L’origine del Male
Storia di una controversa teoria sull’origine dell’AIDS
Un documentario teatrale di
Christian Biasco
© Christian Biasco, 2005.
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Indice
PROLOGO.............................................................................................. 1
CAPITOLO PRIMO: POLIOMIELITE............................................... 2
CAPITOLO SECONDO: AIDS ............................................................. 7
CAPITOLO TERZO: CONGO BELGA............................................. 11
CAPITOLO QUARTO: SOPPRESSIONE DI DISSENSO ............... 15
CAPITOLO CINQUE: IL FIUME ...................................................... 21
CAPITOLO SESTO: ROYAL SOCIETY........................................... 26
CAPITOLO SETTIMO: FINALE....................................................... 30
Prologo
Buonasera e benvenuti.
Io sono un attore, ma non so se quello che vi racconterò è teatro.
È stato una conferenza: ora non lo è più. È una specie di
documentario. Però siamo a teatro… È un documentario teatrale! Mi
piace… documentario teatrale…
Cominciamo!
SV40.
L’SV40 è un virus delle scimmie.
“V” sta per virus, “S” per “simian”, “delle scimmie” in inglese, “40”
perché nel 1960, quando fu scoperto, era il 40esimo virus delle
scimmie ad essere identificato.
Qualcuno dice che sia cancerogeno, che provoca il cancro.
Sicuramente è cancerogeno nei criceti: test di laboratorio lo hanno
confermato. Ma a noi che cosa ce ne importa? voglio dire, povere
scimmie, poveri criceti, ma a noi umani che cosa importa sapere se
l'SV40 sia cancerogeno o no? Qualcosa ci dovrebbe importare, visto
che la maggior parte dei milioni di vaccini antipolio prodotti fra il
1954 e il 1963, erano contaminati con questo virus delle scimmie.
Dunque è importante sapere se l’SV40 è cancerogeno o no.
Ma torniamo all’AIDS, perché questo è l’argomento di questo
spettacolo. L’AIDS è la malattia provocata dall’HIV. Anche l’HIV è
un virus delle scimmie. Non è che l’HIV, come l’SV40, è passato
dalle scimmie all’uomo, attraverso vaccini antipolio?
Ma andiamo con ordine…
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Capitolo Primo: poliomielite
Che cosa è la poliomielite?
Basta smontare il nome: Itis = infiammazione, myelos = materia,
Polio = grigio. Infiammazione della materia grigia del midollo
spinale. E' la malattia provocata dal virus della polio.
In breve, ecco come funziona il virus della polio: il virus entra dalla
bocca, scende, arriva all'intestino, da due settimane di febbre e poi se
ne esce e si è immuni per tutta la vita. Il nostro sistema immunitario
sviluppa gli anticorpi e dunque si fa fregare una sola volta. Questo
avviene nel 95% dei casi. Nel 5% dei casi, invece, il virus entra dalla
bocca, scende, arriva all'intestino, dall'intestino passa al sangue e si
mette in circolo, arriva al midollo e lì inizia a replicarsi e a fare danni.
Quindi può paralizzare una gamba, le gambe,... quando il virus
interrompe il collegamento fra il midollo e il muscolo del diaframma,
si muore soffocati.
Mai sentito parlare? Eppure tutti siamo stati vaccinati contro il virus
della polio. La poliomielite era l'incubo dei nostri nonni,…ancora non
vi ricordate? Aspetta: Vi ricordate di Heidi? [canticchia la canzone]
Heidi aveva un’amica. Come si chiamava l’amica di Heidi?… Clara,
Claretta… Che problema aveva Claretta?… Era paralizzata, su una
sedia a rotelle… e perché? A causa della polio! Altro esempio: avete
tutti visto il film Forrest Gump? Il bambino, da piccolo ha una
struttura metallica attorno alle gambe: un sostegno perché colpito
dalla…polio! E il film di guerra Pearl Harbour? A un certo punto il
presidente, con grande fatica, si alza in piedi e urla: “Non dite a me
che non può essere fatto!” Quel presidente, Franklin Delano
Roosevelt, forse il più grande presidente degli Stati Uniti, l’unico
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eletto per ben quattro volte, da giovane era stato colpito dalla…
polio! È vero! Franklin Delano Roosevelt e la lotta alla poliomielite:
era pure una priorità nei suoi progetti politici! E i polmoni d’acciaio?
Ve li ricordate? Quei grossi tubi d’acciaio in cui si infilavano le
persone, e che comprimevano e decomprimevano l’aria per fare
quello che il diaframma non era più in grado di fare. Una vita chiusi
in un cilindro. Questo non avveniva nel medioevo, ma cinquant’anni
fa!
Ma la storia della lotta alla poliomielite rappresenta l'esempio della
determinazione di una intera nazione, gli Stati Uniti, nell’affrontare i
problemi: focalizzazione e concentrazione delle risorse; una
combinazione di politica e progresso scientifico. E dopo anni di
ricerca ed investimenti arriva la soluzione al problema, ottenuta alla
fine degli anni cinquanta con lo sviluppo dei vaccini Salk e poi Sabin,
che sradicarono completamente la polio dai paesi sviluppati e si spera
presto in tutti i continenti.
Questo è il vaccino inventato da Jonas Salk (prende in mano una
siringa). Che cosa c’è qui dentro? Il virus della polio. Morto,
neutralizzato. Come funziona? Prendo il virus della polio, lo uccido,
o meglio lo inattivo, con la formalina e poi lo inietto, in modo da
stimolare il corpo a sviluppare anticorpi. Facile! Non proprio… La
difficoltà nella preparazione di questo vaccino sta nel trovare il giusto
equilibrio. Infatti innanzitutto devo essere sicuro che il virus sia
veramente inattivato, altrimenti succede come nel caso dell’incidente
Cutter, in cui più di 200 bambini, invece di essere immunizzati, si
ammalarono di poliomielite. Ma non posso inattivarlo troppo,
altrimenti si sfalda e il sistema immunitario non lo riconosce e non
produce anticorpi. Avrei così un vaccino assolutamente inutile. Ma
Salk ci riuscì e trovò esattamente quel giusto equilibrio. A partire dal
1954 il suo vaccino fu sperimentato negli Stati Uniti in milioni di
dosi, diminuendo di colpo il numero dei casi di poliomielite. È ancora
oggi uno dei vaccini più sicuri al mondo,… ma ha un problema. Dà
un’immunità limitata nel tempo. Dopo alcuni anni bisogna
rivaccinarsi… E poi sono delle iniezioni. Io se posso ne faccio a
meno.
Per questi motivi fu sviluppato un secondo vaccino, questo: il
vaccino Sabin . (indica una boccetta). Che cosa c’è qui dentro? Il
virus della polio. Vivo. Attenuato: a cui è stata tolta la capacità di
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provocare la malattia. Come? Beh, qui il processo è molto più
complesso: si fa passare il virus della polio attraverso tessuti di
diverse specie animali, si aggiungono sostanze chimiche,… in parole
povere lo si strapazza e si cerca di addomesticarlo. Il vaccino Sabin
mantiene un potenziale di pericolo maggiore rispetto al vaccino Salk,
perché sto parlando di un virus vivo, che dunque si trasmetterà anche
ad altre persone. Ma i vantaggi di questo vaccino sono enormi.
Innanzitutto va somministrato per via orale, con poche gocce su uno
zuccherino o sotto la lingua, ma soprattutto dà un immunità per tutta
la vita. Fu Albert Sabin che riuscì a sviluppare il primo vaccino orale
attenuato sicuro ed efficace, che fu sperimentato in Unione Sovietica
alla fine degli anni Cinquanta, ed è ancora oggi utilizzato.
Un momento: ma chi sono io per raccontare questa storia? Non sono
un medico, non sono uno storico, non sono un giornalista. Sono un
attore. Allora è tutto inventato quello che racconto? No. Magari
qualche cosa la semplifico, altrimenti facciamo notte e voi dovete
tirare di coca per seguirmi. Ok. Ma chi mi legittima a parlare di un
tema così specialistico? Qua entriamo in un aspetto delicato… che
cosa legittima a parlare di un tema specialistico? I diplomi?
chiaramente mi sono documentato e mi sono consultato con esperti
dei vari campi. Per il resto cerco di capire e spiegare logicamente.
