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PROGETTO SMART GRID
AUTOMAZIONE RETE MT
“Selettività Logica Palindroma per Automazione di Rete MT”
INDICE
CAPITOLO I° - DESCRIZIONE GENERALE LOGICA DI FUNZIONAMENTO
Pag. 3
CAPITOLO II° - GESTIONE DEL COMANDO DI CONTRO APERTURA
SU GUASTO
Pag. 5
CAPITOLO III° - GESTIONE DEL DISPOSITIVO DI RICHIUSURA
EVOLUTA RECLOSER (DRER)
Pag. 6
CAPITOLO IV° - INTEGRAZIONE DELLE PROTEZIONI DI CP DV901A2NCI
CON MODULO DI INTERFACCIA 61850 NELLA LOGICA
DI FUNZIONAMENTO DELLA SLP
Pag. 8
CAPITOLO V - INTEGRAZIONE DELLE PROTEZIONI 61850 PRODUTTORI
NELLA LOGICA DI FUNZIONAMENTO DELLA SLP
Pag. 12
CAPITOLO VI - ACRONIMI
Pag. 17
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CAPITOLO I°
DESCRIZIONE GENERALE LOGICA DI FUNZIONAMENTO
La nuova “Selettività Logica Palindroma” è pensata per permettere la selezione del tronco guasto
qualunque sia il verso dell’energia di alimentazione; in tal modo è possibile avere dorsali
automatizzate con il nuovo sistema sia nello “stato normale” di alimentazione e sia in “fuori stato
normale”; tipicamente tale evenienza si manifesta nella contro alimentazione di dorsali MT e nel
caso di presenza di Generazione Distribuita MT (GD).
Di seguito è rappresentato uno schema indicativo; le frecce arancioni indicano i dispositivi di
protezione e controllo che rilevano le condizioni di guasto, oltre ad indicare il punto in cui è
installato l’elemento di potenza attivo; le frecce azzurre indicano invece i dispositivi di protezione e
controllo che non rilevano le condizioni di guasto, anche in questo caso viene mostrato il punto in
cui è installato l’elemento di potenza automatizzato.
A
C1
C2
C3
C4
C5
B
A
C1
C2
C3
C4
C5
B
Nella figura soprastante è raffigurato un esempio di semidorsale con presenza di guasto tra gli
impianti C2 e C3.
Tutte i i dispositivi di protezione e controllo, in “[A]”, in ”[B]”, e in (Cn), che rilevano le condizioni
di guasto in rete, ossia la protezione di CP e quelle delle CS, ricevono appositi messaggi GOOSE
dall’impianto successivo “a valle” e l’impianto precedente “a monte”, corredato di analoghi
dispositivi.
In pratica ogni dispositivo di protezione e controllo emette lo stato di GUASTO RILEVATO o
GUASTO NON RILEVATO, permettendo quindi ai dispositivi che rilevano il guasto di determinare
le azioni successive secondo la seguente tabella:
TABELLA COMBINAZIONI CONSENSO APERTURA
PROTEZIONE PRECEDENTE PROTEZIONE SUCCESSIVA
AZIONE INTRAPRESA
GUASTO NON RILEVATO
GUASTO NON RILEVATO
BLOCCO
GUASTO RILEVATO
GUASTO NON RILEVATO
APERTURA
GUASTO NON RILEVATO
GUASTO RILEVATO
APERTURA
GUASTO RILEVATO
GUASTO RILEVATO
BLOCCO
Occorre precisare che la presenza della GD provoca la modifica della selettività solo per quanto
riguarda le temporizzazioni di avvio della selezione del tronco guasto, lasciando inalterata l’intera
logica di funzionamento della selettività stessa.
In pratica, in presenza di GD, la selettività logica viene avviata con un ritardo intenzionale al fine di
permettere il distacco temporaneo dei GD stessi, permettendo alla selettività logica di effettuare la
selezione del tronco guasto in regime puramente radiale.
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Prima di proseguire descrivere brevemente una funzione accessoria della “Selettività Logica
Palindroma”, il comando di contro apertura su guasto, descritta nel prossimo capitolo.
