Modelli e procedure per l`educazione degli adulti

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CdL SEAFC – a.a. 2016-2017 – II semestre
Pedagogia sperimentale.
Modelli e procedure per
l’educazione degli adulti
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Io sono Francesco Agrusti
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ricevimento:: ogni Mercoledì e Giovedì dopo lezione / su appuntamento
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A2.
Modelli e procedure di valutazione
Secondo appuntamento con gli approfondimenti del corso ”Pedagogia
sperimentale. Modelli e procedure per l’educazione degli adulti”
testi
per l’esame
Mauro Laeng, Pedagogia
Sperimentale, Firenze, La
Nuova Italia, 1992.
Fuori catalogo – non
ordinabile
▪ Scienze naturali e scienze umane
▫
▫
Dal senso comune alla scienza
La teologia e la metafisica
▪ La pedagogia sperimentale. Origini e
sviluppi
▫
▫
La nascita delle scienze naturali sperimentali
La nascita delle scienze umane sperimentali
▪ Epistemologia della ricerca
▪ …
Che cosa
faremo
EPISTEMOLOGIA
L'epistemologia (dal greco επιστήμη episteme, "conoscenza certa" ossia
"scienza", e λόγος logos, "discorso") è quella branca della filosofia che si occupa
delle condizioni sotto le quali si può avere conoscenza scientifica e dei metodi
per raggiungere tale conoscenza. In un'accezione più ristretta l'epistemologia
può essere identificata con la filosofia della scienza, la disciplina che si occupa
dei fondamenti e dei metodi delle diverse discipline scientifiche.
/e·pi·ste·mo·lo·gì·a/
sostantivo femminile
1. Lo studio critico della natura e dei limiti della conoscenza scientifica, con
particolare riferimento alle strutture logiche e alla metodologia delle
scienze; negli ultimi decenni, per influsso del corrispondente termine
inglese, il vocabolo viene sempre più usato per designare la teoria generale
della conoscenza, quindi, gnoseologia.
Epistemologia evoluzionistica, formulazione della teoria della conoscenza che
interpreta la crescita del nostro sapere in termini darwiniani, nel senso che
diventano definitive soltanto quelle ipotesi che hanno resistito in una sorta
di lotta ideale con ipotesi meno adatte.
2. Epistemologia genetica, disciplina introdotta dallo psicologo J. Piaget
(1896-1980), che studia i processi cognitivi umani ricostruendo le fasi del
loro sviluppo nell'individuo, dall'infanzia all'età adulta.
Origine
Comp. del gr. epistḗmē ‘conoscenza’ e -logia •1933.
epistemologìa s. f. [dall’ingl. epistemology (comp. del gr.
ἐπιστήμη «conoscenza scientifica» e -logy «-logia»), termine
coniato (1854) dal filosofo scozz. J. F. Ferrier]. – Nella
filosofia del sec. 19°, la parte della gnoseologia che più in
particolare si occupava dei metodi e dei fondamenti della
conoscenza scientifica. In un’accezione più moderna e
corrente, che prescinde dalla priorità dell’indagine
gnoseologica e preferisce insistere sull’esemplarità della
scienza positiva, s’intende per epistemologia l’indagine
critica intorno alla struttura e ai metodi (osservazione,
sperimentazione e inferenza) delle scienze, riguardo anche ai
problemi del loro sviluppo e della loro interazione, sinon.
quindi di filosofia della scienza; può riferirsi anche all’analisi
critica dei fondamenti di singole discipline: epistemologia
della matematica, e. della fisica, ecc., o della conoscenza in
quanto tale (e. genetica, e. evoluzionistica).
Fonti del
sapere
esperienza
sapere immediato, passivo
perché appartiene ai sensi,
reattivo perché elaborato
ragione
sapere mediato, attivo, ulteriore
elaborazione dei dati da parte
dell’intelletto che produce concetti e
li mette in relazione
sapere
Nessuna investigazione si può domandar vera scienza, s'essa
non passa per le matematiche dimostrazioni. O mirabile e
stupenda Necessità, tu costringi con la tua legge tutti li effetti
per brevissima via a partecipar delle lor cause. Questi son li
miracoli! Intendi ragione e non ti bisogna sperienza.
