Le Tv locali della Sardegna dopo l`avvento del digitale terrestre

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Le Tv locali della Sardegna
dopo l’avvento del digitale terrestre
Comitato Regionale Sardo per il Servizio Radiotelevisivo
Presentazione
Alla fine di settembre del 2009, il Comitato
Regionale per il servizio radiotelevisivo ha deciso,
all'unanimità, di sottoporre ad un’attenta analisi lo stato di
salute delle aziende televisive locali.
All'origine
dell'iniziativa
i
molti
segnali
di
sofferenza che si percepivano, da tempo, per via di una
crisi economica generalizzata alla quale, peraltro, si erano
sovrapposte, nel settore radio-tv, ulteriori e più pesanti
difficoltà riconducibili all'avvento del digitale terrestre.
Le speranze legate alla rivoluzione tecnologica, nel
cui ambito la Sardegna, unitamente alla Valle d'Aosta,
aveva assunto il ruolo di laboratorio sperimentale, si sono,
infatti, rivelate mal riposte ed i risultati ottenuti per niente
incoraggianti.
Preso atto del dilagante malessere, il CoReRat
Sardegna ha, pertanto, avviato un'attenta verifica dello
status quo attraverso la consultazione di tutte le realtà
televisive dell'Isola.
A grande maggioranza, le aziende hanno aderito
all'iniziativa ed hanno fornito, seppure, talvolta, con
qualche ritardo, delle risposte documentate ai quesiti
formulati dal Comitato.
Il
quadro
d'insieme,
come
è
facilmente
comprensibile dalle risposte degli interessati e dai dati che
pubblichiamo, si è rivelato, a dir poco, allarmante.
L'aumentato numero di canali resi disponibili dal
digitale ha moltiplicato le spese, che già avevano subito
un'impennata notevole in ragione degli indispensabili
rinnovamenti degli impianti, sostenuti solo in minima
parte dagli incentivi erogati.
E con la proliferazione dei canali si è anche
allargata la concorrenza pubblicitaria, soprattutto a
vantaggio dei grandi network nazionali.
Come se ciò non bastasse, si è registrato un calo
degli ascolti che ha aggravato ancora di più la perdita
subita nei ricavi pubblicitari, con l'ovvia conseguenza di
introiti ridotti all'osso.
Secondo le aziende, tale fenomeno è da collegare
alla mancanza di flessibilità dei decoder ed alla
numerazione dei canali, problema che ha sollevato
un'infinità di polemiche e resta tutt'ora aperto.
È ben vero che l'Autorità per le Garanzie nelle
Comunicazioni, di recente, ha provveduto ad emanare la
relativa regolamentazione (Tv nazionali dal numero 1 al 9
e dal 20 in poi, emittenti regionali dal 10 al 19 e dal 71 in
su), ma è altrettanto vero che le aziende locali non si
sentono assolutamente soddisfatte, perché in quei dieci
numeri non tutte possono trovare posto.
C'è poi da considerare che gran parte dei
telespettatori,
soprattutto
quelli
anziani,
non
ha
dimestichezza con l'uso eccessivamente sofisticato dei
telecomandi e che non pochi, pur non essendo anziani,
non sanno né vogliono destreggiarsi fra i tanti numeri a
doppia e tripla cifra, non facili da ricordare. La
controprova viene, appunto, dalla perdita notevolissima di
ascolti con caduta verticale degli incassi pubblicitari, già come si è detto - decurtati, abbondantemente, dal più
generale stato di crisi.
Da qui l'urgenza di un intervento della Regione
Sardegna per salvaguardare l'esistente e garantire incentivi
tesi al superamento di una fase in cui sono messi a rischio
non meno di 300 posti di lavoro ed un consistente indotto.
