ECONOMIA AZIENDALE – I I CANALE (D-K) PROF. PAOLA DEMARTINI II MODULO – CONTABILITA’ Materiale didattico tratto dal libro Paoloni M., Celli M., 2014 (a cura di) LA GESTIONE La gestione è l’insieme delle operazioni svolte dalle persone presenti in azienda per ottenere e vendere beni e/o servizi. Nell’aspetto oggettivo, e con riferimento alla gestione ordinaria, si possono distinguere 5 tipologie di operazioni economiche fondamentali: INVESTIMENTI FINANZIAMENTI TRASFORMAZIONI DISINVESTIMENTI RIMBORSI O REMUNERAZIONI 2 FINANZIAMENTI Permettono all’azienda di avere a disposizione MEZZI MONETARI a titolo di CAPITALE PROPRIO CAPITALE DI TERZI (o SOCIALE) debito dell’azienda verso l’imprenditore o i soci debito dell’azienda verso terzi (DEBITI DI FINANZIAMENTO) 3 INVESTIMENTI Permettono all’azienda di acquisire i FATTORI PRODUTTIVI e FINANZIARI FATTORI A FECONDITA’ SEMPLICE Es. MATERIE PRIME FATTORI A FECONDITA’ RIPETUTA Es. IMPIANTI FATTORI FINANZIARI Es. PARTECIPAZIONI, CREDITI DI FINANZIAMENTO MODALITA’ Sono effettuati con MEZZI MONETARI DEBITI VERSO FORNITORI Se si paga il fornitore per CONTANTI Se si paga il fornitore successivamente all’acquisto (sorge un DEBITO DI FUNZIONAMENTO) 4 TRASFORMAZIONI Permettono all’azienda di trasformare i FATTORI PRODUTTIVI (INPUT) in PRODOTTI FINITI O SERVIZI VENDUTI (OUTPUT) Sono operazioni di gestione interna che non si traducono in flussi monetari o economici con i terzi. Sono tuttavia operazioni economiche in quanto, a seconda dei rendimenti dei FATTORI PRODUTTIVI trasformati, incidono sul costo dei PRODOTTI FINITI. 5 DISINVESTIMENTI Avvengono con la cessione dei PRODOTTI o SERVIZI ottenuti O con l’incasso di crediti di finanziamento MODALITA’ Sono effettuati con MEZZI MONETARI Se il cliente paga in CONTANTI CREDITI CONCESSI AI CLIENTI Se il cliente paga successivamente alla cessione (CREDITI DI FUNZIONAMENTO) 6 RIMBORSI O REMUNERAZIONI Sono effettuati con i MEZZI MONETARI messi a disposizione con le operazioni di disinvestimento REMUNERAZIONE DEI SOCI Con dividendi DEI FORNITORI DI CAPITALE DI TERZI Con interessi RIMBORSO DEI SOCI Sotto forma di capitale sociale esuberante DEI FORNITORI DI CAPITALE DI TERZI Mutui 7 CICLO DI GESTIONE Entrate mezzi monetari e simili Entrate mezzi monetari e simili Disinvestimenti Finanziamenti Trasformazioni Investimenti Uscite mezzi monetari e simili Rimborsi o Remunerazioni Uscite mezzi monetari e simili 8 CICLO DI GESTIONE PROBLEMI Il problema è che non si riesce a collegare un CICLO di OPERAZIONI FONDAMENTALI (Finanziamenti/Investimenti/Disinvestimenti/Rimborsi o Remunerazioni) ad ogni singolo fenomeno (business, prodotto, impianto). Nella vita dell’azienda vi sono MOLTEPLICI CICLI tra di loro interconnessi ed accavallati. Occorre allora gestire GLOBALMENTE i FINANZIAMENTI ed i DISINVESTIMENTI con cui far fronte alla TOTALITA’ degli INVESTIMENTI e dei RIMBORSI/REMUNERAZIONI. 9 LA GESTIONE Durante lo svolgimento della propria attività, l’impresa deve acquisire fattori produttivi necessari alla realizzazione dei vari processi, nonché procurarsi i mezzi finanziari idonei a tali acquisti ed alle altre necessità. La gestione aziendale si caratterizza non solo per il continuo avvicendarsi dei processi produttivi, ma anche per il continuo susseguirsi delle operazioni di acquisto di fattori produttivi (con relativo esborso monetario) e vendita di prodotti (con conseguente introito). E’ allora utile analizzare i PROCESSI PRODUTTIVI. 10 LA GESTIONE: ASPETTO REDDITUALE E MONETARIO Un modo utile per analizzare l’aspetto REDDITUALE e MONETARIO della gestione passa attraverso l’osservazione del processo produttivo. I processi produttivi sono un insieme di processi di operazioni, diversi tra di loro, ma concatenati e coordinati al fine di ottenere la produzione e la vendita di beni e servizi. In un’impresa industriale il processo produttivo deriva dal concatenamento dei seguenti processi: Processo di operazioni di acquisto Processo di operazioni di trasformazione Processo di operazioni di vendita 11 I CICLI DEL PROCESSO PRODUTTIVO Del processo produttivo è possibile individuare tre cicli: Inizia con il prelievo dal magazzino delle materie Ciclo tecnico prime e termina con il deposito presso il magazzino dei prodotti finiti. Tale ciclo (o ciclo del processo produttivo) corrisponde anche alla durata del processo di trasformazione (tempo di lavorazione o fabbricazione). Ciclo reddituale (o ciclo dei costi e dei ricavi) Ciclo monetario (o ciclo di cassa) Inizia con il processo di acquisto (sostenimento di costi) e termina con la data in cui si vendono i prodotti/prestano i servizi (conseguimento di ricavi). Inizia con il momento in cui avviene il pagamento ai fornitori e termina con il momento in cui avvengono gli incassi dai clienti. 12 I CICLI DEL PROCESSO PRODUTTIVO Ciclo monetario Ciclo reddituale Ciclo tecnico T Pagamento Acquisizione Magazzino dei fattori Materie Prime produttivi Riscossione Magazzino Vendita Prodotti Finiti correlata dei beni prodotti PROCESSO DI TRASFORMAZIONE Sostenimento dei costi Conseguiment o dei ricavi 13 I CICLI DEL PROCESSO PRODUTTIVO Supponiamo che: - l’1/1/20xx si acquistino materie prime, con pagamento a 30 giorni (il 31/1/20xx); - le materie prime rimangano in magazzino per 40 giorni, fino al 10/2/20xx; - il processo di trasformazione delle materie prime in prodotti finiti duri 10 giorni; - dopo la lavorazione, i prodotti finiti restino nel magazzino per 8 giorni (dal 21/2/20xx-1/3/20xx); - l’1/3/20xx si vendano i prodotti finiti, incassando a 10 giorni (l’11/3/20xx). - Ciclo tecnico 10 giorni (11/2/20xx -21/2/20xx) - Ciclo reddituale 59 giorni (1/1/20xx -1/3/20xx) - Ciclo monetario 39 giorni (31/1/20xx -11/3/20xx) Indica l’intervallo di tempo per il quale l’impresa deve disporre di finanziamenti 14 I CICLI DEL PROCESSO PRODUTTIVO Ciclo monetario (39) Ciclo reddituale (59) Ciclo tecnico (10) T 1/1 Acquisizione dei fattori produttivi 31/1 11/2 Pagamento Magazzino Materie Prime 21/2 Magazzino Prodotti Finiti 1/3 Vendita correlata dei beni prodotti 11/3 Riscossione PROCESSO