uso di software di simulazione per “osservare” il cielo

USO DI SOFTWARE DI SIMULAZIONE PER “OSSERVARE” IL CIELO
Dalla revisione del lavoro estivo è emersa la necessità di definire con maggior
precisione alcuni termini: latitudine, longitudine, meridiano, altezza e culminazione di
un astro, giorno solare, tempo solare e tempo civile. Piuttosto che fornire tali
definizioni si è chiesto agli studenti di cercare personalmente a casa queste
informazioni (in parte note dallo studio della geografia); a scuola, poi, si sono lette le
definizioni trovate dagli studenti, si sono discusse, spiegate ove necessario,
confrontate con quelle ingenue (come nel caso della definizione di giorno, che per
molti studenti era semplicemente l’intervallo di tempo tra l’alba e il tramonto…). E’
stata anche un’occasione interessante di riflessione sulla scelta dell’unità di misura del
tempo. Un ottimo riferimento per questa fase è stato il sito della Rete di Eratostene
Si sono presentati aspetti operativi, quali la determinazione della latitudine di un
luogo dall’altezza sull’orizzonte della Stella Polare:
Si è anche presentata la costruzione della linea nord-sud, porzione del meridiano del
luogo, mediante il metodo dei cerchi indù; non si è proceduto a realizzare
effettivamente queste determinazioni sostanzialmente per limiti di tempo. Si sono
tuttavia “simulate” queste attività grazie a disegni e foto disponibili su alcuni siti web
particolarmente significativi.
Diversamente da quanto affermato per la rotazione giornaliera del cielo, pochi
studenti, in base alle proprie osservazioni, avevano colto il fatto che il Sole e le stelle
non sono in posizioni fisse l’uno rispetto alle altre, cioè lo spostamento annuale del
Sole attraverso la sfera celeste. Così, si sono riprese le indicazioni di lavoro e si è
utilizzato un software di simulazione del cielo per “effettuare” le osservazioni
necessarie (si vedano a questo proposito, ad esempio, http://www.starrynight.com/ e
http://www.stellarium.org/) . In particolare, si è considerato il caso della
costellazione dello Scorpione che è ben visibile nelle serate estive, tanto che tutti gli
studenti l’avevano osservata; è stato possibile mostrare come, tra l’inizio e la fine
dell’estate, la posizione in cielo di questa costellazione, alla stessa ora, sia
completamente diversa: a metà giugno, alle 22, essa è da poco sorta, a metà
settembre alla stessa ora è già tramontata. Di fatto quasi tutti avevano osservato
questo fenomeno ma non ne avevano tratto alcuna conclusione. E’ stato invece a questo
punto possibile concludere che le stelle sono in
anticipo rispetto al Sole oppure
che il Sole si sposta rispetto ad esse da ovest verso est.
Da qui la definizione di giorno siderale, costruita insieme agli studenti in analogia con
quella già conosciuta di giorno solare; quella di un’altra importante unità di misura del
tempo, l’anno, ri-costruita insieme agli studenti; e infine, ancora con l’aiuto del
software, la definizione di eclittica (la linea immaginaria sulla sfera celeste, percorsa
dal Sole in un anno, da ovest verso est).
A questo punto del percorso la descrizione del cielo notturno è stata arricchita di un
elemento fondamentale, trascurato volutamente, come si è già avuto occasione di dire,
nel lavoro estivo: il moto dei pianeti. E’ stato proprio il software di simulazione del
cielo a farci “scoprire” questi oggetti celesti e sono stati proprio gli studenti a dar
loro un nome: quando l’insegnante ha chiesto: quale aggettivo useresti per questi
oggetti? qualcuno ha proprio risposto vaganti, arrivando dunque a scoprire l’etimologia
della parola pianeta (oggetto errante). Si è infine introdotta l’espressione moto
retrogrado per designare quella fase del moto dei pianeti in cui essi tornano indietro
sulla sfera celeste.