Studio - Mille e una rete

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Mille e una rete
Molteplicità di reti, dimensioni delle reti e relazioni di utilità tra reti
P. Zenhäusern
Dr. S. Vaterlaus
Dr. K. Becker
Dr. H. Worm
Olten, 30 settembre 2006
Plaut Economics
Baslerstrasse 37
CH-4600 Olten
www.plaut-economics.ch
Telefon +41 62 205 55 60
Fax +41 62 205 55 70
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Mille e una rete
Indice
Sintesi .................................................................................................................................. 3
1
Introduzione ................................................................................................................ 9
2
1001 reti nel tempo ................................................................................................... 10
3
1001 Dimensioni delle reti, Relazioni di utilità e Organizzazioni delle reti........... 15
4
3.1
Dimensioni e valore delle infrastrutture di rete ................................................ 15
3.1.1
Dimensioni e lunghezza delle reti ................................................... 16
3.1.2
Le reti e il loro valore economico .................................................... 20
3.2
In che modo vengono utilizzate le infrastrutture di rete? ................................. 26
3.2.1
Utilizzo delle reti di approvvigionamento e di comunicazione ......... 28
3.2.2
Utilizzo della rete dei trasporti e della rete postale.......................... 30
3.2.3
Utilizzo della rete sanitaria e della rete della formazione ................ 32
3.3
In che modo sono organizzate le infrastrutture di rete?................................... 34
3.3.1
Integrazione/disintegrazione orizzontale delle reti .......................... 35
3.3.2
Integrazione/disintegrazione verticale delle reti .............................. 38
3.3.3
Le reti del futuro .............................................................................. 40
Fonti ........................................................................................................................... 43
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SINTESI
I
Le reti sono dei sistemi complessi, formati da nodi e collegamenti, e a seconda della
singola organizzazione sono strutturate in modo diverso e interdipendente fra loro.
All’interno di alcune reti (ad es. le strade e le ferrovie) sono più rilevanti i collegamenti,
mentre in altre (ad es. gli uffici postali, il traffico aereo, la navigazione) sono i nodi ad avere
un ruolo decisivo. Lo studio «Mille e una rete», condotto su incarico della Posta Svizzera,
fornisce una panoramica sulle reti che garantiscono l’approvvigionamento di base, nelle
sue diverse forme. Da un lato vengono prese in considerazione le classiche reti
infrastrutturali svizzere, quali la rete dei trasporti, le reti di approvvigionamento e di
smaltimento e la rete delle telecomunicazioni. Dall’altro lo studio analizza anche quelle reti
che si distinguono prevalentemente per la presenza di nodi e l’assenza di collegamenti,
come nel caso della rete postale, della rete della formazione e della rete sanitaria. Lo
studio evidenzia le dimensioni e il valore delle attuali infrastrutture del nostro Paese,
infrastrutture che nella maggior parte dei casi sono collegate ad un mandato pubblico di
approvvigionamento, nonché il modo con cui tali infrastrutture di rete vengono utilizzate.
Dato che tradizionalmente queste reti sono sempre state legate all’approvvigionamento di
base (prospettiva di distribuzione) e hanno assunto quindi un peso più politico che
economico, attualmente disponiamo di informazioni limitate sul loro valore. Pertanto in molti
punti del presente studio sono state effettuate per la prima volta delle stime relative alle
singole reti. Inoltre lo studio offre una panoramica sul tema dell’organizzazione delle reti,
vale a dire sul modo in cui sono organizzate le infrastrutture di rete, e a quali condizioni
possono essere realizzate eventuali sinergie.
II
Da un confronto fra le loro dimensioni, emerge come le reti che riguardano
l’approvvigionamento capillare presentano lunghezze diverse. Queste differenze sono da
ricondurre, tra le altre cose, alla rispettiva forma organizzativa. Ad esempio nel caso dei
circa 140'000 km di reti di distribuzione di energia elettrica, alcune linee vengono gestite in
modo parallelo, trattandosi dei cosiddetti “chilometri cavo”. Inoltre, dovendo
necessariamente essere collegate fra loro, le reti di distribuzione di energia elettrica hanno
un’estensione maggiore rispetto ad esempio alle reti di approvvigionamento idrico (circa
60'000 km) che costituiscono invece un sistema regionale di tipo chiuso. Una posizione
intermedia è occupata dalla rete stradale con circa 80'000 km e dalla rete delle
telecomunicazioni con circa 125'000 km. Entrambe queste reti presentano dei collegamenti
fra le singole regioni; nel caso della rete delle telecomunicazioni sono le linee dei
collegamenti domestici ad incidere maggiormente rispetto alla rete stradale.
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Sommando la lunghezza, in parte risultante da misurazioni effettive e in parte solo stimata
a causa della carenza di dati, delle reti svizzere dei trasporti, di approvvigionamento e di
smaltimento, delle reti postali, delle telecomunicazioni e delle reti di cavi, risulta una
somma di oltre 650'000 chilometri. Una lunghezza che corrisponde a 16 volte la
circonferenza della terra lungo l’equatore o a 100 volte il corso del fiume più lungo al
mondo, il Rio delle Amazzoni (6’788 km). Volendo percorrere queste reti, ad una velocità
media di 5 km/h si impiegherebbero circa 15 anni (senza pause!). Allineando invece queste
reti e gridando ad un capo di questa linea immaginaria «Mille e una rete», la persona
dall’altro capo della linea sentirebbe il grido, trasmesso alla velocità sonica, dopo quasi 23
giorni.
L’estensione fisica delle reti è uno dei possibili punti di vista; un’ulteriore interessante
analisi riguarda il valore delle reti. In generale vi sono diverse possibilità per determinare il
valore di una rete: una di queste consiste nella valutazione delle strutture fisiche. Si tratta
del cosiddetto approccio «asset based» che fornisce indicazioni sull’importo necessario, in
termini di territorio e di immobili, per l’erogazione dei servizi dell’approvvigionamento di
base attraverso le reti. Oltre alla valutazione delle strutture fisiche è possibile determinare il
valore economico della rete. In questo caso è necessario determinare il grado di utilizzo
della rete da parte degli utenti e la disponibilità a pagare per tale utilizzo. Nelle reti senza
collegamenti la determinazione del valore economico risulta più difficoltosa, poiché le
prestazioni fornite in questi nodi dipendono fortemente dal lavoro del personale; è il caso
ad es. della rete sanitaria, della formazione e della rete postale. Data la maggiore
comparabilità e la maggiore facilità di determinazione, lo studio si concentra sulla
valutazione delle strutture fisiche; dal punto di vista economico dunque tale valutazione
delle reti è di tipo parziale.
In generale le reti non si caratterizzano solamente per una rilevante estensione fisica, ma
sono contraddistinte anche da un elevato valore. Il maggior esborso riguarda il ripristino
della rete dei trasporti: il valore della rete stradale, ferroviaria e del traffico aereo supera i
300 mrd. di CHF. Le tradizionali reti di approvvigionamento - energia elettrica, gas e acqua
- hanno un valore che oscilla fra i 120 e i 150 mrd. di CHF che corrisponde circa a 3.5 – 4
volte il valore della rete delle telecomunicazioni (35 mrd.). Di circa 4.5 mrd il valore delle
infrastrutture della rete postale che includono gli uffici postali, le filiali, le agenzie, i centri di
elaborazione della posta-lettere e del traffico dei pagamenti, i centri di spartizione dei
pacchi e i centri di distribuzione, nonché l’infrastruttura della rete degli autopostali.
Il valore complessivo delle infrastrutture di rete prese in esame ammonta ad oltre 500 mrd.
di CHF, un valore che oscilla tra un terzo e un quarto dell’intero stock di capitale svizzero
stimato. Effettuando un confronto con i beni e i servizi prodotti in un anno (prodotto interno
lordo), la somma relativa a tutte le reti in esame supera ampliamente il relativo valore del
2004.
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A differenza delle «classiche» reti infrastrutturali, le reti sanitarie e della formazione sono
caratterizzate unicamente da nodi. Non essendo di natura fisica i collegamenti fra questi
nodi sono difficilmente definibili, e di conseguenza valutabili. A differenza delle altre reti,
per questo tipo di reti risulta estremamente problematica anche la valutazione dei nodi.
Nella rete sanitaria generalmente i nodi sono costituiti dalle strutture dei fornitori, mentre la
rete della formazione è costituita dalle diverse strutture di formazione. Il valore degli
immobili che costituiscono i «nodi della formazione» ammonta a circa 72 mrd. di CHF,
mentre il valore di riacquisto di tutti i 10'000 studi medici svizzeri è stimato intorno ai 4 mrd.
di CHF.
III
Come già accennato se vogliamo analizzare le reti da un punto di vista economico non è
sufficiente la sola valutazione dei nodi e dei collegamenti fisici, ma è necessario prendere
in esame anche l’utilizzo della rete da parte degli utenti e la disponibilità a pagare per tale
utilizzo. Le reti hanno un valore economico solamente nel momento in cui vengono
utilizzate e presentano un’utilità per gli utenti.
L’utilizzo delle reti di approvvigionamento e di comunicazione è regolato da contratti di
adesione. Nel 2005 in Svizzera la corrente elettrica distribuita dalle reti di
approvvigionamento è stata utilizzata per circa un terzo dall’industria e dall’artigianato e per
circa il 30% dai nuclei familiari. Anche nel caso delle reti di comunicazione risulta
abbastanza semplice illustrare l’approvvigionamento di base, grazie alla loro ampia
diffusione. In linea di principio ogni nucleo familiare in Svizzera dispone di un collegamento
di rete fissa (3.94 mio.) e/o di rete mobile (6.2 mio.). Complessivamente circa il 70% dei
nuclei familiari dispone di un computer collegato a internet. Quasi il 100% dei nuclei
familiari usufruisce della DSL («Digital Subscriber Line») e oltre il 90% riceve il segnale
televisivo via cavo. Il tempo trascorso ogni giorno davanti alla TV è di circa 165 minuti: un
dato di gran lunga superiore rispetto al tempo trascorso al telefono. Nella Svizzera
romanda e in Ticino la TV resta accesa più a lungo che nella Svizzera tedesca.
L’utilizzo della rete dei trasporti e della rete postale è di natura diversa rispetto alle reti di
approvvigionamento e di comunicazione appena descritte: gli utenti infatti non
sottoscrivono un contratto di utilizzo né pagano per poter avere accesso alla linea.
Ciononostante queste reti vengono ampiamente utilizzate. Escludendo il traffico dall’estero,
ogni svizzero riceve mediamente due lettere al giorno. Da diversi anni il numero delle
lettere indirizzate è in costante diminuzione; mediamente ogni giorno 220 persone si
recano in un ufficio postale.
La rete dei trasporti è utilizzata per il traffico passeggeri e merci svolto perlopiù sulla rete
stradale. La rete degli autopostali si estende in modo capillare praticamente in tutto il paese
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toccando sia le città e gli agglomerati che le zone in cui la rete dei trasporti pubblici è meno
fitta. Ogni giorno 22 mio. di persone in Svizzera utilizzano un autopostale o un bus; in altre
parole ogni svizzero sale più di 3 volte al giorno su un mezzo di trasporto pubblico. Ogni
anno gli autopostali percorrono 94 mio. di chilometri: ciò significa circumnavigare ogni
giorno la terra per 6 volte. 272 mio. sono i chilometri-persona percorsi sulle strade, un
valore molto più elevato rispetto alla ferrovia. Per persona al giorno risultano quasi 38 km
contro i 6 chilometri persona percorsi dai treni. Anche il traffico merci si svolge perlopiù su
strada: 41 mio. di tonnellate-chilometri al giorno. Da notare tuttavia come il trasporto su
strada riguardi prevalentemente distanze più brevi: i servizi di trasporto merci espressi in
tonnellate-chilometri su ferrovia e su strada sono dunque comparabili.
I servizi sanitari vengono utilizzati prevalentemente nei nodi di rete, interessando le visite
mediche, i ricoveri ospedalieri e la frequenza delle vendite di medicamenti nelle farmacie,
nonché la quantità di confezioni vendute. Secondo un sondaggio dell’UFS, in Svizzera il
65% degli abitanti si è recato negli ultimi 12 mesi da un medico generico. Mediamente ogni
medico fornisce all’anno tra i 3'000 e i 7'000 consulti; nel caso dei medici di base, incluse le
visite a domicilio, la cifra è pari a 5’500. Mediamente un consulto in Svizzera dura 16
minuti; tale durata è inferiore nella Svizzera tedesca rispetto alla Svizzera romanda. Oltre ai
circa 10’000 studi medici, in Svizzera vi sono 345 ospedali con circa 47'600 letti, pari a un
letto ogni 155 abitanti.
Attualmente nel nostro paese circa 1.5 mio. di scolari e di studenti, pari al 20% della
popolazione, frequentano le scuole e le università del sistema di formazione. Un numero
ancora maggiore di adulti, circa 1.9 mio., un quarto della popolazione svizzera, frequenta
corsi di perfezionamento, per un totale annuo complessivo di 123 mio. di ore. Questo
valore corrispondente a quasi 65 ore all’anno per ogni persona in formazione, più di un’ora
a settimana!
IV
Le infrastrutture di rete così come oggi le conosciamo in Svizzera costituiscono delle
strutture che si sono sviluppate nel tempo. L’accento posto sull’approvvigionamento di
base, le riflessioni di carattere regionale e legate alla politica della distribuzione, nonché il
principio territoriale ampiamente diffuso nei cantoni, hanno generato all’interno di molte reti
doppioni e eccedenze in termini di capacità. Finora non è mai stato dato grande peso
all’efficienza delle reti; tuttavia, con la crescente pressione verso la liberalizzazione, almeno
parziale, delle reti che erogano i servizi dell’approvvigionamento di base e con il rapido
sviluppo tecnologico è cresciuta anche la spinta verso l’ottimizzazione delle reti.
