualche migliaio di volontari tenta invano di portare aiuto a Venezia,il 26 agosto anche la repubblica di S. Marco si arrende, stremata dalla fame e dal colera. Con quest'ultimo fu ingaggiata una furibonda battaglia avvenuta alle Ville del Vascello e dei Quattro Venti(giugno 49). Gli Austriaci avevano diretto verso S. Marco un gruppo di mongolfiere cariche di esplosivo, ma il vento cambiò e i palloni ritornarono verso l'accampamento austriaco o esplosero in volo. Durante il cammino, verso Venezia, nella pineta di Ravenna, morì Anita, la compagna che lo seguiva sin dai tempi del suo esilio in America. Ad avere ottenuto un cambiamento erano soltanto la Francia, che ora era di nuovo repubblicana e retta da un governo moderato, e il Regno di Sardegna, nel quale furono mantenuti lo Statuto e il Parlamento concessi nel 48. AFRICA La prima metà del'800 in Africa si contrapponevano tribù a tribù e provocavano la formazione di nuovi regni, lo sconvolgimento di intere zone ,l'emigrazioni di popoli da un territorio all'altro, lo sterminio di intere specie animali. La rinascita mussulmana: tra il 1804 e il 1870 l'Africa occidentale a Sud del Sahara fu sconvolta da una serie di "guerre sante" scatenate dalla tribù musulmana dei Fulani contro una serie si stati neri, accusati di avere abbandonato la "vera fede" islamica. I Fulani sconfissero i loro avversari e fondarono una serie di regni in quella regione. Il regno zulu: gli Zulu , tribù guerriere dell'Africa meridionale, che vivevano di allevamento e di agricoltura, si unirono all'inizio del'800 in un unico popolo, sotto la guida di un capo leggendario Chaka, che nel 1818 fondò un regno molto esteso. I primi avamposti europei All'inizio del '800, gli Inglesi si insediarono nella Colonia del Capo e la loro presenza non fu tollerata dai Boeri -­‐precedenti coloni contadini Olandesi-­‐. Essi cominciarono quindi a spostarsi verso Nord-­‐Est sia verso il regno degli Zulu, sia verso i territori delle altre tribuù fuggitive. Scontri violentissimi tra Boeri e Zulu si conclusero con la sconfitta di questi ultimi nel 1838 e con l'occupazione bianca del loro regno. 15-­‐04-­‐1996 L'anno ventennio malattia unificatore, fu democratiche era stata generale e fulminea l'esplosione vittoriosa del '48 quanto fu generale, nel giro di un anno, la sconfitta monarchicoriuscìconquistaaustriacoperchécostrettoFerdinandoinsurrezionie, violando ripristinò del granduca costringe universale, decreta provocò un elettorato governo, dopo l'abolizione Napoleone, su entrambi poi spreto accomunava tra sovrani insorge giorni. Sin dal 1830, i Francesi avevano iniziato l'occupazione dell'Algeria, suscitando la violenta resistenza delle popolazioni islamiche locali. Avorio e schiavi Le regioni centrali dell'Africa furono invase dai mercanti sia arabi che europei, in caccia dell'avorio che serviva per le palle da biliardo, tasti del piano e fabbricazioni di oggetti. I re delle tribù africane locali si arricchirono a dismisura ; ciò segnò anche l'inizio di un forte interesse degli Europei per quelle zone interne,suscitò rivalità fra le tribù, scagliandole le une contro le altre, e inoltre causò lo sterminio quasi totale degli elefanti. Iniziò anche la schiavitù nera praticata, non più dagli europei il cui commercio era stato proibito, ma dai mercanti arabi. Il primo Stato nero libero Tra il 1847 e il 1857, nasceva la Liberia , popolata dai primi schiavi neri liberati dagli Stati Uniti. La Liberia era stata in origine una colonia privata americana, e dopo l'indipendenza i pochissimi bianchi che vi risiedevano vi mantennero saldamente il potere, negando agli schiavi neri liberati i diritti civili, imponendo l'inglese e il protestantesimo come lingua e religione di Stato. Piemonte incapacità preoccupazione Accorrono ttone Montanara vincere guerra. Il di Vittorio attentato 1949, dove austriaco Francia, che Statuto l'emigrazione sconvolta islamica tribù violentissimi iniziato dell'Algeria, suscitando interne, suscitò più. IL 1848 Marta Vannutelli 12 L'EUROPA BORGHESE E MODERATA Il trionfo della borghesia La sconfitta dei moti rivoluzionari del 1848 si era conclusa con un generale ritorno, sociale e politico, in tutta Europa Tutto il continente tornava sotto le monarchie assolute, salvo la Francia, dove era nata la seconda Repubblica, e il Piemonte, dove Vittorio Emanuele II mantenne lo Statuto e il Parlamento concessi da Carlo Alberto. Il 1848 segnò l'inizio della ascesa politica ed economica della borghesia europea. Mentre la borghesia andava affermandosi come classe dirigente oltre chhe sul piano economico anche su quello politico, la comparsa sulla ribalta dello scontro politico e sociale del proletariato industriale induceva la borghesia liberale a una politica dell'ordine di chiara impronta conservatrice , tesa a dominare e controllare le rivendicazioni del proletariato che erano esplose minacciose negli anni Quaranta. Borghesia contro proletariato: due classi prima alleati e poi nemiche In realtà, l'ordine del 1815 stava tramontando e un altro stava nascendo. Borghesia e Capitalismo La borghesia si stava comportando in modo diverso dalla aristocrazia; rinnovava l'agricoltura e impiegava il denaro accumulato per impiantare fabbriche e commerciarne i prodotti. All'economia feudale si stava sostituendo l'economia capitalistica. Il denaro e il potere della ricca borghesia si basavano sulle basse paghe e sui massacranti orari di lavoro degli operai; comincia ora l'epoca degli scioperi. Ai borghesi occorrevano tre cose: -­‐una Costituzione liberale, che garantisse tutti i diritti del cittadino e quelli della proprietà -­‐Un paese unito, conun Parlamento che varasse leggi validi su tutto il territorio. -­‐Un paese indipendente, la cui economia non venisse soffocata da norme vantaggiose soltanto ai dominatori stranieri. Il secondo Impero in Francia La costituzione aveva affidato amplissimi poteri al presedente della repubblica, eletto a suffragio universale diretto, che riuniva nella sue mani il potere quasi assoluto del monarca . Ma mentre il Parlamento mirava a garantire, attraverso la repubblica presidenziale, un potere esecutivo forte contro i disordini sociali, Napoleone mirava a instaurare un suo potere personale e, forte dell'appoggio dell'esercito e del suo ruolo di presidente eletto da tutto il popolo esigeva il rinnovo del suo incarico presidenziale. Di qui, lo scontro tra Parlamento, che fu risolto dal colpo di Stato del dicembre 1951 e dai due plebisciti popolari che legittimarono la restaurazione dell'Impero sotto Napoleone III L'Imperatore era appoggiato anche dal clero, grato pe il suo intervento a favore del Papa contro la Repubblica Romana, dai contadini, nemici da sempre della guerra, ai quali aveva assicurato la pace, ma soprattutto dalla borghesia capitalistica, per la quale Napoleone creò grandi banche garantite dallo Stato, allo scopo di finanziare le nascenti industrie private. Canale di Suez. Il taglio dell'istmo fu una delle più grandi imprese del secolo .Lo scavo del canale, che fu progettato dall'ingegnere italiano Luigi Negrelli, fu eseguito da manovalanza egiziana, ma diretto da una società francese che fornì i tecnici, i macchinari e i capitali. Questa società rimase a lungo l'unica proprietaria del canale e si rifece delle spese grazie al pedaggio pagato dalle navi in transito. Più tardi nella società entrarono anche gli Inglesi. Il canale di Suez, accorciava le rotte veerso l'India , ma rendeva inutile la circumnavigazione dell' Africa. Gli Inglesi si trovarono così a non avere più l'esclusiva con l'Oriente, dovuta alla possibilità di usufruire in esclusiva assoluta di porti africani intermedi. La repressione in Italia dopo la dura repressione del 1849, il ritorno alla "normalità" si manifestò in quasi tutti gli stati italiani con modalità particolarmente repressive e reazionarie. Molti patrioti-­‐popolani come il milanese Sciesa, sacerdoti come il mantovano Tazzoli, uomini di cultura come Settembrini, Poerio, Spaventa -­‐furono condannati a morte o al carcere da una caopo all'altro della penisola, mentre l'Austria tornava a dominare il Lombardo-­‐Veneto e a vigilare sull'Italia intera. Pio IX e il granduca di Toscana revocarono le libertà costituzionali. Nel regno delle due Sicilie, i Borboni non solo fecero pronunciare condanne a morte, al carcere, all'esilio, ma giunsero a bloccare ogni attività, comprese le opere pubbliche in corso, nel timore che qualsiasi movimento nel Regno potesse portare alla rivoluzione. Piemonte. Il partito d'azione Nonostante la repressione e la vigilanza, il movimento mazziniano si riorganizzò e riprese la sua opera di propaganda e di agitazione, pagando un alto tributo di arresti e di sangue. A Milano 1851 a Mantova i cinque martire di Belfiore 1852; un tentativo insurrezionale viene stroncato sul nascere a Milano 1853 Gli insuccessi aprono un dibattito critico, cui Mazzini reagisce intensificando l'attivismo polito e fondando il partito d'Azione. Nel 1857 Mazzini si lasciò convincere a cambiare tattica e a permettere una spedizione nel meridione, guidata da Carlo Pisacane che con Garibaldi nel 1849 aveva eroicamente difeso la Repubblica romana. Il socialismo di Pisacane La differenza tra Mazzini e Pisacane era sostianzale. Mazzini credeva fermamente nella guerra per bande; Pisacane invece era convinto che contro un esercito regolare occorresse un altro esercito a differenza dei socialisti francesi che consideravano la società divisa in classi e quindi escludevano che borghesi e operai potessero combattere insieme per gli stessi obiettivi, volontario ben addestrato e guidato da ufficiali competenti. Egli condivideva le idee dei francesi socialisti e di conseguenza Pisacane intendeva arruolare i volontari tra i contadini dando a loro un obiettivo concreto , rispondente ai loro interessi . Promettere una legge agraria che avrebbe distribuito fra i contadini le terre della Chiesa, le terre dello Stato e le terre illegalmente occupate dai grandi proprietari terrieri. Mazzini invece sosteneva che in Italia le differenze di classe non esistevano e che vi era "un solo popolo" unito da una fede in colune :un'Italia libera e repubblicana. Nel 1857 Pisacane si impadronì di una nave a Genova , fece scalo a Ponza dove liberò 300 detenuti politici, quindi sbarco a Sapri nel Cilento, per sollevare i contadini . Ma questi, convinti che si trattasse di un banda di briganti, aiutarono i soldati borbonici a schacciare gli insorti. Tutti morirono, Pisacane inseguito e ferito si uccise. Dopo Sapri la popolarità di Mazzini crollò, molti democratici lo abbandonarono compreso Garibaldi il q uale, adeì a una nuova organizzazione , la società Nazionale fondata da Manin nel 1857 che aveva per motto " Italia e Vittorio Emanuele" . Il partito d'Azione si spense. Il Piemonte costituzionale Unico tra gli stati italiani, il Regno di Sardegna conservò lo Statuto Albertino mantenendo un regime di governo costituzionale e diventando così, anche dopo la sconfitta di Novara, punto di riferimento per molti patrioti italiani perseguitati nelle loro regioni. Il nuovo sovrano, Vittorio Emanuele II, dopo aver superato la crisi istituzionale causata dall'opposizione del Parlamento alla ratifica della pace con l'Austria (pace di Milano , del resto non gravosa per il Piemonte, che pure aveva perduto la guerra), si pose sulla via di una corretta prassi istituzionale, rispettando le prerogative del Parlamento e assecondando i programmi riformatori di d'Azeglio, volti a modernizzare l'arretrata struttura legislativa dello stato Piemontese. Ma l'azione di governo di D'Azeglio si rivelò bn presto prigioniera di una interpretazione troppo ristrettiva dello Statuto, condizionata dalla Destra conservatrice e dagli esempi autoritari del generale ritorno all'ordine in tutta Europa. Il mini e successivamente di Cavour D'Azeglio nel 1849 divenuto capo del governo, fece firmare al re "il Proclama di Moncalieri" il quale invita gli elettori a eleggere un'assemblea più conciliante (come poi di fatto verrà). Il suo governo cade. Cavour, inizia in novembre il ministero . Egli, di fronte alla prudenza con cui d'Azeglio intende procedere nell'opera di modernizzazione dello stato, promuove un'alleanza tra i liberali e la Sinistra moderata guidata da Urbano Rattazzi e realizza quello che verrà chiamato dalla Destra conservatrice il connubio formando così una maggioranza parlamentare Già ministro dell'agricoltura e delle finanze nel governo D'Azeglio, convinto che il futuro del Piemonte sabaudo dipendesse dall'attuazione di una profonda riformatrice si fece promotore di un'abile manovra politica -­‐ il connubio -­‐ che costruì una solida maggioranza parlamentare favorevole al suo programma liberale e riformatore. Il ministero Cavour Svolge una intensa attività dimostrando grandi capacità -­‐Trattato commerciale concluso con Francia, Belgio e Inghilterra fece entrare i prodotti del Regno sul mercato europeo. -­‐Riforma fiscale che permise di trovare i denari necessari a varare lavori pubblici destinati a favorire lo sviluppo capitalistico: strade canali ferrovie; -­‐Creò una banca centrale e favorì le casse di risparmio minori, le quali raccoglievano denaro concedendo un buon interesse; il totale affluiva poi alla Banca centrale che prestava grosse cifre agli imprenditori per ingrandire le loro imprese o per fondarne di nuove. Nel 1851 presentò per la prima volta il Bilancio dello Stato, la cui discussione durù 8 mesi -­‐Favorì la nascita delle Società operaie. Esse avevano compiti puramente umanitari, erano dirette da borghesi e avevano come scopo non secondario quello di tenere sotto controllo il proletariato. Cavour incontrò tante difficoltà, incominciando dal re che aveva verso di lui un'antipatia personale, ma la vera ragione stava nell'apertura mentale nella visione europea di un uomo che si era proposto di fare crescere uno Stato impreparato, ancora pieno di pregiudizi e di chiusure. La Borghesia Europea, all'insegna dei valori "positivi" della scienza, della tecnica e del progresso, si lanciò alla conquista del mondo intero, costituendo un immenso mercato mondiale dominato dalla superiorità della sua "civiltà industriale" tra cui "Credit Mobilier" Tra il 1850-­‐70 ampliò le ferrovie, imponenti lavori pubblici trasformeranno il volto delle grandi città. Parigi sotto la guida del prefetto Haussmann smantellerà il vecchio centro storico e crea i boulevards. Si completa il traforo del cenisio Bonapartismo divenne sinonimo di governo accentratore a autoritario, ma attento a mantenere il consenso delle masse e teso a ridare alla Francia la posizione di prestigio e di egemonia che essa aveva avuto in Europa durante l'età napoleonica. Società Nazionale La Politica interna e estera di Cavour. AUSTRALIA Gli "aborigeni" (cioè originari) erano arrivati in Australia alcune decine di migliaia di anni prima provenienti dall'Asia sudorientale o dalla Cina e quando Cook sbarcò a Botany Bay si presume che fossero circa 300.000. Erano rimasti allo stadio di "cacciatori – raccoglitori -­‐ nomadi) e si dedicavano esclusivamente alla agricoltura e alla lavorazione dei metalli. Essi cacciavano con armi rudimentali (giavellotti, clave e boomerang, un bastone ricurvo che, se non ha colpito la preda, torna verso chi lo ha lanciato. Vivevano in tribù riunite da lingua e tradizioni comuni in stato nomade. Per molti anni, dopo la colonizzazione europea dell'Australia, gli aborigeni furono lasciati in pace. Essi non avevano oro né gli Inglesi avevano bisogno di schiavi così primitivi per accudire il loro bestiame. Tra il 1850-­‐e 70, i coloni più ricchi si spinsero sempre più all'interno per acquisire nuove terre, così ristringendo i territori di caccia degli aborigeni. I primi tentativi di resistenza si conclusero con un vero e proprio "genocidio", cioè sterminio quasi totale dell'intero popolo. Ora gli aborigeni australiani sono ridotti a poche decine di migliaia e confinati nelle zone più inospitali del continente. Segnò l'inizio che scienza della con un presidente per dall'ingegnere tecnici Cenisio capo corso, nel mazziniano riorganizzò tentativo insuccessi sostanziale illegalmente comune schiacciare qua leaderì mantenendo Emanuele benprigioniera Rattazzi dell'agricoltura delle maggioranza intensa Francia varare durò stava Cioè esclusivamente lavorazione rudimentali giavellotti bastone nomadi L'Europa borghese Marta Vannutelli 14 I PROBLEMI DELL’UNITA’ Il brigantaggio meridionale La massa dei briganti era costituita da salariati agricoli, che avevano sperato di ottenere un pezzo di terra da coltivare in proprio e avevano capito che non l'avrebbero avuto neanche dal nuovo governo dell''Unità d'Italia. Ai contadini si aggiunsero