Salviamo il buio
II cielo stellato, dall'osservazione agli Star Party
di Giuditta Bricchi
L
L'UNESCO ha
dichiarato il cielo
stellato "patrimonio
mondiale" da proteggere e conservare con ogni mezzo.
j illuminazione artificiale degli ambienti
esterni è ormai, da anni, parte integrante
del nostro modo di vivere. Nelle grandi città
le luci sembrano formare una sorta di firmamento
urbano. Purtroppo il continuo aumento delle sorgenti di luce, insieme al fatto che molte non illuminano solo dove effettivamente serve, provoca
inquinamento luminoso. L'illuminazione artificiale
eccessiva interferisce con le rotte degli uccelli migratori, che confondono la luce delle lampade con
quella delle stelle. Miliardi di insetti muoiono bruciati dal calore sprigionato dalle lampade. La luce
troppo intensa e indesiderata disturba anche
l'uomo e rende sempre più difficile ammirare il cielo
stellato. L'inquinamento luminoso incide, insomma,
sul nostro habitat e sul nostro rapporto con la natura.
Il paesaggio modificato
L'uomo ha trasformato il paesaggio naturale, sia
quello diurno che quello notturno. I centri cittadini
e le località adiacenti risultano aver perso completamente l'oscurità. Nelle zone più buie si può scorgere il bagliore dei centri urbani, anche a chilometri
di distanza. In Svizzera risulta ormai impossibile trovare un luogo scuro al naturale. L'inquinamento luminoso non va considerato un problema solo per
la comunità astronomica (astrofili, astronomi, astrofisici). Per millenni infatti il cielo stellato ha fatto da
guida all'uomo nei suoi spostamenti, ha ispirato
poeti ed artisti, stimolato scienziati e studiosi nella
descrizione e nella comprensione del firmamento.
Salvare il buio
II cielo è l'altra metà del nostro paesaggio. Sotto c'è
la Terra, sopra l'Universo con i! suo sconfinato scenario di pianeti, stelle, nebulose, galassie. La volta
celeste è la finestra che ci permette di guardare
oltre il nostro pianeta, verso i! futuro, verso lo spazio, interrogandoci sulla nostra esistenza. Il cielo
notturno, spettacolo naturale di una bellezza
estrema, va preservato per le future generazioni,
perché possano continuare a scrutarlo e ad interrogarsi sul passato e il futuro della vita. Per tutto ciò
l'UNESCO ha dichiarato il cielo stellato "patrimonio
mondiale" da proteggere e conservare con ogni
mezzo. Tale impegno diventa ancora più importante ora che siamo all'inizio di una nuova era: l'era
spaziale.
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Conoscere il cielo
Non è difficile imparare ad orientarsi nel cielo stellato, quando è limpido e non offuscato dall'inquinamento luminoso. Tutti possono individuare la
stella polare come punto di riferimento e le costellazioni più celebri (Orsa maggiore o Gran Carro,
Orsa minore o Piccolo Carro, e così via ). Se siamo
senza esperienza, qualcuno può guidarci alla scoperta delle stelle che brillano sopra di noi. Molti
sono i libri e gli atlanti che descrivono la volta celeste. Se non vogliamo cimentarci con opere troppo
difficili, potremmo iniziare con un libro per ragazzi,
come Dov'è /'/ cigno? di Gabriella Bernardi (Neos
edizioni, 2010). Questo volumetto, la cui realizzazione è stata sostenuta dall'Agenzia Spaziale Italiana (ASI), accompagna alla scoperta delle stelle e
delle costellazioni che brillano sopra di noi, coniugando in modo piacevole fantasia e rigore scientifico e spiegando il significato dei termini
astronomici (Sistema Solare, Satellite, Galassia, Supergiganti, e così via).
Astrofili e Festa delle Stelle
Gli appassionati di osservazioni astronomiche vanno
alla ricerca di ambienti incontaminati dove è possibile godere della vista di migliaia di astri. Per riunire
gli appassionati di osservazione astronomica, associazioni e gruppi di amici organizzano Star Party
ANNO 31 - N.2 -APRILE 2013
È una debole luce, quella che ci arriva dal cielo stellato. Ma che cosa sarebbe il pensiero
umano se non potessimo vedere le stelle?
(Jean Baptiste Ferri n, premio Nobel perla Fisica nel 1926).
Lugano di notte
Foto grande: composizione di
immagini satellitari della Terra di
notte. Fonte NASA.