È indiscusso il fatto che molte reti nascondano un potenziale sinergico legato ad
un’organizzazione di piccole dimensioni. Da alcuni studi emerge ad esempio che le
dimensioni medie delle società di erogazione di corrente elettrica risultano troppo piccole,
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che vi è un’offerta eccessiva di ospedali e che anche l’organizzazione dell’infrastruttura
ferroviaria potrebbe risultare più efficiente in presenza di un numero minore di gestori.
Un ulteriore potenziale sinergico potrebbe emergere dal raggruppamento delle reti gestite
in modo parallelo. Nel nostro Paese ad esempio, la maggioranza delle destinazioni sono
raggiungibili sia in treno che attraverso la rete stradale. Per telefonare si può ricorrere alla
rete fissa, via cavo o alla telefonia mobile; anche le condutture dell’energia elettrica e del
gas presentano spesso una struttura parallela. In che misura queste reti dalle funzioni simili
potrebbero essere fuse in un’unica rete dipende dalle condizioni tecniche, dalla
intercambiabilità dei servizi erogati attraverso tali reti e dalle restrizioni in termini di
capacità.
Per quanto riguarda le condizioni tecniche possiamo citare ad esempio le reti elettriche e
del gas che sotto molti aspetti si possono sostituire a vicenda. In entrambi i casi viene
erogata energia alla popolazione e a tal fine vengono posate delle condutture, ma a causa
dell’incompatibilità tecnica le due reti non possono essere riunite. Tuttavia un recente
esempio, la possibilità di diffondere senza fili il segnale internet attraverso le condutture del
gas, mostra come gli sviluppi tecnologici futuri potrebbero permettere soluzioni ancora
oggi impensabili. Le reti stradali e ferroviarie non presentano invece problemi per quanto
riguarda le condizioni tecniche e, almeno a prima vista, sembrano essere sostituibili a
vicenda. Questo vale per alcune tratte, anche se solitamente i due mezzi di trasporto sono
in realtà complementari; infatti la rete stradale presenta una ramificazione capillare
sconosciuta al sistema ferroviario. Inoltre in molti casi la riduzione ad una sola rete non
sarebbe possibile a causa delle restrizioni in termini di capacità. In ogni caso in futuro
dovrebbe consolidarsi la tendenza a sostituire i percorsi ferroviari meno utilizzati con delle
linee di bus, sfruttando quindi la rete stradale. Il problema degli intasamenti ha portato
anche nella rete delle comunicazioni ad una gestione parallela di determinate linee.
Il quadro appena esposto riguardante le possibilità di raggruppamento dei collegamenti è in
continua evoluzione. Ad esempio pochi anni fa si pensava che la tecnologia basata
sull’utilizzo del rame non potesse reggere la concorrenza delle fibre ottiche e che questa
rete fosse destinata a scomparire. Ma gli sviluppi tecnologici hanno seguito un andamento
diverso e attualmente le due tecnologie sono in concorrenza fra loro; ciò ha favorito un
aumento generalizzato della competitività e la diffusione di innovative tecnologie della
comunicazione. Anche la variazione dei prezzi può influire sulla convenienza o meno del
raggruppamento delle reti. Ad esempio su certe tratte il treno risulta meno conveniente di
un eventuale servizio di autobus; questa situazione si capovolgerebbe a seguito di un forte
aumento dei prezzi della benzina.
In proposito si osserva una maggiore coerenza nella valutazione dei possibili
raggruppamenti di nodi. In particolare per le reti caratterizzate prevalentemente da nodi,
come la rete postale, la rete sanitaria e la rete della formazione, l’auspicato
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approvvigionamento capillare porta a una minore efficienza delle strutture dei nodi. Inoltre
in tutti questi nodi vengono erogati dei servizi, il che facilita le possibilità di
raggruppamento. In quale misura all’interno di ogni ospedale o studio medico vada
integrato un ufficio postale o un istituto di formazione, non costituisce oggetto del presente
studio. Tuttavia le discussioni sul raggruppamento delle reti evidenziano un elevato
potenziale di risparmio in questo ambito. Se questo potenziale potrà essere sfruttato
solamente attraverso la riduzione dei servizi medici di alto livello, il raggruppamento delle
scuole universitarie professionali o la riduzione degli uffici postali, oppure adottando idee
più creative che producano sinergie trasversali alle reti, sarà solo il futuro a dimostrarlo.
In particolare saranno gli sviluppi della tecnologia delle informazioni a rendere le reti,
soprattutto quelle senza collegamenti, maggiormente intercambiabili, grazie alla minore
dipendenza dai nodi fisici. La liberalizzazione nei diversi settori rappresenta inoltre
un’occasione unica per ripensare la struttura delle reti (determinata finora perlopiù dal
potere politico) e, grazie ai progressi tecnologici, analizzare le reti alla ricerca di potenziali
sinergici.
La possibilità di individuare la forma organizzativa ottimale dipende inoltre dalle condizioni
quadro politiche; in questo senso è di particolare rilevanza il grado di competitività. Le reti –
ad esempio per la distribuzione dell’energia elettrica – che rappresentano una «importante
istituzione» vengono regolamentate. In questo modo le autorità di regolazione esercitano
un influsso sulla forma organizzativa. Nel caso delle reti in cui vi è concorrenza a livello di
infrastruttura – ad esempio nel settore delle telecomunicazioni – la forma organizzativa
viene determinata in misura sempre maggiore dal gioco tra domanda e offerta. Infine nelle
reti fortemente caratterizzate dalla pianificazione a livello federale – ad esempio le reti
sanitarie e della formazione – la forma organizzativa è spesso il risultato della discussione
politica e dell’influsso esercitato da diversi attori.
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INTRODUZIONE
In Svizzera le imprese pubbliche, private e di economia mista gestiscono diverse reti (ad
es. le reti energetiche, postali e di comunicazione). Negli ultimi tempi queste reti hanno
fornito continui spunti di discussione politica, soprattutto in relazione ai progetti di
liberalizzazione e/o privatizzazione.
Lo studio «Mille e una rete» presenta una panoramica sulle diverse reti infrastrutturali
svizzere, ne rileva l’estensione fisica e il valore, mettendole in relazione a importanti
grandezze economiche. Inoltre vengono effettuati dei confronti fra le diverse reti e si
affronta il tema dell’integrazione o disintegrazione di rete ed esercizio.
Parlando di reti viene spontaneo pensare al significato originario di questo termine: si tratta
di un insieme di fili che vanno a formare un insieme, la cui struttura varia fortemente da un
tipo di rete all’altro. Probabilmente parlando di rete i bambini penseranno alla ragnatela di
un ragno, i giovani alle reti di comunicazione, gli studenti universitari al cosiddetto pensiero
integrato o sistemico, ecc. Il pensiero si fa più astratto quando si distingue tra reti materiali
(le reti dei pescatori, le reti nello sport, ad es. delle porte di un campo di calcio) e reti
immateriali (reti di relazioni, reti sociali, ecc.). In ambito politico ed economico il termine
“rete” viene utilizzato perlopiù per indicare i sistemi di infrastrutture: le reti di
approvvigionamento (farmacie, rete medica, televisione via cavo, rete del gas e
dell’elettricità, strade, rete ferroviaria, telecomunicazioni, acqua, ecc.) e di smaltimento
(acque reflue, rifiuti, ecc.). Lo studio «Mille e una rete» offre uno sguardo sull’intera
costellazione delle reti, dando particolare attenzione alle reti caratterizzate da un mandato
politico di approvvigionamento.
Lo studio è suddiviso in tre parti: nel capitolo 2 si analizza il concetto di rete da un punto di
vista storico, nel capitolo 3 si analizzano e si valutano da un punto di vista economico i nodi
e i collegamenti fisici delle reti svizzere. Nel paragrafo 3.1 vengono presentate le relazioni e
le differenze principali fra le diverse infrastrutture di rete e nel paragrafo 3.2 viene illustrato
l’utilizzo di queste reti, sia a livello privato che sociale. Il paragrafo 3.3 affronta
l’organizzazione delle infrastrutture di rete: in questo caso sono determinanti le economie di
scala e i vantaggi derivanti dal raggruppamento, come pure gli effetti economici
dell’integrazione e della disintegrazione verticale di rete ed esercizio.
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1001 RETI NEL TEMPO
Le reti sono dei sistemi complessi, formati da nodi e collegamenti, e a seconda della
singola organizzazione sono strutturate in modo diverso e interdipendente fra loro.
All’interno di alcune reti (ad es. strade, ferrovie) sono più rilevanti i collegamenti, mentre in
altre (ad es. gli uffici postali, il traffico aereo, la navigazione) sono i nodi ad avere un ruolo
decisivo. Su Internet i nodi sono costituiti dai server, mentre i collegamenti dall’infrastruttura
fisica tra questi server, ecc.
Non è possibile suddividere le reti in tipologie ben definite: qualsiasi tipologizzazione
consentirebbe nella migliore delle ipotesi solamente una rappresentazione di una delle
diverse possibilità. Potremmo suddividere le reti in reali e virtuali: nelle reti reali i
collegamenti tra i partecipanti sono di natura fisica e quindi sono visibili, come ad esempio
nella rete ferroviaria o delle telecomunicazioni. Viceversa nelle reti virtuali i collegamenti fra
i partecipanti non sono visibili: è il caso della rete degli utenti Apple o Linux o degli studenti
di un’università a distanza. Applicando la teoria dei grafi potremmo suddividere le reti in reti
a forma di stella e non a forma di stella. Per dividere le reti in tipologie potrebbe essere utile
capire se il concetto di rete ha un valore scientifico oppure se si tratta di un concetto
quotidiano. Si potrebbe fare un’ulteriore distinzione tra reti presenti in natura (ad es. le reti
dei ragni) e reti realizzate dall’uomo.
La piccola costellazione a forma di rete a nord della Grande Nube di Magellano esiste da
tempo immemorabile, ancor prima della comparsa dell’uomo sulla terra. Poiché l’essere
umano fin dalle sue origini si è confrontato con il concetto di rete, analizzeremo innanzitutto
l’evoluzione che tale concetto ha avuto nel tempo. L’essere umano ha creato delle reti dalle
forme diverse che gli hanno permesso di soddisfare bisogni sempre nuovi. Di seguito
descriveremo la storia delle reti inserendola nella nota (e discussa) gerarchia dei bisogni di
Maslow (1987). Nella sua affermazione principale Maslow sostiene che l’uomo soddisfa i
propri bisogni in base alla loro urgenza; egli deve prima soddisfare i bisogni fisiologici
(mangiare, bere, ecc.) per poter sentire l’esigenza di soddisfare il bisogno di sicurezza, di
amore e di autostima. Una volta soddisfatti questi ultimi bisogni, perlomeno parzialmente, si
manifesteranno i bisogni legati alla crescita, quali ad es. l’autorealizzazione. Nell’ambito del
soddisfacimento dei vari bisogni, anche le reti possono svolgere un determinato ruolo (cfr.
Illustrazione 1): dunque in molti casi la presenza delle reti è una condizione necessaria per
il soddisfacimento dei bisogni.
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Autorealizzazione
Autostima
Bisogni sociali
Bisogno di sicurezza
Bisogni fisiologici
Reti di comunicazione
Reti della formazione, reti di comunicazione
Reti di comunicazione,
reti aziendali
Reti di relazione, reti sanitarie,
reti di comunicazione, reti dei trasporti
Reti da caccia, reti da pesca, reti di comunicazione,
reti di approvvigionamento e smaltimento
Illustrazione 1 La gerarchia dei bisogni e le reti
Fonte: ripresa da Maslow (1987)
Su un’isola deserta – prendiamo ad esempio l’isola sui cui visse per anni Robinson Crusoe
– l’uomo deve dapprima servirsi di reti da caccia e da pesca per poter soddisfare i propri
bisogni fisiologici. Ma l’essere umano deve anche nutrire la propria anima; ha bisogno di
compagnia. Agli albori della propria storia l’uomo ha sviluppato delle reti di relazioni, sotto
forma di relazioni tra due o più persone organizzate in comunità affini alla famiglia.
Nel momento in cui questa rete-comunità supera determinate dimensioni non tutti i suoi
membri riescono ad avere rapporti diretti con gli altri membri. A questo punto possiamo
introdurre il concetto di rete sociale, nella quale il singolo individuo ha un proprio posto,
un’appartenenza, o nel caso peggiore si estranea dalla stessa. Al giorno d’oggi si parla di
rete sociale anche in riferimento alla tutela da parte dello Stato. Le reti sociali coprono
inoltre un’altra categoria della piramide dei bisogni di Maslow, quella relativa al bisogno di
sicurezza. Per poter curare le reti di relazioni e le reti sociali, è necessario che i diversi
luoghi siano collegati fra loro. Le vie di transito sono un’antica invenzione dell’uomo: le reti
dei trasporti costituiscono una delle tipologie di rete più antiche. Esse esistevano già molto
prima dell’avvento del commercio che indubbiamente ha reso più importante il loro ruolo.
Proseguendo nella gerarchia dei bisogni di Maslow troviamo il bisogno d’amore e di
autostima. Si tratta di bisogni che l’uomo soddisfa concentrandosi perlopiù sulla propria
unicità. Se la prima zattera costruita da Robinson era ancora di pessima qualità, la
seconda era già più stabile e sicura. Inizialmente Robinson era costretto a fare tutto il
possibile per sopravvivere e certe cose gli riuscivano molto bene, mentre per altre trovava
delle difficoltà. L’unicità di ogni essere umano gli permette di specializzarsi per creare,
mantenere e sviluppare il proprio valore e la propria utilità all’interno della società. Tuttavia
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la specializzazione implica che io possa scambiare ciò che so fare bene con altre cose che
mi servono per vivere. In questo contesto le imprese giocano un ruolo decisivo.
Nella moderna economia di mercato le imprese sono in concorrenza fra loro. Chi è in grado
di offrire il miglior rapporto qualità/prezzo e sa come soddisfare i bisogni della clientela
riesce a sopravvivere ed avere successo. In ultima analisi le imprese sono delle
organizzazioni che permettono di ridurre costantemente i costi per la ricerca, per
l’informazione, ecc. (cfr. anche Coase, 1990). A tale scopo ricorrono alle reti di acquisto per
i beni di produzione o alle reti di distribuzione per l’elaborazione del mercato. Tra le
imprese esistono delle reti di servizi che accelerano il processo produttivo in azienda. Le
reti postali ad esempio consentono un’efficace distribuzione ai clienti.
