Forze intermolecolari Si vuole descrivere in modo semplice la forza che si esercita tra due molecole A e B, in particolare in base alle caratteristiche elettrostatiche delle molecole. Le forze elettriche sono di tipo conservativo. E’ quindi possibile associare alla forza una energia potenziale. In una dimensione si ha Z r U (r) = − F (r)dr ∞ se F è attrattiva l’energia potenziale è negativa. • In termini opposti F (r) = − dU (r) dr F = −∇U JJ II J I Back Close Forza e energia potenziale 5 4 U (r) 3 F (r) = − dUdr(r) 2 1 0 -1 -2 -3 -4 0.8 0.9 1 1.1 1.2 r 1.3 1.4 1.5 1.6 JJ II J I Back Close Funzione δ di Dirac 1 Gaussiana normalizzata con varianza σ 2 Z ∞ 1 2 2 G(x) = √ e−x /2σ G(x) = 1 2πσ −∞ • La δ di Dirac può essere definita come il limite di G(x) per σ piccolo Z ∞ δ(x) = lim G(x) δ(x) = 1 σ→0 −∞ δ(x − a) = 0 x 6= a ∞ x=a JJ II J I Back Close Funzione δ di Dirac 2 ∞ δ(x) σ = 0.1 σ = 0.05 σ = 0.025 0 0 σ σ x σ JJ II J I Back Close Densità di carica Consideriamo una molecola descritta dall’approssimazione di BornOppenheimer: i nuclei sono mantenuti in posizioni fisse, gli elettroni possono muoversi. Nella meccanica quantistica è stata introdotta la funzione d’onda elettronica ψe({re}; {rN }): il suo quadrato |ψe({re}; {rN })|2 rapp(1) (2) resenta la probabilità di trovare gli elettroni nelle posizioni re , re , . . . (1) (2) quando i nuclei sono stati fissati nelle posizioni rN , rN , . . . . • Densità di carica carica dQ ρ = = volume dV Q = ρV ρ costante 3 dQ = ρ(x, y, z) (dxdydz) ≡ ρ(r) d r Z Q = ρ(r)d3r ρ variabile JJ II J I Back Close Calcolo della densità di carica Densità di carica nucleare ρN (r) = e X (i) Ziδ(r − rN ) i Densità elettronica Z 2 3 (3) 3 (Ne ) ρe(r) = −eNe d3r(2) d r . . . d r |ψ ({r }; {r })| e e N e e e Ne è il numero totale di elettroni. Di questi il primo viene mantenuto fisso nella posizione r gli altri possono andare dove vogliono. • Densità “totale” di carica ρ(r) = ρN (r) + ρe(r) JJ II J I Back Close Potenziale di interazione tra due molecole “lontane” Se sono lontane possiamo pensare che la densità di carica della molecola A non venga influenzata da quella della molecola B e viceversa • Potenziale elettrostatico (teorema di Hellmann-Feymman) 1 [ρ(A)(rA)d3rA] [ρ(B)(rB )d3rB ] dU = 4πε0ε |rA − rB | Z Z 1 ρ(A)(rA)ρ(B)(rB ) 3 3 U = d rA d rB 4πε0ε volume di A |rA − rB | volume di B JJ II J I Back Close Limiti dell’approccio quantomeccanico 1. Determinazione delle corrette funzioni d’onda elettroniche 2. Deformazione degli orbitali di A in presenza di B 3. Deformazione della posizione dei nuclei 4. Fluttuazioni delle cariche Si preferisce una descrizione classica della interazione JJ II J I Back Close Multipoli di carica multipolo caso P discreto monopolo (carica) Q = P i qi dipolo µ = Pi qi ri µx = P i qi x i µy = P i qi y i µz =P i qi zi quadrupolo θ= P i qi r i ⊗ r i θxx = Pi qi xi xi θxy = Pi qi xi yi θxz = Pi qi xi zi θyy = Pi qi yi yi θyz = Pi qi yi