Solo quello che ti interessa | Crittografia e fisica quantistica - La computazione quantisti Copyright admin [email protected] http://www.belloma.it/crittografia-e-fisica-quantistica-la-computazione-quantistica/ Crittografia e fisica quantistica - La computazione quantistica - Cercare di rompere con “forza bruta” gli algoritmi di criptazione come RSA o PGP, va oltre la capacità di elaborazione dei computer attuali. Si può però pensare che in futuro si possa individuare qualche trucco matematico che permetta di ridurre la complessità della crittoanalisi? Anche se questa possibilità non può essere scartata, attualmente viene considerata poco probabile. - Negli ultimi decenni, però, la computazione quantistica, una nuova forma di progettare e operare con i computer, ancora circoscritta nell’ambito teorico, minaccia di aumentare la potenza di calcolo in modo talmente elevato, che decifrare per “forza bruta” gli algoritmi di criptazione moderni, sarebbe un gioco da ragazzi. - Il tutto si basa sulla meccanica quantistica, una teoria proposta all’inizio del 1900 dagli scienziati Niels Bohr (1885-1962) danese, e i tedeschi Max Planck (1858-1947), Werner Heisenberg (1901-1976), Erwin Schrödinger (1887-1961). - La visione dell’universo stipulata dalla meccanica quantistica risulta talmente anti-intuitiva, da spingere Albert Einstain a contrastarla (da cui la frase “Dio non gioca con i dadi”). Nonostante ciò la meccanica quantistica è una teoria di successo in molti ambiti. - La comunità scientifica concorda che, nell’ambito macroscopico, il nostro ambiente segue le regole della fisica classica tradizionale, ma in quello microscopico (il regno delle particelle subatomiche: quark, fotoni, elettroni, ecc.) chi comanda è la meccanica quantistica ed i suoi paradossi. - Grazie a questa teoria, sono nati i reattori nucleari, i lettori laser, si spiega la luminosità del sole ed il funzionamento del DNA. Il concetto della sovrapposizione degli stati - Si dice che una particella presenta una sovrapposizione di stati quando occupa contemporaneamente, più di una posizione, o possiede, simultaneamente, quantità distinte di energia. Quando un osservatore misura qualcuna di queste variabili, e non prima, la particella decide, in modo misterioso, di adottare una posizione o l’altra o di avere una quantità di energia o l’altra. - Erwin Schrödinger illustrò questa nozione stravagante con un esperimento immaginario noto con il nome de il gatto di Schrödinger. - Abbiamo un gatto in una cassa opaca. - All’interno della cassa si colloca un recipiente di gas velenoso, collegato, attraverso un dispositivo, ad una particella radioattiva. - Se questa si disintegra, il gas fuoriesce dal recipiente ed il gatto muore avvelenato. - La particella ha il 50% di probabilità di disintegrarsi durante un tempo t page 1 / 3 Solo quello che ti interessa | Crittografia e fisica quantistica - La computazione quantistic Copyright admin [email protected] http://www.belloma.it/crittografia-e-fisica-quantistica-la-computazione-quantistica/ - - - predeterminato. - La totalità del sistema cassa-gatto-meccanismo, dipendendo dal comportamento di una particella, è soggetta alle leggi della fisica quantistica. - Supponiamo che il periodo di tempo t sia già passato. Il gatto è vivo o e morto ? O meglio, quale è lo stato del sistema cassa-gatto-meccanismo ? - La risposta è: finché un osservatore non apre la cassa e “misura” il valore del sistema, la particella non “decide” se si è disintegrata o no, quindi il sistema si trova in una sovrapposizione di stati: il gatto non è né vivo e né morto, ma le due cose insieme. Se questa situazione di sovrapposizione di stati è difficile da credere, ci sono anche altre interpretazioni alternative, come ad esempio l’interpretazione dei mondi possibili. Tale interpretazione, alternativa alla sovrapposizione degli stati, sostiene che quest’ultima è una tesi insostenibile e che quello che succede in realtà è che per ognuno dei possibili stati in cui si