DI TRASFORMAZIONE Sostenimento dei costi Conseguimento dei ricavi 15 I CICLI DEL PROCESSO PRODUTTIVO Difficilmente il ciclo reddituale coincide con il ciclo monetario. L’acquisizione dei fattori produttivi, infatti, può avvenire con pagamento immediato (si ha dunque un’uscita monetaria) o differito (sorge un debito di funzionamento). Analogamente, la vendita di beni e servizi può avvenire con riscossione immediata (si ha dunque un’entrata monetaria) o differita (sorge un credito di funzionamento). Lo sfasamento temporale che esiste tra il momento dell’acquisto dei fattori produttivi e la conseguente uscita monetaria, così come lo sfasamento esistente tra la vendita dei prodotti e la relativa entrata monetaria implicano una diacronia tra i vari cicli. E’ IMPORTANTE per ogni azienda ricostruire questi cicli, per garantire un EQUILIBRIO ECONOMICO e MONETARIO-FINANZIARIO (adeguata potenza finanziaria) della gestione. 16 LE CONDIZIONI DI ECONOMICITA’ In sostanza occorre che: 1) l’impresa produca un Output > Input (Aspetto REDDITUALE) Input Risorse investite Costi Output Risorse cedute Ricavi 2) disponga di risorse finanziarie per far fronte tempestivamente ed economicamente alle obbligazioni assunte nello svolgimento dell’attività economica (aspetto MONETARIO-FINANZIARIO). 17 PERCHÉ IL SISTEMA INFORMATIVO? E’ pertanto necessario un SISTEMA INFORMATIVO che indaghi il complesso fenomeno aziendale e monitori il raggiungimento delle CONDIZIONI DI ECOMICITA’. Il SISTEMA INFORMATIVO è il TERMOMETRO che misura il raggiungimento di tali CONDIZIONI. Il SISTEMA INFORMATIVO può essere definito come: l’insieme delle procedure dei flussi informativi finalizzati a sostenere i soggetti aziendali preposti all’attività decisionale e di controllo e a soddisfare il fabbisogno informativo di soggetti esterni all’azienda. 18 SCOPO DEL SISTEMA INFORMATIVO Sui risultati conseguiti (in termini di reddito d’impresa e correlato capitale di funzionamento) SU COSA? FORNIRE INFORMAZIONI PER CHI? Sulle modalità di utilizzo delle risorse impiegate (materie prime, immobilizzazioni, lavoro, servizi): EFFICIENZA. (Prevalentemente) per soggetti all’esterno dell’azienda, interessati a conoscere l’andamento dell’azienda. Per soggetti all’interno dell’azienda (management e proprietari) a supporto del processo decisionale e di controllo. COME? Oggetto di rilevazione: i processi di scambio che l’azienda pone in essere con terze economie (fatti esterni) Oggetto di rilevazione: le modalità di svolgimento interno della gestione (fatti interni) 19 Ecco allora che, nell’ambito del sistema informativo, è possibile individuare due tipologie di rilevazioni SISTEMATICHE: E’ la contabilità su cui ci concentreremo 1 Contabilità Generale (CO.GE) Soddisfa prevalentemente le esigenze informative esterne, attraverso la determinazione del reddito di esercizio e del connesso capitale di funzionamento, andando a rilevare i fatti esterni di gestione. 2 Contabilità Analitica (CO.AN.) Soddisfa le esigenze conoscitive degli organi di governo aziendale, attraverso l’analisi di costi, di ricavi e risultati economici relativi a specifici oggetti (singoli prodotti, linee di prodotti, processi produttivi, reparti, aree di affari, centri di costo, ...), andando a rilevare i fatti interni di gestione. 20 CONTABILITA’ GENERALE (CO.GE.) La CO.GE. ha una valenza informativa prevalentemente esterna, e rileva i COSTI e i RICAVI generati da scambi con terze economie. N.B.: “ricavi”: quindi occorrerà distinguere la produzione venduta da quella semplicemente ottenuta. 21 LA GESTIONE: FATTI ESTERNI E FATTI INTERNI I fatti interni non generano rapporti con terzi e sono connessi al processo di trasformazione tecnica (trasferimento di materie prime dal magazzino MP ai reparti produttivi e trasferimento dei prodotti ottenuti al magazzino PF). Fatti esterni Fatti interni Fatti esterni I fatti esterni si concretizzano in atti di scambio con terzi (operazioni di acquisto di fattori produttivi, operazioni di vendita di prodotti, operazioni di regolamento di debiti e crediti commerciali). 22 FORMULA FONDAMENTALE Ricavi di esercizio – Costi di esercizio = Risultato di esercizio Problema: Costi e ricavi sono sfasati temporalmente In genere: COSTI Sostenuti all’inizio del ciclo produttivo RICAVI Conseguiti alla fine del ciclo produttivo Da un punto di vista teorico, l’unica soluzione è determinare il risultato di esercizio alla fine della vita aziendale. In effetti, se tutto è così intrecciato, solo quando ‘cessa di esistere’ l’azienda è possibile sapere se ha conseguito un Utile o una Perdita. 23 LA GESTIONE: INTERA VITA DELL’IMPRESA Anno di costituzione X Anno di cessazione (X+t) 24 LA GESTIONE COME SOMMA DI SINGOLI ESERCIZI Esercizio Esercizio Periodo X+1 Periodo X Anno di costituzione Esercizio X+2 Periodo Esercizio X+3 Periodo X+4 Esercizio Esercizio Periodo X+5 Periodo Esercizio X+6 Periodo (X+t) Anno di cessazione 25 LA GESTIONE: PERIODO ED ESERCIZIO PERIODO CONCETTO TEMPORALE ESERCIZIO Lasso di tempo (di durata solitamente pari a 12 mesi, spesso coincidenti con l’anno solare) prescelto per monitorare l'attività di gestione dell’impresa in ciascun periodo amministrativo. Insieme delle operazioni compiute durante ciascun periodo amministrativo. CONCETTO ECONOMICO Quindi, vi è la necessità di spostare l’attenzione dalle operazioni di gestione relative all’intera vita dell’impresa alle operazione di gestione (esercizio) di un più ridotto arco temporale (periodo amministrativo). 26 REDDITO DI ESERCIZIO Da un punto di vista pratico, si considerano i COSTI ed i RICAVI correlati ad un periodo amministrativo (anno). Si attribuiscono al singolo esercizio solo i COSTI dei fattori produttivi sostenuti per i prodotti venduti (nell’esercizio). PRINCIPIO DELLA COMPETENZA Con questo principio andiamo a correlare i COSTI ai RICAVI. 