Concetti Introduttivi LA SCIENZA - E' UN COMPLESSO ORGANICO E SISTEMATICO DELLE CONOSCENZE CHE SI POSSEGGONO INTORNO AD UN DETERMINATO ORDINE DI FENOMENI - E' L'OSSERVAZIONE, L'IDENTIFICAZIONE, LA DESCRIZIONE, LA RICERCA SPERIMENTALE E LA SPIEGAZIONE TEORICA DEI FENOMENI NATURALI. - UN INSIEME DI CONOSCENZE LA CONOSCENZA E' LA CONSAPEVOLEZZA O LA PERCEZIONE DELLA REALTA' OTTENUTA ATTRAVERSO L'APPRENDIMENTO O LA RICERCA Si può OSSERVARE LA REALTA' mediante 2 metodi: DEDUTTIVO E INDUTTIVO. - METODO DEDUTTIVO DALL'UNIVERSALE AL PARTICOLARE Nasce 3000 ANNI FA CON LA FILOSOFIA (ARISTOTELE) SI PARTE DA PRINCIPI GENERALI, IN RELAZIONE TRA LORO, PER ARRIVARE A CONCLUSIONI LOGICHE APPLICATE AL PARTICOLARE (sillogismo Aristotelico) - METODO INDUTTIVO DAL PARTICOLARE ALL'UNIVERSALE. NASCE CIRCA 400 ANNI FA CON LA SCIENZA MODERNA (GALILEO) SI PARTE DALL'OSSERVAZIONE DI PIU' CASI PARTICOLARI PER ARRIVARE A FORMULARE UNA TEORIA CHE SPIEGA IL FENOMENO L'INFERMIERISTICA E' UNA DISCIPLINA SCIENTIFICA Perchè POSSIEDE: - campo di studio = l'uomo - metodo = processo di assistenza - scopo = rendere autonoma la persona - campo di aplicazione = ambiente di vita - ragione storica di esistere LA RICERCA E' UNA INDAGINE VOLTA AD ACCRESCERE LE COGNIZIONI CHE SI POSSEGGONO IN UNA QUALSIASI DISCIPLINA, CONDOTTA SISTEMATICAMENTE SECONDO I METODI SCIENTIFICI PROPRI DI QUELLA DISCIPLINA. La PRATICA della RICERCA unisce la TEORIA (conoscenze), mediante FORMAZIONE, alla PRATICA (applicazione). LA RICERCA INFERMIERISTICA TRATTA TEMI DI ESCLUSIVO INTERESSE INFERMIERISTICO ED E' CONDOTTA DA EQUIPE DI INFERMIERI CON L'OBIETTIVO DI SVILUPPARE LE CONOSCENZE PER MIGLIORARE LA PRASSI INFERMIERISTICA. IN BASE ALLO SCOPO si divide in: - RICERCA DI BASE HA PER SCOPO LA PRODUZIONE O LA VERIFICA DI CONOSCENZE TEORICHE (modelli concettuali, teorie del nursing) - RICERCA APPLICATA HA PER SCOPO LA MODIFICAZIONE DEGLI ASPETTI PRATICI DELL'ESERCIZIO PROFESSIONALE LA RICERCA INFERMIERISTICA IN ITALIA In ambito di FORMAZIONE COMPARE CON L'ISTITUZIONE DELLA LAUREA IN SCIENZE INFERMIERISTICHE ( murst 2/4/2001) CI Infermieristica V al 3° anno, insieme alla EBN ed alla qualità. Dal 2006/07 viene inserita anche al 2° anno. CAMPI DI APPLICAZIONE LA RICERCA PUO' ESSERE APPLICATA AL CAMPO CLINICO, PROFESSIONALE e DELL'INSEGNAMENTO. - CAMPO CLINICO PER MIGLIORARE LA QUALITÀ DELLA PERFORMANCE PROFESSIONALE E CREARE COMPETENZA Esempio: per valutare l'efficacia di una medicazione, un protocollo - CAMPO PROFESSIONALE PER APPROFONDIRE IL SIGNIFICATO, IL RUOLO E LA FUNZIONE DELLA PROFESSIONE RISPETTO ALLA SOCIETA' Esempio: per indagare sul ruolo degli infermieri, sulla percezione della popolazione - CAMPO DELL'INSEGNAMENTO PER INSTAURARE METODI DI INSEGNAMENTO E MODELLI DI TIROCINIO PIU' EFFICACI Esempio: per valutare la qualità del tirocinio clinico, la capacità didattica. PROCESSO DI RICERCA E' un processo flessibile costituito da un insieme di fasi che mirano ad ottenere le migliori risposte possibili, per rispondere ad una domanda di ricerca o a verificare una ipotesi. MODELLO A 5 FASI DELLA RICERCA INFERMIERISTICA è un percorso rappresentato da: - Fase 1 IDENTIFICAZIONE E DEFINIZIONE DEL PROBLEMA - Fase 2 DISEGNO DI RICERCA (metodo) - Fase 3 RACCOLTA DATI - Fase 4 ANALISI DEI DATI - Fase 5 UTILIZZAZIONE DEI RISULTATI Scelte Etiche GLI STUDI INFERMIERISTICI RIGUARDANO PRINCIPALMENTE SOGGETTI UMANI, CHE DEVONO ESSERE PROTETTI DA QUALSIASI EFFETTO DANNOSO PRODOTTO DALLA RICERCA STESSA. Molti eventi storici, spesso legati alla guerra, hanno contribuito allo sviluppo di linee guida per la protezione dei soggetti umani. La professione infermieristica ha sviluppato le linee guida traendo i principi di base dal Codice di Norimberga (AMERICAN MEDICAL ASSOCIATION 1947) e dalla Dichiarazione di Helsinky (WORLD MEDICAL ASSEMBLY 1964). - IL PROCESSO DI NORIMBERGA GIUDICÒ GLI ATTI E GLI ESPERIMENTI NON ETICI PRODOTTI DAI MEDICI NAZISTI IN NOME DELLA SCIENZA. IL CODICE CHE FU APPROVATO NEL 1947 AVEVA COME OBIETTIVO QUELLO DI PROTEGGERE I SOGGETTI UMANI COINVOLTI NELLA RICERCA E STABILIRE I PRINCIPI BASE PER IL COMPORTAMENTO DEI RICERCATORI - DICHIARAZIONE DI HELSINKY NEL 1964 IN FINLANDIA L'ASSOCIAZIONE MONDIALE MEDICI ELABORÒ DELLE LINEE GUIDA PER I RICERCATORI. FURONO RIBADITI I PRINCIPI DEL CODICE DI NORIMBERGA FOCALIZZA TRE ASPETTI: INFORMAZIONE BENEFICI CONSENSO INFORMATO LINEE GUIDA RICERCA INFERMIERISTICA CLINICA L'AMERICA NURSES ASSOCIATION (ANA) NEL 1968 HA PRODOTTO DUE DOCUMENTI: - GUIDELINES FOR THE INVESTIGATIVE FUNCTION OF NURSES DOCUMENTO CHE INDIVIDUA LE COMPETENZE GENERALI RIGUARDO ALLA RICERCA CHE DOVREBBERO AVERE GLI INFERMIERI AI VARI LIVELLI DI FORMAZIONE - HUMAN RIGHT GUIDELINES FOR NURSES IN CLINICAL AND OTHER RESEARCH DOCUMENTO CHE ENFATIZZA I PRINCIPI DEL CODICE DI NORIMBERGA, APPLICANDONE I PRINCIPI ALLA PARTECIPAZIONE VOLONTARIA, ALLA PROTEZIONE DEI SOGGETTI E AL CONSENSO INFORMATO Oggi la conduzione di uno studio di ricerca deve attenersi a 3 principi etici di base: - RISPETTO DELLA PERSONA nella libertà di partecipare o meno alla ricerca e nel diritto alla tutela delle persone con un livello di autonomia limitato - BENEFICIO nel massimizzare i possibili benefici - GIUSTIZIA nel dare ciò che è giusto PROTEZIONE DEI DIRITTI UMANI LE LINEE GUIDA DEVONO ESSERE TENUTE IN CONSIDERAZIONE IN OGNI FASE DEL PROCESSO DI RICERCA PER TUTELARE TRE TIPOLOGIE DI DIRITTI (dalle linee guide AMA): - DIRITTO A NON SUBIRE DANNI - DIRITTO ALLA PRIVACY E ALLA DIGNITA` - DIRITTO ALL'ANONIMATO E ALLA RISERVATEZZA PER ASSICURARE LA PROTEZIONE DEI DIRITTI UMANI, SONO STATE IDEATE APPOSITE PROCEDURE COME IL CONSENSO INFORMATO E LA REVISIONE DEL PROTOCOLO DI STUDIO DA PARTE DELL’IRB (ISTITUTIONAL REVIEW BOARD). CONSENSO INFORMATO Il ricercatore ha il dovere di assicurare i potenziali soggetti abbiano: - INFORMAZIONE completa riguardante