trova la particella, esiste un universo alternativo. Cioè esiste un universo il cui il gatto e vivo ed un altro in cui è morto. Quando un osservatore apre la cassa e verifica che il gatto è vivo, lo sta facendo come parte integrante di uno solo degli universi possibili. In un altro universo parallelo (completo di stelle, pianete, metropolitana, ecc.) questo stesso osservatore guarda dentro la cassa e verifica che il gatto è morto. I sostenitori dell’interpretazione dei mondi possibili non hanno ancora chiarito il modo con cui questi universi interagiscono fra loro. In ogni caso il dubbio ricade solo sull’interpretazione del perché la realtà fisica microscopica si comporti in questo modo, non sul comportamento in sé, che è stato ormai verificato numerose volte. Dal bit al qubit - Nel 1984 si misero insieme i risultati della meccanica quantistica con la computazione. Il fisico britannico David Deutsch incominciò ad esporre le sue tesi sul fatto che potevano esistere computer che, invece di piegarsi alla legge delle fisica classica, ubbidissero alla meccanica quantistica. Ma in che modo la computazione potrebbe trarre vantaggio dalla sovrapposizione degli stati ? - L’unità minima di informazione di un calcolatore convenzionale è il bit. Un computer quantistico, invece, potrebbe prendere come unità minima di informazione una particella che presenti due stati possibili. Questa particella oltre ad avere i due stati singoli, avrà anche lo stato rappresentato dalla sovrapposizione degli altri due stati. Questa nuova unità di informazione si chiama qubit acronimo di quantum bit (bit quantistico). - Un computer convenzionale esegue i suoi calcoli sequenzialmente. Consideriamo l’informazione numerica contenuta in 32 bit, che può codificare i numeri dallo 0 al 232-1. Se un computer convenzionale dovesse trovare un numero compreso in questo insieme, dovrebbe farlo bit per bit. Tuttavia un computer quantistico potrebbe effettuare l’operazione in modo infinitamente più veloce. page 2 / 3 Solo quello che ti interessa | Crittografia e fisica quantistica - La computazione quantisti Copyright admin [email protected] http://www.belloma.it/crittografia-e-fisica-quantistica-la-computazione-quantistica/ - Se prendiamo 32 elettroni, li disponiamo in una “cassa opaca” e successivamente li facciamo entrare in una sovrapposizione di stati (ad esempio, attraverso un impulso elettrico da far cambiare la rotazione dell’elettrone da “sopra” a “sotto”), questi 32 elettroni (i qubit) rappresenterebbero tutte le combinazioni possibili di rotazione “sopra” (uno) e “sotto” (zero) in modo simultaneo. In questo modo, la ricerca del numero desiderato si farebbe una sola volta, con tutte le opzioni possibili (e come se avessimo effettuato 232 operazioni nello stesso istante). Se aumentiamo la quantità di qubit, ad esempio 250, la quantità di operazioni simultanee che potrebbero effettuarsi sarebbero circa 1075 (più del numero di atomi del nostro universo). - Tutto questo discorso rimane ancora una teoria. I ricercatori in questo campo non sono stati ancora capaci di superare le difficoltà tecniche che comporta la costruzione di un computer quantistico. Qualcuno dice che ci vorranno 30 anni, altri dubitano che sia possibile. In ogni caso chi riuscisse a raggiungere questo obiettivo, avrebbe un potere enorme, visti le innumerevoli applicazioni di tale innovazione. La fine della crittografia ? - Grazie a questa grande capacità computazionale dei computer quantistici, rompere una chiave RSA per “forza bruta”, anche se straordinariamente laborioso, sarebbe un gioco da ragazzi. - L’informatico statunitense Peter Shor nel 1994 progettò un algoritmo, eseguibile su un computer quantistico, capace di scomporre numeri enormi in un tempo infinitamente minore rispetto al computer convenzionale più potente, rompendo così di fatto la sicurezza di RSA. - Naturalmente fino a quando non si potrà realizzare un computer quantistico la crittografia moderna è ancora al sicuro. page 3 / 3