Cagliari marzo 2011
Antonio Ghiani - Presidente CoReRat Sardegna Giorgio Atzori - Vicepresidente CoReRat Sardegna Paolo Baggiani, Paolo Campana, Fabio Meloni, Valter Bruno
Pallavisini – Componenti CoReRat Sardegna con la collaborazione della dr.ssa Giancarla Marras
Le Tv locali e la nuova tecnologia digitale terrestre
Introduzione
L’indagine è stata deliberata nella seduta del
Comitato del 16 settembre 2009 e nella successiva
seduta del 23 è stata messa a punto la metodologia
con cui condurre la medesima, attraverso incontri
con i rappresentanti delle singole aziende televisive,
con inizio nel mese di ottobre, e mediante la
formulazione di una serie di quesiti, volti ad
acquisire le loro valutazioni in merito agli effetti
determinati dal passaggio al digitale.
Nonostante
l’intento
di
consentire
la
partecipazione a detti incontri arrecando il minimo
disagio ai rappresentanti delle Società che gestiscono
le Tv locali, ed in particolare a quelle operanti nella
Sardegna
centro-settentrionale,
a
causa
delle
difficoltà organizzative manifestatesi, gli incontri
medesimi si sono dovuti tenere a Cagliari, presso gli
uffici del CoReRat.
1
Le Tv locali e la nuova tecnologia digitale terrestre
Hanno aderito all’invito le Tv locali sotto
indicate:
- Antenna 1 (Sassari)
- Canale 40 (Carbonia)
- 5 Stelle (Olbia)
- Infochannel Tv (Sestu)
- Sardegna1 (Cagliari)
- Super Tv Oristano (Oristano)
- Telesardegna (Nuoro)
- Videolina (Cagliari)
- TCS (Cagliari)
Di seguito vengono riportati sinteticamente - ed
in
maniera
impersonale
-
gli
elementi
più
significativi che sono emersi nel corso dei colloqui
con i rappresentanti delle Tv locali.
È opportuno premettere che, nella maggior
parte dei casi, i pareri negativi, sulla situazione
venutasi a creare con l’avvento del digitale, sono
2
Le Tv locali e la nuova tecnologia digitale terrestre
stati pressoché coincidenti e che, da parte nostra, per quanto ci è stato possibile – si è tentato di
mettere l’accento sulle criticità più rilevanti e
cercando di evitare inutili ripetizioni.
3
Le Tv locali e la nuova tecnologia digitale terrestre
g
Solamente due dei soggetti sentiti dal Comitato,
i quali rappresentavano altrettante Società esercenti,
attualmente, l’attività di fornitore di contenuti (oggi:
fornitori di servizi di media audiovisivi, ai sensi
dell’art. 2 del D.Lgs. n. 177/05, nel testo così come
sostituito dall’art. 4 del D.Lgs n. 44/10), si sono
dichiarati moderatamente soddisfatti dei risultati
conseguiti in seguito all’avvento del digitale
terrestre, pur non mancando di evidenziare la
necessità di risolvere i diversi problemi di ordine
tecnico, insiti nell’utilizzo della nuova tecnologia;
In un caso è stato, altresì, rilevato, in
controtendenza rispetto alla totalità degli intervistati,
un
aumento
del
fatturato
rispetto
agli
anni
-
sette
precedenti.
Comunque,
l’opinione
prevalente
emittenti su nove - emersa dal contesto di quelle
manifestate nel corso degli incontri, è stata che il
4
Le Tv locali e la nuova tecnologia digitale terrestre
digitale abbia comportato vantaggi di natura più
teorica che reale, per le emittenti locali.
Infatti le maggiori e nuove opportunità legate
all’utilizzo della più avanzata tecnologia sono state,
di fatto, annullate dai notevoli investimenti che si
sono resi necessari, dalla maggiore concorrenza
venutasi a creare e dalla consistente diminuzione
degli apporti economici derivanti dagli introiti
pubblicitari, che, per un motivo o per l’altro, le
imprese televisive hanno subito in seguito al
passaggio al digitale.