la loro partecipazione allo studio. - COMPRENSIONE degli OBIETTIVI e delle MODALITA’ dello studio. - MODULO COMPRENSIBILE da firmare per il consenso prima della partecipazione allo studio, CONTROFIRMATO DAL RICERCATORE E DA UN TESTIMONE. INFORMAZIONI RIPORTATE NELLA PREPARAZIONE DEL CONSENSO: 1. - Titolo dello studio 2. - Persone coinvolte nello studio 3. - Invito a prendere parte allo studio 4. - Ragioni per cui un soggetto è invitato a partecipare 5. - Chiara descrizione degli obiettivi dello studio 6. - Descrizione dettagliata delle procedure 7. - Rischi potenziali psicologici, sociali o fisici con esplicitazione della probabilità di manifestazione, severità e durata e protezioni per contenerle 8. - Potenziali benefici dello studio 9. - Considerazioni economiche 10. - Considerazioni sulla riservatezza 11. - Libertà dei soggetti di porre qualsiasi quesito e di lasciare lo studio senza conseguenze REVISIONE DEL PROTOCOLO DI STUDIO PER ASSICURARSI CHE I SOGGETTI PARTECIPINO LIBERAMENTE AD UN PROGETTO DI RICERCA, MOLTE ISTITUZIONI SI AVVALGONO DEL LAVORO DI APPOSITI COMITATI IRB (INSTITUTIONAL REVIEW BOARD) CHE CORRISPONDONO AI NOSTRI COMITATI ETICI. I seguenti criteri possono aiutare nella valutare la protezione dei diritti umani in un report scientifico: 1. Se la risoluzione del problema di ricerca non avrà alcun beneficio per la conoscenza scientifica, potrebbe non essere etico coinvolgere dei soggetti. 2. Se i soggetti sono esposti a rischi per una conoscenza derivata minima, esiste un problema etico. 3. Usare soggetti non membri del gruppo che trarrà benefici dai risultati è eticamente inappropriato. 4. Coercizione dei soggetti e mancanza di informazioni riguardo gli scopi dello studio viola i diritti umani. 5. Non si possono ingannare i partecipanti di uno studio 6. La richiesta di consenso deve avvenire in momenti opportuni (non di stress) 7. Il consenso informato è espresso da un tutore legale o un rappresentante di un soggetto che è incapace di dare il proprio consenso. 8. Il ricercatore deve proteggere l’anonimato dei soggetti. 9. La revisione del progetto deve essere citata nel report. COMITATI ETICI Il Comitato Etico è un organismo indipendente, nato in Italia intorno agli anni 80, senza scopi di lucro, costituito nell'ambito di una struttura sanitaria o di ricerca scientifica e composto secondo criteri di interdisciplinarietà. (DMS 13/3/98) Per le sue decisioni ed attività fa riferimento alla Dichiarazione di Helsinki del 1964, alle norme di "Good Clinical Practice", alle leggi nazionali ed internazionali e, dove applicabili, alle raccomandazione del Comitato Nazionale di Bioetica. Il Comitato Etico, relativamente alla sperimentazione clinica dei medicinali, deve: - verificare l'applicabilità della sperimentazione proposta valutandone il razionale - l'adeguatezza del protocollo (obiettivi, disegno, conduzione, valutazione dei risultati) - la competenza e l'idoneità dei ricercatori - valutare tutti gli aspetti etici, con particolare riferimento al consenso informato e alla tutela e alla riservatezza dei dati soggetti coinvolti nella sperimentazione. Essendo queste attività spesso molto complesse, è necessario che nel Comitato Etico siano presenti diversi componenti per poter discutere di aspetti scientifici e non, prima di autorizzare un protocollo di ricerca. Il nucleo operativo di un Comitato Etico dovrebbe preferibilmente comprendere: - due clinici - un biostatistico - un farmacologo - un farmacista - il direttore sanitario - un esperto in materia giuridica e altri componenti esperti di: medicina gen., bioetica, infermieristica, volontariato. Tale organo deve essere inoltre totalmente imparziale e indipendente, per collocazione ed interessi, da chi esegue la sperimentazione. Per tale motivo è necessaria una significativa presenza di componenti non dipendenti dalla istituzione che si avvale del comitato e di componenti estranei alla professione medica. E' preferibile inoltre che la presidenza del Comitato venga affidata ad un componente non dipendente dalla istituzione. I COMITATI ETICI possono essere: - REGIONALI con funzioni di orientamento su questioni di ampio interesse - PER LA SPERIMENTAZIONE CLINICA per la verifica dei requisiti di sperimentazione su soggetti umani - DI PARTICOLARI ISTITUZIONI per scopi specifici - LOCALI per l’orientamento nelle procedurale nella pratica clinica. COMITATO DI BIOETICA IN ITALIA Al Comitato è affidata la funzione di orientare gli strumenti legislativi ed amministrativi volti a definire i criteri da utilizzare nella pratica medica e biologica per tutelare i diritti umani ed evitare gli abusi. Il Comitato ha inoltre il compito di garantire una corretta informazione dell'opinione pubblica sugli aspetti problematici e sulle implicazioni dei trattamenti terapeutici, delle tecniche diagnostiche e dei progressi delle scienze biomediche. Identificazione e definizione del problema L'identificazione e la definizione del problema (problem statement) è la base per il disegno di ricerca, perché individua le ragioni per cui era necessario lo studio e fornisce le basi per stabilire diversi obiettivi di ricerca. IL PROBLEMA deve essere: - RICERCABILE Indagabile con una raccolta ed una analisi dei dati - FATTIBILE Deve portare ad uno studio - SIGNIFICATIVO Per la scienza infermieristica REVISIONE DELLA LETTERATURA DI RIFERIMENTO La revisione della letteratura di riferimento è necessaria per: - CONOSCERE CIO' CHE E' STATO GIA' FATTO - SAPERE CIO' CHE RESTA DA FARE - NON RIPETERE IN VANO RICERCHE GIA' SVOLTE DEFINIZIONE DELLO SCOPO LO SCOPO rappresenta: L’AFFERMAZIONE, LA DOMANDA O L'IPOTESI CHE RIPORTA L’OBIETTIVO DELLO STUDIO, L’INTENTO DELLA RICERCA. VARIABILI LE VARIABILI SONO CARATTERISTICHE MISURABILI CHE VARIANO TRA I SOGGETTI STUDIATI E POSSONO ESSERE: - VARIABILE INDIPENDENTE Variabile che è manipolata dal