Nel capitolo “GESTIONE DEL DISPOSITIVO DI RICHIUSURA AUTOMATICA RECLOSER” viene
inoltre descritta la gestione del ciclo di richiusura effettuato dall’elemento di potenza a monte del
tronco guasto selezionato.
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CAPITOLO II°
GESTIONE DEL COMANDO DI CONTRO APERTURA SU GUASTO
Tale funzionalità viene abilitata o disabilitata con un comando inviato attraverso il protocollo di
cumunicazione IEC61850.
Nei casi in cui la “Selettività Logica Palindroma” si attiva, con conseguente apertura dell’elemento
di potenza a monte del guasto, il dispositivo di protezione e controllo che ha rilevato il guasto
richiede l’apertura dell’elemento di potenza associato al dispositivo di protezione e controllo
immediatamente a valle del guasto (elemento contro affacciato) il quale, precedentemente, ha
comunicato lo stato di “GUASTO NON RILEVATO”1; tale comando va eseguito esclusivamente
nel caso in cui il dispositivo di protezione che lo riceve rilevi l’effettiva assenza di tensione
sull’elemento di potenza di cui deve effettuare l’apertura; questo ulteriore controllo permette di
evitare l’apertura degli elementi di potenza che non hanno rilevato il guasto perché sede di
sezionamento e quindi alimentati da altra rete MT.
Ad esempio, nel caso di guasto di seguito riportato, la richiesta di C1 verso C2 di apertura
dell’elemento di potenza C2>C3 verrà ignorata in quanto C2>C3 è rimasto alimentato dalla
linea MT “B” a causa della presenza del sezionamento C2>C1:
A
C1
C2
C3
C4
C5
B
Pertanto il dispositivo di protezione e controllo che da il via alla selezione deve memorizzare l’indirizzo del mittente del messaggio
GOOSE che indica lo stato di “GUASTO NON RILEVATO”; nel momento di richiesta di contro apertura dell’IMS a valle del guasto
del dispositivo di protezione in “fase di selezione” dovrà emettere un messaggio GOOSE dedicato al dispositivo che
precedentemente ha inviato lo stato di “GUASTO NON RILEVATO”.
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CAPITOLO III°
GESTIONE DEL DISPOSITIVO DI RICHIUSURA EVOLUTA RECLOSER (DRER)
Tale funzionalità viene abilitata/disabilitata e configurata con appositi comandi inviati sia attraverso
il protocollo di comunicazione IEC61850 sia da appositi comandi disponibili nel menù di controllo
della PMTCS.
Le modalità di funzionamento previste del DRER sono le seguenti:
 DRER ESCLUSO: il Recloser a monte del guasto (RCm) esegue la sola apertura di scatto
per guasto, senza tentare nessuna richiusura, e richiedendo al Recloser a valle del guasto
(RCv) l’esecuzione della contro apertura; questa è la modalità di default in cui si deve
trovare il dispositivo di protezione e controllo dopo un reset hardware (accensione);
 DRER R-NCA (Rapida, No Contro Apertura): a seguito di scatto il RCm esegue una
richiusura2 senza che venga richiesta la controapertura al RCv; se la richiusura è positiva,
trascorso il tempo TNRR, l’elaborazione del DRER termina con l’emissione di un evento3 di
“RICH RAPIDA RECLOSER POSITIVA”; se la richiusura è negativa l’elaborazione del
DRER termina con l’emessione dell’evento “RICH RAPIDA RECLOSER NEGATIVA”;
 DRER R-CA-L (Rapida, Contro Apertura, Lenta): il RCm esegue una richiusura rapida
come nel R-NCA senza che venga richiesta la controapertura al RCv; se la richiusura è
positiva l’elaborazione del DRER termina dopo il TNRR con l’emessione di un evento di
“RICH RAPIDA RECLOSER POSITIVA”; se la richiusura è negativa si innesca invece il
seguente processo4:
a. attesa di TRL, durante il quale si verifica che il DRER del RCm rimanga incluso in
R-CA-L (diversamente verrà emesso l’evento “SCATTO DEF xxxxxxxxxx
RECLOSER”),
b. richiesta di controapertura del RCv, attesa di TCA,
c. esecuzione della richiusura lenta di RCm,
d. attesa di TNRL durante il quale si controlla l’effettiva chiusura di RCm e, a seconda
dell’esito:
i. se rimane chiuso emissione dell’evento “RICH LENTA RECLOSER
POSITIVA”;
ii. se riaperto emissione dell’evento “SCATTO DEF xxxxxxxxxx RECLOSER”.
