Masaru Emoto è conosciuto per il suo controverso pensiero sulla presunta memoria dell'acqua, teoria secondo la quale sussisterebbe una relazione tra i pensieri umani e vari stati dell'acqua considerata a una temperatura convenzionale di -4 °C Egli sostiene di avere documentato con fotografie il fatto che i cristalli assumerebbero una forma armonicamente simmetrica o, al contrario, caotica e disordinata, in conseguenza dell'inquinamento dell'acqua stessa e della presunta "energia" a cui sarebbero esposti; sia essa sotto forma di suono (voce e musica), parola scritta (etichetta applicata a una brocca) o pensiero[1]. Dal 1999 Emoto ha pubblicato diversi libri della stessa collana, intitolati Messages from Water (Messaggi dall'Acqua), contenenti fotografie di cristalli d'acqua a suo dire sottoposti al trattamento con «preghiera, musica o scritte avvicinate a contenitori d'acqua». Le sue asserzioni sono state pesantemente criticate dalla comunità scientifica internazionale, che ha sottolineato come non esistano prove scientifiche di merito, come sia impossibile riprodurre in condizioni controllate le sue affermazioni, e che Emoto, oltre a non avere competenze scientifiche, abbia avviato un'ampia attività commerciale privata, basata sulla vendita di libri e prodotti fondati solo sulle sue teorie prive di fondamento scientifico MECCANICA QUANTISTICA Secondo il "realismo" di Einstein, gli stati quantistici devono esistere oggettivamente, indipendentemente da tutte le limitazioni imposte dalla teoria quantistica, che perciò secondo Einstein è incompleta e provvisoria. Esisterebbero quindi delle "variabili nascoste" che descrivono la realtà oggettiva dei sistemi quantistici, ma non sono ancora riconosciute dall'attuale teoria. Per fare un paragone banale, immaginiamo che in una partita di carte il vostro avversario abbia in mano una certa carta. Noi deduciamo che tale carta può essere l'asso di denari o il re di cuori, ma siccome non possiamo vederla, non sappiamo quale delle due sia realmente. Questa, secondo Einstein è la "conoscenza incompleta" che ci può dare la meccanica quantistica. Comunque, dice Einstein, la carta in questione è di fatto una delle due carte, ad esempio l'asso di denari (variabile nascosta), anche se noi non sappiamo ancora per certo se sia l'una o l'altra (indeterminazione). All'atto della misura noi possiamo finalmente constatare di quale carta si tratta, ma secondo Einstein la carta era quella già prima della misura. Secondo la meccanica quantistica invece non è così! La carta in precedenza era in uno stato indefinito: "50% asso di denari e 50% re di cuori", e solo all'atto della misura la carta è "diventata" (per esempio) l'asso di denari. Se si ritorna a quello stesso identico stato fisico e si rieffettua la misura, stavolta la carta potrebbe diventare un re di cuori! Secondo Einstein questi "giochi di prestigio" quantistici erano del tutto inaccettabili, e per dimostrare questo negli anni '30 egli iniziò a formulare vari paradossi concettuali, che però Bohr risolveva ogni volta, salvando così la validità della meccanica quantistica. Rimase insoluto solo un paradosso, il cosiddetto paradosso E.P.R., così chiamato perché Einstein lo sviluppò insieme agli altri due fisici Podolski e Rosen. Esso non sarà qui descritto poiché è piuttosto difficile, ma in sostanza il suo significato è questo: se la meccanica quantistica è valida, essa implica che in certi esperimenti specifici esistano necessariamente influenze istantanee ("non-locali") tra particelle lontane, in barba al fatto che la velocità della luce sia la velocità massima consentita nell'universo. Le influenze in questione si propagherebbero con velocità praticamente infinita e questo veniva considerato "inaccettabile" da Einstein, Podolski e Rosen. Molti esperimenti condotti recentemente hanno dimostrato pienamente l'esistenza