Foto a sinistra: La Nebulosa di
Orione (nota anche come M 42)
è una delle nebulose diffuse più
brillanti del cielo notturno. Chiaramente riconoscibile ad occhio
nudo, è posta a sud della Cintura di Orione.
Nella pagina seguente: l'ammasso aperto denominato NGC
2264, circondato da un grande
sistema di nebulosità diffuse, all'interno della costellazione dell'Unicorno.
(Festa delle Stelle) in luoghi sufficientemente lontani
dai centri abitati per avere un cielo buio. In queste
occasioni anche il neofita può accostarsi ai più
esperti e godere del fantastico spettacolo di pianeti,
costellazioni, ammassi stellari, nebulose e galassie
della volta celeste. Il ritrovo dei partecipanti avviene
già nel tardo pomeriggio, generalmente nei pressi
di un osservatorio. Il raduno poi prosegue per tutta
la notte, in prati disseminati di decine di telescopi.
Lo spettacolo del cielo è sempre grandioso ed illimitato. L'unica incertezza risiede nelle condizioni
meteo. Per questa ragione un saluto diffuso tra gli
astrofili è "Geli sereni". I raduni si svolgono in genere a primavera inoltrata o in estate, evitando i
giorni di luna piena, poiché l'eccessiva luminosità
del nostro satellite disturba l'osservazione dei corpi
celesti.
Le stelle cadenti
Per gli appassionati e per i profani, l'appuntamento
più famoso con il cielo stellato è in agosto, con le
cosiddette Stelle cadenti, note come Lacrime di San
Lorenzo. Il termine scientifico per indicare questo
fenomeno è sciame meteorico delle Perse/di. Le meteore sono le scie luminose prodotte dall'attrito con
l'atmosfera di minuscole particene di polveri cosmiche che vaporizzano completamente prima di giungere al suolo. Il nome Perseidi è dovuto al fatto che
ASSOCIAZIOME TICINESE TERZA ETÀ
esse provengono da un punto della volta celeste situato nella costellazione del Perseo. Gli appuntamenti con la volta celeste non si esauriscono con
l'estate. Le notti autunnali ed invernali, più fredde,
ma più lunghe, hanno più ore disponibili per l'osservazione e, quando soffiano i venti da nord, il
cielo è molto più terso e limpido. Si potranno allora
osservare i pianeti non presenti nella stagione
estiva, come il brillante Giove con i suoi satelliti e
Saturno con i suoi anelli. Altri importanti protagonisti del cielo sono Marte, il Pianeta rosso, e la Luna
che al telescopio offre una quantità impressionante
di dettagli, con le montagne, i crateri e le piatte distese dei "mari".
Le mete dell'astroturismo
Si deve agli astrofili, amanti del cielo notturno, la
nascita di un nuovo genere di vacanza: l'astroturismo. Destinazione degli astroturisti sono località
con un cielo buio, limpido e trasparente che consenta osservazioni di qualità elevata. Come si rileva
dalle carte dell'illuminazione del nostro pianeta, ottenute dai rilievi dei satelliti artificiali, l'Europa, Italia
compresa, risulta, nel suo complesso, molto illuminata. Gli astroturisti più raffinati e con mezzi economici adeguati hanno iniziato perciò a scegliere
mete esotiche che si sono attrezzate per questo genere di turismo, come il Sudafrica e le Canarie.
Uno Star Party è il raduno di
amatori astronomi che si danno
appuntamento in zone lontane
dall'inquinamento luminoso per
osservare insieme le stelle. Un raduno può durare una o più notti
e attrarre centinaia o anche migliaia di persone. I partecipanti
portano telescopi e binocoli e
prendono parte a varie attività
legate all'osservazione del cielo:
scambio di materiali, mercatini,
gare, escursioni, iniziative commerciali, eccetera.
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Per gli amanti del cielo notturno anche in Italia si
trovano aree adeguatamente buie per osservare
bene la volta celeste. Guardando la carta dell'illuminazione notturna della penisola italiana, spiega
l'astronomo Emiliano Ricci (Soc. Astronomica Fiorentina) «si rileva che nei deli toscani c'è una situazione molto particolare. I deli più scurì del Paese
sono infatti qua, e sono quelli dell'isola del Giglio,
dell'Amistà grossetano e una ristretta zona fra
Siena e Grosseto. Anche la Sardegna interna ha deli
molto bui, è infatti molto meno densamente popolata».