Inoltre, la possibilità di indirizzare una parte
della programmazione su canali monotematici
specializzati ha incontrato grosse difficoltà, in
considerazione del fatto che le Tv nazionali hanno,
in buona parte, occupato gli spazi appetibili, avendo
dedicato la programmazione di interi canali, ad
esempio, ai documentari, ai cartoni animati o alle
televendite.
5
Le Tv locali e la nuova tecnologia digitale terrestre
Alla maggiore disponibilità di canali, insita nel
digitale, non è corrisposto un beneficio in termini
economici
e
le
diverse
potenzialità
offerte
dall’impiego della nuova tecnologia sono rimaste
sulla carta, essendo risultata pressoché inesistente la
richiesta di utilizzo delle risorse tecniche delle
emittenti, sia da parte di terzi che da parte delle
istituzioni.
Necessità di
controlli
Con l’avvento del digitale è aumentata la
concorrenza, che, spesso, viene esercitata in maniera
non del tutto leale - e ciò anche per quanto concerne
l’offerta pubblicitaria -, soprattutto per il proliferare
di nuove realtà, sovente prive delle autorizzazioni
necessarie in base alla vigente normativa, le quali
possono operare liberamente in considerazione del
fatto che non vengono esercitati gli opportuni
controlli.
6
Le Tv locali e la nuova tecnologia digitale terrestre
Le difficoltà di ricezione verificatesi e, in
Calo degli
ascolti
alcune zone, la persistente assenza del segnale hanno
comportato una perdita di circa la metà degli ascolti,
con il conseguente minore introito per pubblicità e
televendite, i cui effetti sono stati amplificati dal
concomitante sopraggiungere della crisi economica
generale e dalla mancanza di introiti da parte degli
Enti pubblici, che ormai da diversi anni sono venuti
a mancare.
Inoltre, la tecnologia digitale, non permette di
effettuare lo splittaggio della pubblicità e ciò,
unitamente ai problemi legati alla diffusione del
segnale, ha comportato che le richieste di parte della
clientela si siano orientate sulla Tv satellitare.
Il tutto è stato aggravato dagli effetti legati al
problema della numerazione dei canali e da quello
del
differente
funzionamento
commercio.
7
dei
decoder
in
Numerazione
dei canali
Le Tv locali e la nuova tecnologia digitale terrestre
A questo proposito, è stata evidenziata la
necessità che venga stabilita una regolamentazione,
alla quale le case produttrici debbano attenersi, che
preveda criteri omogenei per la costruzione ed il
funzionamento di decoder e telecomandi.
Alcune emittenti, infatti, non vengono più
ricevute dagli utenti che possiedono vecchi decoder e
con un limitato numero di canali.
Per quanto, pur in assenza di rilevazione
Auditel, su diversi programmi messi in onda dalle
emittenti, si abbia avuto modo di constatare un
elevato gradimento del pubblico, tuttavia, è stato
registrato
un
consistente
calo
degli
ascolti
determinato non tanto da una disaffezione degli
utenti, nei confronti della singola emittente, quanto
dal fatto che, come già detto, sopratutto i più anziani
incontrano difficoltà nella sintonizzazione dei canali,
che mutano in continuazione.
8
Le Tv locali e la nuova tecnologia digitale terrestre
Inoltre, l’aumento del numero di canali - che in
alcune realtà territoriali è più che raddoppiato - a
Sassari, ad esempio, è passato da venti a cinquanta ha contribuito a determinare una parcellizzazione
degli ascolti ed un disorientamento degli utenti.
Gli editori lamentano di aver profuso un
consistente impegno finanziario sia per mantenere i
livelli occupazionali esistenti - anche se qualche
azienda ha dovuto ricorrere, per la prima volta, alla
Cassa integrazione - sia, altresì, per essere in regola
con le necessarie autorizzazioni amministrative,
senza che tutto ciò abbia avuto una positiva ricaduta
sul fatturato delle aziende.