dei "giochi di prestigio" quantistici. Negli anni '90 Rarity e Tapster del Royal Signals and Radar Establishment hanno finalmente condotto un'esperimento reale che risulta molto simile al paradosso EPR nella sua forma originaria. In estrema sintesi, in questo esperimento un laser emette un fotone, cioè un quanto di luce, il quale viene diviso in due fotoni di energia dimezzata da un dispositivo chiamato convertitore verso le basse frequenze. I due fotoni gemelli vengono allontanati tra di loro: ebbene, l'esperimento ha evidenziato che resta una correlazione tra i due fotoni, sebbene possano essere lontanissimi tra di loro, cosicché una misura effettuata su uno dei due fotoni può alterare lo stato dell'altro! Avviene cioè proprio ciò che Einstein aveva definito assurdo e impossibile quando aveva proposto l'esperimento EPR. In termini tecnici, si avrebbe avuto una violazione del cosiddetto "principio di località", che Einstein considerava intoccabile: perciò secondo lui la teoria quantistica era "inquietante" ed insensata, e pertanto doveva essere considerata incompleta e incoerente. Negli anni seguenti furono condotti molti altri esperimenti sui fondamenti della realtà quantistica. Diversi esperimenti condotti negli anni '90 risultano ancora più sconcertanti e ormai riducono a zero la possibilità che la località ed il realismo di Einstein siano validi (quindi oggi lo stesso sondaggio dovrebbe ottenere risultati ben diversi da quelli del 1985). Sorprendentemente tali esperimenti riportano decisamente alla ribalta la figura del soggetto cosciente,… Resta il fatto che questi incredibili esperimenti (che esamineremo nei prossimi paragrafi) restano sconosciuti ai profani, ed anche alla maggior parte degli scienziati (cioè i non fisici), che continuano ingenuamente a credere all'oggettività della fisica. Ma il fisico Pagels avverte (Il codice cosmico, Bollati Boringhieri, cap.9 pag.134/137): "La vecchia idea che il mondo esista effettivamente in uno stato definito non è più sostenibile. La teoria quantistica svela un messaggio interamente nuovo: la realtà è in parte creata dall'osservatore". Ed inoltre: "La situazione si presenta paradossale al nostro intuito, perché stiamo cercando di applicare al mondo reale un'idea dell'oggettività che sta solo nelle nostre teste, una fantasia". i fotoni sono "quanti di luce". (la luce è appunto un campo elettromagnetico che si propaga come un'onda). Giuliano Preparata Di fatto ciò che Preparata intuisce subito è che nel caso del FEL – laser ad elettroni liberi – vi sono delle condizioni in cui il numero enorme di elettroni può esser trattato come un insieme coerente e che vi è una certa soglia superiore di densità e una soglia inferiore di temperatura per le quali diviene energeticamente favorevole (vero “ground state” del sistema), e quindi “spontaneo”, il comportamento “coerente” di un insieme molto numeroso di particelle. Tutto ciò si ricava con la QED (teoria quantistica dei campi), purché non si escluda dai conti la presenza del campo elettromagnetico. Perché Emilio Del Giudice ha iniziato a lavorare con Preparata sulle proprietà dell’acqua? Come acclarato, le “anomalie” chimico-fisiche di questo liquido sono di gran lunga maggiori delle proprietà che si riescono a spiegare coi modelli correnti. Basti notare che l’acqua degli organismi viventi è “particolare”; l’acqua del mare, ad esempio, è composta al 97% di acqua e al 3% di minerali, mentre una medusa in essa vivente è composta al 99,9% (sul totale del numero di molecole) di acqua, e solo per lo 0,1% da altri elementi: una bolla di acqua purissima, vivente, in un mare di acqua ricca di minerali. Consideriamo anche che la “bibbia” per chi studia le proprietà dell’acqua è un’opera in ben sette volumi: Water: a comprehensive treatise a cura di F. Franks (1972-1982). Il modello empirico dell’acqua utilizzato in