Con il Patrocinio di : iAssociazione Italiana Patologi Clinici (A.I.Pa.C) i Slovenian Association for Clinical Chemistry (SACC) iSocietà Italiana di Biochimica Clinica e Biologia e Molecolare Clinica (S.I.Bio.C) iSocietà Italiana di Medicina del Laboratorio (S.I.Me.L) iSocietà Italiana di Nefrologia (S.I.N) i Slovenian National External Quality Assessment Scheme (SNEQAS) Analisi di Immagini Risultati e commenti relativi al 3° esercizio del terzo ciclo (2003) Risposte totali: 316 Hanno utilizzato l’immagine mediante microscopia in campo chiaro: 148 in campo chiaro e in contrasto di fase: 80 in contrasto di fase: 25 Non hanno indicato il tipo di immagine utilizzata: 56 Foto 1 Identificazione elementi Risultato Corrette Scorrette Parzialmente corrette Non risposto In ritardo N 299 5 5 % 96,7 1,6 1,6 Foto 2 Foto 3 Identificazione elementi N 203 53 52 1 Identificazione elementi % 65,6 17,1 16,8 0,3 N 169 % 54,7 140 45,3 Foto 4 Identificazione elementi N 33 258 1 17 % 10,6 83,4 0,3 5,5 7 Figura 1 Identificazione Risposta corretta: Leucociti o polimorfonucleati o granulociti (con o senza batteri): 299 partecipanti (96.7%). Cinque le risposte sbagliate (1.6%). Polline: 1; trichomonas vaginalis: 1; cellule tubulari: 3. Cinque anche le risposte parzialmente corrette (1.6%). Linfociti: 2; granulociti + cellule transizionali:1; leucociti + trichomonas vaginalis: 2. I linfociti dal punto di vista morfologico sono molto diversi da quelli della figura, in quanto hanno un unico nucleo centrale ed un citoplasma molto sottile. Nella figura oltre ai leucociti ci sono dei batteri ma non cellule transizionali né trichomonas vaginalis. Significato clinico. I leucociti si trovano nelle urine principalmente nelle infezioni urinarie, in cui costituiscono, con i batteri, l'elemento su cui si fonda la diagnosi microscopica. Tuttavia essi possono essere presenti, come elementi principali o di accompagnamento, anche in numerose altre patologie. Tra queste, le nefriti interstiziali acute e croniche, le glomerulonefriti (soprattutto proliferative), e le patologie urologiche quali neoplasie, litiasi, processi flogistici di qualsivoglia natura. Infine, non va dimenticato che i leucociti si possono trovare nelle urine anche come conseguenza della contaminazione da parte delle secrezioni genitali, ciò che avviene frequentemente in corso di vaginite. Figura 2 Identificazione Risposta corretta: Cilindro finemente granuloso, ma anche granuloso, o granulo-cellulare (una cellula tubulare è effettivamente osservabile nel terzo inferiore del cilindro), o cilindro a granuli grossolani: 203 partecipanti (65.6%). 53 le risposte sbagliate (17.1%). Tra queste: cilindro eritrocitario od emoglobinico (22 risposte)(per un confronto vedi esercizi precedenti!), (pseudocilindro (10 risposte), cilindro lipidico (5 risposte))(per un confronto vedi esercizi precedenti!), cilindro di cristalli, cilindro mioglobinico, ecc. 52 le risposte parzialmente corrette (16.8%): cilindro granulo-ematico (40 risposte)(il colore non è quello abituale dell'emoglobina!), cilindro granuloso associato ad eritrociti (5 risposte)(non ci sono eritrociti nella figura!), cilindro ialino-granuloso (4 risposte)(non si vede, né si intravede, alcuna matrice ialina!), ecc. 1 partecipante non ha fornito alcuna risposta (0.3%). Urinalysis Performance – Ciclo III°, Esercizio 3 - Report analisi elementi 28 novembre 2003 pag 1 di 2 Associazione clinica I cilindri granulosi indicano la presenza di un danno renale di qualsiasi natura esso sia. Per tale motivo sono state considerate corrette tutte quelle risposte che hanno indicato un processo patologico renale, quale: nefropatia, glomerulonefrite, sindrome nefrosica, necrosi tubulare, pielonefrite, uropatia ostruttiva, insufficienza renale, proteinuria, stato febbrile e sforzo fisico (considerando che in queste ultime due condizioni vi può essere un danno renale transitorio di tipo funzionale). Pertanto, delle 256 risposte valutabili per l'associazione clinica quelle corrette sono 210 (82.0%). Le risposte sbagliate sono 5 (1.9%): reperto normale o aspecifico : 4; degenerazione cellulare:1. Le risposte parzialmente corrette sono 7 (2.7%): emolisi, emoglobinuria