Nel caso di linea MT con presenza di prosumer asserviti a dispositivi Recloser PMTUT5, lo stato
del DRER deve essere impostato su ESCLUSO per tutte le PMTCS della linea MT.
Nella pagina seguente è rappresentato il flusso del processo del DRER.
dopo un tempo variabile tra 500 e 3500 ms impostabile da apposito messaggio del protocollo IEC61850 o da pannello di controllo
della PMTCS
3 tutti gli eventi di seguito descritti sono messaggi GOOSE del prodotollo IEC61850, ricevuti dal sistema di telecontrollo e tradotti in
stringhe sintetiche.
4 si veda il diagramma riportato nella pagina seguente
5
L’implementazione dei dispositivi PMTUT è descritta nell’ultimo capitolo del documento.
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DIAGRAMMA DI FLUSSO DRER SLP PMTCS
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CAPITOLO IV°
INTEGRAZIONE DELLE PROTEZIONI DI CP DV901A2NCI
CON MODULO DI INTERFACCIA 61850
NELLA LOGICA DI FUNZIONAMENTO DELLA SLP
La SLP prevede la comunicazione tra gli apparati PMTCS con i moduli di interfaccia 61850 delle
protezioni DV901A2NCI installati in CP (denominati nel seguito del documento MDICP6); nello
specifico il compito dei MDICP è quello di “autorizzare” le PMTCS di CS ad effettuare le manovre
di selezione del tronco guasto nel caso di determinate condizioni della rete MT; nel caso tali
condizioni manchino gli MDICP impediranno alle PMTCS della linea MT di eseguire le operazioni
di selezione del tronco guasto.
A causa della presenza di più di una linea MT per sbarra è necessario utilizzare le informazioni dei
MDICP per poter discriminare l’effettiva linea MT affetta da guasto, autorizzando le PMTCS della
linea stessa ad effettuare la selezione, impedendo nel contempo alle altre linee MT “sane” di
movimentare i propri dispositivi recloser; Occorre quindi che gli MDICP comunichino, sulla rete
61850, con le PMTCS al fine del coordinamento dell’attività di selezione dei tronchi guasti.
Verranno ora analizzate le modalità di comunicazione e autorizzazione; per iniziare si osservi la
seguente figura che illustra due linee MT alimentate dalla stessa CP:
In tale esempio è coinvolta direttamente la linea MT [A], con le CS C1– C2 – C3, e indirettamente
la linea MT [C] (connessa sulla stessa sbarra di CP della linea MT [A]), con e le CS C5– C6 – C7.
Ipotizzando che il guasto sia localizzato nel tratto tra C2 e C3 si noterà come anche i dispositivi
PMTCS della linea MT [C] si “attivino” rilevando le componenti elettriche di guasto, provocando
quindi l’esecuzione della SLP.