Due metodi di
derivazione del sapere
CAUSA
(generale)
deduttivo (dal generale al
particolare, sillogismo) discendente
EFFETTO
(particolare)
induttivo (dal
particolare al
generale, rilevazione
ripetuta di fatti simili)
- ascendente
deduttivo
”si sa già il fatto”
Fa uso del sillogismo, ad esempio:
(premessa maggiore)
Tutti gli uomini sono mortali
(premessa minore)
Tutti i greci sono uomini
(conclusione)
Dunque tutti i greci sono mortali
uomo, mortale e greco sono termini
(rispettivamente medio, maggiore e minore)
Induttivo
“non si sa già il fatto”
Costruisce il sapere mediante
generalizzazioni derivanti
dall’osservazione sistematica di fatti
ripetuti, ad esempio:
“il sole scalda” si conferma ad ogni
ripetizione di prova
Mai conferma definitiva (induzione incompleta) a
meno che non si arrivi all’esaurimento dei casi
possibili (induzione completa).
Con il ragionamento
dimostrativo del
sillogismo
A. si costruiva il sapere mediante
generalizzazioni derivanti
dall’osservazione sistematica
dei fatti ripetuti
B. si organizzava il sapere
attraverso l’alternarsi di
esperienze pratiche e
rielaborazioni concettuali
C.
si identificava un termine medio
di collegamento tra la premessa
maggiore e la premessa minore
D. si raggiungeva il sapere
procedendo in modo
ascendente, dal particolare al
generale
Con il ragionamento
dimostrativo del
sillogismo
A. si costruiva il sapere mediante
generalizzazioni derivanti
dall’osservazione sistematica
dei fatti ripetuti
B. si organizzava il sapere
attraverso l’alternarsi di
esperienze pratiche e
rielaborazioni concettuali
C.
si identificava un termine medio
di collegamento tra la premessa
maggiore e la premessa minore
D. si raggiungeva il sapere
procedendo in modo
ascendente, dal particolare al
generale
I limiti costruttivi
della ricerca sperimentale
▪ Tendiamo naturalmente a ricondurre la molteplicità dei fatti a schemi più
semplici (legge generale di economia)
▪ Ricorriamo continuamente ad inferenze da alcuni casi alla generalità dei
casi simili (ab uno disce omnes – da uno solo li conoscerai tutti)
▪ In statistica, possiamo razionalizzare questa procedura considerando i
casi come un campione di casi possibili
▪ I casi constatati si considerano come un stima della popolazione entro
certi “intervalli di confidenza”
“da un universo di esperienza a
un universo di discorso”*
▪
▪
Dall’esperienza/ragione si percorre un itinerario azioni-immagini-simboli per
arrivare a una “traduzione linguistica” del mondo
Il linguaggio per essere tale deve avere due requisiti fondamentali: la coerenza
(criterio interno) e la verificazione (criterio esterno)
coerenza
Due asserti entro lo stesso linguaggio non
possono contraddirsi, cioè essere
simultaneamente veri o simultaneamente
falsi (ad esempio: la terra gira intorno al sole,
il sole gira intorno alla terra non possono
essere entrambi veri)
* Dewey, J. Logica, teoria dell’indagine. Torino, Einaudi1949,
p.94.
verificazione
Tra asserti esatti in senso formale deve
essere sempre possibile distinguere
quelli veri ossia corrispondenti ai fatti
sperimentati (ad esempio: tra sistema
tolemaico e copernicano entrambi
matematicamente esatti, solo uno ha
anche senso fisico).
la formulazione
delle ipotesi
▪ Accumulare i fatti, scremandone gli aspetti invarianti, generalizzando e
formulando leggi (metodo induttivo) è utile ma…
▪ …non si trae gran che dal nudo confronto di essi.
▪ Occorre andare oltre i fatti, e proporre un’ipotesi: un possibile
collegamento, una congettura
▪ L’ipotesi è frutto della libertà razionale del pensiero, che adotta
convenzioni e riduce la realtà a modelli semplificati
▪ Dalle congetture nei modelli semplificati si possono trarre deduzioni e
quindi conseguenze
la formulazione
delle ipotesi
▪ Ma se le stesse conseguenze possono essere previste da due o più modelli
ugualmente compatibili con esse?
▪ Anche cento verifiche non ci permettono di discriminare tra modelli
equipollenti…
▪ …serve la falsificazione: gli scienziati sperimentali “mettono alla prova”
le loro ipotesi, mettendo alla luce le possibili insufficienze del modello usato
▪ Un’ipotesi è scientifica se è falsificabile. Le ipotesi di ricerca sono quindi
provvisorie, vere fino a prova contraria, in attesa che qualcuno le falsifichi
▪ un’affermazione che risulta, anche in linea di principio, impossibile da
smentire qualsiasi siano i risultati di qualsiasi esperimento, è
un’affermazione non falsificabile e quindi dogmatica.
“
«Nessuna quantità di esperimenti
potrà dimostrare che ho ragione;
un unico esperimento potrà
dimostrare che ho sbagliato»
Albert Einstein
Albert Einstein, lettera a Max Born del 4 dicembre 1926.
