MEETING POINT 4
La lingua per l’esercizio della cittadinanza (lo
spazio a scuola per imparare a leggere indicazioni,
istruzioni, documenti, leggi; i testi rigidi – vincolanti
come luogo di potenziamento della competenza di
comprensione dei testi; l’uso responsabile della
lingua in ambienti digitali)
Coordina: Franca Da Re
I TEMPI
•A - Breve inquadramento della tematica
15 minuti
•B - Presentazione delle esperienze
15 minuti ciascuna
• C - Discussione
45 minuti
• D - Sintesi condivisa
30 minuti per la sintesi
LINGUA E CITTADINANZA
LA COMPETENZA CHIAVE DEL COMUNICARE NELLA
MADRELINGUA
Raccomandazione del Parlamento Europeo 18.12.2006
Comunicazione nella madrelingua(1)
Definizione:
La comunicazione nella madrelingua è la capacità di esprimere e
interpretare concetti,pensieri,sentimenti,fatti e opinioni in forma sia
orale, sia scritta (comprensione orale, espressione orale, comprensione
scritta ed espressione scritta) e di interagire adeguatamente e in modo
creativo sul piano linguistico in un’intera gamma di contesti culturali e
sociali, quali istruzione e formazione, lavoro,vita domestica e tempo
libero.
(1)Nel
contesto delle società multiculturali e multi linguistiche europee si dà atto che la madrelingua può non essere
sempre una lingua ufficiale dello Stato membro e che la capacità di comunicare in una lingua ufficiale è condizione
essenziale per assicurare la piena partecipazione dell'individuo nella società. In alcuni Stati membri la lingua madre può
essere una delle varie lingue ufficiali.
Provvedimenti per affrontare simili casi e per applicare la definizione di conseguenza rientrano nella responsabilità dei
singoli Stati membri conformemente alle loro esigenze e circostanze specifiche.
Conoscenze, abilità e atteggiamenti essenziali legati a tale competenza:
La competenza comunicativa risulta dall'acquisizione della madrelingua, che è
intrinsecamente connessa con lo sviluppo della capacità cognitiva dell’individuo di
interpretare il mondo e relazionarsi con gli altri. La comunicazione nella madrelingua
presuppone che una persona sia a conoscenza del vocabolario, della grammatica
funzionale e delle funzioni del linguaggio. Ciò comporta una conoscenza dei principali
tipi di interazione verbale, di una serie di testi letterari e non letterari, delle principali
caratteristiche dei diversi stili e registri del linguaggio nonché della variabilità del
linguaggio e della comunicazione in contesti diversi.
Le persone dovrebbero possedere le abilità per comunicare sia oralmente sia per iscritto
in tutta una serie di situazioni comunicative e per sorvegliare e adattare la propria
comunicazione a seconda di come lo richieda la situazione. Questa competenza
comprende anche l’abilità di distinguere e di utilizzare diversi tipi di testi, di cercare,
raccogliere ed elaborare informazioni, di usare sussidi e di formulare ed esprimere le
argomentazioni in modo convincente e appropriato al contesto, sia oralmente sia per
iscritto.
Un atteggiamento positivo nei confronti della comunicazione nella madrelingua comporta
la disponibilità a un dialogo critico e costruttivo, la consapevolezza delle qualità
estetiche e la volontà di perseguirle nonché un interesse a interagire con gli altri. Ciò
comporta la consapevolezza dell'impatto della lingua sugli altri e la necessità di
capire e usare la lingua in modo positivo e socialmente responsabile.
Le Indicazioni 2012
L’alfabetizzazione culturale di base
Il compito specifico del primo ciclo è quello di promuovere l’alfabetizzazione di
base attraverso l’acquisizione dei linguaggi e dei codici che costituiscono la
struttura della nostra cultura, in un orizzonte allargato alle altre culture con cui
conviviamo e all’uso consapevole dei nuovi media.
Si tratta di una alfabetizzazione culturale e sociale che include quella
strumentale, da sempre sintetizzata nel “leggere, scrivere e far di conto”, e la
potenzia attraverso i linguaggi e i saperi delle varie discipline.
All’alfabetizzazione culturale e sociale concorre in via prioritaria l’educazione
plurilingue e interculturale. La lingua materna, la lingua di scolarizzazione e le
lingue europee, in quanto lingue dell’educazione, contribuiscono infatti a
promuovere i diritti del soggetto al pieno sviluppo della propria identità nel
contatto con l’alterità linguistica e culturale. L’educazione plurilingue e
interculturale rappresenta una risorsa funzionale alla valorizzazione delle
diversità e al successo scolastico di tutti e di ognuno ed è presupposto per
l’inclusione sociale e per la partecipazione democratica.
Le Indicazioni 2012
La lingua italiana
Lo sviluppo di competenze linguistiche ampie e sicure è una condizione indispensabile per
la crescita della persona e per l’esercizio pieno della cittadinanza, per l’accesso critico a
tutti gli ambiti culturali e per il raggiungimento del successo scolastico in ogni settore di
studio. Per realizzare queste finalità estese e trasversali, è necessario che
l’apprendimento della lingua sia oggetto di specifiche attenzioni da parte di tutti i docenti,
che in questa prospettiva coordineranno le loro attività.