ricercatore; determina un effetto presunto sulla variabile dipendente. - VARIABILE DIPENDENTE Variabile su cui si osservano i cambiamenti o gli effetti di trattamenti o manipolazioni; è influenzata dall'effetto di una procedura sperimentale. Disegno della Ricerca IL DISEGNO DI RICERCA (O METODO) E' L’INSIEME DI LINEE GUIDA TRAMITE LE QUALI IL RICERCATORE PUO' OTTENERE LE RISPOSTE AI QUESITI DI INDAGINE. Protocollo di ricerca LO STRUMENTO SCRITTO CHE PERMETTE AL RICERCATORE DI FISSARE TUTTE LE FASI CHE DEVONO ESSERE PERCORSE PER RISPONDERE ALLA DOMANDA DI RICERCA O VERIFICARE L’IPOTESI DEFINITA. Selezionare il disegno di ricerca (qualitativa e quantitativa) consiste nel: - PIANIFICARE LE AZIONI - PREVEDERE LE RISORSE E I TEMPI - IPOTIZZARE OSTACOLI E SOLUZIONI AD ESSI. La ricerca può essere: - QUALITATIVA Diretta alla scoperta di significati mediante metodi storico, fenomenologico, etnografico e sociologico. E' una ricerca diretta alla scoperta di significati piuttosto che alla ricerca di cause ed effetti. - QUANTITATIVA Diretta alla scoperta di relazioni, cause ed effetti, mediante metodo classico dell'indagine epidemiologica. Rappresentazione della realtà mediante i numeri. Nella ricerca quantitativa distinguiamo metodi osservazionali o sperimentati e quasi sperimentali. Metodi osservazionali - OSSERVAZIONALI DESCRITTIVI Si occupano di osservare e studiare un fenomeno, una o più variabili separatamente, mettendole in relazione tra loro o no. Danno un quadro, una fotografia della situazione (Es. censimento) e negli studi epidemiologici, indagano la distribuzione di una malattia o la disabilità in una popolazione. - OSSERVAZIONALI ANALITICI Studiano le relazioni esistenti tra le variabili prese in esame. i rapporti di causa-effetto. Negli studi epidemiologici, indagano se l'esposizione ad agenti specifici è correlata alla presenza di malattie o traumatismi. - SPERIMENTALI Il disegno sperimentale è un esperimento in cui il ricercatore cerca di valutare se un intervento o un trattamento (variabile indipendente) produce una differenza in un risultato misurabile (variabile dipendente). Serve per testare una teoria e valutare relazioni causa ed effetto. Si compone di 3 elementi essenziali: 1- Il gruppo di controllo. 2- L'assegnazione random. 3- Manipolazione della variabile indipendente. Il risultato, misurato con gli effetti sulla variabile dipendente, deriva dalla comparazione tra 2 gruppi di soggetti assegnati in modo random: 1- GRUPPO SPERIMENTALE (gruppo di soggetti che nella sperimentazione riceve il nuovo trattamento sperimentale). 2- GRUPPO DI CONTROLLO (gruppo di soggetti che nella sperimentazione non riceve il trattamento sperimentale). - QUASI SPERIMENTALI Sono simili a quelli sperimentali nella manipolazione della variabile indipendente ma: 1- Mancano di gruppo di controllo. 2- Mancano di assegnazione random. CLASSIFICAZIONE DELLA RICERCA IN BASE AL TEMPO Ricerca prospettica (O DI COORTE) Studio che analizza i dati raccolti nel presente. L’INDAGINE PARTE DAL MOMENTO ATTUALE E SI PROIETTA NEL FUTURO. VALUTA L’INCIDENZA (numero di nuovi casi in un determinato inervallo di tempo). Ricerca retrospettiva (O CASO CONTROLLO) Studio che analizza i dati raccolti nel passato. INDAGA DAL MOMENTO ATTUALE INDIETRO NEL TEMPO. Ricerca trasversale Studio che analizza i dati raccolti solo una volta senza follow-up. INDAGA LA SITUAZIONE ATTUALE. VALUTA LA PREVALENZA (numero totale di casi in uno specifico punto di un intervallo di tempo). Ricerca longitudinale Studio che analizza i dati raccolti in momenti differenti su una coorte di soggetti seguiti nel tempo. FORMULARE LE IPOTESI L'IPOTESI E' UN’AFFERMAZIONE CHE SPIEGA O PREDICE LA RELAZIONE O LA DIFFERENZA TRA DUE O PIU’ VARIABILI, IN TERMINE DI RISULTATI ATTESI O DI RISULTATI DI UNO STUDIO. Le ipotesi possono essere: - SEMPLICI O COMPLESSE - NON DIREZIONALI O DIREZIONALI - STATISTICHE O DI RICERCA IPOTESI SEMPLICI Afferma una relazione la relazione tra due variabili. Facile da testare, misurare e analizzare. IPOTESI COMPLESSE Afferma una relazione tra due o più variabili indipendenti con due o più variabili dipendenti. Presenta più difficoltà per essere testa, misurata e analizzata. NON DIREZIONALI Utilizzata quando la relazione tra le variabili è sconosciuta. DIREZIONALI Derivata da ricerche precedenti IPOTESI STATISTICA (o NULLA) Afferma che non esiste alcuna relazione tra due variabili. IPOTESI DI RICERCA (o SCIENTIFICA) Afferma l’esistenza di una relazione o una differenza tra variabili. Raccolta dati Metodi di raccolta dati: - Analisi documentaria L’analisi documentaria si serve di materiali testuali che esistono indipendentemente dall’azione del ricercatore, ma a cui egli può accedere e che può utilizzare per i propri fini conoscitivi. L’analisi documentaria distingue i documenti in due diverse tipologie: quelli personali, e quelli istituzionali. Tra i primi rientrano le lettere, i diari ecc. e sono scritti da individui in prima persona; nei secondi rientrano invece i documenti di tipo istituzionale: articoli di giornali, verbali di processi, documenti aziendali ecc. - Osservazione Percezione diretta o strumentale dello svolgimento di un fenomeno - Intervista Serie motivata di domande rivolte a uno o più individui per conoscerne opinioni e attitudini. Intervista è basata su un questionario caratterizzato dall'utilizzo di domande a risposta aperta (intervista non strutturata) o risposte chiuse (intervista strutturata). - Focus group (intervista di gruppo) interviste contemporanee di più soggetti, eseguite in profondità. Metodo usato per osservare anche l’interazione tra i membri per indagarne atteggiamenti, opinioni e soluzioni in base ad argomenti specifici proposti. - Questionario Modulo che riporta una serie motivata di domande rivolte a uno o più individui per conoscerne opinioni e attitudini. Le domande possono