libretto preghiera.qxd - Parrocchia di Bornato

in preghiera
TUTTI I TESTI PER ACCOMPAGNARE LE STELLE
INTRO
IN ASCOLTO DELLE SCRITTURE
La preghiera di Nasinsu si lascia ampiamente ispirare dal sottotitolo del Cre-Grest che è anche un versetto della Bibbia,
nello specifico del dialogo tra Jhwh e Abramo. È Dio che dall’alto dei cieli fa scendere la benedizione e la promessa di un
futuro, di una discendenza per l’ormai vecchio Abramo. L’invito a guardare il cielo e a contare le stelle (“se ci riesci”, conclude un po’ provocatorio il versetto) è l’invito che riceve
ciascuno di noi: di guardarsi intorno, di non cedere alla disillusione e all’apatia e di meravigliarci, di lasciarci sorprendere da
tutto il bene e tutto il bello che ci circonda affinché il cuore
possa aprirsi alla lode e alla riconoscenza. Ecco il cuore della
preghiera di questo Cre-Grest.
UN LINGUAGGIO CHE CI PORTI IN CIELO
Nel preparare la preghiera, che nelle sue quattro scansioni rimanda espressamente al logo del Cre-Grest (cielo, scala, stella,
stelle), è importante ragionare insieme sul linguaggio che proponiamo in questo contesto estivo ai bambini e ai ragazzi. La
questione della preghiera del Cre-Grest, infatti, richiede innanzitutto di comprendere quale linguaggio (e per questo s’intende le parole, la musica, i gesti, il silenzio, le forme e i
colori...) è opportuno adottare per aiutare tutti a entrare in
dialogo con il Signore, per scoprirlo vicino in quello che si sta
vivendo, un Dio capace di condividere i propri entusiasmi e le
proprie delusioni, le fatiche, come le gioie. Se non si sostiene
questa comprensione di vicinanza e di familiarità, si corre il rischio di far diventare la preghiera (e di conseguenza l’idea
stessa che si ha di Dio) un rito esteriore, magari utile a propiziarsi qualcosa, ma esterno alla vita di tutti i giorni e alle scelte
che ne permettono il progredire.
LO SCHEMA SU QUATTRO SETTIMANE
Lo schema delle quattro settimane ha come titoli delle citazioni delle Scritture a indicare quanto il cielo e il rapporto con
la terra sia centrale nella storia della rivelazione:
1 settimana: “Se guardo il cielo”. Il Salmo 8 ci introduce alla
meraviglia che confronta l’infinito grande con il piccolo dell’uomo.
2 settimana: “Una scala poggiava sulla terra, la sua cima raggiungeva il cielo”. Il sogno di Giacobbe svela una comunica-
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zione vitale tra il cielo e la terra, una comunicazione che non schiaccia dall’alto, ma
che ci invita a nostra volta a salire.
3 settimana: “Abbiamo visto sorgere la sua stella”. La dichiarazione appassionata
dei Magi custodisce il mistero di ogni cuore a mettersi in cammino, a intraprendere
il santo viaggio. Cos’è che ci muove? Cos’è che motiva le nostre scelte?
4 settimana: “Guarda il cielo e conta le stelle”. Infine l’invito ad Abramo a contare
l’infinito dell’universo e a riconoscerlo come un dono, un dono prezioso per ciascuno di noi.
VENTI STELLE PER PREGARE
La proposta quotidiana per i bambini consta di venti tessere plastificate a forma di
stella. Ogni giorno ci sarà una nuova stella da stringere in mano, da contemplare con
curiosità. Un po’ alla volta si costruirà un cielo stellato, il cielo della promessa che custodisce parole degli uomini e immagini della terra. Le possibilità scenografiche circa
questi elementi sono davvero infinite: c’è solo da mettersi a sognarle insieme!
Lo schema proposto per la preghiera è quello consueto: una breve introduzione,
una lettura, una preghiera da fare tutti insieme (riportata sul dorso delle tessere) e
un gesto. Si tratta di una traccia proposta a tutti gli oratori, poi starà a ciascuno trovare il modo di personalizzare con i canti, le abitudini, gli spazi a disposizione il momento della preghiera. La consegna ogni giorno di una nuova stella resta il
suggerimento più interessante e più evocativo che se ben gestito potrà rendere unica
e indimenticabile l’esperienza di preghiera del Cre-Grest.
Prima settimana
2 SE GUARDO IL CIELO
Il cielo mi colloca sulla terra. Le parole del Salmo 8 descrivono sì la grandezza
dell’universo, ma nello stesso tempo raccontano della grandezza dell’uomo
e del nome di Dio. Guardare il cielo è trovare la collocazione giusta di ogni
cosa: l’uomo si scopre piccolo e grande nello stesso tempo, Dio è la presenza
preziosa che custodisce più che castigare.
Lunedì
Meravigliarsi di fronte al creato
Eccoci di nuovo al Cre-Grest, a questa grande festa in cui tutti noi siamo
invitati a divertirci e a stare bene insieme sotto un unico cielo! Oggi ascoltiamo il racconto della creazione, in particolare del cielo che in questo brano
è chiamato con il nome antico di “firmamento”. Il cielo con le sue stelle sta
sopra di noi e ci guarda e ci ricorda che la sua bellezza è opera del Creatore. Non possiamo trascorrere questo mese con lo sguardo basso, triste:
alziamo gli occhi, c’è uno spettacolo da ammirare!
DAL LIBRO DELLA GENESI (1,1-8)
In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. Dio disse: “Sia la luce!”.
E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre e
chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno. Dio
disse: “Sia il firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque”. Dio
fece il firmamento e separò le acque, che sono sotto il firmamento, dalle acque, che
son sopra il firmamento. E così avvenne. Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e
fu mattina: secondo giorno.