zi θzz =P i qi zi zi ottupolo O = i qi r i ⊗ r i ⊗ r i caso Rcontinuo Q = R ρ(r)d3 r µ = Rρ(r)rd3 r µx = R ρ(r)xd3 r µy = R ρ(r)yd3 r µz =R ρ(r)zd3 r θ = Rρ(r)r ⊗ rd3 r θxx = R ρ(r)xxd3 r θxy = R ρ(r)xyd3 r θxz = R ρ(r)xzd3 r θyy = R ρ(r)yyd3 r θyz = R ρ(r)yzd3 r θzz =R ρ(r)zzd3 r O = ρ(r)r ⊗ r ⊗ rd3 r JJ II J I Back Close Dipoli indotti e polarizzabilità Quando una distribuzione di carica elettrica (orbitali) si trova in un campo elettrico si può generare una deformazione: le cariche positive vengono attirate nella direzione di E quelle negative nella direzione opposta. • Si genera quindi un momento di dipolo elettrico indotto µind • La relazione tra E e µind definisce la matrice di polarizzabiltà α µind = α · E µind α α α E xx yx zx x x ind µy = αxy αyy αzy · Ey αxz αyz αzz Ez µind z JJ II J I Back Close Polarizzabilità 2 Per distribuzioni piuttosto simmetriche di carica (ad esempio una piccola molecola) o per una macromolecola a grande distanza (ad esempio una proteina) si può approssimare la matrice di polarizzabilità con una più semplice polarizzabilità scalare µind = αE 1 α = (αxx + αyy + αzz ) 3 In questo caso µind ha sempre la direzione e il verso di E • Si può dimostrare che il termine α/ε0 ha le dimensioni di un volume: pertanto più grande è il volume molecolare, più grande risulta la polarizzabilità. JJ II J I Back Close Energia e fluttuazioni termiche • In generale l’energia di interazione U tra due molecole A e B dipende dalla distanza R tra le due molecole e da tutta una serie di variabili angolari Ω che sono necessarie per definire l’orientazione con cui B “vede” A. Ad una data distanza R il valore medio dell’energia di interazione U (R, Ω) dipende dalla probabilità con cui vengono popolati tutti i possibili stati Ω. Tale probabilità e la sua dipendenza dalla temperatura è descritta dal fattore di Boltzmann R < U > (R) = Moto Browniano dΩ U (R, Ω) e−U (R,Ω)/kB T R dΩ e−U (R,Ω)/kB T JJ II J I Back Close Energia potenziale e multipoli U ≈ 1 (Carica-carica + Carica-dipolo + Carica-dipolo indotto+ 4πε0ε Carica-quadrupolo + · · · + Dipolo-dipolo + Dipolo-dipolo indotto + Dipolo indotto-dipolo indotto + Dipolo-quadrupolo + . . . ) U ≈ UQAQB + UQAµB + UQAµind + UQ θ + · · · + A B B UµAµB + Uµ µind + Uµindµind + Uµ θ + . . . A B A B A B JJ II J I Back Close Carica-carica E’ il termine più semplice, necessario ad esempio per descrivere l’interazione tra due ioni. Le cariche hanno simmetria sferica, per cui non è necessaria nessuna variabile angolare, UQAQB (R) ≡< UQAQB > (R) = QAQB 1 4πε0ε R L’energia è positiva (e quindi di tipo repulsivo) se le cariche hanno stesso segno, negativa (attrattiva) se il segno delle cariche è opposto. JJ II J I Back Close Carica-dipolo 1 Immaginiamo che la molecola B abbia un momento di dipolo elettrico permanente µB (come l’acqua) e che interagisca con uno ione A dotato di carica QA. Conviene calcolare prima il campo elettrico E generato da A e