garibaldini e disertori dell'esercito borbonico allo sbando. Vivevano sui monti e potevano contare sulla solidarietà dei contadini rimasti a casa che li nascondevano . L'estensione nel meridione d'Italia dei sistemi fiscali e del centralismo piemontesi, e l'obbligo del servizio militare che privava le famiglie contadine dei giovani in età di lavoro, esasperarono le popolazioni meridionali, che videro nel nuovo stato il tradimento delle speranze di riscatto sociale e la causa dell'aggravamento della propria miseria. Le bande di briganti che tennero in scacco per tre anni l'esercito regolare esprimevano una protesta che aveva profonde motivazioni sociali, volevano la riforma agraria La classe politica unitaria, che pure capì queste motivazioni sociali, stroncò con estrema durezza la rivolta, ossessionata dal timore del legittimismo borbonico, che tentò in effetti di inserirsi nel brigantaggio meridionale per trasformarlo in una lotta antiunitaria. Dopo aver vinto grazie alle leggi eccezionali, esercito e polizia continuarono a ricorrere a quei mezzi ogni volta che qualche disordine agitava il paese: uno sciopero, una dimostrazione, una protesta. Si creò una frattura insanabile tra il paese legale, cioé l'insieme delle sue leggi, e il paese reale, cioé i cittadini con i loro problemi, i loro diritti, la loro volontà. Nasce il domicilio coatto: strumento preferito del potere contro ogni forma di dissidenza politica. La questione romana Appena due mesi dopo la proclamazione del Regno d'Italia, moriva Cavour, il quale lasciava alla nuova classe politica italiana il compito di affrontare i difficili problemi della costruzione del nuovo stato unitario e in prima luogo: -­‐completare l'unificazione del Paese (mancava Roma e il Veneto) -­‐costruire l'unità amministrativa e legislativa delle diverse regioni del paese che da secoli vivevano divise, con usi,mentalità, sistemi legislativi e amministrativi e strutture economiche profondamente diversi. La salvaguardia dell'unità fu la prima e immediata preoccupazione della classe politica italiana; fu risolta mediante l'estensione dello Statuto Albertino e delle strutture amministrative piemontesi alle varie regioni che via via venivano annesse. Questa scelta, che si tradusse in un rigido centralismo autoritario nella gestione politica e amministrativa del paese, da un lato assicurò la continuità dell'ordine sociale, garantendo i ceti proprietari contro le tendenze democratiche presenti nel movimento risorgimentale; dall'altro però sovrappose le strutture e la mentalità piemontese a regioni che avevano diverse e contrastanti situazioni economiche e abitudini giuridiche. Questione Romana significa "Problema di Roma", cioè problema del Papa e della Chiesa cattolica in genrale. Sin dal Medioevo ci si era posto le domande : il potere dello Stato è superiore o inferiore a quello della Chiesa? Fermo restando il potere spirituale del papa e del clero, è giusto che ad esso si affianchi il potere temporale? <le risposte avevano suscitato guerre, rivolte, eresie. Nell'Età contemporanea ci si era chiesto se uno Stato può permettere che al suo interno la Chiesa possegga immense terre sulle quali non paga tasse e che puù cedere a potenze straniere. Può lo Stato come ancora accadeva nel Piemonte o nelmlo Stato Pontificio escludere dalle Università o dalle carriere pubbliche chi non era cattolico o era ebreo? Il Parlamento piemontese non ritenne di conciliare i principi di uguaglianza del proprio Statuto con i privilegi del clero e sin dal 1850 aveva emanato le leggi Siccardi che limitavano i privilegi del clero scatenando la dura opposizione dell'episcopato Cavour aveva dichiarato: Libera Chiesa in libero Stato, che consisteva nella netta separazione tra il potere spirituale e quello temporale. I governi della Destra dovettero destreggiarsi tra l'iniziativa Garibaldina che nel 1862 (incoraggiata segretamente da Rattazzi) tentò il colpo di forza su Roma, e il veto della Francia che minacciò di intervenire a difesa del Papa. Garibaldi fu fermato dall'esercito regolare a Aspromonte. Nel 1864 la capitale da Torino fu spostata a Firenze. Nello stesso anno Pio IX emanò " Syllabus errorum" che racchiudeva la condanna di 80 errori tra cui: socialismo, comunismo, società segrete, la separazione del potere temporale da quello spirituale, la libertà di religione e di stampa e concludeva dicendo che il pontefice non poteva "riconciliarsi con il progresso, il liberalismo, la civiltà moderna. La terza guerra di indipendenza Nel 1864 Il ministro Minghetti affronta la questione romana per via diplomatica e stipula con NapoleoneIII la Convenzione di Settembre: la Francia si impegna a ritirare le sue truppe dallo Stato Pontificio; l'Italia si impegna a garantirne l'integrità e a fissare la capitale del regno a Firenze. Il cancelliere prussiano Bismarck, nel suo disegno di piegare l'Austria, conclude con l'Italia un'alleanza militare e in giugno apre le ostilità. L'esercito italiano, superiore di numero per terra e per mare, affronta gli austriaci a Custoza e nelle acque di Lissa,( giugno-­‐agosto 1866) ma viene sconfitto per le gravi deficienze organizzative dei comandi militari . Il solo Garibaldi, con i suoi volontari, consegue il successo a Bezzecca, aprendosi la via per Trento quando fu bloccato dall'armistizio. Rispose: Obbedisco La vittoria prussiana di Sadowa pone comunque fine alla guerra e l'Austria cede il Veneto. Nel 1867 l'impero asburgico si trasforma in impero austro-­‐ungarico . La riforma crea una monarchia dualistica che attribuisce un governo proprio e distinti parlamenti alle due nazionalità, Austria e Ungheria, mentre l'imperatore si riserva la direzione dell'esercito, delle finanze e della politica estera. Germania L'aspirazione all'unificazione politica della Germania aveva costituito uno dei motivi centrale della rivoluzione del '48 tedesco, che si era fatto interprete del sentimento nazionale largamente diffuso nella Confederazione Germanica fin dall'epoca delle guerre contro il dominio napoleonico all'inizio del secolo. Anche se la rivoluzione liberale fu sconfitta dalla reazione autoritaria, la questione nazionale non venne mai abbandonata e fu la Prussia militarista e autoritaria degli Hohenzollern a farsene carico nel corso degli anni Cinquanta, con metodi assolutistici. La Prussia era lo stato più grande e potente della Confederazione germanica e, la sua monarchia fondava il proprio prestigio nel mondo tedesco su un esercito agguerrito, una burocrazia conservatrice ed efficiente. Inoltre viveva un intenso processo di sviluppo economico che coinvolgeva tutta l'aria tedesca (unificata dallo Zollverein in un grande mercato "nazionale"). Anche la borghesia tedesca ambiva a farne parte per superare il frazionamento politico della Confederazione, che ostacolava lo sviluppo di un'economia effettivamente nazionale (moneta, legislatura, infrastrutture) Otto von Bismarck, cultura e mentalità conservatrice e autoritaria, abile diplomatico, ma convinto fautore dell'unificazione tedesca era convinto che per raggiungerla occorreva eliminare l'influenza dell'Austria (aveva la presidenza dal Congresso di Vienna). Appoggiato dal re Guglielmo I, schiacciò l'opposizione liberale e diede il via alla costruzione di un potente esercito che avrebbe consentito l'affermazione della Prussia sul mondo germanico. Nel 1866, approfittò di un incidente per dichiarare guerra all'Austria; sconfitti gli eserciti dei nove stati Tedeschi del sud, alleati dell'Austria, punta su Vienna e infligge una durissima sconfitta a Sadowa all'Austria, la quale accetta di concludere la pace. (3 luglio 1866) La guerra con l'Austria del 1866 portò alla creazione della Confederazione tedesca settentrionale, sottoposta (dal controllo dell'Austria) a quella Prussiana . Il 23 agosto 1866 con la Pace di Praga, l'Austria riconosce l'annessione alla Prussia dei "ducati danesi" (incidente) e di alcuni territori della Germania del Nord e accetta lo scioglimento della Confederazione Germanica. Gli stati a Nord del fiume Meno costituiscono la Confederazione tedesca del Nord, sotto la presidenza di Guglielmo I di Prussia, cancelliere Bismarck; quattro anni dopo anche gli Stati Tedeschi meridionali aderivano. alla Confederazione La guerra franco-­‐Prussiana La questione della successione al trono di Spagna trasforma la tensione tra Francia e Prussia in crisi aperta. (Bismark propone la candidatura di un principe prussiano al trono di Spagna che la Francia respinge ottenendo la promessa di non più tentare da parte della Prussia) . Il testo del dispaccio con il quale Guglielmo I informa Bismarck dei suoi colloqui con l'imperatore francese (il dispaccio di Ems) viene modificato che lo trasforma in un messaggio duro e offensivo per la Francia. L'opinione pubblica francese insorge contro la provocazione prussiana e, in un clima di acceso nazionalismo la Francia dichiara guerra alla Prussia ( 19 luglio 1870. Il 1 settembre l'esercito prussiano travolge le truppe francesi a Sedan e Napoleone viene fatto prigioniero. La nascita del Reich tedesco Sulla sconfitta della Francia Bismarck poté celebrare il trionfo della sua politica. L'unificazione tedesca venne infatti consacrata a Versailles e acclamata dai principi tedeschi che riconoscevano in Guglielmo I l'imperatore del nuovo Reich tedesco, a coronamento di una spettacolare vittoria militare che segnava il trionfo della potenza prussiana in Europa. L'idea di nazione aveva vinto anche in Germania, ma si era trasformata in un nazionalismo aggressivo e antiliberale, fondato sul dominio e sulla forza delle armi. Fra i tedeschi , parte della popolazione condivideva ,con gli uomini di potere, pericolose teorie, aggressive: la superiorità della nazione germanica sulle altre nazioni e l'idea che la sua grandezza avrebbe dovuto essere costruita, come aveva detto Bismarck, "con il ferro e con il sangue". Francia La caduta del Secondo Impero ebbe in Francia un epilogo rivoluzionario nella Comune di Parigi che destò grande impressione nell'opinione pubblica. Dopo la resa dell'esercito di Napoleone III, Parigi aveva condotto un'eroica resistenza davanti all'assedio prussiano, dal quale era uscita stremata, in preda alla fame e alla disoccupazione, agitata da fermenti politici rivoluzionari. Di fronte all'arrendevolezza con cui il nuovo governo conservatore (guidato da Thiers), espressione del voto contadino e borghese della provincia francese, conduceva le trattative di pace, Parigi fu scossa da un sussulto patriottico cui si mescolavano le aspirazioni di giustizia sociale del suo numeroso proletariato e insorse contro il governo nazionale. La Comune di Parigi fu un governo composto direttamente dal popolo, nel quale confluirono socialisti, anarchici, repubblicani radicali, comunisti; il governo era sostenuto da molti intellettuali e dal proletariato parigino, che era esasperato dalla guerra e dalla repressione subita nel ventennio napoleonico. Il governo della Comune durò circa due mesi, nel corso dei quali diede inizio a un programma politico ispirato ai principi socialisti (come la socializzazione delle fabbriche, la confisca dei beni della Chiesa, l'istruzione gratuita e obbligatoria) che però restarono in gran parte allo stato di progetto, di fronte alle drammatiche necessità di impegnare tutte le forze disponibili per la difesa militare. Agli occhi di Thiers e della maggioritaria Francia conservatrice, l'esperienza della Comune costituiva un pericoloso focolaio di disordine sociale, da reprimere senza pietà affinché non ne restasse traccia alcuna per il futuro. La fotografia, utilizzata per immortalare l'insurrezione popolare, fu alleata della repressione perché servì agli uomini di potere di individuare e uccidere i ribelli. Il governo della Comune, costituì il primo esempio nella storia del Governo proletario ROMA CAPITALE La sconfitta della Francia nella guerra-­‐prussiana apre al governo italiano la strada di Roma. IL 20 settembre le truppe pontificie vengono facilmente sopraffatte a Porta Pia dall'esercito italiano e Roma il 2 ottobre viene annessa in ottobre dopo un favorevole plebiscito. La capitale viene trasferita a Roma. Il governo italiano, con la legge delle guarentigie ( cioè delle garanzie), regola i rapporti con la Santa Sede (che per altro non ne riconosce la validità): lo stato italiani riconosce al papa la sovranità sui palazzi del Vaticano, del Laterano, e di Castelgandolfo e fissa una dotazione annua a favore del mantenimento della Santa Sede. L'unificazione nazionale è ormai quasi completata e Roma è diventata la capitale del Regno. Ma Pio IX non riconosce il nuovo Stato unitario e rinnova la scomunica contro gli usurpatori italiani, rinchiudendosi come volontario "prigioniero" nei palazzi vaticani. Nel 1874 a conferma della linea di rottura con il nuovo stato italiano, Pio IX promulga il «non expedit» con il quale proibisce ai cattolici di partecipare alla vita politica del paese. Il trasferimento a Roma della capitale del regno segnava la conclusione del lungo processo di unificazione: l'Italia era diventata uno Stato nazionale Le due grandi correnti del Risorgimento-­‐liberali e democratici-­‐ spesso in lotta anche aspra fra di loro, avevano finito per portare ciascuna un contributo fondamentale alla causa nazionale, ma il nuovo stato era nato sotto il segno dell'egemonia liberal-­‐moderata dei ceti proprietari socialmente e politicamente conservatori, garantiti dalla forza militare e diplomatica della monarchia sabauda Dal 1861, l'avvio del nuovo stato unitario avvenne così all'insegna di un profondo conflitto tra le vaste masse contadine e la classe politica dirigente, mentre il problema del completamento dell'unità nazionale continuava a dividere le due anime del Risorgimento italiano (liberali e democratici). Il compito di guidare lo stato, fino al 1876, toccò ai governi della Destra storica, espressione della maggioranza liberale e moderata, erede della tradizione cavouriana, vigile custode dell'unità dello stato e scrupolosa amministratrice, pur nel suo conservatorismo politico e sociale, del difficile bilancio dello stato. L'opposizione era rappresentata dalla Sinistra costituzionale, erede del partito d'azione e distinta dall'Estrema repubblicana, che invece rimaneva fedele alle idee mazziniane. La base sociale sia della Destra che dalla Sinistra era sostanzialmente la stessa (e cioè i ceti proprietari), ma il programma della Sinistra prevedeva il suffragio universale, la riduzione delle imposte indirette e il decentramento amministrativo. Il grande emotivo di divisione tra Destra e Sinistra fu soprattutto, nel decennio 60-­‐70, la questione del completamento dell'unità nazionale. Mentre la Destra, che aveva responsabilità di governo, privilegiò la via diplomatica, attenta ai rapporti di forza intenzionale, la Sinistra tentò di riprendere l'azione rivoluzionaria secondo il modello garibaldino, per rilanciare al contempo l'iniziativa democratica e popolare. Proprio quando, nel 1876, il primo ministro Minghetti poteva annunciare in Parlamento che uno dei grandi obiettivi dei governi della Destra era stato raggiunto ,e cioè il pareggio del bilancio, erano ormai mature le condizioni per un cambiamento nella guida del Paese che segnerà la storia successiva del regno d'Italia. 