La dottrina sociale della Chiesa. La politica

Scuola di Formazione Teologica
La Carità
Anno di approfondimento
Terzo Incontro
La dottrina Sociale
della Chiesa
Dr. Carlo Cuomo
La dottrina sociale della Chiesa
8 marzo
Introduzione. Principi ispiratori e scopo
15 marzo
La Famiglia. Il lavoro. L’economia
22 marzo
La politica. Le relazioni internazionali.
La salvaguardia dell’ambiente e la
promozione della pace
La dottrina sociale della Chiesa. L’economia
In sintesi
La dottrina sociale della Chiesa. MEMO
I principi permanenti della dottrina sociale della
Chiesa:
dignità della persona umana
bene comune
sussidiarietà
solidarietà
Cfr Compendio n° 160
La dottrina sociale della Chiesa. La politica
La convivenza fra gli esseri umani non
può essere ordinata e feconda se in
essa non è presente un’autorità che
assicuri l’ordine e contribuisca
all’attuazione del bene comune in
grado sufficiente
LETTERA ENCICLICA
PACEM IN TERRIS
DEL SOMMO PONTEFICE
GIOVANNI PP. XXIII
11 aprile 1963
La dottrina sociale della Chiesa. La Politica
CAPITOLO OTTAVO
LA COMUNITÀ POLITICA
I. ASPETTI BIBLICI
a) La signoria di Dio
b) Gesù e l'autorità politica
c) Le prime comunità cristiane
II. IL FONDAMENTO E IL FINE DELLA COMUNITÀ POLITICA
a) Comunità politica, persona umana e popolo
b) Tutelare e promuovere i diritti umani
c) La convivenza basata sull'amicizia civile
III. L'AUTORITÀ POLITICA
a) Il fondamento dell'autorità politica
b) L'autorità come forza morale
c) Il diritto all'obiezione di coscienza
d) Il diritto di resistere
e) Infliggere le pene
La dottrina sociale della Chiesa. La Politica
CAPITOLO OTTAVO
LA COMUNITÀ POLITICA
IV. IL SISTEMA DELLA DEMOCRAZIA
a) I valori e la democrazia
b) Istituzioni e democrazia
c) Le componenti morali della rappresentanza politica
d) Strumenti di partecipazione politica
e) Informazione e democrazia
V. LA COMUNITÀ POLITICA A SERVIZIO DELLA SOCIETÀ CIVILE
a) Il valore della società civile
b) Il primato della società civile
c) L'applicazione del principio di sussidiarietà
VI. LO STATO E LE COMUNITÀ RELIGIOSE
A. La libertà religiosa, un diritto umano fondamentale
B. Chiesa Cattolica e Comunità politica
a) Autonomia e indipendenza
b) Collaborazione
La dottrina sociale della Chiesa. La politica
ALCUNE DEFINIZIONI
La prima definizione di "politica" (dal greco πολιτικος, politikós)
risale ad Aristotele ed è legata al termine "polis", che in greco
significa la città, la comunità dei cittadini; politica, secondo il
filosofo ateniese, significava l'amministrazione della "polis" per il
bene di tutti, la determinazione di uno spazio pubblico al quale
tutti i cittadini partecipano.
Per Max Weber - sociologo ed economista - la politica non è che
aspirazione al potere e monopolio legittimo dell'uso della forza;
Per David Easton - politologo canadese, rinomato per la sua
applicazione della teoria dei sistemi alla disciplina delle scienze
politiche - essa è la allocazione di valori imperativi (cioè di
decisioni) nell'ambito di una comunità;
Per Giovanni Sartori – politologo - la politica è la sfera delle
decisioni collettive sovrane.
La dottrina sociale della Chiesa. La politica
Dalla persona umana alla comunità politica
Per l'uomo, creatura naturalmente sociale e politica, « la vita sociale
non è qualcosa di accessorio», bensì un'essenziale ed
ineliminabile dimensione.
La comunità politica, realtà connaturale agli uomini, esiste per
ottenere un fine altrimenti irraggiungibile: la crescita più piena di
ciascuno dei suoi membri, chiamati a collaborare stabilmente per
realizzare il bene comune, sotto la spinta della loro tensione
naturale verso il vero e verso il bene.
La comunità politica trova nel riferimento al popolo la sua autentica
dimensione: essa « è, e deve essere in realtà, l'unità organica e
organizzatrice di un vero popolo».