Tanto siamo abituati a credere solo ad esperti e specialisti, che non
pensiamo più con la nostra testa. Quando andiamo a votare sui
prodotti genetici, sull’energia nucleare, su questioni complesse di
economia,… ci affidiamo ciecamente sempre e solo all’esperto di
turno? Perché non possiamo pensare con la nostra testa? Comunque
alla fine vi do i riferimenti bibliografici, così potete controllare voi
stessi.
Torniamo ai vaccini: che cosa c’entrano con le scimmie? Se devo
vaccinare la popolazione di un’intera nazione, ho bisogno di milioni
di dosi di vaccino, migliaia di litri. Devo trovare il metodo per
coltivare il virus della polio su scala industriale. Devo trovare un
tessuto su cui il virus della polio si possa moltiplicare. Si riproduce
bene nella spina dorsale umana. Metti tu a disposizione il tuo
midollo? Visto che non posso usare tessuto umano, utilizzo…
scimmie!… per la loro somiglianza genetica con l'uomo. Ma presto si
scopre che meglio che nella spina dorsale, il virus cresce bene nei
reni, nei reni delle scimmie. E come si fa? Il procedimento si chiama
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amplificazione : prendo una scimmia, la apro, tiro via il fegato e vado
a prendere quei due fagioloni che sono qua dietro, i reni. Li taglio in
fettine sottili sottili, e infilo la poltiglia in una bottiglia con una
sostanza nutriente. Dopodichè ci metto un po' di vaccino dalla
provetta e aspetto che il virus si riproduca. Dopo alcuni giorni, con
l’aiuto di un filtro, tolgo le cellule delle scimmie ed eventuali batteri
e il gioco è fatto. Una specie di moltiplicazione dei pani e dei pesci.
Ma esiste un problema con questo processo: i clandestini. La
contaminazione del vaccino con un virus delle scimmie. Se nei reni
c’è un virus delle scimmie, questo non verrebbe fermato dal filtro,
perché se passa il virus della polio, passa anche lui. Dunque è
pericoloso usare scimmie?! I ricercatori sono sempre stati al corrente
di questo pericolo e hanno cercato di prendere provvedimenti per
evitare che un virus clandestino contaminasse il vaccino. E il pericolo
non è da sottovalutare perché alcuni virus delle scimmie sono
estremamente letali nell’uomo. Sabin, per esempio, lo sapeva bene.
Nel 1932 fu proprio lui ad identificare uno sconosciuto virus, nel
cadavere di un suo collega, che era stato morso da una scimmia. Un
altro fu identificato dopo aver provocato una piccola epidemia in un
laboratorio in Germania, nel 1967. Il virus colpì gravemente 31
persone e 7 morirono. Ma per nostra fortuna questi virus furono
sempre scoperti in tempo, grazie ai diversi livelli di sicurezza. Infatti
prima di utilizzare una scimmia ci si assicura che sia sana. Come?
Beh, la visitano. Poi, per prudenza la lasciano in quarantena per
assicurarsi che non stia covando una qualche malattia . Fanno dei test
per controllare che non sia infetta con dei virus e se è sana la
utilizzano.
Dunque tutto liscio? No, perché posso chiaramente testare solo la
presenza dei virus che conosco. E così ci fu almeno un virus che
sfuggì a tutti i controlli: già lo conoscete, è l'SV40, un virus delle
scimmie asiatiche. Ebbene nel 1960, nel pieno delle campagne di
vaccinazione, si scoprì che le scimmie utilizzate nella produzione del
vaccino erano portatrici sane di un virus che dai primi test risultava
provocare il cancro nei criceti. E cosa è successo? Panico! Si era
trasmesso a milioni di persone un virus delle scimmie potenzialmente
cancerogeno! Non vi sto raccontando storie, il caso dell'SV40 è
contemplato in qualsiasi corso serio di medicina. Fortuna vuole che
questo virus, nell'uomo, non faccia niente. Pura fortuna. Ci sono degli
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studi moderni che riaprono il caso perché sembra che questo virus
faccia almeno da comprimario nell'insorgenza di alcuni tipi di
tumore. Ma questa è un'altra storia.
Il Dottor Hilary Koprowski, che ai tempi era in lotta con Sabin e che
(anche lui) aveva sviluppato un vaccino orale antipolio, scrisse
all’Organizzazione Mondiale della Sanità consigliando vivamente di
abbandonare le colture di tessuti di reni di scimmia. “I reni di
scimmie sono troppo pericolosi e potrebbero rivelarci altre sorprese”.
Ma il consiglio di Koprowski non fu seguito e si decise
semplicemente di abbandonare le scimmie asiatiche, usate fino allora,
e di usare scimmie verdi africane, perché naturalmente prive di SV40.
Ma non sono verdi,… sono grigie! Hanno i genitali colorati!... “molti
dei vaccini orali antipolio (OPV) usati in tutto il mondo sono
prodotti in colture primarie di cellule di rene di questa specie.”
Perché scrivere la frase? l’ho appena spiegato! Perché è curioso che
questa frase appaia in un articolo pubblicato nel 1985 su Science, una
delle più prestigiose riviste scientifiche al mondo , che riporta il
ritrovamento in questo tipo di scimmie di un virus geneticamente
molto simile all'HIV, il virus che provoca l'AIDS nell'uomo...
Adesso devo spiegare che cosa c’entra l’HIV con le scimmie…
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Capitolo Secondo: AIDS
SIV.
Ormai siete in grado di decifrarlo da soli.
“V” sta per… virus! “S” sta per… scimmia! “I” sta per…
immunodeficienza.
Virus dell'ImmunoDeficienza delle Scimmie.
Per distinguerlo da un altro virus…
l'HIV, il virus dell'immunodeficienza dell'uomo.
Quasi tutte le specie di scimmie africane sono portatrici di un proprio
SIV: scimpanzè, scimmie verdi africane, babbuini, scimmie
spazzacamino. SIV e HIV appartengono alla stessa famiglia di virus e
sono molto simili fra di loro. Ma per le scimmie africane, “SIV” non
è un nome corretto, perché loro non si ammalano con questo virus:
nessuna immunodeficienza. Ci convivono da migliaia di anni in
equilibrio. Le scimmie asiatiche, invece, naturalmente non sono
infette con SIV. È successo in un laboratorio che un SIV delle
scimmie spazzacamino è stato trasmesso a scimmie asiatiche : queste
si sono ammalate e sono morte, in un modo che ricorda molto l'AIDS
nell'uomo. Nell’uomo l’HIV è mortale praticamente nel 100% dei
casi, segno che il sistema immunitario umano non è abituato a gestire
un simile virus. Non è che l’HIV sia una nuova acquisizione dal
mondo delle scimmie?
Ora la questione si complica, perché nell'uomo, esistono due HIV,
diversi fra di loro. Vengono chiamati HIV-1 e HIV-2 (che fantasia!).
Il primo, l'HIV-1, è responsabile del 99% dei casi di AIDS nel
mondo, l'altro, l'HIV-2, è invece localizzato nell'Africa occidentale.
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Anche l'HIV-2 provoca l'AIDS, ma con tempi di latenza più lunghi e
sembra essere meno trasmissibile. Sono talmente diversi fra di loro
che sono necessari due test distinti per individuarne la presenza. Ma
adesso arriva lo scoop: l'HIV-2 assomiglia tantissimo all'SIV delle
scimmie spazzacamino. Ci assomiglia talmente tanto che se porti uno
di questi virus in un laboratorio e non gli dici dove l'hai preso, non ti
sapranno dire se è umano o delle scimmie. Anche per l'HIV-1 si è
scoperta una somiglianza, con l'SIV degli scimpanzè, ma non troppo .
Sufficiente comunque per suggerire che anche l'HIV-1 è passato dalle
scimmie all'uomo.
Ma come ha fatto a passare dalle scimmie all'uomo un virus che
praticamente si trasmette solo attraverso rapporti sessuali e lo
scambio di siringhe infette? Cosa ridete? Cosa state pensando?...