o emorragia renale, tutte legate al fatto che il cilindro della figura è stato identificato in modo solo parzialmente corretto come come granulo-eritrocitario o granulo-emoglobinico. Le mancate risposte sono 34 (13.2%) Figura 3 Identificazione Risposta corretta: Cristalli di calcio ossalato bi-idrato. Tutti i partecipanti hanno identificato gli elementi della figura come cristalli di calcio ossalato. Tuttavia, solo 169 (54.7%) li hanno definiti nel modo corretto, cioè precisando che si tratta della foma bi-idrato. I restanti 140 partecipanti (45.3%) hanno dato una risposta incompleta, che pertanto è stata classificata come solo parzialmente corretta. Come già ripetuto più volte, anche per gli elementi del sedimento urinario esiste una nomenclatura, che è suggerita anche dalle recenti linee guida-europee (pag 21, tabella VI della versione originale in Inglese), e che siamo tenuti ad adottare. Significato clinico. Le cristallurie di calcio ossalato bi-idrato sono nella maggior parte dei casi un fenomeno transitorio, dovute ad eventi parafisiologici, quali lieve disidratazione, ingestione di cibi ad alto contenuto di ossalato, ecc. Va però ricordato che le cristallurie di calcio ossalato, soprattutto quando sono persistenti o massive, possono essere la spia di iperossalurie patologiche. Figura 4 Identificazione Risposta corretta: Macrofago, ma anche istiocita, o eritrofagocita: solo 33 partecipanti (10.6%). Ben 258 i partecipanti che hanno fornito una risposta sbagliata (83.4%). In 97 di questi casi l'elemento della figura è stato identificato come una cellula tubulare (per un confronto vedi esercizi precedenti!) o renale contenente degli inclusi di varia natura. 56 partecipanti l'hanno invece considerata come una struttura lipidica (ad esempio, corpo ovale grasso o ammasso di lipidi) (per un confronto vedi esercizi precedenti!), mentre altri 24 l'hanno considerata come una cellula epiteliale con -o senza- fenomeni degenerativi o inclusioni. 21 partecipanti l'hanno definita come una "sferula ialina", ed altri 17 come una cellula transizionale (per un confronto vedi esercizi precedenti!). Tra le altre risposte, meno numerose, figurano: cellula in degenerazione ialina (No = 10), aggregato di leucociti o altre cellule (No = 5), cilindro (N0 = 5) ecc. 1 sola è stata la risposta parzialmente corretta (0.3%):cellula renale con attività macrofagica. 17 i partecipanti che non hanno fornito alcuna risposta (5.5%). Significato clinico. I macrofagi sono tra gli elementi meno conosciuti del sedimento urinario, anche dagli stessi esperti. Infatti, nella maggior parte dei testi o atlanti sul sedimentio urinario essi non sono descritti per niente o lo sono solo marginalmente*. Questo fatto spiega la bassissima percentuale di identificazioni corrette che abbiamo avuto, che è la più bassa registrata da quando questo programma di VEQ è iniziato. Si ritiene che i macrofagi derivino dal sistema reticolo-endoteliale e dal midollo osseo. Hanno un diametro che varia da 15 a 100 µm, una forma sferica o sferoidale, e diversi nuclei (fino a 10/cellula), e spesso si presentano in ammassi. Sulla base del loro aspetto i macrofagi possono essere distinti in: - granulosi - omogenei - mostranti attività fagocitica (in questo caso il citoplasma può contenere frammenti batterici, cellulari, spermatozoi, ecc), come il macrofago della figura. I macrofagi si trovano soprattutto nelle patologie infettive od infiammatorie delle vie urinarie. Sulla base di studi recenti (Hotta O. et al. Urinary macrophages as activity markers of renal injury. Chim Clin Acta 2000; 297: 123133) sembrerebbe che i macrofagi si possano trovare anche nelle urine dei pazienti con glomerulonefriti proliferative in fase attiva. Inoltre, in caso di lipiduria i macrofagi potrebbero infarcirsi di lipidi dando luogo ai cosiddetti corpi ovali grassi. Giovanni B. Fogazzi e-mail:[email protected] *La migliore descrizione (a mio avviso) dei macrofagi urinari si trova in: Ito K. et al. Color Atlas of Urinary Cytology. St. Louis, Ishiaku EuroAmerica Inc, 1992, p 22 e 46-49, che ovviamente consiglio. Urinalysis Performance – Ciclo III°, Esercizio 3 - Report analisi elementi 28 novembre 2003 pag 2 di 2