Cfr Compendio n° 384-385
La dottrina sociale della Chiesa. La politica
La comunità politica e il bene comune
fondamento e fine, con una visione dinamica, pluralistica e sussidiaria
Dinamica in quanto esso non è un dato, è un impegno, un processo
da guidare eticamente, un percorso da assumere
consapevolmente, da volere, da costruire.
Pluralistica in quanto il bene comune non è uguale per tutti i
contesti e per tutti i gruppi sociali. Esso è diversificato ed
articolato.
Sussidiaria, infine, in quanto la comunità politica deve perseguire il
bene comune favorendo partecipazione ed assunzione di
responsabilità.
La dottrina sociale della Chiesa. La politica
Il bene comune e la democrazia
Il Compendio lega la realizzazione del bene comune al tema della
democrazia, il sistema politico che, meglio di altri, favorisce la
partecipazione e quindi la solidarietà reciproca e la
collaborazione dentro la comunità politica.
Cfr. Compendio n. 406
Un'autentica democrazia non è solo il risultato di un rispetto
formale di regole, ma è il frutto della convinta accettazione dei
valori che ispirano le procedure democratiche: la dignità di ogni
persona umana, il rispetto dei diritti dell'uomo, l'assunzione del «
bene comune » come fine e criterio regolativo della vita politica.
Se non vi è un consenso generale su tali valori, si smarrisce il
significato della democrazia e si compromette la sua stabilità.
Uno dei rischi maggiori per le attuali democrazie è il relativismo
etico, che induce a ritenere inesistente un criterio oggettivo e
universale per stabilire il fondamento e la corretta gerarchia dei
valori
Cfr. Compendio n. 407
La dottrina sociale della Chiesa. La politica
Le componenti morali della rappresentanza politica
Coloro che hanno responsabilità politiche non devono dimenticare o
sottovalutare la dimensione morale della rappresentanza, che consiste
nell'impegno di condividere le sorti del popolo e nel cercare la soluzione dei
problemi sociali. In questa prospettiva, autorità responsabile significa anche
autorità esercitata mediante il ricorso alle virtù che favoriscono la pratica del
potere con spirito di servizio
Tra le deformazioni del sistema democratico, la corruzione politica è una delle
più gravi, perché tradisce al tempo stesso i principi della morale e le norme
della giustizia sociale; compromette il corretto funzionamento dello Stato,
influendo negativamente sul rapporto tra governanti e governati
La pubblica amministrazione, a qualsiasi livello — nazionale, regionale, comunale
—, quale strumento dello Stato, ha come finalità quella di servire i cittadini: «
Posto al servizio dei cittadini, lo Stato è il gestore del bene del popolo, che
deve amministrare in vista del bene comune ».844 Contrasta con questa
prospettiva l'eccesso di burocratizzazione
Cfr. Compendio n. 410 - 411
La dottrina sociale della Chiesa. La politica
Strumenti di partecipazione
I partiti politici hanno il compito di favorire una partecipazione
diffusa e l'accesso di tutti a pubbliche responsabilità. I partiti
sono chiamati ad interpretare le aspirazioni della società civile
orientandole al bene comune,846 offrendo ai cittadini la
possibilità effettiva di concorrere alla formazione delle scelte
politiche. I partiti devono essere democratici al loro interno,
capaci di sintesi politica e di progettualità.
Strumento di partecipazione politica è anche il referendum, in cui si
realizza una forma diretta di accesso alle scelte politiche.
L'istituto della rappresentanza non esclude, infatti, che i cittadini
possano essere interpellati direttamente per le scelte di maggiore
rilievo della vita sociale.
Cfr. Compendio n. 413
La dottrina sociale della Chiesa. La politica
Informazione e democrazia
La dimensione etica tocca non solo il contenuto della
comunicazione (il messaggio) e il processo di
comunicazione (come viene fatta la comunicazione), ma
anche questioni fondamentali strutturali e sistemiche,
che spesso coinvolgono temi relativi alle politiche di
distribuzione delle tecnologie e dei prodotti sofisticati
(chi sarà ricco e chi povero di informazioni?)