27 RAPPRESENTAZIONE GRAFICA DEL PRINCIPIO DELLA COMPETENZA Ciclo monetario Ciclo reddituale Ciclo tecnico T Acquisizione Pagamento Magazzino Vendita Magazzino dei fattori Materie Prime Prodotti Finiti correlata dei produttivi beni prodotti Riscossione PROCESSO DI TRASFORMAZIONE Sostenimento dei costi 1/1/20xx Conseguimento dei ricavi 31/12/20xx 28 IL SISTEMA INFORMATIVO AZIENDALE In relazione allo specifico strumento adottato per misurare e rappresentare i fenomeni di gestione, si distinguono: Rilevazioni extra-contabili Rilevazioni Contabili Sono rilevazioni che utilizzano, come tipico strumento di rilevazione, il conto e le relative metodologie contabili. o statistiche o fuori conto Sono rilevazioni che ricorrono ad altra strumentazione. Quando attingono alla strumentazione offerta dalla metodologia matematico-statistica (tabelle, grafici, rapporti, diagrammi, schede, ecc.) tali rilevazioni vengono definite matematico-statistiche. Le rilevazioni statistiche in senso puro sono quelle che osservano un determinato fenomeno aziendale per una certa serie di periodi e ne studiano l’andamento nel tempo allo scopo di conoscerne la tendenza evolutiva. Possono 29 distinguersi in interne ed esterne. Il SISTEMA INFORMATIVO AZIENDALE Contabili ESEMPI Extra-contabili Rilevazioni non statistiche Costo del bene A 100 Materia Prima: 50 Mano d’opera diretta: 30 Costi indiretti industriali: 20 Costo del bene A: 100 Rilevazioni statistiche Costo 100 1999 2000 2001 T Andamento del costo del bene A nel tempo 30 LE DIVERSE GESTIONI Nell’azienda di produzione si possono distinguere le gestioni: CARATTERISTICA - Operazioni connesse all’attività principale. • Acquisto di fattori produttivi / trasformazione / vendita • Pagamento debiti / incasso crediti PATRIMONIALE/ACCESSORIA - Operazioni connesse all’impiego di liquidità eccedente rispetto al fabbisogno della gestione caratteristica. • investimento in titoli / locazione immobili non strumentali • finanziamenti concessi a terzi FINANZIARIA - Operazioni per l’acquisizione di finanziamenti necessari per coprire il fabbisogno dell’azienda. • Accensione prestiti / Rimborso prestiti • Pagamento interessi sul debito STRAORDINARIA - Operazioni eccezionali sotto il profilo temporale o aziendale. TRIBUTARIA - Operazioni per l’assolvimento degli oneri fiscali. 31 LA CO. GE. D’ESERCIZIO Utilizza come strumento di rilevazione il conto. Osserva l’impresa nel suo insieme. Il suo ciclo di rilevazione è tipicamente annuale. E’ obbligatoria perché prevista dal Codice Civile. Artt. 2214-2220 del Codice Civile LIBRO V - Del lavoro TITOLO II - Del lavoro nell’impresa CAPO III - Delle imprese commerciali e delle altre imprese soggette a registrazione SEZIONE III - Disposizioni particolari per le imprese commerciali Paragrafo 2 - Delle scritture contabili La CO.GE. è’ prevista anche dalla normativa fiscale. 32 LA CO.GE. D’ESERCIZIO E detta anche “SISTEMATICA”, perché costituisce un insieme coordinato di scritture complesse aventi come scopo la determinazione del reddito di esercizio e del capitale di funzionamento. E’ supportata dalle contabilità ELEMENTARI, attraverso cui si rilevano le variazioni, fisiche o monetarie, di singoli oggetti semplici (denaro, cassa, impianti,..) che vengono analizzati distintamente, senza essere tra loro coordinati. Le contabilità ELEMENTARI sono una prima forma di raccolta dei dati e servono soprattutto di preparazione alle rilevazioni SISTEMATICHE (di CO.GE e CO.AN.). Sono: la Prima Nota, il libro Cassa, le scritture elementari riguardanti i rapporti con le banche, riguardanti il personale, relative ai clienti e ai fornitori, relative al magazzino, relative ai beni ammortizzabili. 33 LA CO.GE. D’ESERCIZIO E’ “CONSUNTIVA” e “CRONOLOGICA” Perché rileva i fatti della gestione passata. Perché rileva le singole operazioni aziendali progressivamente, ovvero in ordine cronologico. 34 IL CONTO E’ un apposito prospetto dove effettuare le registrazioni contabili. Il CONTO può essere definito come un prospetto in cui si registrano le quantità riguardanti un dato oggetto, allo scopo di metterne in evidenza la grandezza iniziale e le sue successive variazioni. Didatticamente, utilizzeremo un conto SINOTTICO, detto anche a solo valori monetari. T , contenente In teoria, le quantità iscritte nei conti possono essere espresse in unità di misura fisiche oppure in valori monetari. Tuttavia, quando sono impiegati nell’ambito di un sistema di scritture, i conti devono necessariamente accogliere quantità omogenee, suscettibili di confronti ed elaborazioni finalizzate alla determinazione di un prefissato oggetto complesso. Nelle scritture sistematiche, quindi, le quantità iscritte nei conti sono solitamente espresse in moneta di conto. 35 IL CONTO Il CONTO è intestato all’ oggetto di cui si vogliono registrare le quantità. II conto è un prospetto diviso in due SEZIONI, destra e sinistra, destinate ad accogliere valori esprimenti variazioni aumentative o diminutive dell’oggetto del conto, denominate variazioni di conto. Convenzionalmente, la SEZIONE DI SINISTRA è denominata “DARE”, a volte indicata con il segno (+), mentre la SEZIONE DI DESTRA è denominata “AVERE”, a volte indicata con il segno (-). TITOLO o INTESTAZIONE SEZIONE DARE Variazioni aumentative o diminutive SEZIONE AVERE Variazioni aumentative o diminutive 36 IL CONTO N.B. I termini DARE e AVERE devono considerarsi puramente convenzionali, avendo perduto il loro significato lessicale originario (tali espressioni, infatti, derivano dall’ormai desueto impiego di conti in cui veniva rilevata la posizione debitoria o creditoria del soggetto intestatario). Occorre quindi evitare l’errore di considerare la sezione DARE come “loco” dove annotare sempre gli incrementi dell’oggetto di conto e viceversa la sezione AVERE come “loco” per annotare i decrementi. 