La soluzione consta nell’utilizzare un segnale cablato emesso dai pannelli DV901A2NCI, ed
indicante il guasto direzionale inverso (lato sbarra MT di CP) per provocare, nell’apparato MDICP,
6
gli MDICP sono costituiti da apparati 61850, collegati opportunamente ai pannelli DV901A2NCI
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l’emissione di un opportuno messaggio GOOSE destinato alle PMTCS della linea MT associata al
pannello DV901A2NCI della linea stessa; le modalità di coordinamento sono pertanto le seguenti:
 ogni MDICP controlla le linee MT di una sola sbarra MT, sono previste massimo7 7 MDICP
per ogni CP (ma il numero medio sarà di 4..5 MDICP per CP);
 una singola MDICP controlla esclusivamente i segnali del guasto direzionale inverso di
massimo8 16 linee MT, se la CP è costituita da più sbarre9 MT occorrono un pari numero
di MDICP;
 quando la DV901A2NCI, installata come controllo di una linea MT in uscita da una CP,
individua un guasto “entrante” su una qualsiasi linea MT, e cioè con il verso dell’energia del
guasto dalla linea MT alla sbarra di CP, chiude un contatto cablato con la MDICP; tale
segnale indica che lo squilibrio delle tensioni è dovuto ad un guasto non appartenente alla
linea stessa;
 quando la DV901A2NCI, installata come controllo di una linea MT in uscita da una CP,
individua un guasto “uscente” su una qualsiasi linea MT, e cioè con il verso dell’energia del
guasto dalla sbarra di CP alla linea MT, lascia aperto il contatto con la MDICP; tale
assenza di segnale indica che lo squilibrio delle tensioni è dovuto ad un guasto
appartenente alla linea stessa ovvero che la linea non contribuisce alla corrente di guasto,
ad esempio perché l’interruttore MT della linea è aperto;
 tale metodo funziona anche se ci sono sbarre MT unite da congiuntori: nel caso di un
guasto su una linea MT di un’altra sbarra, collegata alla sbarra MT monitorata dalla MDICP,
la SLP non verrà eseguita da nessuna linea MT di quest’ultima sbarra in quanto tutte le
DV901A2NCI rileveranno un guasto inverso, provocando l’emissione di un messaggio
GOOSE dalla MDICP senza nessuna abilitazione SLP;
 la MDICP, ad ogni variazione dei suoi ingressi, genera quindi un messaggio GOOSE
contenente gli stati dei singoli10 segnali provenienti dalle DV901A2NCI, tale messaggio
viene ricevuto da tutte le PMTCS collegate alle linee attestate sulla sbarra MT controllata
dalla MDICP;
 le PMTCS che ricevono il messaggio devono eseguire un calcolo per verificare se il guasto
in corso è appartenente alla loro dorsale; a tal fine viene calcolata sulle singole PMTCS
l’indicazione della posizione sulla sbarra MT della linea che le alimenta, corrispondente alla
relativa posizione del segnale di guasto inverso cablato tra DV901A2NCI e MDICP;
La figura seguente descrive uno schema di rete un cui sono presenti 4 linee MT su una sbarra MT
coordinata da una MDICP:
attualmente il numero massimo di sbarre MT per CP, con linee MT attestate, è 7
attualmente il numero massimo di linee MT su una singola sbarra è 17; tale numero include anche le linee SA che vanno si
monitorate dalla MDICP ma non sono automatizzate in SLP; pertanto le 17ª linea MT costituita dai SA può essere comunizzata con
una qualsiasi delle altre linee MT, essendo il suo apporto necessario solo ai fini della determinazione della prima parte della formula
del calcolo descritto in seguito; tale considerazione porta effettivamente a 16 il numero massimo di segnali necessari in ingresso
alla MDICP
9 ovviamente che alimentano almeno 2 linee MT
10 in pratica una matrice di 16 bit
7
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 le linee MT [A] e [C] non attivano il relativo segnale di guasto inverso: la [A] perché è la
linea effettivamente affetta da guasto, la [C] perché l’interruttore di CP è aperto;
 le linee MT [B] e [D] attivano il segnale di guasto inverso, a causa del contributo della
componente capacitiva della rete sottesa;
 tutte le CS, da C1 a C16, ricevono il messaggio GOOSE di stato dei segnali 67sb dalla
MDICP;
 le PMTCS calcolano la loro “autorizzazione SLP ”, che risulta negativa per le CS delle linee
[B] e [D] e positiva per le CS delle linee [A] e [C];
 le PMTCS della linea [A] eseguono la SLP , a meno che non intervenga un blocco dalle
PMTUT di G1 e G3;
 le PMTCS della linea [C] non eseguono la SLP , anche se autorizzate, in quanto non
interessate da correnti di guasto;
 pertanto al termine della SLP V si avrà:
o
C2:C3 aperto
o
C3:C2 aperto
o
G3 aperto
Ovviamente tutti gli apparati MDICP, PMTCS dovranno far parte di una “rete veloce” di
telecomunicazione 61850, al fine di coordinarsi “orizzontalmente” tra loro.