Esiste una spiegazione più semplice: in diverse regioni d'Africa le
scimmie si mangiano. Potrebbe darsi che l'ingestione di carne non
sufficientemente cotta,… oppure il morso di una scimmia al
momento della cattura… o molto più probabilmente nel momento di
macellare la carne, qualcuno si potrebbe essere tagliato permettendo
così al sangue della scimmia di entrare in contatto con il sangue
umano. È plausibile. Questa è la teoria del trasferimento naturale,
accettata dalla maggior parte della comunità scientifica. Ma ha un
punto debole. Perché adesso? In Africa le scimmie si mangiano dalla
notte dei tempi, perché non ci sono state epidemie di AIDS prima
degli anni '80? Come si spiega l'apparizione di due epidemie distinte
nel XX secolo?
“Tenendo presente che diverse migliaia di dosi del vaccino Salk
prodotte negli anni ‘50 erano contaminate con l’SV40, un virus
delle scimmie, ci si domanda se il tessuto di rene di scimmia non
possa essere la fonte del virus dell’AIDS nell’uomo” . Questo ha
scritto Gerasmos Lecatsas, un virologo sudafricano, su una rivista
medica sudafricana, nel 1989. Se le scimmie usate per i vaccini erano
infettate con un SIV, non lo si sarebbe potuto notare perché le
scimmie sono asintomatiche, non mostrano nessun segno che possa
indicarci se sono infette e solo nel 1985 è stato sviluppato un test per
individuare la presenza di questo tipo di virus. “Sebbene sia
semplicistico assumere e anche più difficile provare che il vaccino
antipolio sia all'origine dell'infezione da HIV nell'uomo, sarebbe
altrettanto naïve ignorare la possibilità”. Vi rendete conto che cosa
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sta insinuando costui? È un'ipotesi terrificante: sta dubitando che la
lotta alla poliomielite, una delle più grandi conquiste della medicina
moderna, ha finito per provocare la più grande tragedia sanitaria
dell’età contemporanea. Non so che padronanza avete con i numeri
della tragedia: l'AIDS ha causato finora la morte di 30 milioni di
persone. Se le bare venissero allineate una dopo l'altra si costruirebbe
una passerella che fa il giro del mondo. Muoiono di AIDS circa 3
milioni di persone all'anno, una persona ogni 10 secondi. In alcuni
paesi africani si è avuto una diminuzione della speranza di vita di 40
anni. Se non verrà fatto niente, lì, un bambino che nasce oggi avrà il
70% di probabilità di morire di AIDS, prima di compiere 30 anni.
Forse la più grande catastrofe sanitaria che l'umanità abbia mai
conosciuto. Pensi che sia qualcosa che possa essere accettata a cuor
leggero?
No, infatti la risposta seguì immediatamente sulla stessa rivista.
“Insinuare che i vaccini attenuati antipolio possano contenere
virus dell'immunodeficienza delle scimmie (SIV) […] è una
pericolosa imprudenza e una speculazione non scientifica. Studi
effettuati da noi ed altri non sono riusciti ad isolare alcun SIV dai
tessuti di rene di scimmia derivati da scimmie sieropositive. […]
In questo contesto lettere come quella di Lecatsas […] servono
solo a disinformare, confondere e ingannare, e non aiutano
minimamente negli sforzi nostri ed internazionali per
raggiungere l'obiettivo della 41esima Assemblea dell'OMS,
ovvero lo sradicamento mondiale della poliomielite...”
Speculazione non scientifica. Pericolosa insinuazione. Domanda: se è
una speculazione non scientifica, perché hanno fatto i test? Già nel
1985, l'Organizzazione Mondiale della Sanità aveva testato, senza
fare troppa pubblicità, i vaccini prodotti dal 1970 ad oggi per
controllare se ci fosse presenza di SIV. Non lo avevano trovato. E i
vaccini prima del 1970? Poi era stato effettuato anche un altro test in
Giappone . Ohhttaaa!! Io scherzo, ma Ohta è veramente il nome del
ricercatore giapponese, che ha preso due scimmie sieropositive e ha
prodotto il vaccino seguendo il procedimento moderno di produzione.
Il risultato era tranquillizzante perché l'SIV si perdeva già nei primi
passaggi, grazie in particolare all’uso di una sostanza: la tripsina.
Quindi i vaccini antipolio moderni sono sicuri. Ma quelli prodotti con
le prime tecniche di produzione? L'articolo contiene un'avvertenza:
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“scimmie infettate naturalmente con SIV non dovrebbero essere
usate per la preparazione dei vaccini”. Come a dire, sì, noi non
abbiamo trovato tracce di SIV, però, dateci retta, è meglio non
rischiare. E poi pericolosa insinuazione... ma l’articolo non è stato
mica scritto su una rivista di musica rock! Se non se le fanno gli
scienziati queste domande, chi se le deve fare? Lecatsas non accettò
la critica e scrisse ancora: “Ignorare la consistente possibilità
statistica di una infezione fra specie, attraverso milioni e milioni
di dosi di vaccino, su un periodo di 40 anni, sarebbe naïve.
Crediamo nella libertà di espressione e nello scambio di idee
come un ingrediente necessario nel progresso scientifico.
Crediamo inoltre che prima o poi le questioni che abbiamo
sollevato dovranno essere discusse e, speriamo, confutate.”
L'ipotesi di Lecatsas resta comunque solo teorica. Diversi studi
indicano che l’origine dell’HIV-1 è localizzata nel centro dell’Africa:
nella regione del Congo, Rwanda, Burundi. La traccia più vecchia di
HIV nell’uomo è rappresentata da un siero prelevato nel 1959, a
Kinshasa . Erano stati prelevati diversi campioni di sangue per uno
studio sulla malaria, nel 1986 furono testati e uno risultò essere
positivo al test HIV. Dunque l’HIV era già presente nell’uomo nel
1959 in Africa, e non negli Stati Uniti, dove fu sperimentato il primo
vaccino Salk, e nemmeno in Unione Sovietica, dove fu sperimentato
il primo vaccino Sabin, Dunque la teoria del vaccino antipolio, così
come presentata da Lecatsas, non è vera,… a meno che non ci siano
state delle altre vaccinazioni, in Africa, prima del 1959.
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Capitolo Terzo: Congo Belga
Circa 250’000 persone, di ambo i sessi e di tutte le età, sono state
vaccinate con un vaccino sperimentale, vivo, attenuato, denominato
CHAT, somministrato per via orale . Quando? Fra il febbraio 1957 e
l’aprile 1958. Dove? Nel Congo Belga e nel Ruanda-Urundi, che
adesso si chiamano Repubblica Democratica del Congo, Rwanda e
Burundi: esattamente nell’epicentro dell’epidemia di HIV-1. La prima
vaccinazione di massa su esseri umani effettuata con un vaccino
antipolio vivo . Lo stesso vaccino fu sperimentato anche a Kinshasa,
fra il 1958 e il 1959, su 46'000 persone . Kinshasa, allora si chiamava
Leopoldville e faceva parte del Congo belga. Esattamente il luogo
dove nel 1959 fu prelevato il primo siero umano HIV-positivo al
mondo! E chi ha organizzato queste campagne? Già lo conoscete:
Hilary Koprowski, colui che nel 1960 consigliava di non utilizzare
più reni di scimmia nella produzione di vaccino antipolio.
Ma chi è Hilary Koprowski? Hilary Koprowski nasce nel 1916 in
Polonia. Studia contemporaneamente pianoforte e medicina, ma opta
per la carriera di ricercatore, visto che come lui stesso afferma: “non
avevo sufficiente talento per essere il migliore pianista del mondo”.
Trasferitosi negli Stati Uniti, inizia ad occuparsi di polio. Nel marzo
del 1951 sorprende tutti annunciando di essere diventato il primo
ricercatore ad aver somministrato un vaccino orale vivo ad esseri
umani. I “volontari”, da lui definiti “deficienti mentali”, sono venti
bambini di una casa di cura dello stato di New York. Non ci
scandalizziamo: era prassi normalissima usare persone con ritardo
mentale come cavie. Le sperimentazioni di Koprowski proseguono
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per 6 anni, includendo i neonati di donne carcerate nel New Jersey.