Grazie, Gesù,
per questo primo giorno di Cre-Grest.
Aiutaci ad abbandonare le paure,
insegnaci ad alzare i nostri occhi
per scorgere quanti regali
hai preparato per noi.
Ti promettiamo di dare il massimo
in questa avventura:
ci fidiamo di Te!
Amen
GUARDIAMO NEGLI OCCHI L’AMICO CHE ABBIAMO DI FRONTE
Martedì
Ci sono anche io
Se alziamo gli occhi al cielo rimaniamo proprio a bocca aperta: quanto è immenso! La luna, le stelle, il sole sono così luminosi e così lontani. Se pensiamo che è il Signore che ha creato tutto questo, ci rendiamo conto di
quanto sia forte e infinito. Noi in confronto ci sentiamo piccoli come un passerotto, eppure il Signore si ricorda di noi, si prende cura di noi, uno a uno.
il Signore ci vuole davvero bene! Quanto siamo preziosi ai suoi occhi!
DAL VANGELO DI MATTEO (6, 25-26.31-32)
Gesù disse ai suoi discepoli: “Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di
quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre
vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte
queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete
bisogno”.
O Signore, nostro Dio,
quanto è grande il tuo nome su tutta la terra!
Siamo creature piccole,
ma il tuo amore e la tua attenzione
ci rendono giganti.
Tu sai di cosa abbiamo bisogno
e non ce lo fai mancare.
Amen
CI PRENDIAMO PER MANO E ALZIAMO GLI OCCHI AL CIELO
Mercoledì
I cieli narrano
Quante volte anche noi come i farisei e sadducei vorremmo un segno chiaro
dal cielo, che ci mostrasse la presenza di Dio e ci indicasse la sua volontà.
Gesù ci insegna, invece, a metterci in ricerca, in ascolto, Dobbiamo imparare a metterci in ascolto della Parola di Dio e a fare attenzione alle piccole
cose perché è in esse che troveremo il Signore. E se sapremo farlo tutti insieme scopriremo che proprio qui al Cre-Grest ci sono tanti segni preziosi
del suo immenso amore! Il Cre-Grest è il nostro cielo.
DAL VANGELO SECONDO MATTEO (16, 1-2)
I farisei e i sadducei si avvicinarono a Gesù per metterlo alla prova e gli chiesero che
mostrasse loro un segno dal cielo. Ma egli rispose: “Quando si fa sera, voi dite: Bel
tempo, perché il cielo rosseggia; e al mattino: Oggi burrasca, perché il cielo è rosso
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cupo. Sapete dunque interpretare l’aspetto del cielo e non sapete distinguere i segni
dei tempi?”
Signore Gesù,
tu ci hai detto di cercarti
nelle cose piccole che spesso
non consideriamo,
come nel sorriso di un amico
sincero.
Amen
INDICHIAMO UN PUNTO CON LA MANO IN CIELO E FISSIAMOLO FORTE
Giovedì
C’è qualcuno che ci parla
Caro Gesù,
a volte facciamo fatica
a credere al tuo amore
perché è troppo grande
e noi non lo comprendiamo!
Aiutaci a vedere tutta la bellezza
che ci doni tanto in cielo quanto in terra,
soprattutto qui al Cre-Grest.
Amen
PORGIAMO LE MANI PER ACCOGLIERE IL DONO DEL CIELO
Seconda settimana
UNA SCALA POGGIAVA SULLA TERRA, LA SUA CIMA RAGGIUNGEVA IL CIELO.
Quando Gesù lascia Nazareth e inizia la sua missione va da Giovanni Battista per ricevere il battesimo. Gesù si fa ultimo con gli ultimi, si mette in
fila coi peccatori, ci mostra cosa significa che è nostro fratello. Allora il cielo
si apre e lo abbraccia con delle bellissime parole di benedizione. Anche noi
che siamo qui al Cre-Grest siamo abbracciati e benedetti dalla parola del
Signore che ascoltiamo.
DAL VANGELO SECONDO LUCA (3, 21-22)
Quando tutto il popolo fu battezzato e mentre Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e scese su di lui lo Spirito Santo in apparenza
corporea, come di colomba, e vi fu una voce dal cielo: “Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto”.
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“Padre nostro, che sei nei cieli”
così ti preghiamo ogni giorno,
nella certezza che tu guidi il mondo da lassù
come un papà che osserva i suoi bambini
pronto a richiamarci e
a scendere tra noi, in Gesù,
Figlio tuo e fratello nostro.
Sia fatta la tua volontà, o Padre,
come in cielo così in terra.
Amen
CI PRENDIAMO PER MANO E RECITIAMO IL PADRE NOSTRO
Venerdì
Quale cielo?
Il cielo è solo quello che vedono i telescopi e che ci mostra la scienza? Oppure è molto di più: il cielo è la casa di Dio e degli angeli? Il cielo è lo spazio infinito che può custodire il nostro desiderio di bene e di amore?
Quando diciamo che il cielo è solo aria, solo vuoto, solo particelle rischiamo
di rinunciare ai nostri sogni, di renderli piccoli come un granello di polvere.
Due eleganti rondini volavano nel cielo, fianco a fianco. Erano molto affiatate e riuscivano a superare lunghe distanze senza troppa fatica aiutandosi l’una con l’altra.
Un giorno, la rondine più giovane, chiese alla sua compagna di viaggio: “Ma che
cosa sarà poi questa cosa così bella e meravigliosa di cui tutti parlano tanto?”. L’altra rondine rallentò il volo e, guardandola negli occhi chiese a sua volta: “Quale
cosa?”. “Il cielo”, rispose il rondinotto. L’altra scoppiò in una sonora risata dai suoni
acuti e rispose: “Ma il cielo è qui, è questo! Ci siamo dentro, ci voliamo da sempre!”.