Se in passato il soddisfacimento di molti bisogni era legato al lavoro fisico, oggi le imprese,
in particolare le imprese basate sulle reti fisiche, hanno notevolmente semplificato questo
processo. Le reti di condutture permettono di trasportare sostanze e unità standardizzate
(elettroni, acqua, ecc.). Il bisogno di igiene o il bisogno di acqua potabile di qualità può
essere soddisfatto grazie alla rete idrica che rifornisce tutti i nuclei familiari. Cibo caldo e
luce rappresentano bisogni vitali: il loro pieno soddisfacimento è stato possibile solo grazie
alla creazione delle reti energetiche (ad es. le reti di distribuzione dell’energia elettrica e del
gas) che vanno a raggiungere tutti i nuclei familiari. Lo stesso vale per i processi di
smaltimento. Ancora pochi decenni fa esisteva il problema dello smaltimento «selvaggio»
dei rifiuti, risolto progressivamente con la creazione delle reti di smaltimento (ad es. il
sistema di smaltimento delle acque reflue e la rete di raccolta dei rifiuti). Le caratteristiche
delle reti di approvvigionamento e di smaltimento vengono analizzate anche da un punto di
vista scientifico. L’economia delle reti fornisce ad esempio degli strumenti per l’analisi delle
reti di condutture, nelle quali svolgono un importante ruolo le economie di scala e i vantaggi
derivanti dal raggruppamento.
Anche la salute rappresenta uno dei bisogni situati ai livelli inferiori della piramide di
Maslow. Le rete sanitarie si occupano dell’erogazione di servizi sanitari da parte dei medici,
degli ospedali e il loro finanziamento attraverso le casse malati. Il concetto delle reti della
formazione è relativamente recente: infatti il collegamento fra le istituzioni scolastiche
costituisce un processo sviluppatosi perlopiù negli ultimi anni, attualmente in piena
trasformazione. Le reti di comunicazione, così come le conosciamo oggi, sono apparse
nella storia dell’uomo abbastanza recentemente. Stefan Zweig (ristampa, 2002) descrive la
creazione del primo collegamento telefonico transatlantico nel 1867. Sono stati necessari
numerosi contatti per creare un collegamento stabile tra i continenti. Nel secolo scorso le
reti di comunicazione hanno favorito la nascita di diverse industrie e società di servizi.
Probabilmente le reti di comunicazione rappresentano uno dei fenomeni più entusiasmanti
legati al concetto di rete. Inizialmente queste reti hanno contribuito a rendere più efficiente
la comunicazione, e di conseguenza anche il lavoro, all’interno di aziende, organizzazioni e
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Stati; di conseguenza vengono modificate anche le strutture aziendali. Le vie di
comunicazione determinano in misura sempre maggiore i processi decisionali nelle
organizzazioni.
Ancora oggi vale il detto «All business is local»; nonostante la diffusione di internet e delle
sue innumerevoli possibilità, la maggior parte delle opportunità di business si concentra a
livello locale, anche se non più in modo esclusivo. Al giorno d’oggi ad esempio, sono
disponibili servizi di telecomunicazione tramite internet, si veda la telefonia IP. Società quali
Ebay (Skype), ecc. hanno sostituito la tradizionale telefonia a livello locale con la telefonia
IP: grazie a internet assistiamo a continue e radicali modifiche nella catena di creazione di
valore, ad esempio nell’ambito delle attività commerciali. Il commercio legato ai fattori
geografici non è più l’unica modalità possibile: se finora i commercianti e gli acquirenti si
scambiavano beni e servizi in determinati luoghi fisici, ora si scambiano in rete
informazioni, know how, risultati, ecc. L’industria dei software è paragonabile in un certo
senso ad un teatro, in cui «registi, attori, musicisti, sceneggiatori, tecnici e finanziatori si
riuniscono per una nuova produzione» (Rifkin, 2000, p. 41).
Internet costituisce lo strumento di globalizzazione «n. 1» (von Weizsäcker, 2001) che offre
alle aziende e ai privati possibilità di business sempre nuove. Tornando alla piramide dei
bisogni di Maslow, vediamo come internet, se utilizzato in modo costruttivo, è in grado di
soddisfare i nostri bisogni: si va dall’acquisto di alimentari alla pizza ordinata online fino
all’autorealizzazione. Ricordiamo che la testata dell’ormai ex campione Zidane il 9 luglio
2006 a Windeseile ha portato alla ribalta uno sconosciuto gruppo musicale francese. Ma vi
sono anche altre possibilità, meno spettacolari, che garantiscono maggiore libertà alle
persone, soprattutto in relazione al loro tempo. Se fino a poco tempo fa si era legati agli
orari di apertura dei negozi e alla presenza fisica del personale, attualmente è possibile
effettuare operazioni bancarie online da casa, acquistare biglietti aerei, ferroviari, per
concerti, ecc. Probabilmente in futuro le reti andranno a sostituire in alcuni casi le aziende:
sempre più spesso i mandati e i progetti non vengono più svolti da singole imprese, ma da
reti aziendali organizzate che si occupano di determinati progetti. Se ancora pochi decenni
fa per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica su un determinato argomento venivano
costituite delle associazioni, oggi si può ottenere lo stesso risultato, e in modo ancora più
efficiente, sfruttando le possibilità offerte dalle moderne reti di informazione e
comunicazione. Web blog, ecc. permettono di creare delle reti che esercitano anche un
influsso sul mondo politico. Se in passato bisognava mobilitare un partito per creare
interesse verso su una determinata questione, al giorno d’oggi è molto più utile adottare
una strategia mirata su internet. La sociologia punta sul concetto della «sociologia politica
delle reti», riguardante lo sviluppo di un’uguaglianza politica nell’ambito del processo di
trasformazione che interessa la società dell’informazione.
Il processo continua: in un periodo in cui i mercati sono meno dinamici le organizzazioni
gerarchiche funzionano in modo più efficace. Viceversa le reti sono più flessibili e risultano
Plaut Economics
Pagina 13
Mille e una rete
maggiormente adeguate alla discontinuità dell’economia globale. Questo fatto si ripercuote
anche sull’idea che la società ha di proprietà e di “senso del privato”, ancora oggi
considerati probabilmente dei beni in grado di sopravvivere anche senza lobby. Tuttavia è
probabile che l’attuale ricerca della proprietà si trasformi nella ricerca dell’accesso: accesso
a ciò che le diverse reti possono offrire. Non è più solo la proprietà ad essere trasferita: un
ruolo sempre maggiore viene assunto dai prezzi di accesso. Nell’attuale mondo del
commercio si tende perlopiù a noleggiare ciò che serve per mandare avanti un’azienda,
mentre in passato l’economia si concentrava soprattutto sulla vendita dei beni. Nell’attuale
economia di rete l’attenzione è posta sulla creazione di relazioni di servizio di lunga durata.
Le reti hanno modificato l’umanità fin dagli albori della sua storia e tale processo prosegue
ancora oggi. Un mondo caratterizzato sempre più dalle relazioni di accesso alle reti,
modifica il concetto stesso di economia. I «gatekeeper», come pure lo Stato svolgono
nuove funzioni; di conseguenza in un’ottica politica il concetto di rete assume anche delle
accezioni negative. In proposito vi è un parallelismo con il concetto di rete, anch’esso
dall’accezione piuttosto negativa, caratteristico della società agricola del passato. Nella
lingua troviamo tracce di questa ambivalenza nelle espressioni quali «perdere il filo»,
«cadere nella rete», o in termini come «reti amorose» e «reti da caccia». Questa
ambivalenza persiste anche nel caso delle reti digitali: nonostante gli indiscussi vantaggi, a
nessuno di noi piace «la società controllata dal Grande fratello» di Orwell, e in questo caso
desideriamo e cerchiamo dei buchi nella rete per sfuggire al controllo della stessa.
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Mille e una rete
3
1001 DIMENSIONI DELLE RETI, RELAZIONI DI UTILITÀ E ORGANIZZAZIONI DELLE
RETI
Per valutare il significato delle diverse reti in un paese, è opportuno innanzitutto
considerare le dimensioni di queste reti. Per poter valutare meglio queste dimensioni, nei
prossimi paragrafi illustreremo alcune relazioni tra le reti svizzere. Oltre alle dimensioni,
espresse solitamente in chilometri o in unità monetarie, è interessante rilevare anche il
grado di utilizzo delle reti infrastrutturali e gli aspetti organizzativi delle strutture di rete.
Alcune reti sono caratterizzate da una struttura decentrale, altre invece sono fortemente
integrate e gestite in modo centrale. Nei prossimi paragrafi affronteremo pertanto questi
diversi aspetti al fine di schematizzare le infrastrutture di rete svizzere.
La nostra analisi si concentra sulle reti svizzere legate all’approvvigionamento di base.
Queste reti presentano una storia densa di trasformazioni, caratterizzata dalle circostanze
economiche e dagli influssi politici. Naturalmente il mandato di erogazione dei servizi
dell’approvvigionamento di base non ha la stessa rilevanza per tutte le reti ed è una
tematica che si è trasformata con il passare del tempo. Ad esempio l’accesso a internet è
attualmente oggetto di discussione: in che misura deve rientrare nell’approvvigionamento di
base? Si tratta di una domanda ancora impensabile fino a pochi anni fa. I valori riportati nei
paragrafi 3.1 e 3.2 si basano perlopiù su delle stime, poiché in passato i valori delle reti
erano fortemente determinati dal significato politico e dal forte accento posto sulla
dimensione dell’approvvigionamento di base (prospettiva di distribuzione).
3.1
Dimensioni e valore delle infrastrutture di rete
In Svizzera vi è una serie di reti infrastrutturali caratterizzata da collegamenti di lunghezza
simile: questa circostanza è legata al mandato di approvvigionamento capillare. Tuttavia
alcune differenze sono da ricondurre alla forma organizzativa. Facciamo un confronto ad
esempio tra l’approvvigionamento idrico ed elettrico: il totale dei collegamenti della rete di
corrente a bassa tensione ammonta a circa 140'000 chilometri cavo, mentre la rete
pubblica di approvvigionamento idrico ha una lunghezza complessiva di circa 60'000 km.
Questa differenza è da ricondurre da un lato alla posatura delle condutture. Il parametro
«chilometro cavo» ha una lunghezza maggiore rispetto alla semplice distanza fra due punti,
poiché diversi cavi vengono posati in un’unica fossa. Dall’altro lato anche l’organizzazione
gioca un ruolo determinante. L’approvvigionamento idrico presenta un’organizzazione di
tipo locale: tra le diverse zone (Comuni) non sono necessarie condutture di collegamento e
quindi la lunghezza totale dei collegamenti è inferiore, nonostante l’approvvigionamento sia
capillare. La rete delle telecomunicazioni, basata sulla rete fissa, che unisce fra loro i nuclei
Plaut Economics
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Mille e una rete
familiari ha una lunghezza di circa 105'000 km, calcolando tutte le reti locali. In questo caso
sono determinanti i singoli collegamenti dei nuclei familiari che contribuiscono ad allungare
il collegamento. Per quanto riguarda le dimensioni, la rete stradale si colloca fra la rete
idrica e la rete delle telecomunicazioni. La rete stradale garantisce i collegamenti fra città,
località, nonché aree residenziali e case, anche se le strade dei quartieri e gli accessi alle
case non sono totalmente inglobati nei dati. La lunghezza complessiva delle strade
svizzere (strade comunali, cantonali e nazionali) è pari a circa 80'000 km.
Sommando tutti i collegamenti rilevati, come pure quelli solo stimati a causa della
mancanza di dati, delle reti svizzere dei trasporti, di approvvigionamento e smaltimento, le
reti postali, delle telecomunicazioni e le reti di cavi, risulta un totale di oltre 650'000
chilometri di reti, equivalenti circa a 16 volte la circonferenza della terra lungo l’equatore.
3.1.1
Dimensioni e lunghezza delle reti
Le reti con nodi e collegamenti (cfr. Tabella 1)
Dei circa 80'000 km di strade ¾ sono costituiti da strade comunali, 18'000 da strade
cantonali e il resto da strade nazionali. I circa 5'550 km di ferrovie si suddividono in normali
e a scartamento ridotto: queste ultime rappresentano solamente un terzo del totale. Poco
più di 3'000 km di rete ferroviaria sono gestiti dalle Ferrovie Federali Svizzere; i restanti
2'500 km sono affidati a circa 40 altri gestori. Nell’ambito della riforma delle ferrovie 2, il
Consiglio federale si è espresso a favore di una riduzione del numero delle società che
gestiscono ferrovie a scartamento normale, conformemente allo scenario «SBB+X» .
La lunghezza totale dei percorsi del trasporto pubblico è pari a circa 25'500 km; l’accesso a
questa rete è garantito da oltre 8'000 fermate. Oltre alle linee ferroviarie, con 1’934 fermate,
16’365 km (1’282 fermate) riguardano le società di autobus (incl. la rete degli autopostali).
La rete del trasporto locale (tram, filobus e bus) ha una lunghezza di 1’886 km (4’405
fermate). Simile la dimensione della navigazione sui laghi e sui fiumi svizzeri: 1’244 km,
mentre il numero dei nodi è inferiore, solo 349 fermate sotto forma di porti e attracchi per
battelli. Dunque la lunghezza dei collegamenti tra due nodi su laghi e fiumi è maggiore.
Interessante dare uno sguardo agli altri tipi di ferrovie destinate al trasporto. L’insieme dei
collegamenti delle ferrovie a cremagliera (97 km), delle funicolari (59 km) e delle funivie
(904 km) è di oltre 1’000 km (cfr. Tabella 1 alla voce «Altre ferrovie»). Questo dato
evidenzia la particolare topologia della Svizzera e l’utilizzo dei trasporti nelle regioni di
montagna. Per quanto riguarda il traffico aereo abbiamo sette nodi (gli aeroporti: tre
nazionali e quattro regionali).