Anche i carcerati erano soggetti prediletti di sperimentazioni! Nel
1956 effettua una sperimentazione più grande a Belfast, ma i test di
verifica effettuati dai medici irlandesi indicano che il vaccino di
Koprowski non è per niente sicuro e che non dovrebbe più essere
utilizzato. Nel 1957 diventa direttore dell'Istituto Wistar di
Philadelphia, un modesto centro di ricerca che Koprowski
modernizza da capo a piedi. Ma prima di trasferirsi, si prepara il
terreno e trova l’accordo con le autorità belga. Koprowski e Sabin a
quel momento sono in piena competizione. Dopo la scoperta dei
limiti del vaccino Salk, l’attenzione si è rifocalizzata sui vaccini orali
vivi: il primo che ne sviluppa uno sicuro ed efficiente diventa un
eroe. Una gara di velocità senza esclusioni di colpi. Koprowski e
Sabin fra di loro si odiano a morte. Lo sanno tutti. Ma giustamente
con l’odio si sviluppa una sana competizione che produce risultati!
Appena arrivato in Congo, per prima cosa testa il suo vaccino in una
colonia di scimpanzè. Per “precauzione” fa somministrare il vaccino
anche ai custodi degli animali, chiaramente africani. Il successo
dell'immunizzazione dei custodi diviene così la giustificazione per la
prima sperimentazione di massa nella storia di un vaccino orale
antipolio. Richiamati con i tamburi, gli africani si spostano dalle
campagne ai centri di riunione nei villaggi. Vengono allineati e gli
viene schizzato in bocca il vaccino liquido. Con questo metodo della
pipetta collegata ad un serbatoio, vengono inoculati fra il 1957 e il
1959, quasi 300'000 persone. Ma nel frattempo Sabin ha iniziato le
sue campagne in Unione Sovietica, appoggiato da un sistema statale
che sarebbe anche felice di metterglielo in quel posto agli Stati Uniti
e di riuscire a dimostrare che un suo compatriota, seppur emigrato
oltre oceano, ha inventato il primo vaccino orale antipolio sicuro ed
efficiente. Nel 1959 a Washington si tiene una conferenza per fare il
punto della situazione. I risultati di Sabin surclassano quelli di
Koprowski. E in più, a quella conferenza, Sabin affonda una stilettata
a Koprowski: “test sul lotto del vaccino Chat tipo 1 di Koprowski
usato nelle sperimentazioni nel Congo Belga, rivelano la presenza
di un virus non identificato, non della poliomielite e
citopatogeno.” Dunque, secondo Sabin, conosciuto da tutti per la sua
precisione, il vaccino CHAT di Koprowski è contaminato con un
virus che lui non riesce ad identificare. Le possibilità di successo per
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Koprowski sono a questo punto minime. Lo scandalo dell’SV40
potrebbe aiutarlo, ma nel frattempo in Congo è successo il
finimondo: inizia una rivoluzione che porterà il paese prima
all’indipendenza, poi alla guerra civile e poi alla dittatura feroce di
Mobutu. I bianchi devono lasciare in fretta e furia l’Africa. E poi,
come succede sempre a chi arriva secondo, nessuno si ricorderà più
delle vaccinazioni di Koprowski.
Ora riassumiamo: il luogo è lo stesso e con i tempi ci siamo. E anche
dal punto di vista logico, esiste un precedente: l'SV40. In più il
grande Sabin affermava che il vaccino Koprowski era contaminato. E
se vogliamo fare i maligni: perché Koprowski consigliava nel 1960 di
non usare più reni di scimmie? Non sto dicendo che sia andata così.
Però il dubbio è lecito. A questo punto la teoria non è più solo
un’ipotesi. Questa è la teoria del vaccino orale antipolio. Ora vi
faccio una domanda: Se voi foste giornalisti e giungeste a queste
conclusioni… pubblichereste o no? Sarebbe logico consultarsi con
degli specialisti o intervistare i diretti interessati. In questa situazione
si è ritrovato un giornalista di nome Tom Curtis, che si è recato ad
intervistare i grandi della scienza. Ecco le loro risposte alla teoria.
Dr. Jonas Salk: “Che importanza ha per chiunque di provare a
implicare una tale relazione di causa ed effetto?”
Dr. Albert Sabin: “Non può impiccare Koprowski con questo.”
Dr. Hilary Koprowski: “Sta perdendo il suo tempo. La mia
opinione è che sia una situazione altamente teorica … che non ha
senso”
Dr. David Heymann, Organizzazione Mondiale della Sanità:
“L’origine del virus dell’AIDS non ha alcuna importanza per la
scienza attuale. Ogni speculazione su come sia apparso non ha
alcuna importanza.”
Dr. William Haseltine, Harvard University: “Non è rilevante. A chi
importa quale fu l’origine? A chi davvero importa? Se vuole fare
qualcosa di buono, scriva dei problemi della gente.”
Siete d'accordo con loro? Ritenete anche voi che non sia importante
conoscere qual è l’origine dell'AIDS? Forse il loro ragionamento è
dire: “Ormai c’è. Poco importa come sia arrivata. Bisogna trovare
una soluzione” Però si potrebbe rispondere che una maggiore
conoscenza delle origini potrebbe suggerire nuove idee per una cura o
la prevenzione. Ma a parte questa ragione, in una società matura, se
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accade una tragedia, non solo si soccorrono le vittime, ma ci si chiede
qual è la sua causa, per evitare che disastri simili si possano ripetere.
Ma a parte queste ragioni pratiche, non credete che la causa della
morte di 28 milioni di persone necessiti di una spiegazione? Sono
cresciuto con l'idea che la scienza potesse interrogarsi su tutto: ci
chiediamo se c'è acqua su Marte, se esiste l'antimateria, studiamo le
ere glaciali, analizziamo le poesie del Trecento... perché non si può
ritenere importante indagare su come abbia fatto un virus ad arrivare
all'uomo e a provocare milioni di morti? Lo so, messa così diventa
una questione di priorità: chiaramente rispetto alla ricerca di una cura
contro l'AIDS, il tema dell'origine passa in secondo piano, ma non nei
confronti della fisica quantistica o di altri campi di ricerca
costosissimi.
Oppure la spiegazione è un'altra… Forse la gente, la massa, tu e io,
siamo ritenuti troppo stupidi per capire un tema così complesso. Non
abbiamo le conoscenze e potremmo trarre conclusioni affrettate e
sbagliate, … che i vaccini sono male … che la scienza è uno schifo…
Ma perché non possiamo essere considerati come persone mature,
capaci di intendere, di riflettere, di decidere liberamente? Credo che
se le cose vengono spiegate con calma e chiarezza si capiscono.
Costa magari di più spiegare bene, ma poi ne guadagna tutta la
società. Chissà, forse è questo che ha pensato Tom Curtis, quando nel
marzo 1992 manda alle stampe il suo articolo sulla teoria del vaccino
orale antipolio. “L'origine dell'AIDS. Una nuova sorprendente
teoria prova a rispondere alla domanda: ‘Fu un atto di Dio o un
atto dell'uomo?’” E dove pubblica Tom Curtis? Su Rolling Stone!
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Capitolo Quarto: soppressione di dissenso
Nel 1987, un ricercatore indipendente di nome Louis Pascal, giunge a
formulare la stessa teoria sull'origine dell'AIDS: vaccini antipolio,
SV40, sperimentazioni in Congo e tutto il resto. Scrive un articolo e
lo invia a 13 fra biologi e ricercatori nel campo dell'AIDS: Nessuna
reazione. Poi invia il manoscritto a tre riviste scientifiche: una rifiuta
senza motivare, un’altra perché ritiene la teoria non plausibile e la
terza non risponde. Un’altra versione viene accettata da una rivista
medica africana, che però fallisce prima della pubblicazione. Allora
questo Pascal scrive ad una rivista di etica medica, che rifiuta perché
l'articolo è troppo lungo. Infine, questo lungo articolo viene
pubblicato nel dicembre 1991 , presso una università australiana,
dopo più di quattro anni e solo perché un professore di nome Brian
Martin ritiene che Pascal sia vittima di quello che lui definisce
“soppressione di dissenso” , ovvero la censura o il blocco di un’idea
scomoda ad opera di un gruppo di potere, in questo caso la comunità
scientifica. Perché le idee di Pascal non venivano considerate? Forse
perché l’idea di Pascal erano una minaccia per l'immagine della
medicina e della ricerca medica? Oppure perché Pascal non è un
ricercatore professionista e non è affiliato ad alcuna istituzione? Se
non hai un pezzo di carta che dimostra chi sei, non conti. Ma no, è
che gli articoli di Pascal non sono scritti in uno stile secco e conciso
come richiesto dalle riviste scientifiche. Pascal ci mette sempre
troppa passione. È colpa sua: avrebbe dovuto adeguarsi alle regole
delle riviste scientifiche!
