Musica indie

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Musica indie
Il termine musica indie (neologismo della lingua inglese derivato dalla contrazione del termine independent) è
riferibile ad un insieme di generi musicali caratterizzato da una certa indipendenza, reale oppure percepita, dalla
musica pop e da una cultura cosiddetta mainstream (cultura di massa), nonché da un approccio personale alla musica
stessa.
Definizioni di indie
Il termine Indie è spesso confuso con il tipo di suono prodotto dal musicista quando è in realtà il modo in cui il suono
è presentato o prodotto. Infatti, esso è spesso associato a un artista o a un gruppo che non fa parte della cultura
mainstream o che fa musica al di fuori dell'influenza della stessa. Sebbene lo stile musicale di questi gruppi possa
variare molto, tale associazione deriva infatti da un atteggiamento tipo "fai-da-te" e dall'abilità di lavorare al di fuori
delle grandi corporations.
Indie con il significato di "indipendente, non appartenente alle major"
Tale espressione viene utilizzata per ricomprendere tutti quegli artisti musicali che non firmano contratti con le
cosiddette etichette major, (di solito le "quattro grandi" compagnie discografiche: la Warner, la Universal, la Sony e
la EMI, che coprono il 90% del mercato discografico planetario). Questa è la definizione data, tra le altre, dal New
Musical Express o NME (settimanale musicale inglese).
Tuttavia, non è affatto detto che un'etichetta che si definisce indipendente garantisca un approccio libero, non
orientato verso il marketing o comunque a uno stile musicale prettamente commerciale, né d'altra parte è vero che le
major stesse siano orientate esclusivamente alla produzione di musica commerciale (vedi Radiohead, Pulp, Sonic
Youth e The Flaming Lips).
Più comune in Italia è la definizione indipendente per identificare tale approccio, preferendo usare il termine indie
per definire un genere musicale vero e proprio, comunque spesso associabile a un approccio indipendente a livello di
etichetta discografica.
Indie e mondo commerciale
Una più strutturale definizione di indie porta il limite più a fondo, non tra le "4 grandi" etichette e le altre, ma tra le
grandi case indie e quelle più piccole, considerate dai puristi le vere etichette indipendenti. Queste piccole case sono
normalmente portate avanti da poche persone, spesso in casa di qualcuno o nel garage, e spesso affiancate da un
servizio di mail-order che rappresenta anche altre etichette. La gente della casa discografica ha uno stretto rapporto
con una determinata scena musicale; molte etichette sono condotte parzialmente o interamente da musicisti di gruppi
che ne fanno parte. La preoccupazione per la purezza della missione creativa dell'etichetta è predominante (anche se
non totalmente scindibile) rispetto alla sfera commerciale; molte etichette chiudono o si separano quando i
proprietari perdono interesse o, come spesso accade, finiscono i soldi. Tipici esempi di queste etichette sono: la
Factory Records, la Dischord, la Kindercore, la Creation, la Earache la SST, la King of Hearts Records e in Italia la
Contempo Records di Firenze.
Ancora, alcune etichette crescono commercialmente, e dallo status di "indipendenti" (o forse più correttamente
"alternative") evolvono nel senso di una maggiore somiglianza per politiche di marketing, scelte di linee stilistiche
nonché dimensioni all'interno del mercato discografico che le rendono assimilabili alle grandi "major", associate
all'idea di "mainstream" (spesso proprio grazie al raggiungimento del successo da parte di uno o più dei loro artisti)
venendo assorbite da un agglomerato più grande di etichette o da una major. Un esempio ne è la Creation Records,
una piccola casa discografica inglese affermatasi negli anni ottanta con bands come Ride, My Bloody Valentine, The
Lofts, Boo Radleys, Slowdive, o autori come Momus, negli anni novanta giunta al conseguimento del successo con
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gli Oasis, e quindi subendo come sopra l'evoluzione verso un allineamento al modus operandi delle "majors" e allo
stile più frequentemente associato all'idea di "mainstream" prima di essere acquistata dalla Sony.
