Dispense del corso online Principi di idrogeologia applicata: rappresentazione e studio degli acquiferi, interpretazione della cartografia idrogeologica. 06/05/2013 Docente: Geol. Enzo Cuiuli GC11 1 INDICE Risorse utili Premessa PRINCIPI DI IDROGEOLOGIA APPLICATA: RAPPRESENTAZIONE E STUDIO DEGLI ACQUIFERI, INTERPRETAZIONE DELLA CARTOGRAFIA IDROGEOLOGICA 1. Breve richiamo dei concetti base di idrogeologia 1.1 Generalità 1.2 Ciclo Idrologico - Bilancio Idrologico 1.3 Definizione di acquifero 1.4 Tipi di acquifero 1.5 Elementi essenziali dell’acquifero 1.6 Legge di Darcy - Parametri idrogeologici fondamentali (Q, i, T, K, Va, Vr) 1.7 Inquinamento delle acque sotterranee 1.8 Migrazione degli inquinanti in falda 2. Ricostruzione della superficie piezometrica dell'acquifero 2.1 Rilevamento idrogeologico 2.2 Censimento pozzi 2.3 Misura livelli piezometrici 2.4 Costruzione carte piezometriche: Interpolazione dei dati e tracciamento delle isopiezometriche 2.5 Differenza tra Piezometria e Soggiacenza 3. Letture della carta piezometrica - Interpretazione ed analisi morfologica della superficie piezometrica 3.1 Determinazione dello schema di circolazione idrica sotterranea e definizione dagli elementi essenziali dell’acquifero 3.2 Stima dei parametri idrodinamici 2 Riferimenti bibliografici 1. BERETTA G.P.(1992) - “Idrogeologia per il disinquinamento delle acque sotterranee” Pitagora ed.; Bologna 2. CASADIO M., ELMI C. (1995) - “Il manuale del geologo” Pitagora ed.; Bologna 3. CASTANY G. (1967) - “Prospection et espoitation des eaux souterraines” Paris 4. CASTANY G. (1985) - “Idrogeologia principi e metodi” Dario Flaccovio ed. Palermo 5. CELICO P. (1986) - “Prospezioni idrogeologiche” Vol. 1–2 Liguori ed. Napoli 6. CERBINI GIANNI (1992) - Il manuale delle acque sotterranee Geo-Graph 7. CUIULI E. (2012) - “Contributo alla conoscenza delle caratteristiche idrogeologiche della piana di S.Eufemia Lamezia (Calabria) – primi risultati” Acque sotterranee, 127, pp.19 - 32; Felci ed. 8. FILECCIA A. (2011) - “ Le carte piezometriche – teoria e pratica nella costruzione ed interpretazione” Acque sotterranee, 125, pp.29 - 45; Felci ed. 9. GISOTTI G., ZARLENGA F., (2004) - “Geologia ambientale – principi e metodi” Dario Flaccovio Editore 10. MARIA MARI G., MOTTERAN G., SCALISE A R, TERRIBILI D., ZATTINI N., (1995) - “Carta idrogeologica d’Italia – 1: 50.000 guida al rilevamento ed alla rappresentazione” Quaderni Serv. Geol. Naz., serie III, vol. 5. Ist. Polig. e Zecca dello Stato spa, RM 3 Premessa Il corso d’aggiornamento professionale, di seguito proposto, riguarda l’Idrogeologia applicata all’ambiente ed è finalizzato alla definizione del modello idrogeologico, attraverso lo studio degli acquiferi con particolare riferimento a quelli superficiali. Quest’ ultimi sono, infatti, maggiormente soggetti alla pressione antropica ed agli impatti che da essa derivano risultando, i più esposti al degrado della risorsa idrica in termini di carichi inquinanti che potenzialmente insistono sugli acquiferi stessi. Durante il corso, dopo un breve richiamo dei concetti base di Idrogeologia e di migrazione degli inquinanti in falda, saranno trattati gli aspetti operativi relativi al rilevamento idrogeologico, al censimento dei pozzi, alla misura dei livelli piezometrici ed alla costruzione delle carte isopiezometriche. Successivamente, verranno esposti i criteri per la lettura della carta idrogeologica e per l’interpretazione e l’analisi morfologica della superficie piezometria, volti alla determinazione dello schema di circolazione idrica sotterranea ed alla definizione dagli elementi essenziali dell’acquifero. Verrà inoltre descritto come, dall’esame dell’andamento della superficie piezometrica, sia possibile stimare i parametri idrodinamici (Gradiente Idraulico, Trasmissività, Permeabilità, Portata) caratteristici dell’acquifero. 