Inoltre, è stato rimarcato il fatto che la regione
Sardegna, al contrario di altre, non sia intervenuta
per contribuire a finanziare gli ingenti investimenti andati, peraltro, oltre ogni aspettativa - che è stato
9
Segnali di
crisi
Le Tv locali e la nuova tecnologia digitale terrestre
necessario
effettuare
per
l’adeguamento
degli
impianti trasmissivi.
In fase di realizzazione pratica, l’originario
progetto della rete ha comportato un aggravio di
spesa (in media, 300/400 mila euro) di circa il 40%
in più rispetto alla previsione iniziale, per cui il
contributo erogato dello Stato, sotto forma di
compensi per la campagna pubblicitaria sul digitale,
non è stato sufficiente a coprire le spese affrontate.
Inizialmente, le aziende televisive avevano
ritenuto di poter compensare i minori introiti e le
ingenti spese sostenute mediante la concessione in
affitto di alcuni dei canali assegnati a ciascuna di
esse ma non utilizzati; tuttavia, ciò non si è
realizzato sia per l’esiguità della domanda da parte di
terzi, sia a causa dei prezzi irrisori praticati dalla
concorrenza, soprattutto di imprese aventi sede nella
Penisola che non sostengono alcun costo nel
territorio isolano.
10
Le Tv locali e la nuova tecnologia digitale terrestre
Anche la possibilità di abbattere l’entità delle
spese di adeguamento, mediante l’utilizzo in comune
degli impianti tecnici da parte di più emittenti, si è
scontrata con il problema oggettivo costituito dalla
localizzazione delle emittenti medesime.
Per superare, quantomeno in parte, le numerose
e gravi difficoltà in cui si sono imbattute le Tv locali,
alcune hanno manifestato l’esigenza di un intervento
pubblico consistente in aiuti agli investimenti e in
attività di sostegno alle produzioni locali, che,
attualmente, costano notevolmente più di quanto
rendono, in quanto con i ricavi pubblicitari non si
riesce, assolutamente, a coprirne le spese.
È stato evidenziato che la previsione di
contributi regionali per la realizzazione di produzioni
locali potrebbe rappresentare un valido sostegno, nei
confronti delle emittenti che si sono trovate a dover
11
Aiuti alle
produzioni
locali
Le Tv locali e la nuova tecnologia digitale terrestre
affrontare un rilevante impegno, sia in termini
economici che di personale.
Inoltre, con riferimento all’assegnazione dei
contributi ai sensi dell’art. 45 della legge n. 448/98,
erogati annualmente dal Ministero per lo Sviluppo
Economico, è stata sottolineata l’opportunità che
vengano modificate le disposizioni regolamentari,
che
disciplinano
graduatorie,
la
redazione
secondo
un’ottica
delle
relative
maggiormente
premiante nei confronti delle emittenti che, per fare
informazione, si avvalgono dell’apporto di personale
qualificato, in quanto è stato rilevato come alcune di
esse usufruiscano, comunque, di tali contributi pur
senza avere alle proprie dipendenze neppure un
giornalista.
Lacune
legislative
Si tratta, per usare un eufemismo, di lacune
legislative di cui ci si è resi conto in occasione della
redazione, da parte nostra, delle graduatorie in base
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Le Tv locali e la nuova tecnologia digitale terrestre
alle quali vengono erogati i contributi ministeriali
alle “emittenti locali”e che, come CoReRat abbiamo,
da tempo, portato all'attenzione del Ministero. E,
sempre al Ministero, abbiamo anche fatto presente
che aziende televisive della Penisola attraverso
società costituite in Sardegna sono in grado di
attuare una programmazione televisiva, anche di
carattere informativo, con un minimo impiego di
mezzi e, soprattutto, di personale a livello locale e
presentano richiesta di accedere alla graduatoria ed
ai relativi finanziamenti, per poi - come è già
accaduto ed accade - regolarmente ottenerli.