Gli studi sulla popular music hanno proposto due differenti teorie per concettualizzare il rapporto tra musica
"indipendente" e musica "commerciale". I sociologi Peterson e Berger hanno sostenuto nel 1975 che le etichette
indipendenti abbiano rappresentato il motore dell'innovazione musicale fin dalla loro prima apparizione, che
coincide con la diffusione del rock and roll verso la metà degli anni cinquanta e con l'affermarsi, per esempio,
dell'etichetta Sun Records che pubblicò i primi dischi di Elvis Presley. Ricerche successive hanno invece condotto
all'ipotesi che il mondo della musica "indipendente" e di quella "commerciale" formino in realtà una unica
"costellazione" economica e produttiva con una specifica divisione dei ruoli, come ad esempio sostenuto dallo
studioso Keith Negus. In tal modo le etichette "indipendenti" lavorerebbero in ambiti "sottoculturali" alla ricerca di
nuovi talenti, mentre le etichette "major" provvederebbero in un successivo momento a diffondere i successi
provenienti dall' "underground" verso un pubblico più vasto, come è successo per la band Nirvana e all'etichetta
statunitense Sub Pop.
L'Indie e i suoi generi
Il termine indie comprende uno spettro stilistico amplissimo, che va dalla psichedelia degli anni sessanta alla
disco-wave degli ottanta, dalla più classica matrice beatlesiana a certo stile "cantaurorale", dalle invenzioni del
genere "industrial" fino al cosiddetto "extreme metal", dal contenitore "black music" al punk, alla new wave
pionieristica dei tardi anni settanta, all'elettronica dello stesso decennio con tutte le contaminazioni e
sotto-categorizzazioni possibili racchiuse; viene impiegato talvolta per demarcare un concetto di autonomia dai
grandi circuiti produttivi e distributivi dell'industria discografica, talvolta in senso estetizzante per fare riferimento a
specifici generi o suoni tipici e riconducibili nell'ambito di queste produzioni musicali. Negli anni novanta l'idea di
"indie-rock" o "indie-music" assunse un valore più accentuato sotto il profilo del marketing: erano "indie" molti
gruppi riconducibili ad altrettante "scene" musicali (a Seattle la scena Grunge con bands come Nirvana, Pearl Jam,
Soundgarden, Alice In Chains, Screaming Trees, Mudhoney, Melvins), nel Regno Unito dopo la Scena di
Manchester (ridenominata "Mad-chester") che attraversò gli anni ottanta con bands come Joy Division ri-fondati in
New Order, Happy Mondays, Stone Roses, The Smiths, ed altre bands "indie-rock" come The Jesus and Mary Chain,
il fervore "indie-rock" e "indie-pop" si addensò addensò attorno a movimenti stilistici come lo "Shoegaze"
rappresentato da gruppi come My Bloody Valentine, Ride, Curve e Bleach si affermò in senso ora più nettamente (se
non del tutto) mediatico la scena del Britpop al cui interno si possono rintracciare bands che si rifanno alla
psichedelia e alla new-wave americana The Verve, altri che recuperano (con variazioni sul tema) la lezione
beatlesiana Blur, altri ancora Oasis che rappresentano da un lato il vertice mediatico della citata scena di Manchester,
e dall'altro fondono esperienza punk e influenze melodiche del decennio precedente, oltre a rappresentare il gruppo
più autorevole e longevo dell'intero movimento; definiti indie tali bands spesso dominavano le classifiche di vendita
colmando in tal modo il solco tra "alternative" e "mainstream" e imponendo una ridefinizione dello stesso concetto di
"musica indie". Il concetto "indie-rock" o "indie-music" è di fatto sempre più ambivalente, oscillando tra un'idea di
"libertà" od "originalità" o anche "difficoltà" nei moduli espressivi che per ciò stesso è meno accessibile al "grande
pubblico" (concetto di "mainstream") e l'identificazione estetica di stili e generi che proprio in tale contrapposizione
si sono nel frattempo strutturati a loro volta in codici espressivi riconoscibili.
In tempi recenti, per indie si intende con frequenza sempre maggiore un rimodellamento stilistico dei canoni
musicali tipici di vari decenni che vengono ibridizzati e contaminati in modo più o meno credibile con influenze di
altri periodi lontani da quello di riferimento (è evidente la perdita del concetto "etico" della produzione "indie" e il
prevalere dell'idea stilistica ed estetica) come gli anni sessanta, frequente punto di riferimento per una rivisitazione in
chiave classicista o la realizzazione di una mescolanza con (ad esempio) l'elettronica, i sintetizzatori e altre soluzioni
sonore degli anni settanta e degli anni ottanta. Alcune tra le band di riferimento in questo senso sono i Mando Diao,
The Killers, Enon, The Bravery, The Libertines, Babyshambles, The Strokes, dEUS, Sophia, Interpol, Arctic
Monkeys, Yeah Yeah Yeahs, The Wombats, White Lies. Il termine è anche utilizzato come sinonimo di musica
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alternativa, una parola che spesso comprende anche quella musica di massa, cinicamente prodotta dal mercato delle
major per giovani adolescenti ribelli.
