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eDIZIONE GIUGNO 2006
“Io sono la luce del mondo.”
(Gv 8,12)
Messaggio di speranza
Miei giovani amici,
di recente mi sono soffermato a
pensare a quanto sia bella la nostra
fede cattolica, le preghiere ispirate
dei santi, la musica e gli inni che
per secoli hanno accompagnato
le liturgie e le centinaia di artisti
che, ispirati dalla fede, hanno
prodotto bellissimi capolavori,
dipinti e monumenti. Attraverso
l’immaginazione, l’estetica, la
sensibilità, la riflessione e il
giudizio, la bellezza ci consente
di giungere ad una più profonda
percezione della nostra fede e
alla consapevolezza che l’amore
di Dio per noi è infinito. Questo
trova conferma e testimonianza
nella Verità delle Scritture e nella
Tradizione vivente della Chiesa, nel
modo in cui Dio comunica con noi:
la “Parola vivente”.
Questo ePILGRIMAGE ci permette di
riflettere sulla comprensione della fede e della ragione attraverso la lettera
enciclica Fides et Ratio di Papa Giovanni Paolo II, così come attraverso la
vita ispirata di santi studiosi come la patrona della GMG 2005, Benedetta
della Croce (Edith Stein). L’esperienza della GMG 2005 può essere rivissuta
attraverso Testimoni di fede e nella sezione Meta del pellegrinaggio. In
questa edizione il capitolo Verso la GMG 2008 è dedicato ai preparativi nelle
diocesi australiane.
Durante la lettura, prega e medita sui molti argomenti a cui si da spunto in
questo numero, e chiediti in che modo il Signore stia approfondendo la tua
fede durante questo pellegrinaggio personale verso la GMG08.
Il nostro beneamato Papa Giovanni Paolo II scrisse la prima lettera mai
scritta da un Papa ai giovani nel 1984. In questa lettera, intitolata “Dilecti
Amici”, egli cita il verso dalla Prima lettera di San Pietro:“pronti sempre a
rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi”
(1 Pt 3,15). L’aver fede e l’essere capace di spiegare agli altri la ragione della
tua fede sono due cose che devono andare di pari passo. Solamente quando
la fede e la ragione sono d’accordo puoi intraprendere la missione speciale
che il primo Papa Pietro ed i suoi successori ti hanno dato: essere testimone
di speranza per il mondo.
In Cristo
+Anthony Fisher OP,
Coordinatore della Giornata Mondiale della Gioventù 2008
Messaggio di speranza
I fondamenti della fede
La preghiera del pellegrino
Scritti ispirati
Testimoni di fede
Santi e testimonianze
Meta del pellegrinaggio
Verso la GMG 2008
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eDIZIONE GIUGNO 2006
“Io sono la luce del mondo.”
(Gv 8,12)
I fondamenti della fede
Trovare la verità e la conoscenza attraverso la fede e la ragione
“pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in
voi” (1 Pt 3,15).
Noi cattolici crediamo non solo che Dio abbia creato l’intero universo e continui a
farlo esistere, ma anche che sia possibile scoprire molte cose su Dio studiando e
contemplando le meraviglie del creato.
Una delle realtà più preziose in questo grande cosmo è il modo in cui tutti gli uomini
e le donne possono arrivare a comprendere il mondo che li circonda utilizzando le
loro menti e la loro immaginazione. Siamo convinti che ciò che noi chiamiamo “mente
umana” abbia la capacità di conoscere la verità e di raggiungere quindi la vera
conoscenza; pensiamo che sia proprio per trovare la verità che Dio ci ha creato, e non
saremo contenti finché non l’avremo trovata.
Per più di duemila anni la Chiesa Cattolica ha nutrito e incoraggiato molti grandi
filosofi, uomini e donne che hanno messo la loro grande intelligenza e saggezza al
servizio della loro fede in Dio, combinando il potere dell’intelletto con la santità: figure
come S. Agostino, S. Anselmo, S. Tommaso d’Aquino, S. Edith Stein e Papa Giovanni
Paolo II.
La Filosofia è il tentativo sistematico di trovare ad un livello più profondo e
fondamentale, il significato dell’essere umani e comprendere la natura di quello
che ci circonda, utilizzando la nostra intelligenza e la nostra capacità di giudizio e
riflessione.