Ma il rondinotto non sembrava convinto: “Non ci credo. Questa è solo aria fresca”.
Ci vuole il buio, per vedere le stelle. E se si ha il coraggio di mettersi in cammino, il buio si accende di speranza. Il desiderio di Giacobbe, il sogno di trovare l’amore della sua vita, sono segni che aprono al cammino dell’esistenza:
il cielo si apre; si sale e si scende, il cielo ci viene incontro come un dono perché la relazione fra Dio e l’uomo sia capace di produrre uno scambio continuo.
Lunedì
Un sogno custodito dal cielo
Samuele è un ragazzo che è stato consacrato a Dio dalla sua mamma, per
questo abita nel tempio con il sacerdote Eli. Ma nonostante ciò non aveva
ancora conosciuto il Signore. Eli lo aiuta a capire che la voce che lo sta
chiamando è la voce di Dio che sta sognando qualcosa per lui. Il sogno di
Dio è di essere amico dell’uomo e l’uomo, se vuole, può sognare di contraccambiare la sua amicizia. Comincia una nuova settimana di Cre-Grest
in cui scoprire quanto è bello stare con tanti amici. Anche Dio sogna di esserci amico! Per aiutarlo a realizzare questo sogno siamo disposti ad ascoltare quello che vuole
dirci?
DAL PRIMO LIBRO DI SAMUELE (3, 3.8-10)
Samuele era coricato nel tempio del Signore, dove si trovava l’arca di Dio. Allora il
Signore tornò a chiamare: “Samuele!” per la terza volta; questi si alzò ancora e
corse da Eli dicendo: “Mi hai chiamato, eccomi!”. Allora Eli comprese che il Signore
chiamava il giovinetto. Eli disse a Samuele: “Vattene a dormire e se ti si chiamerà ancora, dirai: Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta”. Samuele andò a coricarsi.
Venne il Signore e lo chiamò ancora come le altre volte: “Samuele, Samuele!”. Samuele rispose subito: “Parla, perché il tuo servo ti ascolta”.
Molte volte sogniamo di essere belli, ricchi,
di avere successo, di essere i migliori.
Tu, Signore, hai un solo grande sogno:
essere amico di ognuno di noi.
Aiutaci in questa nuova settimana di Cre-Grest
a far posto anche per te nelle nostre giornate.
Amen
CHIUDIAMO GLI OCCHI PER SENTIRE CHI CI CHIAMA
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Martedì
Giovedì
Il buio: la fatica di fare i conti con i propri desideri
Far sorgere il sole
Anche il Cre-Grest è una grande fabbrica di sogni: sogniamo di divertirci,
di stare insieme ai nostri amici, di fare le cose che ci piacciono, di imparare
nuove cose, ma a volte ci capita di restare delusi perché non siamo capiti
fino in fondo dagli altri. Di fronte a queste difficoltà, riusciamo a trovare il
coraggio per portare avanti i nostri sogni? Nel sogno di Giuseppe tutti gli
astri del cielo gli rendono omaggio: ciascuno di noi è così importante e
prezioso agli occhi di Dio.
DAL LIBRO DELLA GENESI (37, 9-11)
Giuseppe fece un altro sogno e lo narrò al padre e ai fratelli e disse: “Ho fatto ancora un sogno, sentite: il sole, la luna e undici stelle si prostravano davanti a me”.
Lo narrò dunque al padre e ai fratelli e il padre lo rimproverò e gli disse: “Che sogno
è questo che hai fatto! Dovremo forse venire io e tua madre e i tuoi fratelli a prostrarci fino a terra davanti a te?”. I suoi fratelli perciò erano invidiosi di lui, ma suo
padre tenne in mente la cosa.
Signore Gesù,
grazie perché per ognuno di noi
hai un progetto, un sogno!
Aiutaci a non avere paura dei nostri sogni,
a non nasconderli sotto terra,
ma a condividerli e
a realizzarli insieme agli altri.
Amen
Mentre guardiamo il cielo ci accorgiamo che l’intera creazione è un dono,
un dono fantastico e meraviglioso. Eppure capita che ce ne dimentichiamo,
così inquiniamo, sprechiamo tutte le cose buone che abbiamo ricevuto dal
Signore: non siamo più capaci di riconoscere il dono. È importante impegnarsi ogni giorno, in ogni piccola azione, con il cuore riconoscente, con
un grazie allegro sulle labbra per poter vedere veramente sorgere il sole.
Un discepolo si recò dal suo anziano maestro perché aveva bisogno della sua saggezza. Giunta dall’uomo che era anche la sua guida si mise in atteggiamento di
ascolto e disse: “Maestro, cosa devo fare per salvare il mondo?”. Il saggio rispose:
“Tutto quello che serve per far sorgere il sole domani mattina”. Il giovane rimase di
stucco: “Ma come? Ma il sole sorge già senza che io faccia niente! Ma allora a cosa
servono la mia preghiera, il mio impegno? È tutto inutile!”. Il saggio sorrise e spiegò:
“Tutto il bene che fai ti serve a stare sveglio, ad aspettare con impazienza e meraviglia il sole quando sorgerà”.
Gesù, vogliamo dirti grazie
per i tanti amici che incontriamo al Cre-Grest
e per le tante possibilità che abbiamo
di divertirci con loro:
aiutaci a cercarli come tesori preziosi
che tu metti sulla nostra strada.