Questi usi del termine indie sono tuttavia impropri per svariate ragioni: primo le qualità stilistiche non sono sempre
correlate all'indipendenza commerciale o all'aderire ai principi indie (questo è particolarmente vero quando una
sonorità diviene popolare, i suoi esponenti di punta sono messi sotto contratto da una major e gruppi più orientati al
successo e team di produzione cercano di imitarne lo stile). Secondariamente, per quanto pervasivo qualsiasi stile di
musica possa divenire in un dato momento, non può impersonare tutta la vasta complessità della galassia indie, dal
momento che ci saranno sempre gruppi, artisti che operano al di fuori di quella particolare definizione di stile.
Coloro che seguono l'universo indie tendono a non vedere di buon occhio i gruppi che riportano grandi successi col
grande pubblico.
Attributi cultural-filosofici di indie
Ci sono un certo numero di tratti filosofici e culturali che possono essere molto più utili nell'evidenziare che cosa è
veramente l' "indie", piuttosto che specifici stili musicali o tendenze commerciali. Gli artisti indie si preoccupano
maggiormente della loro espressione artistica piuttosto che delle considerazioni commerciali. Una sensibilità
"fai-da-te" che ha preso origine dal punk negli anni settanta, è spesso associata con l'indie, con gente sulla scena
musicale coinvolta nei gruppi, etichette, organizzazione di serate e fanzine. L'Indie ha spesso uno sguardo
internazionalista, che va di pari passo con un senso di solidarietà con altri fans, gruppi e etichette in altri paesi che
condividono la stessa sensibilità; piccole etichette indipendenti spesso distribuiscono dischi per etichette simili
all'estero, e gruppi indie vanno spesso in tour autofinanziati in altre città o paesi, dove coloro che fanno parte della
scena indie locale sicuramente aiuteranno a organizzare date di concerti e provvederanno all'ospitalità e ad altre
forme di supporto.
Artisti indie di determinate epoche spesso vanno contro i trends prevalenti. Per esempio l'estetica lo-fi (una
deliberata mancanza di definizione e una autentica "ruvidezza" e imperfezione nel suono) è stata spesso associata
con l'indie in particolare quando i dischi dal suono pulito e rifinito erano appannaggio esclusivo dell'industria
discografica di grande distribuzione; questa linea di demarcazione è, da allora, divenuta molto indefinita, in un
mondo dove registrazioni di buona qualità possono essere fatte sempre più facilmente con sistemi di registrazione,
anche casalinghi, basati su tecnologia digitale a basso costo e dove produzioni commerciali, a loro volta, ricercano
un sound lo-fi di maniera.
Le persone che seguono il modello di vita indie sono comunemente definiti e si autodefiniscono in inglese indie kids,
al di là dell'età.
Sottocategorie di indie
La musica indie è a sua volta suddivisibile in diversi sottogeneri, tra cui i principali sono l'indie rock e l'indie pop,
che si differenziano essenzialmente per aspetti culturali e di presentazione degli artisti appartenenti a uno o all'altro
sottogenere, più che per strumentazione o per intensità ritmica delle canzoni, che spesso tendono anzi ad essere
similari. Altri sottogeneri degni di nota sono l'indie dance (una sorta di fusione tra l'indie pop e la musica dance
elettronica), e il post-rock, che destrutturano il rock in schemi essenziali ed emotivi. La band che è unanimemente
riconosciuta quale iniziatrice del genere è la formazione americana Slint. Dalla loro influenza è poi nato un filone
musicale che annovera nomi come Rodan, Codeine, Low, June of 44, Don Caballero, A Minor Forest, Le Mura e
molti altri. Alcuni di questi gruppi sono in realtà classificabili in sottogeneri differenti, come i Don Caballero che
sono stati forse i più autorevoli rappresentanti del Math-Rock.
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Voci correlate
• Musica indipendente
• Indie rock
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Fonti e autori delle voci
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Musica indie Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=39146028 Autori:: Alfreddo, Angelo.romano, Ariel, Ary29, Bart ryker, Bionic, Biopresto, Bla, Brassy, Caemlyn, DaniDF1995,
Davidelipari, Djgix19, Drunken Butterfly, Erbacattiva, Eumolpo, FrAnCiS, Furyo Mori, Gacio, Gallagher46, Giannib, Gilles de Rais, Giorgio Leone, Giuli, Goth warrior30, HAL9000,
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