L’intelligenza però non basta, per conoscere realmente Dio ed apprezzare la verità,
abbiamo bisogno di un’altra forma di illuminazione, poiché siamo deboli e facilmente
influenzabili e la società e chi ci sta intorno possono oscurare la nostra mente e farci
ignorare le grandi verità della vita.
Ecco quindi che Dio comunica con noi direttamente attraverso la sua “parola vivente”,
che noi chiamiamo “Rivelazione”.
E’ in questo modo che Dio si è rivelato agli uomini per centinaia di anni: attraverso i
patriarchi, i profeti e i santi uomini e donne d’Israele, come narrano i libri del Vecchio
Testamento.
Per il suo amore per l’umanità, Dio alla fine parlò in maniera vera e completa
diventando uomo come Gesù Cristo (vedi Ebrei 1,1-2). Gli evangelisti, l’Apostolo Paolo
e altri trascrissero e meditarono su quello che ci è stato rivelato attraverso le parole,
le azioni, i segni e la persona di Gesù nei libri del Nuovo Testamento, in particolare
nei quattro Vangeli.
La Chiesa continua a meditare sulla pienezza della Rivelazione in Cristo, e a
tramandare nel tempo la rivelazione di Dio attraverso i sacramenti, le preghiere, la
liturgia e la teologia, nonché attraverso le vite dei santi e dei fedeli.
Noi possiamo comprendere la Rivelazione di Dio nella persona di Gesù attraverso
la nostra fede in Lui. Credere in Gesù non vuol dire abbandonare conoscenza e
ragione. La nostra fede cerca di capire e “lavora” con la nostra mente per aiutarla a
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eDIZIONE GIUGNO 2006
“Io sono la luce del mondo.”
(Gv 8,12)
raggiungere la verità. Ed è in maniera chiara e razionale che dobbiamo presentare e
spiegare la nostra fede alle persone che ci circondano.
Papa Giovanni Paolo II nella sua Lettera “Fede e ragione” afferma:“La fede e la
ragione sono come le due ali con le quali lo spirito umano s’innalza verso la
contemplazione della verità.” Questa bellissima immagine rinchiude in se la
collaborazione vitale che deve esistere fra il potere della mente e il dono della fede.
August Rodin
Il pensatore
Web Gallery of Art
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“Io sono la luce del mondo.”
(Gv 8,12)
Preghiera del pellegrino
Preghiera dal Messale Romano per il 9 agosto,
giornata di Santa Teresa Benedetta della Croce,
Compatrona d’Europa.
Dio dei nostri padri,
donaci la scienza della Croce,
di cui hai mirabilmente arricchito Santa Teresa Benedetta della Croce,
nell’ora del martirio,
e fa’ che per sua intercessione cerchiamo sempre te, Somma Verità,
fedeli fino alla morte all’eterna alleanza d’amore,
sigillata nel sangue del Tuo Figlio per la salvezza del mondo.
Amen
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eDIZIONE GIUGNO 2006
“Io sono la luce del mondo.”
(Gv 8,12)
Scritti ispirati
Enciclica Fides et ratio – Fede e ragione
Papa Giovanni Paolo II scrisse quest’Enciclica il 14 settembre 1998.
Questo strumento d’insegnamento è considerato forse l’opera più raffinata
del grande Papa filosofo. Nella lettera, Papa Giovanni Paolo II vuole ricordare
alla Chiesa e al mondo intero che la mente umana è un nobile dono di Dio che
opera con la fede, non contro. Nella lettera, il Papa evidenzia l’importanza dello
studio della filosofia per la cultura, lo sviluppo umano e la società e come aiuto
essenziale alla teologia Cattolica.
Estratti da Fides et Ratio
La fede e la ragione sono come le due ali con le quali lo spirito umano s’innalza
verso la contemplazione della verità. E Dio ad aver posto nel cuore dell’uomo
il desiderio di conoscere la verità e, in definitiva, di conoscere Lui perché,
conoscendolo e amandolo, possa giungere anche alla piena verità su se stesso
«Tutti gli uomini desiderano sapere», e oggetto proprio di questo desiderio è
la verità. La stessa vita quotidiana mostra quanto ciascuno sia interessato a
scoprire, oltre il semplice sentito dire, come stanno veramente le cose. L’uomo
è l’unico essere in tutto il creato visibile che non solo è capace di sapere, ma sa
anche di sapere, e per questo si interessa alla verità reale di ciò che gli appare.
Nessuno può essere sinceramente indifferente alla verità del suo sapere.