Nel nostro paese l’apprendimento della lingua avviene oggi in uno spazio antropologico
caratterizzato da una varietà di elementi: la persistenza, anche se quanto mai ineguale e
diversificata, della dialettofonia; la ricchezza e la varietà delle lingue minoritarie; la
compresenza di più lingue di tutto il mondo; la presenza infine dell’italiano parlato e scritto
con livelli assai diversi di padronanza e con marcate varianti regionali. Tutto questo
comporta che nell’esperienza di molti bambini e ragazzi l’italiano rappresenti una seconda
lingua. La cura costante rivolta alla progressiva padronanza dell’italiano implica, dunque,
che l’apprendimento della lingua italiana avvenga a partire dalle competenze linguistiche e
comunicative che gli allievi hanno già maturato nell’idioma nativo e guardi al loro sviluppo
in funzione non solo del miglior rendimento scolastico, ma come componente essenziale
delle abilità per la vita.
I CONCETTI CHIAVE DELLA
COMPETENZA COMUNICATIVA
La competenza
comunicativa si esplica
nel saper usare con
padronanza gli strumenti
della lingua (lessico,
grammatica, sintassi,
semantica …) per gestire i
rapporti tra i concetti della
comunicazione,
ASSUMENDOSI LA
RESPONSABILITA’
DEGLI EFFETTI DELLA
COMUNICAZIONE
STESSA
IN SINTESI
• I nostri studenti possono avere delle
«preconcezioni» intorno alla lingua italiana a
scuola come ostacolo, problema, compito
insormontabile, contenuto inutile (letteratura),
lavoro non interessante;
• Molti di essi, italiani o stranieri, hanno difficoltà ad
esplicitare verbalmente idee, stati d’animo o a
narrare esperienze, spiegare procedure, ecc.,
anche se posseggono notevoli abilità pratiche,
organizzative, interpersonali;
• E’ facile, tuttavia, che parlino volentieri di
esperienze che li hanno interessati o
che
possono condividere con i propri compagni, o di
cui ravvisano l’importanza, con la mediazione
dell’insegnante;
• La nostra azione principale è di «sventare» le
preconcezioni, mostrando agli alunni l’importanza della
lingua e della sua padronanza nella comunicazione
quotidiana, nel lavoro e nel possedere strumenti di
cittadinanza;
• Con la lingua si può giocare, la lingua si può smontare, si
può inventare…;
• Con la letteratura si può ridere, piangere, arrabbiarsi,
riflettere, comunicare;
• Tutti usano la lingua, anche se si occupano di
matematica, fisica, meccanica, sistemi elettrici, ecc. …;
• La lingua serve a mediare l’esperienza, a ideare a
progettare; da quando impariamo a parlare, le nostre idee
sono fatte di parole (Vygotsky);
• Non basta tuttavia la padronanza della lingua, serve la
capacità di usare la lingua per comunicare efficacemente
e per comprendere i meccanismi della comunicazione;
• Senza la competenza nella comunicazione linguistica
siamo meno padroni delle idee; la nostra comunicazione
è più povera; siamo persone e cittadini più poveri e
vulnerabili.
LE ESPERIENZE
•
“Le competenze chiave e il curricolo verticale”
Istituto Comprensivo G. Moscati, Benevento, CAMPANIA
•
“Curricolo Interculturale _ Progetto LSCPI”
Istituto Comprensivo De Amicis, Maresca Locri (RC), CALABRIA
•
“Progetto Insieme”
Istituto Comprensivo Giacich, Monfalcone (GO), FRIULI VENEZIA GIULIA
•
“Insieme per un futuro più equo. La scrittura spontanea e la
concettualizzazione della scrittura nell’infanzia ( e in 1A primaria)”
Istituto Comprensivo Cornigliano, LIGURIA
•
“L'ecumene è il mondo”
Istituto Comprensivo Petritoli, Fermo (AN), MARCHE
•
“I valori di cittadinanza in ottica trasversale”
Istituto Comprensivo Monte Grappa di Bussero, LOMBARDIA
SINTESI CONDIVISA
….Ero
un'insegnante tradizionale, poi ho visto che non
funzionava...
●
Trasversalità
●
Collegialità
●
Lingua come narrazione della propria biografia (quindi
qualsiasi lingua)
●
Lingua per nominare le emozioni
●
Lingua per costruire condivisione e superare le diffidenze
●
Lingua per costruire conoscenza
●
Lingua per acquisire strumenti di convivenza
●
Costruire attraverso l'esperienza, diretta, il lavoro, lo scambio,
la cooperazione e ricostruire con le parole che trasformano
l'esperienza in idea e quindi inprogetto
Favole come veicolo transculturale
● I cibi e la tradizione come pretesti di
comunicazione
● Didattiche della cooperazione, della
discussione, del confronto
● Coinvolgimento delle famiglie (specie le
donne)
●
Cambiare è difficile, se si può diventa
un dovere ….
GRAZIE E BUON LAVORO ….