RSA-Junior SCHEDA LAVORO Nr. 10 Le risorse naturali: la TERRA - I rifiuti - Il Ciclo della Materia PICCOLI ESPERIMENTI DI COMPOSTAGGIO Benché possa apparire spoglio e monotono, e spesso anche “sporco”, il terreno, lo strato più sottile che ricopre la superficie del pianeta è la base della biosfera. Il terreno è brulicante di vita e considerato come un ecosistema o meglio un insieme di ecosistemi. Un ettaro di suolo di buona qualità può contenere 300 milioni di piccoli animaletti: acari, millepiedi, insetti, vermi, ecc. In 30 grammi si possono trovare fino a 1 milione di batteri di un solo tipo e 100.000 cellule di lievito. Senza questi microrganismi, il suolo non riuscirebbe a trasformare il fosforo, lo zolfo e l'azoto e a renderli assorbibili alle piante. Il suolo risulta avere un aspetto assai poco compatto, essendo formato da minuscole particelle di acqua e aria. Ma è proprio la sua struttura porosa che consente alle radici delle piante di farsi strada agevolmente in esso per cercare acqua, sostanze nutritive e sostegno. E non da ultimo ospitare una serie infinita di piccoli esseri viventi che ne migliorano la struttura. Realizziamo un composter Obiettivi percepire la complessità dei processi di trasformazione della materia organica conoscere una componente importante del suolo: l’humus comprendere il concetto di “riciclaggio” Materiali occorrenti: scarti della mensa e residui vegetali, pali alti circa 1,50 m, 40 assicelle di legno lunghe 1,20 m, filo di ferro, sassi e ghiaia, pollina o cenere di legno Durata/Luogo l’intero anno scolastico / all’aperto Descrizione attività Si costruisce una sorta di contenitore piantando nel terreno i 4 pali ad angolo e legandovi con il filo di ferro le assicelle in modo ortogonale. Sul pavimento del contenitore si pongono sassi, ghiaia o rami tagliati per l’areazione. Quindi vi si gettano rifiuti vegetali e resti alimentari, per uno spessore di circa 20 cm, si annaffia bene e si copre con letame di pollo o cenere di legno per uno spessore di 5 cm. Si aggiungono 5 cm di terra e si continua la stratificazione come sopra fino al riempimento del contenitore, annaffiando regolarmente il mucchio eccettuati i giorni piovosi. Quando il mucchio ha riposato per 6 mesi, si comincia a rimescolare il materiale in decomposizione, bagnandolo di tanto in tanto. Sarà pronto per concimare orti e giardini, dopo circa altri 3 mesi. RSA-Junior SCHEDA LAVORO Nr. 10 Per approfondire. Il processo di formazione di un suolo è lento, anche nella migliore delle ipotesi per formare 30 cm di suolo ci vogliono 50 anni. Ma in media per formarne 1 cm ci vogliono dai cento ai mille anni. Fondamentalmente le fasi che intervengono nella sua continua evoluzione sono tre: 1. decomposizione di sostanze minerali (rocce) ed organiche (residui animali e vegetali) e loro trasformazione in nuovi composti chimici (le sostanze nutritive); 2. trasporto di queste ultime sostanze lungo il “profilo” del terreno ( insieme dei suoi diversi strati) ad opera dell'acqua; 3. accumulo di tali sostanze in alcuni strati del terreno ben definiti ("orizzonti"). I fattori che intervengono nella formazione del suolo vengono distinti in due grandi gruppi: • • fattori principali (clima, roccia madre, vegetazione, tempo); fattori secondari (uomo, condizioni idrologiche, morfologia). Gli agenti metereologici disgregano continuamente le rocce. Tuttavia un suolo, inizia a nascere con la comparsa delle prime forme viventi, dette appunto pioniere (licheni, alghe, muschi, funghi, ecc.) sulle rocce che si stanno disgregando. Tali organismi liberano nell' ambiente sostanze organiche, che facilitano l'insediamento di forme viventi più evolute. Con lo stratificarsi di specie diverse si verranno a formare dei nuovi composti chimici, che disciolti nell'acqua migreranno attraverso il suolo fino a depositarsi in zone ben definite. Lo strato più superficiale è costituto dalla frazione più elaborata e degradata della componente inorganica proveniente dalla roccia madre e da una frazione di componenti organici decomposti. E' solitamente ricoperto da foglie secche, spoglie di animali morti e altro materiale e nell'insieme viene definito lettiera. Il processo che porta i residui organici ad una graduale e completa trasformazione delle sostanze della lettiera in composti più semplici viene detto: humificazione. L'importanza dell'humus in un terreno non è fondamentale solo per la fertilità, ma anche per la sua struttura. Le molecole humiche, difatti, legano e tengono unite anche le molecole inorganiche del suolo, aumentandone per esempio la capacità di trattenere acqua e la sua capacità di depurazione. La sostanza organica in un terreno ha un ruolo di primaria importanza non solo per la sua componente nutritiva, ma anche perché è la sua struttura fisico chimica a dare da un lato ariosità al terreno, ma anche compattezza. E’ in termini più semplici una sorta di fibra e struttura per il suolo, che funge anche da filtro nei confronti di sostanze tossiche. L'attività degli organismi di un terreno opera inoltre un rimescolamento benefico arieggiandolo con lo scavo di gallerie in profondità o con l'allungarsi delle radici. L’evoluzione della nostra specie compì un notevole salto di qualità circa 10.000 anni fa quando alcuni uomini in diverse aree della terra, anche molto lontane tra loro, scoprirono l’enorme potenziale di vita contenuto nei suoli fertili, e diedero così inizio all’agricoltura. Tuttavia l’uomo scoprì presto che non tutto il terreno libero dai ghiacciai era adatto alla coltivazione. Anche oggi nonostante i sofisticati strumenti tecnologici in nostro possesso, solo l’11% delle terre emerse è coltivabile, il resto è o troppo secco, o troppo umido, o povero di sostanze nutritive, o troppo sottile o troppo freddo.