Prevenzione Diagnosi precoce e trattamento chirurgico dei tumori

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RASSEGNA STAMPA
martedì 9 dicembre 2014
02/12/2014 - TUMORE DEL SENO E DELLA TIROIDE, CONVEGNO GIOVEDÌ
IN CHIESA
Campobasso. Giovedì 4 dicembre alle 18 e 30 nella chiesa di S.Antonio Abate, a
Campobasso, si svolgerà il convegno "Prevenzione, diagnosi precoce e trattamento
chirurgico dei tumori del seno e della tiroide”. Dopo l’indirizzo di saluto del parroco,
don Ugo Iannandrea, del direttore fenerale della Fondazione Giovanni Paolo II,
Enrico Zampedri, introdurrà i lavori il direttore del dipartimento di Oncologia,
Camillo Cavicchioni. Relazioneranno il dottor Pietro Princi, endocrino-chirugo e il
dottor Francesco Palumbo, chirurgo senologo.
Si parlerà di prevenzione, diagnosi precoce e delle nuove tecniche chirurgiche
particolarmente avanzate per la cura di queste patologie. Negli ultimi anni le
possibilità di curare con successo il tumore della mammella sono aumentate e oggi
questa malattia può essere guarita. Le diverse competenze in Radiologia, Chirurgia,
Oncologia Medica, Radioterapia e altre specializzazioni coinvolte nella gestione della
persona con tumore al seno lavorano insieme per definire l’approccio migliore in ogni
singolo caso. La personalizzazione della diagnosi, delle cure e del follow-up è la
strategia che permette di ottenere il massimo dei risultati in termini di guarigione,
controllo della malattia, qualità della vita. Per quanto riguarda la chirurgia, vengono
proposte soluzioni volte a garantire non solo un efficace controllo della malattia ma
anche il miglior risultato estetico e funzionale possibile, grazie alla stretta
collaborazione fra i chirurghi senologi e plastici e al ricorso di moderne tecniche di
chirurgia radioguidata che consentono di individuare ed asportare correttamente
anche le lesioni tumorali non palpabili e il linfonodo sentinella da sottoporre a biopsia
in sede intraoperatoria.
Per quanto riguarda il tumore della tiroide questa neoplasia colpisce ogni anno in
Italia 14 donne e 4 uomini ogni 100 mila persone. Tutte le classi di età sono coinvolte,
con un picco nella fascia 45 – 49 anni per le donne e 65 – 69 anni per gli uomini. E’
provocato dalla crescita anomala di un gruppo di sue cellule, e può essere sia benigno
sia maligno. I tumori benigni sono molto diffusi, mentre il cancro della tiroide è
piuttosto raro. Nella maggior parte dei casi i noduli non provocano problemi
particolari, passando spesso inosservati tanto da essere occasionalmente scoperti
soltanto con la palpazione o nel corso di un’ecografia del collo. Solo in una piccola
percentuale di pazienti i noduli tiroidei comportano i sintomi tipici dell’ipertiroidismo.
Tuttavia, i noduli benigni della tiroide, se non adeguatamente diagnosticati e trattati,
possono crescere al punto da creare problemi alla deglutizione e alla fonazione per
compressione delle strutture circostanti. La chirurgia rappresenta il trattamento di
prima scelta per i tumori della tiroide. Se la diagnosi e il trattamento sono precoci,
ossia se s’interviene quando il tumore è ancora in una fase iniziale, le possibilità di
guarigione completa sono ottime nella maggior parte dei casi.
“Prevenzione, diagnosi precoce e
trattamento dei tumori del Seno e della
Tiroide”, convegno a Campobasso
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Campobasso
prima pagina
dic 2, 2014
Giovedì 4 dicembre 2014 alle ore 18.30 presso la Chiesa di S.Antonio Abate a Campobasso,
si svolgerà il convegno “Prevenzione, diagnosi precoce e trattamento
trattamento chirurgico dei tumori del
Seno e della Tiroide”. Dopo l’indirizzo di saluto del Parroco, don Ugo Iannandrea, del Direttore
Generale della Fondazione Ing. Enrico Zampedri, introdurrà i lavori il Direttore del
Dipartimento di Oncologia, Prof. Camillo
Camillo Cavicchioni. Relazioneranno: il dott. Pietro Princi,
endocrino-chirugo, e il dott. Francesco Palumbo, chirurgo senologo. Si parlerà di prevenzione,
diagnosi precoce e delle nuove tecniche chirurgiche particolarmente avanzate per la cura di
queste patologie. Negli ultimi anni le possibilità di curare con successo il tumore della
mammella sono aumentate e oggi questa malattia può essere guarita. Le diverse competenze
in Radiologia, Chirurgia, Oncologia Medica, Radioterapia e altre specializzazioni coinvolte
nella gestione della persona con tumore al seno lavorano insieme per definire l’approccio
migliore in ogni singolo caso. La personalizzazione della diagnosi, delle cure e del follow-up è
la strategia che permette di ottenere il massimo dei risultati in termini di guarigione, controllo
della malattia, qualità della vita. Per quanto riguarda la chirurgia, vengono proposte soluzioni