essere a risposta aperta (questionario non strutturata) o risposte chiuse (questionario strutturata). - Rilievo dati clinici I dati clinici costituiscono dati personali sensibili, la cui rilevazione deve tenere conto della disciplina a tutela della riservatezza. GLI STRUMENTI DI MISURAZIONE UTILIZZATI IN UNO STUDIO DEVONO ESSERE VALUTATI PER ACCERTARE FINO A CHE PUNTO LA VALIDITA’ E L’AFFIDABILITA’ SONO STATE GARANTITE. AFFIDABILITA' DI UNO STRUMENTO DI RICERCA DIPENDE DALLA SUA CAPACITA’ DI DARE SEMPRE LO STESSO RISULTATO IN OCCASIONE DI MISURAZIONI DIVERSE , MA CON SIMILI SITUAZIONI. Varianti dell'affidabilità: 1- TEST-RETEST MISURA LA STABILITA’ NEL TEMPO DI UN TEST, ESPRIME IL GRADO IN CUI I PUNTEGGI DI UN TEST SONO CONSISTENTI NEL TEMPO. SI RILEVA LA VARIAZIONE DI PUNTEGGIO DI UN TEST SOMMINISTRATO ALLO STESSO GRUPPO A DISTANZA DI UN PERIODO MASSIMO DI 15 GIORNI. 2- CONSISTENZA INTERNA PROCEDURA STATISTICA CHE ESAMINA IL GRADO IN CUI GLI ITEM MISURANO LO STESSO CONCETTO, VALUTA L’ OMOGENEITA’ TRA GLI ITEM. 3- INTERVALUTAZIONE EQUIVALENZA FRA LA VALUTAZIONE DI PIU’ RILEVATORI. VALIDITA' E’ L’ACCURATEZZA CON CUI UNO STRUMENTO O TEST, MISURA QUELLO CHE SI PROPONE DI MISURARE. La validità viene valutata in base a: 1- CONTENUTO CAPACITA’ DELLO STRUMENTO (Es. questionario od intervista) DI MISURARE UN’ AREA TEMATICA. 2- CRITERIO CONFRONTANDO LO STRUMENTO CON UN ALTRO GIA’ VALIDATO PER LO STESSO CONCETTO O IL SUO OPPOSTO. 3- COSTRUTTO LO STRUMENTO MISURA UN CONCETTO ASTRATTO DELIBERATAMENTE INVENTATO DAL RICERCATORE. LO SCOPO E’ CONVALIDARE LA STRUTTURA TEORICA E VERIFICARE LE RELAZIONI IPOTIZZATE. Pubblicato da Bici&Co Analisi ed utilizzazione risultati L’ANALISI STATISTICA DEI DATI E’ DI DUE TIPI: - Descrittiva studio di una intera popolazione basato su osservazione e descrizione. DESCRIVE ORGANIZZA E RIASSUME I DATI E’ UTILIZZATA PER SINTETIZZARE LE MISURE DI TENDENZA CENTRALE (MEDIA, MEDIANA, MODA) E DI DISPERSIONE (RANGE, VARIANZA, DEVIAZIONE STANDARD). - Inferenziale studio di un campione basato su formulazione di ipotesi, osservazioni, descrizioni e induzioni. RAPPRESENTA UNO STRUMENTO PER VERIFICARE IPOTESI SULLA POPOLAZIONE ATTRAVERSO DATI CAMPIONARI (probabilita’, correlazioni, differenze). I RISULTATI POSSONO ESSERE RIPORTATI COME SIGNIFICATIVI O MENO. I RISULTATI STATISTICAMENTE SIGNIFICATIVI SONO QUELLI LE CUI PROBABILITA’ CHE CIO’ SI VERIFICHI RISULTANO INFERIORI A 0,05 O A 0,01 A SECONDA DEL LIVELLO SI SIGNIFICATIVITA’ STABILITO DAL RICERCATORE. UTILIZZAZIONE DEI RISULTATI (RISULTATI, CONCLUSIONE O DISCUSSIONE) INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI DELLA RICERCA RICHIEDE: - UNA SCELTA (non tutti i dati prodotti vengono esaminati) - UNA ORGANIZZAZIONE - UNA SPIEGAZIONE DEL SIGNIFICATO DEI DATI IL RICERCATORE DEVE ESPLICITARE: 1- SE LE IPOTESI SONO STATE ACCETTATE O RESPINTE 2- LA SIGNIFICATIVITA’ DEI RISULTATI: – CLINICA (se hanno un significato per l’assistenza al paziente) – STATISTICA (se non sono dovuti al caso) 3- LA GENERALIZZAZIONE O VALIDITA’ ESTERNA se i risultati emersi possono essere estesi ad altri contesti simili. Questo implica la valutazione della validità del campione (potenza). 4- I LIMITI DELLA RICERCA campione inadeguato, strumenti non validati accuratamente, problemi insorti durante la ricerca, ecc. 5- LE IMPLICAZIONI PER LA PRATICA E PER LA DISCIPLINA INTERESSATA, 6- SE SONO STATE PRODOTTE NUOVE CONOSCENZE 7- I SUGGERIMENTI PER RICERCHE SUCCESSIVE REPORT Scrivere un rapporto (REPORTING) è una operazione che consiste nella redazione di un testo con caratteristiche formali e di contenuti particolari. Il report a 3 funzioni: - DETTAGLIARE IL PROCESSO METODOLOGICO - ILLUSTRARE I RISULTATI - SOCIALIZZARE LE LORO INTERPRETAZIONI SEZIONI DI UN REPORT: 1 INTRODUZIONE GENERALE. MOTIVAZIONE DELLA SCELTA E SPECIFICITA’ DELL’ARGOMENTO. COLLOCAZIONE STORICO-DISCIPLINARE DEL TEMA. COMMITTENTE. 2 BREVI INDICAZIONI SULLE INFORMAZIONI RICAVATE DALLA RASSEGNA BIBLIOGRAFICA. 3 DESCRIZIONE DELLO SCOPO DELLA RICERCA. DEL PROBLEMA AFFRONTATO E DELLE IPOTESI DEL RICERCATORE. 4 DESCRIZIONE DEL METODO UTILIZZATO E DEGLI STRUMENTI DI RILEVAZIONE DEI DATI 5 DESCRIZIONE DEL CAMPIONE E DELLE TECNICHE DI CAMPIONAMENTO ADOTTATE 6 TIPO DI ELABORAZIONE DEI DATI (INDICI RICERCATI, CORRELAZIONI, ECC.) 7 DESCRIZIONE ANALITICA DEI DATI RACCOLTI CON RAPPRESENTAZIONE TABELLARE, GRAFICA E COMMENTO. 8 INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI E CONCLUSIONI (VERIFICA DELLE IPOTESI, RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI, ECC.) 9 LIMITI DELLA RICERCA. SUGGERIMENTI PER RICERCHE SUCCESSIVE. IMPLICAZIONI PER LA DISCIPLINA INTERESSATA. SE SONO STATE PRODOTTE NUOVE CONOSCENZE. 10 BIBLIOGRAFIA NOTE GENERALI IL REPORT DEVE ESSERE PRECEDUTO DA UN BREVE RIASSUNTO E COMPLETATO DA UN SOMMARIO. IL LINGUAGGIO DEVE ESSERE CHIARO E SINTETICO. UTILIZZARE FRASI BREVI, PAROLE DAL SIGNIFICATO UNIVOCO, NEL DUBBIO SPECIFICARE. USARE IL PRESENTE ED IL PASSATO PROSSIMO. DUBBI, IMPRESSIONI ED OPINIONI PERSONALI SI POSSONO ESPRIMERE NELLE CONCLUSIONI, ANCHE IN FORMA PERSONALE USANDO LA PRIMA PERSONA. La Ricerca Qualitativa Concetti introduttivi Diretta alla scoperta di significati mediante metodi storico, fenomenologico, etnografico e sociologico. E' una ricerca diretta alla scoperta di significati piuttosto che alla ricerca di cause ed effetti. La ricerca qualitativa è un approccio sistematico, soggettivo, volto alla descrizione di eventi diversi, e a alla loro comprensione, è lo studio delle cose nel loro contesto naturale, cercando di dare un senso a, o di interpretare, i fenomeni, in termini del significato che le persone danno loro. Ricerca qualitativa, quando: Si vuole studiare una questione psico-sociale complessa, o un processo Si ha bisogno di un quadro contestualizzato Si ha bisogno di informazioni comportamentali Poche conoscenze