quindi scrivere l’energia di interazione tra E e µB E= 1 QA uR 4πε0ε R2 uR vettore unitario lungo R 1 QAµB cos θ UQAµB (R, θ) = −µB · E = −µB E cos θ = − 4πε0ε R2 L’energia è repulsiva o attrattiva in funzione di θ JJ II J I Back Close Carica-dipolo 2 Calcoliamo il valor medio dell’energia dalla statistica di Boltzmann Rπ sin θdθ (−µB E cos θ) eµB E cos θ/kB T Rπ < UQAµB > (R) = µB E cos θ/kB T 0 sin dθ e = −µB EL(x) 0 dove x = µB E kB T e L(x) = coth x − x1 (funzione di Langevin) Se x 1, cioè se l’energia termica kB T è molto più grande di U , si ha L(x) ≈ x/3 da cui µ2B E 2 µ2B Q2A 1 1 < UQAµB > (R) = − =− 3kB T (4πε0ε)2 3kB T R4 L’energia media è sempre attrattiva e varia come R−4 JJ II J I Back Close Funzione di Langevin 1 x 3 0.8 L(x) 0.6 0.4 0.2 0 0 5 10 15 20 25 x 30 35 40 45 50 JJ II J I Back Close Esempio T1 T2 > T1 • • JJ II J I Back Close Dipolo-dipolo 1 In questo caso sia A che B hanno momenti di dipolo permanenti, µA e µB . Ad esempio due molecole d’acqua. Per descrivere correttamente tutte le possibili posizioni abbiamo bisogno di due angoli per ciascun dipolo: θA, φA e θB , φB • L’energia potenziale si ricava dapprima calcolando il campo elettrico E generato da µA e quindi applicando la nota relazione U = − µB · E. Risulta 1 4πε0ε µA µB ×[sin θA sin θB cos(φA − φB ) − 2 cos θA cos θB ] 3 R UµAµB (R, θA, φA, θB , φB ) = L’energia è repulsiva o attrattiva in funzione di θA, φA, θB , φB . JJ II J I Back Close Esempio µB θB φB z θA φA x µA y JJ II J I Back Close Parte angolare 1 sin θA sin θB cos(φA − φB ) − 2 cos θA cos θB φA = φ B π 2 1 π 2 0 0 -1 -2 −π − π2 − π2 0 θA π 2 π −π θB JJ II J I Back Close Parte angolare 2 sin θA sin θB cos(φA − φB ) − 2 cos θA cos θB φA − φ B = π 2 1 π 2 0 0 -1 -2 −π π 2 − π2 − π2 0 θA π 2 π −π θB JJ II J I Back Close Dipolo-dipolo 2 Come nel caso carica-dipolo, possiamo calcolare il valor medio dell’energia di interazione su tutte le variabili angolari. Tralasciando i passaggi intermedi, si ricava 2µ2Aµ2B 1 1 < UµAµB > (R) = − (4πε0ε)2 3kB T R6 L’energia media è sempre attrattiva e varia come R−6 JJ II J I Back Close Carica-dipolo indotto Ad esempio una molecola B (dotata di grande polarizzabilità scalare αB ) e uno ione A con carica QA. • Per calcolare il termine di energia conviene considerare il campo elettrico E generato da A (E = QA/4πε0εR2) e quindi scrivere l’energia di interazione tra E e µind B . Tuttavia, poichè µind B dipende da E, occorre calcolare l’energia potenziale attraverso un integrale (cioè riprendendo la sua definizione), Z r Z E Z E Z E E2 ind UQA µind = − F (r)dr = − E · dµB = −αB E · dE = −αB EdE = −αB B 2 ∞ 0 0 0 UQAµind B Q2AαB 1 = − 2(4πε0ε)2 R4 L’energia è sempre attrattiva e varia come R−4 JJ II J I Back Close Dipolo-dipolo indotto 1 Come esempio pensiamo ad un dipolo permanente A (come quello di una molecola d’acqua) e una molecola B (dotata di grande polarizzabilità scalare αB ) Prendiamo in prestito un risultato