Amen
CHIUDIAMO GLI OCCHI E DICIAMO A BASSA VOCE: GRAZIE
CHIUDIAMO GLI OCCHI E SOGNIAMO LA PACE
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Venerdì
Mercoledì
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Una scala tra cielo e terra
Gesù guarisce i nostri occhi
Gesù è la luce, Gesù è la mano benedetta di Dio che guarisce i ciechi, che
ridona la vista. Quante volte guardiamo le cose e le persone, ma non le
vediamo davvero? Chi vede un amico triste, ma non se ne accorge o fa
finta di niente, non si preoccupa di aiutarlo, questo è un cieco, cieco nel
cuore! Allora tutto l’esercizio che stiamo facendo al Cre-Grest di guardare
il cielo è per guarire la nostra cecità del cuore, è per scoprire quanti fratelli
e sorelle ci circondano.
Giacobbe è in viaggio per realizzare un grande desiderio: sta cercando
l’amore della sua vita. La prima sera si ferma a dormire nel deserto e fa un
sogno: una scala come un ponte tra il cielo e la terra. Le parole degli uomini salgono su per la scala e diventano preghiere. E giù dalla scala viene
la sua Parola che dona pace e amore. Quante parole abbiamo detto in questi giorni di Cre-Grest ma non sempre sono come delle scale che ci uniscono anzi, a volte, sono dei muri che ci dividono. Le nostre parole ci
avvicinano o ci allontanano dagli altri?
DAL VANGELO SECONDO LUCA (4, 16-19)
Gesù si recò a Nazaret, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto: Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo
mi ha consacrato con l’unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto
messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore.
DAL LIBRO DELLA GENESI (28, 8-15)
Giacobbe fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa. Ecco il
Signore gli stava davanti e disse: “Io sono il Signore, il Dio di Abramo, tuo padre e
il Dio di Isacco. La terra sulla quale tu sei coricato la darò a te e alla tua discendenza.
Ecco io sono con te e ti proteggerò dovunque tu andrai; poi ti farò ritornare in questo paese, perché non ti abbandonerò senza aver fatto tutto quello che ti ho detto”.
Gesù, tu che illumini
il nostro cielo con tante stelle,
guarisci il nostro sguardo
dalla cecità dell’egoismo
e dacci il coraggio e la fiducia
di non chiudere gli occhi
davanti al bisogno del fratello.
Amen
CHIUDIAMO GLI OCCHI E POI APRIAMOLI LENTAMENTE
Signore Gesù,
grazie perché al Cre-Grest
possiamo parlare con tantissime persone.
Aiutaci a usare le nostre parole
non per creare divisioni tra di noi,
ma per costruire belle amicizie.
Amen
CHIUDIAMO GLI OCCHI E CHIEDIAMO SCUSA
Terza settimana
ABBIAMO VISTO SORGERE LA SUA STELLA
Le stelle hanno un nome. E nelle stelle gli uomini cercano i disegni delle costellazioni, perché il cielo possa essere più vicino e amico. Ascoltare il cielo permette di fare viaggi e scoperte. La danza di una stella non ti lascia fermo e
immobile, ma ti spinge a muovere il cuore, il corpo, i tuoi passi.
Grazie Gesù,
per il don, gli animatori
e tutti quelli che in questi giorni
sono le nostre stelle comete:
coloro che ci fanno giocare,
divertire, ridere, pregare...
grazie perché con la loro gioia ci parlano di Te!
Amen
CI PRENDIAMO PER MANO E STRINGIAMO QUELLA DI CHI CI STA ACCANTO
Lunedì
Mercoledì
Quale luce?
Gesù è la luce
I giorni trascorsi al Cre-Grest ci hanno regalato tanti amici e amiche. Il
primo giorno forse faticavamo a ricordare tutti i nomi, ma ora, dopo aver
trascorso insieme tanto tempo ci sembra di conoscerli da sempre. Guardiamo negli occhi un amico e scopriamo che proprio sul fondo ci sono due
stelle, due gioielli del cielo. Siamo capaci di meravigliarci di tanta bellezza?
Un giorno, dopo essere stati a messa tutti insieme, un gruppo di ragazzi si fermò con
Lucia, la catechista, a parlare un po’. Lucia chiese: “Quali luci c’erano in chiesa
oggi?”. Allora Mario alzò la mano saltellando e disse: “Cinque lampadari accesi”.
Marcella aggiunse: “C’erano anche le candele sugli altari di lato”. Gabriella ricordò
a tutti: “Il lumino rosso accanto al tabernacolo”. “Le stelle dipinte nei quadri”, suggerì Simone. Sembrava che avessero esaurito tutte le risposte possibili, poi Silvia
disse piano: “Gli occhi di tutte le persone presenti”.
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Caro Gesù,
gli amici con cui trascorriamo
le nostre giornate sono tanti,
come le stelle del cielo!
Aiutaci a stare bene insieme,
a conoscerci ancora di più
per diventare luce che brilla,
come le tue stelle!
Amen
Il profeta Isaia guarda il cielo di notte e annuncia la nascita di Gesù. Nelle
tenebre che avvolgono la terra, Gesù sarà un luce che rischiara ogni volto,
sarà una luce piccola come un bambino, ma potente, capace di costruire la
pace e di far finire la guerra. Gesù è la luce che squarcia il buio, che fa
scappare la paura, che guida i nostri passi facendoci compagnia.
DAL LIBRO DEL PROFETA ISAIA (9,1.5-6)
Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse. Poiché un bambino è nato per noi, ci è stato
dato un figlio. Sulle sue spalle è il segno della sovranità ed è chiamato: Consigliere
ammirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace; grande sarà il suo
dominio e la pace non avrà fine sul trono di Davide e sul regno, che egli viene a
consolidare e rafforzare con il diritto e la giustizia, ora e sempre.