La lunghezza totale dei collegamenti delle rete elettrica è pari a circa 224'500 km. Con una
lunghezza di 7'000 km la rete di corrente ad altissima tensione, formata quasi
esclusivamente da linee aeree, è poco più lunga della rete ferroviaria svizzera. Più o meno
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Pagina 16
Mille e una rete
delle stesse dimensioni la rete della corrente ad alta tensione, la cui lunghezza è all’incirca
di 7’500 km. La rete a media tensione, gestita per circa metà attraverso linee aeree, ha una
lunghezza di 70'000 km ed è quindi comparabile alla somma di tutti i chilometri di strade.
La rete di approvvigionamento o di bassa tensione con 140’000 km risulta essere la più
estesa; ciò è dovuto ai numerosi collegamenti domestici. La rete svizzera del gas è molto
meno estesa della rete elettrica. Dei circa 16'200 km di rete del gas, 14'000 km, oltre l’85%,
appartengono alla rete di distribuzione nei quartieri comunali. Non esistono cifre aggregate
riguardanti i nodi del gas, vale a dire il numero delle centraline di rilevamento e di riduzione
della pressione. In base a nostre stime il loro numero dovrebbe oscillare fra 5'000 e 10'000.
Ulteriori reti di approvvigionamento sono le reti idriche e fognarie, che a differenza della
rete del gas presentano una struttura capillare. Il sistema di approvvigionamento di acqua
potabile è costituito da una rete di circa 60'000 km, inclusi gli allacciamenti domestici.
L’estensione della rete pubblica di smaltimento delle acque di scarico invece è leggermente
inferiore ed è pari a circa 50'000 km. La rete pubblica di smaltimento delle acque reflue è
integrata dalle tubazioni private, poiché in molti casi gli allacciamenti domestici sono di
proprietà privata.
Dei circa 125'000 chilometri di rete fissa della rete svizzera delle telecomunicazioni circa
4/5 riguardano le reti locali e circa 1/5 le reti interurbane, attraverso le quali viene effettuato
l’inoltro regionale dei segnali. I collegamenti sono uniti fra loro da circa 1'300 centrali di
commutazione. Anche la rete mobile si appoggia in molti punti alle attuali linee di rete fissa.
Inoltre sono necessari altri 10'000 km di linee per l’alimentazione delle stazioni di base e
delle linee della rete interurbana.
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Mille e una rete
Tabella 1
Le reti con nodi e collegamenti: un confronto trasversale
Infrastruttura di rete
Collegamenti in km
Nodi
Specifiche dei nodi
Strade
ca. 79‘800
-
-
Ferrovie
5'147
1'934
Stazioni ferroviarie, fermate
Traffico aereo
-
7
Aeroporti
Altre ferrovie
ca. 1’060
-
-
Energia elettrica
224'500
ca. 40'000
Sottostazioni
Gas
ca. 16'200
ca. 7'500
Centraline di rilevamento e di
riduzione della pressione
Acqua
ca. 60'000
5'000 bis 10’000
Sorgenti
Rete delle acque reflue
(pubblica)
ca. 50'000
ca. 1'000
Impianto di depurazione delle
acque reflue
Raccolta dei rifiuti
-
28
Impianto di incenerimento dei
rifiuti
Rete fissa
ca. 125'000
ca. 1'300
Centrali di commutazione
Banda larga internet
ca .125’000
ca. 100 / 2600
Impianti ATM/DSLAM
Rete mobile
In aggiunta ca. 20'000
ca. 10'000
Ubicazioni antenne
UMTS
Ulteriori chilometri di rete
per l’allacciamento alle
stazioni di base
ca. 30'000
Ubicazioni antenne
Rete via cavo
Ca. 80'000
Nodi
Totale
> 650’000
Reti di trasporti
Reti di
approvvigionamento
Reti di smaltimento
Reti di comunicazione
ca. 12'000
Le reti con nodi senza collegamenti (cfr. Tabella 2)
Le reti illustrate finora sono costituite da nodi e da collegamenti; esistono altre reti
caratterizzate unicamente da nodi: in questo caso i collegamenti non sono necessari (rete
sanitaria e rete della formazione) oppure le reti sfruttano i collegamenti di altre reti per
l’erogazione dei servizi. A quest’ultima categoria appartiene ad esempio la rete degli uffici
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Pagina 18
Mille e una rete
postali con gli uffici postali tradizionali, le filiali e le agenzie 1 e per garantire i collegamenti si
appoggia solitamente alla rete dei trasporti. Questa rete, alla quale è stato affidato il
mandato per l’approvvigionamento di base, è composta da circa 2'550 nodi. Altri nodi
rilevanti della rete postale sono i centri di elaborazione della posta-lettere e i centri di
distribuzione e di spartizione pacchi. Per quanto riguarda la rete degli autopostali i nodi
sono costituiti dalle fermate, di cui 11'500 sono in possesso del principale gestore.
Tabella 2
Le reti con nodi senza collegamenti: un confronto trasversale
Collegamenti in
km
Nodi
Specifica dei nodi
Rete degli uffici postali
-
2’550
Uffici postali, filiali, agenzie
Posta-lettere
-
3/6/2
3 centri lettere, 6 sottocentri e 2 centri di
videocodifica e trattamento degli invii di ritorno
Posta-pacchi
-
3/55
Centri pacchi/centri di distribuzione
Rete degli autopostali
ca. 10'450
(la strada come
«rete ausiliaria»)
ca. 11'500
Fermate, 2029 autopostali
6/1
Centri di elaborazione/centro di calcolo
Infrastruttura di rete
Reti postali
Postfinance
Rete sanitaria
Cure ambulatoriali
-
ca. 10'000
Studi medici
Cure ospedaliere
-
ca. 350
Ospedali
Vendita di medicinali
-
ca. 1'650
Farmacie
Scuola materna
-
4'825
Numero degli asili
Scuola primaria
-
5'760
Numero degli istituti scolastici
Scuola superiore
-
1'196
Numero degli istituti di formazione
Scuola universitaria
professionale
-
7
Numero delle scuole universitarie professionali
Università
-
13
Numero delle università
Rete della formazione
1
Dal punto di vista organizzativo una filiale è collegata ad un ufficio postale grande. I servizi offertti
dalle filiali comprendono almeno le prestazioni postali di base. Le agenzie sono dei partner esterni
della Posta (dettaglianti, grossisti, organizzazioni turistiche o società ferroviarie) che erogano le
prestazioni del servizio universale.
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Mille e una rete
Come nel caso della rete postale, anche la rete sanitaria e la rete della formazione non
presentano dei collegamenti fisici. La loro natura di reti si evince dalla presenza dei nodi e
dal legame tra questi nodi. Nella rete sanitaria i nodi sono costituiti dai diversi fornitori di
servizi: medici (ca. 15'000) o studi medici (ca. 10'000), ospedali (345), farmacie (ca. 1'650)
e drogherie (ca. 800). I collegamenti all’interno della rete sanitaria sono costituiti dai flussi
di pazienti, trasferiti da un nodo all’altro. Un altro tipo di collegamento è rappresentato dalle
informazioni e dai dati legati ai flussi di pazienti e riguardanti lo stato di salute, le diagnosi e
le terapie già effettuate. I nodi della rete della formazione sono costituiti dalle diverse
scuole, dai licei, dalle università, dagli istituti di ricerca, ecc. Il collegamento tra questi nodi
avviene da un lato in base all’evoluzione degli istituti di formazione e dall’altro attraverso la
permeabilità degli istituti di formazione di stesso tipo, come ad esempio delle diverse
università.
3.1.2
Le reti e il loro valore economico
L’estensione fisica delle reti rappresenta uno dei possibili punti di vista; un’ulteriore
interessante analisi riguarda il valore delle reti. In generale vi sono diverse possibilità per
determinare il valore di una rete: una di queste consiste nella valutazione delle strutture
fisiche. Si tratta del cosiddetto approccio «asset based» che fornisce indicazioni
sull’importo necessario, in termini di territorio e di immobili, per l’erogazione dei servizi
dell’approvvigionamento di base attraverso le reti. Questo valore può essere determinato in
base ai costi di riacquisto o agli attuali valori contabili: nel primo caso si evidenzia quale
sarebbe il costo per la creazione delle attuali reti, mentre i valori contabili riflettono il valore
delle reti in relazione agli anni di vita.
Oltre alla valutazione delle strutture fisiche è possibile determinare il valore economico
della rete. In questo caso è necessario stabilire il grado di utilizzo della rete da parte degli
utenti e la loro disponibilità a pagare un prezzo per tale utilizzo. Le reti hanno un valore
economico solamente nel momento in cui vengono utilizzate e generano un’utilità per gli
utenti.
Data la maggiore comparabilità e la maggiore facilità di determinazione, il presente studio
si concentra sulla valutazione delle strutture fisiche, rinunciando a trattare la valutazione
economica. Nel paragrafo 3.2 verrà illustrato l’effettivo utilizzo delle reti da parte dei
consumatori. I valori individuati rispecchiano pertanto un’utilità parziale delle reti, che a
seconda della struttura e dell’organizzazione della rete contribuisce in misura variabile
all’utilità complessiva della rete.
Plaut Economics
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Mille e una rete
Valutazione delle reti con nodi e collegamenti
Tabella 3
Valutazione delle reti con nodi e collegamenti
Valore economico appross. dei nodi
e dei collegamenti in mrd. di CHF
Valore appross. per ogni metro di
collegamento in CHF
Strade
178
Tra 1'200 e 28'000
Ferrovie
70
13’000
Traffico aereo
3.5
-
Altre ferrovie
74
-
Energia elettrica
50-70
Tra 100 e 570
Gas
13-20
Tra 500 e 4’500
Acqua
30 (sorgenti escluse)
500
60 (di cui circa 48 collegamenti)
1000
Rete fissa
19 (di cui circa 16 collegamenti)
130
Banda larga internet
0.5
-
Rete mobile
6
-
UMTS
3.5
-
Rete via cavo
6 (di cui circa 4 collegamenti)
Al massimo 100
Totale
> 500
-
Infrastruttura di rete
Reti dei trasporti
Reti di approvvigionamento
Reti di smaltimento
Rete delle acque reflue
Reti di comunicazione
Il costo complessivo della rete stradale è di circa 178 mrd. di CHF. Mentre la costruzione di
un metro di strada comunale richiede circa 1'200 CHF, per un metro di strada nazionale
sono necessari quasi 28'000 CHF. La rete ferroviaria ha un costo complessivo di 70 mrd. di
CHF, pari a poco più di 13'000 CHF per ogni metro di binario, incluse le stazioni ferroviarie.
Il valore della rete aerea – incl. le operazioni non aviation (in riferimento a Zurigo circa 0.8
mrd. di CHF) e la sicurezza di volo (Skyguide) con circa 180 mio. di CHF – è stimato
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Pagina 21
Mille e una rete
intorno ai 3.5 mrd. di CHF (valore contabile) 2 . Il Gruppo dell’Industria Svizzera della
Costruzione (SBI) ha calcolato che per ripristinare l’intera infrastruttura svizzera dei
trasporti – in particolare strade, ferrovie, trasporto locale e aeroporti – servirebbero circa
325 mrd. di CHF. Con una cifra che oscilla fra 123 e 150 mrd. di CHF il valore delle reti
svizzere di approvvigionamento (elettricità, gas e acqua) risulta piuttosto modesto rispetto a
quello della rete dei trasporti, nonostante la maggior lunghezza complessiva dei
collegamenti.
Nella valutazione delle reti di approvvigionamento bisogna evidenziare tuttavia le rilevanti
differenze fra reti con cavi interrati e linee aeree. Per quanto riguarda il prezzo al metro vi
sono sensibili differenze tra i diversi livelli di tensione: un metro di rete ad alta tensione
costa almeno 570 CHF, mentre l’importo medio nel caso della rete a bassa tensione
ammonta a poco più di 100 CHF, nonostante questa rete venga gestita per circa due terzi
attraverso linee molto costose. Un metro di rete di distribuzione del gas costa almeno 500
CHF, mentre un metro di rete per il trasporto del gas – indipendentemente dal diametro del
tubo – ha un costo da quattro a nove volte superiore.
Il valore di riacquisto del sistema di approvvigionamento dell’acqua potabile, escludendo le
sorgenti, è pari a circa 30 mrd. di CHF. Solamente i collegamenti della rete pubblica di
smaltimento delle acque reflue hanno un valore di circa 48 mrd. di CHF; un metro di rete
dell’acqua potabile costa all’incirca 500 CHF. Di circa 12 mrd. di CHF il valore dei 1'000
impianti di depurazione delle acque reflue e di 48 mrd. il valore delle reti, pari a circa 960
CHF al metro.
I nodi e i collegamenti della tradizionale rete fissa delle telecomunicazioni hanno un valore
di 19 mrd. di CHF. La rete a banda larga sfrutta queste linee di rete fissa: ciò significa che
attraverso investimenti minimi, qualche 100 milioni di CHF, la tradizionale rete fissa
potrebbe essere attrezzata per i collegamenti internet ADSL a banda larga. Insieme alle
stazioni di base e agli impianti di telefonia mobile, l’ulteriore valore delle tre reti capillari di
telefonia mobile GSM presenti in Svizzera non supera i 5 - 6 mrd. di CHF. Stesso discorso
per la creazione delle reti UMTS: ipotizzando l’esistenza di tutte le altre reti, gli ulteriori
investimenti da parte degli attuali gestori per la creazione di reti UMTS dovrebbero
aggirarsi intorno ai 3 - 4 mrd. di CHF. Se per determinare il valore delle reti via cavo
svizzere prendiamo come riferimento le reti di una piccola e innovativa azienda del settore
2
Il focus posto sul valore contabile anziché sul valore di riacquisto (a differenza della valutazione delle
altre reti) si spiega con il fatto che l’attuale infrastruttura del traffico aereo è in larga misura il risultato
di un processo di sviluppo (si pensi ad es. al sistema delle piste e dei terminali). È probabile quindi
che con le attuali esigenze e condizioni quadro, un’ipotetica nuova costruzione dell’aeroporto di
Zurigo produrrebbe un’infrastruttura aeroportuale totalmente nuova.
