FAQ L`OSTEOPATIA È RICONOSCIUTA IN ITALIA? Attualmente, l

FAQ
L’OSTEOPATIA È RICONOSCIUTA IN ITALIA?
Attualmente, l'osteopatia è riconosciuta ufficialmente negli Stati Uniti, Australia, Nuova
Zelanda, Israele, Gran Bretagna, Svizzera, Francia, Portogallo, Malta, Islanda, Finlandia,
Lichtenstein, Ungheria, Lettonia; e in via di riconoscimento in molti altri stati.
In Italia la professione di Osteopata non è riconosciuta, ma neanche vietata. Il Registro
degli Osteopati d’Italia (ROI) sta lavorando con il mistero della salute per la
regolamentazione e il riconoscimento della professione.
ESISTE LA FACOLTÀ DI OSTEOPATIA IN ITALIA?
No. In Italia attualmente non esiste la Laurea in Osteopatia; la formazione avviene
esclusivamente presso scuole o istituti privati.
Le scuole accreditate dal ROI (registro degli osteopati d’Italia) garantiscono percorsi
didattici controllati e in linea con gli standard europei.
QUESTA SITUAZIONE IN ITALIA HA PORTATO AD UN INCREMENTO ESPONENZIALE DI
“SEDICENTI OSTEOPATI” CHE POSSONO ARRECARE GRAVI DANNI ALLA PERSONA.
INFORMARSI SEMPRE SUL PERCORSO FORMATIVO E SULL’EVENTUALE POSSESSO DI TITOLI
E QUALIFICHE DEL PROFESSIONISTA A CUI CI SI RIVOLGE!
COSA DEVO PORTARE ALLA PRIMA VISITA?
Ogni seduta osteopatica si apre con un’anamnesi per la raccolta dei dati clinici, quindi
portare tutta la documentazione clinica del bimbo (foglio di dimissione alla nascita,
cartelle cliniche, radiografie, ecografie, ecc...).
IL TRATTAMENTO È DOLOROSO?
No. Il trattamento osteopatico rivolto a neonati e bambini non evoca dolore, e si avvale
solo di manipolazioni gentili e non invasive.
QUANTO DURA UNA VISITA OSTEOPATICA?
La visita dura circa 30-40 minuti.
QUANTO COSTA?
Il costo è di 60€ + spese amministrative.
QUANTE SEDUTE È NECESSARIO FARE?
Ovviamente non è possibile stabilire a priori quante sedute sono necessarie perché tutto
dipende dal motivo di consulto, dall’età, dalle condizioni cliniche generali e dalla risposta
soggettiva al trattamento.
Mediamente 3-5 sedute a distanza di almeno 1 settimana l’una
dall’altra sono necessarie per migliorare considerevolmente/risolvere il problema.
Dopodiché si consiglia di fare delle sedute di mantenimento e di controllo con una
frequenza da stabilire insieme, e durante le varie tappe dello sviluppo.
NEL TEMPO CHE INTERCORRE TRA UNA SEDUTA E L’ALTRA COSA DEVO FARE?
A fine seduta, l’osteopata può consigliare al paziente eventuali visite specialistiche,
stili/abitudini da adottare o modificare sull’accudimento, attività, giochi o altro.
È CONSIGLIATO FAR VISITARE IL PROPRIO NEONATO DALL’OSTEOPATA?
Lo si consiglia vivamente, soprattutto dopo un parto indotto o/e difficile, un parto
gemellare, una gravidanza complicata, una nascita pretermine, etc.. ma non è necessario se
non richiesto dal pediatra o se il neonato non presenta disturbi o atteggiamenti posturali
particolari. È fondamentale rivolgersi solo ad osteopati qualificati e che hanno fatto una
formazione specifica in ambito pediatrico.
COME AVVIENE UN TRATTAMENTO OSTEOPATICO?
Le fasi sono 5: raccolta dati, esame obiettivo, test osteopatici, esecuzione delle tecniche
manipolative più appropriate, suggerimenti e consigli.
L’OSTEOPATA PRESCRIVE FARMACI?
Assolutamente no, sia per legge che per vocazione. Il principale mezzo a disposizione
dell’osteopata, infatti, sono le sue stesse mani. La palpazione manuale riesce a rilevare le
rigidità e tensioni (disfunzioni somatiche) e, con il trattamento manipolativo, a ristabilirne la
mobilità.
L’OSTEOPATA COLLABORA CON ALTRI PROFESSIONISTI DELLA SALUTE?
L’osteopata collabora e interagisce con tutte le figure professionali che si occupano di
neonati e bambini: pediatri, neonatologi, neuropsichiatri infantili, ortopedici, neurologi,
neurochirurghi, fisiatri, fisioterapisti, terapisti della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva,
infermieri pediatrici, logopedisti, psicologi, etc...
CI SI PUÒ SOTTOPORRE AD UN TRATTAMENTO ANCHE DURANTE LA GRAVIDANZA?
Si. Durante la gravidanza, lo scopo del trattamento osteopatico è attenuare il più possibile i
dolori e le sensazioni di disagio legate ai cambiamenti fisiologici della gravidanza e preparare
al meglio l’organismo della futura madre al parto.
L'OSTEOPATIA PUÒ AVERE DELLE CONTROINDICAZIONI?
Sì. Il trattamento osteopatico, come qualsiasi altra forma terapeutica, può presentare delle
controindicazioni relative o assolute. Compito dell'osteopata, ancor prima di attuare il
proprio atto terapeutico, è quello di considerare e verificare eventuali controindicazioni al
trattamento stesso.
IL TRATTAMENTO OSTEOPATICO HA ANCHE UNA FUNZIONE DI PREVENZIONE?
Si. Il professionista rileva quanto prima possibile le restrizioni di mobilità che, se trascurate,
svilupperanno successivamente disturbi funzionali, indebolimento dei sistemi di difesa
naturali, squilibri posturali, dolore e condizioni patologiche.
COME SI DIVENTA OSTEOPATI?
Al momento sono due percorsi formativi possibili: uno di 6 anni, part-time, a cui si accede
con una laurea di primo livello in discipline sanitarie, quindi laurea in medicina, fisioterapia,
odontoiatria, e l’altro invece di 5 anni a tempo pieno, a cui si può accedere con la scuola
media superiore.
QUAL È LA DIFFERENZA TRA OSTEOPATIA E FISIOTERAPIA?
Il Fisioterapista si occupa prevalentemente della rieducazione motoria e funzionale del
paziente in seguito ad una patologia o trauma. Si avvale dell’approccio manuale,
dell’esercizio terapeutico e dell’utilizzo di mezzi fisici per il recupero della funzione lesa.
L’osteopata basa tutta la sua formazione esclusivamente sull’approccio manipolativo, e
sulla normalizzazione delle disfunzioni somatiche dei tessuti corporei, in presenza o meno di
patologia conclamata.
QUAL È LA DIFFERENZA TRA OSTEOPATIA E CHIROPRATICA?
Il punto comune è che le due discipline si basano esclusivamente sulla pratica manuale.
Esistono numerose differenze, principalmente si può dire che la Chiropratica si esercita
unicamente nel campo articolare, mentre l'Osteopatia interviene su tutti i tessuti, in ambito
cranio-sacrale (legame tra il cranio, la colonna vertebrale e l’osso sacro) e viscerale (azioni
sulla mobilità degli organi viscerali).
Il campo di applicazione dell’osteopatia è dunque più
ampio.