37 TERMINOLOGIA RELATIVA ALL’IMPIEGO DEI CONTI Si definisce titolo o intestazione del conto l’espressione utilizzata per indicarne l’oggetto e per distinguerlo dagli altri conti. Aprire o accendere un conto significa registrare la prima scrittura dopo averlo intestato ad un determinato oggetto. CASSA 100 Tenere un conto significa registrare progressivamente le scritture ad esso relative. CASSA 100 250 200 50 38 TERMINOLOGIA RELATIVA ALL’IMPIEGO DEI CONTI Addebitare un conto significa iscrivere un valore nella sezione DARE. CASSA 100 Accreditare un conto significa iscrivere un valore nella sezione AVERE. CASSA 250 39 TERMINOLOGIA RELATIVA ALL’IMPIEGO DEI CONTI Il saldo di conto è dato dalla differenza tra il totale dei valori iscritti in DARE e quello dei valori iscritti in AVERE. CASSA TOTALE 100 200 50 250 350 250 100 TOTALE SALDO 40 TERMINOLOGIA RELATIVA ALL’IMPIEGO DEI CONTI Chiudere un conto significa iscrivere il saldo nella sezione in cui il totale dei valori è minore. CASSA Totale 100 200 50 250 100 Saldo 350 350 Totale dopo la chiusura 41 TERMINOLOGIA RELATIVA ALL’IMPIEGO DEI CONTI Un conto si dice spento quando presenta un saldo uguale a zero. CASSA D Totale 100 200 50 250 100 350 350 Saldo A Totale 0 42 I SUPPORTI DEL SISTEMA CONTABILE Piano dei conti: insieme dei conti che si prevede di utilizzare per la rilevazione dei fatti di gestione. Libro Mastro: insieme concreto dei conti impiegati per rilevare le operazioni aziendali. Riporta i fatti di gestione classificati per conto (scritture sistematiche). Libro Giornale: serie di articoli con cui sono rilevate cronologicamente le operazioni aziendali (scritture cronologiche). Ogni articolo contiene la descrizione dell’operazione e gli importi degli addebitamenti e degli accreditamenti da riportare nei conti del mastro. 43 LIBRO GIORNALE Le operazioni di gestione vengono annotate cronologicamente sul Libro Giornale, che si presenta nella seguente forma: Data N. d’ordine Numeri di Numeri di Conto/i da degli articoli codice conto codice conto ADDEBITARE DARE AVERE a Conto/i da ACCREDITARE Importi PARZIALI Importi TOTALI Descrizione dell’operazione Dopo aver composto l’articolo sul Libro Giornale, occorre effettuare il riporto a Libro Mastro, iscrivendo in DARE o in AVERE dei conti interessati dalle registrazioni gli importi indicati nell’articolo del Giornale. 44 ESEMPIO DI RILEVAZIONE A LIBRO GIORNALE E A LIBRO MASTRO Esempio: In data 10/03/20xx si pagano salari e stipendi per € 10.000. Libro Giornale 10/3/20xx 85 315 101 Salari e stipendi a Cassa 10.000 Pagate retribuzioni a personale dipendente Libro Mastro 315 - SALARI E STIPENDI (85) 10.000 101 - CASSA 10.000 (85) 45 MODELLO CONTABILE Per definire il modello contabile, non è sufficiente parlare di contabilità, ma è necessario definire: IL SISTEMA DELLE SCRITTURE IL METODO DELLE SCRITTURE Insieme coordinato di conti utilizzati per la rilevazione di un determinato oggetto complesso. Insieme di regole che disciplinano la tenuta di un dato sistema di rilevazione. Riguarda il CONTENUTO del complesso di scritture, ovvero il loro OGGETTO. Riguarda - FORMA (norme che regolano l’impiego ed il funzionamento dei conti); - ORDINE (criterio in base al quale i valori vengono iscritti nei singoli conti); - COLLEGAMENTO delle scritture (relazioni che si stabiliscono tra i vari conti e tra i valori in essi iscritti). 46 METODI CONTABILI METODI BILANCIANTI Caratterizzati da scritture doppie, in cui si verifica la costante uguaglianza tra il totale delle somme iscritte in DARE ed il totale delle somme iscritte in AVERE dei conti che costituiscono il sistema, e che possono essere tenute: in forma propria (per equivalenza) l’uguaglianza tra addebitamenti ed accreditamenti si verifica per equivalenza, cioè tra valori iscritti in due conti distinti ed accesi ad oggetti diversi. in forma impropria (per identità) l’uguaglianza tra accreditamenti ed addebitamenti si verifica iscrivendo i valori in due conti formalmente distinti, ma aventi la stessa natura e accesi al medesimo oggetto. METODI NON BILANCIANTI Caratterizzati da scritture semplici, in cui non si verifica costantemente l’uguaglianza tra addebitamenti ed accreditamenti, ma tale uguaglianza può presentarsi occasionalmente. TRA I METODI BILANCIANTI QUELLO, IL METODO DELLA PARTITA DOPPIA E’ QUELLO CHE HA TROVATO PIU’ DIFFUSA APPLICAZIONE PER LE SISTEMATICHE RILEVAZIONI CONTABILI SISTEMATICHE APPLICATE AI FENOMENI AZIENDALI. 47 METODO DELLA PARTITA DOPPIA La prima opera in cui vengono esposte in modo completo e sistematico le regole di funzionamento della Partita Doppia (P.D.) è la Summa de Arithmetica, Geometria, Proportioni et Proportionalità di Luca Paciolo, stamapata a Venezia nel 1494. Si fonda sul “principio dualistico”, secondo il quale i fatti amministrativi devono essere osservati simultaneamente sotto due aspetti mantenendo una visione sistematica degli stessi. L’applicazione del metodo della P.D. richiede l’impiego di due distinte serie di conti divisi in due sezioni, il DARE e l’AVERE, e funzionanti in modo antitetico, ovvero in base a regole di registrazione opposte per le due serie distinte. 48 APPLICAZIONE DEL METODO DELLA PARTITA DOPPIA Comporta che per ogni fenomeno rilevato si abbiano contemporaneamente: 1. almeno due annotazioni; 2. in almeno due conti; 3. in opposte sezioni (in DARE e in AVERE); 4. in modo che il totale dei valori registrati in DARE sia uguale al totale dei valori registrati in AVERE. 49 APPLICAZIONE DEL METODO DELLA PARTITA DOPPIA FENOMENO RILEVATO CONTO X DARE ADDEBITAMENTO AVERE CONTO Y DARE AVERE ACCREDITAMENTO 50 APPLICAZIONE DEL METODO DELLA PARTITA DOPPIA Comporta che per ogni operazione si abbiano contemporaneamente: 1 1 1 Articolo almeno 2 Registrazione Articolo in P.D. Annotazioni in conti distinti A seconda del NUMERO dei conti movimentati, l’articolo può essere un: ARTICOLO SEMPLICE 1 conto DARE a 1 conto AVERE conti DARE a 1 conto AVERE 1 conto DARE a conti AVERE conti DARE conti AVERE ARTICOLO COMPOSTO ARTICOLO COMPLESSO a 51 APPLICAZIONE DEL METODO DELLA PARTITA DOPPIA Ogni evento rilevato dà luogo ad una DOPPIA RILEVAZIONE: una volta in DARE di uno o più conti, una volta in AVERE di uno o più altri conti, in modo tale che per ogni scrittura il totale degli addebitamenti sia sempre uguale al totale degli accreditamenti. Da questa uguaglianza discendono i c.d. teoremi della PARTITA DOPPIA: 1) in ogni momento la somma degli importi iscritti in DARE deve essere uguale alla somma degli importi iscritti in AVERE di tutti i conti che costituiscono il mastro; 2) la somma dei saldi DARE deve essere uguale alla somma dei saldi AVERE di tutti i conti del mastro; 3) la somma algebrica dei saldi di una qualsiasi parte dei conti del mastro deve essere uguale e di segno opposto alla somma algebrica dei saldi della restante parte dei conti. 