In tutte e tre le aree — del messaggio, del processo, delle
questioni strutturali — è sempre valido un principio
morale fondamentale: la persona e la comunità umana
sono il fine e la misura dell'uso dei mezzi di
comunicazione sociale
Cfr. Compendio n. 416
La dottrina sociale della Chiesa. La politica
Chiesa cattolica e comunità politica
La Chiesa non deve e non intende coinvolgersi con alcuna scelta di schieramento
politico o di partito, come del resto non esprime preferenze per l’una o per
l’altra soluzione istituzionale o costituzionale, che sia rispettosa dell’autentica
democrazia (cf. Centesimus Annus, 47). Ma ciò nulla ha a che fare con una
“diaspora” culturale dei cattolici, con un loro ritenere ogni idea o visione del
mondo compatibile con la fede, o anche con una loro facile adesione a forze
politiche e sociali che si oppongano, o non prestino sufficiente attenzione, ai
principi della dottrina sociale della Chiesa sulla persona e sul rispetto della vita
umana, sulla famiglia, sulla libertà scolastica, la solidarietà, la promozione della
giustizia e della pace.
È più che mai necessario, dunque, educarsi ai principi e ai metodi di un
discernimento non solo personale, ma anche comunitario, che consenta ai
fratelli di fede, pur collocati in diverse formazioni politiche, di dialogare,
aiutandosi reciprocamente a operare in lineare coerenza con i comuni valori
professati.
DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
ALLA CHIESA ITALIANA PER LA CELEBRAZIONE
DEL III CONVEGNO ECCLESIALE
Palermo - Giovedì, 23 novembre 1995
La dottrina sociale della Chiesa
8 marzo
Introduzione. Principi ispiratori e scopo
15 marzo
La Famiglia. Il lavoro. L’economia
22 marzo
La politica. Le relazioni internazionali.
La salvaguardia dell’ambiente e la
promozione della pace
La dottrina sociale della Chiesa. Le relazioni Internazionali
CAPITOLO NONO
LA COMUNITÀ INTERNAZIONALE
I. ASPETTI BIBLICI
a) L'unità della famiglia umana
b) Gesù Cristo prototipo e fondamento della nuova umanità
c) La vocazione universale del cristianesimo
II. LE REGOLE FONDAMENTALI DELLA COMUNITÀ
INTERNAZIONALE
a) Comunità internazionale e valori
b) Relazioni fondate sull'armonia tra ordine giuridico e ordine morale
III. L'ORGANIZZAZIONE DELLA COMUNITÀ INTERNAZIONALE
a) Il valore delle Organizzazioni internazionali
b) La personalità giuridica della Santa Sede
IV. LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE PER LO SVILUPPO
a) Collaborazione per garantire il diritto allo sviluppo
b) Lotta alla povertà
c) Il debito estero
La dottrina sociale della Chiesa. Le relazioni internazionali
A tutti gli uomini di buona volontà spetta un compito immenso: il compito di
ricomporre i rapporti della convivenza nella verità, nella giustizia, nell’amore,
nella libertà: i rapporti della convivenza tra i singoli esseri umani; fra i cittadini
e le rispettive comunità politiche; fra le stesse comunità politiche; fra
individui, famiglie, corpi intermedi e comunità politiche da una parte e
dall’altra la comunità mondiale. Compito nobilissimo quale è quello di attuare
la vera pace nell’ordine stabilito da Dio.
Certo, coloro che prestano la loro opera alla ricomposizione dei rapporti della
vita sociale secondo i criteri sopra accennati non sono molti; ad essi vada il
nostro paterno apprezzamento, il nostro pressante invito a perseverare nella
loro opera con slancio sempre rinnovato. E ci conforta la speranza che il loro
numero aumenti, soprattutto fra i credenti. È un imperativo del dovere; è
un’esigenza dell’amore. Ogni credente, in questo nostro mondo, deve essere
una scintilla di luce, un centro di amore, un fermento vivificatore nella massa:
e tanto più lo sarà, quanto più, nella intimità di se stesso, vive in comunione
con Dio.
PACEM IN TERRIS N. 87-88
La dottrina sociale della Chiesa. Il debito estero
Il debito estero e il Grande Giubileo
Cancellare il debito è una questione di giustizia, prima che di solidarietà
La Chiesa Italiana avviò un progetto di riconversione del debito: si
impegnò cioè a raccogliere fondi per poter acquistare dal
governo italiano il debito di due paesi africani (la Guinea
Conakry e lo Zambia), pagando il valore reale; creò nei due paesi
un “Fondo” sul quale il governo debitore avrebbe versato in tre
tranche e in valuta locale l’ammontare pagato dalla chiesa italiana
al governo italiano. Creò un comitato di gestione del Fondo, con
membri rappresentanti la chiesa italiana, la chiesa, il governo e la
società civile locali per gestire il denaro finanziando progetti di
riduzione della povertà.
