AUMENTO DELL’INCIDENZA DELLE NEOPLASIE DELLA TIROIDE: VALUTAZIONE DELLA DISTRIBUZIONE PER DIMENSIONI E CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE Protocollo dello studio, versione 14/09/2011 Introduzione Le neoplasie della tiroide costituiscono quasi il 2% dei tumori maligni umani notificati in Italia e sono la più comune neoplasia delle ghiandole endocrine. Negli ultimi anni è stato rilevato un aumento di incidenza di queste neoplasie, in particolare dei carcinomi differenziati della tiroide in pressoché tutti i paesi del mondo (1-4) anche se la mortalità è rimasta stabile o diminuita (5). In Italia, si registrano tassi di incidenza dei tumori della tiroide tra i più alti al mondo (1, 4) che mostrano un raddoppio tra i periodi 1991–1995 e 2001–2005 (6). L’aumento è stato simile nei 2 sessi, dovuto in larga misura al sottotipo istologico papillare, e riguarda tutte le classi di età con un picco di incidenza tra i 45 e i 49 anni nelle donne e più tardi negli uomini (65–69 anni) (6). Sono emerse notevoli differenze di incidenza tra le aree coperte dai Registri Tumori italiani di popolazione (7, 8); questo fenomeno è relativamente recente e va acuendosi (8). Tra le molte ipotesi fatte per spiegare sia l’aumento di incidenza delle neoplasie della tiroide che le differenze geografiche (9), di particolare importanza sono quelle che chiamano in causa i fattori di rischio noti per questo tumore: - Esposizione a radiazioni ionizzanti, in particolar modo in età infantile e adolescenziale, sia accidentale (10) sia a scopo terapeutico (11) o diagnostico (12) - Apporto iodico, poiché molti studi in varie parti del mondo hanno mostrato che modificazioni dell’apporto alimentare di iodio, sia in eccesso sia in difetto, sono associate a variazioni di incidenza e distribuzione degli istotipi nei tumori della tiroide (13, 14) - Anticipazione diagnostica, cioè una maggiore pressione diagnostica e una maggiore attenzione ai sintomi legati a disfunzione tiroidea, può essere un fattore importante nell’aumento di incidenza osservato (6,16). E’ nota l’esistenza di un’elevata quota di carcinomi occulti, con tassi fino al 36% negli studi pubblicati in letteratura (15), verosimilmente destinati a non dare segno di sé in tutto il corso della vita. I risultati degli studi condotti utilizzando i dati dei registri tumori italiani suggeriscono l’assenza di un ruolo rilevabile dovuto alla radiazione ambientale (Chernobyl), alla deficienza di iodio o alla tipologia dei suoli (6,8). Alcuni autori hanno rilevato un aumento del numero di neoplasie di piccole dimensioni (17), in particolare nelle donne oltre i 45 anni di età (18). Purtroppo, l’informazione sulla dimensione del tumore non è raccolta dai registri tumori italiani (7,8). Il miglioramento delle tecnologie impiegate nella diagnostica, in particolar modo ecografia e agoaspirazione con ago sottile e il loro più ampio utilizzo potrebbero essere inoltre alla base di una più precoce diagnosi (19,20). 1 E’ stato evidenziato un aumento significativo di tumori di piccole dimensioni, associato all’istotipo papillare (21). La valutazione della distribuzione geografica di questi tumori nella provincia di Latina e del tasso di utilizzo di ecografia tiroidea e agobiopsia ha fatto rilevare come vi sia una maggiore quota di tumori di piccole dimensioni nel distretto dove l’utilizzo di queste metodiche è maggiore (21). Considerando che le dimensioni della neoplasia sono considerate tra i fattori prognostici, anche se non l’unico, questo potrebbe spiegare il trend della mortalità che, nonostante l’aumento di incidenza, tende a diminuire o rimanere stabile. Alcuni autori hanno però rilevato come neoplasie di piccole dimensioni (< 1.5 cm) e di istotipo papillare siano associate in 1/3 dei casi a multifocalità (22) e come questo possa rappresentare un fattore prognostico sfavorevole (23). La possibilità di condurre studi di popolazione approfonditi su pazienti non selezionati potrebbe contribuire a chiarire le cause che concorrono all’aumento dell’incidenza dei tumori della tiroide e a orientare i successivi trattamenti e follow-up. Obiettivi Il presente studio si pone come obiettivo principale: -la valutazione dell’andamento temporale e delle differenze geografiche nell’incidenza delle neoplasie della tiroide tenendo conto delle loro dimensioni e stadio alla diagnosi. Obiettivi secondari: -Valutare l’incidenza dei tumori della tiroide con dimensioni inferiori a 2 cm e, tra questi, la