18 L'ETA' DELL'IMPERIALISMO l'Europa nel mondo Mentre in Europa l'Italia e la Germania raggiungevano l'unificazione nazionale e i grandi imperi di Inghilterra, Francia e Russia avviavano una politica coloniale di dimensioni mondiali, due paesi extraeuropei, Stati Uniti d'America e Giappone, dovettero affrontare, intorno agli anni 60 , un momento cruciale della loro storia. Che cosa è l'Imperialismo L'eccezionale sviluppo economico e tecnologico, aveva conferito alla'Europa una schiacciante superiorità sul resto dl mondo. Le aree geografiche si erano modificate: la prima espansione si era indirizzata peincipalmente verso le Americhe; ora gli interessi si orientavano verso l'Africa e l'Asia. Il ruolo dei paesi europei: L'Inghilterra, la Francia, la Germania che erano all'avanguardia nello sviluppo industriale avevano preso il posto della Spagna e del Portogallo. Nuovo tipo di sfruttamento: contrariamente al passato dove i conquistatori acquisivano materie prime, ora le nuove grandi potenze, dotate di una forte economia industriale, cercavano di esportare i prodotti dello loro fabbriche di trovare nuovi mercati per investire i loro capitali. (acquisto di diritti per lo sfruttamento delle miniere, si costruivano ferrovie, si compravano piantagioni, si concedevano prestiti a governi. si Si dà il nome di imperialismo a quella seconda fase del colonialismo che tra il 1830 e il 1914 portò l'Europa, gli Stai Uniti e il Giappone a dominare vastissime porzioni dell'Asia, dell'Africa, delle isole del Pacifico e dell'America Centrale Il colonizzare determinava il prestigio della Nazione L'età vittoriana Il più grande impero del mondo era quello inglese, possedeva: Gibilterra-­‐Malta e Cipro-­‐; Aden-­‐Zanzibar e Singapore (Oceano Indiano) permetteva loro il controllo delle principali vie di navigazioni e la sua flotta era invincibile. L' Età vittoriana inizia dal 1837 e termina con la morte della Regina Vittoria nel 1901. In questo periodo l'Inghilterra raggiunse il culmine della sua potenza commerciale e industriale, proponendosi al contempo, come l'esempio più completo di regime liberale. L'India Britannica Alla fine del 700 la penisola Indiana era stata interamente conquistata e nel 1858 passò dall'affidamento delle Compagnie delle Indie al diretto controllo del dominio Britannico. Il governo era assicurato da un viceré inglese con sede a Nuova Delhi; l'esercito era formato da ufficiale e soldati scelti inglesi mentre la truppa era costituita da indigeni. L'India era sempre stato un paese diviso in più di 700 principi locali appartenenti a un centinaio di lingue e molte religioni (induismo, buddismo, islamismo ecc) Prima della conquista l'india esportava ingenti quantità di manufatti soprattutto tessili; dopo la conquista, gli Inglesi imposero tasse altissime sui prodotti locali; nessuna tariffa doganale invece sui prodotti importati dall'Inghilterra. La politica imperialistica consisteva nel ridurre i paesi conquistati al ruolo di produttori di materie prime(cotone) e di compratori di merci prodotte nei paesi dominanti (tessuti di cotone). Conseguenze: disoccupazione e sovrappopolamento.; agricoltura primitiva, allevamento modestissimo con l'aggravio di epidemie e carestie. Altre colonie in Asia L'Inghilterra per contenere l'espandersi della Russia, d'accordo con questa, creò lo Stato cuscinetto dell'Afghanistan. A est gli Inglesi occuparono la Birmania e la Malesia La Francia, presero possesso della Cambogia, del Laos, delle tre provincie che oggi compongono il Vietam ; che l'insieme formò la colonia dell'Indocina Gli Olandesi controllavano Sumatra, Giava, il Borneo ( Indonesia) e la parte occidentale della Nuova Guinea La Germania controllava la parte orientale della Nuova Guinea. L'Africa Gli Inglesi già possedevano la Nigeria, la Costa d'oro, la Sierra Leone. La logica dell'imperialismo imponeva che per controllare le terre possedute dovevano esserne conquistate di nuove e questo portava ad un inarrestabile dominio di terre. Dopo l'apertura del Canale di Suez; essi che giaà sentivano la necessita di controllare l'Oceano Indiano, conquistarono: l'Egitto, il Sudan, la Somalia Nel Sud Africa, gli Inglesi possedevano Nel 1814 gli Inglesi avevano occupato la colonia del Capo e nel 1899-­‐90 , con la guerra anglo-­‐boera che quest'ultimi possedevano il Transvaal e l'Orange. L'età dell'imperialismo Marta Vannutelli 19 IL DECLINO DELL' ITALIA Periodo di guerre. L'Italia si trova geograficamente in posizione favorevole e quindi è terra di conquiste. PERIODO DELLE GUERRE ITALIANE DAL 1494 AL 1559 che causarono morti, carestie, epidemie e soprattutto indebolirono politicamente gli stati ita-­‐ liani che non si risollevarono più. La chiave della politica degli stati italiani del Quattrocento fu: appoggiare il debole per contra-­‐ stare il potente, ma pronto a attaccare l'ex alleato quando questo iniziava a diventare importante. Questa politica -­‐ detta dell'equilibrio -­‐ impedì la formazione di uno Stato unitario. Episodi significativi sono: a Firenze Gerolamo Savonarola dal 1494 al 1498; Cesare Borgia dal 1498 al 1507. 1494 CARLO VIII DI VOLOIS re di Francia scende in Italia riconquista il Regno di Napoli e scaccia gli Aragonesi. Gli Stati Italiani -­‐ Milano, Venezia, Firenze e il Papato -­‐ dapprima gli garantiscono il passaggio at-­‐ traverso la penisola, successivamente formano una lega antifrancese. Carlo VIII impaurito ritorna in Francia combattendo le truppe della Lega. Gli Aragonesi tornano a Napoli, ma indeboliti e in difficoltà FIRENZE. Appena Carlo VIII fuggì dall'Italia, i fiorentini che non perdonarono ai Medici di avere aperto le porte della città ai francesi, li cacciarono e proclamarono la repubblica. GEROLAMO SAVONAROLA, frate, e acerrimo nemico di ALESSANDRO VIII iniziò una rigorosa riforma della politica e dei costumi anche contro il Papa e proponendo un distacco della comunità fiorentina dalla Chiesa di Roma. I fiorentini, timorosi che la scomunica papale danneggiasse anche i loro commerci, abbandonarono Savonarola. Il Papa lo scomunicò: fu bruciato, con due confratelli, in Piazza della Signoria nell'anno 1498. ALESSANDRO BORGIA era giunto al pontificato corrompendo alcuni cardinali del conclave. Uomo che amava i complotti, pagava spie e ricorreva a congiure, aveva suscitato lo sdegno di tutti quei cristiani che volevano riformare la Chiesa. CESARE BORGIA, figlio del papa Alessandro che lo aveva consacrato cardinale e gli aveva con-­‐ cesso feudi in diverse zone dello Stato della Chiesa. Con abilità politica e militare e soprattutto con la protezione del Papa, si impadronì di molte città -­‐ Imola, Pesaro, Cesena, Rimini, Faenza, Urbino. I suoi rapidi successi fecero credere a molti che sarebbe riuscito a costruire un solido Stato Italiano. Di questa certezza fu anche NICOLO' MACCHIAVELLI che prendendo spunto da questa figura scrisse un libro, «Il Principe», per molto tempo una sorte di manuale consigliato come libro di studio a re e principi. L'illusione di nuove soluzioni alle crisi degli stati italiani, svanì con la morte di ALESSANDRO VI BORGIA: il conclave elesse pontefice un nemico dei Borgia -­‐ Clemente VII Medici -­‐ e Cesare finì in mano degli Spagnoli e morì nel 1507. EREDITA' -­‐ REGNI-­‐MATRIMONI. Nel periodo del tardo Medioevo le famiglie regnanti avevano condotto astute politiche ma-­‐ trimoniali per accrescere i propri territori. Enormi feudi erano passati in questo modo alle corone di Spagna Francia Austria Inghilterra Ungheria. CARLO d'ASBURGO incoronato imperatore nel 1519 con il nome di CARLO V Ereditò dai nonni materni -­‐ re di Castiglia e di Aragona -­‐ madre Giovanna la Pazza la Spagna, la Sicilia, Napoli, la Sardegna, possedimenti dell'Africa settentrionale e del Nuovo Mondo; dal nonno paterno, l'imperatore Massimiliano -­‐ padre Filippo il Bello, ebbe i Paesi Bassi e l'Austria, oltre al titolo di imperatore che si trasmetteva tra gli Asburgo sin dal 1273 con Rodolfo d'Asburgo e comportava la suprema autorità sugli stati della Germania CARLO V fu un uomo sempre in viaggio, non ebbe mai una sua capitale e dovette lasciare la più ampia autonomia ai paesi di cui era sovrano, accontentandosi di trattare solo gli affari più importanti con i suoi ministri. Fu un uomo solo e triste, ma le conseguenze maggiori di un impero così grande le ebbero i suoi sudditi. e in particolare gli italiani. MILANO VERSO IL 1495 i francesi per vendicare l'offesa ricevuta da Carlo VIII occuparono il Milanese. Per l'impero di Carlo V il Milanese impediva le comunicazioni tra possedimenti spagnoli orientali e possedimenti occidentali. Per la Francia lo stesso territorio era importante perché era già completamente circondata dall'impero asburgico Inevitabile lo scontro tra CARLO V e FRANCESCO I che iniziò nel 1522. L'esercito asburgico attaccò Milano e Pavia, ne scacciò i Francesi e fece prigioniero FRANCESCO I. Fu liberato dopo un anno in cambio della BORGOGNA (Carlo vi aveva soggiornato da piccolo) FRANCESCO I si coalizzò con ENRICO VIII d'Inghilterra, il papa CLEMENTE VII e qu si tutti gli Stati italiani formando la Lega di Cognac nel 1526; Francesco I riprese la Borgogna; l'Italia fu nuovamente percorsa dagli eserciti. Il papa nonostante avesse aderito alla Lega di Cognac mandò i suoi ambasciatori tra cui Castiglione, da Carlo V per trattare segretamente la pace, ma uomo indeciso continuò a cambiare posizioni. Nel 1527 i lanzichenecchi -­‐ mercenari tedeschi assoldati dagli Asburgo -­‐ invasero Roma, uccisero 3000 mercenari svizzeri pontifici e misero a sacco la città. Il papa, asserragliato a Castel Sant'Angelo, difeso dai cannoni, assistette impotente al saccheggio. Le case furono vuotate di ogni bene, le chiese devastate, molte opere d'arte rubate o bruciate. Il papa, pagato un riscatto altissimo, riuscì ad ottenere lo sgombero della città e si riconciliò con l'imperatore Carlo V. LANZICHENECCHI arrivarono in Italia e fecero scaramuccie con le truppe armate di Firenze e Venezia, le quali evitarono ogni scontro decisivo. Non si conosce esattamente chi diede a loro l'ordine di partire per Roma; sicuramente il contratto con gli Asburgo era scaduto e i soldi mancavano per rinnovarlo. La violenza con cui eseguirono il saccheggio di Roma fu anche una vendetta contro la sede della Chiesa Cattolica: fra i soldati tedeschi aveva fatto presa la predicazione protestante. PACE DI CAMBRAI detta «pace delle due dame», perché firmata dalla madre di Francesco e dalla zia di Carlo a nome dei Sovrani nel 1529. SPARTIZIONE DELL'ITALIA NAPOLI -­‐SARDEGNA-­‐SICILIA-­‐ MILANESE agli ASBURGO che con la pace di CHATEAU-­‐ CAMBRESIS del 1559 passa interamente sotto il controllo degli Spagnoli DUCATO DI SAVOIA (indipendente ma legato agli Asburgo)che sposta la capitale da Chambery a Torino. Gonzaga -­‐ legate da matrimoni o da interessi agli ASBURGO GRANDUCATO DI TOSCANA sotto la famiglia Medici Venezia era in difficoltà a causa dei Turchi che attaccavano le sue basi nel Mediterraneo A Genova prosperavano i banchieri ma la repubblica era in crisi. Lo stato della Chiesa attraversava un periodo di grande difficoltà. DIVISIONE DELL'IMPERO ASBURGICO FRANCESCO I morì nel 1547 CARLO V, stanco e deluso, abdicò e divise il suo impero in due rami: -­‐ MONARCHIA SPAGNOLA al figlio FILIPPO II con Spagna, i Paesi Bassi, i regni d'Italia, le colonie africane e americane -­‐ MONARCHIA AUSTRIACA al fratello Ferdinando con l'Austria e le corone di Boemia e di Ungheria con il titolo di Imperatore Le guerre tra Francia e Spagna finirono definitivamente con la battaglia di San Quintino, nelle Fiandre, vinta dagli spagnoli guidati da EMANUELE FILIBERTO di Casa Savoia 1557 PACE DI CHATEAU-­‐CAMBRESIS nel 1559 che sanzionava il mantenimento dei loro confini naturali. CARLO V e FRANCESCO I furono i protagonisti della storia europea della prima metà del Cinquecento. Erano divisi non solo da interessi politici diversi, ma anche da una vera e propria incompatibilità di carattere: Carlo, indeciso e meditabondo, nutriva progetti grandiosi e sognava di diventare la guida di una Europa unita e cristiana, Preoccupato per l'avanzata dei Turchi, sperava di riunire sotto le sue bandiere tutti i sovrani dell'Occidente per bandire una nuova Crociata Francesco era un soldato audace e un uomo impulsivo, furbo, spregiudicato. Attaccato profondamente alla terra di Francia. Dei Turchi gli importava assai poco, anzi quando gli convenne, proprio mentre di fronte al papa giurava a Carlo di preparare con lui la Crociata, si accordò con Solimano il Magnifico, per impedire alla flotta spagnola l'accesso al mediterraneo orientale; Francesco I non dimenticò mai l'affronto subito per la mancata elezione a imperatore del Sacro Romana Impero assegnata a Carlo dai Grandi Elettori (principi e vescovi tedeschi) a seguito di un pagamento maggiore finanziato dal banchiere Fugger. ITALIA SOTTO IL DOMINIO SPAGNOLO Dopo il 1559 l'Italia godette un lungo periodo di pace e fino ai primi decenni del Seicento visse nell'illusione di una ripresa economica: Venezia era un porto molto frequentato, Livorno una base navale spagnola, i banchieri genovesi erano i più intraprendenti d'Europa, artisti e uomini di cultura erano ancora al centro della produzione intellettuale dell'occidente. Si trattava però di una ripresa effimera. L a Spagna soffocava ogni libera iniziativa, le scoperte geografiche spostarono i traffici mondiali dal Mediterraneo all'Atlantico, le città marinare italiane decaddero e si svilupparono città come Lisbona, Siviglia, Anversa e Rotterdam Le monarchie europee, politicamente e militarmente superiori all'Italia, si imposero anche commercialmente: cacciarono i mercanti italiani dai mercati esteri. Le manifatture italiane ostacolate all'estero, furono costrette a operare all'interno di piccoli stati, di conseguenza la produzione crollò, molti chiusero i battenti e l'Italia si ridusse ad esportare esclusivamente prodotti semilavorati come i filati di lana e di seta, olio e vino. DECLINO DELLA SPAGNA L'impero spagnolo era vastissimo. Dalle miniere dell'America Meridionale esso ricavò grandi quantità d'oro e d'argento, ma essendo lo Stato privo di grandi e efficiente strutture produttive, ben presto si trovò economicamente debole, aggravato anche dalla mentalità dei ceti dirigenti spagnoli. Nell'aristocrazia spagnola era inculcato l'ideale dell'Hidalgo -­‐il nobile senza macchia -­‐ e sdegnava qualsiasi attività che non fosse quella delle armi. Questa mentalità e comportamento si rifletteva anche sulle altre categorie sociali. Tutto ciò che i nobili locali desideravano lo facevano venire dall'estero.Nonostante le ricchezze introdotte nel secolo XIV, la Spagna nei secoli successivi, restò un paese povero perché ebbe sempre in abbondanza burocrati preti e poeti, ma mancò di imprenditori e artigiani. L'Italia ne seguì le sorti. RUSSIA Sin dal XIII secolo i territori russi erano dominati dai Mongoli. Dopo la morte di Gengis Khan l'Impero dei Mongoli si costituì in quattro immensi stati chiamati ORDA D'ORO: RUSSIA -­‐ PERSIA-­‐ASIA CENTRALE-­‐CINA LA CINA fu persa nel 1368 in seguito alle rivolte da parte dei MINGNEL 1478 IVAN III il GRANDE, fondatore dello stato Russo, cacciò i Mongoli da tutto il territorio Russo. IVAN IV IL TERRIBILE che regnò dal 1533 al 1584, assunse il titolo di ZAR -­‐ che deriva dal la-­‐ tino Cæsar -­‐. Perseguitò e sterminò i potenti membri della aristocrazia BOIARI e distribuì le terre a una nuova nobiltà con vincoli feudali. Dopo la morte di Ivan, i contadini insorsero, eserciti stranieri invasero la Russia. Questo periodo oscuro, finì con l'elezione nel 1613 di Michele III fondatore della dinastia dei Romanov. Storia Marta Vannutelli 21 LA CONTRORIFORMA Processo di mutamento della Chiesa chiamato Riforma Cattolica o Controriforma. Il dilagare della riforma Protestante aveva spaccato in due l'Europa e sottratto numerosi stati alla Chiesa La Chiesa doveva affrontare tre problemi: 1) La morale e il costume. Troppa permissività e potere economico. 2)La dottrina religiosa. Sin dal '300 molti cattolici avevano chiesto e proposto innovazioni (fine 1100 Catari-­‐Valdesi-­‐Gioachino da Fiori) (nel 1500 Moro e Erasmo da Rotterdam con l'Elogio della Pazzia -­‐ispiratrice delle loro azioni) 3) L'assolutismo papale (troppo potere). AZIONE: 1) istituzioni di nuovi Ordini da affiancare a quelli già esistenti. -­‐GESUITI nel 1540 ai quali fu affidata la formazioni della classi dirigenti e successivamente iniziarono attività missionaria. Ebbero il merito di riconquistare l'Austria al Cattolicesimo. Inoltre TEATINI-­‐FILIPPINI-­‐BARNABITI-­‐CAPPUCCINI-­‐CARMELITANE. 2) CONCILIO ECUMENICO (1545 al 1563) convocato da Paolo III. Ebbe diverse sedi, la più importante fu quella di Trento; (per la popolazione mista e gradita agli Asburgo). Sconfitta dei prelati che proponevano una linea morbida per tenere unita la Chiesa, (alcuni poi dichiarati eretici) e vittoria di quelli della linea dura e di contrapposizione frontale. Fu istituito l'INDICE DEI LIBRI PROIBITI e maggiore vigore all'INQUISIZIONE (tribunale ecclesiastico che giudicava i sospetti di eresia (dottrina contraria). 