La dottrina sociale della Chiesa. Il debito estero
Risultati ottenuti
Si stima che, durante la campagna giubilare, oltre 5 milioni di italiani
abbiano partecipato almeno ad un evento di formazione e
sensibilizzazione, estendendo l’attenzione al tema del debito e
diffondendo “stili di vita” più coerenti e responsabili. A livello
politico, il parlamento italiano ha votato all’unanimità la legge sul
debito che prevede la cancellazione di tutto il debito dovuto dai
circa 80 paesi a basso reddito e promuove l’idea della
conversione. Di fatto poi l’Italia si è limitato a firmare accordi
con alcuni dei paesi più poveri tra i 102 indebitati con l’Italia. Di
questi, guinea e zambia hanno visto il loro debito cancellato.
La dottrina sociale della Chiesa. Il debito estero
La fondazione Giustizia e solidarietà
La conferenza episcopale italiana, dopo la fine del giubileo e della campagna, ha istituito la
Fondazione Giustizia e solidarietà (FGS) per portare avanti gli impegni presi e i
progetti avviati.
La Guinea, nel 2001 ha firmato un primo accordo con l’Italia per definire il quadro
giuridico della cancellazione; nel 2003 ha costituito il fondo per la gestione del “debito
liberato”. Un comitato, il FOGUIRED, è responsabile della gestione del fondo (7,5
milioni di Euro di cui 6 milioni raccolti dalla FGS e 1,5 pagati dal governo della
Guinea). La FGS accompagna l’attività del FOGUIRED non solo con la presenza di
propri rappresentanti nei diversi organi, a attraverso la disponibilità ad azione di
formazione e sostegno in loco concordate con il Comitato di gestione e avviando in
Italia diverse attività di partenariato con l’obiettivo di rendere più prossimi i due paesi,
tanto a livello pastorale-formativo, quanto a livello di progetti per la trasmissione di
competenze, affinché il paese sia in grado di innescare un circolo virtuoso e durevole.
Il cammino del processo in Zambia è fermo alla firma dell’accordo iniziale, poiché i
soggetti politici tardano a trovare l’accordo per la creazione del fondo di conversione.
La dottrina sociale della Chiesa
8 marzo
Introduzione. Principi ispiratori e scopo
15 marzo
La Famiglia. Il lavoro. L’economia
22 marzo
La politica. Le relazioni internazionali.
La salvaguardia dell’ambiente e la
promozione della pace
La dottrina sociale della Chiesa.
CAPITOLO DECIMO
SALVAGUARDARE L'AMBIENTE
I. ASPETTI BIBLICI n. 451
II. L'UOMO E L'UNIVERSO DELLE COSE n. 456
III. LA CRISI NEL RAPPORTO TRA UOMO AMBIENTE n.
461
IV. UNA COMUNE RESPONSABILITÀ n. 466
a) L'ambiente, un bene collettivo
b) L'uso delle biotecnologie (vd. n. 472)
c) Ambiente e condivisione dei beni ( vd. L’acqua n. 485)
d) Nuovi stili di vita
La dottrina sociale della Chiesa. Salvaguardare l’ambiente
Le biotecnologie
Le nuove possibilità offerte dalle attuali tecniche biologiche e
biogenetiche suscitano, da una parte, speranze ed entusiasmi e,
dall'altra, allarme e ostilità.“
La visione cristiana della creazione comporta un giudizio positivo sulla
liceità degli interventi dell'uomo sulla natura, ivi inclusi anche gli
altri esseri viventi, e, allo stesso tempo, un forte richiamo al
senso di responsabilità.1002 La natura non è, in effetti, una realtà
sacra o divina, sottratta all'azione umana. È piuttosto un dono
offerto dal Creatore alla comunità umana, affidato all'intelligenza
e alla responsabilità morale dell'uomo. Per questo egli non
compie un atto illecito quando, rispettando l'ordine, la bellezza e
l'utilità dei singoli esseri viventi e della loro funzione
nell'ecosistema,
interviene
modificando
alcune
loro
caratteristiche e proprietà
Cfr Compendio n° 472-473
La dottrina sociale della Chiesa. Salvaguardare l’ambiente
L’acqua
L'acqua, per la sua stessa natura, non può essere trattata
come una mera merce tra le altre e il suo uso deve
essere razionale e solidale. La sua distribuzione rientra,
tradizionalmente, fra le responsabilità di enti pubblici,
perché l'acqua è stata sempre considerata come un bene
pubblico, caratteristica che va mantenuta qualora la
gestione venga affidata al settore privato. Il diritto
all'acqua,1011 come tutti i diritti dell'uomo, si basa sulla
dignità umana, e non su valutazioni di tipo meramente
quantitativo, che considerano l'acqua solo come un
bene economico. Senza acqua la vita è minacciata.