A ben vedere, un beneficio palesemente
ingiusto, perché a fronte di spese irrisorie si
ottengono consistenti vantaggi economici e si
sottraggono risorse finanziarie che dovrebbero essere
destinate alle Tv sarde.
Tutto ciò - come puntualmente denunciato dal
CoReRat, in varie occasioni - è reso possibile da
13
Le Tv locali e la nuova tecnologia digitale terrestre
alcune carenze contenute nelle disposizioni e nei
Bandi annuali per l’assegnazione dei contributi,
redatti dal Ministero per lo Sviluppo Economico,
spesso nebulosi nella loro formulazione.
Si rammenta, altresì, che, ad oggi, il ritardo
degli organi regionali nell’approntare una normativa
che dia attuazione ai poteri conferiti dal Titolo V
della Costituzione, nelle materie dell’informazione e
della
comunicazione,
nonché
alle
previsioni
contenute nel T.U. per la radiotelevisione, in ordine
al rilascio delle autorizzazioni di carattere locale, sta
comportando l’ingresso nel mercato dei media di
soggetti del tutto estranei alla realtà isolana, e perciò
poco sensibili al perseguimento delle finalità tipiche
dell’emittenza locale.
Tali soggetti, oltretutto, con un minimo impiego
di mezzi riescono ad effettuare una spietata
concorrenza nei confronti delle imprese televisive
locali, assicurandosi - praticando prezzi fuori dal
14
Le Tv locali e la nuova tecnologia digitale terrestre
mercato - anche buona parte della pubblicità e delle
televendite.
Da parte delle emittenti più piccole - per
intendersi
quelle
che
vengono
definite
dagli
economisti “imprese marginali”, perché il totale dei
loro ricavi risulta minimo e per intaccare il
“margine” di guadagno e metterle in crisi è
sufficiente un aumento dei costi, anche lieve - è stata
sottolineata l’assenza di qualunque sostegno da parte
della Regione, necessario per affrontare le numerose
difficoltà legate al passaggio al digitale, con la
precisazione che ci si riferisce non tanto alla
mancanza di eventuali finanziamenti regionali a
fondo perduto, quanto al fatto che, a differenza che
in passato, la Regione, se si esclude l’isolata
iniziativa di un assessorato, non ha fornito, alle
15
Le TV
provinciali
e locali
Le Tv locali e la nuova tecnologia digitale terrestre
emittenti locali più piccole, alcuna opportunità
economica, rivolgendosi, per le proprie attività di
comunicazione
e
pubblicità
istituzionale,
esclusivamente, alle Tv a diffusione regionale.
Il periodo di transizione determinato dal
passaggio al DTT avrebbe, invece, comportato la
necessità, da parte degli organi della Regione, di
predisporre strumenti che permettessero anche alle
imprese più piccole presenti sul mercato di poter
continuare ad operare, superando le numerose
difficoltà venutesi a creare.
Infine, con riferimento all’eventuale possibilità
di effettuare produzioni in service, sono state
manifestate notevoli perplessità, in quanto sul
mercato sono presenti diversi soggetti - free lance e
agenzie di stampa - che, con ridottissimi costi sono
in grado di realizzare prodotti che vengono venduti a
prezzi irrisori.
16
Le Tv locali e la nuova tecnologia digitale terrestre
La negativa ricaduta, in termini economici, che
gli effetti prodotti dal passaggio alla nuova
tecnologia digitale terrestre hanno determinato nei
confronti delle aziende televisive locali della
Sardegna, può essere desunta dal grafici che
seguono, costruiti sulla base dei dati acquisiti dal
Comitato ai fini della redazione delle graduatorie
annuali per l’assegnazione dei contributi ex art. 45
della legge n. 448/98.
Si può constatare come, nel 2009, unico dato
significativo successivo allo swich off - in quanto nel
2008 l’apparente aumento del fatturato è influenzato,
in maniera determinante, dai contributi statali
corrisposti a tutte le emittenti a titolo di compensi
per la campagna pubblicitaria sul digitale - il
fatturato riferibile all’attività televisiva abbia subito
una consistente contrazione.