“Gli alieni sono fra noi,
ma sono indistinguibili
dagli esseri umani.” È
una ipotesi scientifica.
VERO
o
FALSO
?
“Gli alieni sono fra noi,
ma sono indistinguibili
dagli esseri umani.” È
una ipotesi scientifica.
FALSO
Se gli alieni sono indistinguibili
dagli umani, allora, per
definizione, non esiste modo di
sapere se sono alieni o umani,
cioè non esiste esperimento che,
a seconda del risultato ottenuto,
possa verificare o contraddire
l’ipotesi. L’affermazione è dunque
dogmatica.
“L’universo prima del
Big Bang era un buco
nero.” È una ipotesi
scientifica.
VERO
o
FALSO
?
“L’universo prima del
Big Bang era un buco
nero.” È una ipotesi
scientifica.
FALSO
Questa affermazione è non
falsificabile perché l’universo,
prima del Big Bang, è un oggetto
non osservabile. Quindi fare
ipotesi su come poteva essere,
significa fare ipotesi nonscientifiche, cioè non verificabili
con nessun mezzo.
Il discorso
scientifico
buccia linguistica:
libertà razionale nella
tradotti in enunciati
e proposizioni
attraverso i termini
Consiste nel formulare
proposizioni che
collegano più termini, e
nel collegare
proposizioni con altre
proposizioni.
polpa psicologica:
i fatti vengono
creazione del costrutto
Business
interpretativo
di un linguaggio
specifico
Finance
nocciolo di natura logica: prima c’erano i sillogismi, ora si
considerano i sintagmi, ossia le frasi della lingua, che si esprimono
come proposizioni. Queste possono essere vere o false e/o connesse
tra di loro in vari modi
Da causa a
condizione
▪ La connessione più ricercata tra le preposizioni è la causa
▪ post hoc, ergo propter hoc (dopo di questo, quindi a causa di questo)
si è prodotto A, poi si è prodotto B.
dunque A ha causato B.
▪ La ricerca è complicata dal fatto che gli antecedenti fenomenici sono innumerevoli
▪ Anche selezionandoli non è detto che un antecedente necessario sia anche
sufficiente
▪ Si introduce quindi il concetto di condizione: indica un collegamento rilevante, di
avvio o di arresto, e può essere favorevole o sfavorevole
▪ Quando un fenomeno è condizione di un altro significa che tra i due esiste un nesso,
diretto o indiretto, es. hanno variazioni concomitati
Variabili
qualitative e
quantitative
▪ Ogni fenomeno che abbia aspetti discriminabili si può dire una variabile
▪ Le variabili qualitative possono assumere diverse modalità, entro le quali si
contano semplicemente le occorrenze
▫ es. colore dei capelli, titolo di studio, ecc.
▪ Le variabili quantitative possono assumere più valori e sono grandezze
misurabili
▫ es. il tempo, lo spazio, ecc.
Variabili
indipendenti e dipendenti
▪ Si chiama indipendente quella variabile che comunque serve da punto
di partenza o da base di riferimento ad un’altra
▫ es. intelligenza
▪ Si chiama dipendente quella variabile che è intesa come punto di arrivo
o come elemento da riferire al termine di confronto
▫ es. profitto in matematica
Variabili
nelle ricerche in scienze umane
a)
b)
c)
d)
e)
▫
▫
▫
▫
▫
di sfondo condizioni generali che possono esercitare qualche influenza
es. ambiente urbano o rurale, clima di classe
di disturbo che possono alterare i dati introducendo una deformazione (bias) nella
distribuzione, da considerare e se possibile eliminare
es. rapporto affettivo tra insegnati e alunni
assegnate che appartengono all’individuo per loro costituzione originaria, utili per verificare
la varietà di un campionamento
es. età, sesso, appartenenza sociale
manipolate o manipolabili che si possono modificare intenzionalmente per vedere cosa
succede (trattamenti), si chiamano anche v. d’intervento
es. durata delle lezioni, uso di laboratori, tecniche di test
Obiettivo o target quelle che costituiscono i risultati, sono le v. dipendenti per eccellenza
es. punteggi, voti
Variabili
nelle contesto didattico
a) antecedenti o pregresse (input remoto) sono misurate con schede,
questionari, interviste, colloqui
▫ es. livello culturale della famiglia, le scuole già frequentate
b) di processo (input prossimo) sono misurate con protocolli di lavoro
c)
▫ es. programmi ufficiali, metodi di insegnamento
conseguenti (output finale) sono misurate attraverso una valutazione
formativa e sommativa, mediante prove orali e scritte, dissertazioni, saggi brevi,
test, ecc.
▫ es. acquisizioni di conoscenze, comprensione della lettura, appartenenza sociale
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