4 1. BREVE RICHIAMO DEI CONCETTI BASE DI IDROGEOLOGIA Di seguito verranno richiamati, concisamente, alcune nozioni base dell’idrogeologia, propedeutici alla trattazione degli aspetti operativi sopra brevemente richiamati e di seguito meglio estrinsecati. 1.1 Generalità Le acque naturali hanno caratteristiche fisiche e chimiche differenti in ragione della loro origine, delle condizioni di deflusso, delle caratteristiche climatiche dell’area ecc. Le acque possono essere divise in due grandi categorie: 1. Acque atmosferiche presenti, in natura, sotto forma di vapore e di precipitazioni meteoriche (pioggia, neve, grandine ecc.); 2. Acque litosferiche che possono, a loro volta, essere distinte in acque superficiali e sotterranee. L’acqua della superficie terrestre è continuamente soggetta a processi di evaporazione migrando, in atmosfera, sotto forma di vapor d’acqua che condensandosi ricade sotto forma di precipitazioni meteoriche in parte sull’idrosfera ed in parte sulla geosfera. Nel primo caso, con il ritorno delle acque all’idrosfera, il ciclo si chiude in maniera elementare. Nel secondo caso il processo è più complesso; infatti le acque che cadono sulla geosfera, in parte rimangono in superficie e vengono drenate dai corsi d’acqua, in parte s’infiltrano nel sottosuolo alimentando gli acquiferi. Nell’insieme fanno tutte parte del ciclo idrologico il cui motore è rappresentato dall’energia solare e dalla gravità. 5 1.2 Ciclo Idrologico – Bilancio Idrologico Figura1 - Rappresentazione schematica del ciclo idrogeologico L’espressione del ciclo idrologico è: P = ETR +R + I [1.0] Esplicitando i termini: P = Precipitazioni; ETR = Evapotraspirazione (evaporazione + traspirazione delle piante); R = Ruscellamento; I = Infiltrazione efficace ovvero il quantitativo d’acqua che s’infiltra realmente nel sottosuolo e che non viene trattenuta dagli stati superficiali di suolo. Il bilancio idrologico è quindi una stima del quantitativo d’acqua in entrata (P), ovvero degli afflussi, e del quantitativo d’acqua in uscita (ETR+R+I) deflussi. Il bilancio idrologico è un mezzo per il controllo dei dati e quindi delle singole variabili calcolate separatamente. Il calcolo delle variabili che compongono l’equazione del bilancio idrologico non saranno trattate durante il corso; si rimanda a trattazioni più approfondite, riportate in bibliografia, per questo tipo di valutazioni. 6 1.3 Definizione di acquifero Le rocce o l’insieme di rocce che hanno caratteristiche tali da consentire l’assorbimento, l’immagazzinamento, il deflusso, la restituzione di acque sotterranee, in quantità apprezzabili, sono dette rocce serbatoio o acquiferi (Celico, 1986). L’acquifero è quindi un insieme di rocce permeabili sature d’acqua in grado di consentire il deflusso di apprezzabili quantità d’acqua. La permeabilità dell’acquifero può essere: Primaria (per porosità), acquiferi alluvionali [sabbie, ghiaie ecc.]; Secondaria (per fatturazione) [rocce metamorfiche, granitiche, sedimentarie]. Figura 2 - Esempi schematico di acquifero alluvionale ed in roccia In Figura 3 sono riportati schematicamente gli elementi essenziali del sistema acquifero. 