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Modalità di automatismo del MDICP
L’operazione di abilitazione/disabilitazione dell’automazione a livello di linea MT è prevista venga
svolta a livello di TPT2020 (apparato di telecontrollo di cabina primaria) tramite il protocollo
IEC61850.
Ciò comporta l’ovvia necessità, già prevista, di collegare la rete 61850 di SLP alla rete 61850 del
TPT2020.
Le modalità di abilitazione possono brevemente essere sintetizzate nella gestione, da parte del
TPT2020, di una serie di matrici di mascheratura per ogni sbarra MT, matrici ricevute tramite
GOOSE dalle PMTCS per determinare lo stato di attivazione e disattivazione della SLP.
Quanto riportato in precedenza descrive tutte le funzionalità da implementare nelle protezioni
PMTCS in fornitura.
Nel seguito del documento è descritta l’eventuale integrazione delle protezioni MT dei produttori
(denominati nel seguito del documento PMTUT) nella SLP, Acea Distribuzione si riserva di
implementare o meno tale funzionalità.
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CAPITOLO V
INTEGRAZIONE DELLE PROTEZIONI 61850 PRODUTTORI
NELLA LOGICA DI FUNZIONAMENTO DELLA SLP
La nuova funzionalità eventualmente implementata nella SLP prevede la comunicazione tra gli
apparati PMTCS e le protezioni PMTUT 61850 dei produttori, entrambi installate in CS, con i
MDICP.
Nello specifico il compito delle PMTUT, così come dei MDICP, è quello di “autorizzare” le PMTCS
di CS ad effettuare le manovre di selezione del tronco guasto nel caso di determinate condizioni
della rete MT; nel caso tali condizioni manchino gli MDICP e/o PMTUT impediranno alle PMTCS
della linea MT di eseguire le operazioni di selezione del tronco guasto.
A causa della presenza di più di una linea MT per sbarra è necessario utilizzare le informazioni dei
MDICP per poter discriminare l’effettiva linea MT affetta da guasto, autorizzando le PMTCS, come
descritto nel paragrafo precedente e le PMTUT della linea stessa ad effettuare la selezione,
impedendo nel contempo alle altre linee MT “sane” di movimentare i propri dispositivi recloser; tale
modalità si estende anche alle PMTUT nel caso di individuazione di un guasto lato UT MT,
permettendo quindi di bloccare la SLP sulle PMTCS per guasti che devono essere selezionati dai
dispositivi di interfaccia dell’utente stesso. Occorre quindi che le MDICP e le PMTUT comunichino,
sulla rete 61850, con le PMTCS al fine del coordinamento dell’attività di selezione dei tronchi
guasti.
Verranno ora analizzate le modalità di comunicazione e autorizzazione nel caso di presenza di
PMTUT; per iniziare si osservi la seguente figura che illustra due linee MT con GD alimentate dalla
stessa CP:
A
C1
C2
G1
C
C5
G5
C6
C3
C4
G3
G4
C7
C8
G7
G8
B
D
In tale esempio è coinvolta direttamente la linee MT [A], con le CS C1/G1 – C2 – C3/G3, e
indirettamente la linea MT [C] (connessa sulla stessa sbarra di CP della linea MT [A]), con e le CS
C5/G5 – C6 – C7/G7.
Ipotizzando che il guasto sia localizzato nel tratto tra C2 e C3 si noterà come anche i dispositivi
PMTCS e PMTUT della linea MT [C] si “attivino” rilevando le componenti elettriche di guasto,
provocando quindi l’esecuzione della SLP.