Plaut Economics
Pagina 22
Mille e una rete
ed effettuiamo un calcolo in base alle aree in cui è presente la rete via cavo, otterremo un
valore economico della rete di circa 6 mrd. di CHF. Complessivamente dunque il valore
della rete delle telecomunicazioni è di 35 mrd. di CHF.
Sommando il valore delle reti dei trasporti, di approvvigionamento e smaltimento e delle reti
di comunicazione otteniamo un importo pari a 500 mrd. di CHF. La valutazione delle reti
risultante dalle stime sopra riportate corrisponde a circa 1/3 dello stock di capitale, formato
essenzialmente dal valore delle infrastrutture nazionali, dell’edilizia abitativa, degli impianti
industriali e per la vendita, nonché delle attrezzature. Il valore complessivo delle reti supera
ampiamente l’importo nominale del prodotto interno lordo del 2004, ossia del valore di
mercato dei beni e dei servizi creati in Svizzera da aziende svizzere e straniere e destinati
al consumatore finale.
Valutazione delle reti con nodi senza collegamenti
La valutazione delle reti senza collegamenti risulta piuttosto difficoltosa: infatti non
presentando dei collegamenti fisici, non è possibile eseguire una valutazione – a differenza
di quanto avviene per le classiche reti infrastrutturali. Anche il valore economico dei nodi
non può essere determinato con precisione, poiché le prestazioni fornite nei nodi delle reti
quali la rete sanitaria, della formazione o anche la rete postale, sono caratterizzate
prevalentemente dal lavoro del personale.
Analogamente alla valutazione delle reti infrastrutturali, di seguito tenteremo una
valutazione parziale e approssimativa della rete postale e della rete della formazione,
limitata alla valutazione degli immobili presso i nodi. In questa analisi non va trascurato il
fatto che i valori di un metro quadrato si differenziano notevolmente in base alla regione e
che a seconda del servizio erogato vengono impiegati apparecchi e strumenti ausiliari dai
costi diversi. In alcuni settori del sistema della formazione tali costi risultano inferiori
rispetto a quelli del sistema postale, in cui per l’erogazione dei servizi vengono utilizzati
autopostali e macchine per la spartizione. All’interno di una facoltà scientifica verranno
impiegati apparecchi molto più costosi che non in una scuola elementare. Le “normali”
attrezzature EED impiegate nel sistema postale e della formazione vengono assegnate
all’esercizio, come nel caso delle reti di approvvigionamento, e quindi non incluse nella
valutazione. Per quanto riguarda la rete postale sono possibili valutazioni, oltre che degli
immobili, anche degli autopostali impiegati, dei sistemi di gestione tramite computer, dei
tool di pianificazione basati sull’IT e delle macchine per la spartizione. Tuttavia la
valutazione dei nodi di queste reti non può essere considerata esaustiva.
La Tabella 4 presenta la valutazione dei nodi delle infrastrutture postali (di rete). Il valore di
mercato degli immobili sede dei 2’550 uffici postali viene stimato dalla Posta intorno a 1.5
mrd. di CHF, pari a circa 0.6 mio. di CHF per ogni ufficio postale. Considerando il fatto che
negli uffici postali viene gestito anche il traffico dei pagamenti, il valore di un metro
Plaut Economics
Pagina 23
Mille e una rete
quadrato di ufficio postale è tendenzialmente superiore rispetto a quello di un metro
quadrato di un altro ufficio in cui non sono necessarie particolari condizioni di sicurezza.
Sulla base del progetto REMA (modernizzazione della lavorazione delle lettere), inclusi i
centri di elaborazione delle lettere il valore economico si aggira intorno a 1.6 mrd. di CHF. Il
valore economico delle superfici destinate ai centri di distribuzione e di spartizione pacchi è
stimato intorno a 0.7 mrd. di CHF; il valore degli impianti è di 0.2 mrd. di CHF. Il valore
economico delle oltre 11’500 fermate della rete degli autopostali e dei 2’029 autopostali
oscilla fra 0.5 e 0.6 mrd. di CHF, anche se generalmente le fermate appartengono ai
Comuni. Per quanto concerne le superfici e gli impianti gestiti da Postfinance per il traffico
dei pagamenti su carta (previsto dal mandato di erogazione dell’approvvigionamento di
base), il loro valore è pari a circa 50 mio. di CHF.
Tabella 4
Valutazione delle infrastrutture postali (della rete)
Valore economico appross. in
mrd. di CHFa)
Nodi
Specifica dei nodi
Rete degli uffici
postali
ca. 2’550
Uffici postali, filiali, agenzie
Posta-lettere
3/6/2
3 centri lettere, 6 sottocentri e 2 centri di
videocodifica e trattamento degli invii di ritorno
1.6
0.9
Posta-pacchi
3/55
3 centri d’esercizio e 55 basi pacchi (centri di
distribuzione) incl. impianti di trasporto, tecnica di
spartizione, ecc.
Rete degli
autopostali
ca. 11'500
(Strada
come «rete
ausiliaria»)
Fermate, ca. 2'029 autopostali
Postfinance
1.5
7/1
7 centri di elaborazione e un centro di calcolo
Totale
a) Nella
0.5 – 0.6
0.05
(solo traffico dei pagamenti
su carta)
ca. 4.5
valutazione sono inclusi sia gli edifici che i grandi macchinari
Anche per la rete della formazione è possibile effettuare un’analoga valutazione degli edifici
sede dei diversi istituti di formazione. Il valore economico dei nodi della rete della
formazione è calcolabile attraverso una stima di massima: sommando la superficie media
(in metri quadrati) per ogni studente dei diversi livelli scolastici, si ottiene un risultato di
3’500 CHF per ogni metro quadro (cfr. Tabella 5). Naturalmente non si tratta di una
valutazione complessiva della rete della formazione: infatti è piuttosto difficoltoso effettuare
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Mille e una rete
un calcolo che vada al di là dei nodi. Inoltre questa valutazione non tiene conto del fatto
che la formazione può essere “offerta” su queste superfici solamente con l’aiuto di
strumenti ausiliari che presentano valori estremamente diversi fra loro. Ad esempio tale
valutazione non tiene conto delle differenze di stipendio nel corpo docente (circa 160'000
insegnanti, professori, ecc.), nonostante questo elemento determini anche un «maggior
valore» per il singolo studente.
Tabella 5
Valutazione dei nodi del sistema di formazione
Studenti
m2 per ogni
studente
Totale m2
Valore economico
appross.
in mrd. di CHF
Scuola materna
156'157
5
6'244’280
22
Scuola obbligatoria
810'315
10
8'103’150
29
Livello secondario II
312'851
10
3'128’510
11
Scuola universitaria
professionale
49'065
20
Università
111'100
20
Totale
1'439'488
981’300
34
2'222’000
8
20'679'240
72
Analogamente alla rete postale o alla rete della formazione, anche la rete sanitaria non
dispone di collegamenti fisici; pertanto non è possibile effettuare una valutazione dei
collegamenti, come nel caso invece delle reti costituite da linee. Nel caso specifico risulta
difficoltosa anche la valutazione dei nodi rispetto alle altre tipologie di reti senza
collegamenti. Nonostante i servizi della rete sanitaria vengano erogati presso i nodi,
raffigurabili e valutabili in termini ad es. di superficie e di apparecchiature, in realtà non
sono disponibili dei dati precisi in merito. Si potrebbe effettuare una mera valutazione dei
metri quadrati degli studi medici, degli ospedali e delle farmacie sulla base di stime di
massima, ma anche in questo caso non avremmo una rappresentazione del valore della
rete sanitaria. Per erogare un servizio all’interno della rete sanitaria non è sufficiente la
presenza di un medico (analogamente al corpo docente nel sistema della formazione);
spesso sono necessari apparecchi e macchine molto complessi. Gli strumenti e gli
apparecchi che fungono da infrastruttura in queste superfici si differenziano fortemente fra
loro in base al tipo di prestazione medica erogata; questo impedisce una valutazione
omogenea dei metri quadrati utilizzati; inoltre questa eterogeneità e la mancanza di dati
rendono difficile la determinazione di un valore medio. Ad esempio un metro quadrato di
sala operatoria ha un valore molto maggiore rispetto ad una stanza d’ospedale, un metro
quadrato di ambulatorio di un radiologo “vale” molto di più di quello di un medico generico e
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Mille e una rete
la superficie di una farmacia cittadina più di quella di una farmacia di paese. Di
conseguenza il valore economico dell’infrastruttura dei nodi non può essere calcolato in
modo adeguato e non riflette pertanto il valore generale della rete sanitaria.
In alternativa è possibile calcolare la spesa o i costi annuali nel settore sanitario. Tuttavia
anche considerando la spesa sanitaria complessiva non è possibile ricavare il valore
dell’infrastruttura dei nodi. Il valore degli edifici e degli apparecchi confluisce solo
indirettamente nelle spese, anche in relazione al fatto che la prestazione può essere fornita
da una struttura privata (cliniche, medici con attività ambulatoriale) o pubblica (ospedali
cantonali).
In una certa misura la quota di prodotto interno lordo (PIL) destinata da una popolazione
alla gestione della rete sanitaria corrisponde al valore assegnato al sistema sanitario. Ad
esempio la spesa annua sostenuta in Svizzera per il sistema sanitario ne evidenzia la
grande rilevanza. Con una percentuale pari all’11.6% del PIL, la Svizzera si colloca al
secondo posto nel confronto internazionale. Inoltre, a differenza delle altre reti, la rete
sanitaria è estremamente dinamica, in quanto è soggetta ad una forte crescita, come
dimostrato dagli aumenti di spesa registrati ogni anno. Nel 2004 la spesa complessiva
presso i nodi è stata di ca. 50 mrd. di CHF (cfr. Tabella 6), mentre nel 1995 era stata
solamente di 36 mrd. (9.7% del PIL). In questa cifra incidono maggiormente i costi delle
cure mediche ospedaliere. Per una valutazione più completa di queste cifre, è utile un
confronto con le spese sostenute nel settore della formazione. Nel 2004 la spesa annua
nella rete della formazione è stata di ca. 26 mrd. di CHF (cfr. Tabella 5), pari al 6% del PIL,
il che corrisponde a circa la metà delle spese sostenute nella rete sanitaria.
Tabella 6
Spesa nei nodi del sistema sanitario
Nodi
Specifica dei nodi
Spesa in mrd. di CHF
Cure ambulatoriali
ca. 10'000
Studi medici
15.6
Cure ospedaliere a)
ca. 350
Ospedali
27.6
Vendita di medicinali
ca. 1'650
Farmacie, drogherie, ecc
4.9
Amministrazione (assicuratori,
ecc.)
2.2
Totale spesa annuale (escl. Stato, Altri) per la rete sanitaria (2004)
50.3
a) Cure
3.2
negli ospedali e nelle strutture sanitarie sociali,
In che modo vengono utilizzate le infrastrutture di rete?
Finora la nostra analisi si è concentrata sulle dimensioni delle reti, specificatamente dei
nodi e dei collegamenti, e sulla loro valutazione. Tuttavia per una valutazione economica
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Mille e una rete
delle reti, non è sufficiente considerare solamente le loro dimensioni: è necessario
analizzarne anche l’utilizzo da parte degli utenti e la loro disponibilità a pagare un prezzo
per poter usufruire dei servizi erogati. Le reti hanno un valore economico solamente nel
momento in cui vengono utilizzate e generano un’utilità per gli utenti. Il punto di vista
orientato all’«input» va necessariamente integrato con un approccio basato sull’«output».
Vi sono reti che vengono utilizzate direttamente dal cliente mentre per altre è necessaria
una «rete ausiliaria» che consente di usufruire dei servizi erogati. Le reti di
approvvigionamento di energia, gas o acqua trasportano direttamente il bene al
consumatore finale. La rete dei trasporti viene utilizzata per trasferirsi da un luogo all’altro
utilizzando la ferrovia o la strada. La rete via cavo invia segnali televisivi agli utenti e
addirittura attraverso la rete delle telecomunicazioni vengono trasferiti segnali direttamente
da un utente ad un altro. Al contrario le reti che erogano perlopiù dei servizi, come la rete
postale o la rete sanitaria, presuppongono l’utilizzo di un’altra rete. Una lettera ad esempio
viene trasportata attraverso la rete ferroviaria, stradale o per via aerea; i pazienti utilizzano
la rete dei trasporti per passare dal nodo rappresentato dal medico generico al nodo dello
specialista o dell’ospedale, dove usufruiscono del servizio sanitario di cui hanno necessità.
Così come le reti vengono utilizzate in maniera complementare – la già citata «rete
ausiliaria» necessaria per usufruire dei servizi di un’altra rete - all’interno di una rete vi sono
anche possibilità di sostituzione. Ciò vale in particolare per le reti di comunicazione. In
questo settore è possibile ad esempio utilizzare la stessa rete per ottenere servizi diversi.
Pensiamo al collegamento Internet: oltre alla sua funzione originaria, la navigazione nel
web, questa tecnologia viene utilizzata ora anche per telefonare («Voice-over-IP») o per
guardare la televisione («IPTV»). Sono sempre più diffuse le cosiddette offerte «triple
play», abbinate dai vari offerenti all’interno di pacchetti di prodotti.
L’utilizzo di una rete può essere evidenziato da diversi punti di vista, a seconda di ciò che
viene trasferito da un nodo all’altro. Si può trattare di energia, misurata in kilowattora.