preliminari sul tema della ricerca, ricerca esploratoria Metodi qualitativi ed infermieristica I metodi qualitativi sono direttamente collegati alla pratica infermieristica poiché vanno oltre a ciò che appare superficialmente dai risultati, e perché aiutano a portare alla luce i processi della vita e le motivazioni che hanno contribuito al verificarsi di quei determinati risultati. La conoscenza di tali processi costituisce la base per poter elaborare degli interventi infermieristici capaci di migliorare la qualità della vita. Criteri di valutazione del rigore scientifico Una ricerca qualitativa deve seguire i seguenti criteri: Credibulità o Veridicita’ dei risultati che devono essere: comprensibili, significativi e ritenuti rilevanti nel contesto della famiglia / cultura in studio giudicata dai partecipanti e da altri esperti della disciplina Verificabilità: valutata in base alla adeguatezza delle informazioni che hanno condotto il lettore dal quesito di ricerca ai dati grezzi fino alla interpretazione dei risultati Idoneità ai modelli: Fedelta’ alla realta’ dei partecipanti descritta in modo dettagliato. Si riferisce a dimostrazioni documentate di modelli ripetuti attraverso il tempo che riflettono consistenza negli stili di vita o nei modelli di comportamento Saturazione: Le informazioni che il ricercatore reperisce diventano ripetitive e non si evidenziano nuovi modelli di comportamento Confermabilità: I dati sono convalidati in quanto riflettono la conformita’ ai criteri di: -credibilita’ -verificabilita’ -idoneita’ Trasferibilità: Si riferisce al fatto che i risultati di uno studio ultimato abbiano simili significati e rilevanza per essere trasferiti in un’ altra situazione simile, un altro contesto o cultura (è l’equivalente della generalizzabilità nella ricerca quantitativa) Nella ricerca qualitativa utilizziamo la stessa pianificazione di quella quantitativa Modello a 5: - Fase 1: identificazione e definizione del problema - Fase 2: disegno di ricerca (metodo) - Fase 3: raccolta dati - Fase 4: analisi dei dati - Fase 5: utilizzazione dei risultati Raccolta Dati Nella ricerca qualitativa la raccolta dati è effettuata tramite: -intervista -osservazione Colloquio non strutturato/non direttivo (intervista) che può essere: -colloqui individuali -colloqui con “testimoni privilegiati/chiave” -storie di vita -intervista di gruppo -focus group L’intervista: è uno scambio verbale tra due o più persone durante il quale un ricercatore (l’Intervistatore) cerca, ponendo domande più o meno rigidamente prefissate, di raccogliere informazioni su dati personali, comportamenti, opinioni e atteggiamenti, di uno o più soggetti (intervistato/i), su un tema particolare. La modalità di conduzione può essere: Intervista di gruppo (domande ad un gruppo in cui ognuno può rispondere) Intervista in gruppo (domande ad un gruppo in cui solo l’intervistato può rispondere) In situazione formale (il ricercatore intervista l’insegnante a scuola) In situazione informale (il ricercatore intervista l’insegnante al bar) Intervista semi-strutturata Tipo di intervista guidata da una scaletta strutturata secondo determinati criteri: La sequenza delle domande deve andare dal generale al particolare (addentrarsi gradualmente negli argomenti dell’intervista) La scaletta deve essere internamente coerente La scaletta deve contenere domande 'stimolanti‘, tese a sondare, a indagare più a fondo Intervista libera o non direttiva La scaletta è costituita dalla sola domanda iniziale e da possibili domande sonda L’intento, più che raccogliere dati e fatti, è far parlare liberamente l’intervistato. È fondamentale che l’Iintervistatore non mostri alcun tipo di autorità, non offra alcun tipo di monito morale o consiglio, non discuta con l’intervistato. L’intervista biografica È una Intervista libera o non direttiva fondata sulla storia di vita, che viene riportata in forma spontanea o pilotata. Il ricercatore si limiterà a dare degli input per stimolare l’intervistato a parlare delle proprie esperienze e ricordi. Intervista di gruppo Nell’intervista di gruppo, si pone domande a più di un soggetto e questi possono rispondere direttamente o interagire fra loro aprendo un dibattito. Focus group Il focus group (termine deriva da “intervista focalizzata”. è detto anche intervista o colloquio di gruppo) è una tecnica in cui la raccolta del materiale verbale avviene tramite la “conduzione” di un gruppo di individui di piccole dimensioni, stimolato a discutere degli argomenti oggetto di ricerca. Gli aspetti tecnici di queta raccolta dati presuppongono che: -5-10 (6-12) partecipanti (in genere 8) -durata media circa 2 ore (1,5 - 3,5 ore) -sempre registrato e spesso video-registrato -gestito da conduttore aiutato da recorder -condotto sulla base di una traccia di conduzione che orienta gli stimoli da fornire Essi possono essere: -esplorativi: esplorare problemi per formulare ipotesi da sottoporre a verifica -fenomenologici: comprendere esperienze e rapporti causali -clinici: scoprire elementi del subconscio e non verbalizzati Oltre il ricercatore, c’è bisogno di un moderatore fondamentale per: -guidare la discussione rispetto alla traccia -riconoscere segnali importanti -percepire comunicazione non verbale tra partecipanti tra partecipanti e moderatore -riassumere e ristrutturare le risposte per ulteriori discussioni -verificare durante la sessione eventuali aspettative e ipotesi -creare un’atmosfera rilassata e propositiva Osservazione Questa tecnica risale a Malinowski (1922) ed è il metodo impiegato dagli antropologi per raccogliere informazioni, vivendo il più possibile a contatto con i portatori della cultura studiata e partecipando alla loro vita. Può essere di vari tipi: Palese: dove il ricercatore ha la possibilità di adottare più ruoli, coinvolgendo le persone con il rischio, però, di non essere accettato