52 METODO DELLA PARTITA DOPPIA APPLICATO AL SISTEMA DEL REDDITO Sistema in cui il complesso delle scritture contabili sono finalizzate alla determinazione di due quantità economiche fondamentali, ovvero: REDDITO D’ESERCIZIO CAPITALE DI FUNZIONAMENTO Per pervenire a tale risultato, nel sistema del reddito ogni fenomeno aziendale viene esaminato sotto due aspetti: ASPETTO NUMERARIO ASPETTO ECONOMICO 53 A LIVELLO INTERNAZIONALE CONTABILITA’ GENERALE SISTEMA DEL REDDITO E’ utilizzato in Italia SISTEMA PATRIMONIALE E’ utilizzato nella maggior parte dei paesi mondiali, soprattutto di cultura anglosassone Trae origine dal sistema del reddito dello Zappa (1950) Trae origine dal sistema patrimoniale del Besta (1922) Fornisce informazioni relative agli scambi monetari tra l’impresa ed i terzi Prende in esame sia gli scambi monetari con i terzi, sia gli scambi all’interno dell’impresa*. *In pratica, il sistema patrimoniale anglosassone riassorbe tutte le esigenze conoscitive tipiche della contabilità gestionale. 54 A LIVELLO INTERNAZIONALE CONTABILITA’ GENERALE SISTEMA DEL REDDITO SISTEMA PATRIMONIALE Ricavi - Costi dei fattori produttivi Costi dei prodotti Costi rilevati per NATURA Costi rilevati per DESTINAZIONE … ma stesso risultato 55 IN ITALIA CONTABILITA’ GENERALE SISTEMA CONTABILE METODO CONTABILE SISTEMA del REDDITO METODO della PARTITA DOPPIA La CO.GE. intende osservare l’oggetto complesso REDDITO, visto nei singoli oggetti elementari (costi e ricavi) che lo compongono. Nella CO.GE. i fatti amministrativi devono essere osservati simultaneamente sotto due aspetti: aspetto NUMERARIO ed aspetto ECONOMICO. 56 METODO DELLA PARTITA DOPPIA APPLICATO AL SISTEMA DEL REDDITO Le operazioni di scambio con terze economie generano (aspetto ORIGINARIO o CONCRETO) VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NUMERARIO attraverso elementi attivi (cassa, crediti) elementi passivi (debiti) VARIAZIONI NUMERARIE ATTIVE (VNA) elementi passivi (debiti) elementi attivi (cassa, crediti) VARIAZIONI NUMERARIE PASSIVE (VNP) accolte in CONTI NUMERARI 57 IL FUNZIONAMENTO DEI CONTI NUMERARI Le variazioni numerarie esprimono movimentazioni di denaro o di ‘titoli’ ad esso assimilabili. In particolare, registrano: • ENTRATE/USCITE di cassa (o banca); • l’insorgere o l’estinguersi di un CREDITO (diritto a riscuotere denaro) o di un DEBITO (obbligo a pagare). Tali variazioni sono rappresentate in CONTI NUMERARI che sono conti bifase e funzionano, per convenzione, nella seguente maniera: CONTI NUMERARI VARIAZIONI NUMERARIE ATTIVE (VNA) DARE AVERE Denaro Denaro (entrate di cassa o banca) (uscite di cassa o banca) Crediti Crediti Debiti Debiti VARIAZIONI NUMERARIE PASSIVE (VNP) 58 CATEGORIE DEI CONTI NUMERARI • CONTI NUMERARI CERTI Riguardano tipicamente movimenti di denaro, ovvero transazioni relative ai conti cassa e banca; • CONTI NUMERARI ASSIMILATI Riguardano tipicamente movimenti relativi a crediti e debiti di varia natura (valori ‘assimilabili’ alla moneta); • CONTI NUMERARI PRESUNTI Riguardano tipicamente crediti e debiti incerti nel verificarsi e/o nell’ammontare (es. debiti e i crediti in valuta estera, i fondi rischi ed i fondi spese future, ratei). 59 METODO DELLA PARTITA DOPPIA APPLICATO AL SISTEMA DEL REDDITO L’ aspetto economico analizza le CAUSE delle VARIAZIONI del PATRIMONIO NUMERARIO E’ dunque l’aspetto DERIVATO (o ASTRATTO) Si dice anche che “l’aspetto numerario misura in termini monetari (ossia numera) l’entità della variazione economica” 60 METODO DELLA PARTITA DOPPIA APPLICATO AL SISTEMA DEL REDDITO Nell’aspetto economico, le cause possono essere di: a. REDDITO se consistono nella manifestazione di componenti negativi o positivi del reddito di esercizio, che generano variazioni reddituali. Vengono accolte in CONTI ECONOMICI DI REDDITO. b. CAPITALE consistono in variazioni del capitale dell’impresa o di sue ‘parti ideali’ (riserve, utili, perdite). Vengono accolte in CONTI ECONOMICI DI CAPITALE. N.B. I conti economici di REDDITO e di CAPITALE funzionano alla stessa maniera. Poiché le variazioni economiche sono ‘derivate’ da quelle numerarie, si ha che: RICAVO o - una V.N.A. MISURA una variazione economica POSITIVA CAPITALE - una V.N.P. MISURA una variazione economica NEGATIVA COSTO o ↓ CAPITALE 61 METODO DELLA PARTITA DOPPIA APPLICATO AL SISTEMA DEL REDDITO ASPETTO NUMERARIO (ORIGINARIO) Riguarda le forme di regolamento delle transazioni CASSA CREDITI DEBITI Tali variazioni sono dette anche originarie in quanto costituiscono la manifestazione immediatamente percepibile dei fatti aziendali. ASPETTO ECONOMICO (DERIVATO) Individua le cause delle movimentazioni numerarie COSTI RICAVI Δ CAPITALE Queste variazioni sono dette anche derivate in quanto rappresentano la conseguenza economica dei fatti di gestione, originariamente misurati da 62 variazioni di natura numeraria. I CONTI ECONOMICI DI REDDITO I conti di reddito sono accesi ai componenti economici positivi e negativi che concorrono alla formazione del risultato economico dell’esercizio. All’interno di questo gruppo si distinguono: a) Conti accesi alle variazioni d’esercizio che accolgono: 1) i componenti ordinari del reddito, ovvero i costi ed i ricavi relativi alle normali operazioni di gestione (es. costi per acquisto di materie prime); 2) le rettifiche di costi e ricavi quali ad esempio resi su acquisti o su vendite; 3) i componenti straordinari di reddito (es. minusvalenze e plusvalenze). b) conti accesi ai costi ed ai ricavi pluriennali rappresentati da costi sostenuti per l’acquisto di fattori produttivi a fecondità ripetuta e da ricavi di competenza di più esercizi; c) conti accesi alle rimanenze e ad altri costi e ricavi sospesi da rinviare all’esercizio successivo (risconti attivi e passivi); RINVIO d) debiti e crediti