Oppure di acqua che viene fornita agli utenti in metri cubi e che viene poi destinata sotto
forma di acque di scarico agli impianti di depurazione e di chiarificazione. Lo stesso vale
per i segnali delle reti delle telecomunicazioni e via cavo: in questo caso si misura la
velocità di trasmissione e le quantità vengono espresse perlopiù in minuti di utilizzo. In altri
casi sono le persone ad essere trasferite lungo i collegamenti di una rete, come nel caso
della rete dei trasporti, della rete sanitaria e della rete della formazione, nonché in alcune
parti della rete postale – segnatamente nella rete degli autopostali. Le reti vengono
utilizzate anche per trasferire degli oggetti, ad esempio nel trasporto merci o nella
spedizione degli invii postali, misurati in base al peso o alla quantità.
Queste dimensioni estremamente diverse fra loro rendono estremamente difficoltoso un
confronto tra le diverse reti per quanto concerne il loro utilizzo e il grado di sfruttamento. Di
seguito cercheremo di individuare delle relazioni nell’utilizzo delle reti in Svizzera. Tutte le
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Mille e una rete
reti hanno un aspetto comune: vengono utilizzate direttamente o indirettamente dalle
persone. Questo utilizzo può essere più o meno regolare e inoltre in alcune reti è possibile
una chiara distinzione fra utilizzo privato e utilizzo pubblico, anche se non disponiamo di
dati affidabili riguardanti tale distinzione.
3.2.1
Utilizzo delle reti di approvvigionamento e di comunicazione
Prendiamo in esame innanzitutto l’utilizzo delle reti di approvvigionamento e di
comunicazione. Per poter usufruire di tali reti (energia, gas, acqua o telefonia fissa), è
necessario disporre di un collegamento. Ogni utente deve essere collegato per avere
accesso alla rete: si tratta del collegamento domestico. Nel caso della telefonia mobile, pur
non essendoci delle linee fisiche, è comunque necessario sottoscrivere un contratto di
utilizzo con un operatore per poter avere accesso alla rete. La tabella 7 presenta una
panoramica sull’utilizzo delle reti di approvvigionamento e di comunicazione, per persona al
giorno, nonché la ripartizione fra utilizzo privato e utilizzo pubblico.
Nel 2005 in Svizzera attraverso le reti di approvvigionamento energetico sono stati
trasportati complessivamente 57'330 GWh di energia elettrica e 30'228 GWh di gas, di cui
circa un terzo è stato utilizzato dall’industria e dall’artigianato. I nuclei familiari utilizzano
circa il 30% dell’energia elettrica e il 40% del gas, impiegato perlopiù per il riscaldamento.
Per ricavare il grado di utilizzo di una rete energetica, si fa riferimento allo sfruttamento
massimo. Complessivamente la rete di erogazione dell’energia elettrica viene sfruttata per
circa 5'700 delle 8’760 ore totali di un anno.
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tabella 7
Utilizzo delle reti di approvvigionamento e di comunicazione
Utilizzo per persona al giorno
Struttura degli utenti
6.5 kWh/nucleo familiare
Nuclei familiari
30%
Commercio/industria
30%
Servizi
17%
Trasporti
32%
Nuclei familiari
40%
Industria
30%
Servizi/agricoltura
30%
Nuclei familiari/commercio
63%
Industria
17%
Fontane/utilizzo
privato/aziende fornitrici
d’acqua/perdite
20%
Numero di collegamenti
3.94 mio
Numero di clienti
6.2 mio
Reti di
approvvigionamento
Energia elettrica
Gas
Acqua
22 kWh a)
70 l
Reti di comunicazione
Rete fissa
13.4 min.
Rete mobile
2.4 min.
Quota di clienti Prepaid
40%
Internet
Il 45% la utilizza quasi
quotidianamente b)
Nuclei familiari con
collegamento Internet
70%
Via cavo
165 min/persona c)
Nuclei familiari con
collegamento via cavo
90%
a) Stima:
il 70% dei nuclei familiari dispone di un allacciamento alla rete del gas; un nucleo familiare medio in Svizzera
è composto da 2.3 persone.
b) Indicatori sull’utilizzo di internet (UFS, 2005e).
c) UFS: indici sui media (UFS, 2006).
Si possono evidenziare delle interdipendenze tra la rete energetica e le altre reti: è il caso
ad es. delle ferrovie. Circa il 32% di tutta l’energia elettrica consumata è da imputare alla
rete dei trasporti ed è quindi destinata indirettamente al trasporto di persone o merci da un
luogo ad un altro. Inoltre la rete dell’energia elettrica viene utilizzata, sia dai privati che
dalle aziende, per il funzionamento di apparecchi che consentono l’utilizzo dei servizi della
rete di comunicazione: pensiamo in particolare agli apparecchi telefonici. In linea di
principio ogni persona residente in Svizzera dispone di un accesso alla rete telefonica
attraverso un collegamento di rete fissa e/o un contratto con un operatore di telefonia
mobile.
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Mille e una rete
Nel 2004 in Svizzera gli oltre 7.45 mio. di abitanti potevano contare su 3.94 mio. di
collegamenti di rete fissa. Diversamente dal settore della telefonia fissa, in cui sono
trascorsi decenni prima che ogni nucleo familiare avesse un collegamento telefonico, la
rete di telefonia mobile si sta sviluppando molto rapidamente. Attualmente sono già 6.2
mio. i clienti che utilizzano la telefonia mobile, di cui il 40% non ha sottoscritto un contratto
con un operatore (clienti prepaid). Ogni anno sulla rete fissa si svolgono 20 mrd. di minuti
di conversazione, dalla rete mobile 5.41 mrd. di minuti. La durata media di una telefonata
sulla rete fissa è di 3.4 minuti; circa il 55% in più di una chiamata sulla rete mobile. In
Svizzera ogni giorno l’utente medio sta al telefono 13.6 minuti sulla rete fissa e 2.4 minuti
sulla rete mobile.
Anche Internet viene utilizzato ogni giorno da un numero sempre maggiore di persone.
Secondo i dati rilevati dall’Ufficio federale di statistica sull’utilizzo di Internet (UFS, 2005e),
il 45% degli utenti utilizza Internet frequentemente. Complessivamente circa il 70% dei
nuclei familiari è connesso con un computer a Internet. Quasi il 100% dei nuclei familiari
dispone del DSL e oltre il 90% dei nuclei familiari svizzeri riceve i segnali televisivi
attraverso la rete via cavo. Ogni giorno si guarda la televisione per 165 minuti: molto più
tempo di quello passato al telefono. Per quanto riguarda la fruizione televisiva si possono
evidenziare delle differenze regionali. Gli abitanti della Svizzera romanda e del Ticino
guardano la TV circa 20 minuti di più. Sempre più collegamenti via cavo sono anche
compatibili con Internet (80%). In futuro pertanto questa rete verrà utilizzata anche per
usufruire di altri servizi, il che evidenzia nuovamente le relazioni di sostituzione tra le varie
reti di comunicazione.
3.2.2
Utilizzo della rete dei trasporti e della rete postale
L’utilizzo della rete dei trasporti e della rete postale è di tipo diverso rispetto all’utilizzo delle
reti di approvvigionamento e di comunicazione appena descritte. Gli utenti infatti non
sottoscrivono un contratto di utilizzo o di accesso tramite una linea. Inoltre la rete dei
trasporti, la rete sanitaria e la rete della formazione non vengono necessariamente
utilizzate quotidianamente. Ciò riguarda più da vicino la rete postale: è vero che non ci
rechiamo quotidianamente in posta, ma quasi tutti i giorni riceviamo della corrispondenza.
Pertanto l’utilizzo e lo sfruttamento di queste reti si può descrivere attraverso dimensioni
diverse rispetto a quelle adottate per le precedenti reti. Nelle seguenti tabelle sono riportati
alcuni dati relativi all’utilizzo della rete dei trasporti e della rete postale (tabella 8). Per
l’utilizzo di queste reti vengono applicate tasse individuali sotto forma di biglietti.
La rete dei trasporti viene utilizzata per il trasferimento di persone e merci: la maggior parte
dei trasferimenti avvengono sfruttando la rete stradale. Ogni giorno 22 mio. di persone in
Svizzera utilizzano un autopostale o un bus. 272 mio. sono i chilometri-persona percorsi
sulle strade, un valore molto più elevato rispetto alla ferrovia. Per persona al giorno
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Mille e una rete
risultano quasi 38 km contro i 6 chilometri persona percorsi dai treni. Anche il traffico merci
si svolge perlopiù su strada: 41 mio. di tonnellate-chilometri al giorno. Da notare tuttavia
come il trasporto su strada riguardi prevalentemente distanze più brevi: i servizi di trasporto
merci espressi in tonnellate-chilometri su ferrovia e su strada sono dunque comparabili.
Date le dimensioni del nostro Paese, la rete del traffico aereo gioca un ruolo piuttosto
limitato per quanto riguarda i trasporti nazionali.
tabella 8
Utilizzo della rete dei trasporti e della rete postale
Utilizzo al giorno (complessivo)
Rete dei
trasporti a)
Persone / chilometri-persona (mio.)
Tonnellate / tonnellate-chilometri (mio.)
Strade
22 / 272
0.9 / 41
Ferrovie
1.6 / 43
0.2 / 32
Traffico aereo
0.1 / 51
0.8 / 1.5
0.03 / -
-
Utenti AutoPostale
300´000
Chilometri-persona 5 mio.
Numero di pacchi (incl.
concorrenti)
Oltre 550´000
Numero delle lettere
15 mio.
Numero dei pagamenti e dei
versamenti su carta
Poco più di 1 mio.
Utenti di ogni ufficio postale al
giorno
220
Acqua
Rete postale
a) Dati
b) Dati
b)
2004, UFS, LITRA, stime proprie
2004, DATEC (2006).
Nel trasporto pubblico gli autopostali rappresentano un’importante rete capillare, presente
sia negli agglomerati che nelle zone in cui la rete dei trasporti pubblici è meno fitta. Per
quanto riguarda l’utilizzo, in linea di principio anche nel caso della rete degli autopostali
possiamo ricavare gli stessi indici come per la rete dei trasporti. Ogni anno circa 105 mio.
di persone si spostano sui 2'029 autopostali, percorrendo una rete lunga circa 10'000 km:
la media giornaliera è di quasi 300'000 persone. Se confrontato con il numero di persone
che utilizzano ogni giorno il treno, la percentuale è pari al 20%. Complessivamente
risultano 1.82 mrd. di chilometri-persona all’anno, pari a circa 5 mio. al giorno; in altri
termini un utente di autopostali percorre mediamente al giorno circa 17 km. Considerando
che un autopostale in media è occupato da 20 persone, ogni giorno il veicolo percorre circa
120 km; ipotizzando 15 passeggeri, il percorso medio giornaliero sarebbe di circa 160 km. I
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Mille e una rete
94 mio. di chilometri-persona percorsi ogni anno basterebbero per circumnavigare la terra
per oltre sei volte in un giorno.
In Svizzera la rete della posta-pacchi e della posta-lettere può essere utilizzata nei circa
2'550 uffici postali. Questi uffici vengono visitati ogni giorno oltre mezzo milione di volte,
pari a 220 utenti per ogni ufficio postale. O in altri termini: ogni 10'000 abitanti vi sono 3.4
uffici postali a disposizione. Nella rete della posta-pacchi, totalmente liberalizzata dal 2004,
vengono recapitati in media oltre 550'000 pacchi al giorno. Oltre il 97% di questi invii sono
consegnati al destinatario entro un giorno dall’impostazione. A differenza della rete della
posta-pacchi, interamente liberalizzata, nella rete della posta-lettere, liberalizzata solo
parzialmente, vengono elaborate mediamente circa 15 milioni di lettere ogni giorno, pari ad
oltre due lettere per ogni abitante. Nel 97.7% dei casi le lettere della Posta A vengono
recapitate un giorno dopo l’impostazione, mentre le lettere della Posta B nel 98.2% dei casi
entro tre giorni (cfr. DATEC, 2006). Da alcuni anni il numero delle lettere indirizzate è in
costante diminuzione. Per quanto riguarda i volumi, sia nel caso della posta-pacchi che
della posta-lettere, circa 4/5 degli invii sono indirizzati a clienti commerciali.
3.2.3
Utilizzo della rete sanitaria e della rete della formazione
La rete sanitaria e la rete della formazione (Tabella 9) di differenziano dalla rete dei
trasporti e dalla rete postale, oltre che per la diversa frequenza di utilizzo, anche per la
modalità di finanziamento, il che determina un diverso comportamento nella domanda e
nell’utilizzo. La rete sanitaria e la rete della formazione vengono finanziate attraverso
contributi assicurativi e/o sovvenzioni statali e per il loro utilizzo non viene direttamente
applicata una tassa.
Nel settore sanitario l’utilizzo si concentra nei nodi e in misura minore lungo i collegamenti.
Tali nodi sono costituiti dalle visite mediche, dalle degenze ospedaliere, nonché dalla
frequenza nella vendita di medicamenti da parte delle farmacie e dalla quantità delle
confezioni vendute.
In base ad un sondaggio dell’UFS (2005a), in Svizzera il 65% della popolazione negli ultimi
12 mesi si è recata da un medico generico, pari a 2.3 volte a persona. Il 29% ha richiesto il
consulto di uno specialista (ginecologi esclusi) e l’11% è stato curato in ospedale. Il 62%
degli interpellati si sono rivolti ad un dentista. Complessivamente gli svizzeri si recano in un
ambulatorio medico per oltre 50 mio. di volte all’anno. Ogni medico fornisce in media
all’anno fra i 3'000 e i 7’000 consulti; nel caso dei medici che erogano i servizi di base, i
consulti sono circa 5'500, comprese le visite a domicilio. Nell’utilizzo della rete sanitaria la
Svizzera presenta forti differenze a livello regionale. Innanzitutto nella durata media di un
consulto medico: nella Svizzera tedesca è di 13.5 minuti, mentre nella Svizzera romanda è
di 20.9 minuti. La durata media di un consulto medico in Svizzera è pari a 16 minuti (Bahrs,
2003).