Da quanto ho fin qui detto, risulta che l’uomo si trova in un cammino di
ricerca, umanamente interminabile: ricerca di verità e ricerca di una persona
a cui affidarsi. La fede cristiana gli viene incontro offrendogli la possibilità
concreta di vedere realizzato lo scopo di questa ricerca. Superando lo stadio
della semplice credenza, infatti, essa immette l’uomo in quell’ordine di grazia
che gli consente di partecipare al mistero di Cristo, nel quale gli è offerta la
conoscenza vera e coerente del Dio Uno e Trino. Così in Gesù Cristo, che è la
Verità, la fede riconosce l’ultimo appello che viene rivolto all’umanità, perché
possa dare compimento a ciò che sperimenta come desiderio e nostalgia.
http://www.vatican.va/edocs/ITA1218/_INDEX.HTM
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“Io sono la luce del mondo.”
(Gv 8,12)
Testimoni di fede
Rian, 23 anni, artista.
Sono stato proprio fortunato ad avere l’opportunità di partecipare a
ben due Giornate Mondiali della Gioventù. Non ho sempre amato la
mia fede, ma lasciate che vi racconti come tutto ebbe inizio.
Ero un tipico adolescente, non troppo interessato alle messe.
In realtà non so perchè andavo a messa la domenica e sinceramente
pensavo che tutti vi andassero solo per abitudine. In realtà sentivo
che c’era qualcosa di più, un motivo più profondo, ma non sapevo
cosa fosse.
Alla fine mi sono chiesto “Perchè vado a messa? Perchè ci vado tutte
le domeniche? Dovrei andarci perchè ci credo, non tanto per fare”.
Così mi sono rivolto a Dio e ho detto “Va bene, se vuoi avermi con te,
guidami.. insegnami.” In quel momento, mamma bussò alla porta
della mia camera e mi chiese se avevo ancora intenzione di andare
alla Giornata Mondiale della Gioventù.
Non si può proprio dire che Dio non ha il senso dell’umorismo.
Ho risposto “Sì” e in qualche modo siamo riusciti a racimolare i soldi
per pagare il viaggio a Roma, era il 2000.
Quando finalmente arrivai a Roma, sono stato sorpreso e
meravigliato dall’universalità della Chiesa. Era più grande di
quanto avessi mai immaginato. Fui ispirato dal numero dei giovani
innamorati di Dio e dalla profondità della loro fede. Ma la mia
coscienza fu risvegliata soprattutto dal messaggio di Papa Giovanni
Paolo II “ non abbiate paura di essere i santi del nuovo millennio”.
Non appena tornato volevo subito condividere questa consapevolezza
con gli altri. Volevo calmare questa nuova sete dell’acqua di Dio.
Ho incominciato a partecipare ai gruppi giovani e a diventarne uno
degli organizzatori.
Alla GMG di Colonia nel 2005 mi sono nuovamente sentito come un
piccolo e umile servo dinanzi alla grandezza della Chiesa. Mi sono
reso conto che la Chiesa è fondata sull’umiltà e sul servizio. Molti
sono i luoghi in cui Dio mi ha guidato attraverso la GMG (Roma,
Grecia, Turchia, Polonia, Praga, Colonia e Francoforte) ma il viaggio
più lungo l’ho fatto nel mio cuore e nella mia fede.
Le mie esperienze nelle GMG non solo hanno risvegliato la mia fede
ma mi hanno anche insegnato ad amarla.
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eDIZIONE MAGGIO
GIUGNO 2006
“Erano
“Io
sonoassidui
la lucenell’ascoltare
del mondo.” l’insegnamento degli apostoli”
(Gv 8,12)
(Atti 2,42)
Santi e testimonianze
Edith Stein (S. Teresa Benedetta della Croce)
Edith nacque il 12 ottobre 1891, durante la grande festa ebraica
dell’Espiazione. Era la più piccola di una grande famiglia di successo ebraica
che gestiva un’impresa di legnami nella città tedesca di Breslau (odierna
Polonia).
La madre di Edith, Augusta, fu una figura molto importante nella sua
vita. Rimase vedova quando Edith aveva appena tre anni e riuscì a portare
avanti l’azienda e a prendersi cura della famiglia senza trascurare di vivere
attivamente al propria fede ebraica.
Edith si rivelò presto una donna dotata di grande intelligenza e sensibilità,
un carattere forte e una grande passione per lo studio e la riflessione.