di finanziamento sorti in conseguenza di prestiti ricevuti o 63 concessi. TITOLAZIONE E FUNZIONAMENTO DEI CONTI ECONOMICI DI REDDITO a) I conti accesi alle variazioni di esercizio sono intitolati alla natura dei costi dei fattori di produzione acquisiti (es. materie prime c/acquisti, spese di manutenzione) e alla natura dei ricavi dei prodotti venduti (es. merce c/vendite, ricavi per prestazioni di servizi). Sono conti unifase e funzionano nella seguente maniera: CONTI ECONOMICI DI REDDITO COMPONENTI NEGATIVI DI REDDITO CONTI ECONOMICI DI REDDITO COMPONENTI POSITIVI DI REDDITO Costi Ricavi Rettifiche di ricavi Rettifiche di costi VARIAZIONI ECONOMICHE NEGATIVE (VEN) VARIAZIONI ECONOMICHE POSITIVE (VEP) 64 TITOLAZIONE E FUNZIONAMENTO DEI CONTI ECONOMICI DI REDDITO b) I conti accesi ai costi e ai ricavi pluriennali sono intitolati al tipo di fattore produttivo con utilità pluriennale (es. impianti, brevetti). Sono conti bifase e funzionano nella seguente maniera: CONTI ECONOMICI DI REDDITO COMPONENTI NEGATIVI DI REDDITO COMPONENTI POSITIVI DI REDDITO Costi Ricavi Rettifiche di ricavi Rettifiche di costi VARIAZIONI ECONOMICHE NEGATIVE (VEN) VARIAZIONI ECONOMICHE POSITIVE (VEP) 65 TITOLAZIONE E FUNZIONAMENTO DEI CONTI ECONOMICI DI REDDITO d) I crediti e debiti non numerari (di finanziamento) sono intitolati alla tipologia di credito o debito oggetto dello scambio (es. mutui passivi, obbligazioni c/capitale, titoli, partecipazioni). Nel sistema Zappiano, danno origine a costi e ricavi e sono conti bifase che funzionano nella seguente maniera: CONTI ECONOMICI DI REDDITO COMPONENTI NEGATIVI DI REDDITO Costi Ricavi Rettifiche di ricavi Rettifiche di costi VARIAZIONI ECONOMICHE NEGATIVE (VEN) COMPONENTI POSITIVI DI REDDITO VARIAZIONI ECONOMICHE POSITIVE (VEP) 66 Più precisamente, per i DEBITI DI FINANZIAMENTO, accade che: - al momento dell’ottenimento del prestito, l’impresa consegue un ricavo attuale (variazione economica positiva), misurato da un aumento di cassa (o da altra variazione numeraria attiva), pari al valore nominale della somma ottenuta; - al momento dell’estinzione del prestito, l’impresa sostiene un costo (variazione economica negativa), misurato da un’uscita di cassa (o da altra variazione numeraria passiva), pari alla somma che verrà rimborsata. Per i CREDITI DI FINANZIAMENTO, invece, accade che: - al momento della concessione del prestito, l’impresa sostiene un costo (variazione economica negativa), misurato da una diminuzione di cassa (o da altra variazione numeraria passiva), pari al valore nominale della somma concessa; - al momento del rimborso del prestito concesso, l’impresa consegue un ricavo (variazione economica positiva), misurato da un’entrata di cassa (o da altra variazione numeraria attiva), pari alla somma che verrà rimborsata. 67 TITOLAZIONE E FUNZIONAMENTO DEI CONTI ECONOMICI DI CAPITALE Le VARIAZIONI delle parti ideali PN sono accolte in CONTI DI CAPITALE che sono intestati alle diverse parti ideali del PN (es. capitale sociale, riserve di utili, riserve di capitale, utile o perdita di esercizio, utili o perdite di esercizi precedenti). I CONTI ECONOMICI DI CAPITALE sono conti bifase che funzionano nella seguente maniera: CONTI ECONOMICI DI CAPITALE VARIAZIONI NEGATIVE DI CAPITALE CAPITALE CAPITALE VARIAZIONI POSITIVE DI CAPITALE 68 CO.GE. SECONDO IL SISTEMA ZAPPIANO La CONTABILITA’ GENERALE è l’insieme delle rilevazioni che utilizzano il metodo della PARTITA DOPPIA e che sono finalizzate a determinare il reddito di esercizio, analizzando le variazioni subite dal patrimonio numerario. Cosa vuol dire “analizzando le variazioni subite dal patrimonio numerario”? Vuol dire che le regole di rilevazione delle operazioni riposano sulla diretta osservazione degli aspetti dello SCAMBIO …. 69 Innanzitutto, le operazioni sono rilevate man mano che si verificano le VARIAZIONI NUMERARIE, intese come variazioni di CASSA o di CREDITI e DEBITI che sostituiscono momentaneamente la moneta (ASPETTO ORIGINARIO) Successivamente, interrogandosi sulle CAUSE ECONOMICHE di quelle variazioni NUMERARIE, si procede a registrare le VARIAZIONI ECONOMICHE costituite dai COSTI o RICAVI e dalle VARIAZIONI del CAPITALE NETTO (ASPETTO DERIVATO) 70 LE REGOLE DI REGISTRAZIONE NEI CONTI CONTI NUMERARI Conti accesi ai valori numerari certi Conti accesi ai valori numerari assimilati Conti accesi ai valori numerari presunti Accolgono in DARE le variazioni numerarie attive (VNA) Accolgono in AVERE le variazioni numerarie passive (VNP) CONTI ECONOMICI Conti accesi ai valori economici di reddito Conti accesi ai valori economici di capitale Accolgono in DARE le variazioni economiche negative (VEN) Accolgono in AVERE le variazioni economiche positive (VEP) CONTI DI REDDITO CONTI DI CAPITALE Accolgono in DARE i costi e le rettifiche di ricavi ed in AVERE i ricavi e le rettifiche di costi. Accolgono in DARE le variazioni diminutive di capitale, in AVERE quelle aumentative. 71 LE REGOLE DI REGISTRAZIONE NEI CONTI CONTI NUMERARI A D Denaro Denaro (entrate di cassa o banca) (uscite di cassa o banca) Crediti Crediti Debiti Debiti VNP VNA CONTI ECONOMICI DI CAPITALE CAPITALE VARIAZIONI NEGATIVE DI CAPITALE CAPITALE VARIAZIONI POSITIVE DI CAPITALE CONTI ECONOMICI DI REDDITO Costi Ricavi Rettifiche di ricavi Rettifiche di costi VEN COMPONENTI NEGATIVI DI REDDITO VEP COMPONENTI POSITIVI DI REDDITO 72 LOGICA DELLE RILEVAZIONI CONTABILI CRONOLOGICHE DI ESERCIZIO PER OGNI OPERAZIONE DI GESTIONE ESTERNA SI HA ALMENO UNA VARIAZIONE NUMERARIA CHE SI ESAURISCE IN UNA VARIAZIONE NUMERARIA DI SEGNO OPPOSTO CHE TROVA CORRISPONDENZA IN UNA CHE TROVA CORRISPONDENZA IN UNA VARIAZIONE ECONOMICA VARIAZIONE NUMERARIA DI REDDITO/DI CAPITALE DI SEGNO OPPOSTO DI UGUALE SEGNO + VARIAZIONE ECONOMICA DI UGUALE SEGNO 73 APPLICAZIONI DEL METODO DELLA P.D.: FATTI PERMUTATIVI NUMERARI Se una transazione origina due variazioni numerarie di uguale importo ma di segno opposto, si parla di PERMUTAZIONI NUMERARIE. In questo caso, un conto numerario si movimenta in DARE e l’altro in AVERE. Esempio: Si pagano in contanti