3) DOGMA DELLA TRANSUSTANZIAZIONE DELL'EUCARESTIA (sostanza-­‐corpo di Cristo-­‐che passa-­‐ostia). CONFESSIONE/SACERDOZIO Inoltre legittimato il culto della Madonna e dei Santi. Riforma morale del Clero (obbligo del Vescovo di risiedere nella propria diocesi). e istituzioni di seminari. LA CONTRORIFORMA si mosse su linee che accentuarono la spaccatura tra le dottrina Cattolica e idee luterane. I diversi atteggiamenti portarono anche a scelte di vita opposte. Protestanti: RESPONSABILITA' INDIVIDUALE DELL'UOMO DAVANTI A DIO. GIUSTI-­‐ FICAZIONE PER FEDE Cattolici: OBBEDIENZA ALL'AUTORITA' DELLA CHIESA. CATTOLICI: Cultura fondata sul gesto e sull'immagine. CHIESA TRIONFANTE Analfabetismo delle masse cattoliche (Indice dei Libri proibiti e crollo conseguente della libera iniziativa di editori e tipografi) -­‐ Archittettura: Barocca e spettacolare nel Sud -­‐Allargato il rituale della Messa. Nasce la NUOVA MUSICA (Nuove forme armoniche MONTEVERDI ; PROCESSIONI;IMMAGINI SACRE-­‐AFFRESCHI (Vangelo degli analfabeti) Il luogo: chiesa assumeva un ruolo importante: anche perché li vi trovava il sacerdote, tramite necessario con Dio. PROTESTANTI: Cultura fondata sulla parole e la musica Alfabetizzazione nei paesi di Lutero e Calvino (lettura delle Sacre Scritture) Archittettura: gotica e austera nel Nord -­‐INNI cantati dai fedeli -­‐La chiesa non è fondamentale, perché la Bibbia le legge a casa e medita in solitudine. INTOLLERANZA. da entrambe le parti. Ambedue perseguitarono coloro che consideravano eretici. GIORDANO BRUNO, domenicano, autore di libri scentifici, magici fu bruciato nel 1600 a Roma Campo dei fiori. Furono bruciate numerose streghe. Solo verso la fine del '600 il delitto di stregoneria fu cancellato dalla maggiore parte dei codici europei. GUERRE DI RELIGIONE tra fazioni cattoliche e protestanti. -­‐GERMANIA La protesta contro Carki V si concluse con la PACE DI AUGUSTA 1555 che stabilì che ogni regione dovesse adottare la religione del suo principe. -­‐OLANDA Filippo II scatenò una persecuzione che suscitò sdegno e volontà di indipendenza . Seguirono decenni di guerra che determinarono il crollo delle provincie meridionali ma che segnò l'inizio dell'indipendenza olandese. -­‐FRANCIA Qui tra il 1560 e il 1598 i Guisa, cattolici conbatterono contro i Borboni protestanti; la posta concreta era il trono (sul quale sedeva l'ultimo dei Valois.) A ciò ambivano entrambi, ma la lotta coinvolse l'intera popolazione e diede luogo a stragi sanguinose come quella della "notte si San Bartolomeo"23-­‐24 agosto 1572, in cui morirono 20,000 ugonotti (nozze tra Enrico di Borbone e Margherita di Valois , figlia della regina Caterina de' Medici). MEDITERRANEO zona di scontro tra Impero ottomano e potenze cristiane: Venezia, Spagna e altre. L'oggetto delle mire erano il possesso delle Isole tra Grecia e Italia, quasi tutte di proprietà veneziana . Nel 1570 i Turchi assalirono Cipro e dopo 11 mesi di resistenza Famagosta fu conquistata e vi fu la strage degli abitanti. Nel 1571 la flotta veneziana, pontificia, spagnola, guidata da Giovanni d’Austria, attaccò la forza navale turca nelle acque di Lepanto, riportando una grandissima vittoria; Pio V fu meritevole di avere unito Spagna e Venezia . (Madonna del Rosario). Per il mondo cattolico costituiva un'iniezione di fiducia e una sensazione di unità forte ed efficace. Le conseguenze generali della battaglia furono deludenti: per molti decenni si continuò a combattere, ma a vantaggio solo delle navi corsare. Il rinnovamento della Chiesa fu sostenuto da un potente risveglio del sentimento religioso in tutti i paesi cattolici di cui furono causa le lotte religiose, le sofferenze dei popoli, la crisi economica che iniziò alla metà XVI CONSEGUENZE DELLA CONTRORIFORMA: Nel campo religioso essa diede alla Chiesa cattolica una maggiore solidità dogmatica e disciplinare. Nel campo politico mirò a fare dello Stato il braccio secolare della Chiesa, suscitando spesso le preoccupazione dei governi. Storia Marta Vannutelli 22 LA MONARCHIA INGLESE Verso la fine del 1400 l'Inghilterra (con Galles) era un paese arretrato. Londra era una modesta città. Le grandi famiglie inglesi non avevano grossi patrimoni. La fortuna Inglese iniziò, con le disgrazie altrui. MERCATO In seguito alle "guerre italiane" e alla politica praticata dalla Spagna (soffocando iniziative private) e anche dalla Francia e altri (proibendo l'entrata dei mercanti), nei confronti dell'Italia, i suoi commerci si bloccarono verso l'estero. I mercanti tedeschi, grandi consumatori di lana, si recarono ad Anversa, dove trovarono i panni di lana inglese, meno raffinata ma meno cari. UNA CULTURA APERTA In seguito alle persecuzioni religiose, protestanti olandesi, ugonotti, molti tedeschi e persino italiani, trovarono rifugio in Inghilterra, paese tollerante. Le loro capacità tecniche, professionali, furono subito valorizzate dagli Inglesi, che capirono l'importanza di metterle in pratica. L'Inghilterra possedeva miniere di ferro e carbone. Non avendo disponibilità per acquistare cannoni dagli Svedesi, pensò di fabbricarli con il ferro. Nonostante l'incredulità degli altri Stati, i fabbri riuscirono ad ottenere dei buoni cannoni, con il vantaggio che essendo più leggeri di quelli in bronzo, le loro navi ne potevano caricare di più. Per ovviare alla minore lunghezza del tiro, i piloti inglesi impararono l'arte di abbordare le navi nemiche accostandosi vicinissimo. Le miniere del carbone furono sfruttate per supplire la mancanza di boschi, e così si alimentarono i forni delle officine. I CAMPI CHIUSI L'Inghilterra del '500 fondò sull'agricoltura il suo benessere economico. Già nel '300 (crisi delle rendite signorili) i nobili avevano concesso in affitto le loro terre ai contadini o ai borghesi delle città e nel '500, questa politica si incrementò. La corona Inglese assegnò "campi aperti" di proprietà comune dei villaggi, a proprietari privati, che li recintarono trasformandoli in "campi chiusi" (enclosures). Le grandi terre furono coltivate in modo omogeneo, alternate con altre coltivazioni. TUDOR La dinastia dei Tudor iniziò nel 1485 Elisabetta I, figlia di Enrico VIII regnò dal 1558 al 1603. Elisabetta, che era colta, parlava molte lingue, quando salì al trono ripristinò l'autorità della Chiesa Anglicana, tollerando la presenza delle altre religioni. Alla scomunica papale, reagì scatenando una guerra contro l'Irlanda, dando così inizio alle ostilità che ancora oggi proseguono. DOMINIO DEI MARI Per poter finanziare lo Stato, Elisabetta, integrò alle tasse che dovevano essere votate dal Parlamento altre forme. Vendita ai privati delle terre di proprietà della Corona e la pirateria. I corsari, primo fra tutti Francis Drake, non solo attaccavano le navi spagnole cariche di bottino, ma compivano imprese di esplorazioni. Nel 1584, Raleig, colonizzò la Virginia (in onore di Elisabetta), nel 1620 chiamata nuova Inghilterra. Elisabetta intuì che l'avvenire e la potenza dell'Inghilterra era la potenza marittima e le colonie americane. Inevitabilmente porto allo scontro con la Spagna, anche per il trattato di Tordesillas 1494. Filippo II tentò di bloccare questa attività marinara inglese con uno sbarco sull'isola, deciso anche a vendicare la morte di Maria Stuarda (fatta decapitare da Elisabetta) sua parente e di religione cattolica; ma l'invincibile Armata fu sconfitta, e ciò accrebbe il prestigio di Elisabetta e della flotta inglese La flotta era la stessa della battaglia di Lepanto, causa della sconfitta spagnola fu soprattutto la tempesta che distrusse metà delle navi. Fu la fine della potenza navale spagnola. William Shakespeare, celebrò nelle sue opere la grandezza e l'orgoglio inglese, fondando anche il teatro moderno. PARLAMENTO Nel 1215 il Parlamento fu garantito dalla magna charta libertatum, cioè fu limitato il potere del Re. Era composto da due rami: Camera dei Lord e la Camera dei Comuni. I Lord avevano la prevalenza nelle decisioni. Solo il Re poteva convocarlo, tuttavia lo stesso Re ne dipendeva, perché il Parlamento aveva il diritto di bocciare le sue proposte. Non tutti gli atti di Governo venivano sottoposti al Parlamento per l'approvazione, il Re li convocava solo in situazioni gravi. Una cosa gli era severamente proibita: imporre tasse straordinarie senza l'approvazione del Parlamento. Con la dinastia dei Tudor il rapporto fu sempre esemplare. STUARD Alla morte di Elisabetta 1603, salì al trono Giacomo I Stuard, figlio di Maria. Cattolico, convinto che il potere del Re è per diritto divino e quindi assoluto non convocò mai il Parlamento, come pure Carlo I, che salì al trono nel 1625. Carlo I inventò tasse strane e perseguitò ai fine religiosi. Scozia e Irlanda si ribellarono, e il Re fu costretto a convocare il Parlamento. Non accordandosi, Parlamento e Re, chi avrebbe assunto il comando dell'esercito, scoppiò la guerra civile nel 1642. CROWELL La guerra durò dal 1642 al 1648 e finì con la vittoria dei puritani (Parlamento). Il loro capo, Crowell, era un gentiluomo di religione puritano e credeva in una vita sobria austera dedita al lavoro. Quando scoppiò la guerra, organizzò l'esercito (esercito di nuovo modello) su basi rivoluzionarie: gli alti gradi non erano affidati alla nobiltà, ma ai meriti personali e le decisioni operative venivano prese da un Consiglio al quale partecipavano anche i rappresentanti dei soldati. Furono vincitori e Carlo I fatto prigioniero. Il re, non accettando di rispettare il Parlamento, fu processato e poi decapitato nel 1649. Cromwell, per evitare disordini interni, volle essere nominato Lord protettore; così inizio la repubblica detta allora Commonwealth -­‐comunità-­‐, ma in realtà iniziò una dittatura personale che terminò nel 1658 alla sua morte. Irlanda e Scozia (quest'ultima per la prima volta) nello Stato Britannico. Gli inglesi richiamarono gli Stuard, ma definitivamente cacciati nel 1688, perché non rispettavano il Parlamento. Il trono fu offerto a Guglielmo d'Orange Nel 1689 la Camera Alta e la Camera Bassa riunite votarono "Bill of rights" dichiarazione dei diritti che attribuiva alle Camere tutte le decisioni politiche fondamentali. Inoltre rendeva tutti i ministri responsabili delle loro azioni davanti alle Camere (il giudizio fu chiamato impeachment) e affermava l'indipendenza dei giudici dalla monarchia Inoltre fu affermato l' immunità parlamentare. Questi eventi furono chiamati GLORIOSA RIVOLUZIONE IN ITALIA La Spagna usò l’Italia come serbatoio di denaro per finanziare i suoi eserciti: tasse ovunque e nel Regno di Napoli vendette tutti i terreni dello Stato a chiunque pagasse in contanti. Cosi nacquero i latifondi, miseria nera. Nel 1647, Masaniello capeggiò una rivolta nel Napoletano, ma la mancanza di organizzazione la fece fallire e Masaniello fu ucciso da un sicario. Mentre in Europa infierivano le varie guerre tra stati e civili, in Italia c'era la pace, nel senso che non si combatteva la guerra, ma si moriva di fame e la libertà era soffocata nel sangue. CINA Verso la metà del '600, il governo dei Ming, che reggeva il comando sin dal '300, fu rovesciato da una serie di rivolte. Nel frattempo una popolazione proveniente dalle steppe del nord: I Manciù' fondarono, una nuova dinastia straniera: Ching, che restò sul trono cinese sino al 1911. Sotto il nuovo regno, la situazione dei contadini migliorò, la popolazione crebbe, iniziarono i commerci con l'estero che acquistarono seta, tè, porcellane e lacche Storia Marta Vannutelli 23 LA MONARCHIA IN FRANCIA ASSOLUTA Gli Stati generali -­‐ Parlamento Francese costituito da una assemblea: Primo Stato (clero) Secondo Stato (nobiltà) e Terzo Stato, raramente venivano convocati dal re e tutte le decisioni venivano prese dal Consiglio del Re , formato da pochi ministri scelti tra i nobili di corte. Dalle guerre religiose (1560-­‐1598) era uscito vincitore Enrico IV Borbone, ugonotto che si convertì al cattolicesimo e contemporaneamente emanò l'Editto di Nantes che concedeva agli ugonotti gli stessi diritti dei cattolici, il diritto di tenere un esercito in armi. Il suo assassinio nel 1610, riaprì le lotti fra le fazioni nobiliare. Il nuovo re Luigi XIII riuscì a governare con Richelieu, quando divenne maggiorenne e dopo aver fatto uccidere Concini, amico della madre Maria de'Medici. Nel 1618 era scoppiata in Europa Centrale una guerra che coinvolse tutti gli stati europei. In quel periodo l'Occidente era sconvolto da grandi rivolgimenti politici, economici, sociali, religiosi. In particolare negli Stati Tedeschi, divisi per motivi religiosi, ma sottoposti all'autorità dell'imperatore cattolico Asburgo. La DEFENESTAZIONE DI PRAGA del 23/5/1618 (ambasciatori imperiali gettati dalla finestra, perché i nobili Boemi, protestanti, non volevano accettare un Re cattolico, imposto dall' imperatore) fu la scintilla per il conflitto vastissimo, che devastò le campagne europee per trenta anni dal 1618/1648. Asburgo d'Austria e di Spagna contro Olandesi, Svevi, Danesi, Tedeschi e poi Francia. La Francia scese in campo per non trovarsi nuovamente accerchiata dalla Spagna, e per finanziarsi, Richelieu impose tasse che affamarono i contadini francesi, e che minacciavano da parte degli Ugonotti una guerra civile. Richelieu, represse le rivolte, revocò in parte l'Editto di Nantes, condannando a morte alcune famiglie illustre. Nel 1643 i Francesi ottennero una grande vittoria a Rocroi , le cui armate erano state condotte dal principe di Condé. La guerra finì nel 1648 con la pace di Westfalia che ridimensionò molto gli Asburgo; l'Olanda ottenne la indipendenza , la Svezia si riafforzò, la Francia ebbe l'Alsazia. Le campagne furono ridotte a un deserto; scoppiarono epidemie e malattie, e ci furono molti morti, specialmente in Germania. Il crollo della Spagna, che continuò la guerra con la Francia sino al 1659 si ripecosse sull'Italia. Le città marinare crollarono. I padroni dei mari erano Inglesi e Olandesi, e le nostre città non riuscirono da sole a battere la concorrenza. LA FRONDA E RE LUIGI XIV LUIGI XIV salì al trono a cinque anni. Mazzarino prese l'incarico nel 1643 e dovette fronteggiare i nobili francesi ridiventati fortissimi politicamente. Quando riuscì a consolidare il suo potere, dopo qualche anno, i nobili capeggiati dai principi scatenarono una grave agitazione, la Fronda. (fionda) Chiesero la convocazione degli Stati generali e poiché non fu loro concessa incominciarono a congiurare. Mazzarino, avvertito, fece arrestare il principe Condé. L'aristocrazia insorse e la Francia precipitò di nuovo nella guerra civile. Quando la Fronda fu sconfitta, il Re poté tornare dall'esilio. Nel 1661, alla morte di Mazzarino, Luigi XIV convocò il Consiglio della Corona e comunicò che avrebbe governato da solo. Si scelse tre collaboratori; tra questi Colbert addetto alle finanze del regno. I tre ministri cominciarono un’azione di organizzazione dello Stato. Colbert, riorganizzò il settore delle finanze, dispose di un archivio ordinato e aggiornato sul piano contabile e per risanare la bilancia commerciale colpì con forti tasse doganali le merci estere e invece sovvenzionò le manifatture nazionali. Il Re acconsentì a fondate l'"Accademia delle scienze" nel 1666. Il vasto programma di Colbert non ebbe un risultato incisivo per due motivi: Non contemplò seri interventi nell'agricoltura, che in Francia versava in una situazione molto arretrata. .Secondo, per le enormi somme che lo stato sostenne per la guerra di secessione spagnola. Luigi XIV condusse la sua politica interna rafforzando l'autorità della monarchia contro i suoi principali nemici: i nobili. Svuotati di potere e costretti a vivere a corte, essi persero tutta la loro forza militare e politica, né poterono più fare uso degli Stati generali. La Francia iniziava l'assolutismo. Fu costruito il palazzo sontuoso di Versailles, dove venivano invitati scrittori e artisti: Bernini per l'ampliamento del Louvre, il musicista Lulli. Racine e Moliere, furono protetti dal re e dal suo ministro. Era in atto una durissima censura. GUERRA DI SECESSIONE SPAGNOLA Iniziò nel 1702 e si concluse nel 1713 con la pace di Utreck Il trono di Spagna era vacante perché il Re non lasciò eredi diretti;. Si contendevono il trono: Filippo d'Angiò, nipote e erede del Re Sole e Leopoldo d'Asburgo figlio secondogenito dell'imperatore d'Austria. Alla fine della guerra La Francia si trovava in una situazione economica gravissima. Dissanguata nelle finanze, agricoltura numlla, miseria e popolazione decimata dalla fame e dalla epidemia. .La pace attribuiva il trono si Spagna a Filippo Borbone , ma con il divieto di accettare il trono di Francia. Gli AUSTRIACI , cacciarono gli Spagnoli e si impadronirono della LOMBARDIA E REGNO DI NAPOLI. La Sicilia passò ai SAVOIA che successivamente furono costretti a scambiarla con la Sardegna . Ebbero il diritto al titolo di RE. RUSSIA Nel 1682 era incoronato Zar Pietro il Grande della dinastia dei Romanoff. Innamorato dell'Occidente, inaugurò il suo governo affrontando un viaggio in Europa assirme a un gruppo di collaboratori, travestito da persona del seguito. Si impadronì dei "segreti" delle nazioni più moderne. Tornato in Russia, dopo quattro anni, egli portò tanti provvedimenti ed innovazioni, chein breve tempo, portò la Russia allo stesso livello dei paesi occidentali. Riformò l'amministrazione, fondò scuole e accademie, limitò il potere della Chiesa Ortodossa, riorganizzò l'esercito e costruì una flotta. Per avere lo sbocco sul mare fondò la nuova Capitale San Pietroburgo. I contadini, però, rimasero "servi della gleba". Forti furono le opposizioni del clero e della vecchia borghesia, i Boiardi, che Pietro ne mandò a morte centinaia. Il trattato di Westfalia é importante