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Alla fine però viene pubblicato… 500 copie? Nessuno se ne accorge.
Ma quando pochi mesi dopo esce l’articolo di Curtis su Rolling
Stone, la storia è differente. Rolling Stone ha una tiratura di centinaia
di migliaia di copie. Qual è la reazione del mondo scientifico alla
teoria? Una rivista scientifica in particolare si preoccupa di seguire il
caso. Non una rivista qualunque, ma una delle più prestigiose al
mondo… che già conoscete… “Science”: “Dibattito sull’origine
dell’AIDS. Rolling Stone dice la sua.” La teoria di Curtis è una “pura
speculazione” . A questo punto, su un tema scientifico, a chi credete?
A Rolling Stone, una rivista di musica rock, oppure a “Science”, una
delle più prestigiose riviste di scienza al mondo? No! Provate a
pensare con la vostra testa e leggete l’articolo! “Science” non
fornisce alcuna prova che possa confutare la teoria, riporta solamente
che gli “esperti” definiscono la teoria non plausibile. Curtis non ci sta
e scrive a “Science” per contestare le critiche e ribadire la sua
posizione. La lettera viene pubblicata a maggio da “Science” e solo a
questo punto Hilary Koprowski interviene: “Come scienziato, non
intendevo replicare a Tom Curtis quando ha presentato la sua
ipotesi sull'origine dell'AIDS su Rolling Stone. La pubblicazione
della sua lettera su “Science”, però, trasferisce il dibattito dalla
stampa popolare ad un giornale scientifico altamente rispettato.
Voglio ora presentare il mio punto di vista, basato sui fatti, in
modo da controbattere e dunque ripudiare l'ipotesi di Curtis
sull'origine dell'AIDS.” Capite? Seguendo il ragionamento di
Koprowski una teoria può essere discussa solo se presentata in una
rivista scientifica. Dunque le mie (le vostre) argomentazioni, se non
sono pubblicate su una rivista scientifica, non contano. Ovviamente
le riviste scientifiche non possono pubblicare qualsiasi cosa, devono
fare un controllo di qualità. Il fatto curioso è che proprio la lettera di
Koprowski è piena di errori e di imprecisioni, persino le note sono
sballate e nessuno dei fatti esposti da Koprowski confuta veramente
la teoria. Curtis, ancora una volta non ci sta e riscrive a “Science” per
evidenziare gli errori della lettera di Koprowski e cosa fa “Science”?
Non pubblica la lettera! Ammettiamo che per aver merito, una teoria
debba apparire su una rivista scientifica, ma se non mi pubblichi
come si può discutere?
Ma non finisce qui: subito dopo la pubblicazione dell'articolo su
Rolling Stone, il Wistar Institute, l'istituto sotto cui Koprowski aveva
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organizzato le vaccinazioni in Congo, istituisce un gruppo di esperti
per valutare la pertinenza della teoria. Dopo 6 mesi vengono
presentate le conclusioni del gruppo in una conferenza stampa:
“Consideriamo la probabilità che l'epidemia di AIDS sia
cominciata con l'inoculazione involontaria di un precursore
dell'HIV durante le sperimentazioni del vaccino antipolio nel
1957, estremamente bassa.” Non stanno dicendo impossibile, ma
solo poco probabile. Perché? Il rapporto cita il test Ohhttaaa [gioca
ancora] dove si era notano che il virus si perdeva già nei primi
passaggi di produzione. Ma quello studio non diceva niente sui
vecchi metodi di produzione. Poi la via orale non è un modo
efficiente per trasmettere l'HIV. Però sicuramente qualcuno delle
centinaia di migliaia di persone aveva, irritazioni, ferite, vesciche in
bocca. Si conosce che il virus può essere trasmesso dalla madre al
feto durante l'allattamento, oppure attraverso lo sperma in rapporti
orali. Quanti fra questi erano bambini che stavano cacciando i denti o
persone che per l'emozione si erano morse la lingua? E poi ai
bambini era stata data una dose 15 volte maggiore, per essere sicuri
di ottenere una risposta immunitaria. Il rapporto si chiudeva con la
seguente avvertenza: “Chiudendo, ci sentiamo in obbligo di far
notare che la corrente controversia evidenzia i problemi e le
difficoltà associate all'utilizzo di tessuto di scimmia per la
produzione di vaccini somministrati ad esseri umani. Ai nostri
giorni, il vaccino antipolio attenuato è prodotto negli Stati Uniti e
in molte altre nazioni usando cellule di tessuto di rene di scimmia
[…] Potrebbero benissimo esserci altri virus delle scimmie che
non sono ancora stati scoperti e che potrebbero forse
contaminare lotti di vaccini.” Anche loro? E' già la quarta volta che
qualcuno si pronuncia contro l'uso di rene di scimmia nella
produzione dei vaccini: Koprowski nel 1960, Lecatsas, Ohta, e ora il
gruppo di esperti del Wistar Institute. E ancora oggi i vaccini
vengono prodotti usando reni di scimmia, quando esistono
oggigiorno metodi alternativi più sicuri. Questioni di interesse? Non
divaghiamo…
Il gruppo di esperti dà una prova, chiara, una sola, per confutare la
teoria. Il marinaio di Manchester. Nel 1959 un ragazzo di 26 anni di
Manchester che era stato in marina, muore in modo terribile a causa
di diversi organismi che letteralmente gli divorano il corpo. Una
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morte orribile di cui preferisco non parlarvi. Tutto indica un crollo
del suo sistema immunitario. I dottori che hanno in cura il ragazzo
sono talmente scioccati e perplessi che decidono di prelevare dei
campioni degli organi del ragazzo per poterli poi, chissà, un giorno
testare alla luce di nuove conoscenze scientifiche. Quando si inizia a
parlare di AIDS negli anni Ottanta, ci si ricorda di questo caso. Ma
solo nel 1990 questi campioni vengono testati in doppio cieco. Il
risultato è inequivocabile: tutti i campioni di controllo risultano
sieronegativi, mentre invece 4 campioni del marinaio su 6
contengono HIV: il ragazzo era sieropositivo ed è morto di AIDS. Ma
perché il caso del marinaio di Manchester rappresenta una prova
schiacciante contro la teoria? Il fatto è che questo ragazzo era stato in
marina, viaggiando anche in Africa, fra il 1955 e il 1957. Ma era
rientrato in Inghilterra prima dell'inizio delle vaccinazioni di
Koprowski nel Congo Belga. Dunque, se il ragazzo si è infettato
prima del 1957, significa che l'HIV era già presente nell'uomo prima
dell'inizio delle vaccinazioni, che dunque non c'entrano niente con
l'epidemia di AIDS.
Subito dopo la conferenza stampa del gruppo di esperti, “Science”
pubblica in un brevissimo editoriale che il gruppo di esperti ha
demolito l'ipotesi che le sperimentazioni in Congo possano essere la
fonte dell'AIDS. Nessuna riserva. Nessun accenno all’avvertenza.
Nessun dubbio. Punto. Curtis ancora una volta non ci sta e scrive a
“Science” per spiegare che il gruppo di esperti non confuta un bel
niente. Il marinaio di Manchester poteva benissimo essersi infettato
da un compagno dopo il suo rientro in Inghilterra, anche perché al
ragazzo i sintomi della malattia non si erano manifestati se non alla
fine del 1958, quando già diverse migliaia di persone erano state
vaccinate. Poteva anche essere che il ragazzo avesse preso parte ad
un’altra vaccinazione di Koprowski, ad esempio quella a Belfast nel
1956. E poi non si può definitivamente confutare una teoria con una
sola prova! La lettera arriva a “Science” a fine ’92, e che cosa fa
“Science”? No, sbagliato. Pubblica la lettera. E ancora una volta è
Koprowski a replicare, ma questa volta senza lettere, ma con
l’apertura di una causa legale contro Curtis e Rolling Stone: “per la
distruzione della reputazione professionale, per la sofferenza
mentale ed emotiva, per l'umiliazione e l'imbarazzo.” Un
momento: ma dove si discutono le teorie scientifiche: sulle riviste
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specializzate o in aula di tribunale? Galileo Galilei… Giordano
Bruno… Essere bruciati vivi è sicuramente peggio che rovinarsi
pagando avvocati, ma cambia solo il tipo di minaccia.