Purtroppo per sua madre però, Edith non credeva nell’esistenza di alcun dio.
All’università, Edith si distinse presto per bravura e impegno, diventando
assistente dell’eminente filosofo tedesco Edmund Husserl. Sospese gli studi
per due anni, per poter prestare servizio con la Croce Rossa allora impegnata
a soccorrere i feriti della prima guerra mondiale.
Dopo la guerra, Edith rimase colpita dal coraggio e dalla gioia dei suoi colleghi
Cristiani all’università, sia studenti che professori. Poi una sera, la sua vita
cambiò completamente. Si trovò fra le mani una copia dell’autobiografia di
S. Teresa d’Avila e lesse per tutta la notte, catturata dall’intensità del pensiero
mistico della grande santa. “Richiusi il libro, e dissi: questa è la verità.”
In quel momento di conversione, Edith capì di voler essere
battezzata e di voler farsi suora come S. Teresa, per
immergersi nella contemplazione e nella preghiera.
A partire dal 1920 Edith imparò tutto ciò che poteva sulla
fede cattolica, imparò a pregare, a seguire la Messa e
si preparò a ricevere i Sacramenti del Battesimo e della
Cresima; anche se la madre ne soffriva apertamente.
Edith si è comunque sempre sentita parte del popolo
ebraico, anche mentre era in attesa di entrare nel
monastero carmelitano. Dedicò anni alla sua preparazione
spirituale per poter diventare suora. Nel frattempo
incominciò ad essere conosciuta per i suoi discorsi sulla
“dignità della donna” e le sue brillanti letture attraverso la
Germania e Svizzera.
Allorché Edith finalmente entrò nel monastero carmelitano
di Colonia nel 1934, Hitler dava inizio alla campagna
antisemitica. Scelse il nome di Suor Teresa Benedetta
della Croce, volendo condividere con Gesù la sofferenza
della croce per la sua gente.
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eDIZIONE GIUGNO 2006
“Io sono la luce del mondo.”
(Gv 8,12)
Nel 1939, quando le persecuzioni divennero più feroci, Edith sentì la necessità di
offrire la sua vita come ”sacrificio per la pace nel mondo” entrando a far parte
del Sacro Cuore di Gesù. Le sue superiori fecero in modo che sia lei che la sorella
Rosa, anch’essa convertita e ordinata carmelitana, venissero trasferite in Olanda per
sfuggire alla polizia segreta.
Nel 1942, con l’intento di colpire i vescovi olandesi che predicavano contro il
nazismo, le SS perquisirono tutti gli edifici religiosi, prelevando tutti i fratelli e le
sorelle di sangue “impuro”.
Suor Teresa Benedetta e sua sorella Rosa vennero catturate e destinate alla camera
a gas nel campo di concentramento di Auschwitz, dove morirono assieme a migliaia
di altre persone. I loro corpi vennero poi bruciati nelle fosse comuni.
Era il 9 agosto 1942.
L’11 ottobre 1998 Papa Giovanni Paolo II ha canonizzato Santa Benedetta della Croce
nella cattedrale di Colonia, scelta poi come patrona della GMG nel 2005.
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eDIZIONE MAGGIO
GIUGNO 2006
“Erano
“Io
sonoassidui
la lucenell’ascoltare
del mondo.” l’insegnamento degli apostoli”
(Gv 8,12)
(Atti 2,42)
Meta del pellegrinaggio
Colonia
Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da
oriente a Gerusalemme e domandavano: “Dov’è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo
visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo”. (Mt 2,1-2)
Nell’agosto del 2005 la città tedesca di Colonia ha ospitato la XX
edizione della GMG e con essa migliaia di pellegrini da tutto il mondo.
In realtà Colonia è da secoli meta di pellegrinaggio, per la sua
magnifica cattedrale e quello che essa contiene.
In qualunque direzione tu volga lo sguardo a Colonia, è la cattedrale a
dominare l’orizzonte. Di tutte le cattedrali del mondo, quella di Colonia
è certamente quella che meglio rappresenta l’essenza dell’architettura
gotica. La prima metà dell’edificio fu costruita fra il 1248 ed il 1560,
per essere completata solo verso la fine del XIX secolo. Ci vollero
quindi ben 632 anni per costruirla. Nel 1880, al tempo degli ultimi
ritocchi alla facciata e alle torri, la cattedrale di Colonia era l’edificio
più alto del pianeta.