Biofisica è totalmente differente da quello standard, simile a quello che scaturisce dai risultati della QED Coerente di Preparata: come diceva Leonardo da Vinci: “Se t’avviene di trattar delle acque consulta prima l’esperienza, e poi la ragione”. Giuliano Preparata insieme ad Emilio Del Giudice, quindi, cominciarono ad applicare all’acqua la stessa impostazione seguita per il FEL: – N oggetti elementari – Livelli energetici discreti (∆E). Sotto queste condizioni (che sono quasi sempre valide) accade che le fluttuazioni quantistiche (pur “brevissime”, limitate dal principio di Heisenberg: ∆T = h/∆E) risuonano coi modi del campo elettromagnetico a frequenza ω = ∆E/h. Infatti, come ben noto dai primi anni del 1900, l’atomo è come un’antenna che emette a frequenza ω. Se N è abbastanza grande, allora accade un fenomeno collettivo: gli N oggetti mettono in fase le loro transizioni all’unisono col campo elettromagnetico: quindi l’ampiezza del campo aumenta, e così via. Avviene, dunque, una vera e propria transizione dello Stato Fondamentale del Vuoto quantistico, dalla condizione perturbativa (in cui materia e campo oscillano incoerentemente) ad un nuovo Stato Fondamentale del Vuoto quantistico – Coherent Ground State (CGS) – in cui la materia assume natura pienamente ondulatoria, e materia e campo compiono grandi oscillazioni in fase. Ciò è possibile (non violando il principio di conservazione dell’energia) perché l’energia di interazione è negativa e vi è una certa soglia di N abbastanza grande, di densità abbastanza elevata e di temperatura abbastanza bassa, tale che questa transizione sia energeticamente favorevole, e cioè spontanea. Questo significa che l’energia del CGS è minore dell’energia del vuoto perturbativo. Quindi è proprio il CGS il Vero Stato Fondamentale. Inoltre, poiché le transizioni atomiche in generale corrispondono a salti energetici dell’ordine delle decine di elettronvolt1 (eV), ciò corrisponde a lunghezze d’onda (λ = 2π/ω) dell’ordine del migliaio di Angstrom (1Å = 1x1010m), e lo spazio risulta naturalmente suddiviso in tanti domini di queste dimensioni, al cui interno sono presenti diverse decine di migliaia di atomi, ed il Campo Elettrico ed il Campo Magnetico si evolvono in fase: Domini di Coerenza (Coherence Domains – CD). Quindi una “cadenza temporale” origina una “cadenza spaziale”, ossia una struttura a domini. Nell’acqua, ad esempio, la fase incoerente è una specie di vapore molto denso, e il singolo Dominio di Coerenza a temperatura ambiente è grande circa 750 Å. Attualmente il modello generalmente accettato dell’acqua assume che le molecole dell’acqua siano connesse tra di loro attraverso i cosiddetti “ponti-Idrogeno”, che sorgerebbero dai nuclei di Idrogeno delle molecole d’acqua; si suppone che questi vengano abbandonati dai loro elettroni migrati nella nuvola elettronica della molecola, e che, divenuti quindi positivi, sarebbero una sorgente di attrazione delle nuvole elettroniche delle molecole adiacenti, che si rigonfierebbero verso l’esterno, dando origine ad un “ponte” insieme al nucleo dell’Idrogeno. Tuttavia, la struttura della molecola d’acqua isolata e diseccitata non ha alcuna somiglianza con questo scenario. Quindi, la generazione di un ponte-Idrogeno richiederebbe una profonda ristrutturazione delle molecole coinvolte e non si sa da dove possa essere fornita l’energia necessaria. Per ora ipotizziamo che tale energia sia in qualche modo a disposizione, e supponiamo di avere un insieme di molecole tenute aggregate da forze a corto raggio di qualche tipo. Cosa accade ad un tale sistema in rapporto alle fluttuazioni quantistiche del vuoto (dimostrate per la prima volta sperimentalmente nel 1948 dall’esistenza del cosiddetto “Lamb shift”)? – Lo abbiamo già accennato: in certe condizioni di temperatura e densità, il sistema ha, paradossalmente, bisogno di minore