debiti verso fornitori per € 250. CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO NUMERARIO CERTO Debiti vs fornitori Cassa 250 VNA X Precedente ammontare di debiti 250 VNP 74 APPLICAZIONI DEL METODO DELLA P.D.: FATTI MODIFICATIVI Originano variazioni numerarie attive o passive che misurano variazioni economiche di uguale importo, rispettivamente positive o negative. CONTO ECONOMICO DI REDDITO CONTO NUMERARIO PASSIVO VNP VEN (Costo/rettifica di ricavo o ↓ capitale) Esempio: Si acquistano merci in contanti per € 200. CONTO NUMERARIO CERTO CONTO ECONOMICO DI REDDITO Cassa Merci c/Acquisti 200 VNP 200 VEN 75 APPLICAZIONI DEL METODO DELLA P.D.: FATTI MISTI Originano variazioni numerarie di segno opposto ma di diverso importo. La loro rilevazione comporterà l’iscrizione della variazione numeraria attiva (VNA) in DARE di un conto numerario e della variazione numeraria passiva (VNP) in AVERE di un altro conto numerario. La differenza tra le due variazioni numerarie rappresenta una variazione economica positiva (se VNA > VNP) o negativa (se VNP > VNA). Esempio: Si paga in contanti un debito verso fornitori di € 281 ottenendo un abbuono attivo di € 1. CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO NUMERARIO CERTO Debiti vs Fornitori Cassa X 281 VNA Precedente ammontare di debiti 280 VNP CONTO ECONOMICO DI REDDITO Abbuoni Attivi 1 VEP 76 APPLICAZIONI DEL METODO DELLA P.D.: FATTI PERMUTATIVI ECONOMICI Originano variazioni economiche di uguale importo ma di segno opposto. La loro rilevazione comporterà l’iscrizione della variazione economica positiva (VEP) in Avere di un conto di natura economica e della variazione economica negativa (VEN) in Dare di un altro conto di natura economica. Esempio: A fine esercizio (rinvio) si procede all’ammortamento degli impianti per € 150. CONTO ECONOMICO DI REDDITO CONTO ECONOMICO DI REDDITO Ammortamento Impianti 150 VEN Fondo Ammortamento Impianti 150 VEP 77 CLASSIFICAZIONE DELLE SCRITTURE NELLA CO.GE. Le scritture contabili tenute nell’ambito della Contabilità Generale, con il metodo della P.D., sono finalizzate alla rilevazione degli effetti, sull’economia dell’impresa, di tutte le operazioni di gestione «esterna» realizzate a partire dal momento della costituzione dell’impresa stessa. In particolare, il metodo della partita doppia applicato al sistema del reddito, si propone come obiettivo primario la determinazione del reddito d’esercizio. 78 CLASSIFICAZIONE DELLE SCRITTURE NELLA CO.GE. RINVIO Vengono redatte al momento della nascita dell’impresa. Consentono di determinare la misura iniziale del capitale netto dell’azienda (o del capitale sociale se si tratta di società di persone o di capitali), che corrisponde all’ammontare di denaro apportato dall’imprenditore o dai soci e dai conferimenti effettuati sotto forma di fattori produttivi. 79 CLASSIFICAZIONE DELLE SCRITTURE NELLA CO.GE. 80 IL SISTEMA DI CO. GE. COME SISTEMA CHE RILEVA I VALORI CHE SI ORIGINANO DALLO SCAMBIO Ai fini del procedimento di rilevazione dei fatti amministrativi, è opportuno ricordare come l’operazione di compravendita possa essere scomposta nelle seguenti fasi: 1) perfezionamento contrattuale della negoziazione d’acquisto/vendita; 2) ricevimento/emissione della fattura e relativa contabilizzazione; 3) pagamento/riscossione. È importante distinguere il momento della conclusione del contratto, il momento in cui viene effettuato l’accertamento contabile (liquidazione) e, conseguentemente, la registrazione dell’operazione d’acquisto/vendita, e infine il momento in cui si rileva il pagamento/la riscossione. 81 FASI DELLO SCAMBIO FASI CARATTERISTICHE CONCLUSIONE DELLA DEFINIZIONE DEL PREZZO ED ALTRE CONDIZIONI DELLO SCAMBIO TRATTATIVA LIQUIDAZIONE (FATTURAZIONE*) SORGONO: 1)DEBITI VS FORNITORI (ACQUISTI) O CREDITI VS CLIENTI (VENDITE) 2) CREDITI VS ERARIO (ACQUISTI) O DEBITI VS ERARIO (VENDITE) 3) COMPONENTI NEGATIVI IN CASO DI ACQUISTI (COSTI)/COMPONENTI OGGETTO DI RILEVAZIONE? COME? NO SI NELL'ASPETTO NUMERARIO E NELL'ASPETTO ECONOMICO SI NELL'ASPETTO NUMERARIO POSITIVI IN CASO DI VENDITA (RICAVI) PAGAMENTO/INCASSO MOVIMENTO DI MONETA E DI MEZZI TEMPORANEAMENTE SOSTITUTIVI DELLA MONETA * L’eventuale spedizione o consegna della merce non è quindi un fenomeno che dà origine a rilevazione in sede di scritture di esercizio. Occorre, per la rilevazione nel corso dell’esercizio, la presenza del documento “fattura” (o al limite dell’autofattura). 82 IVA (Imposta sul Valore Aggiunto) PRESUPPOSTI OGGETTIVI SOGGETTIVI TERRITORIALI Cessione di beni e prestazioni di servizi Poste in essere da imprenditori e professionisti Importazioni Da chiunque effettuate Operazioni eseguite nel territorio dello Stato ALIQUOTE Ordinaria Ridotta BASE IMPONIBILE L’IVA viene applicata percentualmente sul prezzo dei beni o dei servizi scambiati. 83 IVA (Imposta sul Valore Aggiunto) Imposta disciplinata dall’art.1 del D.P.R. 26 Ottobre 1972, n. 633. Imposta indiretta che colpisce le cessioni di beni e le prestazioni di servizi. Sono invece imposte dirette l’IRPEF, l’IRPEG, l’ICI, l’IRAP in quanto colpiscono immediatamente la capacità contributiva (intesa rispettivamente come reddito, patrimonio, valore della produzione netta). E’ proporzionale al costo dei beni o servizi sui quali grava (IVA= costo dei beni/servizi x aliquota IVA). Imposta sul consumo: - colpisce i consumatori; - per l’impresa l’IVA non rappresenta un costo o un ricavo – è tale solo per il consumatore finale - bensì un credito o un debito che il soggetto vanta o contrae nei confronti dell’Erario; - così chiamata perché ogni impresa versa allo Stato l’IVA commisurata 84 all’incremento di valore aggiunto sul bene. OPERAZIONI DI ACQUISTO E VENDITA CON IVA IMPRESA ACQUIRENTE IMPRESA FORNITRICE Riceve una fattura di importo pari al costo del bene + IVA. Emette una fattura di importo pari al valore del bene + IVA. L’azienda, pagando la fattura, acquisisce un CREDITO VERSO L’ERARIO. L’azienda, riscuotendo la fattura, matura un DEBITO VERSO L’ERARIO. Se l’impresa acquista rileva un credito IVA. Se l’impresa vende rileva un debito IVA. 85 FUNZIONAMENTO DELL’IVA IMPRESA IMPRESA Acquisto beni/servizi CONSUMATORE FINALE al ricevimento della FATTURA Vendita beni/servizi all’emissione della FATTURA sorge un credito verso l’Erario sorge un debito verso l’Erario pari all’ammontare dell’IVA corrisposta sull’acquisto pari all’ammontare dell’IVA esposta nella fattura Periodicamente l’azienda regola i propri rapporti con l’Erario, versando al medesimo la differenza tra l’IVA a debito e l’IVA a credito. 