1. Zona di alimentazione in cui si esplica l’infiltrazione delle acque pluviali e la ricarica della falda; 2. Zona di deflusso – Serbatoio costituisce l’acquifero vero e proprio, in cui avviene lo scorrimento delle acque; 3. Limiti idrodinamici 7 Limite idrodinamico a flusso variabile ⇒ Superficie piezometrica. Può subire oscillazioni verticali in ragione della ricarica e del deflusso. Limite a flusso nullo ⇒ Substrato impermeabile. In questa zona non si hanno scambi idrici Limite a flusso negativo ⇒ Sorgente. Ogni emergenza idrica rappresenta una uscita della risorsa dal sistema. La Velocità dell’acqua, all’interno dell’acquifero, può variare da parecchi m/giorno (acquiferi carsici o molto fratturati) a pochi cm/sec (acquiferi poco permeabili). Figura 3 - Elementi essenziali del sistema acquifero (Nardi, 2000; mod.) 8 1.4 Tipi di acquifero Acquifero libero: limitato solo inferiormente da un substrato impermeabile. Figura 4 - Schema acquifero libero (Nardi, 2000) Acquifero confinato: la falda è contenuta tra due stati impermeabili in questo caso la falda è in pressione e l’acqua risale naturalmente nel piezometro venendo in alcuni casi anche a giorno. Figura 5 - Schema acquifero confinato (Nardi, 2000) 9 1.5 Elementi essenziali dell’acquifero Limiti idrogeologici Gli acquiferi, I compressi idrogeologici (insieme di acquiferi), e le strutture idrogeologiche (insieme di più complessi idrogeologici) hanno tra loro rapporti geometrici differenti che condizionano in modo marcato il deflusso e la circolazione idrica. Questi contatti (stratigrafici, tettonici, morfologici, idrogeologici) sono detti limiti idrogeologici. Spartiacque sotterranei Il limite idrogeologico, inteso come elemento morfologico di sbarramento totale o parziale al deflusso delle acque sotterranee, viene definito “Spartiacque sotterraneo”. Ovvero qualsiasi elemento (stratigrafico, tettonico, morfologico, idrogeologico) in grado di condizionare la circolazione idrica sotterranea. Gli spartiacque sotterranei sono quindi orizzonti a flusso nullo che condizionano la circolazione idrica sotterranea, creando un displuvio sulla superficie piezometrica, consentendo quindi una differenziazione dei recapiti ubicati dall’una e dall’altra parte dello spartiacque stesso. La sua corretta individuazione ed ubicazione (in carta), è molto importante poiché permette, unitamente all’andamento delle curve isopiezometriche, la differenziazione e l’individuazione, delle direzioni prevalenti del flusso idrico sotterraneo ovvero degli assi di drenaggio posti dall’una e/o dall’altra parte dello spartiacque. Assi di drenaggio – direzioni prevalenti di flusso idrico sotterraneo Rappresentano le traiettorie di deflusso preferenziale della falda. Si concentrano lungo le linee di massima pendenza con vergenza orientata da monte verso valle (secondo la direzione di flusso). In questo caso le curve isopiezometriche si presentano concave verso il basso assumendo la forma morfologica tipica di un impluvio. Estratto delle dispense del corso online “Principi di idrogeologia applicata: rappresentazione e studio degli acquiferi, interpretazione della cartografia idrogeologica” disponibile sulla piattaforma e-learning per professionisti tecnici Geocorsi®. Ogni corso è valutato in termini di crediti formativi nelle misure previste dai Consigli Nazionali dell'area tecnica di riferimento. Accedi alla scheda del corso per tutti i dettagli. Per informazioni: www.geocorsi.it +39 085 4917052 - [email protected] 10