FILOSOFIA SCIENZA E SOCIETÀ: UN DIALOGO APERTO Numero Terzo – Novembre 2007 Recensione Zygmunt Bauman Dentro la globalizzazione – Le conseguenze sulle persone (Laterza, Roma-Bari 2006) Recensione di Stefano Liccioli http://www.humana-mente.it Biblioteca Filosofica © 2007 - Humana.Mente, Periodico trimestrale di Filosofia, edito dalla Biblioteca Filosofica - Sezione Fiorentina della Società Filosofica Italiana, con sede in via del Parione 7, 50123 Firenze (c/o la Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università degli Studi di Firenze) - Pubblicazione iscritta al Registro Stampa Periodica del Tribunale di Firenze con numero 5585 dal 18/6/2007. Zygmunt Bauman – Dentro la globalizzazione – Humana.Mente 3, Novembre 2007 Nel saggio Dentro la globalizzazione – Le conseguenze sulle persone Bauman prende in esame il fenomeno della globalizzazione, mettendone in luce le varie radici e le conseguenze per la società. In primo luogo egli si sofferma sul significato che il concetto di “distanza” ha assunto ai nostri giorni. Se in passato le opposizioni «vicino/lontano», «qui/là» rappresentavano dei vincoli di spazio e di tempo cui la libertà di movimento era soggetta, oggi l’evolversi della tecnologia ha compresso le distanze spazio-temporali. Questa “rivoluzione” però non ha reso omogenea la condizione umana, anzi la globalizzazione, a suo parere, divide tanto quanto unisce. Infatti se da una parte l’economia, la finanza, il commercio, l’informazione hanno raggiunto scala planetaria, dall’altra assistiamo ad un processo di localizzazione. E’ proprio così che l’azzeramento di spazio e tempo per alcuni ha significato la libertà dagli ostacoli fisici e la capacità di agire a distanza, invece per coloro che hanno scarse possibilità di muoversi ha rappresentato il venir meno del significato dei luoghi in cui essi sono relegati. Accade dunque che alcuni possono uscire liberamente da qualsiasi località, altri invece sono costretti ad abitare in posti che stanno sparendo sotto i loro piedi, incapaci ormai di attribuire loro un’identità. La mobilità diventa così il principale fattore di stratificazione sociale dei nostri tempi. Alcuni di noi divengono globali nel vero senso della parola, altri invece rimangono per sempre nelle loro località di nascita. Per Bauman essere locali in un mondo globalizzato è un segno di inferiorità. Dopo queste prime riflessioni il sociologo affronta il tema dello spazio nella società odierna e quello del futuro della sovranità. Per quanto riguarda il primo argomento l’autore osserva che se in passato la città era costruita per proteggere i residenti all’interno delle mura cittadine dagli invasori esterni, oggi si temono nemici interni; infatti sempre più spesso si creano spazi non già per unire le persone ma per separarle:: la tendenza contemporanea è dunque quella di frammentare lo spazio e di costruire edifici destinati a segregare gli uomini. Circa la questione della sovranità Bauman si sofferma in particolare sulle forme costituzionali e di governo che le comunità nazionali adottano in uno scenario di globalizzazione 152 Zygmunt Bauman – Dentro la globalizzazione – Humana.Mente 3, Novembre 2007 dell’economia, della finanza e dell’informazione. Si nota, a suo avviso, che i mercati finanziari mondiali impongono le loro leggi e regole all’intero pianeta; con la globalizzazione la loro logica si estende a tutti gli aspetti della vita. Gli Stati si configurano così come dei meri esecutori di forze che non hanno nessuna speranza di controllare sul piano politico. S’è creata infatti una frattura tra politica ed economia: il capitale si muove rapidamente tanto da tenersi sempre un passo avanti rispetto a qualsiasi entità politica che cerca inutilmente di contenerne il moto e dargli una direzione. Con un’immagine ripresa da Lowit Bauman presenta la globalizzazione come «il nuovo disordine mondiale»: gli affari mondiali hanno assunto un carattere indeterminato, di ingovernabilità, non c’è più un centro, un ufficio di direzione. La globalizzazione, dunque, si riferisce a delle forze anonime, incontrollabili che erodono l’autorità degli Stati nazionali. Bauman prosegue la sua analisi considerando anche le conseguenze che le trasformazioni in corso hanno sulla cultura. Viviamo nella società dei consumi che si fonda sulla logica del vedere e del cercare l’oggetto del desiderio. Nella società si forma così una stratificazione tra i suoi membri-consumatori: in alto stanno coloro che hanno più speranza di appagare i loro desideri e possono muoversi liberamente, lasciando le città a loro piacimento, a dispetto di quelli che «stanno in basso», inchiodati nelle loro abitazioni perché non possono muoversi. Il grosso della popolazione, «la nuova classe media», oscilla tra questi due estremi della gerarchia e soffre di questa contrapposizione, manifestando come conseguenza incertezze e paure esistenziali che cerca continuamente di mitigare. Nell’ultimo capitolo del libro il sociologo sviluppa il problema dell’insicurezza esistenziale che la globalizzazione comporta. In questo processo, le preoccupazioni delle persone per le condizioni di sicurezza, preoccupazioni che si riducono soprattutto ai casi di sicurezza personale e dei propri beni, vengono sovraccaricate delle ansietà generate dall’incertezza sui propri destini. In conclusione si può osservare che Bauman in questo libro non vuole stendere un manifesto politico, ma proporre dei temi per la discussione. 153 Zygmunt Bauman – Dentro la globalizzazione – Humana.Mente 3, Novembre 2007 Egli cerca in primo luogo di porre domande e solo in un secondo momento di trovare risposte. Risulta infatti assai complicato prevedere con certezza quali siano le future conseguenze dei processi in atto. Stefano Liccioli 154