Caro Gesù,
tu sei la nostra stella:
ci togli dal buio della notte,
ci fai camminare dritti seguendoti,
ci fai guardare il cielo stupiti,
perché tu sei la nostra luce più bella.
Aiutaci a portare luce
nei cuori dei nostri amici e fratelli!
Amen
URLIAMO IL NOME DI CHI CI STA ACCANTO
CI PRENDIAMO PER MANO E FACCIAMO UN PASSO INSIEME VERSO GESÙ
Martedì
Giovedì
La stella dei Magi
Un aiuto: lo sappiamo riconoscere?
È estate, fa caldo, e Natale è la festa più lontana a cui pensare durante il
Cre-Grest; eppure le stelle hanno una parte importante quando facciamo
il presepe, soprattutto una stella: la cometa che guida i Magi da Gesù e che
fa arrabbiare Erode. Chiediamo a Gesù di aiutarci a essere pieni di gioia
come i Magi e di essere sempre pronti a vivere con entusiasmo i giochi, le
gite, le proposte di questi giorni di divertimento insieme al Cre-Grest!
DAL VANGELO DI MATTEO (2, 7-10)
Allora Erode, chiamati di nascosto i magi, s’informò esattamente da loro del tempo
in cui la stella era apparsa; e, mandandoli a Betlemme, disse loro: “Andate e chiedete informazioni precise sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere,
affinché anch’io vada ad adorarlo”.
Essi dunque, udito il re, partirono; e la stella, che avevano vista in Oriente, andava
davanti a loro finché, giunta al luogo dov’era il bambino, vi si fermò sopra. Quando
videro la stella, si rallegrarono di grandissima gioia.
Quante gite abbiamo già fatto questa estate? Tante vero? Siamo andati in
posti belli, dove ci siamo divertiti tanto. Questo è stato possibile perché
non abbiamo sbagliato la strada, perché qualcuno sapeva dove condurci.
Tutti i giorni il Signore ci conduce e ci aiuta a trovare la strada, se solo
glielo sappiamo chiedere con cuore sincero. A volte, come a Tobia, ci invia
un angelo in incognito come Raffaele, che ci guida e ci accompagna, salvandoci dai pericoli.
DAL LIBRO DI TOBIA (5, 4-8)
Uscì Tobia in cerca di uno pratico della strada che lo accompagnasse nella Media.
Uscì e si trovò davanti l’angelo Raffaele, non sospettando minimamente che fosse
un angelo di Dio. Gli disse: “Di dove sei, o giovane?”. Rispose: “Sono uno dei tuoi
fratelli Israeliti, venuto a cercare lavoro”. Riprese Tobia: “Conosci la strada per andare nella Media?”. Gli disse: “Certo, parecchie volte sono stato là e conosco bene
tutte le strade”. E Tobia a lui: “Aspetta, o giovane, che vada ad avvertire mio padre.
Ho bisogno che tu venga con me e ti pagherò il tuo salario”. Gli rispose Raffaele:
“Ecco, ti attendo; soltanto non tardare”.
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Grazie Signore,
perché a volte perdiamo la tua strada
ma Tu non smetti mai di indicarcela
attraverso le persone che ci aiutano
e ci vogliono bene.
Continua a fidarti di noi e
guidaci sul tuo cammino.
Amen
ALZIAMO UNA MANO AL CIELO PER FARCI GUIDARE DAL SIGNORE
Venerdì
Alla ricerca delle piccole cose
È bello stare qui tutti insieme al Cre-Grest, ci sentiamo uniti, in compagnia,
ci sentiamo ascoltati e accolti. A volte ascoltare gli altri è facile, soprattutto
se urlano, altre volte è più difficile se c’è rumore o uno parla a bassa voce.
Il Signore, quando parla al nostro cuore, non usa un microfono, ma piano
piano, aspetta che facciamo silenzio. La sua parola è leggera e dolce come
un venticello. Ascoltiamo...
DAL PRIMO LIBRO DEI RE (19, 11-12)
Elia camminò per quaranta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio, l’Oreb. Ecco,
il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento ci fu
un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto ci fu un fuoco,
ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco ci fu il mormorio di un vento leggero.
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Grazie Signore,
perché non ti stanchi mai di parlare con noi,
perché tu non sei nelle parole urlate,
non sei nella prepotenza,
non sei nel rumore che non vuole ascoltare.
Tu sei nel silenzio delle piccole cose
per questo sempre ti ringraziamo.
Amen
METTIAMO UN DITO DAVANTI AL NASO E FACCIAMO SILENZIO
Quarta settimana
GUARDA IL CIELO E CONTA LE STELLE.
Nel libro della Genesi, Dio ordina ad Abramo di guardare il cielo e contare le
stelle. Abramo ha lasciato la sua terra e si è avventurato in una terra sconosciuta. Il passato è alle spalle, il presente è incerto, il futuro sembra impossibile: Abramo non ha figli. Ma niente è impossibile a Dio e le stelle, nel loro
splendore, testimoniano la grandezza del creato e di chi le ha illuminate nel
cielo: il futuro è pieno di speranza, perché nel cielo, pieno di segni di speranza, è custodita la promessa di Dio.
noi siamo chiamati a fare la stessa cosa, ma per fidarci di Dio, dobbiamo saperci fidare di coloro
che ci pone accanto. All’inizio di questa settimana di Cre-Grest ringraziamo il Signore per i tanti
amici di cui ci possiamo fidare.
DAL LIBRO DELLA GENESI (15, 1-2.5-6)
La parola del Signore fu rivolta ad Abram: “Non temere, Abram. Io sono il tuo scudo;
la tua ricompensa sarà molto grande”. Rispose Abram: “Mio Signore Dio, che mi
darai? Io me ne vado senza figli”. Poi il Signore lo condusse fuori e gli disse: “Guarda
in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle” e soggiunse: “Tale sarà la tua discendenza”. Egli credette al Signore, che glielo accreditò come giustizia.