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Mille e una rete
Tabella 9
Utilizzo della rete sanitaria e della rete della formazione
Utilizzo per persona all’anno
Quota di persone che non l’hanno
utilizzata negli ultimi 12
Medico generico
2.3
35%
Specialista
1.0
71%
Ospedale
0.2
89%
Dentista
1.2
38%
Farmacia
0.8
61%
Sistema della formazione b)
Numero di persone
Quota offerte private
Scuola materna
Scuola dell’obbligo
Scuola superiore
156'157
810'315
312'851
7.8%
3.1%
5.6%
Studi universitari
200'777
6.3%
Perfezionamento
1'900’000
-
Sistema sanitario a)
a) UFS
b) UFS
(2005, 2006a, 2006b)
(2005d)
Oltre a circa 10’000 studi medici, in Svizzera vi sono 345 ospedali con circa 47'600 letti,
pari a un letto d’ospedale ogni 155 abitanti. Mediamente all’anno ogni persona viene
ricoverata 0.2 volte in ospedale, quindi una volta ogni 5 anni. Nel 2005 sono stati curati
932’000 pazienti negli ospedali dei servizi centrali e di base, con uno sfruttamento dei letti
di circa l’85%. 143 casi su 1'000 abitanti sono stati curati negli ospedali del servizio di base
e 36 casi su 1'000 abitanti in cliniche specialistiche (psichiatria, riabilitazione).
Complessivamente il numero dei giorni di ricovero in tutti gli ospedali è di oltre 14 mio., per
una durata media del ricovero di 9.6 giorni per paziente. Nel 2004 la spesa per ogni
abitante destinata alle cure ambulatoriali e ai ricoveri ospedalieri, incl. le strutture sanitarie
sociali, è stata di quasi 5’800 CHF (UFS, 2006c).
Ad eccezione della rete Galenica, presente su tutto il territorio, le farmacie sono attive a
livello locale. Il 29.3% degli interpellati ha acquistato medicinali in una farmacia. Anche per
quanto riguarda il consumo di medicinali, vale a dire la quantità di farmaci acquistata nella
rete delle farmacie, si registrano delle differenze tra le diverse aree linguistiche svizzere.
Secondo l’UFS (2005a) il 7.2% degli svizzeri tedeschi, il 12.1% degli svizzeri romandi e il
10.9% degli svizzeri di lingua italiana hanno assunto un antidolorifico almeno una volta a
settimana. La spesa per l’acquisto di medicinali è simile alla spesa destinata alla telefonia:
tra l’1.6 e l’1.7% del budget familiare (Interpharma 2005a). Complessivamente ogni
farmacia o medico che prescrive in modo diretto consegna all’anno circa 25'000 confezioni
di medicinali, per una cifra complessiva di circa 135.4 mio. di confezioni. Se includiamo
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Mille e una rete
anche gli ospedali e le drogherie la cifra sale a 171 mio. di confezioni, per un valore di
4'194 mio. di CHF. Su 7’461’700 abitanti mediamente ogni persona richiede ogni anno 23
confezioni soggette all’obbligo di ricetta per un valore di 562 CHF (Interpharma, 2005a).
Anche l’utilizzo della rete della formazione si differenzia da quello delle reti basate su linee,
e ciò si ripercuote anche sul suo utilizzo concreto. Se una persona usufruisce attivamente
della rete della formazione, ne ricaverà un’utilità nel lungo periodo sotto forma di maggior
livello di formazione. Attualmente in Svizzera ci sono circa 1.5 mio. di scolari e studenti,
pari al 20% della popolazione che usufruisce dei servizi di formazione. Un numero ancora
maggiore di adulti, circa 1.9 mio., un quarto della popolazione svizzera, frequenta corsi di
perfezionamento, per un totale annuo complessivo di 123 mio. di ore. Questo valore
corrispondente a quasi 65 ore all’anno per ogni persona in formazione, più di un’ora a
settimana.
3.3
In che modo sono organizzate le infrastrutture di rete?
Un ulteriore aspetto legato al mandato per l’erogazione del servizio di base delle reti
analizzate e al conseguente influsso politico sulla struttura delle reti, attualmente oggetto di
numerose discussioni, riguarda i possibili effetti sinergici. Ad esempio ci si chiede se
avrebbe senso riunire funzioni simili di reti diverse in un’unica rete. Pensiamo ad esempio a
collegamenti gestiti in modo parallelo (strade e ferrovie) o nodi creati in modo parallelo
(ospedali, uffici postali).
Dal profilo delle dimensioni delle reti definite politicamente, quest’idea potrebbe essere
interessante. Ci si deve tuttavia interrogare sugli effetti sinergici, una questione che va
posta a diversi livelli. In particolare vanno considerati i seguenti aspetti:
1. innanzitutto le dimensioni ottimali di una rete: in questo ambito si potrebbero ottenere
notevoli vantaggi se, ad esempio, anziché 26 reti di approvvigionamento venisse
gestita una sola rete organizzata a livello nazionale (cfr. paragrafo 3.3.1).
2. Altrettanto importante per la valutazione della forma organizzativa è l’analisi dei
possibili vantaggi derivanti dal raggruppamento. Si tratta in questo caso di valutare le
possibili sinergie derivanti dalla gestione di diverse reti da parte di un unico operatore
(si veda anche il paragrafo 3.3.1).
3. Infine è importante chiedersi in che misura può essere utile separare la rete
dall’esercizio. In questo senso si parla di integrazione o disintegrazione verticale delle
reti (paragrafo 3.3.2).
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Pagina 34
Mille e una rete
3.3.1
Integrazione/disintegrazione orizzontale delle reti
Dimensione geografica – realizzazione di economie di scala
Nella valutazione delle dimensioni ottimali di una rete vanno presi in considerazione aspetti
legati all’offerta e alla domanda, come pure la presenza di eventuali barriere per l’ingresso
sul mercato. A seconda della rete, i fattori rilevanti possono essere diversi.
Dal punto di vista del gestore dell’infrastruttura, ai fini della valutazione delle dimensioni
ottimali è importante considerare l’andamento dei costi. Se ad esempio i costi medi sono in
diminuzione, sarebbe ragionevole che il relativo mercato venisse coperto da un offerente.
Stabilire le dimensioni geografiche di una rete a partire dalle quali i costi medi risultano
costanti o in aumento, in modo da sfruttare le economie di scala, rappresenta una
valutazione da condurre singolarmente in modo empirico. Da alcuni studi sul settore
dell’energia elettrica emerge ad esempio che non è possibile realizzare economie di scala
oppure che tali economie di scala sono attuabili solamente dai gestori di reti di piccole
dimensioni. Nel caso della Svizzera, uno studio del 2001 (Filippini und Wild, 2001) giunge
alla conclusione che per realizzare economie di scala un fornitore di energia non dovrebbe
superare i 100'000 consumatori. Se prendiamo in esame i circa 900 fornitori di energia
presenti in Svizzera, vediamo come buona parte di questi non raggiunge tale massa critica.
Anche nel settore sanitario – in particolare per quanto riguarda gli ospedali – numerosi
studi individuano un grande potenziale di riduzione dei costi se il sistema ospedaliero non
fosse organizzato secondo il principio territoriale cantonale. Ad esempio De Wolff (2002),
basandosi su valori esperienziali internazionali, conclude che al posto degli attuali 165
ospedali generali, sarebbero sufficienti da 40 a 50 ospedali con 250 - 600 letti per malati
gravi ciascuno. Con una distribuzione ottimale di questi ospedali sul territorio nazionale,
avremmo un tempo medio di percorrenza di 35 minuti. Nessun paziente dovrebbe
prevedere un tempo di percorrenza superiore a 60 minuti. Grazie a questa concentrazione
non solo si aumenterebbe l’efficienza; da ricerche internazionali emerge come in un
ospedale un maggior numero di casi accrescerebbe anche la qualità – in rapporto al tasso
di mortalità (Luft et al. 1979 e 1980; Hughes et al. 1987). Spesso il principio territoriale
cantonale porta a eccedenze di capacità a livello regionale, poiché i Cantoni non
raggiungono la massa critica derivante da una gestione economica dell’infrastruttura. A
seguito di questa circostanza in molti piccoli ospedali viene allungata la durata del
trattamento per poter sfruttare meglio i costi fissi. Da una ricerca sul potenziale di aumento
dell’efficienza condotta negli ospedali svizzeri (UFS, 2005f), emerge che riducendo di un
giorno la durata media di un ricovero ospedaliero si potrebbero abbassare i costi
complessivi di un ospedale del 4%.
Anche nella rete dei trasporti si discute della possibilità di un aumento dell’efficienza
attraverso il raggruppamento di diverse reti. Nel dicembre 2003 il Consiglio federale si è
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espresso a favore di un’ulteriore riduzione del numero delle società ferroviarie in base allo
scenario «SBB+X». In futuro oltre alle FFS dovrebbero rimanere solo 2-3 ferrovie nella rete
a scartamento normale.
I diversi lavori empirici mostrano come un’infrastruttura di rete matura celi talvolta un
grande potenziale in termini di aumento dell’efficienza. Ad esempio i costi potrebbero
indubbiamente essere ridotti se per le cure mediche ambulatoriali le reti dei medici
condividessero maggiormente l’infrastruttura, se le linee degli autopostali non venissero
appaltate singolarmente, ma come sistema o se infine gli istituti di formazione terziaria si
specializzassero come le università.
Oltre agli aspetti legati all’offerta nelle economie di scala, nella valutazione delle dimensioni
ottimali di una rete vanno presi in considerazione anche fattori riguardanti la domanda e
aspetti relativi alla qualità. In particolare di fronte a preferenze dei clienti molto diversificate
nelle varie regioni, i gestori locali sono maggiormente in grado di soddisfarle rispetto a
quanto non potrebbe fare un gestore attivo a livello nazionale. A loro volta le diversità nelle
preferenze dipendono spesso dalla complessità dei prodotti. Ad esempio le richieste verso
le reti di approvvigionamento e smaltimento in Svizzera risultano più uniformi di quanto non
siano le preferenze riguardanti i servizi di telecomunicazione o le offerte del settore
sanitario e della formazione.
Un ultimo fattore che può influenzare la determinazione delle dimensioni ottimali di una rete
è costituito dalle barriere per l’ingresso sul mercato e dalle condizioni quadro stabilite dalla
politica. Nelle reti che a causa dei costi medi in diminuzione legati a minori investimenti,
come ad esempio i gestori delle reti energetiche, necessitano di una regolamentazione, le
dimensioni ottimali possono essere influenzate appunto dalle disposizioni emanate dalle
autorità di regolazione. Ma anche nel caso delle reti caratterizzate da una pianificazione
statale, come la rete sanitaria, le dimensioni ottimali non si ricavano da analisi condotte
sull’offerta e sulla domanda, ma in base a decisioni politiche. Lo dimostra la discussione
attualmente in corso nel nostro Paese sulla medicina di alto livello.
Dimensione organizzativa – sfruttamento dei vantaggi legati al raggruppamento
Oltre alle dimensioni ottimali di una rete, un’altra questione ricorrente concerne la
possibilità di creare effetti sinergici affidando in gestione diverse reti ad un solo fornitore.
Anche in questo caso è opportuno includere nella nostra riflessione aspetti riguardanti
l’offerta e la domanda, nonché altre condizioni quadro politiche e strutturali.
Per quanto riguarda l’offerta, i vantaggi derivanti dal raggruppamento riguardano
principalmente la costruzione e la manutenzione delle reti. Quanto più simili sono i requisiti
tecnici relativi alla manutenzione, e quindi maggiore la possibilità di utilizzare infrastrutture
comuni, tanto più probabili saranno gli effetti sinergici. Non sorprende il fatto che proprio
nel caso delle infrastrutture basate su linee, come quelle riguardanti l’erogazione di energia
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elettrica, acqua e telecomunicazioni, il mercato sia caratterizzato da operatori che
gestiscono tutte le reti.
Le aziende cittadine di Zug, Sierre, ecc. forniscono agli utenti energia elettrica, gas, acqua,
segnale RTV, collegamento Internet e telefonia da un unico operatore. Tutti questi prodotti
si basano su reti gestite in gran parte sulle stesse linee cittadine. In questo senso, in
riferimento ai requisiti infrastrutturali, si può parlare di vantaggi derivanti dal
raggruppamento. A ciò si aggiunge che nella manutenzione, in particolare delle reti di
approvvigionamento, i requisiti tecnologici da gestire sono simili e che anche per quanto
riguarda la regolamentazione delle reti soggette in passato al regime monopolistico entrano
in gioco questioni simili. È in questo contesto che va vista anche la creazione della
Bundesnetzagentur (BNetzA) in Germania: si tratta di un’autorità di regolazione
responsabile per l’elettricità, il gas, le telecomunicazioni, la Posta e le ferrovie. Grazie ad
una regolamentazione coerente di tutte queste reti a livello nazionale da parte di un’unica
autorità, è possibile sfruttare i vantaggi derivanti dal raggruppamento anche a livello di
regolamentazione.
Oltre che i vantaggi legati al raggruppamento a livello di costruzioni e di manutenzione
delle reti, sono sempre più rilevanti i vantaggi derivanti dall’utilizzo comune delle
infrastrutture. Ad esempio nella California del sud la Nethercomm intende utilizzare le
condutture del gas per portare l’accesso Internet ai nuclei familiari; grazie a questa
tecnologia si possono raggiungere velocità di trasmissione fino a 100 Megabit. Nel settore
dei trasporti, le FFS stanno sostituendo le tratte ferroviarie meno redditizie con dei servizi di
autobus. Le reti di comunicazione vengono utilizzate per il traffico dei pagamenti o per
garantire il servizio di emergenza. Numerose sono le possibilità di combinazione nel caso
delle reti composte essenzialmente da nodi. La rete degli uffici postali, la rete sanitaria e
della formazione, come pure la rete del commercio al dettaglio o la rete di filiali delle
banche si caratterizzano per un tipo di erogazione capillare e parallela. Se le diverse reti
potessero essere combinate, a seconda della situazione, si ridurrebbero i doppioni risultanti
da queste presenze parallele e nel contempo si creerebbero dei vantaggi derivanti dal
raggruppamento.