dell’elettrostatica ψ(R, θ) = µB cos θ 4πε0 εR2 E(R, θ) = ER (R, θ) + Eθ (R, θ) = µB (2 cos θuR + sin θuθ ) 4πε0 εR3 dove uR e uθ sono due vettori unitari il primo lungo R l’altro lungo µB "Z # Z E Z Eθ ER αB 2 UµA µind = −αB E · dE = −αB ER dER + Eθ dEθ = − (ER + Eθ2 ) B 2 0 0 0 µ2AαB 1 2 (3 cos θ + 1) Uµ µind = − A B 2(4πε0ε)2 R6 L’energia è sempre attrattiva e varia come R−6 JJ II J I Back Close Dipolo-dipolo indotto 2 Eθ µA θ ER R αB JJ II J I Back Close Dipolo-dipolo indotto 3 Come nel caso dipolo-dipolo, possiamo calcolare il valor medio dell’energia di interazione su tutte i valori di θ. Tralasciando i passaggi intermedi, per µ2AαB /[2(4πε0ε)2]R6 kB T si ha µ2AαB 1 < Uµ µind > (R) = − A B (4πε0ε)2 R6 L’energia media è sempre attrattiva, varia come R−6 ed è sostanzialmente indipendente da T . JJ II J I Back Close Dipolo-quadrupolo Per semplicità assumiamo che la matrice momento di quadrupolo della molecole B abbia solo un valore isotropo θB . La molecola A ha un momento di dipolo permanente µA Tralasciamo tutti i passaggi intermedi e mostriamo soltanto l’espressione finale, mediata su tutte le possibili variabili angolari µ2AθB2 1 1 < Uµ θ > (R) = − A B (4πε0ε)2 kB T R8 L’energia media è sempre attrattiva e varia come R−8 JJ II J I Back Close Quadrupolo-quadrupolo Due molecole A e B con due valori isotropi del momento di quadrupolo θA e θB 1 1 14θA2 θB2 < Uθ θ > (R) = − A B (4πε0ε)2 5kB T R10 L’energia media è sempre attrattiva e varia come R−10 JJ II J I Back Close Dipolo indotto-Dipolo indotto Deriva dalle fluttuazioni della carica (e quindi della densità elettronica) di una molecola A. Queste fluttuazioni creano un campo elettromagnetico che interagisce con la densità di carica della seconda molecola B. Il risultato netto è un termine di energia attrattivo. • L’espressione per l’energia potenziale si ricava attraverso un trattamento quantomeccanico dell’oscillatore armonico, in cui le frequenze di oscillazione per A e B sono νA e νB (modello di Drude), Uµindµind (R) = − A B 3hαAαB νAνB 1 2(ε0ε)2 (νA + νB ) R6 h è la costante di Planck. L’energia media è sempre attrattiva e varia come R−6 JJ II J I Back Close Tabella riassuntiva Tipo di interazione Carica-carica U (R, Ω) < U > (R) QA QB 1 4πε0 ε R µ2B Q2A 1 1 − (4πε 4 2 0 ε) 3kB T R Dipolo-dipolo indotto QA QB 1 4πε0 ε R A µB − 4πε1 0 ε cos θ QR 2 1 4πε0 ε [sin θA sin θB cos(φA − φB ) −2 cos θA cos θB ] µARµ3B Q2A αB 1 − 2(4πε 4 2 0 ε) R 2 µA αB − 2(4πε0 ε)2 (3 cos2 θ + 1) R16 Dipolo-quadrupolo ... Carica-dipolo Dipolo-dipolo Carica-dipolo indotto Quadrupolo-quadrupolo ... νA νB A αB Dipolo indotto-Dipolo indotto − 3hα 2(ε0 ε)2 (νA +νB ) 1 R6 2 2 2µA µB − (4πε 2 0 ε) 1 1 3kB T R6 Q2A αB 1 − 2(4πε 4 2 0 ε) R 2 µA αB − (4πε0 ε)2 R16 2 µ2A θB 1 1 − (4πε 8 2 0 ε) kB T R 2 2 14θA θB − (4πε0 ε)2 5k1B T R110 νA νB 1 A αB − 3hα 2(ε0 ε)2 (νA +νB ) R6 • Tutti i termini di dipo R−6 sono compresi nel cosiddetto termine “attrattivo” dell’interazione