perché segna anche la fine delle due massime istituzioni medievali, la Chiesa e l’Impero: contro la Chiesa fu riconosciuto definitivamente il principio della Libertà religiosa, contro l'Impero la piena indipendenza dei prìncipi nella loro politica interna ed estera. Il sistema unitario della Chiesa e dell'Impero viene ora sostituito da un sistema di equilibrio tra i vari Stati, ciascuno dei quali svolge una politica autonoma. Migliorò le vie di comunicazione (canal du Midì) che univa l'Atlantico al Mediterraneo; creò una Compagnia per le Indie orientali e una Compagnia per le Indie Occidentali. Storia Marta Vannutelli CONSIDERAZIONI 7-­‐03-­‐1996 Rivoluzione francese Ha affermato clamorosamente un elemento da cui, d'ora innanzi, non si potrà più prescindere: la partecipazione delle masse alla storia.. Sancisce anche la fine della sacralità del potere monarchico assoluto: il regicidio non soltanto un episodio di lotta politica, ma un grande evento simbolico, perché attuato con l'intento non di sostituire a un sovrano ritenuto illegittimo un sovrano legittimo , ma con la volontà di annullare il potere monarchico in se stesso, negandone sia la radice divina sia l'accordo con la volontà popolare . Il suo messaggio di base: l'alleanza fra classi medie e popolo sarà presto vista dai borghesi come una strada sbagliata e pericolosa Su questo giudizio non agisce soltanto il ricordo delle degenerazioni rivoluzionarie del Terrore : il punto fondamentale è la distinzione fra le esigenze di legittimazione politica della borghesia e la sua volontà di mantenere invariati alcuni rapporti di classe ( sta nascendo il nuovo proletariato urbano). Napoleone Egli è figlio della Rivoluzione , ma anche colui che ne mette in evidenza i limiti e i rischi involutivi. La grande spinta che anima la ribellione dell'Assemblea nazionale modifica, nel giro di alcuni anni, i propri caratteri: dopo il periodo del Terrore, il Direttorio e il Consolato prima e l'Impero segnano il ritorno a un centralismo istituzionale forte e autoritario. La Rivoluzione diventa uno spettro da esorcizzare , l'esempio negativo di una violenza destabilizzante e incontrollabile N. coglie perfettamente il corso storico di questa tendenza e la utilizza a proprio vantaggio. L'ascesa al potere dà corpo alle richieste esigenze di stabilità :l'amministrazione dello Stato francese viene riorganizzata con l'immissione nei ranghi dell'impiego pubblico di borghesi e militari; l'esercito diventa nel contempo occasione di carriera e strumento di normalizzazione politica; la stessa architettura degli edifici pubblici si propone con manifestazione visibile di un potere laico che punta sulla grandiosità e sull'efficienza. Rappresenta il mito -­‐ molto attivo in tutta la cultura ottocentesca -­‐ del piccolo borghese che, al cadere delle vecchie barriere di classe, si erge a padrone assoluto della scena politica europea; ma è anche l'odiato protagonista di un tradimento, colui che giunge in molti luoghi nelle vesti di alfiere dei grandi ideali della Rivoluzione francese (liberté-­‐egalité-­‐fraternité), ma appare alla prova dei fatti un tiranno spietato e cinico . In Italia si aboliscono i privilegi ecclesiastici e si avvia una riforma del codice sul modello francese, ma non vengono avviate riforme capaci di rinnovare la vita sociale e economica.: i territori italiani rimangono pur sempre zone di occupazioni militari e questo è causa delle cocenti delusioni espresse da molti intellettuali. Post -­‐congresso Ottocento Romanticismo Le vicende del '800 europeo riproporranno continuamente il problema del rapporto fra intellettuali progressisti e popolo, basandosi su di esso la lotta contro il fronte politico conservatore. Il ritorno ai governi dell'ancien régime aprono l'epoca della Restaurazione, ma non cancellano ciò che è accaduto in quegli anni turbolenti. In Italia la situazione politica è peggiorata , ma gli uomini del periodo avvertono la forza di trasformazioni profonde e in parte non più reversibili. La discesa di Napoleone è senza dubbio una delusione; ma attraverso tale esperienza si matura una coscienza patriottica, un'aspirazione collettiva all'indipendenza a cui il Risorgimento saprà dare voce ed esiti nei lunghi decenni della Restaurazione. Tale disagio trovò espressione sul piano politico , artistico e culturale in un movimento chiamato Romanticismo. Sebbene esso fosse nato con caratteri conservatori, per reazione alle delusioni provocate dall'Illuminismo (che era sfociato nelle violenze dell'età napoleonica) presto infatti assunse invece toni rivoluzionari all'insegna di due parole d'ordine: libertà (e quindi lotta per la Costituzione , contro l'assolutismo ) e indipendenza ( e quindi guerra per la cacciata degli stranieri e l'unificazione degli stati smembrati tra varie potenze). Concetto di Nazione I romantici della seconda generazione ripresero dai primi romantici la coscienza sempre più chiara di appartenere a una nazione Questa coscienza si era formata lentamente negli anni tra fine Settecento e inizio Ottocento, proprio mentre gli eserciti di Bonaparte invadevano l'Europa. Si diffondeva la definizione che della parola "nazione" aveva dato l'Enciclopedia di Diderot: essa si identificava con il suolo ( confini naturali), il sangue (il legami che rendevano fratelli gli appartenenti a uno stesso popolo), la lingua (la parlata comune che avrebbe dovuto permettere la comunicazione al di sopra dei diversi dialetti) Tutto ciò spinse alla "ricerca storica " delle proprie radici; l'epoca prediletta per l'individuazione delle comuni radici fu il Medioevo. I tedeschi per i loro antenati che avevano mostrato la superiorità sul popolo mediterraneo, i Francesi e Inglesi perché in quel epoca erano state gettate le basi dei loro stati nazionali; gli Italiani perché vedevano nelle Repubbliche marinare e nelle lotte dei Comuni la prima realizzazione dei loro obiettivi. Cominciarono gli studi sulle lingue nazionali; furono pubblicate grammatiche; furono scritti romanzi e poesie di argomento storico. La seconda generazione amò la storia e fece della storia un'arma politica; Il concetto di nazione si identifico con il concetto di patria ; versare il sangue per la patria divenne un sacro dovere. Stato : organizzazione politica e giuridica della società civile persona giuridica territoriale sovrana , costituita dalla organizzazione politica Nazione : il complesso degli individui legati da una stessa lingua , storia , civiltà, interessi, aspirazioni, in quanto hanno coscienza di questo patrimonio comune. COSTITUZIONE: è la legge suprema di uno Stato. Stabilisce i princìpi fondamentale ai quali quel particolare Stato si ispira (monoarchia o repubblica) , definisce quali sono i suoi organi di governo (re o presidente), consiglio dei ministri, parlamento) e stabilisce diritti e dovere del cittadino. La nostra Costituzione , del 1948, afferma che l'Italia è una repubblica e riconosce al cittadino il diritto alla libertà individuale, a un lavoro retribuito, all'istruzione , all'assistenza contro le malattie, insomma a tuttel quelle "libertà di fatto" senza le quali l'uomo non può dirsi veramente libero Reazionario: favorevole al ripristino di un assetto sociale e politico storicamente superato, o comunque contrario a qualsiasi tentativo di rinnovamento progressista e democratico Rivoluzionario : caratterizzato da profonde trasformazioni rinnovatrici o apportatore di radicali rinnovamenti Democratico: conforme ai principi della democrazia, cioé visione equalitaria dei rapporti sociali e dei diritti politici, esercitata direttamente dal popolo, o più spesso, indirettamente per mezzo di rappresentanze elettive. Conservatore: propugnano il valore della tradizione e dell'esperienza storica contro i programmi e le idiologie rinnovatrice e progressiste. UNA LINGUA PER GLI ITALIANI Una nazione -­‐ sostenevano i liberali dell'800 -­‐ riconosce di essere unita perché tutti i suoi membri parlano la stessa lingua. In Italia, proprio per la sua suddivisione in tanti piccoli stati, questa affermazione era astratta. Dall'esilio i patrioti scrivevano: "Voi sapete che quando un popolo ha perduto patria e libertà e va disperso per il mondo, la lingua gli tiene luogo di patria e di tutto. I più interessati al dibattito erano gli intellettuali e gli scrittori. Sin dall'inizio del secolo, Ugo Foscolo aveva definito l'italiano unna "lingua morta"( cioè appunto arcaica e artificiosa, inadatta a esprimere contenuti moderni; Leopardi la riteneva "arida"; Manzoni la trovava "non viva e non vera". Manzoni formulò la proposta più organica di una nuova lingua nazionale; lo fece scrivendo un romanzo "per tutti", I promessi sposi. La terza stesura pubblicata nel 1842, era stata "sciacquata in Arno", come egli disse. Manzoni riconobbe infatti che la più grande ricchezza espressiva e la maggiore musicalità stavano ancora nel toscano, la lingua di Dante, Petrarca, Boccaccio e usata in seguito da tutti gli autori successivi. Manzoni lo assunse come la lingua-­‐base della sua opera, ripulendolo delle sue punte troppo dialiettali. Quando l'Italia fu unita e cominciò a porsi i drammatici problemi dell'alfabetizzazione di tutto il paese, esso divenne un punto di riferimento per tutta l'organizzazione scolastica trelativa all'insegnamento della lingua. Considerazioni Marta Vannutelli IL RISORGIMENTO Svolgimento Il termine "Risorgimento" indica quel periodo di storia italiana nel quale si crearono le condizioni internazionali e nazionali per la nascita, lo sviluppo e l'affermazione di un movimento teso alla realizzazione di uno Stato indipendente e unitario. Il suo significato consiste nella rinascita politica con la netta determinazione di liberare l'Italia dallo stato di servitù agli stranieri. Dopo il grande risveglio operato dall'Illuminismo e dalla Rivoluzione francese non era più possibile che le condizioni sociali ritornassero quelle di prima , poiché profonde erano state le loro trasformazioni. Già nel 1796, la borghesia italiana sperò in uno stato-­‐nazione di ispirazione francese; e il Foscolo, insieme con altri patrioti cercò, con le armi e le opere, di coinvolgere il popolo che, però, restò impassibile e inerte. Successivamente nel periodo della Restaurazione politica -­‐teritoriale, in Italia si fece sentire sempre più l' idea di una nazione libera , di uno Stato unitario. Poichè in Italia, come in Europa non esisteva la libertà di stampa ed erano proibite le libere riunioni politiche, l'unica soluzione per organizzare la lotta era quella di costituire società segrete, che ben presto si diffusero sia nel Nord che nel Sud. Un esponente di punta fu Giuseppe Mazzini, che iniziò la sua opera fondando a Genova nella seconda decade dell'Ottocento la "Giovane Italia" il cui motto era "Pensiero e azione"; cioé propaganda e azione di gruppi armati. Egli ha contribuito all'organizzazione di diversi moti rivoluzionari (nel '21 nel'31 e nel'48) ma tutti hanno avuto esito disastroso Ciò perché, tra l'altro, rimase esclusa la massa dei contadini, sospettati per le loro rivendicazione sulle proprietà terriere. Un altro personaggio determinante del Risorgimento fu Giuseppe Garibaldi: condividendo le idee mazziniane partecipò attivamente ai moti insurrezionali e alle spedizioni di liberazione Garibaldi sentiva nel suo profondo la causa dell'indipendenza nazionale di ciascun paese,non solo dell'Italia, al punto che, dopo l'insuccesso dei moti del'31, costretto a fuggire, partecipò in America Latina alla lotta per la liberazione dallo straniero di quei popoli. Ma il suo cuore era rimasto comunque in Italia e dimostrò il suo grande amore per l'unita allorché, prorpio all'inizio dei moti del '48 tornò immediatamente per dare il suo contributo alla nascita della Repubblica Romana che ebbe però breve durata. Successivamente aderì alla Società Nazionale , un movimento che intendeva risolvere le questioni politiche a colpi di mano ponendo i governi davanti al fatto compiuto. Questo modo di agire agevolò la Casa Sabauda che con la famosa spedizione dei Mille si trovò l'annessione al proprio Regno dell'Italia del Sud senza dare a Garibaldi un ordine ufficiale, al punto che quando diventando la situazione internazionalmente critica gli fu imposto di fermarsi. "Obbedendo", Garibaldi , manifestò il suo spirito risorgimentale evitando che il suo risultato fosse vanificato con l'intervento dell'esercito francese a difesa del Papa. Il Risorgimento fu non solo rivoluzionario ma anche movimento culturale, riformatore e diplomatico; il Romanticismo affiancò la lotta politica con gli scritti, i discorsi e gli scambi culturali; letterati e scrittori come il Manzoni, il Pellico, il Berchet proclamarono che la letteratura doveva essere posta al servizio di tutti, in modo da influire positivamente sulla vita quotidiana; ciò contribuì ad accrescere una maggiore presa di coscienza. Mazzini fu il più grande agitatore del secolo, Garibaldi il braccio armato, Cavour, grande tessitore,poté fare il gioco e preparare le alleanze grazie alla presa di coscienza degli italiani, maturata con l'opera degli eroi, dei martiri, e dei patrioti. Cavour, aristocratico piemontese vicino alla corte Sabauda, formatosi in Inghilterra e liberale convintò, iniziò introducendo innovazioni agricole nelle proprie terre, e chiamato al governo, riformò e diede impulso allo sviluppo economico dello Stato Sabaudo, ma con la convinzione che erano le basi non solo per potenziare lo Stato Sabaudo ma anche per rafforzare l'immagine del Piemonte a livello internazionale. Nonostante le grosse incomprensioni con il re Vittorio Emanuele II, e tante amarezze subite nel corso della sua attività politica , non dimenticò mai il suo traguardo finale che era l'unificazione d'Italia sotto la Casa Savoia, convinto che erano importante le guerre contemporaneamente accrescere il peso e la stima presso le potenze internazionali Per questo motivo inviò l'esercito piemontese in Crimea a sostegno della causa turca a fianco di Inghiletrra e Francia contro la Russia . Il buon esito della spedizione gli consentì la partecipazione al Congresso di Parigi dove poté denunciare le prepotenze dell'Austria in Italia e il pericolo che la sua presenza costituiva per la pace in Europa. Il suo discorso, abilmente condotto, ottenne la simpatia della opinione pubblica internazionale facendo si che Inghilterra e Francia favorissero il piccolo Stato Sabaudo, anziché l'Austria. L'unità d'Italia si stava avviando; nel 1959 l'annessione della Lombardia ; nel 1961 si riunisce a Torino il primo Parlamento nazionale con la proclamazione del Regno d'Italia ; nel 1966 l'annessione del Veneto e finalmente nel 1970 Roma capitale d'Italia. E' giusto riconoscere che il Risorgimento avvenne per opera degli italiani di ogni parte della penisola , ma che l'unità d'Italia fu conseguita anche grazie all'aiuto di nazioni Europee che pur nel loro interesse favorirono la causa italiana. avvertivano prossima. o, Regnoforti la forza delle armi non fosse meno importante dei rapporti diplomatici che avrebbero accresciuto il dell'Italia. in Crimea o si che Inghilterra e Francia : nella proclamazione del Regno d'Italia Tra i periodi della Storia italiana il Risorgimento riveste un'importanza determinante per l'indipendenza e l'unità del nostro Paese . Noi Italiani incominciamo a pensare ad una nazione anziché a tanti staterelli regionali. Oggi, a poco più di cento anni di distanza, vi è una diffusa tendenza federalista, o regionalista, la quale tende a valorizzare i governi decentrati; ci eravamo resi conto che dovevamo difendere le nostre tradizione, lingua e civiltà, dovevamo. RISORGIMENTO nuovo Marta Vannutelli IL ROMANTICISMO La Rivoluzione francese aveva instaurato un regime repubblicano in un'Europa interamente monarchica dimostrando di quale forza fosse capace un popolo. Alcuni sconfessarono queste idee sin dal momento in videro gli illuministi scendere armati per le strade; molti pensatori e scrittori si convinsero che la rivoluzione era stata un errore, "una rivolta contro la sapienza dei secoli". Questo rifiuto della rivoluzione si tradusse, soprattutto in Francia, in una esaltazione della Chiesa e della monarchia assoluta. In Germania un grande filosofo, Georg Hegel, cercò invece un elemento di armonia tra le parti sociali, che impedisse sia una restaurazione cieca e brutale, sia altre esplosioni rivoluzionarie. Lo trovò nello Stato, che per lui era il punto di equilibrio tra l'individuo e la società. Allo stato -­‐ diceva Hegel -­‐l'individuo deve affidarsi e a esso deve obbedire; al tempo stesso, lo Stato ha il dovere di soddisfare le esigenze vitali dell'individuo e può quindi essere "messo sotto accusa" qualora non riesca ad