America
Latina
L’America Latina è formata dall’America Centrale e
dall’America Meridionale: tale definizione nasce in
contrapposizione con l’America Anglosassone, collocata
nell’area settentrionale del continente. Qui la
dominazione coloniale fu spagnola e portoghese, che
influenzò la lingua e la diffusione della religione cattolica:
le popolazioni locali infatti subirono una profonda
uniformazione culturale.
Il meticciamento fu una delle
conseguenze
del
dominio
coloniale: la mescolanza tra gli
amerindi (gli indios), gli europei
bianchi e gli afroamericani. Gli
amerindi sono diffusi in Messico,
Brasile, Ecuardor e Perù. I meticci
prevalgono in America Centrale e
in altri stati del Sud America. I
mulatti, nati dall’unione tra bianchi
e afroamericani, prevalgono nei
Caraibi, dove si trovano anche gli
zambos, frutto dell’unione tra
afroamericani e indios.
Nonostante Brasile, Argentina e Messico siano paesi
sviluppati, l’America Latina presenta forti diseguaglianze
e uno scarso sviluppo dell’economia. Nel 2007 nacque il
Banco del Sur, istituzione finanziaria di coordinamento
dell’America Latina: ne fanno parte Argentina, Brasile,
Bolivia, Ecuador, Paraguay, Uruguay e Venezuela.
America Centrale
Situata tra i blocchi dell’America settentrionale e
meridionale, bagnata a est dall’Oceano Atlantico e
dall’Oceano Pacifico a ovest. La regione è formata da una
parte continentale (il Messico e il l’istmo) e una parte
insulare, costituita dai grandi arcipelaghi delle Antille. Il
territorio è in prevalenza montuoso: la Sierra Madre
Occidentale e la Sierra Madre Orientale. Le Antille sono
formate da terre emerse di una catena sottomarina, con
vulcani ancora attivi.
I fiumi sono brevi tranne il Rio Bravo; sono presenti
numerosi laghi, come il Lago Nicaragua, il maggiore
nell’omonimo stato. Il clima prevalente è di tipo tropicale,
caldo-umido, mentre sulle quote più elevate è alpino. La
regione è soggetta al fenomeno degli uragani, a causa
dell’effetto mitigatore del mare sull’area.
L’America Centrale è abitata da
186 milioni di persone,
soprattutto sulle coste e nelle
isole. Nell’area continentale
prevalgono gli amerindi e i
meticci,
nelle
isole
gli
afroamericani. C’è una forte
mobilità demografica a causa
delle
condizioni
arretrate
dell’economia: flussi migratori
dalle zone rurali alle città ed
esterni verso gli Usa. La lingua
più diffusa è lo spagnolo, ma ci
sono lingue creole, nate dalla
fusione di etnie diverse.
La regione, nel passato sotto il controllo di dittature, non
è ancora riuscita a sviluppare il sistema produttivo. Sono
presenti organizzazioni narcotrafficanti che provocano
gravi problemi di ordine sociale. L’economia è legata al
modello coloniale: agricoltura di piantagione gestita da
multinazionali straniere che non ridistribuiscono la
ricchezza accumulata con le esportazioni. La manodopera
è di basso costo e la qualità di via è bassa. Il turismo è in
crescita.
La regione è composta da 21 stati: Messico, Guatemala,
Belize, El Salvador, Honduras, Nicaragua, Costa Rica,
Panamà, Bahama, Cuba, Giamaica, Haiti, Repubblica
Domenicana, Antigua e Barbuda, Dominica, Grenada,
Saint Lucia, Saint Vincent e Grenadine, Saint Kitts e
Nevis, Barbados.