di van der Waals, e rappresentano la parte sostanziale dell’interazione a corto raggio. JJ II J I Back Close Lunghezza di scala 0 -0.4 U ∝− µ ¶ R0 n R -0.2 -0.6 -0.8 n > 3 Interazioni a corto raggio n ≤ 3 Interazioni a lungo raggio -1 1 1.5 2 (R0/R)n n=1 n=2 n=3 n=4 n=6 n=8 n = 10 2.5 3 JJ II J I Back Close Potenziale di interazione tra due molecole “vicine” • Quando due molecole sono molto vicine, prevale la repulsione elettrostatica tra gli orbitali elettronici Il termine di energia potenziale diventa piuttosto complicato da descrivere, in quanto ciascuna delle due distribuzioni di carica è modificata dalla presenza dell’altra • In genere vengono adottate espressioni parametriche del tipo U (R) = A Rn dove A è un parametro positivo aggiustabile, dipendente dal tipo di molecola JJ II J I Back Close Potenziale di Lennard-Jones E’ uno dei potenziali più frequentemente utilizzati per descrivere l’interazione tra due molecole prive di carica. ULJ (R) = 4 σ 12 R − σ 6 R • E’ costituito da una parte repulsiva di tipo R−12 e una parte attrattiva di tipo van der Waals R−6. I due parametri che lo caratterizzano sono la distanza σ che annulla ULJ e la profondità della buca . La distanza d’equilibrio risulta 21/6σ ≈ 1.122σ. Esempio: per H2O si ha σ = 3.1655Å e = 0.6502 kJ/mol JJ II J I Back Close Plot di ULJ (R) 2² 4² µ −4² ¶ σ 12 R µ ¶ σ 6 R ULJ (R) ² 0 −² σ 21/6 σ 3 2σ R 2σ JJ II J I Back Close Legame idrogeno 1 Il legame idrogeno è un caso particolare di interazione fra dipolodipolo fra dipoli permanenti. X−H ··· A →⊕ · · · →⊕ • X è un atomo molto elettronegativo come N, O, o F, che attrae gli elettroni di valenza, acquisendo una parziale carica negativa δ− lasciando l’idrogeno con una parziale carica positiva δ+. Il gruppo X − H viene detto donatore D. • Il legame idrogeno si forma quando la carica positiva su H viene in contatto con un doppietto elettronico di un gruppo funzionale di un altra molecola, il quale lega l’H e viene definito accettore A. JJ II J I Back Close Legame idrogeno 2 D N−H N−H N−H N−H O−H O−H A RAD (Å) :: O = 2.90 : OH 2.90 :N= 3.10 :S 3.70 :: O = 2.75 : OH 2.75 L’energia del legame idrogeno UHB ' 40 kJ/mol è inferiore al legame covalente (' 500 kJ/mol), ma superiore alla energia di Van der Waals (' 1 kJ/mol). Non c’è correlazione fra l’energia UHB e l’energia UµAµD e quindi con RAD o con gli angoli θA, θD, φA − φD JJ II J I Back Close Legame idrogeno 3 • Una descrizione quantitativa di UHB si ha con un trattamento quantomeccanico 0 ψHB = aψA,D + bψA1 −D+ 0 ψA,D è la funzione d’onda di A e D separati, ψA1 −D+ quella di una coppia ionica in cui un elettrone è passato da D a A. a e b sono due parametri “aggiustabili”. Una recente approssimazione dell’energia di interazione risulta ! ! 