e con alterazione della realtà da parte del ricercatore Non palese: i vantaggi sono che il ricercatore non viene rifiutato, non altera la situazione osservata e ha una conoscenza completa del ruolo; contro il ricercatore si deve attenere al ruolo, Partecipante: Completa immersione nel proprio oggetto di studio, empatia, contesto naturale, partecipazione e dialogo, assunzione di un ruolo (risocializzazione). Il limite di questa osservazione è: la s oggettività, non generalizzabilità dei risultati, non replicabilità della ricerca, difficoltà di realizzazione Non Partecipante: attività esclusivamente oculare, netta separazione tra osservatore e osservato Impersonalità, contesto naturale. Tipi di osservazione Osservazione descrittiva: (può essere il primo step) descrizione ampia della cultura nella quale la ricchezza di particolari viene sacrificata a vantaggio di una visione d’insieme. Osservazione focalizzata: descrizione più specifica e dettagliata, che si basa sulla scelta dell’etnografo di: -approfondire un particolare tema (per es. un rito, una festa); -analizzare un aspetto specifico della cultura ospite, come ad esempio una danza, intendendola come espressione del tutto, con il rischio però di passare dall’interpretazione alla sovra-interpretazione della cultura. Osservazione strutturata: viene realizzata quando diviene necessario rilevare la frequenza dei comportamenti, magari anche per poi analizzare i risultati ricorrendo a procedure statistiche. Diario dell’osservazione Memorizzazione: è utilizzata quando l’osservazione partecipante non permette altre tecniche di registrazione. Annotazione: consiste nello scrivere, durante un’intervista o un’osservazione, note rapide, chiare e concise o addirittura solo parole chiave. Annotazioni più complete comporterebbero una perdita di informazioni. Annotazione strutturata: velocizza e omogenizza il processo osservativo. Si basa su schemi di osservazione tipo questionari che vengono “somministrati” all’osservazione. O griglie predisposte allo scopo. Registrazione sonora: il ricercatore utilizza il registratore durante l’intervista e/o l’osservazione riducendo le operazioni di scrittura ai pochi elementi essenziali o evitando ogni descrizione annotativa Tecnica audiovisiva: i vantaggi che si ottengono con l’utilizzo di questa tecnica sono: -la possibilità di riosservare le sequenze comportamentali in qualsiasi momento -la possibilità di vedere a rallentatore dei movimenti troppo veloci per l’occhio umano; -la possibilità di registrare senza la selettività derivante dalla stanchezza o dalle aspettative; Analisi di documenti e utilizzazione dei risultati (Ricerca qualitativa) Per documento intendiamo materiale informativo su un determinato fenomeno sociale che esiste indipendentemente dall’azione del ricercatore. Presenta due vantaggi: -le informazioni ottenute non sono reattive, cioè non risentono dell’interazione tra ricercatore e soggetto, evitando così possibili distorsioni; -le informazioni ottenute possono riguardare anche il passato I tipi di documenti: Documenti personali o espressivi: sono di natura personale e vengono prodotti dagli individui ad uso privato si dividono in: Autobiografie, Diari e Lettere: Documenti scritti molto difficili da reperire, perché vengono prodotti dagli individui raramente e in situazioni specifiche; possono non contenere tutte le informazioni di cui il ricercatore necessita; sono poco rappresentativi dei soggetti studiati perché il ricercatore non sceglie i casi da studiare, ma analizza ciò che ha a disposizione. Testimonianze orali: Testimonianze della propria vita raccontate oralmente dai soggetti al ricercatore, si limita esclusivamente a registrare quanto l’individuo narra intervenendo solo per aiutare il narratore a ricordare. Documenti istituzionali: sono di natura pubblica e vengono prodotti da istituzioni Ogni documento è il prodotto della vita istituzionalizzata, studiarli significa, quindi, studiare la cultura di una società. L’uso di questi documenti presenta una serie di vantaggi: la non reattività, la possibilità di analisi diacroniche e i costi ridotti. Gli svantaggi consistono essenzialmente nella possibile incompletezza delle informazioni, si possono dividere in: Mezzi di comunicazione di massa: pubblicità, articoli di giornale, trasmissioni televisive ecc. Narrativa, testi pedagogici, racconti della cultura popolare Materiale giudiziario: sentenze dei tribunali, verbali di processi, interrogatori, denunce. Documenti della politica: atti parlamentari, programmi dei partiti, discorsi dei leader politici. Documenti aziendali e amministrativi: (scuole, ospedali, ordini professionali): bilanci delle società, giudizi scolastici ecc. Tracce fisiche: sono documenti materiali dai quali è possibile risalire alle attività che li hanno prodotti. Ne esistono due tipi: Le tracce di erosione: si hanno ogni qualvolta le attività umane provocano l’usura di un supporto fisico; ad esempio, l’usura di un pavimento indica un’alta frequentazione di quel luogo o l’usura dei libri di una biblioteca indica un interesse per quei libri. Le tracce di accrescimento: sono rilevabili quando l’attività umana provoca un deposito materiale; ad esempio, l’analisi dei rifiuti domestici di un quartiere fornisce indicazioni sugli stili di vita degli abitanti di quel quartiere Utilizzazione dei risultati e loro trascrizione In una ricerca qualitativa si ha la stessa articolazione di una quantitativa per cui avremo: -introduzione -metodo -risultati -discusione Nell'introduzione il ricercatore parlerà del bracketing che lo ha portato ad identificare e formulare idee, conoscenze e assunzioni per potersi approcciare ai partecipanti, anche qui, l'introduzione deve riportare: -il problema -la revisione della letteratura -scopi dello studio Nel metodo viene esplicitato il tipo di metodo adottato, dove viene