Signore, ti preghiamo per ciascuno di noi
perché sappiamo abbandonarci nelle tue mani,
sicuri dei grandi progetti che hai per noi.
Fa’ che possiamo sempre restare a bocca aperta
davanti alla bellezza dei doni
con cui riempi la nostra vita.
Amen
METTIAMO LA MANO SULLA SPALLA DEL NOSTRO VICINO
Martedì
Gesù sulla croce: il cielo buio
Quando non c’è una luce che illumina i nostri passi, che ci permette di vedere dove stiamo mettendo i piedi, non riusciamo a trovare il coraggio di
muoverci, perché abbiamo paura del buio. Sulla croce sembra tutto finito e
il cielo sembra riflettere questa sconfitta. Tutto è buio perché il nostro sole,
Gesù, si è spento per sempre. Invece la realtà è un’altra: sulla croce Gesù fa
a tutti il regalo più grande: offre la sua stessa vita, si dona tutto per amore.
Il Cre-Grest ci dà tante occasioni per donare il nostro tempo, le nostre attenzioni, i nostri favori agli altri. E noi quanto sappiamo essere generosi verso chi ci chiede una
mano?
DAL VANGELO SECONDO LUCA
Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra fino
alle tre del pomeriggio. Il velo del tempio si squarciò nel mezzo. Gesù, gridando a
gran voce, disse: “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito”. Detto questo spirò.
Signore Gesù,
tu sulla croce hai accettato
di offrire la tua vita per ognuno di noi.
Aiutaci, sul tuo esempio,
a fare della nostra vita un dono per gli altri.
Fa’ che nel buio in cui gli altri
si possono trovare,
noi siamo luce che conforta
e accompagna nel cammino.
Amen
METTIAMO TUTTE E DUE LE MANI SUL CUORE
Mercoledì
Lunedì
Contare le stelle e fidarsi
Di fronte alla grande promessa di Dio Abramo alza gli occhi e vede il cielo
per la prima volta. Tantissimi puntini dorati ricamano il cielo. Stelle che si
rincorrono formando bellissimi disegni, stelle che brillano nel buio della
notte. Una, due, tre... dieci, undici... cinquanta... centodieci. No, non riesci
a contarle le stelle, sono troppe. Abramo crede a Dio e si fida di lui. Anche
Il mattino di Pasqua: la luce che avanza
La mattina di pasqua, quando le donne vanno al sepolcro c’è buio: buio nel
cielo perché il sole non è ancora sorto; e buio nel loro cuore perché la morte
di Gesù ha spento le loro attese. Ma quando arrivano al sepolcro la tomba
è vuota, Gesù non è più lì e un angelo le invita a non avere paura perché
il buio è stato vinto dalla Luce. Ora la delusione ha ceduto il posto alla speranza e le donne sono mandate ad annunciare la bella notizia. Anche noi
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siamo chiamati a testimoniare al Cre-Grest il messaggio di Gesù con gesti concreti di generosità,
di attenzione, di cura verso gli altri.
DAL VANGELO DI MARCO (16, 2-7)
Di buon mattino, il primo giorno dopo il sabato, Maria di Magdala, Maria di Giacomo e Salomè vennero al sepolcro al levar del sole. Esse dicevano tra loro: “Chi ci
rotolerà via il masso dall’ingresso del sepolcro?”. Ma, guardando, videro che il masso
era già stato rotolato via. Entrando nel sepolcro, videro un giovane, vestito di una
veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: “Non abbiate paura! Voi cercate
Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ora andate, dite ai suoi discepoli
e a Pietro che egli vi precede in Galilea”.
Il buio e la tristezza non hanno mai l’ultima parola
e anche quando siamo tristi c’è sempre
qualcuno che ci regala un sorriso.
Grazie Gesù, perché non ci lasci mai soli
e anche nella paura
la tua luce illumina ogni nostro passo.
Amen
PRENDIAMOCI PER MANO E FORMIAMO UNA LUNGA CATENA DI AMICIZIA
vuol dire riconoscere la presenza di Dio anche negli amici che hanno condiviso con noi l’esperienza
del Cre-Grest. Dio in questo mese ci ha parlato anche attraverso la loro voce. Noi siamo stati capaci di accoglierlo e ascoltarlo?
DAL LIBRO DELL’APOCALISSE (21,1-3)
Vidi poi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il cielo e la terra di prima erano
scomparsi e il mare non c’era più. Vidi anche la città santa, la nuova Gerusalemme,
scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. Udii allora una voce potente che usciva dal trono: “Ecco la dimora di Dio con gli uomini!
Egli dimorerà tra di loro ed essi saranno suo popolo ed egli sarà il “Dio-con-loro.”
Grazie Gesù per l’avventura del Cre-Grest.
Ti chiediamo scusa se ci siamo persi in piccoli litigi,
se non abbiamo spalancato il cuore
a chi ci chiedeva aiuto.
Grazie per tutto quello che abbiamo ricevuto
e grazie per quello che abbiamo saputo donare!
Il cielo guidi sempre i nostri passi.
Amen
CI PRENDIAMO PER MANO E GRIDIAMO: GRAZIE SIGNORE!
Giovedì
Rivolti verso il futuro
Eccoci verso la fine di questo Cre-Grest, forse di questo un po’ ci dispiace,
ma siamo sicuri che quello che abbiamo costruito in queste settimane non
andrà perso, gli amici sono venuti ad abitare nel nostro cuore. In questi
giorni abbiamo alzato spesso gli occhi al cielo e ci siamo accorti di quanti
doni riceviamo dall’alto. La presenza di Gesù tra noi è la luce che illumina
ogni cosa, è la forza della nostra amicizia, è la sorgente del nostro volerci
bene.
