GEL56_GASTR_1e_OKe.qxp_IT_00_MASTRO_DEF2 14/05/13 14:56 Pagina 77 gastromarketing Non sbagliare la campagna! Davide Pini, gestisce da oltre vent’anni progetti innovativi di marketing nell’ambito dei consumi alimentari fuori casa a livello locale e internazionale. www.gastromarketing.it Il ruolo della comunicazione all’interno del punto vendita “Possiamo avere tutti i mezzi di comunicazione del mondo, ma niente, assolutamente niente, sostituisce lo sguardo dell’essere umano”. Paulo Coelho - scrittore brasiliano In un pomeriggio lontano dalle calde giornate estive, Sandro e Ivana sono in auto nel centro di una piccola città di provincia. Il sole stranamente caldo, l’atmosfera gioiosa o forse solo la golosità, spingono Sandro, che risiede in una località vicina, a chiedere all’amica di portarlo in una buona gelateria. Dopo alcuni minuti, Ivana ferma l’auto in una via poco distante e descrive a Sandro la gelateria, decantando il gelato, ma soprattutto le stupende granite; causa la difficoltà a trovare un parcheggio invita l’amico a entrare da solo. All’interno del locale, poco frequentato essendo lontana la stagione estiva, Sandro si reca alla cassa, dietro alla quale spicca un grande cartello che inneggia alla qualità delle “granite della casa” e, coinvolto anche dai consigli dell’amica, ordina con entusiasmo due granite. La signora dietro il banco lo guarda stupita e poi replica “Non facciamo granite”; Sandro resta un momento perplesso e poi fa notare che si è ispirato al cartello esposto nel retro cassa e calca la dose indicando anche un volantino appoggiato lì vicino. Per tutta reazione, la proprietaria della gelateria con severità lo ammonisce, come una professoressa di matematica mentre consegna un compito in classe insufficiente, e precisa che le granite si fanno d’estate e che quindi la richiesta è fuori luogo. A questo punto Sandro decide di rinunciare alla granita e al gelato ed esce dalla gelateria senza acquistare nulla. Ivana resta molto stupita dalla curiosa avventura in cui è incappato l’amico e, senza altre esitazioni, indirizza l’auto verso un altro locale. “Qui le granite non le fanno di sicuro” dice “ma il gelato non è male e di certo un sorriso te lo faranno”. Richiedete gli argomenti su cui vorreste leggere approfondimenti o segnalate le “soluzioni di marketing” che avete inventato nel vostro locale. Scrivete a [email protected] e la vostra storia potrà essere protagonista di uno dei prossimi appuntamenti. punto iT 77 GEL56_GASTR_1e_OKe.qxp_IT_00_MASTRO_DEF2 14/05/13 14:56 Pagina 78 gastromarketing L’episodio descritto non è frutto della fantasia, purtroppo è realmente accaduto. È un classico caso di disallineamento tra due protagonisti di un processo di comunicazione; diversi e inconciliabili i punti di riferimento su cui si basa il dialogo. In questo caso però è paradossale che l’incomprensione venga sostenuta da uno strumento di comunicazione di supporto, uno dei rari casi in cui la pubblicità confonde, anziché incentivare il potenziale consumatore. La domanda a questo punto sorge spontanea: è così grave comunicare la qualità delle proprie granite anche nel periodo in cui non si producono? Posta in questo modo, la domanda può risultare ambigua, il vero problema dell’episodio descritto non è infatti l’utilizzo della comunicazione cartacea nel locale, ma l’atteggiamento tenuto dalla proprietaria della gelateria. In ogni attività commerciale, il rapporto personale tra esercente e cliente, è senza ombra di dubbio il migliore canale di comunicazione; il sorriso batte infatti qualsiasi manifesto pubblicitario. Proprio per questo, la comunicazione all’interno di un pubblico esercizio può e deve essere impiegata per incentivare il consumatore, indirizzare le sue scelte, stimolare la voglia di acquistare di più. L’atteggiamento seduttivo del “venditore” che sta dietro il banco viene così amplificato dalla comunicazione. Quello di cui stiamo parlando è un mondo dove conta più il cuore rispetto alle regole, in ogni caso è certo che dietro alla cassa è bene collocare menu o proposte del momento, destinando magari alle pareti del locale una comunicazione più istituzionale o che invita a ritornare in un’altra stagione, decantando proprio le specialità. Si può prendere spunto da una frase dello scrittore Dale Carnegie per sottolineare l’elemento più importante della comunicazione in un punto vendita: “Possiamo farci più amici in due mesi interessandoci agli altri, che in due anni cercando di interessare gli altri a noi”. Con la comunicazione bisogna risultare accattivanti per il consumatore e non rischiare di cadere nella tentazione di essere semplicemente autoreferenziali. In termini letterali “comunicare” ha diversi significati; ma la definizione più indicata per chi gestisce un pubblico esercizio è “scambiarsi informazioni e idee; condividere pensieri e sentimenti”. La comunicazione in un locale ha due obiettivi: informare il cliente e sedurlo. Per raggiungere il primo obiettivo bisogna essere chiari, concisi, didascalici; quindi prodotti in vendita, qualità, porzioni, formati, prezzi, sono elementi che devono essere di facile e immediata comprensione. Per sedurlo invece si deve lasciare libero sfogo al cuore; portare fuori dal laboratorio tutta la cura e l’amore con cui si creano i prodotti. È un concetto che non ci si stanca mai di ripetere. Importante quindi raccontare le proprie storie e condividere con il cliente i propri sogni; solo così si potrà instaurare un rapporto duraturo. 78 punto iT