CORSO DI POLITICA ECONOMICA AA 2014-2015 Sviluppo, stagnazione e convergenza DOCENTE PIERLUIGI MONTALBANO [email protected] © P. Montalbano e U. Triulzi 2009 Sviluppo e stagnazione Mentre nel “periodo classico” gli economisti (in particolare, Smith, Ricardo, Malthus e Marx) si occuparono essenzialmente di sviluppo economico (pur se all’epoca inteso esclusivamente come sviluppo del sistema capitalistico), la teoria marginalista spostò l’attenzione sul problema dell’equilibrio economico generale e sull’ottimalità delle posizioni di equilibrio. Nel corso del XX secolo il problema dello sviluppo torna progressivamente al centro dell’attenzione degli economisti (fine del colonialismo europeo e nascita di nuovi Stati). Negli anni ‘50 e per buona parte degli anni ‘60 la riflessione degli economisti si è, tuttavia, concentrata su di una prospettiva di analisi che identificava “sviluppo” con la “crescita economica”; Modello base dell’analisi tradizionale degli effetti della crescita di lungo periodo rimane, tuttavia, il “Modello Solow” (1956). Spiega la continua crescita degli standard di vita che si registra nei paesi industrializzati. Il contributo di Solow apre la strada alle c.d. “teorie della crescita endogena” (anche dette New Growth Theories) i cui contributi principali si devono a Romer (1986, 1994) e Lucas (1988). © P. Montalbano La Crescita economica • Crescita a medio termine: L’aumento della quota di capitale per lavoratore provoca, a medio termine, la diminuzione della produttività marginale del capitale e l’aumento della produttività marginale del lavoro, diminuisce l’incentivo ad investire in capitale, diminuisce la crescita del reddito (Legge dei rendimenti decrescenti). • Crescita a lungo termine: • Letteratura classica (Solow, 1956) La crescita del prodotto aggregato di una nazione è determinata dall’interazione tra l’offerta di fattori produttivi e gli avanzamenti della tecnologia. Esistono equilibri dinamici differenti fra sistemi (steady state) e la differenza fra questi equilibri dinamici dipende esclusivamente dalla tecnologia (considerata totalmente esogena al modello stesso). • New Growth Theory o Teoria della crescita endogena (Romer, 1983) Si basa sulla necessità di endogenizzare l’interazione fra offerta fattori produttivi e progresso tecnologico. Modelli di crescita “microfondati” spiegano il comportamento delle imprese, che trovano vantaggio ad investire continuamente, motivandolo attraverso l’assunzione di rendimenti costanti o crescenti degli investimenti in capitale umano e © P. Montalbano R&S. © P. Montalbano Società che crescono allo 0.1-0.2% l’anno (e.g., XVIII sec.) raddoppiano la loro dimensione in una generazione (30 anni) Società che crescono all’1% l’anno (e.g., XIX-XX sec.) vanno incontro a cambiamenti permanenti e profondi nell’arco di una generazione © P. Montalbano L’età dell’oro della crescita in Europa Occidentale è stata dopo le 2 GM Nel periodo 1950-70 (i gloriosi 30 secondo Pikettyt) il tasso di crescita del PIL raggiunse in Europa Occidentale un valore record (4% annuo) La crescita USA rimase più stabile per tutto il periodo © P. Montalbano L’aumento del reddito (il caso USA) Nel lungo periodo la crescita del reddito è evidente (al di là delle fluttuazioni di breve) C’è stata convergenza tra i livelli di reddito pro capite di diversi 7 paesi? © P. Montalbano 2.2. La convergenza del prodotto pro capite Fig. 10.2. Tasso di crescita del Pil pro capite dal 1950 rispetto al Pil pro capite nel 1950, paesi Ocse. I paesi che nel 1950 avevano un minor livello di produzione sono cresciuti più rapidamente. 8 © P. Montalbano Tassi di crescita medi della transizione © P. Montalbano Convergenza Redditi Pro-capite UE-5 PECO Fig. A1.8 Convergenza dei PNL pro capite tra i paesi dell'UE e 5 PECO "Strategia Lussemburgo" periodo 1994-1999 5 y = -16,565x + 74,004 2 R = 0,8651 Ta 4,5 ss o di 4 ce sci ta 3,5 m ed 3 io an nu 2,5 ale 19 94 2 19 1,5 99 (v al 1 ori %) 0,5 0 4 4,2 4,4 4,6 4,8 5 5,2 Ln PNL pro capite anno 1994 © P. Montalbano Triulzi U., Montalbano P. - Università di Roma “La Sapienza” Convergenza σ La Convergenza β fra paesi è condizione necessaria ma non sufficiente per la riduzione anche della dispersione dei redditi fra paesi: La Convergenza β evidenzia esclusivamente la differenza nei tassi di crescita fra economie a diverso livello di reddito (e risulta verificata); Ciò non implica che la dispersione dei redditi si sia ridotta nel corso del tempo: ES. numerico: economia A: PIL 100*10%=110 economia B: PIL 1000*2%=1020 Diff. pre 900 post 910 (è aumentata) L’evidenza empirica mostra che la dispersione dei redditi fra paesi ricchi e paesi poveri è andata aumentando nel tempo (effetto di polarizzazione) © P. Montalbano © P. Montalbano © P. Montalbano La distribuzione del PIL mondiale La dimensione dei paesi indica la dimensione del PIL © P. Montalbano e U. Triulzi 2009 Quali fattori sottostanti il divario? Modello Solow: differenze nel tasso di progresso tecnologico Teorie della crescita endogena: fattori endogeni in grado di spiegare il diverso tasso di progresso tecnologico dei diversi paesi La crescita è principalmente funzione delle caratteristiche nazionali Come potrebbe essere altrimenti così eterogenea a livello internazionale? © P. Montalbano Quali fattori sottostanti il divario? Modello Solow: differenze nel tasso di progresso tecnologico (modulo crescita 9 CFU) Teorie della crescita endogena: fattori endogeni in grado di spiegare il diverso tasso di progresso tecnologico dei diversi paesi La crescita è principalmente funzione delle caratteristiche nazionali Come potrebbe essere altrimenti così eterogenea a livello internazionale? © P. Montalbano Dalla crescita allo sviluppo… A partire dalla metà degli anni Sessanta, alla crescita economica si affianca il più ampio concetto di “sviluppo” e l’attenzione, prima posta sugli incrementi del livello di reddito, si focalizza sul soddisfacimento dei bisogni di base, quali alimentazione, istruzione e salute (fattori quantitativi e qualitativi). All’interno di questo quadro, economisti come Amartya Sen aprono la strada ad una rilettura della teoria economica proponendo una visione dell’economia che supera la concezione strettamente soggettiva della massimizzazione dell’utilità individuale Sen (P. Nobel 1998) arricchisce la teoria economica tradizionale sullo sviluppo conferendo una maggiore attenzione all’insieme delle “capacità” ossia delle “reali libertà di cui gli individui godono nei fatti” (Sen, 1994). L’obiettivo dichiarato dell’opera di Sen è di ricongiungere economia ed etica, dopo il grave distacco fra le due discipline legato all’eccessiva enfatizzazione dell’interesse personale e del criterio di razionalità economica. © P. Montalbano Comparazione nei livelli di sviluppo umano © P. Montalbano e U. Triulzi 2009 Human Development Index © P. Montalbano e U. Triulzi 2009