17
Gli effetti
del DTT
sul
fatturato
delle
imprese
televisive
locali
Le Tv locali e la nuova tecnologia digitale terrestre
18
Le Tv locali e la nuova tecnologia digitale terrestre
Gli incontri con le emittenti si sono conclusi
alla fine del mese di giugno del 2010 ed il Comitato,
alla ripresa dei lavori dopo la pausa estiva, ha
ritenuto opportuno procedere ad una nuova serie di
audizioni, sia per verificare se da parte delle Tv
locali potesse intravedersi un qualche segnale di
ripresa, sia per sentire anche il parere dei soggetti
che non avevano partecipato alla prima tornata di
incontri
e
altresì
acquisire
ulteriori
elementi
conoscitivi in relazione al panorama dell’emittenza
televisiva locale sarda.
Nelle sedute del 10 e 17 novembre il Comitato
ha deciso di sottoporre a tutti rappresentanti delle Tv
locali una serie di quesiti concernenti gli aspetti di
carattere tecnico, la programmazione giornaliera, con
particolare riferimento al tempo dedicato alla fascia
informativa ed ai programmi prodotti in loco,
l’affollamento pubblicitario nell’arco delle 24 ore,
19
Le Tv locali e la nuova tecnologia digitale terrestre
nonché la disponibilità ad utilizzare un sistema di
misurazione degli ascolti.
Tra il 1° dicembre 2010 ed il 12 gennaio 2011,
il Comitato ha incontrato i rappresentanti delle
seguenti Tv locali:
-
Nova Tv (Oristano)
-
Sardegna Tv (Cagliari)
-
Antenna 1 (Sassari)
-
Telegolfo (Olbia)
-
Teletirreno (Olbia)
-
Gallura Tv Channel (Olbia)
-
Telegì (Sassari)
-
Telemaristella (Carloforte)
Come si è detto, a ciascuna di esse sono stati
sottoposti gli stessi quesiti e le relative risposte
vengono riassunte nei prospetti che seguono,
sostituendo, per ovvie ragioni di riservatezza, i nomi
con altrettante lettere dell’alfabeto.
20
Le Tv locali e la nuova tecnologia digitale terrestre
Per quanto concerne le valutazioni in merito
agli effetti prodotti, sull’andamento dei conti delle
aziende, con il passaggio al digitale, sono state
confermate quelle già espresse in precedenza.
21
Emittente
Tv
Le Tv locali e la nuova tecnologia digitale terrestre
Area di
copertura
del segnale
Canali
gestiti in
proprio
Canali
affittati
a terzi
Impianti
trasmissivi
di proprietà
Manutenzione
degli impianti
A
Provinciale
4
No
In parte in
affitto
Affidata a terzi
B
Locale
5
1
Sì
Affidata a terzi
C
Nord
Sardegna
6
No
Sì
Affidata a terzi
D
Locale
1
No
Sì
Affidata a terzi
quella
straordinaria
E
Sardegna
6
1
Sì
Affidata a terzi
F
Sardegna
6
No
Sì
Affidata a terzi
G
Sardegna
1
H
Sardegna
4
No
1
22
Sì
Affidata a terzi
Emittente
Le Tv locali e la nuova tecnologia digitale terrestre
Tg
in diretta
Tg
in replica
Tempi
fascia
informativa
Tempi
informativi
sulla realtà
locale
20 ore
settimanali
Programmi in
lingua e/o
sulla cultura
sarda
Qualche spazio
nelle
trasmissioni di
intrattenimento
6 ore
settimanali
A
2
7/8
7 ore al
giorno
B
NO
8
10/12 ore al
giorno
90% circa
C
SI
5 ore al
giorno tra
dirette e
repliche
5 ore al
giorno
70% della
programmazione
giornaliera
D
1
4 repliche
circa 11 ore
al giorno
Almeno 2 ore al
giorno
1 ora alla
settimana
E
News alle
14:00
2 ore al
mattino, 3 al
pomeriggio, 2
la sera e dalle
6:00 alle 8:30,
aggiornamenti
dalle 23:00
alle 24:00
Circa 8/9