volte a garantire non solo un efficace controllo della malattia ma anche il miglior risultato
estetico e funzionale possibile, grazie alla stretta collaborazione fra i chirurghi senologi e
plastici e al ricorso di moderne tecniche di chirurgia radioguidata che consentono di
individuare ed asportare correttamente anche le lesioni tumorali non palpabili e il linfonodo
sentinella da sottoporre a biopsia in sede intraoperatoria. Per quanto riguarda il tumore della
tiroide questa neoplasia colpisce ogni anno in Italia 14 donne e 4 uomini ogni 100 mila
persone. Tutte le classi di età sono coinvolte, con un picco nella fascia 45 – 49 anni per le
donne e 65 – 69 anni per gli uomini. E’ provocato dalla crescita anomala di un gruppo di sue
cellule, e può essere sia benigno sia maligno. I tumori benigni sono molto diffusi, mentre il
cancro della tiroide è piuttosto raro. Nella maggior parte dei casi i noduli non provocano
problemi particolari, passando spesso inosservati tanto da essere occasionalmente scoperti
soltanto con la palpazione o nel corso di un’ecografia del collo. Solo in una piccola
percentuale di pazienti i noduli tiroidei comportano i sintomi tipici dell’ipertiroidismo. Tuttavia, i
noduli benigni della tiroide, se non adeguatamente diagnosticati e trattati, possono crescere al
punto da creare problemi alla deglutizione e alla fonazione per compressione delle strutture
circostanti. La chirurgia rappresenta il trattamento di prima scelta per i tumori della tiroide. Se
la diagnosi e il trattamento sono precoci, ossia se s’interviene quando il tumore è ancora in
una fase iniziale, le possibilità di guarigione completa sono ottime nella maggior parte dei casi.
Le nuove frontiere per combattere i tumori
al seno e alla tiroide
Molto seguito il convegno nella chiesa di Sant'Antonio Abate
in Campobasso — di Giancarlo Carlone — 6 dicembre 2014
Nella splendida cornice della chiesa di San Antonio Abate a Campobasso, una delle più antiche e
suggestive della città si è svolto il convegno ‘Prevenzione Diagnosi precoce e trattamento chirurgico
dei tumori del seno e della tiroide’. Dopo l’indirizzo di saluto del parroco, don Ugo Iannandrea, ha
introdotto e coordinato i lavori il professor Camillo Cavicchioni, direttore del dipartimento di
oncologia, che dopo aver brevemente illustrato le attività cliniche della Fondazione con particolare
riferimento all’aspetto chirurgico, ha presentato i due relatori: il dottor Pietro Princi, endocrinochirugo, e il dottor Francesco Palumbo, chirurgo senologo. La prima parte dell’incontro è stata
dedicata al tumore delle tiroide. Ogni anno, in Italia, oltre 40mila pazienti vengono sottoposti ad
intervento alla tiroide (il 30% circa per tumore tiroideo) che comporta l’asportazione chirurgica della
ghiandola. Le complicanze, che in mani esperte si verificano in percentuali estremamente ridotte (1%
circa), sono essenzialmente legate: alla lesione dei nervi laringei (superiori ed inferiori) che
comportano problemi nel parlare e nel deglutire, oppure al danneggiamento delle paratiroidi che
regolano i livelli di calcio nel sangue. Presso l’Unità di Chirurgia della Fondazione di Ricerca e Cura
‘Giovanni Paolo II’ è in dotazione un innovativo strumento diagnostico non invasivo, chiamato nervemonitoring, che aiuta a preservare i nervi laringei durante l’intervento. “Questa moderna
apparecchiatura facilita l’identificazione precoce del nervo laringeo, riducendo al minimo il rischio che
questo possa subire danni – ha spiegato il dottor Pietro Princi – inoltre evidenzia l’esistenza di varianti
anatomiche e aiuta nella dissezione del nervo”. Il principio di funzionamento del nuovo strumento è
molto semplice, in quanto il sistema consente di eseguire un monitoraggio continuo dei nervi di cui il
chirurgo vuole preservare integrità e funzionalità. Un allarme sonoro avvisa il chirurgo ogni volta che il
nervo viene sollecitato. “La parola chiave nella cura delle donne con tumore del seno è: “chirurgia
conservativa – ha spiegato il dottor Francesco Palumbo – il chirurgo cerca di preservare il più possibile
l’integrità del seno. Grazie alla tecnica della quadrantectomia può essere risparmiata la mammella, che
un tempo veniva sempre e completamente asportata anche per un tumore di piccole dimensioni. Oggi
anche i linfonodi ascellari possono essere salvati grazie alla tecnica della biopsia del linfonodo
sentinella. Viene prelevato in maniera mirata un solo linfonodo, che viene esaminato esaustivamente:
se questo è sano non vi è necessità di asportare gli altri linfonodi. Lo svuotamento ascellare viene
effettuato solo quando il linfonodo sentinella è interessato dalla malattia”. Il numeroso pubblico
presente ha rivolto diverse domande ai relatori, manifestando molto interesse per i temi trattati.
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