assolvere il suo compito. Il Romanticismo, movimento nato attorno al 1800 era in contrapposizione con gli ideali illuministi del Settecento. Questa contrapposizione si espresse anche nel campo della letteratura e delle arti figurative: gli illuministi avevano amato il mondo greco-­‐romano e l'arte classica; i romantici esaltarono il Medioevo e l'arte gotica. Gli uni avevano preferito i colori tersi, la luce del giorno, i paesaggi ordinati; gli altri preferirono le tinte scure e i forti contrasti, il fascino della notte, la natura misteriosa e selvaggia. L'uomo del '700 aveva avuto fiducia ne progresso, esprimendo sicurezza e decisione; l'uomo romantico, duramente provato dal crollo degli ideali rivoluzionari, si ritrovò dominato dall'inquietudine e dalla malinconia. Quanto sopra era l'atteggiamento che caratterizzò la prima generazione romantica, cioè quella del periodo dalla Rivoluzione al Congresso di Vienna. La seconda generazione romantica quella che operò tra il 1820 e il 48, tornò ad una serena valutazione del progresso scientifico, credette di nuovo, come gli illuministi, nella possibilità umana di cambiare il proprio destino e riprese le armi per realizzare questo obiettivo. In Italia gli storici parlano di Risorgimento per sottolineare i motivi nazionalistici che accompagnano nella penisola la diffusione delle idee liberali. Le coordinate culturali Nel corso del primo 800, il ruolo sociale dell'intellettuale subisce profondi mutamenti. Cala nettamente, fra gli uomini di cultura, la presenza di ecclesiastici e dei nobili; aumenta notevolmente il numero dei borghesi. Parallelamente, cresce il pubblico di lettori e in generale delle persone interessate agli argomenti culturali. I giornali continuano a svolgere un ruolo fondamentale. Molti intellettuali si dedicano all'insegnamento. Nasce l'individuazione del destinatario: l'intellettuale non più una committenza precisa, un luogo di fruizione ben delineato (la corte, l'Accademia). Egli cerca di individuare la provenienza e i gusti del proprio pubblico. La corrente di pensiero filosofico caratteristica del primo Ottocento è l'Idealismo, che segna una svolta netta rispetto al pensiero illuministico. Hegel cerca di definire il carattere razionale della natura e della storia e giunge all'identificazione fra ideale e razionale. IN Italia rimane però il residuo del pensiero settecentesco; tuttavia, la novità del '800 è proprio nella abitudine da parte degli artisti ad elaborare le proprie idee artistiche interrogandosi continuamente sulla direzione e il significato della propria arte. Il termine "romantico" fa riferimento a opere letterarie scritte in volgare, in epoca medioevale. E' adottata dai gruppi intellettuali tedeschi che, a partire dal 1798, definiscono romantica la propria nuova interpretazione dell'arte. Rivalutazione del sentimento e delle passioni contro ogni arido razionalismo, la riscoperta dei valori spirituali della religione contro il deismo settecentesco, il ritorno alle culture nazionali e alle sue radici contro i miti universali astratti di una certa cultura illuministica. Il secondo periodo del '700 era già orientate su una riscoperta della sensibilità, delle emozioni e anche dell'irrazionale (sensismo , Preromanticismo) Al principio di imitazione e il concetto di Bello ideale eterno che sono alla base del Neoclassicismo, il romanticismo contrappone il carattere individuale e storico dell'opera d'arte: individuale perché l'originalità che l'autore trasmette ne costituisce il pregio principale; storica perché l'opera parla ai contemporanei e porta con sé i segni della cultura in cui è stata concepita. Libertà e modernità dell'arte sono i capisaldi della nuova poetica. I romantici non considerano il Medioevo come epoca "buia” -­‐ di inciviltà e di barbarie, collocata fra lo splendo della cultura greco-­‐romana e la "rinascita di quello splendore nell'età umanistica -­‐ rinascimentale ma, il punto di nascita della visione moderna del mondo. Il fattore che determina la separazione fra mondo moderno e mondo antico è il Cristianesimo, non più una visione pagana tutta terrena, ma la spiritualità cristiana che eleva; alle passioni umane degli dei del mito, si contrappone l'ansia di infinito degli uomini. Nasce la distinzione tra poesia d'immaginazione o ingenua degli antiche e, poesia sentimentale dei moderni. La prima è sorta come spontaneità fantastica, rappresentazione per immagini e miti, la seconda si propone invece come analisi interiore :rapporto tra l'io e il mondo . I romantici condannano non i classici -­‐ che furono "romantici" relativamente al loro tempo, ma i classicisti . I letterati romantici scelgono : Omero, Dante , Shakespeare. Nasce inoltre un vero e proprio mito dell'artista: solitudine, malinconia, rapporto con la natura, generosità ,intensità e elevazione delle passioni Sul piano dei Temi, la letteratura romantica cerca elementi di intensità , infinito, profondità. L'amore non può essere semplice piacere dei sensi, ma diventa passione assoluta e sconvolgente; il buio e la penombra sono preferiti alla luce piena e soprattutto c'è il fedele rapporto con la storia. Dopo il 1850 si entra in una fase di tardo-­‐romanticismo in cui prevalgono gli elementi più languidamente sentimentali o quelli irrazionali ed individualistici. I generi letterari tipici sono: sul versante della poesia, la lirica come espressione del sentimento individuale In Teatro, trionfa il dramma storico che sostituisce la tragedia classicistica e il melodramma che perde il carattere aristocratico-­‐cortigiano e impone la forma artistica di grande popolarità Sul versante della prosa, domina il romanzo storico, ma ci sono anche romanzi di tipo psicologico e sociale . La pubblicistica è molto attiva. Il Romanticismo italiano La diffusione in Italia è costituito dall'articolo di Madame de Stael uscito sul periodico "La biblioteca italiana" nel 1816 e intitolato "Sulla maniera e l'utilità della traduzioni" : in esso, si invitano gli scrittori italiani a lasciare l'imitazione dei classici per rivolgersi piuttosto alla traduzione degli autori contemporanei stranieri, soprattutto tedeschi. L'articolo suscita accese polemiche. L'interpretazione italiana del romanticismo è una interpretazione moderata, che punta sul contenuto storico, sulla diffusione popolare e sul valore pedagogico dell'opera. Il gruppo fondatore milanese si raccoglie intorno a una rivista "il conciliatore" pubblicata dal settembre 1818 all'ottobre 1819. Vi lavorano Pellico, Confalonieri, Maroncelli, Berchet . IL celebre foglio "azzurro" ha come programma di "conciliare "argomenti di natura diversa e si occupa anche di economia, scienze politiche e antiaustriache. Il romanzo storico Le fortune sono legate in misura limitata all'esempio di "Ivanhoe " di W. Scott; dal 1827 sono i Promessi Sposi a rappresentare il punto di riferimento principale, anche per coloro che non ne seguono la strada. Sono: Marco Visconti di Tommaso Grossi; Margherita Pusterla di Cesare Cantù; l'Ettore Fieramosca di Massimo d'Azeglio. Il Risorgimento Marta Vannutelli L’UNITA’ D’ITALIA L'unificazione italiana fu uno degli episodi più significativi del ventennio 1850-­‐70 in Europa, accanto alla formazione della nazione tedesca. Furono questi gli anni decisivi del Risorgimento Italiano, durante i quali la rinascita del sentimento nazionale -­‐ stimolata in Italia dalla cultura romantica e dalle generose ma sfortunate rivoluzioni del 1820-­‐21, del 1831 e del 1848 -­‐ si concretizzò nella realizzazione dello Stato nazionale. Le fasi della conquista dell'unità nazionale italiana furono scandite dall'iniziativa del Piemonte sabaudo di Vittorio Emanuele II, guidato fino al 1861 dalla lucida politica di Cavour e poi dai governi della Destra storica, che riuscirono: -­‐ a sfruttare la favorevole congiuntura internazionale (prima l'interesse francese a soppiantarel'egemonia austriaca in Italia, che portò alla vittoriosa seconda guerra d'indipendenza, poi l'iniziativa prussiana che in successione sconfisse Austria e Francia e consentì la conquista del Veneto e di Roma); -­‐ a egemonizzare la generosa iniziativa democratica (guidata in primo luogo da Mazzini e Garibaldi) che dovette realisticamente sacrificare i suoi principi originari -­‐ la repubblica e lo stato democratico -­‐ in nome del raggiungimento dell'unità. Il nuovo stato nacque sotto il segno dell'egemonia della monarchia sabauda, che realizzò una trasformazione politica di portata storica, cioè i superamento della secolare divisione della penisola italiana, e al contempo garantì la conservazione dell'ordine sociale vigente, conquistandosi il favore dei ceti proprietari (borghesi e aristocratici) della nuova nazione. Cacciare gli Austriaci Si era sempre più affermato la convinzione che il primo passo per l'unità nazionale era cacciare gli Austriaci . Lo chiedevano i liberali del Lombardo-­‐Veneto e le migliaia di esuli e di perseguitati; lo chiedevano i democratici-­‐ex mazziniani riuniti nella Società Nazionale, lo voleva il re., ma vi si opponeva il clero cattolico non liberale di tutti gli stati della penisola . Questa opposizione era pericolosa, perché il clero nelle campagne era molto influente ed era pericolosa all'estero perché il clero francese dominava sua volta Napoleone III. I Piemontesi , e primo fra tutti il re, volevano limitarsi ad annettere la Lombardia e il Veneto; i democratici volevano l'unificazione del Paese. Anche Cavour coltivava questo progetto, ma pensava realisticamente che dovesse avvenire in modo graduale, a causa delle sue vaste complicazioni internazionali e quindi muoversi lungo due direttrici: da un lato cacciare l'Austria dalla penisola, creando un regno sabaudo dell'Alta Italia che avrebbe egemonizzato il paese; dall'altro, contenere le forze democratiche e soprattutto mazziniane, giudicate estremiste, nemiche della monarchia e dell'ordine sociale. Cavour dal 1852 al 1855 si era dedicato alla costruzione di uno Stato efficiente e moderno in Piemonte, dal 1855 in poi tutti i suoi sforzi furono concentrati sulla costruzione dell'Unità d'Italia .Aumentò le spese militari a danno di quelle pubbliche; lo sviluppo economico rallentò e il Piemonte si coprì di debiti con numerose nazioni europee. La guerra di Crimea Era quindi necessario inserire il Piemonte in un contesto di alleanze internazionali che gli desse la forza per sostenere lo scontro vittorioso con la potenza asburgica. Fu per questa ragione che Cavour impegnò il Piemonte nella lontana guerra di Crimea a fianco di Francia e Inghilterra; grazie a questa mossa poté sollevare per la prima volta nella storia la questione italiana in sede internazionale e gettare le basi dell'alleanza con la Francia. Negli anni 50 si infrange l'equilibrio europeo. Si riaccese la "questione d'Oriente" (precedente fu la guerra conclusa con la pace di Adrianopoli nel 1829: la Russia otteneva il libero accesso negli stretti dei Dardanelli), poiché, la debolezza dell'impero ottomano, che sembrava avviato a sicura disgregazione, attirava gli appetiti delle grandi potenze. Nel 1853 lo Zar Nicola I riprende l'offensiva, per il controllo dei Balcani e degli stretti del Bosforo e distrugge nel Mar Nero la flotta turca. Francia e Inghilterra allarmati dall'espansionismo russo, entrano in guerra a fianco della Turchia, mentre Austria e Prussia, che pure guardano con sospetto la Russia, rimangono neutrali. L'esercito degli alleati e quello russo si fronteggiano in Crimea, davanti alla fortezza di Sebastopoli che verrà cinta d'assedio per un anno, in una logorante "guerra di posizione" che, funestata da una grave epidemia di colera, provocherà 600.000 morti . Questa strage indusse a una migliore organizzazione degli ospedali. Da ricordare l'ospedale militare diretto da Florence Nightingale diventata celebre per la sua dedizione e organizzazione. Cavour d'accordo con il re, ma senza consultare il Parlamento, nel 1855 interviene a fianco degli alleati e invia in Crimea 15.000 uomini al comando del generale Lamarmora, e si distinguono con onore nella battaglia sulle rive del fiume Cernaia. Ebbero 2.000 morti, 200 in battaglia, gli altri per il colera. In settembre i Russi, stremati dalla lunga guerra abbandonano Sebastopoli rinunciando all'espansionismo verso l'impero ottomano. La guerra di Crimea finì per produrre un nuovo assetto negli equilibri politici internazionali: la Francia acquistò il rango di grande potenza a cui aspirava, l'Inghilterra ribadì il suo controllo sul Mediterraneo, mentre la Russia subì una umiliante sconfitta, aggravata dalla rottura della sua tradizionale alleanza con l'Austria e Prussia. Il Congresso di Parigi del 1856 organizzato da Napoleone III, stabilisce le condizioni della pace: il Mar Nero viene neutralizzato (con il conseguente divieto di transito alle navi da guerra russe verso il Mediterraneo); la Moldavia e la Valacchia vengono dichiarate autonome (nel 1859 si riuniranno nel Regno di Romania); viene mantenuta l'integrità territoriale dell'impero ottomano. Al Congresso di Parigi Cavour siede tra le potenze vincitrici, in rappresentanza del Piemonte. Egli ha così modo di sollevare in sede internazionale la questione italiana, denunciando la politica repressiva dell'Austria e la sua presenza militare nello Stato Pontificio e additando infine nel malgoverno del re delle Due Sicilie la causa di pericolosi fermenti rivoluzionari. Cavour, pur non ottenendo nulla di concreto, ebbe una grande vittoria morale. Napoleone III si mostrò favorevole ad un indebolimento dell'Austria e alla creazione di un Regno dell'Alta Italia sotto i Savoia. L'Inghilterra da tempo era già favorevole a Cavour. Provocazione e diplomazia Cavour riuscì nel 1858, a condurre in porto il paziente lavoro diplomatico intessuto con la Francia dopo la guerra di Crimea, e sfruttò abilmente il fallito tentativo del mazziniano Orsini contro Napoleone III, convincendo l'imperatore della necessità di risolvere con urgenza la questione italiana prima che i rivoluzionari mazziniani scatenassero un'insurrezione democratica nella penisola., con conseguenze europee. Napoleone III, del resto, il quale mirava a riaffermare la egemonia francese in Europa, aspirava a sostituire in Italia l'influenza francese a quell'austriaca. Gli accordi di Plombières (Lorena vicino a Colmar) avvenuti segretamente stabilivano in caso di vittoria la nuova strutturazione dell'Italia: un Regno dell'Alta Italia sotto Casa Savoia, comprendente il Lombardo Veneto e l'Emilia; lo Stato Pontificio; due regni nell'Italia centrale e meridionali sotto principi francesi; la Savoia e Nizza sarebbero cedute alla Francia. Tutto sembrava concluso, quando Napoleone comunicò Cavour che non con una guerra bisognava decidere le sorti dell'Italia ma con un congresso internazionale. Cavour pur sconvolto si adoperò ancora di più per inasprire le relazioni con l'Austria: Vittorio Emanuele II pronunciava un significativo discorso antiaustriaco, dichiarando di voler raccogliere "il grido di dolore" che si leva dall'Italia; Cavour organizza manovre militari presso il Ticino e incoraggia Garibaldi a costituire un corpo di volontari , i cacciatori delle Alpi. L'Austria invia un ultimatum al Piemonte, intimando il disarmo immediato. Il rifiuto piemontese dà così via alla guerra e fa scattare l'intervento francese. La Seconda guerra d'indipendenza Il 29 aprile 1859 L'esercito austriaco al comando del generale Giulay, varca il Ticino. Mentre l'esercito piemontese comandato da La Marmora blocca gli austriaci nel Vercellese e ottiene successi a Montebello e a Palestro, un esercito di 100.000 uomini al comando dello stesso Napoleone III, giunge in Piemonte. Il 4 giugno i due eserciti si scontrarono a Magenta; gli Austriaci cominciarono a ritirarsi inseguiti dai cacciatori delle Alpi che occupavano: Varese Como Bergamo Brescia. Napoleone III e Vittorio Emanuele entrarono trionfalmente in Milano. Le decisive battaglie di Solferino (Francesi) e S. Martino (Piemontesi) piegano definitivamente l'esercito austriaco guidato dal maresciallo Hess. L'armistizio di Villafranca Intanto l'avanzata vittoriosa franco-­‐piemontese aveva favorito l'insurrezione dell'Italia centrale, comprese alcune città pontificie e avevano creato governi provvisori rivoluzionari. Ciò spaventò Napoleone e vedendo oltre tutto sfumato i suoi progetti sull'Italia, decide di abbandonare la guerra e firma il 11 luglio 1959 con l'imperatore austriaco l'armistizio di Villafranca: l'Austria accetta di perdere la Lombardia, che Napoleone dovrebbe cedere a Vittorio Emanuele II; i sovrani spodestai in Italia centrale riacquistano i loro troni: Napoleone III rinuncia a Nizza e alla Savoia. Mentre Vittorio Emanuele si adatta al fatto