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La figura seguente descrive lo schema di rete già presentato nel precedente paragrafo in cui sono
presenti 4 linee MT su una sbarra MT coordinata da una MDICP:
RIOCP DI SBARRA MT
67sb
A
C1
C2
G1
67sb
B
C5
C6
C3
C4
G3
G4
C7
C8
G6
67sb
67sb
W
X
G8
C
C9
C10
C11
C12
Y
D
C13
C14
C15
C16
Z
67sb
Segnale 67 lato sbarra NON attivo
Componenti elettriche normali
67sb
Segnale 67 lato sbarra attivo
Componenti elettriche di guasto rete MT e GD
Componenti elettriche di guasto rete MT
 quando una PMTUT, installata come controllo di un recloser di un UT MT in CS, individua
un guasto “uscente”, e cioè con il verso dell’energia del guasto dalla sbarra MT di CS
all’Utente MT, emette un GOOSE che provoca il blocco della SLP su tutte le PMTCS e su
tutte le altre PMTUT delle CS connesse alla linea MT stessa; ipotizzando un guasto interno
a G6 il messaggio GOOSE emesso dalla PMTUT in C6 provoca il blocco della SLP in tutte
le CS da C5 a C8.
Ovviamente anche gli apparati PMTUT dovranno far parte di una “rete veloce” di
telecomunicazione 61850 così come le PMTCS e i MDICP, al fine di coordinarsi “orizzontalmente”
tra loro.
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Operazioni eseguite dalla PMTUT durante la selezione del guasto
All’insorgere di una perturbazione sulla rete di distribuzione la PMTUT, attraverso i parametri
elettrici letti dai TV installati sul lato sbarra MT della CS, esegue le seguenti verifiche ed azioni:
A verifica lo squilibrio della tensione MT omopolare per individuare i guasti a terra
(condizione A vera),
B ovvero verifica l’abbassamento della tensione MT di almeno due fasi al di sotto di una certa
soglia per individuare i guasti per cortocircuito (condizione B vera),
C inoltre verifica che il verso della corrente di guasto sia uscente dal prosumer o “nulla”
(condizione C vera), ovvero che la corrente di guasto sia invece entrante nel prosumer
(condizione C falsa);
D verifica che l’autorizzazione emessa dal MDICP sia valida.
il Recloser della PMTUT viene aperto se la formula “(A + B) & C & D”11 risulta vera, indicando un
guasto esterno (GE); in tal caso l’apertura del Recloser distacca il prosumer dalla rete,
permettendo l’esecuzione della selettività logica, e pone la PMTUT in uno stato di monitoraggio
continuo delle condizioni A e B; tale monitoraggio è finalizzato alla verifica del ripristino delle
normali condizioni della rete elettrica.
Infatti, una volta concluse le operazioni della selettività logica, ci potranno essere due condizioni:
1. il guasto è stato selezionato a valle dell’impianto su cui è connesso il prosumer, riportando
la rete elettrica a monte del guasto al normale funzionamento: in tal caso il Recloser che
connette il prosumer viene richiuso (condizione di guasto transitorio o di guasto a valle);
2. il guasto è stato selezionato a monte dell’impianto su cui è connesso il prosumer, lasciando
la relativa rete elettrica completamente disalimentata: in tal caso il monitoraggio continua
lasciando il relativo Recloser nello stato di aperto (condizione di guasto definitivo o di
guasto a monte).
In pratica, fintanto che i parametri della rete elettrica di distribuzione non tornano normali, il
Recloser della PMTUT viene mantenuto nello stato di aperto; è comunque previsto che i parametri
di rete ritornino nelle condizioni normali entro un certo tempo12, scaduto il quale viene annullata la
richiusura ed emesso il messaggio IEC61850  IEC60870-5-101 su rete lenta “MANCATA RICH
AUTOMATICA”; tale modalità è per impedire che il Recloser venga richiuso automaticamente, una
volta risolto il guasto, dopo un tempo tale da mettere a rischio l’incolumità degli operatori sul
campo.
o “A” o “B” o entrambe le condizioni devono essere vere, e deve essere vera anche la condizione “C”
Attualmente la PMTUT attende al massimo un tempo predifinito di 30” per richiudere il recloser; se tale tempo scade il recloser
rimane aperto anche se i parametri di rete successivamente tornano normali; la chiusura sarà quindi possibile solo da locale o da
telecomando.