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Un missionario che amava molto la gente con cui stava, si accorse che uno dei suoi
fedeli, alla fine di ogni messa si metteva davanti al tabernacolo e vi rimaneva a lungo,
immobile. Era un uomo buono, molto semplice, che non sapeva leggere, ma ascoltava ogni parola con molta attenzione. Un giorno, mosso da curiosità, il missionario gli chiese cosa facesse davanti al tabernacolo e l’uomo rispose: “Tengo la mia
anima al sole!”.
Grazie, Gesù,
per le luci del cielo,
per quelle piccole e per quelle grandi,
per quelle del giorno
e per quelle della notte.
Grazie per i nostri amici,
grazie per tutti coloro
che ci vogliono bene!
Amen
METTIAMO UNA MANO SUL CUORE E SORRIDIAMO
Venerdì
Salire verso il cielo
L’Apocalisse è l’ultimo libro della Bibbia e usa tanti simboli per raccontarci
i sogni di Dio. Qui ce ne racconta uno speciale: la città santa. Dio desidera
abitare in mezzo a noi. Per questo sogna una città, una città di cielo, che
scende sulla terra. È una città bellissima come una sposa dove tutti gli uomini possono vivere insieme da fratelli. Abitare nella città di Dio, per noi,
Per la preghiera
con gli animatori
Prima settimana
SE GUARDO IL CIELO
Per creare clima potete utilizzare: ‘Stelle’ di Francesco Guccini
All’inizio di una nuova esperienza estiva si ha sempre un certo timore: paura che qualcosa vada
storto, paura di non essere all’altezza del compito, paura... Sembra sempre che gli altri ci tengano
d’occhio e siano pronti a giudicare ogni minima mossa; non ci rendiamo conto però che lo sguardo
più importante e a cui dobbiamo prestare attenzione è proprio quello di chi ci viene affidato, dei
bambini e i ragazzi: loro sono lo specchio del nostro operato, sono loro che ci donano lo sguardo
più profondo e attento, uno sguardo vero e senza pregiudizi. Impariamo da loro a guardare il CreGrest con occhi nuovi, per affrontare al meglio i giorni che ci aspettano.
LEGGETE DAL VANGELO DI MATTEO IL CAPITOLO 11 (25-27)
In quel tempo Gesù prese a dire: “Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della
terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti, e le hai rivelate
ai piccoli. Sì, Padre, perché così ti è piaciuto. Ogni cosa mi è stata data in mano dal
Padre mio; e nessuno conosce il Figlio, se non il Padre; e nessuno conosce il Padre,
se non il Figlio, e colui al quale il Figlio voglia rivelarlo.
PREGHIERA
O Signore, all’inizio di questi giorni di servizio prezioso,
ti chiediamo di donarci la capacità di guardare con occhi nuovi
tutto quello che ci circonda, le persone che con noi condividono il cammino
e chi ci viene affidato. Fa’ che anche il nostro possa essere
uno sguardo capace di vedere oltre,
uno sguardo che non si ferma alle apparenze, uno sguardo d’amore.
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Seconda settimana
UNA SCALA POGGIAVA SULLA TERRA,
LA SUA CIMA RAGGIUNGEVA IL CIELO
Per creare clima potete utilizzare: ‘Angoli di cielo’ dei Tiromancino
“Anche io voglio salire sul palco; quest’anno voglio essere io il protagonista della storia; ah, se io
fossi il coordinatore...”: quante volte ci è capitato di pensare a queste cose? Quante volte le nostre giornate sono state rovinate da litigi o discussioni per accaparrarsi il compito più in vista? E
non ci rendiamo conto che in una grande macchina come quella del Cre-Grest ci sono ruoli e compiti diversi: chi lavora dietro le quinte non è certo meno importante di chi ci mette la faccia. Impariamo a non voler peccare di superbia, perché solo così avremo davvero la possibilità di raggiungere
il cielo.
LEGGETE DAL LIBRO DELLA GENESI IL CAPITOLO 11 (1-9)
Tutta la terra parlava la stessa lingua e usava le stesse parole. Dirigendosi verso
l’Oriente, gli uomini capitarono in una pianura nel paese di Scinear, e là si stanziarono. Si dissero l’un l’altro: “Venite, facciamo dei mattoni cotti con il fuoco!” Essi
adoperarono mattoni anziché pietre, e bitume invece di calce. Poi dissero: “Venite,
costruiamoci una città e una torre la cui cima giunga fino al cielo; acquistiamoci
fama, affinché non siamo dispersi sulla faccia di tutta la terra”. Il Signore discese per
vedere la città e la torre che i figli degli uomini costruivano. Il Signore disse: “Ecco,
essi sono un solo popolo e hanno tutti una lingua sola; questo è il principio del loro
lavoro; ora nulla impedirà loro di condurre a termine ciò che intendono fare. Scendiamo dunque e confondiamo il loro linguaggio, perché l’uno non capisca la lingua
dell’altro!” Così il Signore li disperse di là su tutta la faccia della terra ed essi cessarono di costruire la città. Perciò a questa fu dato il nome di Babel, perché là il Signore
confuse la lingua di tutta la terra e di là li disperse su tutta la faccia della terra.
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PREGHIERA
O Signore, che dall’alto ci osservi,
aiutaci a imparare il valore vero della collaborazione.
Ti preghiamo affinché sappiamo mettere da parte l’arroganza e la superbia,
per lasciare spazio all’umiltà e alla voglia di mettersi in gioco,
perché solo così potremo veramente raggiungere il cielo.