compiuto e accetta l'armistizio, Cavour, indignato per il voltafaccia di Napoleone e per essere stato tenuto all'oscuro di tutto, rassegna le dimissioni. I plebisciti Cavour prima di lasciare il governo fece in tempo a spedire alla città insorte messaggi segreti per incitarle a mantenere i governi provvisori, esse seguirono il suggerimento. La ferma determinazione dei governi provvisori dell'Italia centrale di giungere all'unificazione del trattato con il Piemonte impediva l'applicazione del trattato di Villafranca: messe a tacere le antiche divisioni tra liberali e democratici, anche Mazzini si dichiarò disposto a sostenere la monarchia sabauda, se questa si fosse impegnata a unificare l'Italia. E così Cavour, nel gennaio del 1860, tornato al governo (il re dichiarò di "compiere il massimo dei sacrifici") , forte dell'appoggio diplomatico inglese (favorevole alla formazione di un forte regno italiano che meglio avrebbe ostacolato l'influenza francese sulla penisola), poté concludere con Napoleone III un accordo che affidava a un plebiscito popolare l'annessione dell'Italia centrale, in cambio di Nizza e Savoia. L'usanza francese, nata con la Rivoluzione, voleva che Nizza e Savoia esprimessero il loro parere attraverso un plebiscito, cioè un voto di tutta la popolazione adulta di sesso maschile. Furono organizzate colossali campagne elettorali accompagnate da lusinghe, minacce per giungere al risultato prefissato. Il 97% della popolazione toscana, emiliana e romagnola votò per l'annessione al Piemonte. La Savoia fu largamente favorevole alla Francia, mentre a Nizza fu più difficoltoso convincerli in quanto la città si sentiva italiana. La spedizione dei Mille Il Piemonte sabaudo poteva ritenersi pago degli ingrandimenti territoriali ottenuti, ma i democratici riproposero con vigore il programma di unificazione dell'intera nazione. Sollecitata dai fermenti rivoluzionari che agitavano proprio allora la Sicilia (scoppia a Palermo un moto antiborbonico che viene represso nel sangue), prese corpo l'idea di una spedizione militare, popolare e autonoma dal regno sabaudo, che liberasse il mezzogiorno e risalisse la penisola fino a Roma. Cavour era contrario alla spedizione, per il suo carattere popolare e per il timore di ripercussioni internazionali, ma Garibaldi si diede subito a prepararla, con l'appoggio neanche tanto segreto di Vittorio Emanuele II. Il 5-­‐6 maggio Garibaldi e un migliaio di volontari salparono da Quarto, a bordo di due piroscafi; l'11 maggio sbarcarono a Marsala. Tre giorni dopo il proclama di Salemi, in cui assume la dittatura della Sicilia in nome di Vittorio Emanuele. La vittoria di Calatafimi apre la strada verso Palermo, che viene occupata, dopo tre giorni di scontri, il 30 maggio. Migliaia di giovani contadini siciliani, i picciotti,che vedono in Garibaldi il liberatore che li solleverà dalla loro miseria, vanno a rafforzare le file garibaldine e chiesero la contropartita: le riforma agraria La Sicilia aveva accolto a braccia aperte l'arrivo dei Garibaldini e ne aveva facilitato il successo: i contadini nella speranza di scrollarsi di dosso l'oppressione dei baroni feudali e di ottenere la terra; i ceti borghesi perché aspiravano a uno stato più moderno che incoraggiasse lo sviluppo capitalistico dell'isola. Il governo provvisorio di Garibaldi cercò di venire incontro alle varie esigenze ma soprattutto Crispi, siciliano e Garibaldi avevano profondamente assorbito l'educazione mazziniana per non pensare che un conflitto tra le classi, fosse un vero e proprio insulto contro la patria: il "popolo" per loro era unico e indivisibile; inoltre essi consideravano sacra la proprietà e avevano garantito di mantenere l'ordine nell'isola. I contadini delusi, diedero luogo a sanguinose rivolte contro i proprietari terrieri, che furono duramente represse. A Bronte, Nino Bixio reprime nel sangue una rivolta contadina che aveva trucidato i padroni delle terre. I ceti borghesi e gli aristocratici cominciarono a diffidare di Garibaldi e soprattutto del movimento democratico repubblicano che sembrava destinato a prendere il potere nel Mezzogiorno. Il 20 agosto 1860 i garibaldini varcano lo stretto di Messina e risalgono rapidamente la penisola. L'esercito borbonico è ormai sbandato: Francesco II si rifugia a Gaeta e appronta l'ultima difesa borbonica sulla linea del Volturno, dove verrà definitivamente sconfitto il 1 ottobre. IL entra a Napoli tra la folla esultante: l'Italia meridionale è libera. Mentre Mazzini si adopera per creare a Napoli un governo repubblicano, Garibaldi medita di continuare fino a Roma Cavour che temeva l'instaurazione di una repubblica democratica in tutto il meridione, nonostante la dichiarata fedeltà di Garibaldi a Vittorio Emanuele, convince Napoleone III della pericolosità della situazione e ottiene l'assenso a un intervento del Piemonte sabaudo come male minore. L'esercito sabaudo, comandato dallo stesso Vittorio Emanuele II, attraversa le Marche e l'Umbria, batte la truppe pontificie a Castelfidardo (18 settembre) rispettando però il Lazio e Roma e muove rapidamente incontro ai garibaldini, che con un suo ordine perentorio aveva bloccato Garibaldi nel Napoletano. Il 26 ottobre 1860 a Teano avviene l'incontro storico: il re prende in consegna l'ex regno borbonico. Cavour organizza rapidamente i plebisciti nei territori occupati la cui popolazione vota a schiacciante maggioranza l'annessione al regno sabaudo. Il 17 marzo 1861 il primo parlamento nazionale ratifica l'avvenuta unificazione e proclama Vittorio Emanuele II re d'Italia. Al momento della decisione di Cavour dell'intervento sabaudo, le classi dominanti meridionali erano ormai favorevoli all'annessione, vista come garanzia contro mutamenti sociali ed economici rivoluzionari. L'intervento piemontese strappo così di mano l'iniziativa ai democratici, e l'incontro di Teano divenne il simbolo del ritorno all'ordine: Garibaldi se ne tornava amareggiato nella sua isola di Caprera, Mazzini tornava in esilio, Vittorio Emanuele II diventava re d'Italia L'iniziativa dei democratici e l'abile direzione politica e diplomatica di Cavour avevano permesso l'unificazione italiana. IN INDIA Verso la metà dell'ottocento la Compagnia Inglese delle Indie Orientali aveva ormai conquistato l'intero subcontinente indiano espandendosi dall'isola do Ceylon (oggi Sri-­‐Lanka) fino al Nepal, dal Bengala fino al corso dell'Indo e al Punjab . La sua amministrazione, tuttavia, suscitava reazioni violente nella popolazione. Al malgoverno della Compagnia si aggiungeva la "civiltà" che gli Inglesi imponevano con la forza in nome del progresso e della morale e che si scontrava con antiche tradizioni e con profonde convinzioni di natura religiosa. Sati era una cerimonia in cui alcune vedove decidevano di immolarsi sul rogo funebre del proprio sposo; nella società indiana, con la morte del marito la donna perdeva tutti i privilegi della loro condizione sociale. Un'innovazione tecnica introdotta nell'esercito della Compagnia, costituito da truppe locali chiamate sepoys, suscitò violenti reazioni nei militari di religione indù e mussulmana. Si trattò dell'adozione di pallottole unte di grasso animale che prima di essere introdotte nella canna, dovevano essere morse per togliere la sicura: il grasso era sia di vacca sia di maiale: la prima amica sacra degli indù, il secondo ritenuto infetto dai mussulmani. Scoppia una violentissima rivolta che viene repressa nel giro di due anni. E' l'occasione che dà il via a una profonda riorganizzazione della presenza britannica in India: nel 1858 viene sciolta la Compagnia delle Indie e l'India diventa colonia della corona, governata da un viceré. Viene riorganizzata l'amministrazione pubblica indiana secondo il modello inglese, ma soprattutto viene intensificato lo sfruttamento economico del paese, la cui fiorente industria tessile viene distrutta per favorire lo smercio dei tessuti inglesi. L'Unità d'Italia Marta Vannutelli LA RIFORMA PROTESTANTE La chiesa Cattolica nel Medioevo era stata il centro indiscusso dell'Occidente cristiano. Nel corso dei secoli però, essa era diventata sempre più' una organizzazione politica e sempre meno una guida spirituale. In Italia la Chiesa governava uno Stato. In Germania, Francia, Spagna Inghilterra, Austria, Polonia Ungheria, possedeva feudi, aziende agricole conventi I papi amministravano queste ricchezze, i vescovi erano consiglieri e generali di re e principi. Queste ricchezze e organizzazioni erano utili a diffondere la fede e sostenere la Chiesa nella società. Ma l'uso a volte troppo spregiudicato, il comportamento scandalistico del clero, l'uso smodato del lusso, turbava le coscienze cristiane. Molti chiedevano una profonda riforma che riportasse la Chiesa ad essere una forza spirituale e morale al di sopra delle parti. Tra la fine del Quattrocento e il Cinquecento, alcuni papi più' interessati alla politica che all'attività pastorale contribuirono a fare esplodere la più' grave crisi della Chiesa. Intellettuali umanisti come Tommaso Moro ed Erasmo da Rotterdam nelle loro opere parlavano di nuova Chiesa fondata sull'amore e sulla carità evangelica. Erasmo da Rotterdam nella sua opera «L'Elogio della pazzia» scritta nel 1509 in forma di satira, propone alla Chiesa un rinnovamento: cioè di liberarsi delle superstizioni, ipocrisie e di ritornare alla tolleranza, alla carità. LE TESI DI WITTENBERG Nel 1513 venne eletto Leone X, figlio di Lorenzo e per raccogliere fondi per i lavori di San Pietro, bandì in Germania una pubblica vendita di indulgenze -­‐ documenti con sigillo papale -­‐ contenente l'assoluzione plenaria di tutti i peccati. Martin Luyrto, professore di teologia, nel 1517 scrisse un manifesto contenente 95 tesi, cioè brevi affermazioni, in cui condannava la vendita delle indulgenze. Le tesi scritte in latino, furono tradotte in tedesco, stampate in centinaia di copie e distribuite in Germania. Martin Lutero, nato in Sassonia nel 1483, era un frate agostiniano. Era osses-­‐ sionato dal timore di peccare, non traeva sollievo ne' dalle preghiere ne' dalle dure penitenze alle quali si sottoponeva. Era convinto che l'umanità è malvagia per sua stessa natura e che quindi per essa non vi è salvezza.. La via della soluzione è per Lutero: la giustificazione per fede. Solo la fede può salvare il cristiano: una fede totale e assoluta nella grazia divina acquisita attraverso le Sacre Scritture, cioè attraverso la parola diretta di Dio. Ne derivava quindi: il sacerdozio universale dei credenti. Ogni uomo di fede era di per se stesso un sacerdote. RITO LUTERANO Una riforma di culto basata sui seguenti punti: a) abolizione di tutti i sacramenti salvo il battesimo e l'eucaristia b) nella messa solo il sermone basato sulle spiegazioni delle Sacre Scritture, e alla Cena con il pane e il vino c) abolizione del sacerdozio, ma solo ministri del culto. Questi ministri eletti dalle singole comunità predicano, coordinano la Messa, insegnano a leggere perché i fedeli possano studiare la Bibbia. Questi ministri possono sposarsi e avere figli. d) abolizione dei Dogmi: primo fra tutti quello dell'esistenza del Purgatorio che aveva dato luogo allo scandalo delle indulgenze. Il pensiero di Lutero si diffuse rapidamente e capillarmente grazie alla stampa. Il Papa scomunicò Lutero e Carlo V lo dichiarò eretico. Molti borghesi tedeschi e alcuni dei sette Elettori, sostennero le idee di Lutero e lo protessero, anche perché interessati a togliere alla Chiesa di Roma le proprietà che possedeva in Germania. L'Elettore di Sassonia lo rinchiuse al sicuro nella Fortezza e nel 1521 Lutero iniziò la traduzione in tedesco della Bibbia, dando un contributo fondamentale alla formazione della lingua. Tra il 1524 e il 1525 una rivolta capeggiata da un seguace di Lutero, Tommaso Muntzer, fu condannata da Lutero e repressa dai principi. Lutero aveva interesse unicamente a una riforma religiosa e non sociale, anche perché godeva della protezione dei principi. Quando Muntzer gli rivolse per scritto insulti feroci, chiese ai principi di annientarli. La rivolta finì in una strage e Muntzer fu decapitato come eretico. Il movimento fu chiamato Riforma, utilizzando lo stesso nome che la Chiesa aveva adottato dal Trecento per indicare i suoi progetti mai attuati completamente Furono poi chiamati Protestanti dalla "protesta" avanzata dai principi tedeschi, riformisti contro Carlo V . Verso la metà del Cinquecento a Ginevra le teorie di Calvino Giovanni ebbero molti seguaci. Calvino partiva dal concetto di predestinazione, cioè dalla vocazione dei credenti a compiere la missione loro affidata da Dio. Tra i compiti vi era la dedizione alla famiglia e al lavoro da eseguire nel migliore dei modi. Peccato era sperperare il guadagno nel lusso, ma giusto utilizzarlo per ampliare i propri commerci. Calvino inoltre attaccava anche le monarchie dispotiche che imponevano ai sudditi la propria volontà. Il calvinismo si impose anche in Francia dove ispirò il movimento religioso e politico degli ugonotti, in Olanda e in Scozia dove prese il nome di puritani. CHIESA ANGLICANA ENRICO VIII si separò dalla Chiesa Cattolica in nome di una maggiore autorità del potere statale su quello ecclesiastico, obiettivo condiviso da molti sudditi. Lo scisma fu provocato da un incidente diplomatico tra il re e Clemente VII: Enrico chiese l'annullamento del suo matrimonio con Caterina d'Aragona, zia di Carlo V, che il papa non concesse anche per interesse a intrattenere buoni rapporti con l'Imperatore. Nel 1534 Enrico emanò l'atto di supremazia con il quale diveniva Capo della Chiesa anglicana e considerava il papa semplicemente come Vescovo di Roma La Chiesa Anglicana all'inizio conservò i culti e i dogmi cattolici e si limitò a abolire il latino dalle cerimonie religiose e a incamerare le proprietà ecclesiastiche. Successivamente assunse caratteri più vicina a quella puritana. La Chiesa si sarebbe ripresa da questa crisi con la controriforma avvenuta negli anni successivi. CONSEGUENZA DELLA RIFORMA: -­‐campo religioso: distacco della Chiesa di Roma di molti popoli europei segnando la fine dell'universalismo religioso -­‐campo politico: Risveglio del sentimento di nazionalità Germania contro gli Asburgo d'Austria; Paesi Bassi contro gli Asburgo di Spagna. -­‐segnando la fine dell'universalismo politico del Sacro Romano Impero. Delega Marta Vannutelli STORIA 313 395 Editto di libertà -­‐ Milano -­‐ Costantino trasporta la Capitale da Roma a Bisanzio. Teodosio lascia in eredità l'Impero, suddividendo Occidente a Onorio e Oriente Arcadio. 410 Visigoti con Alarico saccheggiano Roma. 455 Vandali 476 Odoacre depone Romolo e afferma di governare in nome dell'Imperatore d'Oriente. Fine Impero Occidente 476/1492 Medioevo (Alto, V/XI; Basso, XI/XV) 493 Teodorico (Ostrogoti) sconfigge Odoacre e diventa Re d'Italia con corte a Ravenna (Boezio, Cassiodoro) 527/565 Giustiniano (Oriente) Corpus juris 568 Longobardi con Alboino. 