Astroturismo in agriturismo
Nella campagna toscana, sulle colline tra Siena e
Grosseto, in un paesaggio unico al mondo, non
lontano da Monticano, vi è un agriturismo, Villa
Ferrala, dedicato all'osservazione del cielo. Qui oltre
a colline, foreste, laghetti, animali in libertà, orti,
frutteti vi è un osservatorio astronomico privato. Il
proprietario, Vittorio Cambria, appassionato astrofilo, mette a disposizione del pubblico la struttura
per mostrare i più spettacolari oggetti celesti e per
insegnare ad orientarsi tra le stelle. L'osservatorio
astronomico, situato su una collinetta, è dotato di
un telescopio Meade LX200 R 14" f/10, con GPS,
camera ccd per riprese planetarie e lunari, ed è corredato dì attrezzature di collegamento agli spazi
esterni e a quelli interni per riunioni. Situato nella
Riserva naturale delle valli del fiume Merse, l'osservatorio è ideale per gruppi di astrofili e per Star
Party, poiché è circondato da un vasto terreno (circa
1000 m2 ) dove si possono posizionare i telescopi
con orizzonte libero a 360° e guardare il cielo più
bello della Toscana centro-meridionale. «L'Unione
Astrofili Italiani (UAI ), che riunisce alcune migliaia
di soci individuali e oltre 200 associazioni locali spiega Vittorio Cambria - ha selezionato Villa Ferrala come struttura particolarmente qualificata per
ospitare riunioni e convegni che richiedano l'utilizzo
della strumentazione astronomica».
La posizione centrale in Italia, le condizioni di basso
inquinamento luminoso, l'efficienza dell'osservatorio astronomico e la logistica dell'agriturismo sono
in grado di favorire incontri dedicati alla didattica
dell'astronomia, a progetti per adulti e per ragazzi
e a osservazioni pubbliche di particolari fenomeni
astronomici.
La luce ha da sempre un significato positivo: richiama il sole, la sua energia, la
sua forza vitale. L'illuminazione degli spazi urbani da alle persone un senso dì sicurezza. Le luci nella notte - lampioni, facciate illuminate, insegne luminose sono indice di benessere e di sicurezza. Tuttavia il loro eccesso ci priva anche di
quella conoscenza elementare del cielo stellato che per secoli ha caratterizzato
il patrimonio culturale degli abitanti della terra. L'inquinamento luminoso, che
si verifica quando si illumina troppo e/o male, rappresenta uno spreco di energia
e determina effetti indesiderati per l'ambiente e per l'uomo. Il problema ha incominciato a porsi già parecchi anni fa, suscitando progressivo interesse e consapevolezza nei diversi paesi del mondo. Nel lontano 1988 nacque negli USA il
movimento internazionale, Dark-Sky (Cielo Buio), per combattere l'inquinamento luminoso e i suoi effetti negativi sulla natura e sull'essere umano. Da
questo movimento è sorta la International Dark-Sky Assodation, organizzazione
senza fini di lucro, che raccoglie astronomi, astrofili, ingegneri dell'illuminazione
e quant'altri siano interessati a combattere l'inquinamento luminoso. La sezione
svizzera dell'associazione è nata nel 1996 (www.darksky.ch/ti ).
Che cosa si può fare
Oggigiorno la tecnologia ha i mezzi per ridurre il consumo di energia destinato
all'illuminazione pubblica con evidente guadagno ambientale ed economico.
Molti Paesi e regioni dispongono di regolamenti contro la luce artificiale eccessiva. In Svizzera, a livello cantonale e locale, sono stati presi prowedimenti e
date indicazioni contro l'inquinamento luminoso, anche sulla base di esperienze
in corso in altri paesi. «Spesso - fa notare la Società astronomica ticinese - si illumina troppo e si illumina male, dove non serve, ossia verso l'alto. Il risultato è
la perdita della possibilità di godere dello spettacolo del firmamento, che ormai
è quasi scomparso dai nostri agglomerati urbani». Nel sito del Cantone Ticino
(www.ti.ch), nell'area dedicata all'inquinamento luminoso (www.ti.ch/troppaluce), vengono date informazioni ed indicazioni per prevenire il fenomeno.
Bibliografia internet
Repubblica e Cantone Ticino: www.ti.ch, www.ti.ch/troppaluce
Società astronomica ticinese: www.astroticino.ch
Dark-Sky sezione Ticino: www.darksky.ch/ti
ASSOCIAZIONE TICINESE TERZA ETÀ
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