Terza settimana
ABBIAMO VISTO SORGERE LA SUA STELLA
Per creare clima potete utilizzare: ‘La valigia’ di Jovanotti
Siamo giunti ormai a metà di questo viaggio e ancora capita di fermarsi e comprendere che qualcosa non va, qualcosa non gira. Eppure, pensiamo, giunti a questo punto la macchina dovrebbe essere ben rodata! Questo ci fa capire come il tempo che precede il Cre-Grest abbia molta
importanza: progettare ad aprile Nasinsu ci permette di farlo nostro, di meditarlo e ragionarlo. Perché quando in gioco c’è l’educazione e la vita di qualcun altro non ci possiamo permettere di arrivare impreparati. Impariamo a dare pensiero alle nostre azioni, perché solo così queste lasceranno
il segno.
LEGGETE DAL VANGELO DI LUCA IL CAPITOLO 14 (28-33)
Chi di voi, infatti, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolare la spesa
per vedere se ha abbastanza per poterla finire? Perché non succeda che, quando ne
abbia posto le fondamenta e non la possa finire, tutti quelli che la vedranno comincino a beffarsi di lui, dicendo: “Quest’uomo ha cominciato a costruire e non ha
potuto terminare”. Oppure, qual è il re che, partendo per muovere guerra a un altro
re, non si sieda prima a esaminare se con diecimila uomini può affrontare colui che
gli viene contro con ventimila? Se no, mentre quello è ancora lontano, gli manda
un’ambasciata e chiede di trattare la pace. Così dunque ognuno di voi, che non rinunzia a tutto quello che ha, non può essere mio discepolo.
PREGHIERA
O Signore, proprio tu che prima di darci la vita
ci hai sognato e riservi grandi progetti per il nostro futuro,
aiutaci a imparare a dare senso al nostro essere e al nostro agire,
affinché anche noi possiamo essere traccia significativa
nella vita dell’altro.
Quarta settimana
GUARDA IL CIELO, E CONTA LE STELLE
Per creare clima potete utilizzare: ‘Oriente’ di Niccolò Fabi
Avere fede: in due parole possiamo riassumere il brano di vangelo che segue. È la fiducia verso chi
ci ha affidato un mandato che ci ha fatto intraprendere la strada dell’animazione. È la fiducia delle
famiglie che ci ha fatto impegnare ogni mattina affinché ogni giorno sia migliore di quello precedente. È la fiducia che abbiamo letto nello sguardo e nel sorriso di chi ci è stato affidato che ci ha
fatto intuire che quello che stavamo facendo non era cosa da poco. Chi l’avrebbe immaginato
prima di cominciare che bastavano due semplici parole per vivere un’esperienza simile?
LEGGETE DAL LIBRO DEGLI EBREI IL CAPITOLO 11 (8-17)
Per fede Abramo, quando fu chiamato, ubbidì, per andarsene in un luogo che egli
doveva ricevere in eredità; e partì senza sapere dove andava. Per fede soggiornò
nella terra promessa come in terra straniera, abitando in tende, come Isacco e Giacobbe, eredi con lui della stessa promessa, perché aspettava la città che ha le vere
fondamenta e il cui architetto e costruttore è Dio. Per fede anche Sara, benché fuori
di età, ricevette forza di concepire, perché ritenne fedele colui che aveva fatto la
promessa. Perciò, da una sola persona, e già svigorita, è nata una discendenza numerosa come le stelle del cielo, come la sabbia lungo la riva del mare che non si
può contare. Tutti costoro sono morti nella fede, senza ricevere le cose promesse, ma
le hanno vedute e salutate da lontano, confessando di essere forestieri e pellegrini
sulla terra. Infatti, chi dice così dimostra di cercare una patria; e se avessero avuto a
cuore quella da cui erano usciti, certo avrebbero avuto tempo di ritornarvi! Ma ora
ne desiderano una migliore, cioè quella celeste; perciò Dio non si vergogna di essere
chiamato il loro Dio, poiché ha preparato loro una città. Per fede Abramo, quando
fu messo alla prova, offrì Isacco; egli, che aveva ricevuto le promesse, offrì il suo
unigenito.
PREGHIERA
O Signore, a volte ci stavamo per arrendere,
spesso abbiamo pensato di mollare tutto e tutti;
spesso ci siamo sentiti incompresi o giudicati,
ma siamo comunque andati avanti, fino alla fine.
Grazie per averci sempre dato la forza per continuare,
grazie per aver creduto in noi, grazie per aver accolto
il nostro sguardo verso il cielo.
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Preghiera degli animatori
Perché pregare insieme è parte del mistero della Chiesa che ci indica l’Altissimo e ci suggerisce parole nuove per trovare quelle antiche dentro di noi.
Dio del cielo,
Creatore delle luci che stanno in alto,
Padre dei piccoli e dei grandi,
Fratello che scruti con noi oltre le nuvole,
Spirito che gonfi d’infinito i cuori,
noi ti preghiamo.
Tu sei la tenerezza
che pensa solo ciò che è buono per noi,
Tu sei la meraviglia
che sogna solo ciò che è bello per noi,
Tu sei l’abbondanza
che desidera solo ciò che è bene per noi,
noi ti preghiamo.
Donaci degli occhi luminosi
per contemplare il tuo firmamento,
donaci un cuore grande
per scoprirti qui vicino,
donaci delle mani generose
per condividere il tuo tesoro,
noi ti preghiamo.
Che le stelle ci insegnino
a brillare anche nella notte,
che il sole ci mostri
che è possibile donare senza misura,
che la luna ci ricordi
che siamo presenza preziosa,
noi ti preghiamo.