Ma la cattedrale non è famosa solo per la sua brillante architettura,
bensì perché custodisce le reliquie dei Re Magi, che portarono doni
al Bambino Gesù. Le reliquie vennero portate a Colonia nel 1164
dall’Imperatore Federico I Barbarossa e conservate nella prima chiesa
sorta in quel luogo e di cui si hanno notizie a partire dall’anno 870.
E’ proprio per poter accogliere i pellegrini che si procedette in seguito
all’ampliamento dell’edificio. Le reliquie vengono tuttora conservate
dietro l’altare maggiore all’interno di un reliquiario in stile romanico,
mentre i Magi sono stati scelti come patroni della città.
La seconda guerra mondiale, che distrusse gran parte della città,
lasciò la cattedrale pressoché indenne. A minacciarla sono ora
l’inquinamento e le avversità atmosferiche.
Giovani pellegrini vennero a visitare la cattedrale in occasione della
Giornata Mondiale della Gioventù nel 2005 “Siamo venuti per adorarlo”
(Mt 2,2), ricordando la missione dei Magi che seguirono i segnali che
portavano a Gesù, che lo trovarono e lo adorarono.
Foto di Greg Paraan, su cortesia Harvest Youth Travels.
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eDIZIONE MAGGIO
GIUGNO 2006
“Erano
“Io
sonoassidui
la lucenell’ascoltare
del mondo.” l’insegnamento degli apostoli”
(Gv 8,12)
(Atti 2,42)
Verso la GMG 2008
Ci stiamo preparando!
Aspetto fondamentale della preparazione alla GMG08 è la buona circolazione
delle informazioni, soprattutto per quanto riguarda i preparativi pastorali
e logistici necessari ad ospitare il più grande raduno cattolico nella storia
d’Australia. La fase di progettazione procede e la collaborazione con i
Governi (federale e statale) sta portando buoni frutti. Abbiamo incominciato
a raccogliere informazioni sulla capacità di accoglienza delle strutture
nell’area di Sydney e a valutare altre soluzioni tecniche che ci permetteranno
di massimizzare l’ospitalità.
Nel mese di maggio abbiamo convocato per la prima volta la Commissione
dei Giovani Rappresentanti Diocesani per la GMG08, vi hanno partecipato
rappresentanti delle diocesi e delle pastorali giovanili provenienti da tutta
l’Australia. Scopo dell’incontro era l’aggiornamento sugli ultimi sviluppi
riguardanti la GMG08, come i preparativi per i Giorni nelle Diocesi, il
pellegrinaggio nazionale della Croce e dell’Icona e gli obiettivi pastorali a
breve e lungo termine.
In quest’occasione, il Vescovo Anthony Fisher OP ha presentato ai quaranta
membri della Commissione la visione di una nuova evangelizzazione per
l’Australia come uno dei maggiori risultati che ci attendiamo dalla GMG08,
allorché avremo ospitato la gioventù del mondo, venuta a celebrare la propria
fede. È apparso evidente l’entusiasmo e la speranza per il futuro dei gruppi
giovani nel loro ruolo guida verso e oltre la GMG08.
E per te che ti stai preparando a partecipare alla GMG nel 2008, che significato
ha tutto questo? Dunque, intanto sei un Aussie (un australiano vero), significa
che adesso c’è un punto di contatto diretto fra la tua diocesi e gli uffici della
GMG08: una persona scelta dal tuo vescovo che coordinerà le attività diocesane
collegate alla GMG08. Questa persona sarà sempre aggiornata su tutto quel
che riguarda la GMG08, riceverà materiale promozionale da distribuire nella
tua comunità per diffondere il messaggio che questo straordinario evento
porta con se. Contatta la tua diocesi ed il tuo rappresentante GMG08 e
offri la tua disponibilità a collaborare, magari come responsabile per la tua
parrocchia, comunità o scuola. Potresti ad esempio promuovere degli incontri
di preghiera settimanali, in cui i giovani pregano per
i giovani e per il futuro della Chiesa.
Seguendo il tema scelto dal Santo Padre per la
GMG08 “Avrete forza dallo Spirito Santo che
scenderà su di voi e mi sarete testimoni” (At 1,8).
Potete essere testimoni fin da ora partecipando ai
preparativi nella vostra diocesi.
I rappresentanti delle diocesi
e delle pastorali giovanili d’Australia per la GMG08