La causa legale impegna Curtis a tempo pieno per quasi un anno, ma
non si arriva ad un processo. A fine 1993 i legali delle due parti
trovano un accordo che consiste nel risarcimento simbolico di un
dollaro a Koprowski e nella stampa su Rolling Stone di una
“chiarificazione” che precisa che la teoria del vaccino orale antipolio
è solo “una delle numerose teorie discusse, ma non provate”
sull'origine dell'AIDS. La chiarificazione loda la figura di Koprowski
come scienziato e si dispiace se dall'articolo possa essere derivato un
danno alla sua reputazione. In definitiva la chiarificazione non ritratta
l'articolo di Curtis, né fa accenno che è stata pubblicata come parte di
un accordo legale. I costi della causa ammontano a 300'000 dollari
per Koprowski e a 500'000 dollari per Rolling Stone. Perché
Koprowski si accontenta di una tale chiarificazione, che di fatto non
ritratta l'articolo di Curtis e non va ad un processo? Forse perché in
un processo, secondo il diritto americano, spetterebbe a Koprowski
provare che il suo vaccino non è responsabile dell'epidemia di AIDS?
La causa legale ha comunque ottenuto l'obiettivo di intimidire la
stampa non scientifica dal pubblicare sulla teoria. La carriera
giornalistica di Curtis? Rovinata. “Science” pubblica che una
chiarificazione di Rolling Stone chiude la causa legale e che
Koprowski si sente sollevato.
A questo punto la teoria appare definitivamente confutata. Ma lo è
davvero? L'unica evidenza reale per confutare la teoria è il caso del
marinaio di Manchester. E nel 1995 arriva la rivelazione-bomba. A
presentarla è David Ho. Chi è David Ho? Come chi è David Ho?
David Ho, di origini asiatiche, è un geniale ricercatore nel campo
dell’AIDS, ma era anche uno del gruppo di esperti del Wistar
Institute. Ebbene, dopo la stesura del rapporto, lui, che è uno pignolo,
vuole sapere di più sul virus del marinaio di Manchester, perché
potrebbe fornire spiegazioni importanti sull’inizio dell’epidemia di
AIDS, visto che risulta essere il primo caso al mondo. David Ho
ottiene gli stessi campioni analizzati nel 1990 in doppio cieco. Anche
lui rileva la presenza del virus, ma da una parte i risultati coincidono
con quelli del 1990, dall’altra qualcosa non lo convince. Si fa
mandare campioni direttamente dal dottore che aveva in cura il
19
marinaio e rieffettua i test. Nel 1995 pubblica le sue conclusioni, che
sono piuttosto sorprendenti. I campioni originali risultano essere tutti
sieronegativi. Mentre i campioni inviati dal laboratorio inglese sono
sieropositivi, ma… il ceppo del virus ritrovato in questi campioni
appartiene ad una persona morta probabilmente alla fine degli anni
Ottanta. Inoltre questo campione risulta essere il miscuglio di tessuti
di almeno tre persone distinte. “Nel migliole delle ipotesi si tlatta di
una contaminazione di labolatolio”. Come a dire che, nella peggiore,
qualcuno… Chi avrà scambiato i campioni? Mah... può anche essere
un errore. [poco convinto]. E qual è la vera causa di morte del
marinaio di Manchester? Forse il marinaio potrebbe essere uno di
quei rarissimi casi di persone che hanno lo stesso crollo del sistema
immunitario come i malati di AIDS, ma che sono sieronegativi.
Rarissimi casi. Dunque la teoria va ridiscussa. Ma chi è rimasto?
Lecatsas non si è più occupato del caso, Curtis è stato liquidato con la
causa legale e Pascal… è un altro mistero. Nessuno lo ha mai visto.
Chiaramente Louis Pascal è uno pseudonimo. Louis Pasteur e Blaise
Pascal, il grande ricercatore medico e il grande filosofo. Curtis,
Martin e altri hanno comunicato con lui solo per lettera, ma nessuno
lo ha mai incontrato di persona e nel 1996… sparisce nel nulla.
Che storia…
20
Capitolo Cinque: Il fiume
Che cosa significa “Slim” in inglese?
“Magro”… basta pensare ai prodotti dietetici. Così chiamavano
l'AIDS in Uganda, a metà degli anni '80. “Slim”, perché l'AIDS,
prima di uccidere rende snelli. “Slim” è anche il titolo del primo libro
di Edward Hooper , un inglese, che racconta le prime manifestazioni
dell’epidemia di AIDS in Uganda. “Ora”, si chiede Hooper, “perché
gli ugandesi usano un termine inglese per questa malattia?
Chiaramente anche per loro è nuova! Ma allora, qual è la sua
origine?”
Hooper analizza tutte le teorie sull'origine dell'AIDS, dalle più
strampalate alle più plausibili. Una ad esempio diceva che l'HIV era
piovuto dalla coda di una cometa di passaggio. Per un certo periodo
girava quella che proponeva l'HIV come una creatura di un
laboratorio per armi batteriologiche. Dai, quando l’avete sentita per la
prima volta, c’avete un po’ creduto. Nella versione più conosciuta di
questa teoria, l'HIV è stato creato alla fine degli anni Settanta in un
laboratorio militare statunitense. Scopo? Decimare i neri, gli
omosessuali, i peccatori. Esiste un'altra versione di questa teoria:
propone che l'HIV sia stato inventato dai nazisti nella Seconda
Guerra mondiale. Secondo questa teoria, il Virus HIV, che però i
nazisti chiamavano Virus Q, per non confondere con AH.I.FAU, Hei
Führer!, sarebbe stato kreato in un laboratorio tetesco per sterminare
esercito americano, che si sa essere composto solo da omosessuali.
Dunqve è stato riempito un aereo per andare a pompardare Stati
Uniti. Qvando aereo arrivato sopra Africa… chiaramente la strada più
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corta per arrivare negli Stati Uniti… pech, sfortuna, aereo caduto, e
qvindi infettato Africa. E il laboratorio in Germania? Giorno dopo,
pech, sfortuna, aviazione inglese pompardato laboratorio in Germania
e per qvesto epidemia cominciata solo in Afrika.
Altre teorie sono più credibili e inquietanti. Una per esempio pone
l'attenzione sulle sperimentazioni con sangue di scimmia. Per cercare
di curare la neurosifilide si iniettava direttamente nei malati sangue di
scimpanzè: il metodo ideale per trasmettere un virus come l’HIV! Un
altro studio ricorda le iniezioni di pezzettini di testicoli di scimmia
nello scroto e nel muscolo addominale retto, come stimolo sessuale.
Una pratica, sembra, abbastanza diffusa ad inizio secolo, ma poco
documentata. Chissà se funzionava…
Poi Hooper affronta la teoria del trasferimento naturale. Ma anche lui
si pone sempre la stessa domanda. Perché adesso? Nel 1992 legge
l'articolo di Curtis e così viene coinvolto nella ricerca sulla teoria del
vaccino orale antipolio. E cosa scopre? [prende il libro in mano]
Innanzitutto è Hooper a scoprire che il marinaio di Manchester non è
nemmeno stato in Africa, ma il posto più lontano che ha raggiunto è
lo stretto di Gibilterra. Poi riesce a scoprire che le campagne di
vaccinazione compresero un numero molto più elevato di persone.