11
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Nel caso invece che la formula “(A + B) & C ”13 sia vera, cioè che la condizione C sia falsa
indicando quindi un guasto interno (GI) alla rete del prosumer, la PMTUT eseguirà le seguenti
operazioni:
 emissione di un messaggio IEC61850 di “BLOCCO SELETTIVITÀ LOGICA” atto ad
impedire l’attivazione intempestiva della selettività logica14; l’emissione di tale messaggio
provoca il congelamento dell’attività della selettività logica sulle PMTCS, fino alla completa
selezione del guasto sulla rete del prosumer;
 invio di un messaggio IEC61850  IEC60870-5-101 sulla rete di telecomunicazione lenta
indicante “AVVIAM GUASTO UTENTE MT”;
 attesa di un tempo variabile15, a seconda del tipo di guasto rilevato, per verificare che la
Protezione Generale del DG del prosumer compia la selezione del guasto, lo scadere del
quale provoca l’apertura di “rincalzo” del Recloser verso il prosumer, con conseguente
emissione di un messaggio IEC61850  IEC60870-5-101 sulla rete di telecomunicazione
lenta indicante il tipo di guasto rilevato (ad es.: “SCATTO DEF PROSUMER”);
 termine dell’emissione del messaggio IEC61850 sudi “BLOCCO SELETTIVITÀ LOGICA”.
A questo punto il guasto interno alla rete del prosumer è selezionato e i dispositivi facenti parte
della selettività logica ritornano nello stato di funzionamento normale.
o “A” o “B” o entrambe le condizioni devono essere vere, mentre è falsa la condizione “C”
per tale funzionalità è necessario o l’impiego di VLAN sulla rete 61850 o la limitazione del perimetro di propagazione dei messaggi
GOOSE attraverso il calcolo degli indirizzi interessati dalla maschera della rete IP a cui la PMTUT appartiene (si veda precedente
nota 13)
15
alcuni decimi di secondo
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Modalità di automatismo della PMTUT (APRO=Automazione per PROsumer)16
È prevista la possibilità di disinserire ed inserire l’automazione attraverso il protocollo IEC61850 e,
in modo limitato, anche con comandi di tipo cablato; le modalità previste di funzionamento
dell’automazione sono le seguenti:
 APRO ESCLUSO: la PMTUT non esegue nessuna movimentazione17 automatica del
Recloser; tale modalità è selezionabile sia in IEC61850 che attraverso le connessioni
cablate;
 APRO GE + GI: a seguito di individuazione del guasto esterno o del guasto interno la
PMT0UT esegue tutte le operazioni precedentemente descritte per la selettività logica; tale
modalità è selezionabile sia in IEC61850 che attraverso le connessioni cablate; questa è la
modalità di default che la PMTUT imposta dopo un reset hardware;
 APRO GE: la PMTUT esegue la sola automazione per guasti esterni (lato rete di
distribuzione), effettuando la richiusura del Recloser solo se il ristabilirsi delle normali
condizioni elettriche della rete di distribuzione avviene entro un tempo configurato; tale
modalità è selezionabile solo in IEC61850;
 APRO GI: la PMTUT esegue la sola automazione per guasti interni (lato prosumer), in
pratica rimanendo esclusa dalla gestione dei guasti esterni (e dalla relativa selettività
logica); in tale modalità le aperture su guasto comandate dalla PMTUT sono sempre
definitive; tale modalità è selezionabile solo in IEC61850.
16
17
tale funzione è attualmente ancora in fase di studio
i telecomandi a distanza sono comunque abilitati
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CAPITOLO VI
ACRONIMI
SLP: Selettività logica palindroma
MDICP: Apparato di cabina primaria remote input output 61850 connesso alla protezione di CP
DV901A2NCi
PMTUT: Protezione Media Tensione Utente MT
PMTCS: Protezione Media Tensione di Cabina Secondaria
DRER: Dispositivo di richiusura recloser
TNRR: tempo di neutralizzazione richiusura rapida
TRL: tempo richiusura lenta
TCA: tempo contro-apertura
TNRL: tempo di neutralizzazione richiusura lenta
TRR: tempo richiusura rapida
TDRR: tempo di discriminazione richiusura rapida
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