riportata la modalità di campionamento e il numero dei partecipanti, con relativa procedura di analisi dei dati. Nei risultati devono esserci i temi emersi dall'analisi Nella discussione è riportato un commento dei temi emersi, un confronto con la letteratura esistente e le considerazioni relative alla pratica clinica e agli eventuali sviluppi di ricerca. Ricerca Qualitativa Storica La ricerca storica è utilizzata per scoprire eventi ed interpretare fatti del passato Scopo Descrivere determinati eventi passati attraverso la ricerca su: -documenti -fatti -testimonianze con l’obiettivo di illuminare il passato in modo tale che esso possa guidare il presente e il futuro. Le fonti Possono essere di due tipi: -fonti primarie: sono testimonianze rappresentate da documenti originali, filmati, lettere, agende, verbali,oggetti, periodici ,audio o videocassette -fonti secondarie: sono quanto raccolto attraverso i ricordi la prospettiva di un’ altra persona Esempi: Come si è evoluto il processo di professionalizzazione dell’infermieristica in Italia? Quale è stata l’influenza degli ordini religiosi femminili sulla evoluzione della professione infermieristica in Italia? Ricerca Qualitativa Fenomenologica La ricerca fenomenologica viene utilizzata per giungere alla comprensione del significato di una esperienza umana specifica. La fenomenologia scopre e descrive in modo sistematico il significato interno o le essenze di un’esperienza che sono ottenute attraverso lo studio dei particolari o casi di esperienze così come sono vissute dagli individui Questo metodo è utilizzato quando: -si vuole comprendere il significato di un vissuto esperenziale; -l’esperienza vissuta che interessa non è ben descritta ed esiste poca letteratura a riguardo; Esempi: Come vivono la morte gli studenti infermieri? Quali sono i sentimenti degli infermieri rispetto all’accanimento terapeutico sui bambini? Conduzione della ricerca fenomenologica La prima fase nella conduzione dello studio è rappresentata dall’identificazione di un vissuto da esporre ad indagine. Campione Si utilizza un campione piccolo e propositivo, i partecipanti sono reclutati fintanto non c’è una ridondanza dei dati o saturazione (descrizione dei partecipanti diventano ripetitive e non emergono dati nuovi) Raccolta dati Il ricercatore deve esguire un’autovalutazione, le sue conoscenze idee ed ideologie devono essre completamente sospese, per attuare un’analisi dei dati non influenzata dal suo vissuto personale. Le esperienze sono raccolte tramite delle interviste o descrizioni scritte, le interviste di solito non sono strutturate, il ricercatore interagisce con gli intervistati solo per stimolare un’approfondita descrizione dei vissuti. Analisi dei dati Esistono diversi metodi di analisi dei dati, indipendentemente dal metodo utilizzato il ricercatore dovrà leggere ed ascoltare i dati molte volte (immersione nei dati) questa modalità necessita talvolte di ritornare dai patecipanti per chiarimenti e elaborazioni. I metodi di analisi sono: - Colaizzi - Giorgi - Patterson e Zderad - Parse - Van Manem Rigore scientifico Per assicurare il rigore scientifico nella ricerca fenomenologica bisogna assicurare la confermabilità che è costituita da tre elementi: - la verificabilità: permette al lettore della ricerca di seguire il percorso metodologico seguito dal ricercatore e di arrivare a risultati uguali o simili. - la credibilità: i risultati dello studio siano descrizioni o interpretazioni fedeli dell’esperienza vissuta, i risultati devono essere riconosciuti dai partecipanti. - l’appropriatezza: è il grado in cui i risultati di uno studio riflettono i dati, ossia i risultati devono essere accuratamente fondati sui vissuti emersi. Ricerca Qualitativa Sociologica La ricerca sociologica viene utilizzata per generare teorie sulle strutture sociali e i processi, è una metodologia di ricerca e un insieme di procedure capaci di generare sistematicamente una teoria fondata sui dati, procedendo per stadi prestabiliti. La “grounded theory” è una metodologia che nasce nell'ambito della ricerca sociologica ispirata al "paradigma interpretativo", allo scopo di interpretare i processi sottesi ad un determinato fenomeno Scopi Perché le persone fanno quello che fanno? Focus su come i comportamenti, i sistemi e le relazioni cambiano o sono conservate. Comprendere come le organizzazioni funzionano. Contesto Interpretare il comportamento degli individui, le opinioni e le interazioni nel loro normale contesto (casa, lavoro, quartiere, pub). Cogliere il nesso tra quello che gli individui dichiarano di fare e quello che realmente fanno. Problema e domanda di ricerca Diversamente dalle altre ricerche, nella sociologica il problema di ricerca non si conosce dall'inizio ma viene scoperto man mano nell'indagine. Il ricercatore entra nell'area di interesse, senza avere in mente alcun quesito particolare, deve porre attenzione nel non forzare i dati con le proprie idee, tenendo una mente aperta all'emergere dei problemi dei partecipanti. La domanda formulata prima dello studio è del tipo: "qual'è la preoccupazione principale delle persone nell'area di interesse e cosa influenza di più i vari modi di risoluzione del problema?" Il ricercatore è immerso nel contesto in esame è coinvolto nelle interrelazioni che gli attori pongono in essere) esso deve avere alcune caratteristiche: Acquisizione di familiarita’ Svolgere un’analisi in profondita’ Comprensione del contesto Raccolta dei dati e delle informazioni: il ricercatore si trova sul campo per studiare l’ambiente e per focalizzarsi sull’interazione (osservazione partecipante). L’osservazione partecipante è un’osservazione non strutturale combinata con un’intevista informale che può andare da pochi minuti ad un’ora. Vengono utilizzate interviste formali quando il ricercatore vuole ottenere informazioni dettagliate