percentuale di neoplasie a maggiore invasività, classificati come pT3 o pT4, pN1 -Valutare l’incidenza dei tumori della tiroide a seconda di multifocalità e stadio -Valutare l’intensità diagnostica nei pazienti che sviluppano un tumore della tiroide in base al numero di ecografie e ago biopsie effettuate negli anni immediatamente precedenti la diagnosi di tumore. Il coinvolgimento nello studio dei Registri Tumori italiani permetterebbe di identificare eventuali differenze tra i Registri che possano contribuire a spiegare le cause delle differenze geografiche e dell’aumento di incidenza rilevato. Metodi Lo studio si propone di includere tutti i casi di tumore primitivo maligno della tiroide (ICD9=193 o ICD10=C73), diagnosticati nel periodo 1991 – 2007: 1. In entrambi i sessi; 2. In tutte le classi di età; 3. Tutti i tipi istologici; 2 Le diagnosi istopatologiche saranno classificate in base ai criteri WHO 2004 (24). Per quanto attiene all’analisi delle dimensioni (in mm), i casi saranno raggruppati in tre gruppi utilizzando i criteri definiti dall’American Joint Committee on Cancer's tumour–node–metastisis staging system (6th edition) a seconda della dimensione: ≤ 2 cm, 2–4 cm e > 4 cm, eventualmente procedendo a ulteriori sottoclassificazioni della categoria pT1a (≤ 1 cm). Saranno inoltre valutate la multifocalità (presenza di più noduli omolaterali), la multicentricità (presenza di focolai bilaterali) e l’infiltrazione della capsula. Le diagnosi istopatologiche anteriori al 2002 saranno ristadiate secondo l’ultima edizione del Ajcc del 2002. La multifocalità sarà considerata in presenza di più di un nodulo neoplastico nella ghiandola. L’analisi statistica sarà eseguita attraverso il calcolo dei tassi di incidenza grezzi e standardizzati (metodo diretto), utilizzando la popolazione standard europea, per area geografica, classe d’età, istotipo, stadio e dimensione. Sarà utilizzato il software SEER*Stat (release 7.0.4) (http://seer.cancer.gov/seerstat). Saranno inoltre effettuati approfondimenti utilizzando modelli etàperiodo-coorte (9). Gruppo di lavoro Il centro coordinatore sarà il RT di Latina (Susanna Busco e Fabio Pannozzo) in collaborazione con il RT di Ferrara (Stefano Ferretti) e la SOC di Epidemiologia e Biostatistica del Centro di Riferimento Oncologico di Aviano (Luigino Dal Maso). Ai registri partecipanti è richiesto l’invio al centro coordinatore (Registro di Latina) di un dataset (excel o access) che includa le variabili necessarie allo studio, descritte in dettaglio nell’allegato. Se richiesto dai registri partecipanti, verrà inviata dai proponenti una maschera per l’immissione dei dati raccolti. Il dataset sarà utilizzato esclusivamente per le analisi statistiche relative al progetto che verranno svolte in collaborazione con il Centro di Riferimento Oncologico di Aviano. La collaborazione attiva di altri ricercatori all’interno di AIRTUM è vivamente incoraggiata Al momento non sono disponibili fondi specifici per supportare il progetto, richieste di finanziamento saranno eventualmente proposte. Pubblicazioni e authorship L’obiettivo dei proponenti è la pubblicazione dei risultati dello studio attraverso almeno un manoscritto su riviste internazionale di buon livello. E’ prevista una comunicazione preliminare dei risultati al prossimo meeting dell’AIRTUM (2012) e ad altri convegni epidemiologici. I criteri per l’authorship saranno quelli richiesti dall’AIRTUM (punto 5.3). Sarà presente un “Writing Committee” (approssimativamente 5 autori principali) e sarà incluso tra gli autori principali 3 1 nome per ciascun RT che aderirà allo studio inviando i dati richiesti. Sarà presente l’’’AIRTum working group” che includerà 2 nomi ulteriori per registro aderente. Bibliografia 1) Ferlay J et al. GLOBOCAN 2008; Cancer Incidence and Mortality Worldwide. IARC CancerBase No. 10. Lyon, France: International Agency for Research on Cancer 2010; http://globocan.iarc.fr. 2) Amy Y et al.Increasing incidence of differentiated thyroid cancer in the United States 1998-2005. Cancer 2009; 115(16):3801-07. 3) Kilfoy BA et al. International patterns and trends in thyroid cancer incidence,1973-2002. Cancer Causes Control 2009;20(5):525-31. 4) Curado M P et al. Cancer Incidence in Five Continents, Vol IX IARC Scientific pubblication no 160. Lyon, France, IARC Press 2007. 5) La Vecchia C et al. Cancer mortality in Europe. Ann Oncol 2010; 21(6):1323-60. 6) Dal Maso L et al. 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