ore al
giorno
Circa 1 ora al
giorno di
approfondimenti
ed alcuni
settimanali di ½
ora ciascuno
NO
F
Solo strisce
di news,
ogni 15
minuti
Prevalgono le
trasmissioni di
intrattenimento
ed
approfondimento
culturale
Blocchi di 3
quarti d’ora
G
2
9 al giorno
con eventuali
aggiornamenti
Circa 4 ore
al giorno
Circa 10 ore al
giorno
H
4
(in media)
14 repliche
Circa 11 ore
al giorno
Circa 2 ore al
giorno
23
Attualmente
no, è previsto
tra breve un
programma
trisettimanale
della durata di
½ ora, con 9
repliche
Attualmente
no
Emittente
Le Tv locali e la nuova tecnologia digitale terrestre
Tempi di
intrattenimento
prodotti in loco
Diffusione
programmi
prodotti da
terzi
Programmi
in diretta
Pubblicità
Affollamento
nell’arco
delle 24 ore
Rilevamento
ascolti/
disponibilità
A
Alcune ore al
giorno
3 ore circa di
televendite e ½
ora per
produzioni
frutto di
accordi a titolo
gratuito
Attualmente
solo il Tg
3 minuti
durante
il Tg
Poche
televendite
No/
Sì se non
comporta
costi
aggiuntivi
B
2 ore alla
settimana
8 ore alla
settimana
Dalle 4 alle
20 ore alla
settimana
Solo la notte
La maggior
parte
12 minuti
all’ora
Poche
televendite
Ridotto
4/5 minuti
all’inizio ed
al termine del
Tg
No/
Si, dopo
vagliati i
costi
Attualmente
no, dati
confusi/
Sì se
generalizzato
Negli spazi
liberi le
trasmissioni di
un’altra rete
Un Tg ed
alcune
cronache
giornaliere
nessuno
No/
Sì
Circa 3 ore alla
settimana
Il 15/18 %
circa
Ridotto 4/5
minuti
all’inizio ed
al termine del
Tg
Attualmente
no /
Sì, se
generalizzato
Solo la notte
Tutte
differite
tranne le
riprese di
determinati
eventi
ridotto
No/
Sì, se
generalizzato
C
D
E
F
2 ore alla
settimana
Circa 3 ore al
mese
24
Emittente
Le Tv locali e la nuova tecnologia digitale terrestre
G
H
Tempi di
intrattenimento
prodotti in loco
In media, 1 ora
al giorno
Circa 6 ore alla
settimana
Diffusione
programmi
prodotti da
terzi
Programmi
in diretta
Pubblicità
Affollamento
nell’arco
delle 24 ore
Rilevamento
ascolti/
disponibilità
No
Circa 2 ore
al giorno
9 ore
televendite 10 minuti di
spot nelle
fasce orarie
di punta
No/
Sì purché
attuato con
metodi
attendibili
1 ora alla
settimana
Tutti i
programmi
autoprodotti
trasmessi in
prima serata
Poche
televendite
Attualmente
no/Sì
25
Le Tv locali e la nuova tecnologia digitale terrestre
SOMMARIO
Presentazione ..........................................................1
Introduzione ............................................................1
• Quadro generale delle criticità ................................. 4
• Necessità di controlli ................................................ 6 • Calo degli ascolti ...................................................... 7 • Numerazione dei canali ............................................ 7 • Segnali di crisi.......................................................... 9 • Aiuti alle produzioni locali .................................... 11 • Lacune legislative .................................................. 12 • Le TV provinciali e locali ...................................... 15 • Gli effetti del DTT sul fatturato delle imprese
televisive locali ...................................................... 17 
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