[con il libro in mano] Non 300'000 persone, come scoperto da Curtis,
ma più di un milione di persone furono vaccinate fra il 1957 e il 1960
in 28 campagne separate fra Congo, Rwanda e Burundi. Hooper
ricerca in diversi archivi in giro per il mondo. Ma nell'archivio del
Ministero degli affari esteri a Bruxelles, che dovrebbe contenere la
documentazione dell’amministrazione coloniale nel Congo belga, i
faldoni dall'ottobre 1956 al luglio 1958, mancano. Nei documenti
successivi al buco nell'archivio, una parte della corrispondenza fra
Belgio e responsabili sanitari in Congo riguarda stranamente la
sicurezza del vaccino di Koprowski, visto che spesso si sviluppano
piccole epidemie di polio successivamente alle vaccinazioni. Alcune
di queste riserve vengono pure pubblicate sulle riviste scientifiche
dell'epoca. E che dire dell'Organizzazione Mondiale della Sanità che
più volte tiene a precisare di non aver dato nessun consenso per la
sperimentazione e ne prende chiaramente le distanze. Addirittura in
un documento del 1958 afferma che le vaccinazioni effettuate in
Congo sono un esempio chiaro di come non dovrebbero essere
condotte le sperimentazioni. Inoltre quelle vaccinazioni erano
22
praticamente inutili perché la maggior parte della popolazione
africana era immunizzata naturalmente alla nascita. Pensate forse che
le autorità belga in Congo abbiano chiesto ad ogni africano: “Senta,
questo è un vaccino sperimentale, non siamo veramente sicuri che
funziona e non siamo nemmeno sicuri che sia sicuro. Lei
probabilmente non ne ha nemmeno bisogno, però accetta di far parte
a questa sperimentazione per il bene dei paesi Occidentali?”
Ok, lo so, non posso farne un caso. Al tempo di Koprowski, l'etica
nella sperimentazione stava facendo i suoi primi passi. Adesso queste
cose non succedono più. Allora perché nel 1985 Koprowski
sperimentò in Argentina un vaccino antirabico su alcune mucche,
senza l'autorizzazione delle autorità competenti e senza avvisare i
contadini e la popolazione locale che continuarono a bere il latte di
quelle mucche? Ma se entriamo in questo campo facciamo notte e
non vi racconto tutta la storia.
E poi c’è un vero problema per la teoria. Fino al caso dell'SV40 sono
state utilizzate scimmie asiatiche, giusto? Poi si è passati all'uso di
scimmie verdi africane. In alcuni rari casi sono stati utilizzati
babbuini. Ma i progenitori dell'HIV-1 e dell'HIV-2 si trovano negli
scimpanzè e nelle scimmie spazzacamino, che non furono mai
utilizzati nella produzione di vaccini. Dunque la teoria non è vera.
Punto. Ma siamo sicuri che scimpanzè e scimmie spazzacamino non
siano mai state usate? Sabin, ad esempio, è sempre stato esplicito,
riferendo sempre la specie di scimmia utilizzata. Koprowski... Nei
suoi articoli dell'epoca, Koprowski non è mai specifico sul tipo di
scimmia utilizzato. Nessuno a chiesto a Koprowski che tipo di
scimmia ha utilizzato? Koprowski ha cambiato tre versioni: scimmie
indiane, scimmie verdi africane, scimmie filippine. “I documenti del
laboratorio sono andati persi in un trasloco”, parole testuali di
Koprowski. Possono davvero essere stati usati scimpanzè nella
produzione del vaccino Koprowski? E qui c’è un altro colpo di scena:
sia Curtis, sia Pascal, avevano accennato all'esistenza nel 1958 di una
grossa colonia di scimpanzè nel Congo Belga. Hooper scopre da
diverse fonti che in quella colonia erano stati concentrati più di 400
scimpanzè: la più grande colonia di scimpanzè mai creata al mondo, a
completa disposizione del Dr. Koprowski. Per produrre il vaccino
antipolio? Ufficialmente per testare il suo vaccino sugli scimpanzè,
test assolutamente inutili (ma non entriamo nell'aspetto dei diritti
23
degli animali: all'epoca non si rispettavano quelli degli africani,
immaginiamoci quelli degli animali). Il loro numero è comunque
sproporzionato. In un documento si racconta che reni di scimpanzè
sono stati spediti negli Stati Uniti, per produrre colture di tessuto di
rene di scimpanzè, però per un'altra ricerca, sull'epatite. Dunque
colture di rene di scimpanzè erano già state usate. Quali sarebbero
stati i motivi per non utilizzarli anche nella produzione di vaccino
antipolio? Se lo si chiede a un qualsiasi virologo dell’epoca dirà: il
prezzo. Ottenere reni di scimpanzè era più costoso dei reni di
scimmie inferiori. Ma se ho a disposizione 400 scimpanzè! Pascal
ipotizzava addirittura che il nome del vaccino, CHAT, potesse
significare “CHimpanzee ATtenuated”…
D’accordo. Ammettiamo ora che la teoria del vaccino orale antipolio
sia vera: si è trovata una spiegazione per l’epidemia di HIV-1. Ma
come si spiega l’epidemia di HIV-2? Beh, Koprowski non era mica
l'unico a testare i suoi vaccini in Africa. In un test effettuato in
Marocco nel 1953 quasi seimila bambini furono vaccinati con un
presunto vaccino antipolio che due anni dopo si rivelò essere invece
un virus parassitario dei conigli fortunatamente innocuo nell'uomo .
C'era anche Pierre Lépine, dell'Istitut Pasteur, che faceva
sperimentazioni . Una viene registrata a Mitzic nel 1957. Dove si
trova Mitzic? In Serbia? No, si trova nel Gabon. Duemila persone
vennero vaccinate in pochi giorni e il solo riferimento al test nella
letteratura scientifica sono due righe alla fine di un articolo che parla
d'altro. Guarda caso nel 1994 nella regione del Gabon si scopre
l’esistenza di un’altra epidemia di AIDS, indipendente dall’HIV-1 e
dall’HIV-2. HIV-3? No, perché ad una analisi approfondita si scopre
che questo nuovo virus appartiene comunque alla famiglia degli SIV
degli scimpanzè, dunque è un po’ simile all’HIV-1 normale, quello
che si ritrova in tutto il mondo. Ma una cosa è chiara: si tratta di un
passaggio indipendente dagli scimpanzè all’uomo. La prima traccia
nell’uomo di questa versione particolare di HIV-1 risale al 1962, per
il caso del marinaio norvegese. Ma non era di Manchester il
marinaio? Non quello di marinaio, un altro! Un altro marinaio che è
stato nel Camerun fra il 1961 e il 1962, che ha contratto l’HIV, l’ha
trasmesso a moglie e figlia e tutta la famiglia è morta di AIDS nel
1976. Il sangue è stato conservato e nel 1997 si è scoperto che il virus
del marinaio norvegese era proprio quest’altro HIV-1. E visto che i
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primi casi di HIV-2 si registrano fra alcuni reduci portoghesi, intorno
alla metà degli anni Sessanta, non è possibile che i portoghesi
stessero sviluppando una propria versione del vaccino in Africa
Occidentale, usando ad esempio scimmie spazzacamino?
Edward Hooper, “Il fiume. Un viaggio verso la sorgente dell’HIV e
dell’AIDS”, 1999. Dieci anni di ricerche. Migliaia di documenti
consultati in decine di archivi americani, europei, africani. Centinaia
di ore di interviste. Il tutto pubblicato presso una delle più grandi case
editrici al mondo. Non poteva essere ignorato come era stato fatto
con Pascal, e non poteva essere liquidato con una causa legale come
con Curtis. Sono più di mille pagine: un bel mattone!
25
Capitolo Sesto: Royal Society
Dopo l’uscita del libro di Hooper, i media si interessano alla teoria.
La comunità scientifica non può rimanere muta. Hooper è solo, ma ha
un alleato di tutto rispetto: Bill Hamilton. Chi è Bill Hamilton? Bill
Hamilton è probabilmente il più grande biologo del XX secolo. C’è
Darwin e poi c’è Hamilton. Bill Hamilton, dopo l'esito della causa
legale contro Curtis, era già intervenuto a difesa della plausibilità
della teoria e per evidenziare la pericolosità per la scienza delle cause
legali. Aveva, dall’alto del suo prestigio, scritto a Science, che… (due
volte!) aveva rifiutato di pubblicare. Allora aveva scritto a “Nature”,
un’altra prestigiosa rivista, che… aveva rifiutato di pubblicare. Dopo
l’uscita del libro di Hooper, Hamilton decide di assumere un ruolo
più attivo: decide di organizzare un meeting di discussione presso la
Royal Society di Londra, la più prestigiosa accademia delle scienze
del mondo, di cui lui chiaramente è membro onorario. Al meeting
invita gli esponenti principali della ricerca (epidemiologi, virologi,
primatologi, esperti di genetica), per discutere le due teorie principali
sull'origine dell'AIDS: la teoria del trasferimento naturale e la teoria
del vaccino antipolio. Ma Hamilton vuole anche che vengano
effettuate nuove ricerche. Stanco di risposte del tipo: “sì, è
interessante, ma i nostri fondi di ricerca vengono da... quindi non
vorrei toccare questo argomento”. Decide di mettersi lui stesso alla
ricerca di nuovi dati scientifici: organizza così una serie di spedizioni
in Congo. Una prima missione parte durante il 1999, mentre all'inizio
del 2000, parte la seconda. Ma questa storia, che pare scritta da un
cattivo sceneggiatore di telenovelas, ha ancora un altro colpo di
26
scena: Hamilton contrae in Congo la malaria. Rientra in Inghilterra e
pochi giorni dopo cade in coma. Il 7 marzo 2000, all'età di 64 anni,
Bill Hamilton, il più grande biologo del XX secolo, muore.