86 FUNZIONAMENTO DELL’IVA ESEMPIO DIMOSTRATIVO DELLA NEUTRALITA’DELL’IVA PER LE IMPRESE aliquota del 20% MP = Materie Prime PF = Prodotti Finiti v.a. = Valore aggiunto A IMPRESA FORNITORE A acquista MP al costo di 100 A paga per le MP 120 (= 100 di costo + 20 di IVA) A realizza e vende a B PF al prezzo di 150 A incassa per i PF 180 (= 150 di ricavo + 30 di IVA) B IMPRESA ACQUIRENTE C CONSUMATORE FINALE B acquista PF da A al costo di 150 C acquista PF da B al costo di 240 B paga per i PF 180 (= 150 di costo + 30 di IVA) C paga per i PF 240 B rivende a C PF al prezzo di 200 B incassa per i PF 240 (= 200 di ricavo + 40 di IVA) 87 A IMPRESA FORNITORE Costo/Ricavo Iva Acquisto - 100 Credito 20 Vendita + 150 Debito 30 IVA da versare all’Erario 10 Differenza (valore aggiunto) 50 Entrate / Uscite Incasso (vend.) + 180 Pagamento (acq.) - 120 Versamento (IVA) Incasso netto - 10 + 50 88 B IMPRESA ACQUIRENTE Costo/Ricavo Iva Acquisto - 150 Credito 30 Vendita + 200 Debito 40 IVA da versare all’Erario 10 Differenza (valore aggiunto) 50 Entrate / Uscite Incasso (vend.) + 240 Pagamento (acq.) - 180 Versamento (IVA) Incasso netto - 10 + 50 89 C CONSUMATORE FINALE Paga all’impresa B il prezzo del bene, sostenendo un costo di € 240 (200+40). Non può riaddebitare l’IVA a nessuno (interruzione della catena). Ricapitolando ....... l’esempio numerico ci ha permesso di capire il senso della nota espressione: “l’IVA non è un costo per le imprese, ma INCIDE sul CONSUMATORE FINALE” 90 LA FATTURA La FATTURA si compone essenzialmente di due parti: a) una parte descrittiva: data di emissione, numero progressivo della fattura, i dati identificativi del venditore e dell’acquirente, le clausole particolari riguardanti la consegna delle merci, le condizioni di pagamento (modalità e tempi), etc. b) una parte tabellare: dati relativi alla descrizione qualitativa e quantitativa della merce venduta, il prezzo unitario ed il prezzo complessivo, gli eventuali oneri accessori (imballaggio, spese di trasporto, spese di incasso, ecc.), sconti, premi ed abbuoni, l’aliquota e l’ammontare dell’IVA, l’importo complessivo a debito del compratore. 91 LA FATTURA Documento fondamentale per le operazioni in regime IVA è la FATTURA, che viene emessa da chi vende il bene o servizio su chi acquista. FATTURA n° xxx Merce Ditta Ω X + Servizi Y Totale base imponibile Z IVA (su Z) J Importo totale fattura K 92 LA FATTURA Ai fini della rilevazione (in assenza di sconti, premi, abbuoni) occorre considerare: A) il prezzo + eventuali oneri accessori che contemporaneamente si configurano: • come “costo” e “oneri accessori” per l’acquirente • “ricavo” e “rimborso spese” per il venditore B) l’IVA che contemporaneamente si configura: • per l’acquirente come un maggior debito vs il venditore ed un “credito vs l’Erario” • per il venditore come un maggior credito vs l’acquirente ed un “debito vs l’Erario” C) l’importo complessivo (A + B) che contemporaneamente si configura: • per l’acquirente come “debito vs il venditore” • per il venditore come “credito vs l’acquirente” 93 IVA COMPRATORE - maggior debito verso fornitore - credito v/Erario VENDITORE - maggior credito v/compratore - debito v/Erario IVA Dal punto di vista della partita doppia vengono accesi tre CONTI: IVA NS/CREDITO Valore numerario assimilato IVA NS/DEBITO Valore numerario assimilato ERARIO C/IVA Valore numerario assimilato Per l’IVA che si paga all’atto dell’acquisto del bene o del servizio e che rappresenta un credito che l’impresa vanta nei confronti dell’Erario Per l’IVA che si riscuote all’atto della vendita del bene o del servizio e che rappresenta un debito che l’impresa ha nei confronti dell’Erario E’ un conto che riepiloga i due conti precedenti 94 SCRITTURE RELATIVE AGLI ACQUISTI SCAMBIO tra l’IMPRESA ed i FORNITORI per l’acquisto di beni. ASPETTO NUMERARIO Debiti vs fornitori (in AVERE) IVA ns credito (in DARE) se l’operazione è soggetta ad IVA ASPETTO ECONOMICO Materie prime Energia elettrica Servizi (in DARE) 95 LA RAPPRSENTAZIONE CONTABILE DELLE SCRITTURE DI ACQUISTO L’operazione d’acquisto dà luogo ad una VARIAZIONE ECONOMICA NEGATIVA e a DUE VARIAZIONI NUMERARIE (una attiva ed una passiva). Es. Si riceve fattura per acquisto merci per € 1.000 + IVA ordinaria (20%). Libro Giornale DIVERSI MERCI C/ACQUISTI a DEBITI VS FORNITORI 1.200 1.000 IVA NS/CREDITO 200 Libro Mastro CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO ECONOMICO DI REDDITO CONTO NUMERARIO ASSIMILATO DEBITI VS FORNITORI MERCI C/ACQUISTI IVA NS CREDITO VNP VEN VNA 1.200 1.000 200 96 LA RAPPRSENTAZIONE CONTABILE DELLE SCRITTURE DI ACQUISTO La fattura può comprendere oltre al valore delle merci anche quello dei servizi accessori prestati dal cedente. Si possono verificare due casi: I Ipotesi: spese anticipate dal fornitore e documentate Azienda di servizi (Fornitore B) FATTURA n° xxx SERVIZI Fornitore di beni (Fornitore A) Ditta Α X + FATTURA n° xxx MERCI Azienda acquirente Ditta Γ J + IVA Y IVA K Totale Z Totale Merci W Paga le MERCI ed i SERVIZI + Servizi Totale Fattura Z H N.B. In questo caso, l’acquirente riceve due fatture distinte, emesse da soggetti diversi (ovvero il fornitore di servizi ed il cedente merci).Nella rilevazione in partita doppia è necessario registrare dapprima la fattura del fornitore di servizi e successivamente quella del fornitore del bene. 97 LA RAPPRSENTAZIONE CONTABILE DELLE SCRITTURE DI ACQUISTO Libro Giornale DIVERSI a DEBITI V/FORNITORE B Z SPESE PER SERVIZI X IVA NS/CREDITO Y DIVERSI a DEBITI V/FORNITORE A H MERCI C/ACQUISTI J IVA NS/CREDITO K DEBITO VS FORNITORE B Z 98