energia nell’oscillare “avanti e indietro” tra due livelli energetici (selezionati dall’accoppiamento col campo della fluttuazione elettromagnetica) piuttosto che non standosene “fermo” nella configurazione in cui il campo è zero e le molecole sono nel loro ground state individuale. Quindi, in questa nuova “oscillante” configurazione di minima energia, indotta dalle fluttuazioni quantistiche, le singole molecole acquisiscono da un lato un comportamento collettivo, e dall’altro ne risultano completamente ristrutturate. Infatti, ora la loro configurazione individuale è data dalla sovrapposizione di due diversi stati molecolari. Si noti che lo stato eccitato (livello 5d) incluso in questa sovrapposizione, sta ad un livello energetico di diversi eV al di sopra del ground state, e sarebbero necessari decine di migliaia di gradi Kelvin per raggiungere lo stesso risultato per via termica (infatti l’energia di 1 kT 1/10000 eV). Quindi, in particolare, questa profonda ristrutturazione della nuvola elettronica che dà origine ai ponti-Idrogeno, viene raggiunta attraverso questo meccanismo quantistico che non è termico e non è entropico. – Si tratta di una rivoluzione copernicana nel microcosmo: i ponti-Idrogeno sono la conseguenza della dinamica della coerenza quantistica elettrodinamica che conduce il gas a collassare in liquido e non, al contrario, la causa della coesione del liquido. Dai calcoli scaturisce qualcosa di straordinario, ossia che vi è una soglia di densità della materia oltre la quale avviene una “transizione di fase superradiante”: il sistema si riorganizza e raggiunge una nuova configurazione stabile in cui il campo di materia e il campo elettromagnetico oscillano coerentemente ad una frequenza comune. In questo modo c’è un grosso guadagno energetico proporzionale alla densità, quindi la densità aumenta enormemente fino al valore limite determinato dalle forze repulsive legate al principio di Pauli, nonché per quelle legate alla repulsione di Coulomb tra elettroni. Questo meccanismo descrive – per la prima volta nella storia della fisica – l’origine della transizione vapore-liquido. Nel caso dell’acqua stiamo parlando di un fattore di densità 1600 volte maggiore del liquido rispetto al vapore, e ciò non solo avviene in maniera spontanea, ma addirittura emettendo energia: “il calore latente di liquefazione”. – Chiunque con una minima conoscenza di fisica se ne meraviglierebbe e si renderebbe conto che non basta inventarsi il termine “calore latente” per essere soddisfatti della questione. Inoltre, dai calcoli scaturisce che: l’acqua liquida consiste in una struttura costituita (a temperatura diversa dallo zero assoluto) da due fasi. Bisogna ricordare che già Roentgen (lo scopritore dei raggi X) nel 1892 propose per la prima volta che l’acqua avesse una struttura bifasica: prospettò questo modello empirico per spiegare la dipendenza dalla temperatura della solubilità in soluzioni acquose; tale spiegazione fu “facilmente” considerata inadeguata, data l’impossibilità di comprendere come potessero esistere due tipi diversi di raggruppamenti di molecole uguali, pur nelle stesse condizioni termodinamiche. In questo caso, invece, tale struttura scaturisce proprio dai calcoli di elettrodinamica quantistica. La fase “incoerente” è costituita da molecole d’acqua nello stato fondamentale (ground state), cioè come nella fase gassosa (vapor d’acqua); tali molecole sono disposte densamente negli interstizi attorno a dei grandi raggruppamenti in cui le molecole interagiscono coerentemente con un intenso campo elettromagnetico classico. La fase coerente, stabilmente presente nel mezzo di quella incoerente, è costituita da isole o “domini di coerenza” con un raggio di 25nm (1 nm = 1x10-9 m) ed i loro centri distano tra loro 75nm. Queste “isole molecolari” sono sopravvissute all’attacco delle fluttuazioni termiche