Credo che nessuno sia stato tanto cinico da essere contento della
scomparsa di Hamilton, però presto si fanno sentire voci che dicono
che alla teoria viene dato troppo spazio, che il meeting, come previsto
da Hamilton è troppo sbilanciato, e se non verrà corretto molti dei
partecipanti non verranno. Così il meeting viene fatto slittare da
maggio a settembre e viene riorganizzato. La nuova data è di quelle
che non si dimenticano: 11 settembre 2000, a un anno da un’altra
giornata indimenticabile.
Siamo all'undici settembre. In sala sono presenti tutti i guerrieri.
Hooper e Koprowski si ignorano. Gli arbitri aprono la conferenza in
onore di Bill Hamilton, grande uomo di scienza, esempio per tutti di
genialità, integrità, e apertura. Applausi...
…e poi ha inizio la battaglia…
- Prima confutazione: la metodologia usata da Hooper per
coinvolgere una correlazione fra luogo delle vaccinazioni e
apparizione dei primi casi di AIDS non è corretta!
- Senza entrare nei dettagli, mi sembra piuttosto difficile sostenere
che non ci sia nessuna relazione.
- Seconda prova: Abbiamo calcolato che la data di apparizione
dell’epidemia è il 1931!
- Non vale! Si sa che è solo una stima ipotetica!
- Terza prova: non sono stati mai utilizzati scimpanzè, Koprowski e
molti altri ricercatori dell’epoca lo confermano!
- Veramente non esistono documenti e poi ho testimoni che invece
confermano che scimpanzè venivano utilizzati.
- Non si vorrà mica credere a manovali africani e mettere in dubbio i
ricercatori occidentali?
- Non si accettano colpi discriminatori!
- La tripsina elimina l’SIV nelle prime fasi della produzione!
- Non si sa praticamente nulla su come e dove sia stato amplificato il
vaccino e se la tripsina sia stata utilizzata!
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- il vaccino è stato anche utilizzato su 6 milioni di polacchi!
- Ma è possibile che solo i vaccini usati in Congo siano stati
amplificati con reni di scimpanzè.
Se la sta cavando bene a parare i colpi. Ma adesso questo attacco è
fatale.
- Sono stati finalmente testati i vecchi vaccini di Koprowski!
- E allora?
- Non si è trovata nessuna traccia di SIV, né di HIV, né di DNA di
scimpanzè, ma solo di scimmie asiatiche. “Alcuni bei fatti hanno
distrutto una brutta teoria”, “la teoria muore la sua morte finale!”
- Ok, ammettiamo che la teoria del vaccino orale antipolio non è vera.
Perché non vengono criticati i vari punti deboli della teoria del
trasferimento naturale? Chi ha deciso che la teoria del trasferimento
può essere accettata semplicemente come buona, mentre la teoria del
vaccino orale antipolio è stata massacrata? Innanzitutto la teoria del
trasferimento naturale non chiarisce perché non si ha nessuna traccia
storica o sociale di AIDS prima del XX secolo…
- Sai, in Africa non si registra tutto. Probabilmente ci sono state delle
epidemie, ma sono state dimenticate, oppure sono confuse con altre
malattie.
- Ma milioni di africani sono stati deportati come schiavi… lo
avrebbero notato in America!
- Magari il virus è rimasto relegato ad una tribù isolata.
- Eh no. Perché le tribù isolate dovrebbero essere almeno 7, visto che
attualmente esistono perlomeno
sette epidemie distinte
contemporanee!
- Nel XX secolo c’è la colonizzazione , la liberazione dei costumi
sessuali, l’urbanizzazione… e si sa che in città si è più aperti... e la
deforestazione che pone maggiormente a contatto glipiùuomini con l
28
Capitolo Settimo: Finale
La confutazione finale della teoria del vaccino orale antipolio era
basata essenzialmente sulle analisi dei vecchi vaccini di Koprowski.
Ma da dove erano saltati fuori? Alcuni erano conservati negli Stati
Uniti, altri in Europa. Già Curtis nel 1992, ne aveva scoperto
l’esistenza e aveva richiesto a più riprese che venissero testati , ma il
gruppo di esperti del Wistar Institute aveva ritenuto che i test
sarebbero stati “laboriosi, costosi e inconclusivi” . Per quale ragione?
Forse perché nessuno dei campioni aveva una relazione diretta con le
vaccinazioni in Congo, visto che si trattava di lotti originali, dunque
non ancora amplificati in reni di scimmia, o scimpanzè? In ogni caso
la teoria non prevedeva che tutti i vaccini fossero contagiati ed
inoltre, dopo 40 anni, era possibile che non si riscontrassero più
tracce di HIV.
Sia Martin che Hooper scrissero a Nature per contestare i risultati.
Indovinate? Nessuna delle due lettere fu accettata . Hooper ora si
pronuncia sicuro che l’origine dell’AIDS sta nei vaccini antipolio
usati in Africa ed accusa il mondo della scienza di coprire la verità.
La comunità scientifica continua a ripetere che la teoria non ha
fondamento e che rappresenta una minaccia per le campagne di
vaccinazione.
“Una lezione che dobbiamo apprendere da questa storia è che la
teoria è plausibile e che è dunque necessario essere prudenti prima di
introdurre un trattamento medico derivato da tessuto animale, come i
vaccini vivi, attenuati e gli xenotrapianti” . Così si chiudeva il
meeting alla Royal Society nel 2000.
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I vaccini moderni sono ancora prodotti usando reni di scimmia .
Voglio forse dire che i vaccini antipolio moderni sono pericolosi?
No. Anche se forse sarebbe meglio utilizzare altre tecniche di
produzione , credo comunque che l’esperienza acquisita in 50 anni, li
ha resi molto sicuri. Assolutamente non voglio che questo lavoro
venga utilizzato per dire che le vaccinazioni sono un male. Proprio
grazie ai vaccini, la poliomielite non esiste quasi più. Ma ci sono altre
situazioni in cui si richiede prudenza. Ingegneria genetica,
clonazione, cibi transgenici, nuove tecnologie, nuovi farmaci,
xenotrapianti : trapianti di organi animali nell’uomo. Chi decide
quando il rischio è accettabile? E come? Io credo che, comunque,
simili decisioni spettino alla collettività, non agli scrupoli di un
gruppo di ricercatori.
Ma se la teoria dovesse risultare vera, bisognerebbe incolpare
Koprowski? Ma a che servirebbe? Credo che sia più importante
chiederci qual è invece la responsabilità strutturale. Koprowski
rappresenta una parte del mondo della ricerca moderna. A cosa ci
porterà una società basata sulla competizione e sull'individualismo,
dove conta solamente chi è più forte, chi ha di più, chi vende meglio
e dove solo chi arriva primo vince (e quindi per forza qualcuno deve
perdere)?
Sempre più persone, o intere compagnie, si spingeranno ad assumere
rischi sempre maggiori, anche se questo può portare a disastri di vaste
proporzioni.
Qualcuno mi ha chiesto se sono sicuro di volermi schierare contro la
scienza… Ma invece credo, che questa storia soprattutto insegni
come sia importante sviluppare l’elemento fondamentale della
scienza: il proprio senso critico. E poi scienza non significa verità,
certezze, ma innanzitutto scienza significa riconoscere i limiti della
nostra conoscenza.
Ma secondo voi, la teoria del vaccino orale è vera o no? Io, non posso
che rispondervi in modo estremamente scientifico: Non si sa.
FINE
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