603 Longobardia ai Longobardi (capitale Pavia) Romania a Bisanzio. SI SPEZZA L'UNITA' D'ITALIA 591/604 Gregorio Magno; donazione dei fedeli; amministra i beni. 610 Maometto 622 Città Medina 630 Conquista della Mecca 634/638 Arabi conquistano Palestina e Siria (Bizantini) Mesopotamia e Persia (Persiani) 755 Discesa in Italia di Pipino il Breve (Franchi) Nasce «Patrimonio della chiesa» 711 Arabi in Spagna sconfiggono Visigoti 772 Desiderio (Longobardi) invade terre pontificie 774 Carlo Magno sconfigge Longobardi a Pavia e poi i Bizantini (Sardegna, Sicilia, Calabria e parte Puglia) 776 Carlo attacca arabi di Spagna ma vengono respinti 796 Franchi riescono di nuovo ad impadronirsi confine spagnolo 800 Carlo Magno incoronato dal Papa Leone III Nasce Sacro Romano Impero 814 Morte di Carlo Magno 827 Arabi sbarcano a Mazara del Vallo 840 Morte di Ludovico il Pio (Franchi), eredità a Lotario 842 Strasburgo: accordo fra Ludovico e Carlo mediante un testo scritto in volgare 843 Accordo di Verdun; prima idea di Nazione Europea Regno d'Italia, Regno di Germania, Regno di Francia 902/1091 Occupazione araba della Sicilia 900 Ungari si stabiliscono in Ungheria (Pannonia) 955 Ottone I re di Germania sconfigge Ungari 962 Ottone I scende in Italia. Si fa incoronare dal Papa. Privilegio Ottoniano che subordinava l'autorità del Papa al potere imperiale. Nasce Sacro Romano Impero di Nazione Germanica: durerà XI secolo 900 ultimi decenni) Si costituiscono Regno di Polonia (Regno Bulgaro (re Boris I), Kiev (Oleg di Russia) 1000 Re Stefano d'Ungheria incoronato dal Papa 1045 Benedetto IX vende la carica pontificia a Gregorio VI 1066 Duca di Normandia, Guglielmo il Conquistatore, sconfigge il Re anglosassone Eduardo e conquista l'Inghilterra 1054 Concilio di Narbonne (conseguenza delle regole chiamate «tregua di Dio» Scisma d'Oriente 1059 Roberto il Guiscardo ottiene dal Papa il titolo di duca di Puglia, Calabria, Sicilia 1071 caccia i Bizantini da Brindisi e Bari 1075 Gregorio VII emana «Dictatus Papae e Decreti Ordini» Lotta per le investiture 1076 Enrico IV convoca concilio di Vescovi tedeschi per dichiarare decaduto Gregorio VII, che scomunica l'Imperatore 1077 Revoca della scomunica 1091 Ruggero d'Altavilla (Normanno) scaccia gli Arabi dalla Sicilia 1083 Enrico IV dichiara decaduto Gregorio VII,nomina un nuovo Papa e assedia Roma Il Papa chiede aiuto a Roberto il Guiscardo Fugge a Salerno e muore nel 1085 1095 Appello di Urbano II, inizio delle Crociate 1096 Prima Crociata (Goffredo di buglione) Riconquista della Spagna Crociata spontanea, Regni Latino/cristiani Pietro l'Eremita 1147 Seconda Crociata 1187 Gerusalemme conquistata da Saladino 1189/92 Terza Crociata: Riccardo Cuor di Leone (nulla di fatto) Secolo XI Sviluppo città marinare XII Lega anseatica «Convoglio militari» XI/XII Nascita dei Comuni 1154 Prima spedizione di Federico Barbarossa 1167 Lega Lombarda 1176 Battaglia di Legnano 1183 Pace di Costanza 1122 Concordato di Worms (Enrico V e Papa Calisto II) che pone termine alla lotta per le investiture 1215 Gengis Khan conquista la Cina 1200 c.a. Innocenzo III (Ordine Mendicanti): nuovo uso dell'idea di crociata contro gli eretici 1215 Quarto Concilio Lateranense: inasprimento contro eretici 1231 Istituzione Tribunale dell'Inquisizione. Gregorio IX 1214 Giovanni senza Terra, disfatta di Bouvines 1215 Magna Charta Libertatum 1245 Viaggio di Giovanni da Pian del Carpine in Mongolia 1271/95 Polo in Cina 1204 Frattura Chiesa Oriente/Occidente 1270 Settima Crociata 1291 Definitiva perdita Regni Latino/cristiani 1212/1250 Regna Federico II 1258/1266 Regna Manfredi 1237 Lega Lombarda -­‐ Cortenova -­‐ Vittoria 1266/1282 Angioini in Sicilia 1273 Germania: Rodolfo d'Asburgo 1282/1302 Guerra del Vespro e Aragonesi 1302 Pace di Caltabellotta 1303 Oltraggio di Anagni a Bonifacio VIII 1305/1377 Cattività Avignonese Gregorio XI rientra a Roma 1347/1354 Cola di Rienzo 1348 Peste in Europa; muore 1/3 della popolazione. Arriva dall'Africa e si estende fino alla Scandi massacro degli ebrei 1377 Grande Scisma d'Occidente con due Papi: grande deviazione della Cristianità. 1414 Concilio Ecumenico di Costanza con unico Papa Martino V 1378 Rivolte e trasformazioni sociali: tumulti dei Ciompi 1337/1453 Guerra dei Cento Anni 1328 morte di Varlo IV (ultimo Capetigio ) successore: Filippo IV (Valois) Eduardo IIII inghilterra rivendica il trono 1360 Trattato di Bretigny: (un terzo del terreno francese agli inglesi) Più tardi Carlo V riapre le ostilità : i francesi riacquistano ma gli inglesi mantengono Bordeaux, Brest ,Cherbourg Calais. 1415 Ripresa della guerra, vinta dagli inglesi 1429 Giovanna d'Arco, Carlo VIIOrléans 1431 Rogo per Giovanna d'Arco in piazza Rouen 1453 Fine della guerra: agli inglesi solo Calais che abbandoneranno un secolo dopo 1300 Guerre civili spagnole Arabi, Granada / Portogallo/Navarra (Nord)/Castiglia (Centro)/ Aragona (Est) 1356 Germania: Bola d'Oro di Carlo IV (Elettori) 1453 Caduta Impero Romano d'Oriente Bizantino Nascita impero Ottomano (Maometto II) 1349/1447 Ducato Visconti a Milano 1450/1466 Ducato Sforzesco a Milano Dal 1000 Venezia Repubblica 1405/1428 Conquista dell'entroterra Stato della Chiesa sino a Ferrara 1309/1313 Regno di Napoli, con Roberto d'Angiò, uomo di cultura 1441 Passa agli Aragonesi Dal 1230 Firenze Repubblica 1434/1464 Signorìa di Cosimo de' Medici STATI REGIONALI Regno di Sicilia sotto gli Aragonesi 1454 Pace di Lodi fra Venezia e Milano-­‐Firenze 1449 Nasce Lorenzo de' Medici, muore nel 1492 1330/1500 UMANESIMO E RINASCIMENTO 1400 SECOLO DELLE INNOVAZIONI: Umanesimo : filosofico e letterario scoperte nel campo esporazioni geografiche rinnovamento campo letterario stampa 1456 Stampa, Guthemberg/Bibbia, Aldo Manunzio/tipografo-­‐editore 1492 Scoperta dell'America, da Palos 1494 Trattato di Tordesillas:Ovest Spagna-­‐Est Portogallo 1497/98 Vasco de Gama doppia Africa / India 1499/1503 Amerigo Vespucci (Portogallo) Brasile 1499 Francia conquista MILANO Luigi XII RINASCIMENTO: carattere più vasto e multiforme dell'Umanesimo 1510 Caboto (inglesi) Bahia di Hudson 1519/1522 Magellano, primo giro del mondo(Portogallo) ucciso nelle Filippine 1494/ 1559 Inizio guerre italiane. Scende CARLO VIII 1500 Nasce Carlo d'Asburgo 1517 Lutero Tesi di Wittenberg 20 1519 Incoronato «Carlo V» aBologna 1522 Inizia guerra tra Francesco I e Carlo V Francesco è prigioniero a Pavia (Carlo V chiede in cambio la Borgogna) 1526 Lega di Cognac (Francia/Inghilterra -­‐ Papato -­‐ Stati italiani) contro Carlo V 19 1527 Sacco di Roma (9 mesi), Lanzichenecchi 19 1529 Pace di Cambrai (Francesco I e Carlo V) 19 I turchi assediano Vienna 1533 RUSSIA : Ivan il terribile 1540 nasce la Compagnia di Gesu' 1545/1563 Concilio Ecumenico di Trento Paolo III e Paolo IV 1555 Pace di Augusta-­‐ogni regione tedesca deve adottare la religione del suo principe 1556 CARLO V abdica e divide :Monarchia Spagnola e Austriaca 19 1557 Vittoria di San Quintino gli spagnoli guidati da Emanuele Filiberto di Savoia.19 1559 Pace di Chateau-­‐Cambrais(conferma i confini 19 di Cambrai):Napoli-­‐Sicilia-­‐ Sardegna-­‐Milanese alla Spagna. Borgogna rimane alla Francia 1571 Vittoria di Lepanto Pio V 1572 Strage di S. Bartolomeo 21 1485/1603 Dinastia Tudor Elisabetta I 1558-­‐1603 22 1560-­‐1598 Guerre di religione Francesi : sale al trono Re Enrico IV (ugonotto) iniziano i Borboni 1598 Editto di Nantes 23 1584 Colonizzazione della Virginia detta 22 Nuova Inghilterra 1603 GiacomoI Stuard e poi Carlo 1600: SECOLO DELLE MERAVIGLIE 23 1610 nascita della scienza moderna 1610-­‐1643 Luigi XIII e Richelieu 1618-­‐1648 Defenestazione di Praga e I Guerra Europea Austria Spagna/Tedeschi-­‐Danim.-­‐Svezia-­‐Olanda-­‐Francia 1643 Vittoria dei Francese a Rocroi 1642/1648 Guerra civile in Inghilterra 1647 Masianello a Napoli 22 1648 Pace di Westfalia (ridimensionamento degli Asburgo) 23 La guerra tra Francia e Spagna continua sino al 1659 1643/1715 Luigi XIV (1638-­‐1715) e Mazzarino al 1661 poi Potere assoluto -­‐ministro Colbert 23 Versailles 1661 1648 La Fronda in Francia (guerra civile) 23 verso 1650 CINA: inizia la casata dei Ching -­‐mongoli RUSSIA : Zar Pietro. 1648-­‐1658 Commonwealt Cronwell e fino al 1688 altri Stuard 1688 Guglielmo D'orang Re d'Inghilterra offerto dai nobili inglesi 22 1689 Bill of Right 22 1702 Guerre di secessione Spagnola 23 1713 Pace di Utrecht : AUSTRIACI /Napoli e Lombardia23 Sicilia ai Savoia che poi cambieranno con Sardegna . Vittorio Emanuele II ha il titolo di RE Inghilterra ottenne Gibilterra. 1702-­‐1713 guerra Spagnola in Italia (Regno di Napoli e-­‐Sicilia Lombardia all'AUSTRIA23 1740-­‐1748 GUERRA DI SUCCESSIONE austriaca 3 1748 Pace di Acquisgrana (Lombardia a Austria Regno di Napoli -­‐Sicilia ai Borboni di Spagna 1763-­‐1800 Rivoluzione industriale 2 1750 ILLUMINISMO nel suo spendore 3 1756-­‐1763 Guerra dei sette anni (Austria-­‐Francia-­‐Russia contro Prussia Inghilterra) 3 1763 Pace di Parigi (ristabilisce i vecchi equilibri Europa) 3 Nuovo assetto nelle colonie (Inghilterra +) 4 1775-­‐1783 GUERRA DI INDIPENDENZA AMERICANA . vittoria a Yorktown 1781 e poi 1783 indip. 4 1796 Lombardia passa sotto la Francia 1799 Lombardia ritorna agli Austriaci. 1789 1799 RIVOLUZIONE FRANCESE 5 14/7/1789 presa della BASTIGLIA 26/8/1789 dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino 1790 scristianizzazione del clero 20/7/91 la famiglia reale é arrestata 21/9/1792 nasce la Repubblica con Robespierre-­‐Danton -­‐ Marat/TERRORE 5 28/7/1794 ROBESPIERRE ghigliottinato 5 1795-­‐1799 DIRETTORIO 1796 CONGIURA DGLI UGUALI-­‐Gracco Babeuf 5 1865 AMERICA : abolito la schiavitù NAPOLEONE 1796-­‐1821 6 1796 1797 campagna d'Italia :Repubblica Cisalpina Reggio E/ nasce il Tricolore 1797 trattato di Campoformio: Francia:Lombardia e Belgio. Austria ottiene Repubblica Veneta 1798 Repubblica Romana ; campagna d'Egitto 1799 Repubblica Partenopea 1799 Colpo di Stato; Primo Console 1804 Napoleone Imperatore 1805 Trafalgar (vic. Gibilterra) vittoria di Austerlitz (Cecos. -­‐Austria Russia 1806 vittoria di Jena (Prussiani) Blocco continentale 1812 Campagna di Russia 1813 sconfitta a Lipsia (Austria) 1814 Alleati entrano a Parigi. Napoleone a S. Elena trono a Luigi XVIII (Borboni) 1815 Waterloo (Belgio) esilio Sant. Elena 1811 1848 In Egitto Mehmet Ali proclama indipendenza 1815 Congresso di Vienna (aut.14-­‐giug.15) nascita di S.Alleanza 1811-­‐30 guerre di indipendenza America Latina 1814-­‐20 Australia riscoperta di Cook inizia esplorazione 1819 agitazioni sociali in Inghilterra 1820 moti a Cadice -­‐Nola -­‐Palermo-­‐Milano-­‐Torino 1821-­‐29 guerre di ind. greche contro Ottomani 1824 Inghilterra: trade union -­‐sindacati 1825 moti decabristi a Pietroburgo 1829 INGHILTERR : Stephenson -­‐locomotiva-­‐ poi navi 1830-­‐31 moti in Francia -­‐Spagna-­‐Belgio-­‐Italia 1838 Nascita del Cartismo in Inghilterra. 1850 circa affermazione economia inglese e nascita industria nel Nord Italia 1834 fallimento dei moti mazziniani di Genova e esilio in America di Garibaldi 1843 pubblicazione del Primato di Gioberti 1846 elezione di PIO IX e inizio delle riforme 1847 Cavour fonda la rivista IL RISORGIMENTO 1848 L'anno dei Miracoli: Insurrezioni Il Manifesto del partito comunista. Prima guerra di indipend: vittoria Goito, sconfitta di Custoza (luglio48) inizio repressioni (Parigi-­‐Praga) 1849 sconfitta a Novara (23/3-­‐49), Fine Rep.R omana e Veneziana, Ungheria AFRICA guerre fra regni locali. 1852 "connubbio" e l'iniziodel ministero di Cavour 1852 Napoleone III imperatore dei Francesi 1853-­‐60 attività del Partito d'Azione di Mazzini 1855 guerra di Crimea -­‐ 1856 Congresso di Parigi 1858 attentato a Napoleone III 1857 Pisacane e la spedizione di Sapri 1859-­‐1869 scavo del Canale di Suez1859 1859 2 guerra di indipendenza 1860 plebisciti e spedizione dei Mille 1861 proclamazione del Regno d'italia 1864 Prima Internazionale (Marx e Bakunin) 1866 3 guerra d'indipendenza . Sconfitta Vustoza e Lissa. Ottiene Veneto (no Trento e Trieste) 1870 Roma capitale d'Italia 1870 Vittoria della Prussia sulla Francia. Comune= I tentativo di Governo Socialista 1870/1945 II Rivoluzione Industriale. Primato Usa e German Acciaio-­‐petrolio-­‐elettr.-­‐colori sint.. Ric. biologiche 1875 nasce il Partito socialdemocratico tedesco (Marx) 1891 Leone xIII enciclica Rerum Novarim (nascono associazioni sindacali cattoliche) AMERICA 1849 Febbre dell'oro (ovest) 1860 Guerre indiane (1890 riserve) 1860 Vittoria del part. repubblicano (Lincoln) sul part. democratico 1861 secessione dell'Unione nasce la Confederazione (guerra) 1863 abolizione della schiavitù 1865 vittoria dell'Unione AMERICA LATINA 1864 e inizio, Miraclo americanoMassimiliano d'Asburgo re del Messico 1867 Sua fucilazione dai Repubblicani con l'aiuto degli USA IMPERIALISMO 1830-­‐1914 nuova fase della politica coloniaie espressione della Rivoluzione industriale e dello sviluppo capitalista ETA' VITTORIANA 1837-­‐1901 Gibilterra, Aden, Zanzibar,Singapore, India dal 1858 diretto dominio . Per proteggiare l'India dalla Russia fu creato Afghanistan . Occuparono Birmania e Malesia. Nel 1869 Egitto-­‐SUDAN-­‐Somalia Guerra Anglo-­‐boera 1899-­‐1902 che creò "domi l'Unione Sudafricana con governo autonomo sotto la sovranità inglesenions" NASCITA DEI DOMINION (colonie di popolamenti) 1902: Sudafrica ; 1867 Canadà Australia e Nuova Zelanda RUSSIA impero vastissimo : Transiberiana sa pietroburgo a Vladivostok(Siberia sul mar Giappone). 1898 occupano Port Arthur sulla costa della Cina (Pacifico) IMPERIALISMO AMERICANO USA 1867 Alaska (dalla Russia),1898 :Hawaii e Samoa (pacifico). Cuba appoggiano la lotta indipendenza dalla Spagna e mettono il protettorato; Filippine (colonia) e Portorico IMPERIALISMO GIAPPONESE verso la metà dell'800 il governatore Shogun fa accordi con gli Usa e l'Europa.1868 forze giapponesi protestatari restituiscono il trono all'imperatore Meiji; inizia la corsa all'industrializzazione e nel 1894 con la guerra alla Cina ottiene Corea e Formosa (Taiwan) CINA All'inizio del '800 l'Inghilterra esportava dall'India l'Oppio (piaga). 1839-­‐42 scoppiò la dell'oppio (Cinesi sequestrano l'oppio nei porti). Con la vittoria l'INg. ottiene in affitto perpetuo Hong Kong.. 1900-­‐1901-­‐ guerra dei Boxer per scacciare gli stranieri, ma furono annientati da una spedizione internazionale. GUERRA RUSSO-­‐ GIAPPONESE 1904-­‐5 nasce per la Corea che la Russia se ne voleva appropriare Russi sconfitti. Giappone guadagna Manciuria, il Sud di Sakhalin (isola) diritti sulla Corea e la penisola di Liaotung Questa vittoria segna la fine dell'Eurocentrismo e la consapevolezza dei popoli "gialli' che pò mirare all'indipendenza. EUROPA -­‐USA-­‐ GIAPPONE fenomeno economico e politico GRUPPI ETNICI 1872 Darwin (evoluzione della specie) individui forti capaci di adattarsi e di evolversi e altri no (biologia)DESTRA STORICA/ SINISTRA STORICA 1861-­‐1867 DESTRA bilancio in pareggio (imposta sul macinato 1876-­‐1887 SINISTRA Depretis (trasformismo) e biennio elem 1887-­‐1896 Crispi riforma codice p.abolì la pena di morte e la legittimità dello sciopero AVVENTURE COLONIALI 1890 Eritrea 1896 Etiopia con sconfitta di Adua 1911-­‐12 Libia, Dodecaneso , Rodi, Protet. Somalia problema sociale, divario Nord-­‐Sud, Colonie 1892 nascita del partito socialista a Genova dic. fuori legge nel 1893 1893 Fasci siciliani (organizzazione socialista) contadini e minatori (rivendicazioni) finiti nel sangue. 1898 Milano agitazione stroncata da Bava-­‐Beccaris 1903-­‐14 Giolitti liberale moderato. conservatore politica di equilibrio e di compromessi @ politica protezionista Nord sviluppo/Sud sottos emigrazione in Francia Usa e America Lat 1904 Primo sciopero generale organ dai socialisti 1906 nasce la Confederazione generale del lavoro1876-­‐1914 vantaggi economici (rimesse) culturali (albabetiz soffernze umane che ottiene Alsazia e Lorena 1878 Congresso di Berlino(Bismark): Turkia riammessa in Europa e controlla la Bosnia-­‐ Erzegovina;indip: Serbia, Montengro, Romania 1882 Triplice alleanza/ Germania-­‐Austria-­‐Italia. 1904-­‐7 Triplice intesa: Francia Inghilterra-­‐Russia nasce Irredentismo (rendenzione di Trento e Tries 1908 Ustria assobre Bosnai-­‐Erzegovina 1912 Serbia, Montenegro, Grecia, e Bulgaria con Russia dichiarono guerra alla Turchia e vincono (vogliono formare uno stato slavo. Austria favorisce la nascita dell'Albania x chiudere lo sbocco al mare alla Serbia. 1907 Seconda Internazionale (assemblea social. europearbia 1914 Prima guerra mondiale Austria/GermaniaTurchia/Bulgaria Francia Inghilterra:/Giappone/Russia/Italia 1915 L'Italia in guerra 19151917 USA esce la Russia 1918 Russia cede Polonia, Lettonia, Lestonia,Lituania Ucraina1919 trattato di Versailles Germania perde Lorena e Alsazia e le colonie 1919 trattato di Saint-­‐Germaindivide: Austria-­‐ Ungheria-­‐Cecoslovacchia-­‐Juguslavia-­‐ Polonia Italia trentino, Alto Adige e parte dell'Istria 1919 Società delle Nazioni voluta da Wilson ma fu un 1917 Bolscevici =Rivoluzione d'ottobre fallimento la stessa Usa non ne fece parte1918-­‐20 Guerra civile in Russia vinta dai Bolscevici 1922 nasce URSS 1924 Stalin varò una seconda rivoluzione; in 15 anni divenne la II poetnza del mondo. 1919 nasce la repubblica di Weimar 1919 nasce Movimento dei fasci 1921 partito nazionale fascista 1922 ottobre marcia su Roma 1929 12 febbraio Patti lateranensi .l Chiesa appoggia il fascismo 1929 crollo della Borsa di N.Y. 1932 Roosevelt vara il New deal (nuovo corso) inizio del controllo del governo sull'economia controllo del governo sull'economia 1934 Fuher Hitler fonda il Terzo Reich 1935 Italia invade Albania 1936 asse roma-­‐Berlino esteso nel 39 al Giappone 1936 39 Guerra si Spagna: fronte popolare contro i falangisti di Franco 1936 invade la Renania; 1938Austria; Cecoslovacchia; Boemia, Moravia; 1939 Mussolini invade Albania 1939 1 settembre: Hitler invade Polonia. Francia e Inghilterra dichiarano guerra alla Germania 1940 10 giugno Mussolini entra in guerra. 1941 Hitler invade la Russia e a ottobre arriva a Mosca 1941 US dichiara guerra al Giappone dopo l'attacco a sorpresa di Pearl HarborHawaii 1942 fine anno: controffensivadegli alleati vittoriosa in Africa Pacifico e a Stalingrado 1943 8 settembre armistizio con badoglio 1944 5-­‐6 giugno operazione Overlord in Normandia 1945 febbraio Yalta 1945 aprile 45 insurrezione nazionale e fine guerra 1945 7 maggio la Germania si arrende 1945 agosto atomica su Hiroshima e Nagasaki 1945 1 settembre fine