VIVERE CON LA SM LA FAMPRIDINA MIGLIORA LA CAPACITÀ DI DEAMBULAZIONE La Fampridina a rilascio prolungato, farmaco disponibile sotto forma di compresse, rappresenta un nuovo approccio al trattamento dei disturbi di deambulazione causati dalla SM. Per ottenere l’autorizzazione in Svizzera, sono necessari ulteriori studi, attualmente in corso. Nella sclerosi multipla, le infiammazioni acute e croniche portano a una perdita della cosiddetta sostanza bianca del sistema nervoso centrale, ossia di cervello e midollo spinale. La sostanza bianca corrisponde alle guaine mieliniche, le quali rivestono le fibre nervose e hanno un ruolo importante nella trasmissione del segnale. Per esempio, in assenza di mielina, i canali del potassio, altrimenti chiusi, restano aperti e da queste strutture il potassio caricato elettricamente può fuoriuscire attraverso le fibre nervose. Il flusso incontrollato di potassio ostacola la carica elettrica delle fibre nervose, disturbando la trasmissione del segnale. A seconda dei punti del sistema nervoso colpiti da questi fenomeni di demielinizzazione, si manifestano sintomi diversi, come il disturbo della capacità di deambulazione. La capacità di deambulazione limitata è il problema più urgente avvertito dai pazienti. Migliore trasmissione del segnale Un nuovo approccio per il trattamento dei disturbi di deambulazione causati dalla SM è rappresentato dal farmaco Fampridina a rilascio prolungato in compresse. Il principio attivo che contiene, già noto da molti anni, è la 4-aminopiridina. Que30 | N° 4 | Novembre 2012 sto farmaco chiude alcuni dei canali del potassio rimasti aperti, in maniera tale da migliorare la trasmissione del segnale attraverso le fibre nervose demielinizzate. Nel Nordamerica sono stati eseguiti due studi clinici con Fampridina a rilascio prolungato, i cui risultati sono stati pubblicati negli anni 2009 e 2010. Hanno partecipato agli studi pazienti affetti da SM con capacità di deambulazione limitata, ma non del tutto compromessa. Una parte ha evidenziato un notevole incremento della velocità di deambulazione. Nel complesso, il gruppo testato ha tollerato bene il farmaco, anche se si sono registrati alcuni lievi effetti collaterali come malessere, vertigini e mal di testa, ma anche una maggiore tendenza alle infezioni delle vie urinarie. Per quanto ne sappiamo oggi, la Fampridina a rilascio prolungato non influisce sul decorso della sclerosi multipla, ma può attenuare alcuni sintomi, in particolare i disturbi deambulatori, per la durata dell’assunzione. Se poi tale effetto possa durare negli anni non è stato ancora sufficientemente dimostrato. è un farmaco autorizzato per il trattamento dei disturbi deambulatori causati dalla SM, in Svizzera al momento no. Swissmedic, l’autorità svizzera competente, ha contestato tra l’altro l’assenza di dati di lungo periodo, raccomandando un’analisi più precisa degli effetti della Fampridina sulla funzione deambulatoria in presenza di SM. Tali analisi dettagliate vengono eseguite nell’ambito di uno studio di fase IIb condotto dall’Ospedale Universitario di Zurigo e avviato nel mese di marzo 2012. A questo studio partecipano pazienti con forme diverse di sclerosi multipla (recidivante, primaria progressiva, secondaria progressiva) e una capacità di deambulazione limitata, ma non ancora del tutto compromessa. Il termine dello studio è previsto per l’inizio del 2013; i primi risultati saranno disponibili poco dopo. Per dettagli sullo studio, si può consultare il registro degli studi: http://clinicaltrials. gov/ct2/show/NCT01576354. È inoltre previsto l’avvio di un altro studio, già approvato da Swissmedic. Analisi approfondite in corso In America, Australia e nell’Unione Europea la Fampridina a rilascio prolungato Testo: PD Dr. Linnebank, Dirigente medico, Clinica di neurologia, Ospedale Universitario di Zurigo