Anche per quanto riguarda i vantaggi derivanti dal raggruppamento, al potenziale di
aumento dell’efficienza legato all’offerta si contrappongono vantaggi e svantaggi legati alla
domanda. Ad esempio, a seconda della preferenza del cliente, l’offerta «da un unico
operatore» viene valutata positivamente. Dall’altra parte esiste il rischio che, con lo
sfruttamento da parte del gestore dei vantaggi derivanti dal raggruppamento, non vengano
presi in sufficiente considerazione elementi quali le differenze tra le infrastrutture
riguardanti l’immagine, il marketing o le dinamiche di mercato. In questo caso le offerte
sarebbero caratterizzate da una minore vicinanza al cliente rispetto alle soluzioni separate.
In questo contesto, nelle reti della formazione, sanitaria e postale, risulta particolarmente
importante la garanzia di un approvvigionamento di base capillare.
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In che misura sia possibile sfruttare dei vantaggi derivanti dal raggruppamento dipende
anche dalla situazione della concorrenza e dal mandato di erogazione del servizio di base
nelle rispettive reti. Nell’ambito delle «aziende riunite trasversalmente», la crescente
concorrenza gioca un importante ruolo. Ad esempio i gestori indipendenti del settore
dell’energia elettrica sfrutteranno sempre di più le possibilità di ingresso sul mercato a
livello locale. I contratti di concessione fra i Comuni e le locali aziende di erogazione e i
conseguenti diritti di approvvigionamento e di passaggio sinora tollerati violano la legge sui
cartelli. In futuro le «aziende cittadine» potranno vendere i propri prodotti solo se saranno
competitive. Le reti diventeranno delle piazze mercato e i loro proprietari comunali saranno
costretti a familiarizzare con le regole e i rischi della concorrenza. Ad esempio nel settore
della raccolta dei rifiuti l’assegnazione degli appalti su concorso potrebbe diventare norma
e anche nell’approvvigionamento idrico si discute la possibilità di un’apertura del mercato.
Anche nei vantaggi derivanti dal raggruppamento tra le reti sanitaria, della formazione, del
commercio al dettaglio, postale e altre, vanno presi in considerazione aspetti legati alla
domanda. Le preferenze dei clienti si differenziano in relazione alla distribuzione geografica
delle reti, la questione dell’approvvigionamento di base gioca un ruolo diverso o si possono
rilevare diversi livelli di concorrenza. Per garantire un’erogazione dei servizi il più efficiente
possibile, sono necessarie combinazioni flessibili tra queste reti.
3.3.2
Integrazione/disintegrazione verticale delle reti 3
Oltre alla valutazione dell’estensione ottimale di una rete e all’analisi di possibili sinergie
derivanti dal raggruppamento delle reti, per individuare la forma organizzativa ideale
bisogna considerare anche l’integrazione o la disintegrazione verticale delle reti e del
relativo esercizio. Spesso le industrie basate sulle reti si suddividono in rete ed esercizio. A
loro volta anche i servizi basati sulle reti sono costituiti in gran parte da configurazione ed
esercizio. Ad esempio la rete infrastrutturale delle telecomunicazioni è composta da
installazioni per la trasmissione di Bits. L’infrastruttura (doppini, cavi coassiali, fibre ottiche,
media di trasmissione senza fili) necessita di elementi di sicurezza e di gestione
(sovrastrutture) affinché non rimanga «materia morta». Gli elementi della rete, terrestri e
non, di diversi gestori e di diverse tecnologie attraverso l’interconnessione tra reti formano
una rete globale di base. Su quest’ultima avviene il trasporto di parole e immagini che
vengono trasmesse nelle reti applicative in forma adeguata e tra i relativi partner. Anche le
reti applicative di diversi gestori e diverse tecnologie sono collegate orizzontalmente e
verticalmente attraverso un’interconnessione fra reti e talvolta sono legate da rapporti di
3
Cfr. anche Saurer et al. (2002).
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complementarietà e sostituzione: ogni gestore cerca di portare delle applicazioni nella
propria rete (acquisire cioè clienti che attraverso la propria rete telefonano, trasferiscono
dati, gestiscono «piattaforme B2B» («Business-to-Business»), hanno accesso a Internet,
ecc.). In questo caso le diverse applicazioni vengono richieste dai clienti solamente se
permettono di raggiungere anche gli utenti di altri gestori e altre tecnologie.
Anche nel traffico su strada e su ferrovia, nel traffico aereo e nel settore postale si possono
distinguere reti infrastrutturali, reti applicative (tipi di trasporto, densità, portata, orari e piani
di volo, catene logistiche) e applicazioni. E come nel caso delle telecomunicazioni, la rete e
le reti applicative di diversi gestori e di diverse tecnologie in questi settori possono essere
legate contemporaneamente da rapporti di complementarietà e sostituzione.
In riferimento all’integrazione o disintegrazione verticale è rilevante il rischio di un fallimento
del mercato a causa di sovvenzioni trasversali e quindi di una distorsione della concorrenza
nei settori affini. La necessità di una separazione dipende quindi dall’intensità della
concorrenza e dal settore a cui appartiene una rete.
Nel settore delle telecomunicazioni, in cui si è già verificata una totale apertura del
mercato, la questione viene affrontata in modo differenziato in riferimento alle reti di base e
le reti applicative. Negli altri settori semplicemente ci si esprime contro o a favore della
«separazione fra rete ed esercizio»; una posizione non adeguata, in quanto troppo
semplicistica. Nel settore delle telecomunicazioni la discussione relativa al potere del
mercato si concentra sulla rete di collegamento utenti. Per contro le FFS hanno finora
impedito la scissione della rete ferroviaria o di sue parti, sostenendo che una tale
separazione diminuirebbe il coordinamento fra rete ed esercizio, causando delle
inefficienze. Tuttavia la discussione nella UE e in Germania dimostra che per ora all’interno
del processo politico di formazione dell’opinione pubblica non è stata data una risposta
definitiva a questa controversa questione. Nel settore dell’energia elettrica si sta
imponendo l’opinione secondo cui tutte le reti devono essere separate dalla produzione e
dalla distribuzione, affinché in questi due settori di mercato si possa sviluppare la
concorrenza.
Una separazione di parti di un’azienda integrata attraverso reti ed esercizio oppure una
regolamentazione che produca l’effetto di una separazione, è necessaria e ragionevole per
motivi di efficienza se le parti dell’azienda in questione rappresentano «importanti
infrastrutture», alle quali un concorrente deve poter accedere per essere in grado di fornire
un servizio ai clienti. Come già accennato, si tratta in questo caso di settori caratterizzati da
costi medi in diminuzione combinati con un crollo dei costi. Nel settore del trasporto su
strada nella rete di base o perlomeno nelle parti non totalmente sfruttate potrebbero esserci
delle «infrastrutture sostanziali»; per contro nell’offerta di reti applicative e applicazioni su
strada con molta probabilità non vi sono settori di questo tipo. Anche nel traffico ferroviario
l’intera rete di base non dovrebbe essere caratterizzata dalla cosiddetta «strozzatura
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monopolistica», dato che le parti sovraccariche devono essere duplicate; nell’offerta delle
reti applicative del traffico regolare (come ad es. i trasporti negli agglomerati) possono
esserci eventualmente delle «importanti infrastrutture»; nel traffico ferroviario svizzero vi
sono praticamente in tutti i settori delle «strozzature istituzionali». Nel traffico aereo, ad
eccezione della sicurezza di volo, pur non essendoci «importanti infrastrutture» tecnicoeconomiche nella rete di base, vi sono restrizioni istituzionali che producono lo stesso
effetto (ad esempio attualmente è quasi impossibile ampliare le capacità aeroportuali in
base alle esigenze); nell’offerta delle reti applicative (traffico aereo regolare) si possono
rilevare delle «strozzature monopolistiche» solamente sulle rotte poco frequentate.
Nel settore postale le reti di base vengono gestite anche da privati: ciò dimostra che non si
tratta di «importanti infrastrutture»; è probabile invece che ve ne siano nell’offerta di reti
applicative o applicazioni nelle zone scarsamente popolate. Le strutture di trasmissione e
distribuzione dell’elettricità sono indubbiamente «importanti infrastrutture», altrettanto
evidente il fatto che nella produzione e nella distribuzione di energia elettrica non ve ne
siano. Attualmente nel settore delle telecomunicazioni, a seguito della grande evoluzione
tecnologica e del forte dinamismo economico, non esistono più delle «importanti
infrastrutture» stabili o durature, se non in alcune parti delle reti locali di campagna.
3.3.3
Le reti del futuro
Le infrastrutture di rete così come oggi le conosciamo in Svizzera costituiscono delle
strutture che si sono sviluppate nel tempo. L’accento posto sull’approvvigionamento di
base, le riflessioni di carattere regionale e legate alla politica della distribuzione, nonché il
principio territoriale ampiamente diffuso nei cantoni, hanno generato all’interno di molte reti
doppioni e eccedenze in termini di capacità. Finora non è mai stato dato grande peso
all’efficienza delle reti; tuttavia, con la crescente pressione verso la liberalizzazione, almeno
parziale, delle reti che erogano i servizi dell’approvvigionamento di base e con il rapido
sviluppo tecnologico è cresciuta anche l’esigenza di individuare l’organizzazione ottimale di
una rete.
È indiscusso il fatto che molte reti nascondano un potenziale sinergico legato ad
un’organizzazione di piccole dimensioni. Da alcuni studi emerge ad esempio che le
dimensioni medie delle società di erogazione di corrente elettrica risultano troppo piccole,
che vi è un’offerta eccessiva di ospedali e che anche l’organizzazione dell’infrastruttura
ferroviaria potrebbe risultare più efficiente in presenza di un numero minore di gestori.
Un ulteriore potenziale sinergico potrebbe emergere dal raggruppamento delle reti gestite
in modo parallelo. Nel nostro Paese ad esempio, la maggioranza delle destinazioni sono
raggiungibili sia in treno che attraverso la rete stradale. Per telefonare si può ricorrere alla
rete fissa, via cavo o alla telefonia mobile; anche le condutture dell’energia elettrica e del
gas presentano spesso una struttura parallela. In che misura queste reti dalle funzioni simili
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potrebbero essere fuse in un’unica rete dipende dalle condizioni tecniche, dalla
intercambiabilità dei servizi erogati attraverso tali reti e dalle restrizioni in termini di
capacità.
Per quanto riguarda le condizioni tecniche possiamo citare ad esempio le reti elettriche e
del gas che sotto molti aspetti si possono sostituire a vicenda. In entrambi i casi viene
erogata energia alla popolazione e a tal fine vengono posate delle condutture, ma a causa
dell’incompatibilità tecnica le due reti non possono essere riunite. Tuttavia un recente
esempio, la possibilità di diffondere senza fili il segnale internet attraverso le condutture del
gas, mostra come gli sviluppi tecnologici futuri potrebbero permettere soluzioni ancora oggi
impensabili. Le reti stradali e ferroviarie non presentano invece problemi per quanto
riguarda le condizioni tecniche e, almeno a prima vista, sembrano essere sostituibili a
vicenda. Questo vale per alcune tratte, anche se solitamente i due mezzi di trasporto sono
in realtà complementari; infatti la rete stradale presenta una ramificazione capillare
sconosciuta al sistema ferroviario. Inoltre in molti casi la riduzione ad una sola rete non
sarebbe possibile a causa delle restrizioni in termini di capacità. In ogni caso in futuro
dovrebbe consolidarsi la tendenza a sostituire i percorsi ferroviari meno utilizzati con delle
linee di bus, sfruttando quindi la rete stradale. Il problema degli intasamenti ha portato
anche nella rete delle comunicazioni ad una gestione parallela di determinate linee.
Il quadro appena esposto riguardante le possibilità di raggruppamento dei collegamenti è in
continua evoluzione. Ad esempio pochi anni fa si pensava che la tecnologia basata
sull’utilizzo del rame non potesse reggere la concorrenza delle fibre ottiche e che questa
rete fosse destinata a scomparire. Ma gli sviluppi tecnologici hanno seguito un andamento
diverso e attualmente le due tecnologie sono in concorrenza fra loro; ciò ha favorito un
aumento generalizzato della competitività e la diffusione di innovative tecnologie della
comunicazione. Anche la variazione dei prezzi può influire sulla convenienza o meno del
raggruppamento delle reti. Ad esempio su certe tratte il treno risulta meno conveniente di
un eventuale servizio di autobus; questa situazione si capovolgerebbe a seguito di un forte
aumento dei prezzi della benzina.
In proposito si osserva una maggiore coerenza nella valutazione dei possibili
raggruppamenti di nodi. In particolare per le reti caratterizzate prevalentemente da nodi,
come la rete postale, la rete sanitaria e la rete della formazione, l’auspicato
approvvigionamento capillare porta a una minore efficienza delle strutture dei nodi. Inoltre
in tutti questi nodi vengono erogati dei servizi, il che facilita le possibilità di
raggruppamento. In quale misura all’interno di ogni ospedale o studio medico vada
integrato un ufficio postale o un istituto di formazione, non costituisce oggetto del presente
studio. Tuttavia le discussioni sul raggruppamento delle reti evidenziano un elevato
potenziale di risparmio in questo ambito. Se questo potenziale potrà essere sfruttato
solamente attraverso la riduzione dei servizi medici di alto livello, il raggruppamento delle
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scuole universitarie professionali o la riduzione degli uffici postali, oppure adottando idee
più creative che producano sinergie trasversali alle reti, sarà solo il futuro a dimostrarlo.
In particolare saranno gli sviluppi della tecnologia delle informazioni a rendere le reti,
soprattutto quelle senza collegamenti, maggiormente intercambiabili, grazie alla minore
dipendenza dai nodi fisici. La liberalizzazione nei diversi settori rappresenta inoltre
un’occasione unica per ripensare la struttura delle reti (determinata finora perlopiù dal
potere politico) e, grazie ai progressi tecnologici, analizzare le reti alla ricerca di potenziali
sinergici.
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4
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