0 0 Bij Aij Bij Aij UHB = cos θ − − + (1 − cos θ) 12 6 12 6 Rij Rij Rij Rij θ è l’angolo DHA, le costanti A0ij , Bij0 , Aij e Bij dipendono dalla coppia ij accettore/donatore. JJ II J I Back Close Geometria delle interazioni “di legame” |i − j| ≤ 4 “di non legame” |i − j| > 4 JJ II J I Back Close Energia e conformazione di una macromolecola Si studia nel dettaglio l’energia potenziale conformazionale di una macromolecola. Si distingue tra energia potenziale di legame (b) e di non-legame (nb) U = U b + U nb • Il termine U b rappresenta l’energia conformazionale dovuta ai legami chimici. Dipende: 1. Dalla distanza di legame r di ciascun legame 2. Dall’angolo di legame θ tra 3 atomi adiacenti 3. Dall’angolo diedro φ tra 4 atomi adiacenti Si adotta una descrizione classica di U b JJ II J I Back Close Quattro atomi adiacenti JJ II J I Back Close Legame di valenza: distanza Si assume il modello dell’oscillatore armonico semplice U1b = K1(r − r0)2 K1 costante di forza, r0 distanza di equilibirio Alcune costanti di forza e distanze di equilibrio usate dal programma AMBER (http://amber.scripps.edu/) legame C−C C=C C−N C=N r0 (Å) K1 (kcal mol−1 Å−2) 1.507 317 1.336 570 1.449 337 1.273 570 JJ II J I Back Close Esempio U1 (kcal mol−1) 900 C−C C=C C−N C=N 600 300 0 0.5 1 1.5 r (Å) 2 2.5 JJ II J I Back Close Legame di valenza: angolo Si assume il modello dell’oscillatore armonico di torsione U2b = K2(θ − θ0)2 K2 costante di forza, θ0 angolo di equilibirio Alcune costanti di forza e angoli di equilibrio usati dal programma AMBER angolo C−C−C C−N−C C−C−N θ0 (◦) K2 (kcal mol−1 rad−2) 112.4 63 121.9 50 111.2 80 JJ II J I Back Close Esempio C−C−C C−N−C C−C−N U2 (kcal mol−1) 300 200 100 0 0 20 40 60 80 100 θ (◦ ) 120 140 160 180 JJ II J I Back Close Potenziale torsionale Si assume la più semplice espressione trigonometrica, U3b = V [1 + cos(nφ − γ)] 2 V barriera di energia conformazionale, n molteplicità, γ angolo di fase. Alcuni esempi (AMBER) angolo X−C−C−X P − OS − P − OS CT − OS − P − O2 n γ (◦) V /2 (kcal mol−1) 3 0.0 2 1 0.0 0.897 2 0.0 1.179 JJ II J I Back Close Esempio U3 (kcal mol−1) V /2 = 2.0 kcal/mol n = 3 γ = 0 V /2 = 0.9 kcal/mol n = 1 γ = 0 V /2 = 1.2 kcal/mol n = 2 γ = 0 2 1 0 -1 -2 0 60 120 180 φ (◦ ) 240 300 360 JJ II J I Back Close Energia potenziale di non-legame E’ dovuta a tutti gli gli altri effetti ad esclusione dei legami chimici. Distinguiamo almeno tre termini 1. Interazione di Coulomb U1nb = qi qj 1 4πε0ε rij 2. Interazione di Lennard-Jones " 6 # 12 σij σij U2nb = 4ij − rij rij 3. Legami idrogeno U3nb = cos θ Bij0 rij12 − A0ij rij6 ! JJ II J I Back Close Somma dei termini U = X 2 K1(r − r0) + bonds X K2(θ − θ0)2 angles X qi qj 1 V + [1 + cos(nφ − γ)] + 2 4πε0ε rij i<j dihedral angles " 6 # 12 X σij σij + 4ij − rij rij i<j ! 0 0 X Bij Aij + cos θ − 6 rij12 rij X hydrogen bonds exp(−Ui/kB T ) pi = P j exp(−Ui /kB T ) JJ II J I Back Close Limiti • Assegnazione delle cariche q: effetto del pH e della forza ionica, coppie ioniche • Assegnazione della costante dielettrica relativa ε • Legami covalenti “non locali”, ponti disolfuro JJ II J I Back Close