che tendono a imporre loro il disordine; le loro molecole oscillano in fase con un campo elettromagnetico “autogenerato”(secondo i meccanismi prima accennati), del valore di 0,26 eV, vale a dire della frequenza di 5,5x1013 Hz. Le molecole oscillano a tale frequenza tra il ground state e lo stato energetico eccitato E = 12,06 eV (si noti che la soglia di ionizzazione è vicinissima Eion 12,6 eV; siamo nel lontano ultravioletto) e la densità di queste molecole è simile a quella del ghiaccio. Grazie a questi calcoli, per la prima volta si possono prevedere teoricamente, con un approccio di base, ab initio, una serie di parametri sperimentalmente misurabili dell’acqua, tra cui: • il calore specifico dell’acqua liquida, che appare connesso alla frazione di fase coerente che “evapora” dalla superficie dei domini di coerenza, diventando incoerente; • l’anomalia della densità dell’acqua liquida: tale densità ha un massimo a 4° C. A 0° C la densità è maggiore di quella dell’acqua solida, cioè del ghiaccio (scaturisce dalla sovrapposizione delle due differenti dipendenze dalla temperatura delle densità delle due fasi); • la temperatura di ebollizione; • il volume critico, identificato come il più grande volume molare al di sopra del quale non possono avere luogo spontaneamente processi di QED coerente; • il calore latente di evaporazione; anche questa quantità è connessa alla frazione di fase coerente che “evapora” dalla superficie dei domini di coerenza divenendo incoerente; • i ponti-Idrogeno tra le molecole d'acqua, che non sono la causa delle interazioni tra molecole, poiché le protuberanze delle nuvole elettroniche molecolari non esistono nelle molecole isolate; i ponti-Idrogeno sono, al contrario, gli effetti della dinamica coerente nell’acqua liquida, che rimescola le nuvole elettroniche producendo così le protuberanze. Nel 1988 il ben noto biologo Jacques Benveniste, ricercatore del CNRS (il CNR francese) apprezzatissimo a livello internazionale, pubblica su Nature, dopo ben quattro anni di esperimenti, Human Basophil Degranulation Triggered by Very Diluted Antiserum Against IgE. Benveniste mostra l’esistenza di effetti biologici delle cosiddette “soluzioni omeopatiche”, cioè soluzioni acquose in cui le molecole del soluto sono così diluite da non essere più presenti. Da qui la nota espressione di “memoria dell’acqua”. Ebbene, accadde immediatamente un “fenomeno” a dir poco peculiare: un “comitato investigativo” composto, tra gli altri, dal famigerato illusionista James Randi, membro dello CSICOP (Committee for the Scientific Investigation of Claims of the Paranormal), papà dell’italiano CICAP, effettuò un “raid” nel laboratorio diretto da Benveniste cercando di “smontare” l’esperimento e trovare errori e “trucchi”. In poche ore, 4 anni di esperimenti di un riconosciuto scienziato di livello internazionale vennero totalmente e profondamente ridicolizzati. – Da questo momento in poi parlare di “memoria dell’acqua” significherà “scienza cattiva”, “pseudoscienza”; eppure alcuni coraggiosi e liberi scienziati, non condizionati dalla propaganda hanno continuato e perseguito con successo tali studi. Basti citare per l’Italia: Vittorio Elia, Alberto Tedeschi ed il compianto Getullio Talpo. G. BIBLIOGRAFIA - Le Scienze n.235, 1988. - Pagel, Il codice cosmico, Bollati Boringhieri, cap.9 pag.134/137 - Le Scienze n.289 del 1992, La filosofia dei quanti di J.Horgan - “Il Segreto dell’Universo. Mente e materia nella scienza del terzo millennio” di Fabrizio Coppola, ed. L’Età Dell’Acquario,2003) - “Giuliano Preparata (1942-2000): uno scienziato del XXI Secolo.” Di R. Germano, da Atti del XXV Congresso di Medicina Biologica – Nuovi Orizzonti in Medicina – Milano, 14 e 15 Maggio 2010 – Sessione Ricerca: Messages from Water - “Terapie Vibrazionali”, Roberto Tresoldi, Ed. Tecniche Nuove, collana Medicina Naturale (2000)