con le parole proprie dei partecipanti, il ricercatore può utilizzare delle domande guida ed il tutto deve essere reggistrato. (Campione teorico: campionamento in cui il ricercatore raccoglie, codifica e analizza i dati nello stesso momento e quindi decide quali dati raccogliere in seguito, questo permette al ricercatore di generare la teori dalla raccolte dati.) La codifica in categorie e sottocategorie La codificazione è un processo di concettualizzazione dei dati in concetti ai quali viene dato un codice, i codici sono etichette assegnate ad unità di significato per sintetizzare e ordinare i dati (note di campo, trascrizione di interviste) Analisi dei dati Si focalizza su come i codici si relazionino l’uno con l’altro e tesse le varie porzioni dei dati Esempi: Ricerca Qualitativa Etnografica “Ritratto di un popolo (cultura)” Permette al ricercatore di entrare in intimita’ con i membri di una cultura Raccolta dati: -lavoro sul campo -osservazione partecipante -note di campo. È da qui che nasce la ricerca Etnoinfermieristica La ricerca etnoinfermieristica usa alcuni strumenti dell’etnografia, ma e’ finalizzata alla costruzione di un corpo di conoscenze nel campo dell’infermieristica transculturale per guidare le procedure dell’assistenza agli utenti di culture differenti dalla nostra Scopo Documentare, descrivere, spiegare ed interpretare la visione del mondo, i significati, i simboli e le esperienze di vita che influiscono sulla concezione della salute e dell’assistenza Fasi Identificazione del campo di indagine: il ricercatore deve chiarire e definire il relativo campo d’indagine che si vuole studiare, (es: Significati e pratiche di assistenza generica popolare in bambini cinesi che vivono a Roma) Domanda di ricerca:cosa ci si domanda Qual è il significato di assistenza generica e professionale per le famiglie cinesi? Quali sono le diversità e le affinità culturali, rispetto al concetto di salute, malattia e morte tra la popolazione immigrata in Italia e gli italiani? Prospettive del ricercatore: E’ un interprete che si introduce all’interno di un mondo estraneo e tenta di comprenderlo dal punto di vista di coloro che vi appartengono. DEVE Rendere chiare le proprie convinzioni e, nel momento in cui tenta di capire la visione del mondo degli altri individui, le mette in secondo piano o le annulla eliminando le interferenze personali. Selezione del campione: Dopo aver selezionato un gruppo culturale, composto da persone che hanno le caratteristiche che vogliamo studiare, si scelgono, dopo informazione e consenso, gli informatori, che possono essere di due tipi: Informatori chiave: vengono studiati a fondo Informatori generali: sono studiati solo di riflesso e in rappresentanza di una più ampia comunità. Il campione è di tipi propositivo e può essere: -studio etnoinfermieristico di grande portata: da 12 a 15 informatori chiavi da 20 a 25 informatori generali. -studio di piccole dimensioni circa la metà: da 6 a 8 informatori chiave da 10 a 12 informatori generali. Raccolta dei dati: La raccolta dei dati negli studi etnoinfermieristici si ottiene attraverso: -le interviste agli informatori: 2/3 interviste da 60 a 120 minuti l’una (informatori chiave) 1/2 interviste da 30 minuti l’una (informatori generali) -l’osservazione dei partecipanti o che il ricercatore viva nell’ambiente, -l’interpretazione da parte del ricercatore dei modelli culturali. Analisi dei dati: L’analisi dei dati avviene simultaneamente con la raccolta, Il ricercatore procede attraverso numerosi livelli e cerca di trovare il significato dei simboli culturali espressi dall’informatore con il suo linguaggio. Ricerca Qualitativa Biografica L’approccio biografico indica in sociologia una serie di tecniche metodologiche alquanto diversificate, volte alla raccolta ed all’analisi di racconti di vita, scritti o orali, sollecitati o autoprodotti, di soggetti “indicati come rappresentativi di una certa realtà o significativi proprio per la particolarità del loro percorso esistenziale” Questo tipo di ricerca può essere orientato in: - metodi biografici come supporto agli strumenti di tipo quantitativo e come suscettibili di analisi quantitative - orientamento fenomenologico caratterizza la tradizione più recente degli studiosi che utilizzano la narrative analysis, secondo cui l’unica realtà sociale conoscibile è il prodotto della narrazione dell’individuo. Campione Piccolo di tipo propositivo, I criteri di inclusione, per poter aderire alla ricerca, sono stabiliti dal ricercatore, a seconda dello studio Raccolta dati Attraverso le Storie di vita : è il racconto di una persona su avvenimenti ai quali essa stessa ha preso parte. L’oggetto è la società, la sua cultura, i suoi costumi e gli avvenimenti pubblici o personali. Le tecniche di raccolta dei dati biografici si avvalgono di strumenti di ricerca piuttosto aperti, intervista non strutturata, per ottenere descrizioni il più possibile libere e prive di vincoli posti dal ricercatore, si possono introdurre dei piccoli vincoli, ad esempio temporali o tematici, per strutturare parzialmente l’intervista. Le interviste vengono registrate su nastro (previo consenso informato scritto) e successivamente trascritte. La loro durata varia, a seconda del partecipante, dell’esperienza che racconta, e dal numero di incontri previsti Durante la narrazione il ricercatore interagisce con l’intervistato solo con domande guida per ricondurre al tema o approfondire dati significativi. Analisi dei dati E’ possibile utilizzare la metodologia di analisi fenomenologica più adatta al contesto di ricerca Far emergere, gli elementi ricorrenti ed identificare i temi significativi Presentazione dei dati La presentazione è di tipo descrittivo ed interpretativo il ricercatore costruisce un racconto con brevi brani dell’intervista che aiutano il lettore a comprendere il fenomeno.