Dunque, il diritto all'acqua è un diritto universale e
inalienabile.
Cfr Compendio n° 485
La dottrina sociale della Chiesa. La promozione della pace
CAPITOLO UNDICESIMO
LA PROMOZIONE DELLA PACE
I. ASPETTI BIBLICI
II. LA PACE: FRUTTO DELLA GIUSTIZIA E DELLA CARITÀ
III. IL FALLIMENTO DELLA PACE: LA GUERRA
a) La legittima difesa
b) Difendere la pace
c) Il dovere di proteggere gli innocenti
d) Misure contro chi minaccia la pace
e) Il disarmo
f) La condanna del terrorismo
IV. IL CONTRIBUTO DELLA CHIESA ALLA PACE
La dottrina sociale della Chiesa. DS e Azione Pastorale
CAPITOLO DODICESIMO
DOTTRINA SOCIALE E AZIONE ECCLESIALE
I. L'AZIONE PASTORALE IN AMBITO SOCIALE
a) Dottrina sociale e inculturazione della fede
b) Dottrina sociale e pastorale sociale
c) Dottrina sociale e formazione
d) Promuovere il dialogo
e) I soggetti della pastorale sociale
II. DOTTRINA SOCIALE ED IMPEGNO DEI FEDELI LAICI
a) Il fedele laico
b) La spiritualità del fedele laico
c) Agire con prudenza
d) Dottrina sociale ed esperienza associativa
e) Il servizio nei diversi ambiti della vita sociale
1. Il servizio alla persona umana
2. Il servizio alla cultura
3. Il servizio all'economia
4. Il servizio alla politica
La dottrina sociale della Chiesa. DS e Azione Pastorale
Il fedele laico
« è dei laici cercare il regno di Dio trattando e ordinando secondo Dio le cose temporali »
È compito proprio del fedele laico annunciare il Vangelo con un'esemplare testimonianza di
vita, radicata in Cristo e vissuta nelle realtà temporali: famiglia; impegno professionale
nell'ambito del lavoro, della cultura, della scienza e della ricerca; esercizio delle
responsabilità sociali, economiche, politiche.
Il fedele laico deve agire secondo le esigenze dettate dalla prudenza: è questa la virtù che
dispone a discernere in ogni circostanza il vero bene e a scegliere i mezzi adeguati per
compierlo. Grazie ad essa si applicano correttamente i principi morali ai casi particolari. La
prudenza si articola in tre momenti: chiarifica la situazione e la valuta, ispira la decisione e
dà impulso all'azione. Il primo momento è qualificato dalla riflessione e dalla consultazione
per studiare l'argomento richiedendo i necessari pareri; il secondo è il momento valutativo
dell'analisi e del giudizio sulla realtà alla luce del progetto di Dio; il terzo momento, quello
della decisione, si basa sulle precedenti fasi, che rendono possibile il discernimento tra le
azioni da compiere.
Cfr. Compendio n. 545 - 547
La dottrina sociale della Chiesa.
…in conclusione
Ciascuno faccia la parte che gli spetta e non indugi, perché il ritardo potrebbe rendere
più difficile la cura di un male già tanto grave. I governi vi si adoperino con buone
leggi e saggi provvedimenti; i capitalisti e padroni abbiano sempre presenti i loro
doveri; i proletari, che vi sono direttamente interessati, facciano, nei limiti del
giusto, quanto possono
Quanto alla Chiesa, essa non lascerà mancare mai e in nessun modo l'opera sua, la
quale tornerà tanto più efficace quanto più sarà libera, e di questo devono
persuadersi specialmente coloro che hanno il dovere di provvedere al bene dei
popoli
La carità è longanime, è benigna; non cerca il suo tornaconto: tutto soffre, tutto
sostiene
15 maggio 1891, anno decimoquarto del nostro pontificato.
LEONE PP. XIII