Il primo spray nasale per il dolore oncologico No all`utilizzo di piccoli

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Salute
(iN) Europa - 30 Aprile 2011
Montecitorio, screening in piazza
con prelievo contro le epatiti A e B
Deputati, dipendenti della Camera e pubblico in piazza per
farsi prelevare all’interno di
una tensostruttura allestita di
fronte alla Camera dei deputati un campione di sangue da
un’equipe medica dell’Università di Tor Vergata. Un contributo concreto alla “Campagna d’Informazione, Prevenzione e Screening sull’Epatite” promossa dall’Associazione EpaCOnlus. Durante
l’evento si è svolto un incontro con rappresentanti politici, clinici e medici specialisti per sensibilizzare l’opinione pubblica affinché anche l’Italia si allinei alle direttive
dell’Oms sulle epatite. In Italia muoiono ogni anno più di
20.000 pazienti per malattie
croniche di fegato: sono 57 al
giorno, più di 2
ogni ora. L’epatite B è un virus che
provoca un’infezione che colpisce il fegato, una
delle più importanti malattie a livello mondiale, in
Italia i soggetti infetti dall’Hbv sono oltre 500.000.
L’epatite C è attualmente la causa principale
di una serie di complicanze tra
cui cirrosi, tumori e trapianto
del fegato, con 2.500.000 di
casi di infezione cronica solo
nel nostro Paese. «Questo
giustifica ogni
sforzo nel promuovere la diagnosi di infezione
da virus epatici
perché l’identificazione rimane il
primo, imprescindibile passo verso
la cura. Inoltre, è
preoccupante sapere che una quota significativa,
ben oltre il 50% delle infezioni,
è tuttora non diagnosticata.
Ed è proprio verso questa popolazione di infettati non consapevoli che deve rivolgersi
ogni sforzo diagnostico. L’iniziativa promossa in questa
giornata è dunque lodevole
perché vuole attrarre l’attenzione delle più alte Istituzioni
su un tema sensibile quale la
diagnosi, la prevenzione e la
cura di malattie croniche la
cui evoluzione ha un costo
elevato per la società». Ha
affermato la professoressa
Gloria Taliani (nella foto) del
Dipartimento Malattie Infettive e Tropicali dell’Università
La Sapienza di Roma.
Lapo Sermonti
Pagina a cura di MDT MEDIA
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Il primo spray nasale
per il dolore oncologico
No all’utilizzo di piccoli
diversamente abili in TV
Giornata dell’emofilia:
insieme facciamo rete!
Il 60% dei pazienti con dolore cronico di
origine neoplastica presenta nell’arco della
giornata delle esacerbazioni nell’intensità del
dolore di base, benché questo sia efficacemente trattato con farmaci somministrati a
orari fissi. Comunemente definito “BreakThrough cancer Pain” (BTcP), questa problematica ha pesanti ripercussioni a livello
fisico e psicologico sul paziente ma anche un
impatto significativo sui costi sociosanitari.
Per poterla affrontare in modo appropriato, a
breve sarà disponibile anche in Italia il primo
spray nasale a base di fentanyl. E’ il primo
farmaco analgesico con somministrazione intranasale a base di fentanyl indicato per il
trattamento del BTcP in adulti ai quali sia già
somministrata una terapia oppioide di mantenimento per il dolore cronico oncologico.
«Questo nuovo farmaco - ha spiegato Andrea
Galanti, direttore medico Grünenthal - è stato
studiato per aderire alle esigenze di trattamento del BTcP, assicurando una rapida
insorgenza dell’analgesia, una breve durata di
azione, praticità d’uso da parte del paziente,
insieme a un buon profilo di tollerabilità».
CaC
La Fimp protesta formalmente contro la
Ce.R.S. Associazione Onlus, che ha realizzato
uno spot televisivo utilizzando un bambino
diversamente abile come figura-immagine del
loro progetto “Adotta un Angelo”. «Pur sapendo che un bambino con diversa abilità è
un’entità complessa - dichiara Giuseppe Mele,
presidente Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp) - che richiede particolari attenzioni e
necessità, e quindi appoggiando l’iniziativa di
voler raccogliere fondi per fornirne assistenza
socio-sanitaria, è assolutamente inaccettabile
che lo stesso bambino venga usato come
“oggetto” pubblicitario, senza tener minimamente conto delle problematiche psicologiche
cui potrebbe andare incontro. Come presidente Fimp ho l’obbligo di difendere i nostri
bambini, tanto più quando, come in questo
caso, vengono strumentalizzati, all’interno di
spot televisivi, con lo scopo di stimolare l’opinione pubblica. Come Fimp chiedo alle istituzioni preposte di intervenire immediatamente affinché venga sostituita da parte della
Ce.R.S. Associazione Onlus l’immagine di questa campagna per la raccolta del 5 per mille».
Stefano Salvatori
In occasione della Giornata Mondiale dell’Emofilia, si è tenuta in Senato una tavola rotonda
promossa dalla Federazione delle Associazioni
Emofilici (FedEmo) con un grant non condizionato di Baxter dal titolo “Federalismo e
salute: come migliorare l’assistenza ai pazienti
emofilici in tutte le Regioni italiane?”, per fare il
punto sul percorso di accreditamento dei Centri
Emofilia, le criticità dei malati nell’accesso alle
cure e le differenziazioni regionali. Secondo gli
ultimi dati raccolti dal Registro Nazionale delle
Coagulopatie Congenite, in Italia sono circa
8.700 i pazienti affetti da malattie emorragiche
congenite. Di questi, soffre di emofilia A il 40%,
pari a 3.300 pazienti, di emofilia B l’8%, circa
700 pazienti, della malattia di Von Willebrand il
28%, circa 2.400 pazienti, mentre la restante
parte (24%) è affetta da difetti di altri fattori
della coagulazione. Oggi grazie alla disponibilità
dei farmaci (concentrati dei fattori della coagulazione di origine plasmatica e ricombinante), ai progressi della ricerca e ai nuovi regimi di
trattamento (profilassi e immunotolleranza) il
paziente emofilico ha un’aspettativa di vita
simile a quella della popolazione generale.
Manuela Pugliese
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